La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, July 17, 1921, Image 1
PUBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PEHMIT NT r™ HORI/ED BY THE ACT OF OCTOBER I. 1917. ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA.; BY ORDER O F TIIE PRESIDENT, A. 6. BÌJRLESON, POSTMASTER GEN. LA LIBERA BARQLA [1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. I, GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretv-- 1626 So. Broad Street [ANNO IV. - Numero 28 MELANCONIE ESTIVE Sua Eccellenza l'Ambasciatore a Pittsburgh I . Li Finalmente, dopo una crisi mol lo lunga e molto laboriosa, l'On. I vanoe Bonomi, socialista riformista, e' riuscito a darci un Ministero! Ma, prima di comunicare al pub blico la lista ufficiale dei nuovi (in vernanti d'ltalia, quanto lavorio in defesso, quanti colloqui, quante pro messe, quante rinunzie!.... La situazione politica, nel nostro paese, permane ancora in uno stato caotico e soltanto Giolitii, rotto al le fini arti parlamentari, avrebbe uotuto, se non in tutto almeno in parto, darle un assetto; iniziando, tutte quelle riforme e quel fiordi- \ I mimuito ilio valgono a restituire i! Parlamento che precipita verso la 'decadenza, alle antiche l'unzioni ed all'antico prestigio. Non comprendiamo perche' l'ex Presidente del Consiglio, in un'ora cosi' grave per l'ltalia, abbia volu to sfuggire a questo precipuo do vere. La Camera per quanto indi- j aciplinata, non lo aveva mandato a spasso con un voto di sfiducia. Sul la politica interna egli aveva avuta una notevole maggioranza, ed an che i trentaquattro voti raccolti ,-ulla politica estera potevano ba stare a soddisfare il suo amor pro prio, specie in una Camera come la •attuale, divisa e suddivisa in tanti partiti, in tanti gruppi, in tante frazioni. Ma se pure quei trentaquattro ; voti non gli fossero sembrati suf ficienti per la forza morale del Mi nistero da lui presieduto, di fronte ' agli alti interessi della patria, e gfi non avrebbe dovuto avdre un solo momento di esitazione: lancia-; re nell'acqua il Conte Sforza e ri maner lui sulla breccia chiamando al suo fianco, per il Dicastero degli Esteri, un altro uomo non compro messo da nessun trattato inviso alla 1 Nazione e conseguentemente piti' accetto ai diversi partiti della Ca- 1 mera. Si dice che l'On. Giolitti siasi ri tirato a Cavour per concedersi un di-creto periodo di riposo e clic dal : fuo eremo vigili in attesa di tem pi migliori. Non cosi', ai tempi dell'antica Roma, praticava Cincin nati. Quel patrizio dai semplici co stumi, si ritirava ad arare il su<* campicelo, solo quando, colla sag-, gezza e col valore, aveva allontana- j to tutti i pericoli che minacciavano la repubblica. L'ltalia pero' non e' ancora com pletamente risorta, malgrado l'ope ra del Cincinnati moderno, dalle ro vine del'a guerra e sul di lei capo | si addensa ancora un minaccioso o- j rizzonte. Giolitti e' vecchio e i tem- j pi migliori potrebbero anche giun gere troppo tardi per lui. Egli qttin- J di, per carità' di patria, avrebbe dovuto ascoltare la parola autorevo-j 1 le del barone Sonnino che lo esor- ! tava a rimanere a Palazzo Braschi, molto il paese sperando ancora da lui. Ma ha voluto ritirarsi, ed og gi, al suo posto, e' subentrato, come abbiam detto, l'On.