La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, May 29, 1921, Image 2

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    LA ÜBERA PAROLA
iThe F~ree Word!
PUBLISHEO EVERY SUNDAY
A. GIUStPPE DI SILVESTRO
ROITOR-IN-CHIEF
1626 So. lìrood St.. Phila.. Po
Bell Phonc. Dickinaon 2**B J
\. Maggio 1 :*\M No. 22
SUBSCRIPTION
Iti the ir. per i<nr It.Ou
** ** ** " per sis monili* 1.25
** " " |»er three montila .... 0.70 ]
Ib . rt-Ui» « ouHtritv j»*r y»ar 3.0»)
per ti monthß . . 1.75 |
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CO VI\tER CI AI. A D VER TiSEMENTS
Diapfay Foc ins&ftion
L**s tha.li 50 luchM, per Inch by colutili* fi.oo
Contrac: for 100 * " . G.7T,
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A MrSXMENTS
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■et. per nu:« 1 e line, each ln»ertlon o.if>
FOLITiCAL ADVER TISEMENTS
itale» tuatle on application
ali FAKE AOVERIISEMMTS POSITIVEIY REFUSEO
■
c del buon nome italiano per vedere
se non \i sia modo di coadiuvare, di
ampliare, di sostenere, di incorag
giare piti' che sin possibile l'opera
< osi' proficua e fattiva già' da si"
lungo tempo iniziata <• condotta dal
l>ottor Fabiani? Non jHitremmo noi
chiedergli di ampliare la sua Istitu
zione. anche trasportando il suo O
spedale in luogo più* adatto e con
veniente, dotandolo di mezzi più'
moderni e scientifici, completando c.
instaurando quelli che ora o mancano
o sono solo rispondenti ai mezzi di
un Sanatorio die vive delle sue for
ze e delle -ne risorso esclusive?
Quanti di noi non abbiamo mandato,
«■ spesso, molto spesso, nostri anima
iati in I-tituzioni americane piateli
do e raccomandandoci alla filantro
pia ci al buon cuore degli Ospedali
perche' piglino cura dei nostri con
nazionali ? E, quando tutto questo ab
biamo ottenuto, resta sempre l'osta
colo della lingua, non pa lata o non
compresa, delle abitudini diverse, i
della tolleranza ed acquiescenza no
>-tra per tutto quanto i sanitari! in
carica credono di fare nell'interesse
del paziente, bene o male che sia.
■Dunque, «e noti e' possibile fondare
e mantenere un'Ospedale Coloniali
<■ iu—uno meglio di tue ne valuta lo
difficolta' e gli oneri che ne deriva
no. porcili'' flou deve e—oro possibile
faro appello prima di tutto ai propri
colleglli perche' si facciano propugna
lori e sostenitori di un'lstituzione
ohe già' ciste, fornendogli i mezzi
adatti, come prestanza personale,
materiale sanitario ed appoggio ma
teriale e morale fra i nostri pazien
ti, e. poi. chiedendo alla Colonia ii
■doveroso, largo e spontaneo contri-,
boto perche' questa idea possa tra
dttr-i in pratica? Conio ho già' ac
cennato. perche' devo essere possibile
«■on lo sforzo e la buona volontà' di
una -ola perdona amministrare e
mantenete un'Ospedale, qualunque,
osso -in. e non deve essere possibile
«li ampliarlo solo e sostenerlo, nlme
no in parte, col concorso di dueeen
tornila persone, quante ne conta ora
la Colonia?
Chiedo scusa al Dr. Fabiani se sen
za previa intesa e senza sua autoriz
zazione io mi son permesso di but
tare gin', alla meglio, queste mie
personali considerazioni e lanciare
un'idea, che, forse, potrebbe anche
dare i suoi frutti, ma il suo disinte
«cssse. il suo patriottismo, l'amore pei
la scienza e l'affetto per i suoi con
nazionali, sapranno fare tacere in lui
qualunque idea di risentimento per
sonale, facendogli solo notare il la
-10 buono, o quanto meno, umanitario
che si e' preposto questo povero e
disadorno scritto.
