La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 14, 1921, Image 1
FCBLISHED AND DISTRIBUTED CKDKR PPD M , T », * • «■" rERMIT N o 500 AUTHORIZJ3D BY THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA.; BY ORDER OF THE PRESIDENT. A. S. BIjRLESON POSTMASTER OEN LA Ulti; HA PARALA j I forti caratteri sono gli Dei Supremi delia Storia Nazionale. fi. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretto- 1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 32 I depredatori di questa citta' La nostra citta' ha avuto la di sgrazia, e continua ad averla, di es sere stata quasi sempre amministrata da un Consiglio comunale costituito in maggior parte di consiglieri che hanno curato gli interessi dei privati piuttosto che quelli della massa dei cittadini da cui essi ricevettero il suffragio per essere eletti. Quando in un consiglio comunale il Sindaco non vi ha la maggioranza tutti i suoi sforzi per dare alla cit ta', alle cui sorti egli presiede, una amministrazione decente ed onesta, riescono vani. All'infuori dell'attuale un pub blico funzionario modello noi ricordiamo altri due sindaci che, preoccupati dello sorti di questa cit ta', vollero fare il proprio dovere, ma furono ostacolati in ogni loro at to. Essi sono: Mr. John .1. Weaver ed il defunto Budolph Blankenburg. Anzi il primo, per essersi ribellato contro gli imbroglioni che volevano vendere Philadelphia con tutti i suoi cittadini alla Compagnia del gas, passato il monietno di tripudio, per un prima vittoria riportata dal "Ci ty Party" nel 1905, fu seppellito vi vo e di lui non si e' sentito più' par lare, neanche nella sua qualità' di colto ed energico avvocato, meriti che nessuno può' disconoscergli. Quando, circa due anni or sono, scese in campo l'Oli. J. Ilampton Moore, noi, che lo seguimmo nella sua propaganda orale, ricordiamo che egli, più' che della propria vit toria, si preoccupava di quella dei consiglieri indipendenti che avrebbe ro dovuto curare gl'interessi cittadi ni. Alle elezioni si vinse. Risultarono eletti a Sindaco l'On. J. ITampton Moore e la maggioranza dei consi glieri nella stessa scheda, lui in vir tù' di tale maggioranza, di cui i' Sindaco disponeva, clic venne pre scelto a presidente del Cons ilio Co munale il più' sfegatato indipendente Richard Weglein. Ma, a comincia re da questo giuda, da questo fedi frago da questo fariseo, dopo esser si mostrati fedeli al programma in diverse scaramucce di pochissima im portanza, i consiglieri traditori au mentarono di numero ed oggi gl'in dipendenti rappresentano la mino ranza. L'Oli. Sindaco non e' stato tanto combattuto nel Consiglio dagli elet ti nella scheda della "ghenga", nei suoi atti per la redenzione della no stra citta', quando lo fu fino ad og gi dai consiglieri clic ricevettero il suffragio per la loro "label" che li indicava come contrarli alla politica disonesta dei contrattori. Vogliamo dimenticare per un momento gli at ti più' lontani commessi da questa geldra di equivoci rappresentanti con tro il nostro popolo; non vogliamo tener conto delle lungaggini nel l'operazione citila linea elevata di Frankford, lungaggini- dovute a quei signori. Prendiamo in esame sola mente gli ultimi avvenimenti. PER L'ALLARGAMENTO DI UNA STRADA Il 1.0 luglio u. s. il Consiglio co munale voto' contro il veto del sin daco per l'allargamento della quin dicesima strada, da Chestnut St. a South Penn Squarc. Il Sindaco ave ■va dimostrato che questa operazione avrebbe beneficato solamente una organizzazione in danno dei cit tadini che pagano le tasse, perche essa avrebbe richiesta una spesa di $1750.000,00, cioè' di $500.000,00 in più' di quella preventivata. Quel si gnore che risponde al nome di Ri chard Weglein non solo voto per di struggere il veto, ma, lasciata la se dia presidenziale, attacco' il sindaco dichiarando che se non avesse smes so di calunniare avrebbe presen tata una mozione per investir lo, Una minaccia di ricatto morale bella e buona. 