- Bonomi. A prescindere dal fatto che il troppo mutamento di Ministeri non fa che scuotere vieppiù' il prestigio dell'ltalia all'Estero, l'avvento di un Ministero debole come l'attualo riesce doppiamente dannoso al no*! ftro credito. E che il Governo di oggi sia debole tutti lo vanno ripe tendo: i giornali d'lta'ia come quel li di altre nazioni. Ma per consta tare questa dura verità' non c'era bisogno che si stampasse in tutte le lingue. La lunghezza del periodo della crisi e le difficolta' incontrate; i molteplici colloqui del Sovrano coi Presidenti, coi Vice-Presidenti del le Camere; cogli ex-Presidenti del Consiglio, coi capi-partito e coi capi-gruppo ; gli inviti e le esorta zioni ai meglio quotati per indurli ad accettare l'amaro calice del po tere in un'ora estremamente diffi cile, ed in ultimo la rassegnata ac cettazione di Bonomi che, per riu scire, ha dovuto assoggettarsi ai più dolorosi sacrifici ed alle più' dure imposizioni, sono l'indice più' sicu ro che il neo-nato e' venuto al'a lu ce debole e rachitico ed e' condan nato ad una vita breve, sterile ed in feconda. * * * Tra tutti gli uomini politici, consultati dal Re nel difficile perio do della crisi merita di essere spe cialmente menzionato il leader dei fascisti, il neo-deputato Benito Mussolini. Di quest'uomo molto si e' parlato sui giornali italo-ameri cani di Philadelphia. Giornalisti di qui e giornalisti di passaggio ce lo ITALIAN WEEKLY JSTEWSPAPER "EtUfred as second-cfass matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". hanno dipinto come un incoerente, ' un incosciente, un ambizioso \ol- ! gare. E davvero deplorevole questa ma nia ili giudicare con soverchia leg «rerezza e di denigrare i nostri uomi ni migliori, senza menomamente conoscere il pensiero e le idealogie. Benito Mussolini ha diritto ad un.i 1 riconoscenza imperitura, poiché' e gli, eolia stia energia, col suo inge gno, colla sua moltiforme attività'. Ita saputo arrestare l'ltalia che pre cipitava verso l'abisso. 1 Dopo il disastro di Caporetto. Minando tutti o quasi tutti stavano)' 'por «"■•sere finitati dallo scoraggia- \ mento e dalla disperazione egli, sul 1 sito battagliero giornale, con arti coli pieni di fuoco e di entusiasmo, l'insci a risollevare le fedi, richia mando gli uomini alla storia, e la giovvtu' d'ltalia all'adempimento ilei dovere ed al culto del sacrificio, ; l'iu' tardi, alla leggendaria pe rdizione di ]tonchi, egli fu il braccio destro di Gabriele d'Annunzio, e coopero' potentemente a salvare l'i- j I talianita' di Fiume, insidiata da al leati, da associati e da nemici. l'iu' tardi ancora, quando il no 'stro popolo pareva pervaso da paz- ' zia collettiva, e per le vie e sulle piazze delle cento citta' infuriava un Mento rivoluzionario; e socialisti c comunisti ed anarchici spadroneg- } giavano spavaldamente, eostringend.: il governo al'e più' vergognose ri- , nunzio ed all'abbandono di Vallone, chiave dell'Adriatico, che ci era co stata milioni e milioni ili lire e migliaia e migliaia di giovani vite, j egli, Benito Mussolini, ideo' ed i stitui' i fasci che, opponendo albi \iolenza la violenta reazione, riusci rono a porre un argine insormonta itile alla marea dilagante e a rin tuzzare la tracotanza di coloro che . si erano imposti a tutta la Nazione e che minacciavano di trascinare I l'ltalia verso la rovina. Ne' Mussolini deputato si e' mo strato da meno di Mussolini, uo mo di azione ed ultimamente, alla [Camera, ha pronunziato un pode-! ( iroso discorso, denso di fede patriot- , tica, col quale si e' imposto a tutti, amici ed avversari; persino ai co munisti, suoi nemici irreconciliabi li. ! In una parola, il leader dei Jasei ! sti, checche' ne dicano o ne scriva- j |no o ne pensino i giornalisti nostra- , 'ni, rimane una delle figure più' no- ( bilmento rappresentative del Par -1 lamento Nazionale, i Ma se i critici, invece di lasciarsi | trascinare dal'e passioni cieche vo ' lessero giudicare serenamente e spassionatamente, dovrebbero rico noscere ed avere altresi' il coraggio 'ili confessarlo, che Mussolini e' uno ' di quei pochissimi che, al disopra di 1 ogni altra cosa, pongono l'amore por l'ltalia; ciò' che costituisce, ai uni- ' pi che corrono, un merito imparog- j giabile. Giacche' la schiera dei grandi ' uomini che, nei momenti difficili, ; tutto seppero immolare sull'altare della Patria, sembra fatalmente : scomparsa. Ed un esempio doloroso 1 di questa decadenza ce l'offre pur : 'troppo l'On. Enrico De Nicola che, ' j nella bufera politica che ovunque 1 imperversa, fa piombare, come fui- 1 mine, le sue dimissioni da Presiden te della Camera pei motivi persona li. 1 In mezzo a tanta iattura, pareva che un raggio di sole avesse voluto : affacciarsi sull'orizzonte, con la no tizia pervenutaci di un trattato di pace che si stava per conchiudere j tra socialisti e fascisti. I vantaggi che, dalla cessazione della guerriglia civile dilaniante l'l talia da lunghi mesi, ne dcrivereb boro, sarebbero immensi. Nel popo-1 10 ritornerebbe l'amore al lavoro ed | 11 rispetto per le leggi e la nostra patria si avvierebbe risolutamente verso la sua ricostruzione economi-1 ca e politica. Ma successive notizie hanno pur troppo informato che gli accordi vanno sfumando per reci- j ' proca diffidenza. Noi pero' siamo sicuri che, o presto o tardi, ad una pace, ad un accordo, ad una tregua si dovrà' ad- ; 'divenire; e se ci sara' dato di salii-, i ' tare l'avvento di questo giorno fau stissimo per i destini d'ltalia, ,- av-, ; ' venimento costituirà' una nuova 1 benemerenza patriottica da aggiun gersi alle tante e tante altre che fregiano la grande figura di Beni- j i to Mussolini. J LI LIBERA PAROIA. WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION AVANTI SEMPRE, CON L_A FIACCOLA irsi PUGNO S. I Rolandi j : Ili» i, d»|K) una breve visita alla co- j ionia Italiana della citta' del fumo, ! la domenica mattina a martcdi' 5 j • 'incute mese, e' partito alla volta li .'amestoli, N. Y. E l'lllustre uo mo, il grande italiano, con la sua 1 partenza, ha lasciato un vuoto nel- I animo ili tutti, l'er tre giorni l'Ani- Ilanciatoie d Italia ci ha indicato il nuove, il vero avvenire delle colo- J . nie italiane; ti ha moralmente sol-' 'levati parlandoci, come egli solo sa [parlare, della patria diletta, dei sa- ' «rifinii ciic essa ha fatto per noi. ' Ci disse con voce benevole, paterna; che uni dobl liamo essere itegli "e- ! i intelligenti - ' uniti; far »i' che ia nostra patria si serva ili noi come .li mezzo di penetrazione, come di tratto di unione commerciale c sopì «tutto raccomando' l'unione, la tolleranza reciproca. L'arrivo I.a mattina del 5 'uglio, salutato da VI colpi di (annone, S. E. ar rivo' e fu ricevuto ne] recinto del- ì la "Pennsylvania station" dall'egre-j c i energico Oonsadv «li- Filatici-}, li-i Cav. Uff. Luigi .sillitli, dall'A neliti' Consolare locale, Cav. Tel'sio Limi, dal ('militato esecutivo, com posto .lai Cav. Dottore ti. Conti,! • lottino A. I'.. Abbat.. <l. Cubassi, Kev. Alfonso Parziale, Cav (i. Na tali. Ing. I'. Ferrara, \ntonio Cer ti, l{«'\. Carmine Falcone, Marco Calabro' e dai signori Ing. E. Li sotto, <•. ( IHIII, (i. Moschella, dott. I'. Masclli, I . Castaldi, dottor !.. Paolino, l'rof. Giovanni Gatto,! ito.: passo'' fra ali plaudenti di po j polo, o mentre prendeva posto in automobile, dalla loggia femminile Italia Redenta di New Konsington, jdi-:rOrdinc Figli d'ltalia in Ameri ca, gli veniva offerto un superbo "bouquet" di fiori. Arrivato al City County lildg. S. E. passo' in rivista il corteo coni-1 ] osto da ".'I logge dell'Ordine Figli 'l'ltalia in America, da nove logge dell'Ordine Figli d'ltalia Indipen dente o da una dozzina di società' di M. s. agli ordini del Gran Ma-; resciallo, signor Michele Mortone coadiuvato dagli assistenti V. Castrio ia, <'. \"iMani, G. Finiello dell'O. , F. d'l. e da F. A Mazza, B Santini e A. Sorrento dell'O. I. F. d'ltalia. Alla parata presero anche parte li ana ventina «li Imiule musicali, quat trecento veterani della guerra mon diale, in