La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, April 10, 1921, Image 2

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    LA LIBERA PAROLA
|TH • Fr«a Word 1
PUBLISHED EVERY SUNOAY
• V
* SIUStPPE 01 SILVESTRO
BOITOMN-CHIIF
1626 Sa. Bromi St., Phila . Po
Bell Phone. Dickin»on 28-48 J
Anno J. - 10 Aprile IH2I - No. 15
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tOLtTICAL A D VER TISEMKNTS
Itale* ni».le «»n application
ni f«E «miTsamiis mmu KFUSEO
Stoni a gruppi. Ij» Grande Loggia
ilei Figli d'ltalia in questo Stato fu
la prima ad anticipare 1110 mila lire
ed altre contribuzioni fecero seguito
alla prima.
11 Cav. Silenzi, appena installato
si in questa -ede. aveva voluto sa
pere se qui esisteva unii sezione della'
Danti- Alighieri ed uua Camera di
Commercio Mentre per la prima E
gli aveva gettato le Itasi rae- '
cogliendo l'iniziativa ili un nostro e
gregio connazionale, signor Uiuseppc
Dello ltusso, la sec>nda la porto' a
compimento come ebU* a dire nel suo
•liscor»» il l'r. Vico Ciccone, presi
dente provvisorio «li essa.
Verso il me-e di Novembre scorso
qualcunoavefa avvicinato il Cav. Si
lenzi per pregarlo di sollecitare Iti
formazione di plotoni italiani. Il no
stro Ci mole d'allora, che già" nutriva
il'sentimento fSer questa iniziativa,
la raccolse, la presento" ad alcuni i
taliani eminenti e la porto" a com
pimento. l'ero" egli volle prima di
tutto ottenere che ai nostri piccoli e
-ploratori fos»o permesso di portare
la bandiera (ricolme a fianco di quel
la dalle strisci e e delle stelle, e l'ot
tenne.
/ DISt
Vorremmo poti ili riprodurre tutti
iiilcjfrà « iiìtrlìTt j« f« .*• » »_TT» i • •nitore.
con squisita gentilezza, ebbe >entiti
pensigli, ili simpatia e ili omaggio.
)wi il ("ons .'e i';iitenti- e >uh -uiio
.■, ; ,
ito noli ardii • compito, • di annitrii
-
Contro nostra volontà* siimi » c -fret
ti a ri.mmiani p>pr « coluta n.aitcan
za ! i
11 prc» ideute del Comitato, artist:
fìiti-epiK- Bruì a! i (. i ta. Crandc A--
*i*t»-nte v'onera lo le di H'Oniine Figli
d hai.a in Americ:'. diede principio
ai itisi-i r-i. Egli fu ' reve, ma effi
oaiìu e scultoreo. Rilevo" le beneme
•
stati: fra gì italiani de! suo e . Di
stretto Consolare, alle quali beneme
renze non e' stata estranea la gen
tili«-ima i colta -iirti*>r;i Evangclina.
elle lui collaborato col suo illustri'
marito nell'i spintamente, dei diffici
le progriunmn. Farlo' delle ottime
qualità' del nuovi* 1 Conxrili Cav. Sj|-
litti per il quale formulo' l'augurio
che egli po>-a subito farsi apprc/za
re, come fu apprezzai ialino Vici-
Console a New York, Capo Gabinetto
con l'ex Ministro desìi Esteri.
On. Sonninoe recentemente capo uf
ficii nel Commissariato italianii di
emigrazione. In ultimo presento' il
maestro di cerimonie nella t tersomi
dell'avv. Ci-, vanni Di Silvestro. Qui
tti, dopo di avere, in inglese ed in
italiano, parlato felicemente del Cav.
Silenzi, della sua amnbili--iina si
gnora e del nuovo Console, lesse i
tre seguenti telegrammi lei Conim.
Qua! troni. del Comm. Temistocle
Bernardi. Console dencrale di New
ork e ili un egregio nostro conna
zionale di I'hiladelphia. signor Enri
co Di Berardino. Kcco i telegrammi:
\"v YoC Manli •.'!». l ;»v 1.
Dr. I . C i'toit e.
ItOII Su, 111 "'hi SI.
PhìMelphi't. Pa.
Ho rimandato fin ogyi pronti ir
yurmi in nicri'ó accettazione rortexe
invito fattomi net intervenire ban
iJtettu onnrr tio'tro il'us'rr Consoli
Cnr S/msi. Slanh■ indisposizione
mia signora, che purtroppo continua
non oiismtemi lasciare A'tu' York.
