PtTBLISHED AND DISTRIBUTED CNnirn > ERMIT N.O 600 AUTHORI2ED BY THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST-OFFICE OP PHII Aniri on.. _ . „ OFFICE OF PHILADELPHIA. PA.; BY ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. BÙRLESON. POSTMASTE^ LA ÜBERA PAROLA | I forti caratteri sono gli Dei ■ Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretu-- 1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 31 Una visita che suona insulto agli italiani d'America ed alla memoria del defunto Co Abbiamo ragione di credere che saremo i soli ad uscire dal riserbo ed a dire il nostro pensiero, libero tempre, sulla venuta in America di S. E. Tommaso Tittoni, presiden te del Senato del Regno d'ltalia. La sua visita e', non solo inop portuna, una profanazione alla memoria cara agli italiani degli Stati Uniti del defunto Conte Macchi di Cellere, già' Ambascia tore di Si M. il l{e d'ltalia a Wa shington, alla cui morte contribui' non poco la vendetta drlFollnra pre sidente del Consiglio on. Xitti, per petrata per mezzo dell'odierno ospi te, che subito dopo, sulle ceneri an cora calde dell'illustre Estinto, da Ministro degli Esteri divento' pre sidente del Senato. Sarebbe dovuto essere dovere im prescindibile di S. E. Tittoni di giustificarsi dalle accuse di Justus, contenute nel libro "V. Macchi di Oliere all'Ambasciata di Washing ton - Memorie e testimonianze" prima di porre il piede in questo lembo di terra dove l'illustre Defunto ebbe a soffrire le amarezze più' ter ribili procurategli dalla perversità' di uomini, i quali ironia del ca so saliti al potere per riportare la pace nella nostra Patria, rico struirne le economie, mantenere ot time le relazioni all'Estero come, in America, le aveva inaugurate e con dotte, per circa cinque anni, un in tegerrimo funzionario, un Diploma tico colto ed accorto, incominciarono, qnegli stessi uomini, una politica di debolezze, di reazioni, di vendette di anti-italinnita'. "Consummatum est!!", diceva il Conte Macchi di Cellere scrivendo ad un amico di Roma nell'ottobre del 101!», dodici giorni prima del la stia morte. "La mia testa era evi dentemente troppo voluta, ela si vende. I Giuda non scompaiono an cora dal mondo, ne' scompariranno mai". Sante verità'! Si volle, non solo la testa, alla Consulta, ma la "pelle" del Conte di Cellere perche' nella tomba scendessero con Lui tan ti documenti compromettenti. La vittima, e' vero, scese nella tomba, ma rimasero intatte le documenta zioni contro i perversi che la nobil donna Contessa di Cellere ha dato alle stampe e fino ad oggi non si e' potuto rispondere perche' gli scrit ti sono scritti e non si possono can cellare. Gli italiani d'America, prima di • prostrarsi davanti a S. E. Titto ni. dovrebbero domandargli spiega- j zioni dei suoi atti quando era Mi- ! nistro degli Esteri, dovrebbero leg- ; gore il libro "V. Macchi di Cellere all'Ambasciata di Washington," al quale alludevamo pili' innanzi, do vrebbero, almeno, rileggere i volu- j mi del "Carroccio" di New York, da un anno a questa parte, sull'opera moralmente assassina di Cagoja e del =uo tirapiedi. A proposito del "Carroccio" quale atteggiamento ter ra' esso in questa faccenda? * * ♦ S. E. Tommaso Tittoni nel mo momento in cui scriviamo e' per pas sare davanti alla statua della Liber ta". Avvicinandosi ad essa non ab biamo nessun dubbio che egli senti rà' il rimorso di quanto fece in danno di un uomo illustre, di un Ambasciatore per i cui meriti, e non per quelli dei canta-storie, l'l talia era riuscita ad avere crediti in America, ad ottenere carbone, che le consorelle Alleate le intercettava no, e tante altre cose necessarie al ■ della nostra guerra. Nonostante ciò', egli accetterà' ri