La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, November 19, 1921, Image 1

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    _ IS AND DISTRIBUTED U »D« P.RMIT ... UTMI» BY THE ACT OF OCTOBER .. ~.7, ON SILK AT THE POST-OFITO. Of rHUiDHLPHI*. PA.: BY ORDRR O , THE PRMJOPNI. A. 1 „,. BSO N. POSTMASTER OEN
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
' """"r "' "" v " ,h " «' fh- irt.lnhia. Pa., under the A--t of March 3. 1579".
WITH THE LARGEST CIRCULATION LA LIBERA. PAIOLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO VI. - Numero 45
E' vera gloria?
11 15 corrente mese, e' stato espi
te ili questa citta" il maresciallo Fer
dinando Forlì, ex generalissimo de
gli esci'citi alleati nell'ultimo perio
do della guerra mondiale.
Dopo un lavorio febbrile, per pre
parare al personaggio eminente acco
glienze entusiastiche, egli e' stato ri
cevuto e i^li sono state tributate le de
bite onoranze, ma la stampa ameri
cana, partigiana e miope, coinè sem
pre, si e' abbandonata alle più' stra"
ne. alle più" ridicole esagerazioni.
Evidentemente, ci troviamo di
fronte ad una delle più' grandi a
berrazioni collettive clic la storia,
scevra da mesi-bine passioni, non tar
derà' a cancellare ed a distruggere:
quella di volere ad ogni costo esal
tare, ingiandire e cingere di un'au
reola immeritata, una delle figure
più' scialbe e più* insignificanti del
l'immane conflitto.
Citi giudicasse infatti spassioni;"
tamenle, dovrebbe convenire che due
furono i generali francesi clic com
pirono, nel periodo tragico, impresi
gloriose: (jallicni, il vero salvatore
di Parigi, che respinse 1 esercito in
vasore, pervenuto «piasi alle porte
della capitale, anch'egli di origine
italiana; e l'età in che col «uo eroi
smo e colla sua tenace resistenza,
infranse i rabbiosi conati dei tede
schi clic si accanirono a lungo inutil
mente contro la piazzaforte di Ver
dun. A questi duci il mondo deve
inchinarsi.
Tutti gli altri ufficiali .«nperiori.
senza distinzione, mostrarono di es
sere della stessa levatura dello Sta
to Maggiore francese della guerra <b I
'7O, quando soltanto i volontari «li
Garibaldi videro a Digiune li spalle
dei Prussiani ; pari eziandio alle cor
rotte figure del dramma Dreyfu
siano; e se la direzione della guerra
fosse stata affidata esclusivamente al
genio di quei signori, -arebbe occor
sa la penna di un altro Zola pe
rori vere una nuova Debacle.
Ma esaminiamo un pochino I ope
ra del Generalissimo Foci? nei rap
porti della nostra guerra. Innanzi
tutto egli contro il parere con
corde dello Stato Maggiore Italiano
e di qualche altro straniero clic ve
deva giusto e non era- assillato ila
meschine gelosie sostenne sempre
che il conflitto mondiale si sarebbe
dovuto risolvere sul fronte francese
e gli avvenimenti dimostrarono quan
to egli si ingannava. K quando per
sino l'ex Presidente W ilson, clic non
era affatto tenero per l'ltalia, pro
luse l'invio di un corpo di 50 mila
americani alle nostre frontiere, egli
si oppose energicamente e siccome
era il supremo Comandante, il suo
parere, giustificato soltanto da smi
surato orgoglio e da senile ambizio
ne, prevalse.
Dopo Capretto, mentre il Coman
do Supii-nio Italiano aveva fissato il
Piave come termine della ritirata,
ove doveva organizzarsi la resistenza
e la difesa, egli avrebbe voluto in
vece che avessimo retrocesso fino al
di qua dell'Adige, abbandonando co
si' in balia della rabbia nemica la
citta' di Venezia ed il più' fertile
suolo d'ltalia.
Fortunatamente questa volta, alla
tracotanza gallica che abusava de l
suo potere, s'imposero il senno ed il
patriottismo dei nostri Comandanti.
Tuttavia il Generalissimo non volle
darsi per vinto ed ordino ebe le divi
sioni francesi, accorse per aiutare ad
arginare l'avanzata tede-ea, si trinco
rassero sulla sponda destra dell Adi
£e -
Furono le nostre schiere riorganiz
zate dopo l'immeritata catastrofe;
furono i sublimi bambini della clas
se del '9O come ebbe a chiamarli
Diaz nel recente Comizio al Metropo
litan ebe immortalarono, in quel
terribile frangente, il motto; Ji qui
non si passa e dimostrarono, col loro
valore e col loro sacrificio, che. in
materia di strategia, il Generalissi
mo francese non vedeva al di la' del
la punta del suo naso.