Ai vi no pero' dispiacente. Pwjo Lei,
r i antr i Canora di Commercio Ita
liana dì Filadelfia, manifestare Si
i/nor Console mio rincrescimento. Ho
di 'egaio Capitoni) Savina, di questo
ufficio intervenir' in mia rappresen
tanza. Cordiali Saluti
QVATTRONE
* ♦ ♦
Ani. York, 'if> Marzo 1921.
■John M. Di Silvestro, Esq.
I I0"ì Xurth /! merican Bìdj.
Philadelphia, Pa.
Dolente che precedenti inderogabi
li impegni mi rietino intervenire
hap'hetto in unorc carissimi coHeahi
SiHttti e Silenzi, prego Lei farsi in
terpetre mio profondo rincrescimen
to e porgere loro mio nome caldo af
fettuoso saluto, felicitandoli per w
ritate onoranze cui avrei cosi' voler -
_ "
É Prima Banca Nazionale di Pittsburgh
(FIRST NATIONAL BANK)
La sola Banca di Pittsburgh, Pa„ che fa veramente gli interessi degli Italiani. In comunicazione
diretta con le migliori Banche d'ltalia.
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5 11 FIRST NATIONAL BANK ANGOLO STREEI
e050009960009000a0090»00w
'ieri partecipate, di/"nona Ringra
riawnti * saluti
('»n.<olr (ì'n RERXA RDI
* » »
l'ltila., l'a.. -'IO Marto iy:!l
'Utiwpiic Bracato.
Chairman Banquet Conimittee
Royn! Italian Counsel
BeVerue Stratford,
Phiìadclphia. l'a.
Impos*ibiiitat» intervenire. j>re
foln e*t' , nilrrr (Va'. . Silenzi funzio
nario |V tcgerrimi t <• patri ita modello,
•niei *entitùsimi ossequi e *ensi del
la mia a-ti considerazione
Harry Iti B^rardino.
Parlarono piscia il Dr. V. ricco
ne, precidente provvisorio della Ca
meni di Commercio, il I>r. C D.
Hart. i giudici Buffington. della
Corte Federale di Pennsvlvari'a 11
Bonniwell. delia Municipale di Fila
delfia, l'avv. Aio-androni. Assisten
te procuratore distrettuale, in rap
presentanza del Sindaco e l'oratore
ufficiale l'rnf. Vincenzo Titolo.
Il Prof. Titolo, in una sintesi feli-
rifece la «toria dell'emigran
te italiano accennando alle ragioni
per le quali allontano' dalla patria,
alle sofferenze ed umiliazioni subite
e alla disillusione che per 1 > passato
provava nel non saperci neanche pro
letto dalle nostre autorità'. Da qual
che tempi, eirli continuo' a dire, i
Consoli del tijw> del Cav. Silenzi si
immischiano in mezzo alla folla
ilei nostri connazionali li con«iglia
!io e li proteggono.
Accolt i entusiasticamente, parlo'
il nuovo i i.ii- .ie ( ;i\. Sillitti. Egli
fu felicissimo specialmente quando
di-se che "quando si hanno colleghi
come il Cav. Silenzi, che aveva cosi'
tiene saputo meritare degli italiani
■ lei -no distretto consolare, si può'
essere orgogli' si dell'ufficio che si
ricopre". Fece omaggio alle virtù' del
suo c'>Ìleira ed a quelle della >igri.-rn
Hvangc lin;.. Diede il -aiuto; cordial -
ai presenti e. delineando il program
ma che intende di svolgere, li a- ii ti
ro' della responsabilta' che Egli sen
t per la carica che riveste. "Io
-aro' il Console di tutti gli Italiani",
i richiuse i! Cav. Sillitti. "e -e una j
parzialità* do\e--i commettere nello
espletamento delle mie funzioni, qu -
sta parzialità* commetterei a favore
<lei più' umili". La fine del discor
- i del Cav. >illitti venne sottolinea
ra da scroscianti applausi dei presen
ti che riportarono una ottima iin
pr> spione delle sue promesse e del
programma delineato.