Dr. Nipeh
M fitti ti
Figli d'ltalia
IL SOSTRO DOVERE
In tutto ciò' che tende ad elevare
11 nostro prestigio morale in Ame
rica, ed a beneficare i più'
bisognosi, la nostra opera e' sta
ta sempre fattiva, ispirata a
sentimenti eminentemente pa
iriottici. Sebbene l'Orfanotrofio
non abbia bisogno di contri
buzioni, perche' al «uo mantenimen
to penseranno le decine di migliaia
di Figli d'ltalia di questo Stato, che
entusiasticamente hanno risposto al
Referendum indetto dal Grande Con
cilio, noi apriamo una pubblica sot
toscrizione dal cui ricavato sara' pre
levato il costo di un busto marmo
reo a Dante, con o senza la base, a
Feconda si deciderà', ed il rimanente
andra' al fondo per il mantenimen
to dell'Orfanotrofio.
E' necessario pero' che i soci del
j'Ordine Figli d'ltalia diano il loro
appoggio spontaneo, sentito, genero
so alla causa che noi abbiamo spo
sata. E' necessario altresì' che essi
tengano inalberata la bandiera del
la vittoria conseguita; e' necessario,
infine, qualche altro tenue sacrifi
cio per riuscire nell'intento.
Qualunque somma, tenue o co
spicua, sara' accettata e fin da
questo momento ringraziamo gli o
uißiun, ìi Ci ii importa quale sta Is ci
Prima Banca Nazionale di Pittsburgh
(FIRST NATIONAL BANK)
EgSe*S3
La sola Banca di Pittsburgh, Pa. f che fa veramente gli interessi degli Italiani. In comunicazione
diretta con le migliori Banche d'ltalia.
Vende al miglior prezzo del giorno le cartelle dell'ultimo Prestito Nazionale in Lre. Vaglia Postali j
fifjljaifl. er estecrterra?] o
per qualunque parte d'ltalia, comprese le terre occupate. g
SI VENDONO PURE BUONI DEL TESORO IN DOLLARI, RIMBORSABILI IL 1.0 FEBBRAO 1925.
■jjjjjjpl .FIRST NATIONAL BANK ANGOLO STREEI
. CO-SOOOOOC ;<>JOC«»C<»SO&K• iSOOOCCOOCOCC'K>OOSOSCiCOC
fra che essi contribuiranno.'
Tutti coloro che hanno ricevute
schede di sottoscrizioni si affrettino
a riempirle ed a rimettercele solleci
tamente, accompagnate dall'importo
La gara fraterna non deve raffred
darsi; l'entusiasmo per essa deve au
mentare settimana per settimana.
Quelli che non possono o non vo
gliono occuparsi di questa sottoscri
zione abbiano la cortesia di tornarci
la scheda.
I XDICKSIMA SCHEDA DI
SOTTOSCRIZIONE
Joseph De Marco, er Supremo Se
ga larin di finanza di Worcester
'.ibi.ss. SIO.OO.
Ildebrando Schifalacqua. socio dei
/e Loggia Leopoldo Pula, So. GOl
di l'hiiadclpliia, $5.00.
Francesco Marchese, ex venerabi
li della Loggia Ufficiali Bersaglie
ri So. 1 :{8 di \YiHiatusport, Pa., $3
Dai .signori Dr. I Cortese $» e F
Donato $2, di Ph nati cipria, Pa
[ Totale «1.
Loggia Princ. Tommaso di Saio io
No. (ilO. di Philadelphia, Pa., $5.
[Loggia Gabriele D'Annunzio So
I ST. di Philadelphia, Pa.. s•">.
1 Loggia Galileo Galilei So. 51)0, d
Philadelphia, l'a., $9.26.
Loggia Alessandro La Marmavi
\. ?.<Ò di Lavton, Pa., $lO.
Loggia Ufficiali Hersaglieri A o
l.'W. di Williamsport, Pa., $lO.
Dalla Loggia Vario l'isacane So
La Divina Commedia dj Dante
ed i viaggi all'altro mondo
XVIII.