11 Sindaco e un perfetto gentiluomo se non ci ac cusa; se ci accusa diventa un diso nesto e noi investigheremo i suoi at ti. Questo, dice, in più' chiare parole, la minaccia Weglein. Signor Weglein, se voi, che avete strappata la vostra elezione con un programma equivoco, foste presiden te di un consiglio comunale in una delle citta' europee, senza bisogno di investigazioni, semplicer. ente P el " che' siete diventato traditore di co loro che vi elessero, questi stes-i \i a vrebbero preso per l'orecchio e messo fuori dal Consiglio Comunale. PER LA PULIZIA DELLE STRADE "If the contractor combine ha* another such victory it is undone . • Cosi' il Sindaco defini la vittoria ot ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER "Bntered as second-ctass matter Aprii 19.1918. at the post office at Philadclphia, Pa., under the Aet of March 3. 1879". tenuta dai contrattori nella sechiti speciale del Consiglio Comunale, li cera del 29 giugno u. s., circa il po sponimcnto della pulizia delle stradi ila parte della citta fino al 1.0 de prossimo gennaio. Nessuno può' mettere in dubbie che i nostri consiglieri, pagati prò funiatamente fcm il denaro di pan talone, mentre alcuni di ossi eeor citano anche )a loro professione, in vece di fare gli interessi della citta dinanza, curano in modo meraviglio so solamente le aziende di due o tre disonesti contrattori. Nel programma sul quale il Sin daco e 1 Consiglieri indipendenti fu rono eletti, vi era la municipalizza /.ione della pulizia dello strade e Ih lotta ad oltranza ai contrattori. In vece, eletti, diversi consiglieri hanno cambiata casacca ed il perche' lo sanno essi stessi. L'esilarante \\eglein, Limeburnei e Montgomery, che furono eletti con siglieri còme "anti-Vare men", la se ra del 29 giugno votarono in favore dei contrattoli Vare. Volete dei rin negati più' rinnegati di costoro? La votazione che favori' i Vare diede loro 13 voti e 8 all'ammini strazione. Se i tre fedifraghi avesse ro votato per l'amministrazione que sta avrebbe vinto con 1 \oto di maggioranza. l'er questo atto di tradimento 1' "Evening Bulletin" del 30 giugno 1921 dedico', al Presidente Weglein, un editoriale dal titolo: "The triuni plial Ash Cart", nel quale articolo era°dimostrato clic nessuna altra ragione, ne' quella legale ne' la mo lale. ne' la dichiarazione del control lore della citta', che disse di esservi fondi necessarii per fare assumere l'impresa dalla citta', ne' l'appello degli elettori, ebbero forza di con vincere a fare giustizia. E il "carro" dei contrattori, condotto dai "teain sters" Weglein e Cox cammino' so pra tutti gli ostacoli c, diceva il liul letin, "the goods was delivercd". Fino a quando, elettori di l'llila delphia, permetterete a poc-lii fedifra ghi di vendere i vostri interessi a pochi disonesti? E VENIAMO AL FATTO DEL GAS In verità' per tutte le utilità' pub Miche, mentre per il godimento del le quali e' aumentata la tariffa, ne e' pero' peggiorato il servizio. 