L'anno seguente quando, dopo la
fallila offensiva austriaca del Piave,
il vero eroe della guerra, Armando
Vittorio Diaz, ritenne giunto il mo
mento opportuno d'infliggere alla e
tema e secolare nemica il colpo deci
sivo, Focli mostrossi ancora una vol
ta di parere contrario. Ma Diaz rup
pe gli indugi, attacco' e si ebbe come
risultato Vittorio Veneto che segno
il tracollo dell'Austria e la fine del
la guerra.
Infatti, dopo appena una settima
na, segui' anche la capitolazione del
la Germania, il cui esercito era anco
ra intatto c ben fortificato sul suolo
francese; capitolazione di cui il eie
pio fanatismo ilei contemporanei vor
rebbe dare tutto il merito e tutta la
gloria a Ferdinando Foeli.
Il quale —< viceversa in tutto
i i 1 teni]K> che e' rimasto al supremo
.romando degli eserciti, malgrado gli
enormi preparativi e i me/zi formi
dabili di cui disponeva, non e" riu
scito che a spostare di <|iialche elido
metro li' nemiche falangi, sacrifican
do, per tanta impresi, continaia di
migliaia di giovani e balde esistenze.
Ora, sia ebe l'ostinata e pertinace
opposizione di Focli ai piani italiani
fossi' dovuta alla sua ini .mpetenza
nella strategia militare, sia che ■ --<•
dovuta alla livida invidia, nell'ini ca
so come nell'altro la figura di Hocli.
di questo usurpatore degli altrui me
liti, balza fuori gretta e meschina.
Non e* maldicenza di chi -ciive.
non e' neppure odio per la l'ran ni
che disconobbe e rimpieeioli' il vaio- j
re della nostra vittoria; e' verità' sa
crosanta che finirà' col trionfare,
quando la raffica delle passioni eli
offuscano oggi il sereno giudizio,
ra' tramontata.
Smorzi adunque, il piqiolo ameri
cano, per la venuta di l'och. > sin.i
entusiasmi esagerati ed isterici; la
stampa di questo paese i dini' stri
almeno una volta sincera ed all'allori
za della propria missione e ' icordino
tutti che due sono le Nazioni che
han vinto la guerra: l'ltalia, col sa
crificio dei suoi figli: l'America con
l'impiego dei suoi potanti mc/i fi
nanziari! .
L'lnghilterra < la Francia, fedeli
alle loro antiche tradizioni, si son
venduta la pelle dell'orsi anima/: ato
da noi.
la litui I; \ I'AKOI.A
■IH i ni
A XOHIiISTOWN. l'A.
La sera ilei 3 corrente mese la
Loggia Antonio Menci i No. •!''<> .lei
l'Orditie Figli d'ltalia iti America,
nella sala del proprio club, tenne la
commemorazione del terzo annivei-
dell'armistizio italo-austriaco e
quella del grande ed infelice M tic
ci.
l'er l'occasione erano -tati in\ita
ti l'Aw. Giovanni l'i Si 1\• -;tr<• ed
il Signor tìiovanni Torchio, i quali
furono rilevati a l'lli ladelpì.ia con
un'apposita automobile c trattenuti a
cena dal I >r. U'emo Fabbi i.
Alle ore « pici i-e i due invitati di
l'hiladelpnia, il Dr. I!. Fabbri, lìio
vanni Durante, il \'enerabile della
Loggia Meueci ed il comitato lesta,
preceduti dal corpo musicale del
l'rof. Albe ito Adelizzi di l'hiladel
lih ia. si recarono in sala, dove tutti i
-oci della Loggia e molti altri no
stri connazionali si erano dati con
vegno.
Molte bandiere italiane ed ameri
cane adornavano la sala, in fondo al
la quale spiccava l'austera figura di
j Antonio 51 e ucci.