cevimenti da quella massa duttile, bonaccia, ambiziosa che si affeziona più' ai vivi che alle sacre memorie doi morti, i quali, in vita, si resero benemeriti dei due Governi, italia- j no ed americano e di noialtri im- ! migrati., S. E. Tittoni viene in America conte privato, sebbene abbia una Jet- ; tera autografa di S. M. il He <1 I talin per il presidente degli Stati U-j aiti. Sarebbe davvero consigliabile che egli, giacche' ha voluto venire : a profanare la memoria di una Sua vittima, si limitasse a rimanere in privato. Intanto la stampa ha comunicato ; le conferenze che Egli dira' duran-j te il suo soggiorno fra noi. I temi sono: "1. Eapporti intellettuali dell'l talia moderna (storia, filosofia, giu risprudenza, economia e diritto) ; ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER Aprii 19. 191». ni Ih, POS, otùc al Pa-, .md,r Ih, Art ~f March 3, 1879". 2. La finanza dell'ltalia (im poste, circolazione monetaria, debi to pubblico, cambio e credito) ; "3. 1 JÌI situazione dell'agricol tura e delle industrie in Italia; '4- I rapporti economici dell'l talia cogli Stati Uniti : "•>. ll problema internaziona le delle materie prime (dazii, espor tazioni, prezzi differenziali) : I problemi del capitale e del lavoro in Italia; Gli orizzonti della legisla zione sociale e della eoopi-razione; "8. Emigrazione. Sarebbe stato consigliabile che a questi temi S. E. Tittoni ne avesse aggiunto un altro: ''Per quali ra gioni io volli la testa del Conte Macchi di Cellere". Ad avvalorare la nostra denunzia sull'uomo che, quando questo gior nale vedrà' la luce, trovasi già' in America, siamo costretti riportare i telegrammi ripassati fra l'illustre lefunto e l'allora Ministro d'ltalia per gli Affari Esteri. Dopo la conferenza della pace il onte Macelli di Cellere voleva toma re in Patrta e godersi un meritato riposo. Era da un pezzo clic non fndava in vacanze, ma il sentimcn :<> del dovere, durante la guerra, lo enne inchiodato al suo posto in Wa shington. A Parigi, assolto il dovere •he non gli fecero assolvere per ge osia. fu S. E. Tittoni a sconsigliar -odi tornare in Patria, e l'illustre liplomatico, verso la meta' di luglio, .orno' in America. K* inutile ridire le accoglienze •he Egli ricevette allo sburro e dopo, lagli italiani d'America, dalla stani la italiana ed americana e dalle au torità' di questo Paese. Arrivato a Washington il 14 luglio 1!»1«) il pre ridente Wilson volle subito riceverlo •OH manifesta simpatia: la signora Wilson fece trovare un mazzo di ro ■c alla Consorte dell'Ambasciatore itornato. E' bene ricordare per la storia clic 1 presidente degli Stati Uniti, quan lo si reco' la prima volta alla Con ferenza della pace, volle il Conte di Vllere e la illustre consorte compa gni di viaggio. Intanto, a Parigi, love cercavano di teneri» lontano il ìostro Ambasciatole da Wilson, que :ii, prima ili ripartire definitiva nenie per l'America, (Ili scrisse la :eguente lettera: "Parigi, 20 giugno, 1010 'Mio caro signor Ambasciatore, "Sono desolato di essere cosi' so iraffatto da occupazioni oggi da ìembrarmi impossibile di trovare il nomento in cui potervi vedere. Mi >rendo, quindi, la liberta' di imui lar\i questa letterina di cordiale saluto e di sincero rammarico per ioti aver noi il piacere della compa gnia vostra e della Contessa di Cel ere nel nostro viàggio di ritorno. "lo ho ammirato il modo eoi qua e voi vi siete adoperato a servire. I vostro Paese in un periodo ecces sivamente difficile nella scelta de! no atteggiamento politico; e do nando di mandarvi questa espressio ne della mia personale :ione. "Cordialmente e sinceramente vo-j tro Firmato: Woodrow Wilson" Basterebbe questo scritto, elo giente quanto mai, a