La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, November 19, 1921, Image 1
_ IS AND DISTRIBUTED U »D« P.RMIT ... UTMI» BY THE ACT OF OCTOBER .. ~.7, ON SILK AT THE POST-OFITO. Of rHUiDHLPHI*. PA.: BY ORDRR O , THE PRMJOPNI. A. 1 „,. BSO N. POSTMASTER OEN ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER ' """"r "' "" v " ,h " «' fh- irt.lnhia. Pa., under the A--t of March 3. 1579". WITH THE LARGEST CIRCULATION LA LIBERA. PAIOLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO VI. - Numero 45 E' vera gloria? 11 15 corrente mese, e' stato espi te ili questa citta" il maresciallo Fer dinando Forlì, ex generalissimo de gli esci'citi alleati nell'ultimo perio do della guerra mondiale. Dopo un lavorio febbrile, per pre parare al personaggio eminente acco glienze entusiastiche, egli e' stato ri cevuto e i^li sono state tributate le de bite onoranze, ma la stampa ameri cana, partigiana e miope, coinè sem pre, si e' abbandonata alle più' stra" ne. alle più" ridicole esagerazioni. Evidentemente, ci troviamo di fronte ad una delle più' grandi a berrazioni collettive clic la storia, scevra da mesi-bine passioni, non tar derà' a cancellare ed a distruggere: quella di volere ad ogni costo esal tare, ingiandire e cingere di un'au reola immeritata, una delle figure più' scialbe e più* insignificanti del l'immane conflitto. Citi giudicasse infatti spassioni;" tamenle, dovrebbe convenire che due furono i generali francesi clic com pirono, nel periodo tragico, impresi gloriose: (jallicni, il vero salvatore di Parigi, che respinse 1 esercito in vasore, pervenuto «piasi alle porte della capitale, anch'egli di origine italiana; e l'età in che col «uo eroi smo e colla sua tenace resistenza, infranse i rabbiosi conati dei tede schi clic si accanirono a lungo inutil mente contro la piazzaforte di Ver dun. A questi duci il mondo deve inchinarsi. Tutti gli altri ufficiali .«nperiori. senza distinzione, mostrarono di es sere della stessa levatura dello Sta to Maggiore francese della guerra <b I '7O, quando soltanto i volontari «li Garibaldi videro a Digiune li spalle dei Prussiani ; pari eziandio alle cor rotte figure del dramma Dreyfu siano; e se la direzione della guerra fosse stata affidata esclusivamente al genio di quei signori, -arebbe occor sa la penna di un altro Zola pe rori vere una nuova Debacle. Ma esaminiamo un pochino I ope ra del Generalissimo Foci? nei rap porti della nostra guerra. Innanzi tutto egli contro il parere con corde dello Stato Maggiore Italiano e di qualche altro straniero clic ve deva giusto e non era- assillato ila meschine gelosie sostenne sempre che il conflitto mondiale si sarebbe dovuto risolvere sul fronte francese e gli avvenimenti dimostrarono quan to egli si ingannava. K quando per sino l'ex Presidente W ilson, clic non era affatto tenero per l'ltalia, pro luse l'invio di un corpo di 50 mila americani alle nostre frontiere, egli si oppose energicamente e siccome era il supremo Comandante, il suo parere, giustificato soltanto da smi surato orgoglio e da senile ambizio ne, prevalse. Dopo Capretto, mentre il Coman do Supii-nio Italiano aveva fissato il Piave come termine della ritirata, ove doveva organizzarsi la resistenza e la difesa, egli avrebbe voluto in vece che avessimo retrocesso fino al di qua dell'Adige, abbandonando co si' in balia della rabbia nemica la citta' di Venezia ed il più' fertile suolo d'ltalia. Fortunatamente questa volta, alla tracotanza gallica che abusava de l suo potere, s'imposero il senno ed il patriottismo dei nostri Comandanti. Tuttavia il Generalissimo non volle darsi per vinto ed ordino ebe le divi sioni francesi, accorse per aiutare ad arginare l'avanzata