11 servizio dei carri elettrici, del telefono e del gas informino. Non tanto tempo fa alla Compa gnia del gas, per non permettere di aumentare il prezzo le fu concesso ili supplire al pubblico una qualità' di gas inferiore per uso di cucina. Intanto recentemente veniva in trodotta nel Consiglio comunale una proposta per aumentare il prezzo ai consumatori da $1 a sl.lO ogni mil le piedi cubici. Il Consiglio, senza iubbio, perche' si trattava degli in teressi eli una Corporazione contro rpielli del pubblico, che paga, voto' favorevolmente alla proposta col l'aiu to dei consiglieri rinnegati. L'Onorevole Sindaco, prima di ilare la sua decisione ha voluto sen tire le due parti in contesto: la Compagnia del Gas ed i consumatori. Questi si sono espressi contrari al l'aumento di prezzo ed il Sindaco, che non e' mai venuto meno ai suo» doveri verso di essi, ha messo il ve to alla deliberazione. All'ultimo momento e' spuntato l'esilarantissimo Weglein ed ha det to: "io ho un sistema in virtù' del quale, mentre pagheremo di più' alla Compagnia il pubblico non ne soffrirà' perche' la citta' invece di introitare, come rendita, l'ammon tare totale, come negli anni prece denti, riscuoterà' il 50 per cento di meno". Come e' caro quel signor Weglein ! E la tesoreria della citta' non e' del pubblico che la riempie? E se doma ni essa avra' bisogno di maggiori fondi non sara' pantalone a raffor zarla con tasse di altra denominazio ne? Per uomini come Weglein vi do vrebbe essere lo sfratto dalla cofa pubblica appena gli eletti se ne ren dono indegni. UN FUNZIONARIO MODESTO Il Direttore della Pubblica Sicu rezza avrebbe voluto intitolare al no ( - me dell'On. J. Hamilton Moore un vaporino, "fireboat *, in costruzione ail Elizabeth, N. J., che servirà' per la citta' di Philadelphia. Ma l'ono revole Sindaco, con una letterina da tata il 3 corrente mese e diretta al Di rettore della Pubblica Sicurezza de clina l'onore che gli si vorrebbe con |ferire. Egli dice:' "I have beeu thinking over vour WITH THE LARGEST CIRCULATION AVAINTI SEMPRE, CON L_A FIACCOLA IN PUGNO PHILADELPHIA, PA., 14 AGOSTO 1921 kind proposai to name after me the now fi re boat now being erected at Klizabcthport for the city, and have Come to the conelusion tliat it would lie more fitting to name this boat nfter my predecesgor, Rudolph Hlankenburg, who was generally re l'opnized tus an earnest and con -'•ientions ehief executive. I realizo tha t the practice has heen to name jiolice and fireboats and ice-boats af tcr Mavors of the City, some living nnd some dead, but do not recali tliat any -neh l*>at was named for Mr. Hlankenburg. Silice he gave bis best La Divina Commedia li Dante ed i viaggi all'altro mondo XXIII. Nel secondo dipartimento del Lini-; lui virgiliano -i trovano quelli che i morirono -otto l'imputazione di fal se accuse. Sono giudicati da Minos se 'ivondo la loro vita anteatta sul la terra senza aver riguardo alla lo- ! ro ingiusta morte. Il fatto stesso di i essere morti di morte violenta si op- ; pone alla loro salvezza, onde Santo! Agostino cinque secoli dopo, attenen- : dosi a tale dottrina, dubitava della' salvezza di quelli che muoiono di morte violenta. La falsa accusa in tanto e' un'attenuante onde V irgi lio non li mette nel Tartaro ma nel 1 Limbo. Xc.l terzo dipartimento si trovano i sudici, i figli del dolore, i quali, sebbene innocenti, procurarono la > loro morte con la violenza. Qui Yir- ; gilio e' leniente coi suicidi, forse' perche' imbevuto delle dottrine degli Stoici prevalenti al suo tempo, se condo l'esametro di Marziale: li'lui* in advcr<is fin ile est contem-1 nere. | --nz.a tener conto del seguente per.