divisa, ed un plotone di po ! liz.iotti a • avallo. Alla neo loggia Roiandi-Ricci, al l'Ospedale ed airOrfanotrafio Dopo breve sosta al Wra. Penti hotel, S. I-]. si reco' ad assistere alla iniziazione della Loggia V. Tfolandi lficci dell'Ordine Indipendente F. d'ltalia. Indi ad Eftst Liberty, alla j inaugurazione dell'Ospedale Italia- Ino, opera "magnifica" del dottore G. Alvino. Formavano il corteo di ricevimento le logge 0. F. d'ltalia Terza Italia, La Pace, l'rov. di Ca serta, Trento e Trieste, Nuova Vit- 1 torio E. II e Cooperativa fra cal zolai : le Società' di M. S. Calabria ed Assunta di E. Liberty, Civica e! |S. Maria del Campo di Àlvito. Suo ! nava la banda diretta dal maestro ! Papa. Facevano ala d'onore sessanta giovanetto italiane biancovestite. Auspice del ricevimento fu la log- Igia Terza Italia ed organizzatore J di esso il signor C. Villani. Parlarono il Cav. Lucci e S. E. l'Ambasciatore, indi il Dott. Abba- I te, con vibrante parola, tale da commuovere l'illustre ospite. Chiù-, ! se la cerimonia il dott. Alvino con' breve ed applaudito discorso. La si ! gnora Uosa Maria Spinelli, Vice Presidentessa onoraria del Comita !to Generale, e Venerabile della Ivoggia Femminile 0. F. d'l. di New Kensington, offri' a S. E., in nome dei Figli d'ltalia di East Li berty, uno splendido mazzo di rose rosse. Indi si procedette alla volta di Ilulton, per l'inaugurazione dell'Or fanotrofio Italiano, opera delle dio cesi e degli italiani del Western Pennsylvania. Ivi vennero issate le bandiere italiana ed americana, e la presentazione dell'asta d'acciaio' fu fatta dal signor D. Ardolino. Avevano, sul palco, eretto per " l'occasione, preso posto S. E. l'Am basciato, S. E il Vescovo Boyle, il ; Comitato e<j i portabandiere delle Logge e Società' intervenute ed altre | da-centinaia di persone quando es so crollo'. In un palco costruito PHILADELPHIA, PA., 17 LUGLIO 1921 I per contenere una cinquantina di ! persone, erano saliti, per negli genza del Comitato locale dell'Or fanotrofio, diverse centinaia di per sone. Molto panico e leggiere con insinui ma nessuna grave conse guenza. Fra i caduti era il nostro direttore, clic so la cavo' con una semplice agitazione nervosi, assisti li" dall'illustre l>r. Mescili. Dopo pochi minuti la cerimonia IL SKNATOUE VITTORIO ROLAXDI-HICCI Ambasciatore di Sua Maestà' il A'c </7 laliti a Washington continuo'. Al Comitato ed agli o- j I >piti In dal clero offerto un ver-! | mouth d'onore. i La visita alle Scuole % ! Le ore antimeridiane del 4 cor- ' i-ente S. E. le spese a visitare le | scuole cattolici»' italiane di Mea- | dow, Bloomfield e Fernando Sts., ovunque accolto dal popolo com mosso e festante. i li Comizio Alle ore 2 pomeridiane si svolse | il comi/io alla Memoria 1 Hall. Una I splendida orchestra, diretta dal . maestro 0. Caputo, allieto' i con- < venuti, i quali erano appena poche j centinaia. Se esso avesse seguito l'ar- i rivo di Sua Eccellenza l'Ambascia- 1 tore, il primo giorno, sarebbe riusci to più' che non lo fu il giorno dopo, i La treenne Aurora C'erto, figlia i del signor Antonio, Grande Curato- i re dell'O. F. d'l. in Pennsylvania, un amore di bimba, con una spi- i ! gliatezza di una giovanetti, si fece < avanti e presento' a S. E. una cesta j di fiori, accompagnando l'atto con : poche e belle parole di occasione. ! Terminato il suo diecorsetto, la pie- i cola Aurora, alzando la sua mani- I na in alto grido': "Vìva l'ltalia, viva il suo Ambasciatore". E questi la ricolmo' di baci. Apri' il Comizio l'lng. G. Ferra ra, con belle parole di occasione; indi l'Agente Consolare, Cav. Lucci presento' gli oratori della giornata: • Cav. Dott. G. Conti, Dott. A. E. Abbate, Kev. Bonaventura Piscopo (suscito' il massimo buon umore con aneddoti della di lui vita