tede-ea, si trinco rassero sulla sponda destra dell Adi £e - Furono le nostre schiere riorganiz zate dopo l'immeritata catastrofe; furono i sublimi bambini della clas se del '9O come ebbe a chiamarli Diaz nel recente Comizio al Metropo litan ebe immortalarono, in quel terribile frangente, il motto; Ji qui non si passa e dimostrarono, col loro valore e col loro sacrificio, che. in materia di strategia, il Generalissi mo francese non vedeva al di la' del la punta del suo naso. L'anno seguente quando, dopo la fallila offensiva austriaca del Piave, il vero eroe della guerra, Armando Vittorio Diaz, ritenne giunto il mo mento opportuno d'infliggere alla e tema e secolare nemica il colpo deci sivo, Focli mostrossi ancora una vol ta di parere contrario. Ma Diaz rup pe gli indugi, attacco' e si ebbe come risultato Vittorio Veneto che segno il tracollo dell'Austria e la fine del la guerra. Infatti, dopo appena una settima na, segui' anche la capitolazione del la Germania, il cui esercito era anco ra intatto c ben fortificato sul suolo francese; capitolazione di cui il eie pio fanatismo ilei contemporanei vor rebbe dare tutto il merito e tutta la gloria a Ferdinando Foeli. Il quale —< viceversa in tutto i i 1 teni]K> che e' rimasto al supremo .romando degli eserciti, malgrado gli enormi preparativi e i me/zi formi dabili di cui disponeva, non e" riu scito che a spostare di <|iialche elido metro li' nemiche falangi, sacrifican do, per tanta impresi, continaia di migliaia di giovani e balde esistenze. Ora, sia ebe l'ostinata e pertinace opposizione di Focli ai piani italiani fossi' dovuta alla sua ini .mpetenza nella strategia militare, sia che ■ --<• dovuta alla livida invidia, nell'ini ca so come nell'altro la figura di Hocli. di questo usurpatore degli altrui me liti, balza fuori gretta e meschina. Non e* maldicenza di chi -ciive. non e' neppure odio per la l'ran ni che disconobbe e rimpieeioli' il vaio- j re della nostra vittoria; e' verità' sa crosanta che finirà' col trionfare, quando la raffica delle passioni eli offuscano oggi il sereno giudizio, ra' tramontata. Smorzi adunque, il piqiolo ameri cano, per la venuta di l'och. > sin.i entusiasmi esagerati ed isterici; la stampa di questo paese i dini' stri almeno una volta sincera ed all'allori za della propria missione e ' icordino tutti che due sono le Nazioni che han vinto la guerra: l'ltalia, col sa crificio dei suoi figli: l'America con l'impiego dei suoi potanti mc/i fi nanziari! . L'lnghilterra < la Francia, fedeli alle loro antiche tradizioni, si son venduta la pelle dell'orsi anima/: ato da noi. la litui I; \ I'AKOI.A ■IH i ni A XOHIiISTOWN. l'A. La sera ilei 3 corrente mese la Loggia Antonio Menci i No. •!''<> .lei l'Orditie Figli d'ltalia iti America, nella sala del proprio club, tenne la commemorazione del terzo annivei- dell'armistizio italo-austriaco e quella del grande ed infelice M tic ci. l'er l'occasione erano -tati in\ita ti l'Aw. Giovanni l'i Si 1\• -;tr<• ed il Signor tìiovanni Torchio, i quali furono rilevati a l'lli ladelpì.ia con un'apposita automobile c trattenuti a cena dal I >r. U'emo Fabbi i. Alle ore « pici i-e i due invitati di l'hiladelpnia, il Dr. I!. Fabbri, lìio vanni Durante, il \'enerabile della Loggia Meueci ed il comitato lesta, preceduti dal corpo musicale del l'rof. Albe ito Adelizzi di l'hiladel lih ia. si recarono in sala, dove tutti i -oci della Loggia e molti altri no stri connazionali si erano dati con vegno. Molte bandiere italiane ed ameri cane adornavano la sala, in fondo al la quale spiccava l'austera figura di j Antonio 51 e ucci. Il Venerabile della Loggia, Iratei lo Nicola Tufilaro, con brevi ed ap" ■ propriate parole spiega