Il Venerabile della Loggia, Iratei
lo Nicola Tufilaro, con brevi ed ap"
■ propriate parole spiega lo scopo della
! lesta e da' indi la parola al decano
ideila Loggia, fratello Giuseppe De
Stefani, il quale si dispensa (lai pat
i lare, dato che si ha il piacere di a-
I vere in questa circostanza il Supremo |
Assistente Venerabile Avv. Giovan
-1 nj Di Silvestro od il Segretario della
f'assa di Previdenza dello Stato di
l'ennsyvania sig. Giovanni lorchic
|che invita a rivolgere la -ita parola
agli astanti.
| Questi commemora il terzo anni
versario dell'armistizio italiano ed a
larghi tratti parla (lell'infeice Meni
ci, sul frutto dell'ingegno del (piale
i altri si e" fatto granile e ricco. Toc-
Ica alcuni punti della vita dello sfor
tunato inventore, simili a quella dei
(nostri emigranti in generale e con-,
elude ili essere uniti in ogni esplica-;
zione delle nostre energie per tute
lare i nostri diritti, come uniti nella
Mede, nelle sofferenze, nella lotta e
; nella goria furono i nostri fratelli il
I novembre 1018 a \ ittorio \ cucio.
Segue l'avv. Di Silvestro, il quale,
dopo avere solo accennato alla com
memorazione dell'armistizio ed al
Meticci per non ripetere, egli disse.
! quanto il fratello Torchio ha già'
trattato, prendendo le mosse dalla vi
■ ta dello sfortunato inventore del te
lefono, tiene un magistrale discorso
sulle condizioni attuali e su quelle,
■ che dovrebbero essere, delle nostre
■ colonie, tracciando ed indicnado le vie
> sicure da battersi per raggiungere la
■ meta, che sta in cima ad ogni pensie"
AVANTI SEMPRE, corsi L_A FIACCOLA II\I RUGNO <^~l
PHILADELPHIA, PA.. SABATO, 19 NOVEMBRE, 1921
ro, il miulioraniento e l'elevamento
«intonale e morale delle nostro' mas
si' t ruminile invitando i presenti i'
tutti gli elettori itainni a votare eoni-1
(tatti alle prossime elezioni per i ean- j
•li<l ÌI t i italiani, onde incominciare
il laminino ascensionale della perfe-.
. ione e del miglioramento. In ultimo
ioti parole vermnente appropriati'
presenta a nome della Loggia Anto
nio Meiiei-i al fratello Giovanni Un
tante un orologio di oro, il onale nel" i
!a eaotta interna porta la seguente i
serizione : l.a Melicci, per tirato ri
cordo. ni suo v.r Venerabile John
Durante, novembre 1921.
Il fratello Ilutante ringrazia sen
titamente i fratelli della loggia del
hclliss imo ricordo datogli e promette;
chi l ejrli anche nel! avvenire conti
onera' a dare tutte le sue energie per,
il migliore inclementi) della Loggia
dell'Ordine ilei Kiijrli d'itaia in A
t-ieriea. al onale si sente attaccato, co
me alla sua stessa famiglia. Ricor
dando in ultimo elle il sommo duce:
lelle nostre vittoriose <hiero. (lene
tale Armando Diaz. trovasi in Ame
rica, propone mandargli un tele -
L'iamma ed inviarne un altro al ca
li--imo condottiero dell'Ordine Figli
l'ltalia in l'enn-vlvania, Cav. Giir
■eppe Di Silvestro. La proposta vie
ne calorosamente applaudita ed ap
provata.
Prende in ultimo la parola il Dr.
l'omo Pallini, il (piale si ferma a ri
•ordaii" ai presenti la gigantesca fi
ntini di Dante, che su tutti lotn'aqni
!a \òli», ed il -tio immortale poema.!
la Divina Commedia, ed invoglia a
tini iure e fai «Indiare ai figli il no
-:ro (tàlee idioma, mezzo unico per
inorare davvero ehi ne fu il primo e
010 maestro. Prega indi l'Avi. Di
Silvestro .li far giungere al Progres
si Italo-Americano il plauso della
loggia Menili per il memorabile av
'' tinnenti) che i|tiel giornale lui offer
10 alla citta* di New York con Pere
nne del nioimiiiento a Dante.
Piagarnsi applausi interruppero
-nesso gli oratori, mentre tra un di
•corso e l'i.ltin. tra 1111 intervallo ei
altro la musica espleto' uno scelto
itxigromnia, di cui va data piena lode
1! Prof. A. Adel'zzi.
Furono offerii agli intervenuti dei
andw'ichcs e diversi bicchieri di quel
>iondo liouore. che. mentre mette del
n io negli animi, infonde •«nelle calo
e e vita nelle opere feconde dell'uo
-110.