sfatare la letizia da Cagoja fatta pubblicare ul "Popolo Romano", giornale ai ora ufficioso del Governo e sussi liato con il denaro di pantalone. Diciamo ufficioso perche' in quell'e poca, ad eccezione di esso e di qual ■he giornale, sovversivo, altri non so ìe pubblicavano, perche' il persona e di quasi tutte le pubblicazioni era n iseiopero. Nella prima e seconda notizia del Popo Romano, sul richiamo del Con io di Cellere. si facevano accuse le >iu' cervellottiche e false. Fra l'al io si diceva che "era stato un gran- Te errore del precedente Ministero. • fidare Wilson e i detti ambienti, la ■i iando cola' un Ambasciatore invi lo e con il quale i rapporti erano notoriamente assai freddi". Ed ag giungeva quel giornale che "all'on. I'ittoni sarebbero infatti pervenute la autorevoli italiani dimoranti ne nrli Stati Uniti e da uomini politi ci del Regno vive recriminazioni cir ra le disastrose conseguenze che può' avere per lTtalia la permanenza in America dell'attuale Ambasciatore, il quale e' stato sempre in attrito cori Wilson e con tutti gli ambienti poli- WITH THE LARGEST CIRCULATION W'* AVANTI seirvi PRE;, corsi LA FIACCOLA irsi RUGINJO <^RR tici (li Washington". L'ambizione aveva fatto perdere la testa a Cagoja e In faceva mentire spudoratamente. J/> stesso onorevole Ti (toni, in li na risposta telegrafica al Conte di I ellere, che pubblichiamo più' ap presso, smentiva di "aver ricevuto reeriniinazioni da autorevoli italiani negli Stati l'aiti e da nomini poli tic: de! Regno" ed aggiungeva elle «e il Presidente del Consiglio avesse insistito Egli avrebbe protestato. Il Conte Di Collere inviso a Wil son ed agli Ambienti politici con i quali era sempre in attrito ed in fredde relazioni' Mentitore di un Cagoja. Abbiamo già' ricordato che il Pre cidente Wilson quando si reco' la pri ma \nlta alla conferenza della Pace volle gl'illustri coniugi di Collere a compagni di viaggio. Abbiamo pub blicato una letterina che Wilson seri-se al rappresentante diplomatico il Italia prima di ritornare in Ame rica, con la (piale mostrava di di spiacersi di non poterlo ancora ave re a compagno di viaggio. Abbiamo detto ehi il 1 1 luglio al nostro Am basciatore. che era tornato a Wash ington ni posto del dovere, più* per consiglio di S. l'l. Tittoni, eh" per suo stesso desiderio, ebbe ri cevimenti di manifesta simpatia e la presidentessa aveva fatto trovare un mazzo di rose alla consorto dcll'Am basc iatore ritornato. Questo avveni va prima che il "Popolo Romano", per ispirazione di Cagoja, avesse pub blicata la tendenziosa e falsa noti zia circa le relazioni esistenti fra i duo il lustri uomini. Vediamo un poco cosa avvenne do po quella tale pubblicazione. "11 signor Lansing", e' detto in ur.fi parte del libro "V. Macchi di l oliere all'Ambasciata di Washing ton . "Segretario di Stato, defini' assurda e faina la notizia di un gior nale romano telegrafata agli Stati ! niti, nella quale si dice clic l'Am basciatore italiano Conte Macchi di ('ellere e' personalmente sgradito al presidente Wilson. E su questa affer mazione di contrarietà' personale ap pare fondata la notizia successiva che l'Ambasciatore sarebbe per es sere richiamato dal suo Governo, li' chiaro che gli uomini politici d'ltalia, per isfuggire a censure sul -1 andamento preso dalla Conferenza della Pace, hanno ispirato questi at tacchi. "Notiamo i/ni nlanio", continua il libro, "die il nuovo Ministro degli h steri, signor Tittoni, e' bene infor niti to in turno a/le strette c simpati che relazioni fra il Presidente e ' !in bacillare, tanto rlic indusse (/in -ti a far ritorno a Washington" Ecco, intanto, come il Segretario di Stato signor Lansing telegrafava all'Ambasciatore americano a Roma perche' comunicasse per iscritto alla Consulta : "Se questa dichiarazione apparve di fatto nel "Popolo Romano", vo gliate notificare per iscritto al Mini-, stero degli Affari Esteri che i pre tesi sentimenti attribuiti al signor Wlson, sono estremamente assurdi ed ingiurio."