lo scopo della ! lesta e da' indi la parola al decano ideila Loggia, fratello Giuseppe De Stefani, il quale si dispensa (lai pat i lare, dato che si ha il piacere di a- I vere in questa circostanza il Supremo | Assistente Venerabile Avv. Giovan -1 nj Di Silvestro od il Segretario della f'assa di Previdenza dello Stato di l'ennsyvania sig. Giovanni lorchic |che invita a rivolgere la -ita parola agli astanti. | Questi commemora il terzo anni versario dell'armistizio italiano ed a larghi tratti parla (lell'infeice Meni ci, sul frutto dell'ingegno del (piale i altri si e" fatto granile e ricco. Toc- Ica alcuni punti della vita dello sfor tunato inventore, simili a quella dei (nostri emigranti in generale e con-, elude ili essere uniti in ogni esplica-; zione delle nostre energie per tute lare i nostri diritti, come uniti nella Mede, nelle sofferenze, nella lotta e ; nella goria furono i nostri fratelli il I novembre 1018 a \ ittorio \ cucio. Segue l'avv. Di Silvestro, il quale, dopo avere solo accennato alla com memorazione dell'armistizio ed al Meticci per non ripetere, egli disse. ! quanto il fratello Torchio ha già' trattato, prendendo le mosse dalla vi ■ ta dello sfortunato inventore del te lefono, tiene un magistrale discorso sulle condizioni attuali e su quelle, ■ che dovrebbero essere, delle nostre ■ colonie, tracciando ed indicnado le vie > sicure da battersi per raggiungere la ■ meta, che sta in cima ad ogni pensie" AVANTI SEMPRE, corsi L_A FIACCOLA II\I RUGNO <^~l PHILADELPHIA, PA.. SABATO, 19 NOVEMBRE, 1921 ro, il miulioraniento e l'elevamento «intonale e morale delle nostro' mas si' t ruminile invitando i presenti i' tutti gli elettori itainni a votare eoni-1 (tatti alle prossime elezioni per i ean- j •li<l ÌI t i italiani, onde incominciare il laminino ascensionale della perfe-. . ione e del miglioramento. In ultimo ioti parole vermnente appropriati' presenta a nome della Loggia Anto nio Meiiei-i al fratello Giovanni Un tante un orologio di oro, il onale nel" i !a eaotta interna porta la seguente i serizione : l.a Melicci, per tirato ri cordo. ni suo v.r Venerabile John Durante, novembre 1921. Il fratello Ilutante ringrazia sen titamente i fratelli della loggia del hclliss imo ricordo datogli e promette; chi l ejrli anche nel! avvenire conti onera' a dare tutte le sue energie per, il migliore inclementi) della Loggia dell'Ordine ilei Kiijrli d'itaia in A t-ieriea. al onale si sente attaccato, co me alla sua stessa famiglia. Ricor dando in ultimo elle il sommo duce: lelle nostre vittoriose <hiero. (lene tale Armando Diaz. trovasi in Ame rica, propone mandargli un tele - L'iamma ed inviarne un altro al ca li--imo condottiero dell'Ordine Figli l'ltalia in l'enn-vlvania, Cav. Giir ■eppe Di Silvestro. La proposta vie ne calorosamente applaudita ed ap provata. Prende in ultimo la parola il Dr. l'omo Pallini, il (piale si ferma a ri •ordaii" ai presenti la gigantesca fi ntini di Dante, che su tutti lotn'aqni !a \òli», ed il -tio immortale poema.! la Divina Commedia, ed invoglia a tini iure e fai «Indiare ai figli il no -:ro (tàlee idioma, mezzo unico per inorare davvero ehi ne fu il primo e 010 maestro. Prega indi l'Avi. Di Silvestro .li far giungere al Progres si Italo-Americano il plauso della loggia Menili per il memorabile av '' tinnenti) che i|tiel giornale lui offer 10 alla citta* di New York con Pere nne del nioimiiiento a Dante. Piagarnsi applausi interruppero -nesso gli oratori, mentre tra un di •corso e l'i.ltin. tra 1111 intervallo ei altro la musica espleto' uno scelto itxigromnia, di cui va data piena lode 1! Prof. A. Adel'zzi. Furono offerii agli intervenuti dei andw'ichcs e diversi bicchieri di quel >iondo liouore. che. mentre mette del n io negli animi, infonde •«nelle calo e e vita nelle opere feconde dell'uo -110. <■'oXl >0 r.xict) MOHTI'AMo Dei essi ito 1.0 ol ìi 1 ut 1 nìtre l'i''l Calabria Petrina di anni 34. resi lente in Kaston, Pa.. moglie del fra-, elio Calabria Filippo della Loggia K. Millo. No. 128, iscritto al F. . M. il LI maggio 1017, morta il .'