La trasgressiohe e la conscguente
caduta di Adamo ed Eva erano già'
'prima clic in Palestina tradizioni dei
Persiani e degli Indiani. 1 Persiani
crédevano il primo uomo e la prima
donna Med ina e Meschiane fossero
stati creati puri ed innocenti dal
Creatore Ormuzd ; ma Ahrimane, lo
spirito del male, per invidia della lo
ni felicita', li avvicino' sotto forma
di serpente, ed affri loro delle frut
ta. persuadendoli essere lui creato
re dell'Universo. Kssi gli credettero,
e da quel giorno divennero schiavi
li Ahrimane; la loro natura -i cor
ruppe e la corruzione infesto' tutta
la loro jio.-terita'.
La leggenda indiana, secondo il
P. Boucliat, era la seguente "Gli Dei
; i cri uvano l'immortalità' e dopo molti
esperimenti la trovarono nell'albero
I della vita che era nel Chorcan, o
| paradiso. 11 famoso serpente Chei
' deu elle stava a guardia dell'albero,
' vedendo clic quei frutti erano man
! giati da Dei di secondo ordine, di-
J venne cosi' furibondpche immediata
j inente vomito' un'enorme quantità'
di veleno ed infesto' tutta la terra".
Il serpente tentatore nelle antiche
I religioni dell'Egitto, dell'lndia, del
la Persia e dell'Etruria e' r&ppre
-1 -entato sempre in lotta con la divini
tà'. (.'osi' Osiride di Egitto calpe
sta la testa del serpente die gli mor
-Ide il calcagni). Ercole in Grecia e'
rappresentato nell'atto di calpestare
| il serpente, che guardava l'albero dai
• frutti d'oro nel giardino dell'Espe
ridi. (Vedi Faber, Origin of Idola
try). Il I>io indiano Crsna ugual
mente e' rappresentato nell'atto di
calpestare il serpente (Ved. Mauri
ce. Indian Antiquities).
Gli antichi persiani, scrive Volney
in Ruini of Ini pire s, avevano la tra
dizione di una vergine da cui doveva
nascere un figlio, il quale avrebbe
schiacciata la testa del serpente e li
borato il mondo dui peccato (V. liar
ritt : Geography of the ITeavons).
Nella leggenda dell'antica Etruria e
ra la donna che calpestava il ser
pente avente in bocca un ramoscello
con un pomo, cioè' il frutto proibi
to.
TI MARCO
I«i seconda visione, descritta da
Plutarco nel "Genio di Socrate" e*
quella di Timarco, un nobile giova
ne di Oheronca, il quale discese nel
le regioni sotterranee e vi rimase
due notti ed un giorno.
Timarco giacque lungo tempo in
una grotta, che conduce all'inferno,
senza sopore se fosse sveglio o so
gnasse, allorché' udi' sul suo capo
come un fortissimo tuono, che gli
apri' il cranio e ne usci' l'anima per
vagare libera nelle regioni dell'altro
mondo. Dapprima egli vi le molte
isole in un mare di vario colore, le
quali, fluttuando, riempivano il cic
lo di ima musica dolcissima. Con
gran diletto Timarco ascolto' quella
musica, ma guardando giù' vide una
voragine profondo simile ad un globo
vuoto, oscuro e turbolento. Da es
so talora si rovesciala fuori un» anil
•-'l3 di Philadelphia. Pa. D. Ro
dia sl, (!. Altieri 0.50 G. Rodia
sl. Totale $2.50.
Dalla Loggia i mbuto I So. 650
di Susquehanna, Pa. E. Radicchi
$5, (!. Traversa sl, L. Ciavardini
sl, A. Gtiglielniini #2, G. Radic
chi sl. G. Lisi sl, (!. Parrillo sl,
A. Zeuotti sl, G. Fabrizi sl, F. i
Lisi sl, T. Falzuera sl. L. N'a
politano sl, E. Lisi sl. A. Tolo
mei 0.50, G. Rapallo 0.25, 1). Ca
m> 0.50. Totale $19.25.
Dallo loggia Giuseppe De Felice.
No. P»8 di Philadelphia, Pa. log
gia De Felice $5, V. A. Del Vcc-!
chiù $5, (i. Corvetti 0.50, R. Ra-1
pisardi 0.50, M . Campana 0.25, G.
Lepore 0.90, A. Crocetti 0.25, B.
On> sl. Totale $13.00.
Totale delle diverse partite $»6.00. ;
Somma precedente $1597.05. Tota- :
le generale $1G93.03.