!, e che questo Governo ritiene che l'articolo sia ispirato da nemici personali dell'Ambasciatore." "agoja ed il suo tirapiedi ingoiarono questa pillola amara, ma non senti iono un senso di rispetto per loro stessi e soprassiedere alla decisione di richiamo, che ritardarono soltan to. II 18 Luglio 1919, il Conte Mac chi di Cellere, sebbene non avesse ricevuta notizia Ufficiale del suo ri chiamo, telegrafava al Ministro de-i gli Esteri, in linea amichevole e dan dogli del tu, la sua sorpresa e ricor dandogli che Wilson, prima di par tire per l'America, gli aveva scritto una lettera affettuosissima, che gli aveva mostrata e che noi abbia mo pubblicata più' sopra. Sopratut to ricordava che Egli era tornato in America 14 giorni prima per sugge rimento di S. E. Tittoni. A questo telegramma, in data 1.0 Agosto, fa seguito uno di risposta •li S. E. Tittoni che dice cosi: "Regia Ambasciata d'ltalia a Wa shington. "Telegrammi in arrivo da Parigi : arrivato il 1.0 Agosto 1919. "Riservatissimo per lei solo. De cifri Ella stessa. Accenno a tuo ri guardo dal "Popolo Romano" credo che provenga da indiscrezioni del Ga binetto del Presidente del Consiglio, PHILADELPHIA, PA., 7 AGOSTO 1921 •I quale ha insistito vivamente pres -o di me per il rulliamo. Ciò' be ne inteso ti comunico in via del tutte riservata e confidenziale, segretissi inamente, sicuro clic in nessun case tu farai uso di questa mia confiden za. Continuando insistenze vivissimi del Presidente del Consiglio, mal grado mia protesta in tuo favore, ic ini trovo in una posizione imbaraz zantissima. l'ereio li pregherei vo leri prendere tu stesso iniziativa ili una domanda a disposi/ione. Potre mo poi vedere che cosa si potrebbe fare per te. Prego telegrafare rispo sta. "Firmato: Tittoni". Questo telegramma equivoco, in decente, non lui bisogno del nostro contento. La risposta dignitosa,'fie ni lei Conte Macchi di Collere, con vincerà' i lettori che gli uomini 11011 sono tutti uguali al mondo: vi sono ili quelli, senza carattere e senza .co scienza, che, per soddisfare un'ambi zione, passerebbero anche sul cada vere del proprio genitore; vi sono al tri. dalla coscienza retta, dal carat tere adamantino i quali preferiscono dolori c sacrifizii piuttosto che ab dicare alla propria reputazione per una temporanea soddisfazione. Il Conte Macelli di Collere rispon de fieramente al suo tirapiedi : "Washington, 1). ('.. 2 Agosto, 1!M!> "Personale riservatissimo per lei -010, decifri ella stessa. Se mi a \ esse informato in tempo che il pre sidente del Consiglio reclamava la mia testa K Vi! EHI DISPOSTO E S WIUFU'MtOLIEIA, io avrei potuto prendere iniziativa di una domanda a disposizione, sia perche' sarebbe stato assurdo cercare di ri manere in carica privo della fiducia del capo del Governo e del sostegno del mio capo diretto, sia per toglier ti d'imbarazzo, sia, infine, perche', come ti dissi a Parigi, ero già' deciso in stesso a chiudere il ciclo della mia azione a Washington. Ma a distan za di sole tre settimane clic mi la ssasti tornare qui e dopo la campa gna altrettanto ufficiosa quanto vi tuperosa e mendace del "Popolo l'o rnano" die, tra l'altro, pubblicava pure a chi il mio posto era stato già' offerto, una mia domanda a disposi zione non ingannerebbe nessuno ed 10 rimarrei sempre il funzionario ri* i Inumato pèrche' accusato di colpe volezza odi inettitudine. La mia riputazione che si vuole minare e che