•i settembre l'ivi di dilatazione cnt liaca S2OO. tirano Francesco, di anni L">. del- i a liOggia Roma ilei Cesari No. 188. esiliente in DIIIHIÌS, Pa.. iscritto ai fi". 1". M . il III) novembre 1918, mor -0 il I ottobre 1921, per infortunio 'ili lavoro. J|t4oo. Bello Maria di anni 39, residente n Italia, moglie del fratello Bello Vincenzo, della Loggia Due l'aline V . 180, iscritto al F. U. M . l'l 1 ittobrc 1910, morta il 20 luglio 1921 11 polmonite. S2OO. Cardasela Angelina ili anni òT, rc ■ iilente in Pittston, Pa., moglie d l ' rateilo t a rilascia Felice, della Log ria Garibaldi No. 198, iscritto al F. I". M. il 1? novembre 1910, morta 1 20 Ottobre 1921 di paralisi car liaea. S2OO. Pnoletti Valverdina, di anni 25, •esidente in Pittsburgh, Pa., moglie lei fratello Paoletti Vincenzo, della l.oggia Cittadini Italo-Americani N. il 7. iscritto al F. IT. M. il ó gen ìaio 1917 morta il 13 ottobre 1921 li tubercolosi. S2OO. Serrao Annibale di anni 3S, resi lente in Ambler, Pa.. della Logl'ia b'. Bonghi No. ."13, iscritto al F. I'. Al. il 11 maggio 1917, morto il r > ottobre 1921 di tubercolosi. S4OO. Di Falco Albino ditalini 07, rosi lente in Klljvood City, Pa., della Loggia Ellvvood City, Xo, 008, i* -.ritto al F. TT. Mortuario il 29 ilicembre 1910, morto il 18 ottobre 1921 di cancro. $-100. Aiello Pietro di anni 43, residente in Monongahela, Pa., della Loggia A. CipriiHii Xo. 879, iscritto al F. IT. M. il 23 settembre 1918, morto il 10 ottobre 1921 assassinato S4OO. Lattanzio M. Grafia di anni 41. residente in Monongahela, Pa., mo glie del fratello Lattanzio Romeo, i scritto al F. U. M. il 22 novem bre 1918, della loggia A. Cipriani X. 879, morta il 10 ottobre 1921 di cancro. S2OO. Previ Antonio di anni 44, della Loggia Fiori, Suoni e Carmi No. 909, residente in Nantv Glo, Pa., i scritto al F. U. AI. il 18 novembre ioli) mollo il 14 ottobre 1921 di miocardite. .slllO. fingitore .Serafini! di anni :!,*>, re cidente in Duliois, l'a., della loggia Cornelia, No. 1064. i-ciiita al I*'. I . M. il Ili dicembre IM2O. morta il '}'! ottobri- 1!l?l di polmonite: ma rito fratello dell'Ordine. $-400. Totale benefici *■'! ino.on. Quota individuale so..'t;ì. La prossina stag on3 della San Carlo alla Metropolitan Opeia HOIÌS3 L'annunzio dato dalla stampa di una breve stagione d'Opera della San Carlo Grand Opera Company al la Metropolitan Opera House, ha suscitato ovunque un grande inte resse e particolarmente tra eli Ita liani. i (piali non mancano mai di tenere nel gii'sfo onore ogni manife" stazione artistica, specialmente quan do essa lm tutto un sapore italiano. Si e' detto e si e' anche, opportu namente ed inopportunamente, ripe tuto che Philadelphia e' una citta' indifferente e ]>oco amante del Tea tro Lirico e rio non e' perfettamente esalto. Quando -i organizzano e si -eguono spettacoli ci te non sono of fesa ali Arte e clic possono veramen te offrire delle ore di godimento spi rituale. Philadelphia risponde come Qualsiasi altra citta' e non e' seconda tal alcuna nel sosteiu ii> una seria in* [rapre-a artistica. Ciò* e' stato anco ra una volta dimostrato ora, essen lo bastato il nome della San Car lo Grand Opera Company per scuo tere il pubblico da quello che e' stalo lefinito l'abituale letargo e ner desta re il generale interessamento verso !a breve Stagionò alla Metropolitan • pera House, la quale offre le pili' impie garanzie di successo artistico ■ conscguentemente anche finanzia rio. La San Carlo Grand Opera Com iianv -i fermerà'a l'biladelpbia tre ettimano ed iniziera' la Stagione il .'S coi i-ente con "Carmen", di cu: diranno interpreti valorosissimi Pi ter Ferrabini. Madclcine Kcltie, Ro nco Boseaeci. Joseph Ito ver, Pietro De Piasi e Natale Cicrvi. L'opera ■ara' diretta dal valentissimo Mae* tre Ernesto Knocli. 