- ; trimetro Fori iter il! e faci! qui miseri sur po-\ tesi, j Invece di condannare i suicidi al j Tartaro, Virgilio li mette subito! appresso i bambini, perche' morti ! prematuramente. Ma Dante, seguen-ì do la dottrina della Chiesa, mette i 1 suicidi nel secondo girone del setti mo cerchio dell'lnferno. Ecco come j descrive il loro fato nel canto XIII i dell'lnferno, per bocca di Pieri delle Vigne: \hmudo si parte l'anima feroce /tal cor/m nnd'ella stessa. s e' divelta, | Minos la mainili alla settima foce. Quando l'anima del suicida cade :i •aso nella selva del settimo cerchio, | ivi germoglia come grano di biada e •lisce in piccolo arboscello fino a livenir pianta selvatica. Le Arpie vanno a pascersi delle sue foglie, a prendovi delle ferite dalle quali e -cono voci di pianto e di dolore. Nel giudizio finale le anime dei stii •iili trascineranno il loro corpo in niella selva e ciascuno sara' appic cio all'albero nel quale e' rinchiusa la sua anima. per la mesta v 'riva saranno i nostri corpi appesi 1 iascuno al pron dell'ombra sua mo (lesta. La severità' di Dante e' d'accordo alla Scrittura. Nella legge mosaica suicidi erano privati della sepoltu ra, e nella chiesa cristiana erano scomunicati ed avevano sepoltura a ■rnrte in terra non benedetta. Sant'Agostino riteneva il suidicio in delitto uguale all'omieido. San Tommaso, rincarando la dose, diceva he il suicidio presenta un grado di •olpabilita' maggiore dell'omicidio, j Dante pero' mette Catone come •ustode all'ingresso del Purgatorio,, >erch»: ? forse il suo suicidio fu per j a perduta liberta' della repubblica J romana : Liberta' ro' cercando che c' si cara, ''onte sa chi per lei vita rifiuta. Anche Cicerone che nel Fogno di Scipione condanna il suicidio, nel De tfficiis scusa Catone dell'essersi uc iso. Tra gli antichi filosofi il suicidio fu. condannato da Pitagora, come at testa Cicerone nel De Senectule, da ..i-rate, da Aristotele Platone •Noi siamo qui posti, scrive quest'ul iimo nel FEDONE, come sentinel le: ora la sentinella non può' muo versi dal suo luogo senza licenza del Capitano". Questo pensiero fu ripro dotto dal Manzoni neII'ADELGHI, quando il figlio di Desiderio, dopo l'aver deciso di darsi la morte, fa una polinodia e dice: !:' affrontar Dio potrenli? e dirgli: (io vengo Fon za aspettar che fu mi chiami? (Il posto cervice» to the city and now occupies an honorcd grave, 1 think.the selee tion of bis name would he most ap propriate. "1 would rcquest tliat you ask Mrs. Klankenburg, who stili takes an active interest in civic affairs, to na tile the sponsor for the boat at the launehing". Quanta differenza fra l'on. Moore e certi Consiglieri che hanno voluto intitolare la "square" delle 0 strade in Lombard al nome di un defunto politicante che tirava "l'ash cart". La JÀbrra l'aroìa ' ' he m assegnanti eru dtfftctl troppo, : E t'ho deserto! Il suicidio pressoi quasi tutti i po poli fu considerato come un dclit i<>. (ili Ateniesi recidevano la destra ai cadaveri dei suicidi e 'l'arquinio li crucififrgeva come i ladroni. Nel Ife l«ar lo Shakespeare dice! L ora suprema della mia /tarlila Al par di quella clic il chiamava in (icrra L'uomo deve aspettar. I campi del dolore formano il quarto dipartimento del Limbo vir giliano ove sono le anime ili coloro, i morti per crudele amore. Ific rjtios dura» amor crudeli labe (peredit. Essi si aggirano in una selva di mirti, essendo queste piante sacre a \ enere, Dea dell'amore. Quivi Enea vede Fedra, moglie di Teseo clic ar se d'amore per il figliastro Ipfiolito; Evadnen che si gitto' sulla pira del molto marito ('apaneo: Pasifea, la j moglie di Minorse, madre ilei Mino tauro: Laodaniia, moglie di I'rote "ilao: ('eneo trasformato da donna in uomo; c Didone con una ferita ancor fresca. Enea si duole di es sere stato la causa involontaria del la immatura morte di lei, e cerca di calmarla, dicendo di averla ab bandonata per volere degli Dei. Ma | bidone mijiossibile si nasconde tra i mirti, torva e lagriino«a, senza ri ' spondere. i Quest'episodio in quanto al PA THOS e' ben piccola cosa se si para . crolla