<■'oXl >0 r.xict) MOHTI'AMo
Dei essi ito 1.0 ol ìi 1 ut 1 nìtre l'i''l
Calabria Petrina di anni 34. resi
lente in Kaston, Pa.. moglie del fra-,
elio Calabria Filippo della Loggia
K. Millo. No. 128, iscritto al F.
. M. il LI maggio 1017, morta il
.'•i settembre l'ivi di dilatazione cnt
liaca S2OO.
tirano Francesco, di anni L">. del- i
a liOggia Roma ilei Cesari No. 188.
esiliente in DIIIHIÌS, Pa.. iscritto ai
fi". 1". M . il III) novembre 1918, mor
-0 il I ottobre 1921, per infortunio
'ili lavoro. J|t4oo.
Bello Maria di anni 39, residente
n Italia, moglie del fratello Bello
Vincenzo, della Loggia Due l'aline
V . 180, iscritto al F. U. M . l'l 1
ittobrc 1910, morta il 20 luglio 1921
11 polmonite. S2OO.
Cardasela Angelina ili anni òT, rc
■ iilente in Pittston, Pa., moglie d l '
rateilo t a rilascia Felice, della Log
ria Garibaldi No. 198, iscritto al F.
I". M. il 1? novembre 1910, morta
1 20 Ottobre 1921 di paralisi car
liaea. S2OO.
Pnoletti Valverdina, di anni 25,
•esidente in Pittsburgh, Pa., moglie
lei fratello Paoletti Vincenzo, della
l.oggia Cittadini Italo-Americani N.
il 7. iscritto al F. IT. M. il ó gen
ìaio 1917 morta il 13 ottobre 1921
li tubercolosi. S2OO.
Serrao Annibale di anni 3S, resi
lente in Ambler, Pa.. della Logl'ia
b'. Bonghi No. ."13, iscritto al F.
I'. Al. il 11 maggio 1917, morto il
r > ottobre 1921 di tubercolosi. S4OO.
Di Falco Albino ditalini 07, rosi
lente in Klljvood City, Pa., della
Loggia Ellvvood City, Xo, 008, i*
-.ritto al F. TT. Mortuario il 29
ilicembre 1910, morto il 18 ottobre
1921 di cancro. $-100.
Aiello Pietro di anni 43, residente
in Monongahela, Pa., della Loggia
A. CipriiHii Xo. 879, iscritto al F.
IT. M. il 23 settembre 1918, morto
il 10 ottobre 1921 assassinato S4OO.
Lattanzio M. Grafia di anni 41.
residente in Monongahela, Pa., mo
glie del fratello Lattanzio Romeo, i
scritto al F. U. M. il 22 novem
bre 1918, della loggia A. Cipriani
X. 879, morta il 10 ottobre 1921
di cancro. S2OO.
Previ Antonio di anni 44, della
Loggia Fiori, Suoni e Carmi No.
909, residente in Nantv Glo, Pa., i
scritto al F. U. AI. il 18 novembre
ioli) mollo il 14 ottobre 1921 di
miocardite. .slllO.
fingitore .Serafini! di anni :!,*>, re
cidente in Duliois, l'a., della loggia
Cornelia, No. 1064. i-ciiita al I*'.
I . M. il Ili dicembre IM2O. morta
il '}'! ottobri- 1!l?l di polmonite: ma
rito fratello dell'Ordine. $-400.
Totale benefici *■'! ino.on. Quota
individuale so..'t;ì.
La prossina stag on3 della San
Carlo alla Metropolitan
Opeia HOIÌS3
L'annunzio dato dalla stampa di
una breve stagione d'Opera della
San Carlo Grand Opera Company al
la Metropolitan Opera House, ha
suscitato ovunque un grande inte
resse e particolarmente tra eli Ita
liani. i (piali non mancano mai di
tenere nel gii'sfo onore ogni manife"
stazione artistica, specialmente quan
do essa lm tutto un sapore italiano.
Si e' detto e si e' anche, opportu
namente ed inopportunamente, ripe
tuto che Philadelphia e' una citta'
indifferente e ]>oco amante del Tea
tro Lirico e rio non e' perfettamente
esalto. Quando -i organizzano e si
-eguono spettacoli ci te non sono of
fesa ali Arte e clic possono veramen
te offrire delle ore di godimento spi
rituale. Philadelphia risponde come
Qualsiasi altra citta' e non e' seconda
tal alcuna nel sosteiu ii> una seria in*
[rapre-a artistica. Ciò* e' stato anco
ra una volta dimostrato ora, essen
lo bastato il nome della San Car
lo Grand Opera Company per scuo
tere il pubblico da quello che e' stalo
lefinito l'abituale letargo e ner desta
re il generale interessamento verso
!a breve Stagionò alla Metropolitan
• pera House, la quale offre le pili'
impie garanzie di successo artistico
■ conscguentemente anche finanzia
rio.