intendo di difendere ad ogni costo, rimarrebbe egualmente colpi ta colla aggravante della ingenua puerilità' di essere corso ai ripari per non cadere sulla spinta. Ne' so vo lere che cosa, dopo ciò', si potrebbe fare per me in Italia. In queste con dizioni mi duole di non poter acce lero al tuo invito, e mi limane di 11 tendere serenamente il collocamen to a disposizione di autorità'. Firmato: Cellere" "Era la sola risposta", e' detto nel ibro: V. Maelii di Cellere all'Ani ba ciata di Washington, "che un uomo ietto e riguardoso del proprio onore, deliro della coscienza propria, po esie dare. E in essa era tanta forza li verità', cosi' alta voce di giusti sia, che, per un periodo relativa ncnte non breve, le insidie e le vane iiinacoe si sentirono obbligate al si lenzio, almeno alla dissimulazione". E si tacque per oltre due mesi. In questo frattempo, pero', alle in lcgne manovre di Cagoja, da ameri ani ed italiani intere colonie u risposto con una reazione impres sionante. Ed alle colonie fece eco tut ta, la stampa italiana ad eccezione lei "Progresso Italo-Americano di New* York e de "L'Opinione" di l'liiladelphia, il cai attuale direttore, l'. O. A. Baldi, fu innalzato più' lardi agli onori della Commenda. l'urono inviati lettere e telegrammi li protesta in Itata a Nitti, a Mar coni, ai e lettere e telegrammi al Conte Macelli di Collere in Washington. Anche quelli che prima gli erano sta li avversarli vollero unire la loro vo ce di protesta contro l'atto inconsul to e di simpatia verso il colpito. L'Ordine dei Figli d'ltalia, la Gran li' Loggia di Pennsylvania special mente, oltre alla protesta ed all'e prcssione della sua solidarietà', volle il Conte Macchi di Cellere al suo Congresso Statale di Seranton, ne gli ultimi giorni di Agosto e cola' lo circondo' di tutto l'affetto di cui o capace 1 Ordine, di quell'Ordine •ho in Philadelphia, all'arrivo della Missioni Italiana, nella quale Ca goja voleva metterai sopra a tutti i colleglli ingelosendosi perfino delle dimostrazioni indirizzate a Marconi, aveva me—o in parata per Rroad Street quindicimila soci fe stanti ed acclamanti alla Patria lon tana. Il Conte Macelli ili Cellere si in trattenne a Scranton due giorni. N'on v'era stata mai uan manifesta zione simile nelle Contee Fa.yette e Luzerne. Al lianclietto dato in suo onore al Casev Hotel parteciparono circa mille Pigli d'ltalia. Non si pensava più' al richiamo dell Ambasciatore, ma Cagoja era sempre in agguato ed il suo tirapie di, clit > in«n aveva sentito il dovere di I dimettersi da Ministro degli Affari il ■ M 181 w i uni i Biffi m Domenica score»; 31 luglio i !'. [>., con l'intervento del Hcgio Console di Filadelfia, di spiccate personalità' americane edi rappre sentanti dell'Ordine Figli d'ltalia, la Colonia di Johnstown, auspice la! locale loggia "Vate Guerriero" No. I 995, dell'Ordine Figli d'ltalia, ha | •olennemente protestato per i deplo re\i li latti recentemente avvenuti in Bcverdcale. Il Hcgio Conscili' Cav. Ufi - . Luigi Ffillitti, arrivava alla stazione di Folinstoxvii alle ore 7 aut. aeeompa- j ;nato dall'Avv. Giovanni Ili Silve ;tro, Assistente Supremo Veneralii- > le dell'Ordine Figli d'ltalia, e dal Signor Giuseppe Broeato, Assisten te («rande Venerabile della Grande: Loggia per lo Stato di Pennsylva nia. Erano a riceverlo numerose de-1 legazioni di connazionali di .lolin ìtown e Bcverdcale, capitanate dal j ■Mg. (Stronco, Venerabile della lo cale loggia Vate Guerriero e dal Signor S. De Maria. Nella mattinata il lìegio Console ■ l'avv. Di Silvestro hanno avuto un iliboccamento segreto con il l'rocu- ! ratore Distrettuale On. I). I'. AVci- [ ner, al fjiialc il Cav, Sillitli ha of ferto la cooperazione sua