all'episodio dantesco della Franc esca da Himini nel secondo gi- I l'oiie dell'l li lei no. La storia dell'a j more infelice oon Paolo messa in bocca a Francesca forma uno ilei pili* belli episodi non solo della Divina Ji'ommcdia ma di tutte le storie di | amore tragicamente interrotto. Virgilio fa suicidare Didone per j l'abbandono di Enea, ma altri poeti ila fanno suicidare per non divenire j sposa di lorba, re di Mauritania, che le aveva mosso guerra e scon l'itta. (Ovidio-Fasti). Ma lo st esso Ovidio nel terzo libro dei Fasti parla degli amori di Enea e di Didone: Praebuil Aencas ri carnuti mortis (et enscm; Ipra sua Dido < ineidil usa manti. I.a storia di questa, regina malau gurata ha dato luogo a molte'opere nel teatro francese, tra le quali sono notevoli ''Didoti se sacrifiant," tra gedia con coro di Etienne Iodelle; Ics A motirs de lliarbas, tragedia di Pois-Robert; Didon, opera in musi ca di Desmarest. II Metastasio si i la l.Hdone ab bandonala, rappresentata a Napoli , il JT'M con grande successo. Fu mu sicata «lai maestro Sarro e poi da pili' di quaranta compositori, tra i ; quali il Pai-delio i Mereadante. Ros sini ne cani (Miso un'elegante canta- Anebe la pittura e la scultura si ' sono ispirate alla Didone virgiliana. Nel Musco Vaticano vi e' una sta- I tua di Didone abbandonala, ed un quadro simile si trova nel Palazzo Barberini di Roma. Il Guercini fece un quadro della morte di Didone o . ; l'espose a Bologna, ma o' andato ! [>or<l uto'. Un altro quadro di Didone abban donata fu eseguito da G. Donducci, ed uno da Pietro Testa ebe mostra J Didone nell'atto di suicidarsi. Ne' di minore ispirazione fu la Francesca da Rimini di Dante. La letteratura italiana vanta parecchi lavori su ta ! le -oggetto, tra i quali vanno in pri ma linea una tragedia di Silvio Pel lico ed un'altra di Gabriele D'An 'y nunzio, ed hanno per titolo entrambe il nome della protagonista, i In musica abbiamo una Francesca da Rimini di Mereadante, ed un'al : j tra più' recente di M. Marcarmi o rappresentata nel teatro C'arcano ; ? : Milano nel Dicembre del 1871. o Francesca da Rimini e Paolo e un quadro d'lngnes nel musco (li Angiers, una dèlio più' bolle opere di quest'autore, Un duplicato del mede-imo autore si trova a Napoli nel la galleria del Principe di Sa lerno. I 11 altro-quadro, l'lncontro di Danto e \ irgilio con l'ombra di Francesca e di Paolo, e' il capola voro di Arv Schefi'er. Il Duca D'Or leans esegui' un quadro di France sca da Rimini, clic fu acquistato per 43.000 franchi dal principe di De midoff, il 1855, e poi Tu venduto per 100.000 il 1810 a Lord Ilertford. La Morte di Francesca da Rimini 0' un altro quadro di M. Cabancl, olie fu oggetto ili molte critiche, l'n bassorilievo di M. Ktc\ od un grup po di M. Bogino sono 'a contribu zione della scultura ai tragici amo ri dei due cognati immortalati da Dante. Dr. F. Cubici iotìi Una critica ingiusta \<>n allo scopo ili voler polemiz zare, tanto mono nell'intento di vo ler difendere chicchessia, prendia mo la parola sompliceniente pei metterò lo cose a posto. Il Dr. Michele Renzulli, su "Li Voce della (Polonia" del ti corrente mese, pubblica 1111 articolo dal titolo "Folli alla venuta del Generalo Ba doglio" noi quale, a proposito della "inadeguata preparazione fatta per ricevere degnamente l'artefice mas-i --mo della nostra vittoria", trova mo do di criticare "coloro che presiedo no a capo della colonia e ne dirigono 10 sorti" por la mancata preparazio ne e di biasimare il Regio Consolo di Philadclphia, Cav. I ll'. Luigi Silliiti. come "l'unico c solo respon sabile dell'indecorosa accoglienza fat ta al Generale Pietro Badoglio". Di mostreremo