In Africa, nella colonia FJritrea; dai quali aneddoti traeva moralità', co me da tante favolette di Esopo) il rev. I)e Dominicis della Trinacria, il signor Plinio Ignelzi, per gli stu denti Italiani, il signor Centorbi, Direttore del giornale L'Unione, il signor Antonini per la classe ope rai», e la Sig.ra Spinelli, per le donne del W. Penna., molto effica , ce quando parlo' dell'Ordine Figli 5 d'ltalia e del suo capo in Pennsyl j vania. Il Dr. Abbate si scusa di non poter parlare a lungo per indisposi r'zione alla gola. Accenna al progree - so che hanno fatto i nostri immi -1 granti da pochi anni a questa par e te che finalmente 6on riusciti a far e' si valere e rispettare. Di ciò' non - 1 piccola lode va tributata al beneme o rito Ordine dei Pigli d'ltalia il qua le ha acceso In scintilla del movi- j mento, ha tenuto alto la fiaccola del ; patriottismo e ha messo in moto la ' ruota del progresso tra gli immi- i gl'unti Italiani. Kicordi aggiunge il dott. Aliate che questa colo- ! I nia e evoluta, ina ha bisogno anco-' ru ili condottiero, ha bisogno di u-1 no che le parli ancora, come lei I *i>lo parlare. Quindi prega S. E. 1 la parlare, e i convenuti ad ascoltar- 10. Parlo' in 1111iino S. E. Rim provero' assenti, si dissi; conviti- i io del patrioltisnio della Colonia di Pittsburgh, addito' a»l essa la via da seguile ed aggiunse che ne esca lia dei doveri, ha anche dei diritti, nella vita americana. Raccomando' l'unione c la tolleranza fra gli Ita liani, e sopra ogni altra cosa l'af fermazione della nostra razza con o pere civili e di beneficenza, con l'in segnamento della lingua italiana nelle scuole. Disse doi sacrifizii sopportati dal popolo Italiano in patria, durante c dopo la guerra; lodo' l'opera dell'Ordine F. d'l. in A. e dell'Ordine Indipendente e del clero nelle colonie; raccomando' a tutti di essere buoni cittadini ame ricani, ma sopralutto di non dimen ticare la patria. 11 discorso magistrale, acuto, pie no di tenerezza paterna non sara' mai dimenticato da coloro cblie ro la gioia e l'onore di ascoltarlo. Durante il Comizio l'Agente Con solare locale C'av. Uff. Telesio Luc ci, con lusinghieri parole a suo ri guardo, lesse un telegramma del no stro direttore Cav. A. Giuseppe Di Silvestro il quale scusava la sua as senza per essere trattenuto a Lecch ini rg, alla iniziazione della loggia femminile Giovanna d'Arco. | Il telegramma e' il seguente: Leechburg, Pa., 4 Luglio 1921 Ing. Ferrara, Chairman Comizio Soldier Memorial Hall Pittsburgh, Pa. Trattenuto iniziazione loggia femminile Giovanna d'Arco di qui prego scusare mia assenza. Pregovi altresì' porgere Sua Eccellenza ri verente omaggio anche a nome di questi fratelli e sorelle dell'Ordine. Il Banchetto Da sera, nel Fort Pitt Hotel, eb be luogo il banchetto ufficiale. I commensali più' di trecento. All'asciolvere il presidente del co mitato, dopo un breve ma efficace discorso, presento' il Maestro di Ce rimonie, Cav. Giuseppe Natali, il quale, prima in inglese, e poi in i taliano, disse molto bene dello scopo i di esso. Parlarono poscia l'On. J. S. Her ■ ron, presidente del Consiglio Mimi- 1 ipale, per il Sindaco e il Conim. W. J. Uolland, direttore del Car negie Museum. Il prele De Vivo si rivela un briccone Per amordi Patria non ci sarem mo occupati di quest'incidente, ma dopo elie ne hanno parlato altri giornali, Ira i quali "La Trinacria", elle si t:' rivelata indipendente ed imparziale, diciamo poche parole anche noi. Il Rev. Enrico De Vivo e' della parrocchia ili Oonnellsville. Egli li na volta faceva parte di quella log gia Francisco Fiorentino dell'Ordi ne dei Figli d'ltalia e la sera del- I inaligli razione s interesso' moltissi mo alla cerimonia, prima della qua le aveva anche fornito una qua rantina ili donzelle, che