11 Teatro per il ?8 a giudicare dal modo come sono proceduti gli abbonamenti e corno nrocede la vendita dei biglietti, sa a' indubbiamente esaurito. Chi do i ra' rimanere fuori del Teatro la se* •a di I 28. per non essersi provvedu o in tempo dei biglietti, potrà' usu ruirc di qualche altro spettacolo non neno interessante e non meno bene illestito. Il repertorio della prima settima ui contiene: Martedì' 20 "Rigolet o" con Giuseppina Lucchese, Ada L'aggi, Giuseppi Agostini, Gaetano Viviano, Pietro De Biase e Natale ervi. Direttore Knoch; Mercoledì' (0 "Aida" con Marie Rappold, Nina Fro-cani, Giuseppe Tommasini, Gae ano Viviano. Pietro De Piasi e Na alc Cervi, Direttore Maestro Pero li; Giovedì' 1 Dicembre "La Forza lei Destino" con Bianca Saroya, Ada Paggi, Giuseppe Tommasini, Giu eppe Rover, Pietro De Piasi e Na ale Cervi, Direttore Peroni; Tener li 2 Dicembre "Madama Butterfly" :on Anna Fitziu, Ada Paggi, Giu eppe Agostini, Giuseppe Pover e Pietro De Piasi, Direttore Kocli; lloffman" con Giuseppina Lucchese, Ada Paggi, Pomeo Boscacci, Giusep pe Rover c Henri Scott, Direttore !\oeh : Sabato 3 (sera) "Il Trova tore" con Rianca Saroya, Nina Fra~ seani. Giuseppe Tommasini, Gaeta no Viviano e Natale Cervi. Diret tore Peroni. I proposito I Rti. Diifltt Da Butler, Pa., sia il Grande Con cilio dell'Ordine dei Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsvvania clic questo giornale, ricevettero, la set timana scorsa, delle corrispondenze contro il Rev. Dominici», prete cat tolico, che dirige "La Trinacria" di Pittsburgh, per avere egli, seconde gl'informatori, in una conferenza su Dante detta in Butler, Pa., il 4 cor' rente mese, insultato l'Ordine dei Figli d'ltalia e rivolto epiteti nienti affatto corretti ai suoi componenti Sebbene noi e l'Ordine avessimr completa fiducia negli informatori tuttavia preferimmo scrivere al Rev Dominici» e domandargli spiega ni sull'incidente. Questi, ora, lia ri sposto e la sua lettera la pubbliche remo nel prossimo numero facendo la seguire da nostri cementi. Echi delle onoranze al Generalissimo Diaz I.a modgeta viole del nostro gior nale non ci ha permesso, nel ninne rò scorso, ih diffonderci in tulli t // articolari circa le onorarne tributa le, dagli americani e dagli italiani ili l'hiuidcl/diiii. al (ìcneralissiino .D --inanao Vittorio Diaz, Impariamo perciò' a qualche vo lontaria incominciando, pero', con la biografia dell'Ospite il lustre. Chi e' il Duce Supremo Il Generale Diaz nacque r. Napoli il •"> Dicembre listil. Kntii/ nell'Accademia Militare di l'orino nel settembre del 187!) e fu promosso sottotenente ili artiglieria nel luglio del 1882; Tenente nell'a prile del 1881; Capitano nel marzo J8!)0. Nri 18111 compiuta la Scuola di (iiiena fu trasferito al Corpo di Slato Maggiore. Nel settembre 189!) IH |*romos.so a scelta Maggiore e de stinati alla Mant<-ria, ma ritorno'al lo Stato Maggiore nel marzo 1!)01. 