La San Carlo Grand Opera Com
iianv -i fermerà'a l'biladelpbia tre
ettimano ed iniziera' la Stagione il
.'S coi i-ente con "Carmen", di cu:
diranno interpreti valorosissimi Pi
ter Ferrabini. Madclcine Kcltie, Ro
nco Boseaeci. Joseph Ito ver, Pietro
De Piasi e Natale Cicrvi. L'opera
■ara' diretta dal valentissimo Mae*
tre Ernesto Knocli. 11 Teatro per il
?8 a giudicare dal modo come sono
proceduti gli abbonamenti e corno
nrocede la vendita dei biglietti, sa
a' indubbiamente esaurito. Chi do
i ra' rimanere fuori del Teatro la se*
•a di I 28. per non essersi provvedu
o in tempo dei biglietti, potrà' usu
ruirc di qualche altro spettacolo non
neno interessante e non meno bene
illestito.
Il repertorio della prima settima
ui contiene: Martedì' 20 "Rigolet
o" con Giuseppina Lucchese, Ada
L'aggi, Giuseppi Agostini, Gaetano
Viviano, Pietro De Biase e Natale
ervi. Direttore Knoch; Mercoledì'
(0 "Aida" con Marie Rappold, Nina
Fro-cani, Giuseppe Tommasini, Gae
ano Viviano. Pietro De Piasi e Na
alc Cervi, Direttore Maestro Pero
li; Giovedì' 1 Dicembre "La Forza
lei Destino" con Bianca Saroya, Ada
Paggi, Giuseppe Tommasini, Giu
eppe Rover, Pietro De Piasi e Na
ale Cervi, Direttore Peroni; Tener
li 2 Dicembre "Madama Butterfly"
:on Anna Fitziu, Ada Paggi, Giu
eppe Agostini, Giuseppe Pover e
Pietro De Piasi, Direttore Kocli;
lloffman" con Giuseppina Lucchese,
Ada Paggi, Pomeo Boscacci, Giusep
pe Rover c Henri Scott, Direttore
!\oeh : Sabato 3 (sera) "Il Trova
tore" con Rianca Saroya, Nina Fra~
seani. Giuseppe Tommasini, Gaeta
no Viviano e Natale Cervi. Diret
tore Peroni.
I proposito I Rti. Diifltt
Da Butler, Pa., sia il Grande Con
cilio dell'Ordine dei Figli d'ltalia
per lo Stato di Pennsvvania clic
questo giornale, ricevettero, la set
timana scorsa, delle corrispondenze
contro il Rev. Dominici», prete cat
tolico, che dirige "La Trinacria" di
Pittsburgh, per avere egli, seconde
gl'informatori, in una conferenza su
Dante detta in Butler, Pa., il 4 cor'
rente mese, insultato l'Ordine dei
Figli d'ltalia e rivolto epiteti nienti
affatto corretti ai suoi componenti
Sebbene noi e l'Ordine avessimr
completa fiducia negli informatori
tuttavia preferimmo scrivere al Rev
Dominici» e domandargli spiega
ni sull'incidente. Questi, ora, lia ri
sposto e la sua lettera la pubbliche
remo nel prossimo numero facendo
la seguire da nostri cementi.
Echi delle onoranze al Generalissimo Diaz
I.a modgeta viole del nostro gior
nale non ci ha permesso, nel ninne
rò scorso, ih diffonderci in tulli t
// articolari circa le onorarne tributa
le, dagli americani e dagli italiani ili
l'hiuidcl/diiii. al (ìcneralissiino .D
--inanao Vittorio Diaz,
Impariamo perciò' a qualche vo
lontaria incominciando,
pero', con la biografia dell'Ospite il
lustre.
Chi e' il Duce
Supremo
Il Generale Diaz nacque r. Napoli
il •"> Dicembre listil.
Kntii/ nell'Accademia Militare di
l'orino nel settembre del 187!) e fu
promosso sottotenente ili artiglieria
nel luglio del 1882; Tenente nell'a
prile del 1881; Capitano nel marzo
J8!)0. Nri 18111 compiuta la Scuola
di (iiiena fu trasferito al Corpo di
Slato Maggiore. Nel settembre 189!)