perche' lu •e sia fatta sui fatti ili Beverdealc 3 gli lui comunicato che l'Avv. Di Silvestro avrebbe gratuitamente of ferta la sua opera professionale sin iella raccolta di prove, che nella pre miazione del giudizio contro i colpe voli. Questa offerta e' stata presa in considerazione «la un gruppo di •onnazionali di Beverdealc, i quali si ostituiranno in Comitato per con iti rre una inchiesta sui capi che gui darono e condussero la folla italo l'oba contro (|uella laboriosa Colonia. Se siamo bene informati, si sono cria" raccolte prove secondo le quali la Polizia Statale non solo non corn ili' il suo dovere, ma prima, durante, • dopo i fatti avrebbe data la sua oopcrazione ai rivoltosi. Continuando la cronaca della glor iata del h'egio Console, merita spe-, iale nota il banchetto a lui offer to nel migliore Hotel della citta', ; il quale intervennero spiccate per sonalità' americane, tra le quali Mr. lohn V. Walker, tesoriere della Con tea: Mr. Warren Wortli Bailev, e\ eongressman e direttore del "John-1 -town Democràtic"; Nelson A. El -asa-ser, presidente della Camera di. Commercio Americana; Mr. John 'laide, segretario della Camera pre detta: l'i>n. D. P. Weimer, Di strici Attorney; Mr. W. Leech, un! prominente avvocato di quella citta', e Mr. Custar, presidente della Pcnn Traffic Co. Furono pronunziati brevissimi di scorsi. Parlo' prima l'avvocato Gio- > vanni Di Silvestro, il quale disse che ' tutti i presenti erano li per servire j una stessa causa, la causa di impedi- 1 re che il buon nome d'America sin macchiato da pochi irresponsabili. A nome del Comitato ringrazio' gli c -2regi americani rappresentanti la legge e gli affari della citta', inter venuti al banchetto, e propose un blindisi alla citta' di Johnstown che tante simpatie ha per quell'elemento italiano. Parlo' poi l'On. Walker, te soriere della Contea e l'On. Bailey, il quale ultimo pronunzio' un discor so che fu tutto un inno all'ltalia che defini' la luce della civiltà', dichia . retori piuttosto elio compiere un at to... ohe non vogliamo qualifioaro, in ilata lv' Ottobre indirizzava que- ] sta comunicazione a Washington: "Roma, ottobre, 1919 ' '.'Arrivato IV Ottobre 1019 "Personale. Deciso che V. S. pas si por ora a disposiziono, prego eliie- ' «loro d'urgenza gradimento pel Baro ne Romano Avczzana e telegrafarmi al riguardo. Firmato : Titloni" I-d il Conte Macchi di Collere di rimando : "Washington, I>. C.. 13 Ott. .19]!) "Personale. 110 chiesto stamani gradimento Romano A ve/zana con preghiera risposta urgente. Firmato: Celitre" \ "Contimi/itimi ts(. La mia test;: ora evidentemente troppo voluta, e !a si vendo. I Giuda non scompaio no ancora dal mondo, ne' scompari ranno mai". Cosi' diceva il Conte di Colloro scrivendo ad un suo ami- i co da Roma pochi minuti dopo aver : ricevuta la notizia del richiamo, i \'<>i aggiungiamo e conchiudiamo i por oggi, che non la tosta solameli- ] te era voluta, ma anche la pelle per- rondo pure che gli americani «1 i 1 ohneton erano orgogliosi degli ita liani clic cola' risiedono. Per ultimo parlo' il R. Console l 'av. I ff. Sillitti, il ((naie dopo a \cr ringraziato gli americani per la dimostrazione clic facevano al rap presentante (l'ltalia, invito' i nre nenti a brindare all'America ed all'l talia. Dopo il banchetto gli invitati a niericani, in diverse automobili, vol lero accompagnare gli ospiti di Fi la lei l'in in una gita sulle colline cir rostanti a Johnstown. Alle ore .1 poni, vi fu il comizio nel teatro della citta'. Intervenne ro molti italiani di Johnstown, Be rerdeale e di altre Colonie vicine. Presiedette il comizio il aig. Cotro neo, il (piale in italiaao ed in ingle ■c spiego' lo scopo della riunione. Indi