A questo punto il Maestro di ce
rimonie piv-enta al Cav. Silenzi, in
!i"iiie degli italiani, una coppa d'ar
gento con una dedica - mplice ed af
fettuosa dettata dal fannie ista si
gnor Andrea Lippi. La dedica dice
cosi :
I Ilei/io l 'insule Cav (rug tehno
Silenti
il' '/no ruppir-en tante d>'k
Governo d'ltalia,
giituliani deiotani' i'te. offrono
Ihiladelphin . l'a .'il» Marzo 1 '.fi 1
Subito dopo, a nome della Società'
Roma e Provincia, il Capitano Co
sentino Costantini offre alla genti
li--imit Signora Silenzi un vaso di i
metallo bianco con fiori. Davanti al
la tavola d'onore, nel momento della
consegna dei fiori, con Costantini si'
schierarono il signor lldohrando
Si hifalaeqna. pn-idente della Socie
tà', e i -oci Cmberto Ciacci e Guido
• ittadini. Il Cav. Silenzi e' S>K*ÌO
onorari , della predetta Società'.
In ultimo parlo' il Cav. Silenzi
per ringraziare i partecipanti dell'at
io di -tima e -impatia tributatagli
eoli il banchetto che gli -i volle of
frire. Egli era conimo?so ed a stent <
poti- frenare la commozione, ({ingra
zio gl italiani t-he lo avevano segui
to nelle sue inizative ed il ricordo
che porterà' -eco, egli di-<e, .-ara' im
perituro. (ili intervenuti, tutti in
piedi, gli fecero una calda dimostra
zione e poi uno per uno vollero strin
gergli la mano.
II t omitato che aveva preparato il
'uni. helto si componeva dei signori :
Giuseppe Brocato, Presidente,
Avv. Giovanni Di Silvestro, Maestr .
.li cerimonie. Prof. Vincenzo Titolo,
Oratore Ufficiale. Cav Uff. Frank
A. Travascio, Tesoriere, Silvio Libe
ratore, Segretario, Avv. Fugane A-
Ussandroni, oratore, Dr. Vico Cic
cone. oratore ; Dr. Andrew F. Lippi,
Va za reno Monticelli, C. Co.-tantini,
\ incenzo Bellino, Giovanni Pagano
Dr. Fortunato Vitanza, Cav. Etna
miele II Nardi, Cav. Albanese Ni
cola. Dott. Tommaso Tigani. Ilde
brando Schifalacqua, Comm. C. C.
A. Baldi. Anthony P. Giunta, G. T.
Conti. Cav. A. Giuseppe Di Silve
stro, Domenico De Gregorio, Giuaeji
|»e De Stefano, Avv. John Garaguso,
r; ev. Dario Tedesco, Orazio Pi«ciot
(a, Farm. A. Buggero, Giorgio Scu
i ia, r r munaso fiiustiniani, Giacomo
I oti. Giovanni Meloni, Giuseppe F.
Lombardo, Attilio Taglianetti, Jo-
-eph Do I.aiirentis Pasquale Teti, '
.Joseph Perri, Charles A. N'ardello,
/ PARTESZ I />/■;'. CONSOLE
< A R. O. SILENZI
Il Console Cav. (i. Silenzi, desti
nato ala ili \e» Orleans La., hu
' lasciato Philatlelphia la sera di Gio
e«li' «eor*>, 31 Sfarzo u. s.
Kirli venne salutato alla stazionej
lelle strade e Market St., da un
rispettabile numero ili nastri prò- ;
fes«ionisti ed uomini di affari. Tra 1
■juelli che vollero procurarsi il pia
cere di stringere la mano all'egregio
funzionario che, in mezzo ni grande
rincrescimento della Colonia tutta,
lasciava la sede consolare di Philadel- :
phia notammo: il Dr. \'ieo Cicco- !
ne, l'Avvocato Giovanni l'i Silvestro,
la Divina Commedia di Dante
ed i viaggi all'altro mondo
XII. I
QIIFUO ED
Orfeo, figlio di Apollo c della mu
sa Calliope, ave\a il potere di am
mansire le fiere al suono della lira,
e di attirare i monti e gli alberi con
la dolcezza della musica. S[ioso'
la bella Euridice e poco dopo le rnz
ze. mentre ella vagava pei campi con
le N infe sue compagne, fu veduta dal
pastore Aristeo, che cerco' ìapirli.
Ella fuggi', ma inciampo' sopra un
serpente nascosto tra l'erba e fu mor
sa al piede onde mori' di veleno. Or
feo canto' la sua morte coi pili' dolci
lamenti ed ottenne permessi , dagli
Dei di andare nelle regioni infermi
li a riprendere la bella Euridice.