IH |*romos.so a scelta Maggiore e de
stinati alla Mant<-ria, ma ritorno'al
lo Stato Maggiore nel marzo 1!)01. 1
l'romoßso Tenente t olonnello nell'A
pi :l<- del 1905, Colonnello nel gingili»
1910 fu di nuovo assegnato alla Fan
teria come Comandante del 21 .mo
Reggimento. Xel Maggio 1912 ebbe il
comando del 9't.nio Fanteria eoi qua
le Reggimento venne inviato in Tri"
politania e Cirenaica dove prese par
-10 alla guerra. Ferito il 20 «ettem
ere e per conseguenza rimandato in
Italia nel Gennaio 1920, fu nuova
mente destinato al Corpo di Stato
Maggiore. l'ronK so maggiore Gene
rale nell'ottobre 191 1 gli fu affidato
11 Comando della Brigata Siena por
alcuni 'iriorni e nello stesso mese ri-'
turno' allo Stalo Maggiore. Nel No
vembre 1!l|! fu nominalo membro
.lella Commi -ione ner l'esame delle
proposte di medaglie al valore. Nel
Maggio 1915 quando l'ltalia entro' in
L'iierra etrii andò' al fronte. Nel giu
gno 1916 fu promosso Tenente Oe
nerale e nell'ottobre 1917 ebbe il Co
mando di un Corpo d'Armata. T/ 8
novembre 1917 fu nominalo Cano di
Slato Mauaiore dell'esercito italia
no. i arica che gli rimase fino alla fi"
ne dello guerra. Il 6 Novembre fu
promosso 0!onorale di Esercito per
net-ilo ili guerra.
Il Generalo Diaz e', sin «lai feb
braio 1918, Senatore de llecrno.
Campagne di Guerra : Guerra I
•do-Tnrrn 1911-1912; Guerra nion"
Tinto 1!11.'5-1918.
Decorazioni e medaglie: Cavaliere
lei! i Gran Crijce dell'Ordine M ili!ari
li Savoia; Cavaliere della Gran Cro
e dell'Ordine dei SS. Maurizio e T.az
'aro; Gran Croce della Corona d'l
'alia; Medaglia d'argento al valore;
Due croci di guerra; Parecchie de
corazioni potere.
Ferite: Ferito alla spalla sinistra
iella «morra Italo-Turca: Ferito al
.rnecio sinistro nel conflitto mon
liale.
Qnecfo e', nudo e enido, lo stato di
•ervizio di S. F. il Generale Diaz.
Ma ciò' elio lo stato di servizio non
icorda, e non può' ricordare sono lo
-arattoristieho principali della perso
nalità' dell'uomo che "assunto al
l'ufficio di C. di S. M. dciri''serei
fo in una situazione di guerra moi
ri difficile come quella nella qua
e l'Esercito italiano si trovava dopo
a ritirata di Caporetto, con sagace o
nera di organizzazione, con avveduta
d efficiente condotta di comando
»emnro altamente inspirata agli inte
re-si del Paese, seppe ottenere tale
ira do di preparazione morale e bel
lica dalle truppe da superare vitto
riosamente l'ardua prova di una
grande battaglia impegnata dal ne
mico con forzo e mezzi imponenti".
Le parole clic precedono sono quel
le delia motivamente colla quale il
Generalissimo venne nominato Ca
valiere di Gran Croce, decorato del
Gran Cordone dell'Ordine Militare
di Savoia dnno la vittoria del Piavo
del giugno 1918.
11 Generale Diaz e' un uomo di po
che parole. Al primo vederlo s'indovi
na in lui il soldato di razza. Non
molto alto, la =ua sagoma spicca tra
le altre per una eerta armonia dello
insieme e per quella forza nello
sguardo nella quale sta una delle
principali racrioni dei più' grandi
successi umani.
lavoratore instancabile, rude di
modi, ma cortese, riusciva ad ottone*
rp dai suoi dinendpnti il massimo
sforzo. Di lui si nno' fare un eom
nleto ritratto dicendo: F' un caratte
re: e' un uomo pratico che va diritto
allo scono.
Napoletano autentico, con tutte le
sfumature le "nuances". la sensibili
tà* di quella gente nobile e fiera, che
sente c pule tutte le armonie, ma clic
FU e può', quando vuole, vincere tut
ti gli effi tli per obbedire ad un dove
re impellente e più' forte, egli laseia
\a inehi lo vedeva un'ottima impres
sione.
Schietto, sapeva spezzare la rudez
za dello sguardo e della parola con
un'espressione paterna; ed essere vi
vace, sorridente, talvolta persino alle
gro. I suoi ufficiali, pur temendo
lo, lo amavano tutti. In ufficio egli
non sorrideva mai; dava ordini, rim
proverava e lodava; ma sempre con
sobrietà' di gesto edi parola Fuori
dell'ufficio, mutava: il suo sguardo
■-i nnimoibidiva, la sua voce s'addol
civa. c'era in lui un'offerta silenziosa
il <n(imita' elio toglieva ogni sogge
zione.