Ai ritardatarii
Rac.i omandiamo a tutti coloro e/te
hanno ricevuto schede di sottoscri
ne di rimi th rei l'importo raccolto;l
quelli poi che non potessero o non '
volessero sollecitare contribuzioni ci
fa<dano ti nere le schede in bianco.
AVVISO IMPORTANTE
Nella raccolta c nella rimessa del
le offerte, raccomandiamo sollecitu-}
dine e puntualità'. Indirizzare a:
/, I LI UFI! A PAROLA
IG2C So. Llroad St., Philadelphia, Pa
ina bollente e talora ne u.-> ivano'
'terribili boati come ruggiti di leoni,!
j i arriti di elefanti e di altre innume
revoli bestie con pianti di bambini,
; lamenti di uomini e di donne, grida '
strazianti proprio come Dante de- !
iscrive l'entrata dell'lnferno:
! t,hùvi sospiri, pianti ed afli guai
! ì'isonaran per l'aer soma strile...
; Diverse lingue, orribili fili elle
Parole di dolore, accenti -d'ini,
Voci alte e fioche e suon di man con
(elle, !
Face rati un tu in ulto, ecc.
I\F. iii 23.
lu quell'abisso spaventevole Ti
marco vede di tanto in tanto delle
fulgide stelle che vanno su e giù' per
conforto di quelle anime. Esse sono |
i Demonii <>s<i« le anime dei gin
-ti. di cui da' minuti particolari.
I n questo trattato Plutarco cerca
dimostrare la vera natura dei Demo- !
iiii, che egli crede essere le anime dei !
giusti, le quali prendono interesse:
delle cose umane ed aiutano i buoni
a fare il bere. Cosi' secondo Plutar
co i Demonii erano simili ad Genio
descritto da Socrate, o ai Manes de
gli antichi Romani. Anche nella re
ligione di Zoroasiro si credeva ai Fra
cascis, che erano gli angeli custodi,
i quali combattevano contro le po
tenze infernali a favore degli uo
mini (V. Ilang op. cit. li) 8).
II Froeardi'i Ya.<l e' un libre del- \
1 A vesta tutto dedicato alle lodi dei j
Fravjiscis, o angeli protettori, che
presiedevano all'ordine di tutte le
cose create. Secondo quel libro ogni
uomo dalla nascita e' in custodia di
un angelo guardiano. Originariamen
te si credeva quindi' che i demoni,
o angeli custodi fossero le anime de
gli antenati, come erano i Pitaras
dei bramini ed i Manes dei Romani.
(Tlang. Op. cit. 206.)
Ma i Babilonesi, dai quali gli E
brei della cattività' e poscia i Cri
stiani a tinsero molte delle loro
dottrine, credevano invece che i De
monii fossero spiriti cattivi, autori
di ogni malattia, delle cattive pas
sioni dell'anima e di tutti gli scon
volgimenti tellurici, terremoti, ura
gani, procelle ecc. mentre davano il
nome di Angeli agli spiriti buoni.
La scuola neo-platonica o alessan
drina adotto' questa dottrina, donde
poi attinsero i Padri della Chiesa.
Tertulliano fin lai secondo secolo
scriveva che il mondo e' pieno di de
monii, alcuni dei quali erano preci
pitati nell'abisso a formare il regno
di Satana, e gli altri, restati sulla 1
terra, ebbero commercio oon le figlie
degli uomini, alle quali insegnarono
l'uso del belletto el altri allettamenti !
pei traviare l'umanita'. Michele Pa ;
sei l us scrittore bizantino del secoli'!
\'l, Scrisse un trattato filosofico so- 1
pra i demonii con notizie della loro,'
natura e della loro gerarchia, ed an- j
che Sr.n Tommaso ne tratto' diffu-' '
samento nella Somma Teologica'
\V. Locky, Hationnlism in Euro- '?
pa I 4G7). ! ]
Facendo un raffronto si vede chi»- i
ramente che l'angelogia e la demo-le
oologia del Nuovo Testamento e dei |s
! 'adri della Chiesa sono derivate dal- c
1° <Tfi<ìf*nzn babilonesi e persiane s
LA LIBERA PAROLA
(V. Edersheim - The Life and
Times of Jesus Christ. Voi. I, 142 ed
appendice XIII).