ohe la critica ed il bia simo del Dr. Renzitlli sono ingiu sti, tanto più' il secondo che egli ba sa su -upposizioni. Lu redazione di quel giornale, non solo si rende so lidale "toto conio" con l'autore del l'articolo. ma raddoppia la doso por che' negli atti del Cav. Silliiti ri scontra 1111 mancato invito. * * + Quando ,-i vogliono l'are degli ap punti bisogna ossero -icuri di quello clic si dico. I/Opinione di Philadcl phia dava la notizia dell'arrivo del ({oneralo Badoglio venerdì' mattina, appena quarantott'ore prima dell'ar rivo dell'illusi re ospite. Quarantot t'ore non sono cinque giorni, amico Dr. Renzulli; ed in cosi' breve pe riodo di tempo "coloro che presiedo no a capri della colonia 0 ne dirigono le sorti (dai quali andiamo esclusi noi) non potevano fare di più' di quello elio fecero e fu una fortuna -e -i riusei' ad "ingaggiare" l'Al hambra Theatre od a preparare un banchetto, riuscitissime del resto, al Ristorante Leoneavallo. Il biasimo al Regio Console e' tanto più' ingiusto in quanto ohe e' basato -ti una semplice supposizio ne. Il Dr. Renzulli dice: "ora trat tandosi rli una notizia diplomatica, e' logico che le autorità' consolari l'abbiamo appresa parecchio tempo prima, ed e' supponibile clic no sa pessero qualche cosa più' doli'"Opi nione". Al posto della logica dobbiamo mettere il fatto indistruttibile che cioè' questo 11. Console seppe della data della venuta del Generale Ba doglio il pomeriggio di giovedì', tre giorni prima della visita, ed imme diatamente comunico' la notizia al l'Opinione, notizia ohe, come abbia mo detto, fu pubblicata la mattimi di venerdì'. La verità' vera e' che il martedì" precedente alla venuta dell'illustre o -pi te questo Regio Console, alla 110- stra presenza, scrisse a Washington al Colonnello Siciliani domandando gli un appuiitaincnto per pregarlo di usare i suoi buoni uffici in modo che la visita del Generale avvenisse 11 più' lontano possibile onde dar tempo alla colonia di fare i prepa rativi per un ricevimento, se non su periore almeno uguale a quello fat to a S. K. l'Ambasciatore. Invece dell'appuntamento chiesto, il colon nello Siciliani nel pomeriggio del giovedì' precedente comunicava al Cav. Silliiti che l'Artefice della no stra vittoria sarebbe venuto domeni ca 24 luglio 10-21. Ed alle -ignorili rimostranze del nostro Console con tro una visita cosi' precipitata il Co lonnello Siciliani soggiungeva : "c domenica prossima 0 mai più'". * * * T.a redazione de "La Voce dell* Colonia" lamenta il mancato invit< a qut«l giornale. L'invito a,pubbli care la notizia il Cav. Siliitti h mando' solamente all'Opinione .per lehe' quotidiano. Ai settimanali ' compreso 1 il nostro, non fu comuni cato por ragioni facili a compren dersi . ; La colpa del malinteso, forse, e nostra, avendo noi, nel nume ro sul quale pubblicammo il resocon to dei ricevimenti, parlando di qmyi to aveva fatto il Regio Console, dot ilo: "Indi diramava ai diversi gior nali la seguente circolaro:" La ve : rita' pero' e' che la circolare fu I inandata, come abbiamo già' detto, solamente al giornale I/Opinone. ! Stando cosi' i fatti la Colonia i ! taliana, i pretesi capi di essa ed il Resrio Console non hanno nessuna «ooooecooscoQeos«ococcosco809osoc<sos>soocoooococcooe<»: ABSIT INJURIA VERBIS! 