diede Ja parola al Presidente lella Camera di Commercio. L'oratore comincio' col dire che •onsiderava un onore ed un privile gio il poter dichiarare aperto il eo nixio. Continuando egli disse: ''Jo 10 un messaggio da comunicarvi a ionie della Camera di Commercio e lei cittadini di Johnstown, i (piali ■olio profondamente interessati in idi, ed e' clic tutti noi siamo orgo gliosi di voi, e con voi sentiamo di 11 videro le responsabilità' di questo nomento. Noi vi conosciamo ed ap prezziamo, e non vi abbiamo nini giudicati ne' \i giudicheremo oggi lallc azioni che jiossono essere com nc-se da pochi. Era nostro dovere •hiarire la situazione sii questo pun ,o e perciò' siamo qui presenti. La tiostrn presenza vi attesta che noi ■iamo pronti a darvi la nostra cor liale assistenza. E voi la meritate, .oi siete meritevoli deH'adempimen o di questo nostro dovere perche' nai agli appelli della citta' c della N;i/ione marnaste di rispondere. Vi i movimenti per i Liberty Ixians ■ per la Croce l'ossa, in tutte le i liziative civiche, voi rispondeste con ntusiasmo e rispondeste da buoni imericani. Noi e voi, pur venendo la diverse nazionalità', ci avvicina no sempre più' nel comune terreno lell'America e della fratellanza uni . ersale". L'oratore conclude dicendo clic piando si parla di americani, gli taliani hanno dimostrato di essere 'lO per cento americani". Segui' l'avv. Ili Silvestro, il qua e cosi' inizio' il suo discorso in in cese : Quest'oggi, ospitati da eletti a nerieani di Johnstown, i quali lian -10 mostrato di avere per noi italia -11 ammirazione profonda, io ho avu o il dubbio che i deplorati fatti (li Hi verdenle non potevano essersi -volti nelle vicinanze di questa citta", love il valore ideale della italianità' ■' titolo di onore nella considerazio ne del |»polo in mezzo a cui viviamo, ed ho dubitato che forse gli auto ri che incitarono la folla irrespon -abile a commettere atti oltraggio si contro gli italiani di Beverdcalc, .-iano gli sU --i che durante la guer ra facevano saltare in aria le fabbri che di munizioni per impedire clic questo paese partecipasse alla gnor ra liberatrice''. L'oratore, continuando, nceenm alla presente giustificazione dei fati ti, che e' deplorevole il vezzo di fai F a quel che devi, &vveng& I che può'. Abbonamento Annuo $ 2.06 UNA COPIA 3 SOLDI j "'he' alle ore 9.55 p. ni. del "IO Otto bre, sotte giorni dopo aver gradito il suo succi 's-oie il Conte Macchi di Cel Ici'c soccomlieva ad un violentisaimo .«hocco di magne. Le cronaclie dicono Eccel lenza Tittoni, ciie lo SÌXJC «■" di sopravvenne mentre I infermo eia adagiato sulla tavola o peraloria. Noi, Eccellenza, la pensia mo diversamente. Quando vedemmo la salma nella Camera ardente al- I Ambasciata ricevemmo una strana -ensazione. Ma, per carità', zitti, per jdie' non si dica clic il fratello abbia ;afniazzato moralmente il fratello. Eccellenza Tittoni, il Conte Mae , chi di Ccllere soccombette ad un rìm'r 111 trillili shocco eli o avere aderito "I ''-io telegramma di richiamo ed : Ella ora trovasi in America, in mez zo a noi, Ella che ci privo' di un galantuomo, ili un integerrimo e cor redo funzionario, protettore degli emigranti italiani, di un uomo illu sile che godeva illumitata la fiducia delle autorità' americane. Evidente mente Ella e' venuta a profanarne la memoria. (JU'SKIM'E DI SILVESTRO risaltare il fatto della nazionalità' quando il delitto c' commesso d,i \m italiano, il criminale egli ilice n■ rra continua l'oratore che .^gi l tornano dai campi di Francia, ' i ammoniscono che il loro sacrifi ' io sarebbe stato inutile, se, mentre ( si furono mandati a combattere in Partenze da Philadelphia Vine Street Pier SS. TAORMINA .... 20 Agosto