Dante soglie la dottrina di San
Tommaso. Nel Canto XXVIII dei
| Paradiso e nel Convito II •>, 29, ri
! guardo agli angeli adotta la gerar
' chia u!i San Dionigi Areopagita che
: 'i divise in nove cori, suddivisi in
tre ordini.
Al primo ordine appartengono i
.Serafini, i Cherubini ed i Troni;
al secondo ordine le Dominazioni,
le Virtù' e le Potestà' ed al terzo
i Principati, gli Arcangeli e gli An
' geli.
I.a demonologia ili Danti- e" un
l'eclettismo di divinità" pagane e di
demoni biblici. I demonii che sono
I :tlla custodia dei cerchi infernali so
no tutte divinta' pagane: Caronte,
i Minosse, Cerbero, Pluto, Flegias, le
; Furie, il Minatauro, i Centauri, i
litiganti, presi dalla Mitologia. Gii
' Ebrei consideravano demoni tutti gli
| Dei degli altri po]>oli: Ohi nex dii
iienliutn demonio, si legge nel Salmo,
■ e San Paolo dice lo stasso nella
' Kpist. I ai Corinti eap. X, 20. ( Ve<li j
| Lattanzio Dio Inst. 1 7, 11 17. A-;
gostino Civ. Dei, VJII, 10 - Eusebio
Praep. Evang. Ili, ?, IV. 10. 15). i
"Echi e riflessi del mito pagano,!
-erive Arturo Graf. Demonologia di
Dante., si trovano in molte descrizio
ni dell'inferno cristiano a comincia-
I re dui primi secoli della Chiesa e
venire giù' sino ai tempi che prece
dono Dante.
I "Il Tartaro, l'Averno, il Flegetou-
Ite e gli altri fiumi infernali, la
palude Stigia, Caronte. Cerbero, ri
corrono frequentissimi. L'inferno j
descritto nel Roijtamo de la Unse,
ha tra i suoi abitatori lasione, 'ran
tolo. Sisifo, le Danaidi, Tizio e Ala
-1 no de Insulis pone a dominare nelle
j tartaree sedi le Furie.
"La Chiesa cristiana non nego' l'è
].-istenza delle deità' pagane, ma la
loro divinila', e le converti' in demo
ni, come avvenne in altri religioni,
che consideravano gli Dei stranieri
come demoni.
"San Tommaso ed altri teologi
! ammettono tra i demoni una gerar
chia, come quella tra gli angeli, ina
Dante senza esprimere su ciò' una o
pinionc categorica, presenta Lucifero!
I quale re dell'lnferno e principe dei
• temoni, (lnf. XXXIV 28) l.n im
i i>,•radar del doloroso regno.
Dante considera l'lnferno come un
regno opposto e contrario al regno
idei cieli (Vedi lnf. VI 84. Purg.
VII, 21, Parad. XX 48.
j Questo concetto di un regno sata
nico si trova già' negli Evangeli e
nei Padri della Chiesa. (V. Graf.
i loc. cit. )
Conchiudendo diciamo che il Ge
nio di Soirate, di Plutarco, somiglia
' li Fravascis, ai Pitaras ed ai Mane»
; ilei Persiani, degli Indiani e dei Ro
i mani, mentre gli angeli ed i demoni
del Nuovo Testamento e della I)ivi
| na Commedia somigliano agli spiriti
buoni e eattivi dei babilonesi.
Dr. F. Cubicciotti
R.Consolato'd'ltalia
IN PHILADELPHIA
BORSE DI VIAGGI A STUDEN
TI ITALO-AMERICANI
La commissione incaricata di de
signare i giovani che dovranno par
tecipare al viaggio d'istruzione of
ferto da S. E. l'Ambasciatore Ro
landi-Ricci, ha stabilito che, per
(juest'anno, l'ammissione sia esclusi
.vamente riservata ai giovani (ma
schi) di origine italiana, di età'
non inferiore ai diciotto o non supe
riore ai ventidue anni che frequen
tano la "High School", il "College"
o l'Università'.