1 l'romoßso Tenente t olonnello nell'A pi :l<- del 1905, Colonnello nel gingili» 1910 fu di nuovo assegnato alla Fan teria come Comandante del 21 .mo Reggimento. Xel Maggio 1912 ebbe il comando del 9't.nio Fanteria eoi qua le Reggimento venne inviato in Tri" politania e Cirenaica dove prese par -10 alla guerra. Ferito il 20 «ettem ere e per conseguenza rimandato in Italia nel Gennaio 1920, fu nuova mente destinato al Corpo di Stato Maggiore. l'ronK so maggiore Gene rale nell'ottobre 191 1 gli fu affidato 11 Comando della Brigata Siena por alcuni 'iriorni e nello stesso mese ri-' turno' allo Stalo Maggiore. Nel No vembre 1!l|! fu nominalo membro .lella Commi -ione ner l'esame delle proposte di medaglie al valore. Nel Maggio 1915 quando l'ltalia entro' in L'iierra etrii andò' al fronte. Nel giu gno 1916 fu promosso Tenente Oe nerale e nell'ottobre 1917 ebbe il Co mando di un Corpo d'Armata. T/ 8 novembre 1917 fu nominalo Cano di Slato Mauaiore dell'esercito italia no. i arica che gli rimase fino alla fi" ne dello guerra. Il 6 Novembre fu promosso 0!onorale di Esercito per net-ilo ili guerra. Il Generalo Diaz e', sin «lai feb braio 1918, Senatore de llecrno. Campagne di Guerra : Guerra I •do-Tnrrn 1911-1912; Guerra nion" Tinto 1!11.'5-1918. Decorazioni e medaglie: Cavaliere lei! i Gran Crijce dell'Ordine M ili!ari li Savoia; Cavaliere della Gran Cro e dell'Ordine dei SS. Maurizio e T.az 'aro; Gran Croce della Corona d'l 'alia; Medaglia d'argento al valore; Due croci di guerra; Parecchie de corazioni potere. Ferite: Ferito alla spalla sinistra iella «morra Italo-Turca: Ferito al .rnecio sinistro nel conflitto mon liale. Qnecfo e', nudo e enido, lo stato di •ervizio di S. F. il Generale Diaz. Ma ciò' elio lo stato di servizio non icorda, e non può' ricordare sono lo -arattoristieho principali della perso nalità' dell'uomo che "assunto al l'ufficio di C. di S. M. dciri''serei fo in una situazione di guerra moi ri difficile come quella nella qua e l'Esercito italiano si trovava dopo a ritirata di Caporetto, con sagace o nera di organizzazione, con avveduta d efficiente condotta di comando »emnro altamente inspirata agli inte re-si del Paese, seppe ottenere tale ira do di preparazione morale e bel lica dalle truppe da superare vitto riosamente l'ardua prova di una grande battaglia impegnata dal ne mico con forzo e mezzi imponenti". Le parole clic precedono sono quel le delia motivamente colla quale il Generalissimo venne nominato Ca valiere di Gran Croce, decorato del Gran Cordone dell'Ordine Militare di Savoia dnno la vittoria del Piavo del giugno 1918. 11 Generale Diaz e' un uomo di po che parole. Al primo vederlo s'indovi na in lui il soldato di razza. Non molto alto, la =ua sagoma spicca tra le altre per una eerta armonia dello insieme e per quella forza nello sguardo nella quale sta una delle principali racrioni dei più' grandi successi umani. lavoratore instancabile, rude di modi, ma cortese, riusciva ad ottone* rp dai suoi dinendpnti il massimo sforzo. Di lui si nno' fare un eom nleto ritratto dicendo: F' un caratte re: e' un uomo pratico che va diritto allo scono. Napoletano autentico, con tutte le sfumature le "nuances". la sensibili tà* di quella gente nobile e fiera, che sente c pule tutte le armonie, ma clic FU e può', quando vuole, vincere tut ti gli effi tli per obbedire ad un dove re impellente e più' forte, egli laseia \a inehi lo vedeva un'ottima impres sione. Schietto, sapeva spezzare la rudez za dello sguardo e della parola con un'espressione paterna; ed essere vi vace, sorridente, talvolta persino alle gro. I suoi ufficiali, pur temendo lo, lo amavano tutti. In ufficio egli non sorrideva mai; dava ordini, rim proverava e lodava; ma sempre con sobrietà' di gesto edi parola Fuori dell'ufficio, mutava: il suo sguardo ■-i nnimoibidiva, la sua voce s'addol civa. c'era in lui un'offerta silenziosa il <n(imita' elio toglieva ogni sogge zione. Il generale, abituato ad imporre la propria volontà', ad esprinieisi con gli