1 j On. Direttari </<• ! "La Libera l'urtila", Nel ringraziarla vivamente dell* | cortese <>s|>ita 1 ita* concessa al mie «•rilto prò stacco e Yanzetti, non | imi—<i nasconderle la mia sorpresa pei ■ la nota vivace che Lei ha creduto ag i giungervi. Io non ho inteso affatto insulta re le organizzazioni coloniali e In stampa nostra, con quello scritto. Ili | creduto necessario far risaltare In differenza ili entusiasmo che si pre sta generalmente nelle nostre colo nie alle causi troppo spesso della italianità', come monumenti, sussidi, banchetti, sottoscrizioni, ecc., ecc., e alle cause ili vera italianità' (piali sarebbero la difesa ilei diritti del la tratore italiano, molto sovente con culca Ii qui in America non rare I volte per odio di razza c a quella che oggi fa fremere tutti i cuori ge nerosi: la feroce condanna di due innocenti, vittime di odio di razza c idi classe. Molto la stampa ha fatto e con la ; sua voce ha spinto organizzazioni t privati a fare, a suo tempo, per ìlcctor e (ìiovannitti alle prese culi in icH/.iitiit ilei Massachusetts. Ma può' la stcì-sn stampa asserire di aver fatto altrettanto per il caso Sue 'co e Yanzetti, più' odioso per l'addo • liito die si e' voluto fare ai due pio nieri della coscienza di classe fra gl'immigrati italiani del Massachu setts ? Io non ho affatto accusato l'Ordi no dei Figli d'ltalia di aver rifin ii ato la propria opera a favore di due accusati italiani. Ma, Lei lo su meglio di me, fuori del nostro Ordì ne, vi hanno tante altre organizza zioni italiane, che, a quanto mi ri- Milla finora, non si sono punto ne' poco interessato del caso in parola. Tanto vero che ad un comizio di protesta, tenuto la sera ili Venerdì' 'l'l u. s.. nella New Garrick Hall, dette organizzazioni e.... la stampa ! compresa hanno brillato per assenza. 110 generalizzato non per far tor lo ai singoli, ma per esortare le mas se in generale-, convinto di non re care offesa ad alcuno, se ha tutto |ra valore il vecchio adagio: "verba generalia non sunt appiocieatoria". ! Nella sua nota si afferma che i 'socialisti mai si sono interessati di "innocenti condannati" per reali co muni. Ed e' un torto. Prima pcr ' ohe' nessun socialista di cuore gene j roso, come di -ano criterio, si sara' inai rifiutato a quanto mi consta -- di contribuire a salvare un inno cente dallo maglie della logge. In secondo luogo poi lo spirito stessei Ideile dottrine socialiste presuppone iclie la giustizia di oggi sia ingiusta anche nei riguardi dei cosi' detti crimini comuni. Perche' in nove ca si su dieci, il presunto delinquente e' figlio dell'ambiente sociale e fami gliare: educazione, miseria, ignoran za, malattie ereditarie, eoe\ ecc. Ed li socialisti mirano a stabilire per o gni essere vivente quel tanto di edu cazione, di benessere e di comodità' di vita, che basti a farlo degno del ia convivenza sociale, ed incapace di uccidere, di rubare o di... calunnia re por loschi scopi egoistici di lucro odi... carriera. I socialisti non osannano affatto ai verdetti contro lo vittime dell'am biente ll*l so alzano la voce nel (caso di unp elei loro, caduto fra le maglie della legge attuale, e' il loro .itto una inevitabile scaramuccia della grande guerra sociqle che si i j combatte col pensiero o colla stam pa contro tutto un mondo di ingiu ; ! Non si sono mai arrogati il dirit . to al monopolio nella difesa degli . innocenti e degli oppressi: tanto ve ,'ro che :si rivolgono, come nel caso presente, a tutti gli uomini di cuore senza fare eccezioni di partiti o 1 di convinzioni. Nel perorare la causa di Sacco e 0 Vanzetti non si e' fatto sfoggio di . eroismo di =orta ma si e' voluto . far conoscere al pubblico, che in i'- i maggioranza non per colpa prò 1* a quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 UNA COPIA 3 SOLDI jcolpa per una mancala "piti' adegua la preparazione . Il (ìen. Badoglio, 'liceMini'i nel numero -corso, passa ila una Colonia all'altra a volo d'uc elio. Sotlu le armi -i e* abituati » pubblicare gli ordini del giorno, La -eia -i leggo l'ordine del giorno allo truppe e la mattina dopo esse sono raccolte nel punto designato. 