1 posti disponibili sono un centi
naio ed essi saranno assegnati sol
tanto a giovani che sappiano parla--
re. leggere e scrivere correttamente
in lingua italiana.
A parità' di merito avranno la
preferenza i concorrenti che:
1. appartengono a famiglie che •
abbiano avuto uno o più' membri
a) ehe siano morti o stati feriti
; italiano;
b) che abbiano preso alla ]
guerra Nazionale servendo nel no-
I stro Esercito ; 1
! 2. appartengano a famiglie che :
I tuttora conservano la cittadinanza '
.italiana; j
3. abbiano pubblicato qualche :
lavoro in lingua italiana.
4. possono dimostrare di es
-ersi adoperati per la diffusione del- ,
la lingua e della coltura italiana. j
Le domande, scritte in italiano, i
correliate dei documenti che gli a-1 <
spiranti ritengono utili (risultato di 1 ;
esami, copie di lavori in italiano 011
sull'ltaliano, ocet.) dovranno essere')
s peti ite al seguente indirizzo:
Comm. Vittorio Eaìorsi
H Italtan Etniassy
Washington, D. 0.
* * *
Si porta u conoscenza degli italia
ni residenti all'estero che le notizie
tendenziosamente diffuse sulla tas
sazione delle somme depositate nel
le Casse di Risparmio Postali, non !
hanno alcun fondamento.
Nessuna tassa sani' mai applicata |
sulle somme depositate presso le det- ;
te Casse.
Qualunque sia l'importo, esso non j
saru' compreso nel computo della j
proprietà' individuale per l'applica-1
■/ione dell'imposta sul patrimonio,
ai sensi dell'art. 6 del Decreto-Leg- ;
ge 22 Aprile 1920, N. 491.
* * *
I connazionali sotto indicati so
no invitati a presentarsi ni R. Con
solato d'ltalia (717 Spruce Street)
per comunicazioni che li riguarda
no :
Romeo Maffei da Canino
Gaetano liuoncristiano da Poten
! za.
I.uigi Ciamniaichella da Chicli,
ì /.onta Giovani.
Ignazio Fenice da Castrogiovan
! ni.
Giovanni Sebastiani da Agosta.
Sbastiano Guerrcra da Gallina.
Clamine V. T.
Giuseppe Rivolsi.
Phila., Pa.. li'2:s Maggio 1921.
& illitti
Ai «ilici in MÉftt
Ciriola la voce ili Colonia, messii
in giro evidentemente dalla solita
accozzaglia di aitili in mala fede,
con In scopo i ridente ili alienarci le
innumerevoli simpatie, che noi siamo
in te ressa ti in un aiornaletla che
si pubblica da ricca vii mese, sotto
il Htolo: CARONTE.
1.0 smentiamo categoricamente ed
enfaticamente. IH prrstanomi hanno
bisogno i vili, i codardi, gli uomini
senza loraggio, coloro che non voglio
j no esporsi per nascondere il luridu
me di cui sono ricoperti.
. I nche in altra occasione, all'epoca
della "Ragione", ci si accusava di
esserne gli ispiratori e gli autori,
mentie allora vi insistemmo ed ora a
reramo preteso perche' si fosse
desistito dal proponimento, falli que
sti che possiamo dimostrare, sem
pre e dovunque, sulla scorta di prove
irrefutabili.
Abbiamo un giornale nostro, "La
Libera Parola", e liamo uomini co
raggiosi noi da non avere bisogno di
nasconderci dietro a nessun para
vento.
Le lotte sostenute, i sacri ficii fat
ti le persecuzioni subite per circa
un ventennio di vita giornalistica, so
no li' a provare quanto affermiamo
in questa breve noticina. l'ercio' tac
cia l'i solita canaglia.
Curiosissimo Pipi'
Anche a te, non dubitare, tocche
rà' la stessa sorte di tanti altri pre
decessori i quali, nonostante gli
sdoldicinati ' salamelecchi, furono
messi alla porta, e per sempre.
Liscia pure il tuo padrone, esila
rantissimo Pipi', se non altro per
essergli grato del regalo di Natale e
dell'anticipo per la comoda casetta,
ma non dire bestialità' a cui non cre
dono neanche i dantisti, esaminato
ri (non ridete lettori) dei temi ehe
svolgeranno gli alunni della Sou
thern Iligh School.