Il generale, abituato ad imporre la
propria volontà', ad esprinieisi con
gli imperativi, spianava le rughe del
la sua fronte e diveniva un uomo co
me gli altri, che si compiace di una
ili-cu-sionc, che s'intrattiene in un
colloquio, che abbozza una risata.
Al principio della guerra il Gene
rale Diaz era Maggior Generale Capo
dell 1 fiii io Operazioni del Comando
Supremo. In tale ufficio si fece su
bito apprezzare e stimare; tanto ap
prezzare che per avere il Comando di
una di\ i-ione, egli dovette molto insi
stere prc-o i suoi superiori di a'br
ra. l'id ebbe il comando della 40.ma
Itivi-ione sul Carso. Fu lute Coman
do da' prova di elevatissima virtù'
militare. Tutti i giorni in prima li
nea studia sul posto, imperterrito, in
niei'zo al fuoco nemico, il terreno di
attacco e le difese. Al momento op*
pori uno, con arditissima mossa, lan
' in I attacco e s'impadronisce del Nad
I,o'i-on, potentissimo bastione che np
pativa, per le sue dife-e, assoluta
mente inespugnabile. Divenuto co
mandante del Terzo Corpo d'Arma
la la sua attivila' si centuplica, e le
sue energie si tendono tulle, senza
un minuto di riposo, contro il nemi
co.
La ritirata di Caporetto trovo' il
Generale Diaz, col suo Corpo d'Ar
mata nella posizione di Scio (Car
so). Durante la ritirato, pallido e fie
io, in quelle ore di confusione, di
rabbia, di febbre, la fede nei desti
ni d'ltalia non vacillo' in lui e quella
felle seppe inspirare nel cuore di trit
ìi i suoi dipendenti.
1/8 Novembre IHI7 egli fu nomi
nalo comandante Supremo dell'Eser
ilo. In quel momento occorreva clic
lutti i freni fossero stretti, clic i ser
vizi fossero riorganizzati, i magazzi
ni ricostituiti, e sopratutto occorreva
li organizzare buona parte dell'Eser
cito.
Era necessario possedere una im
mensa forza morale per accingersi ad
tri lavoro di quella mole, lavoro che
ivrebbe fatlo "tremar In vene ed i
IOISÌ" a i hiunque non avesse avuto,
■onic Itti, cieca fiducia liei destini
lolla Patria c la assoluta sicurezza
lelle ottime qualila' del combattente
taliano.
Tn poco tempo egi si reso padrone
lella situazione; il pol>o di quella e"
norme macchina che e' oggi un Eser
cito, ricomincio' a pulsare poco a po
-0 normalmente. Sui monti e sul Pia
,e doveva la est ver. ci difesa essere
mantenuta, egli seppe con rapidità'
■d energia che ha del miracolo, orga
nizzare forze e materiale ed il nemi
•o fu fermato, definitivamente Ter
na 10.
E venne la grande battaglia del
Piave del Giugno 1018. Le Annate
\uslriaehe del Maresciallo Borcovie,
lopo tutto un inverno di intense e
febbrile preparazione si accingevano
1 lanciare l'attacco supremo. E l'at
tacco «i sferzo' con violenza inaudita.
La sicura percezione del momento, il
rapido spostamento delle riserve con
sentiate nei luoghi più' opportuni,
l'azione personale energica, precisa
instancabile del Generale Diaz, il va
lore e la fermezza del soldato italia
no, mirabilmente preparato dal Ge
neralissimo fermarono il nemico e lo
obbligarono a ripassare precipitosa
mente il Piave con perdite enormi.
Se il Generalissimo avesse potuto P ■
vere in quel momento nelle sue ma
ni una congrua riserva di truppe fre
sche per passare alla contro offensiva
strategica e tattica, certo le sorti del
la interra mondiale sarebbero stale
decise parecchi me<*i prima. La bat
taglia di Vittorio Veneto, avrebbe co
-i' potuto essere anticipata nel
lemno e sarebbe diventata l'imme
diata e logica conseguenza della vit
toria del Piave, procurando nel giu
gno quel tracollo dell'Austria e con
seguente resa degli imperi centrai
che poi si verifico' nel successivo ot
tobre-novembre.
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
UNA COPIA 3 SOLDI
Le conseguenze della sconfitta au
striaca del Piavo furono immense:
l'organi.-nio austriaco fu scosso e tur
bato dallo sconforto: ed anzi, il mal
sicuro squilibrio dei vari elementi co
stituitivi della Monarchia fu'nella a
inarn delusione, rotto, e tutto l'orga
niamo statale no risulto' fatalmente
minato per sempre.