imperativi, spianava le rughe del la sua fronte e diveniva un uomo co me gli altri, che si compiace di una ili-cu-sionc, che s'intrattiene in un colloquio, che abbozza una risata. Al principio della guerra il Gene rale Diaz era Maggior Generale Capo dell 1 fiii io Operazioni del Comando Supremo. In tale ufficio si fece su bito apprezzare e stimare; tanto ap prezzare che per avere il Comando di una di\ i-ione, egli dovette molto insi stere prc-o i suoi superiori di a'br ra. l'id ebbe il comando della 40.ma Itivi-ione sul Carso. Fu lute Coman do da' prova di elevatissima virtù' militare. Tutti i giorni in prima li nea studia sul posto, imperterrito, in niei'zo al fuoco nemico, il terreno di attacco e le difese. Al momento op* pori uno, con arditissima mossa, lan ' in I attacco e s'impadronisce del Nad I,o'i-on, potentissimo bastione che np pativa, per le sue dife-e, assoluta mente inespugnabile. Divenuto co mandante del Terzo Corpo d'Arma la la sua attivila' si centuplica, e le sue energie si tendono tulle, senza un minuto di riposo, contro il nemi co. La ritirata di Caporetto trovo' il Generale Diaz, col suo Corpo d'Ar mata nella posizione di Scio (Car so). Durante la ritirato, pallido e fie io, in quelle ore di confusione, di rabbia, di febbre, la fede nei desti ni d'ltalia non vacillo' in lui e quella felle seppe inspirare nel cuore di trit ìi i suoi dipendenti. 1/8 Novembre IHI7 egli fu nomi nalo comandante Supremo dell'Eser ilo. In quel momento occorreva clic lutti i freni fossero stretti, clic i ser vizi fossero riorganizzati, i magazzi ni ricostituiti, e sopratutto occorreva li organizzare buona parte dell'Eser cito. Era necessario possedere una im mensa forza morale per accingersi ad tri lavoro di quella mole, lavoro che ivrebbe fatlo "tremar In vene ed i IOISÌ" a i hiunque non avesse avuto, ■onic Itti, cieca fiducia liei destini lolla Patria c la assoluta sicurezza lelle ottime qualila' del combattente taliano. Tn poco tempo egi si reso padrone lella situazione; il pol>o di quella e" norme macchina che e' oggi un Eser cito, ricomincio' a pulsare poco a po -0 normalmente. Sui monti e sul Pia ,e doveva la est ver. ci difesa essere mantenuta, egli seppe con rapidità' ■d energia che ha del miracolo, orga nizzare forze e materiale ed il nemi •o fu fermato, definitivamente Ter na 10. E venne la grande battaglia del Piave del Giugno 1018. Le Annate \uslriaehe del Maresciallo Borcovie, lopo tutto un inverno di intense e febbrile preparazione si accingevano 1 lanciare l'attacco supremo. E l'at tacco «i sferzo' con violenza inaudita. La sicura percezione del momento, il rapido spostamento delle riserve con sentiate nei luoghi più' opportuni, l'azione personale energica, precisa instancabile del Generale Diaz, il va lore e la fermezza del soldato italia no, mirabilmente preparato dal Ge neralissimo fermarono il nemico e lo obbligarono a ripassare precipitosa mente il Piave con perdite enormi. Se il Generalissimo avesse potuto P ■ vere in quel momento nelle sue ma ni una congrua riserva di truppe fre sche per passare alla contro offensiva strategica e tattica, certo le sorti del la interra mondiale sarebbero stale decise parecchi me<*i prima. La bat taglia di Vittorio Veneto, avrebbe co -i' potuto essere anticipata nel lemno e sarebbe diventata l'imme diata e logica conseguenza della vit toria del Piave, procurando nel giu gno quel tracollo dell'Austria e con seguente resa degli imperi centrai che poi si verifico' nel successivo ot tobre-novembre. Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 UNA COPIA 3 SOLDI Le conseguenze della sconfitta au striaca del Piavo furono immense: l'organi.