"Per mettere a posto un piccolo
catìrcan (meno male che non e'
grande) tu dici nell'Opinione
del 23 cori-ente mese, "originato da
una voce messa fuori in buona fe
de, e' necessario, ecc. ecc." .
Ma che "voce" e che "can-can" ci
vai contando, umilissimo servitore,
se la notizia pubblicata dal "Lodger"
di domenica, 15 corrente mese, e'
stata passata a quel giornale dal tue
padrone, il quale ci teneva a far sape
re che la casa era stata acquistata
da lui, proprio da lui ?
Carminuccio se non lo sai an
cora te lo diciamo noi ha un
"prcss-agent", pagato lautamente,
che lo fa trovare dappertutto, anche
nei luoghi dove ribn interviene per
che' non desiderato. Egli ci tiene
che gli americani sappiano che hai
1 übiquità' ili S. Antonio, (senza po
ro il porco) da trovarsi in diversi po
sti differenti nello stesso momento.
Certa cosa e' che il tuo padrone e'
più' furbo di te, sebbene la sua fur
beria non vada più' di moda. A lui
importa di far sapere agli america
ni, a mezzo della loro stampa, che
per gli italiani egli intelligen
te, dotto, filantropo e' un
pezzo grosso; ed ai nostri connazio-
nuli, a mozzo della "pcttegèa"', nel- j
In quale tu lavori da asserfio, vuo- ■
te- far credere ohe fra gli ajicricani
egli e' considerato un grarl'uomo.
Prima che, la penultima vota, tor
nasse in Italia la stampa anericana
pubblico' che Carminuecio laidi si
recava dall'altra parte dell')ceano,
sollecitato a tenervi conferete nelle
principali citta'. Questa esiarante
trovata fece ridere anche i poetili
delle farmacie. Il tuo padrone si >
scuso' dicendo che egli tv.ui <ra re- ;
sponsabile di quanto avevano detto
i giornali locali nln non smenti', co
me non ha smentito adesso il fatto
(lolla casa a ISroad Street. Co
sicho' nella mente degli americani,
che non conoscevano la "bestia", ri
mase l'impressione che questa fosse
capace di commettere un simile cri
mine, quello di tenore conferenze.
Quando un Ente non ha lo ''sta
lo giuridico", compiacentissimo
Pipi', certe operazioni le fanno soci
costituiti in "trustees" cioè' i cura
tori. La notizia perciò' avrebbe do
vuto dire cosi: "la casa e' stata ac-
Dott. EUTIMIO MASELLI
GIÀ' CHIRURGO DEGLI OSPEDALI DI ROMA
Specialista per malattie Qiinecologiche, "Utero ovaio, ecc."
ORE D'UFFICIO I
9-12 A. M. 5-8 P. M. Domenica 9 A. M. - IP. M.
COO Grant St (angolo della 6.a ave ) Residenza
American State Bank Bldg. 4C64 Oangwich St., - Bloomfield
Phone, Grant 2773 - Pittsburgh, Pa. Bell Phone: Fisk 19-25 R. *
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colo Dante Alighieri, (quanta impu
denza a contaminare tanto nome!)
; 'la un comitato di curatori nelle
j persone di Carmine Baldi, Jolm M.
Quereli e Joseph De Vito!!
Non sembra anche a te, caro il
| nostro Pipi', che cotesto era il mo
do torretta di dare la eomunicazio
!ne alla stampa ? Ma Carminuocio
j non ha voluto smentire se' stesso ed
i lui fatto bene. Cosi' si trattano i mi-
I ;>hioni che lo seguono. Chi paga e chi
si fa bello con il denaro altrui.
Xon ti adirare adesso e non fare
II lo spavaldo come l'altra volta; noi
ti vogliamo bene perciò' ti diciamo
non asservirti maggiormente perche'
, il tuo padrone e' della massima di
■ "fu Irene e scordalo; fa male e pen
• siici!!" Continua intanto a scrive
re sulle rrissime serate bianche,
-Iperche' ti farai onore e nome; poi
M verranno anche le serate della ,
' volevamo dire le serate nere e con
esse affettuosamente ti salutiamo.
Arrivederci.
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