tiene a <e' con affettuose "facezie , per servi re il memi' al banchetto che si dio !e in onori del Orando Venerahile. l'oi, vedendo che, forse, non ne po teva sfruttare la buona fede, se ne usi i dalla loggia Fiorentina rifiu tandole perfino la s.dti dove es a li neva le riunioni senza tener conto lei contratto esistente, Quando il Oenernle Emilio Gu u'iielmotti fu invitato a visitare la! ritta' (li Connellsxille, dove aveva luogo una festa della Contea per il i itorno dei soldati, il prete De Vivo, •011 mozzi illeciti, era riuscito ad ot enere la presidenza del comitato ita.-; iano. Suo precipuo scopo fu quello li fare ostracismo allo locali logg" li ll'O. Figli d'ltalia ed a quelle ■ lella contea. Il Generale Gugliel notti arrivo' in Oonnellsville, ac -ompngnalo dal nostro Direttore, e, a sera, in suo onore, fu data una ce la in casa del signor Ricciado De \ngelis. ev venerabile della loggia oneordia, l'uomo che più' era stato iroso di mira dal prete De Vivo. Il Generale Guglielmotti doveva tarlare a circa dieci mila persone ;- "'i ed italiani. Fra te landioro alleate poste nel palco dove 1 nino gli oratori e nella scuola di- ! ri lupetto mancava il tricolore ita-; iano. Il prete De Vivo, come di semmo, in qualità' di presidente, "apresentava fili italiani. Il Genera-j e Guglielmotti protesto' energica nonte minacciando di allontanarsi ie in mezzo alle Alleate non fosse •omparsà la bandiera italiana. Il latriota De Vivo non fu reperibile,! ■onie non ebbe il coraggio di preseli- j arsi all'lllustre rappresentante dell lustro Esercito durante il suo sog giorno in quella citta', ma in dieci, ninuti la bandiera italiana era al i no posto ed allora il Generale par- j Non molto tempo dopo, in Con-1 ìellsville, sj consumava un delitto, il •ui autore, sconosciuto, si rese irre icribilc. A Riccardo De Angelis vc liva tagliata la faccia. Tornando al banchetto il prete De Vivo, come egli stesso disse, follo fare dello spirito, volle diro lelle facezie, credendo di trovarsi ra le donzelle della sua congrega, na gliene incorse male ed un no no d'onore si sarebbe tolta la vita piuttosto che subire la vergognosa ìmiliazionc alla quale, con faccia neallita, dovette sottostare. Esordi' col ricordare il crollo del laico, avvenuto il giorno prima, al l'inaugurazione dell'Orfanotrofio. Dichiaro' che egli era dell'antichis •ima citta' di Benevento e cereo' di iccoppiare il fatto storico della seon itta di Manfredi con le "noci" e e "janare" (cosi' disse.... i'jana re"...), per concludere che egli ìon aveva potuto originare il crollo, :ol proprio malefico influsso... ma ?ra stato il piede "mastodontico" (cosi' pronunzio') di un "indivi-1 3uo" che veniva da Filadelfia, il Grande Venerabile dell'Ordine Fi gli d'ltalia, Cav. A. Giuseppe Di Silvestro. Tale... scherzo provoco' molti zittii, ma il De Vivo dichiaro' che aveva cercato di scherzare, o .•ontinuo' a dirne tali e tante da ■lnumare il Senatore Rolandi-Ricci mihasciatore del Re e del Papa II malumore andava sempre accen tuandosi, quando il prete De Vivo, continuando ad annoiare, usci' in queste parole: "A Caporetto" Da tutte le parti, compreso le tavole dei preti, si grido': Basta!... Basta!... ed il Cav. Sili itti scattando in piedi, tolse la paróla a! p0c0... fe lice prete... e gli impose di sedere. Il De Vivo borbotto' qualche al tra frase; ma il Cav. Natali, in no me del Console di si alzo' e disse: Reverendo, ella ha fi nito. ..Faccia il piacere di sedere! Obbedisco! rispose il prete e si sedette. Indi parlo' l'lng. Danzilli c poi il Cav. A. Giuseppe Di Silve stro. Fa quei che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.0# UNA COPIA 3 SOLDI 11 («rande Venerabile dell'Ordi ne Figli d'ltalia nel prendere la parola fu salutato da uno scroscio d