-nio austriaco fu scosso e tur bato dallo sconforto: ed anzi, il mal sicuro squilibrio dei vari elementi co stituitivi della Monarchia fu'nella a inarn delusione, rotto, e tutto l'orga niamo statale no risulto' fatalmente minato per sempre. Inoltre la (ii-rmania comprese che non poteva più" contare sull'aiuto dell Austria. Lo ste--o Generale I.li do lido iT f. (.iiiiiido ricordava la disa stioa offensiva dell'esercito austro* ungarico, diceva chiaramente clic os sa aveva "profondamente addolorato c turbato il comande germanico". Lo mera\ ini iose qualità' militari del Generalissimo. cosi' splendida mente livelliti- dalla battaglia del l'iavo, ehi ■oro la loro luminosa con- ' ferma in quella di Vittorio Veneto. Si trattava (|iii di d.ire il colpo decl ivo al nemico. I/istossa opera di preparazione morale e militare era •lata compiuta secondo le direttive del Comando Supremo, 11 soldato su biva il fa vino del Generale Diaz; la s ua semplicità", la chiara espressione lei suo sorriso irli conquistarono l'a !>mio dei dipendenti: nessuno eetet- I nato. T.'opera umana di in te ressa noli to del Generalo verso il soldato, -pera .altrettanto importante (pianto la concezione dei piani strategici, Iorio" il suo frutto. l,a rapida perce !ono del punto debole del nemico, la geniale fulminea manovra di osrffira nento delle ali appena ottenuto lo fondamento nel punto debole, l'im -'Mcitliile i norgia.la sovrumana ferma olonta' di fiuni/erc alla suprema de i-ione e l'in«taneabilo iiwamimento letterò al Generale Diaz il giusto i rem io : la Vittoria decisiva, la Vit oria schiacciante. Questa. jn poche parole, fu l'opera compilila dal Getierali-simo : opera lifficilissima, vasta, complessa, che lido un uomo di eccezionali qualità' orvteva compiere, opera che porto' fi nalmente a oonelusione il grande e lanaminoso ciclo dello guerre com lattute dall'ltalia per la sua indipen- F ad etorno ricordo di quest'opera un cri strale, rimarrò' scritto a earat eri d'oro n.ol gran libro della storia lei popoli, il meraviglioso bollettino lei I novembre 1018 col rmale il Gè* tondissimo Din/, con eloquenza e •Marezza tacitiana comunicava ol nondo la fine della guerra dell'Tta ia contro l'lmpero \ust.ro-Fngarico, La delegazione di Reading, Pa,, al Comizio Fra li tanto delegazioni di citta', icinc e lontane, che vennero a pre coniare il Comizio di domenica, <> -oriente mese, e' degna di nota quel li della fittn' di Reading, l'a., hi piale venne in rappresentanza di incile due logge dell'Ordino dei Fi' rii d'ltali» Santo Stefano di ('«ma- Ira e M:i.--inio D'Azeglio. Fssa si (imponeva dei "Figli d'ltalia"' si gnori : Antonino Zaffiro, Grande le ioriore, por la Pennsylvania, Anto lino Bodimza, Francesco Annuo, An imili N'eri, Antonino Barbera, Igna.- 'io Saggin. \ntonio Lamoniea, Anto- IÌO Cliila, Salvatore Natali Salva ore Milia, Antonio Ferrile ed A iessandro Zaffiro. Telegrammi di Logge Diverse logge dell'Ordine Figli l'ltalia telegrafarono al Grande Ve nerabile Cu\. A. (ì inseppe Di Silve stro perche' si rende-so interprete lei loro sentimenti di gratitudine pre-so il Generalissimo. La loggia 'Provini i i di Caserta e Tronto e Trieste" con un telegramma a fir mi del Venerabili, G. Ma-ciotta, pre dava il capo dell'Ori!, di esprimere a nome di tutti i soci, "i voti di riconoscenza e di gratitudine all'in vitto Duce Diaz che seppe annientare il secolare nemico dell'integrità' d'l la lia". Un invito al Generalis simo da Easton Al banchi tto datosi al "Bai! Boom"' del Bollovue la sera di lunedi' 7, in tervennero i nostri connazionali di Easton, Pa., signori Rev. Giovanni Partenze da Ptiiladelphia Vine Street Pier Per Napoli e Genova TAORMINA 26 Novembre Fer Genova e Napoli AMERICA 6 dicembrt