Inoltre la (ii-rmania comprese che
non poteva più" contare sull'aiuto
dell Austria. Lo ste--o Generale I.li
do lido iT f. (.iiiiiido ricordava la disa
stioa offensiva dell'esercito austro*
ungarico, diceva chiaramente clic os
sa aveva "profondamente addolorato
c turbato il comande germanico".
Lo mera\ ini iose qualità' militari
del Generalissimo. cosi' splendida
mente livelliti- dalla battaglia del
l'iavo, ehi ■oro la loro luminosa con- '
ferma in quella di Vittorio Veneto.
Si trattava (|iii di d.ire il colpo decl
ivo al nemico. I/istossa opera di
preparazione morale e militare era
•lata compiuta secondo le direttive
del Comando Supremo, 11 soldato su
biva il fa vino del Generale Diaz; la
s ua semplicità", la chiara espressione
lei suo sorriso irli conquistarono l'a
!>mio dei dipendenti: nessuno eetet-
I nato. T.'opera umana di in te ressa
noli to del Generalo verso il soldato,
-pera .altrettanto importante (pianto
la concezione dei piani strategici,
Iorio" il suo frutto. l,a rapida perce
!ono del punto debole del nemico, la
geniale fulminea manovra di osrffira
nento delle ali appena ottenuto lo
fondamento nel punto debole, l'im
-'Mcitliile i norgia.la sovrumana ferma
olonta' di fiuni/erc alla suprema de
i-ione e l'in«taneabilo iiwamimento
letterò al Generale Diaz il giusto
i rem io : la Vittoria decisiva, la Vit
oria schiacciante.
Questa. jn poche parole, fu l'opera
compilila dal Getierali-simo : opera
lifficilissima, vasta, complessa, che
lido un uomo di eccezionali qualità'
orvteva compiere, opera che porto' fi
nalmente a oonelusione il grande e
lanaminoso ciclo dello guerre com
lattute dall'ltalia per la sua indipen-
F ad etorno ricordo di quest'opera
un cri strale, rimarrò' scritto a earat
eri d'oro n.ol gran libro della storia
lei popoli, il meraviglioso bollettino
lei I novembre 1018 col rmale il Gè*
tondissimo Din/, con eloquenza e
•Marezza tacitiana comunicava ol
nondo la fine della guerra dell'Tta
ia contro l'lmpero \ust.ro-Fngarico,
La delegazione di
Reading, Pa,, al Comizio
Fra li tanto delegazioni di citta',
icinc e lontane, che vennero a pre
coniare il Comizio di domenica, <>
-oriente mese, e' degna di nota quel
li della fittn' di Reading, l'a., hi
piale venne in rappresentanza di
incile due logge dell'Ordino dei Fi'
rii d'ltali» Santo Stefano di ('«ma-
Ira e M:i.--inio D'Azeglio. Fssa si
(imponeva dei "Figli d'ltalia"' si
gnori : Antonino Zaffiro, Grande le
ioriore, por la Pennsylvania, Anto
lino Bodimza, Francesco Annuo, An
imili N'eri, Antonino Barbera, Igna.-
'io Saggin. \ntonio Lamoniea, Anto-
IÌO Cliila, Salvatore Natali Salva
ore Milia, Antonio Ferrile ed A
iessandro Zaffiro.
Telegrammi di Logge
Diverse logge dell'Ordine Figli
l'ltalia telegrafarono al Grande Ve
nerabile Cu\. A. (ì inseppe Di Silve
stro perche' si rende-so interprete
lei loro sentimenti di gratitudine
pre-so il Generalissimo. La loggia
'Provini i i di Caserta e Tronto e
Trieste" con un telegramma a fir
mi del Venerabili, G. Ma-ciotta, pre
dava il capo dell'Ori!, di esprimere
a nome di tutti i soci, "i voti di
riconoscenza e di gratitudine all'in
vitto Duce Diaz che seppe annientare
il secolare nemico dell'integrità' d'l
la lia".
Un invito al Generalis
simo da Easton
Al banchi tto datosi al "Bai! Boom"'
del Bollovue la sera di lunedi' 7, in
tervennero i nostri connazionali di
Easton, Pa., signori Rev. Giovanni
Partenze da Ptiiladelphia
Vine Street Pier
Per Napoli e Genova
TAORMINA 26 Novembre
Fer Genova e Napoli
AMERICA 6 dicembrt