applausi che duro' più' di cinque minuti. Egli dichiaro' che non ser bava rancore a nessuno e se il erollo avvenne, la colpa era da ad debitarsi a qualcuno che poteva a vcr tesa una insidia a Giuseppe Di Silvestro, senza tener conto di Sua Eccellenza e di altri ospiti. Disse che se si era recato ad flui toli, lo aveva fatto per ammirare la bella opera di carità' e congratu larsi con gli autori di essa e ciò' per sfatare la diceria clic il Capo dell Ordine Fijjli d'ltalia era contro la lienefiea istituzione. Kicordo' che a Connellsville il presidente del Co mitato di una fiwta patriottica al la quale intervenne il Generale Gu glielmotti aveva... dimenticato iii fare issare la bandiera italiana fra quelle degli Alleati. E, quel presidente di ('militato ira il prete De \ivo! li'aiiunento' la denunzia venuta da Pittsburgh contro la "rif fa" per l'Orfanotrofio dei Figli «l'l talia. Inneggio'all'opera che S. E. ha >volto e continua a -volgere nelle colonie italiane auspicante una nuova era fra i connazionali del Nord America. Il discorso corretto, elegante, da gentiluomo, pronunziato con sim patico sorriso, procuro* al C'av. Di Silvestro una dimostrazione di af fetto, da parte di tutti i parteci panti, che egli non potrà' e non do na* mai dimenticare, perche' gli i laliani della citta' di Pittsburgh e lella Contea ili Alleghony lo uma ni, lo ammirano e lo seguono nella ua opera di evangelizzazione che, lonos tante la sua malferma saluto, ■gli sta continuando a compiere. In ultimo Sua Eccellenza pro nunzio' parole altamente patriotti ■he. Nel suo discorso rimbecco' il pre e De Vivo, il quale, nonostante il ■no viso si facesse di tutti i colori, c ra rimasto in sala. "Io sono Ambasciatore di Sua Maestà' il Ite d'ltalia", tuono' la .noe sonora di Sua Eccellenza, "e -oltanto di Sua Maestà' il Ite, e hi dice o pensa diversamente of fende tutti i presenti e sopratutto ne. lo sono venuto ad inaugurare i'Orfanotrofio ili questa citta' sen ';i chiedere quale tabella esso portas te perche' io amo ed incoraggio tul le le opere italiane filantropiche ed ìmanitarie in qualunque parte esse ■ i compiano". E volto al Cav. Giu leppe Di Silvestro, soggiunge: 'Quando, amico Di Silvestro, verro' ni inaugurare l'Orfanotrofio dei Fi ;li d'ltalia in Philadelphia. la colo ìia che più' delle altre mi ha rico nto vigorosamente ed affettuosa iientc, se deciderete di avere un alleo fate die esso sia eretto soli laruente, perche' e' alla solidità' del egno clic io credo. Ix; noci, quan te mi piace, le schiaccio e le man gio"'. l'n uragano di applausi, che uonavano condanna al prete De Vi •o, saluto' queste frasi di Sua Ee •el lenza. Il banchetto si chiuse al grido di: Uva l'ltalia, Viva il nostro Ambi le iato re! Prima che i commensali lascias sero la sala molti di essi vollero •ongratularsi col vostro direttore, Jav. Di Silvestro. E fu una vera ga a alla quale parteciparono diversi ireti. Il Iteverendo Dominici», diretto -r de "lai Trinacria", volle scusare il clero della Diocesi di Pittsburgh perche', egli disse, della "briccona ta" del prete De Vivo non dobbia mo ne' vogliamo esserne respon sabile noialtri. Quello che dicono i giornali di qui sull'incidente La "Trinacria del 9 Luglio La cosa sarebbe riuscita splendi damente e le feste avrebbero avul# una degna ami degnissima chiu sura se un incidente imprevi sto, inaspettato, insospettato, nem meno lontanamente supposto da nessuno e da tutti deplorato e elve noi profondamente e sinceramente deploriamo, non avesse mandalo a monte ogni cosa. Aperta la serie dei discorsi, do po aver parlato il rappresentante del Sindaco e il COtnm. Holland, fu Partenze da Philadelphia Vine Street Pier Per Napoli e Levante AMRniCA . . E Agosto Per Palermo, Napoli e Genova. SS. TAORMINA .... 21 Agosto