11 no stro governo forse aveva pensato che si potesse fare Io stesso con le nostre Colonie Italiane; perciò' traccio' un I itinerario all'illustre (ìencrnle uso , Caserma. NOI. pria l'ignoro, quanto hanno fat to ili bene ilttc lavoratori per la cau -a dei lavoratoti ste-si. e quanto cru dele sia una condanna cosi' mo struosa loro inflitta dalla giuria del Massachussetts. Se l'opera spesa da Sacco e Van zetti durante il periodo più' nero della reazione nord-americana e {•ul timata in un processo quanto mai \ ile eil infatuante, non si vuolo at tribuire a virtù' più' che eroica, a che altro «i vuole attribuir'e? Como e' facile e comodo gridare oggi: "Viva l'ltalia!" "Viva Ro ma Capitale!" Ma non era cosi' quando nella penisola «padroneggiar vano Austriaci, papalini e Borboni. Si può* negar dell'eroismo in coloro i-Ile, cosi' gridando, affrontavano al lora carceri c patiboli? !•' perche' negarlo a Sacco o Van- , zetti. che i>cr aver gridato: ''Basta]" ni Torquomada Palmer, sono staiti incarcerati e condannati alla sedia elettrica ? A. CAKBON'E In omaggio alla non mai sme lila imparzialita' giornalistica pub blichiamo quest'altro artii oìrtto del signor Annibale Carlxine in risposta a podio parole di commento che facemmo seguire al suo scritto "Il verdetto mostruoso di Dedham, Mass.", pubblicato su "La Libera Vaiola" del 31 luglio ti. s. Incominciamo col dire che non meritiamo nessun ringraziamento, dappoiché', pubblicando l'articolo di Carbone prò Sacco e Vanzetti fa cemmo semplicemente il no.-tfo do vere e (piando si assolvono doveri non si ha diritto a ringraziamenti. La stampa clic vuole esplicare il suo vero mandato dev'essere campo aperto a tutti, specialmente quando -i vogliono discutere principii. So lamente avremmo desiderato che 11 Signor Carbone, invece di rispondo re ai nostri giusti conienti senza di struggerli, confermandoli anzi, a vesse scritto un articolo prò Sacco ■ Vanzetti richiamando gli italiani ni proprio dovere, articolo che noi tvremmo pubblicato più' volentieri. Perche' ora, se si vogliono veramen le aiutare i due condannati, e' nc essario il raccoglimento e la colla tiorazione di tutti mettendo da par te qualsiasi questione estranea alla lifesa dei due nostri connazionali. Questo si dov rebbe fare e non con tinuare —° conte fanno certi giorna i sovversivi, che vogliono conscrva»- i la clientela dogli arrabiatt, ni insultare gli italiani che pensano od tgiseono differeiilemente degli eroi lelle sottoscrizioni permanenti. Il Signor Carbone, nel suo arti colo prò Sacco e Vanzetti accusava la stampa italiana la quale, egli di •eva,' "alza la voce quando si trai la di qualche farsa coloniale, men ire con colpevole silenzio, ha lascia-- > correre le co«e per la "china" e m giungeva cito "le nostre orga nizzazioni, che sfoggiano patriotK -mo ed italianità' al cento per cen to, in occasione di terremoti, guerra, pestilenze, ecc. ecc. hanno affatto ft jnorato il caso Sacco e \ .inzotti". Rispondemmo dimostrando falso lue accuso. Il signor Carbone, men rc riconos( e giuste le no-fre osserva* {iorii, usa un titolo che non ri-pondo il contenuto della sua replica. Potremmo dirci soddisfatti delti ■ ita dichiarazione, quando, nella ra dica che pubblichiamo, egli dice: 'io non ho inteso affatto insultare e organizzazioni coloniali e la -tam pa n'>-tra con quello scritto", ma il • ignor Carbone vuol sofisticare, tan o per non darsi per vinto, > rileva la differenza di entusiasmo fra "monumenti, sussidii, Inni ' etti, Partenze da Philadelphia Vine Street Pier SS. TAORMINA .... 20 Agosto SAN GIORGIO 19 Setti AMERICA T Ottobre