Discese per una grotta situata a
lat i del promontorio di 'l'emiro ed
arrivo' al regno dello Ktige.
attraverso moltitudine ili spettri e si \
presento' al trono di Plutone e di
Proserpina. Accompagnando e. n la
1 iln il canto della -uà richiesta im
ploro'dagli Dei infernali !a restila- \
zione della bella Euridice. Il suo
canto pietoso intenerì' tinti gli spi
riti finn alle lagrime, ed ottenne di
Plutone di riprendersi la sua Euri
dice a condizione pero' di non voi
: tarsi con la testa indietro a guarda
re, finche' non fossero usciti dalle re
gioni infernali. Con tale condizione
Ossi si misero in viaggio; Orfeo avan
ti, seguito dalla moglie, ed attraver
sarono le scure regioni in silenzio. E
rano qua ; i giunti a'ia fine del loro
cammino e stavano j»er uscire sulla
terra, quando Orfeo, in un momento
di oblio, per assicurasi se era segui
to da Euridice, volto' indietro la te
sta, e subito costei scomparve, ritor
nando nel regno di Plutone.
Orfeo cerco' di correrle dietro, ma
invano. Il navalestro all'entrata si
nego* di traghettarlo sulla sua barca.
Per sette giorni l'infelice Orfeo si
sggiro', senza prender cibo, presso
l'austero barcaiuolo, e finalmente tor
no' sulla terra afflitto e sconsolato
per l'irreparabile perdita.
Dopo la morte di Euridice, Orfeo
rigetto' ogni proposta di matrimonio,
onde fu ucciso dalle donne di Tracia
per gelosia. Altri scrittori dicono che
Orfeo «i uccise dopo il suo ritorno
dall'inferno: altri dicono che fu ucci
so da un fulmine di Giove per aver
rivelato agli uomini i misteri divini ;
altri infine asseriscono die fu ucci
so dalle Menadi per avere abbando
nato il culto di Bacco ed abbraccia
to quello di Apollo.
La leggenda della morte di Orfeo
secondo il Gruppe, e' una imitazione
del mito di Adone, e di Osiride, la
cui morte ogni anno era celebrata in
Egitto. Lo stesso si usava in Grecia
per la morte di Dionisio, di cui Or
feo era una incarnazione.
facondo il Erazer i riti annuali
della morte di Dionisio, di Adone e
di Orfeo erano r<4piniscenze degli an
tichi sacrifizi umani Si .credeva che
Orfeo impersonasse il dio Dionisio
ed ogni anno si celebrava la sua mor-, <
te come un dio sacrificato per il be-'i
ne del popolo. Un rito speciale in !
quella commemorazione annuale era ]
quello di mangiare le carni della vitti 1
ma che si offriva in olocausto, e co- j !
loro che vi partecipavano credevano ]
di assimilare la divinità' del Dio rap- ; 1
presentato dalla vittima (Vedi A. !
V Bather, .Tour Ilell, Studies XFV J
p 251 citato nell'Enciclopedia Bri- j
tannica). Questi riti orfici erano co- i
muni ai popoli orientali che credeva- j !
no che Dio si sacrificasse pel bene
del popolo, e se ne mangiavano le ]
carni nella consumazione del sacrifi- j j
ciò. Dai riti orfici vennero poi i riti J
pitagorici, secondo Erodoto, diffusi <
nella Magna Grecia e in Italia.
Il Prof. Perey Gardner in Con- ' j
temporany lieview, marzo 1Ò95, rin- !
traccia la dottrina dell'inferno c del
purgatorio nei riti Orfici e Buggeri- ì
sce esser probabile che la discesa di g
LA LIBERA PAROLA
! I»i>menieo De Gregorio, il banchiere!
Frank Di Reradino, Heurv Di lie-.J
Irardino, Cav. Nicola Albanese. Cav. ,
l'ff. F. A. Tl'ava.-eio, ("'"«tantino Co
stantini, l'Avvocato McDevitt ed il
signor Silvio Liberatore.
La presa di commiato con il Cav. ;
Silenzi fu quanto mai sentita. In Lui j
c'era il dispiacere di dover lasciare j
l'hiladelphia ; nei rappresentanti;
maggiori della nostra Colonia che vol
lero stringergli la mano cordialmente
era evidente il rincrescimento vivis
simo di dover perdere una di quelle
autorità' consolari che, con la ferma
intenzione di giovare al nostro pre
stigio ed alla nostra autorità' di ;
grande i«ll«ttivita' stabilita in que
-ta citta di l'hiladelphia, attese mol
to bene il compito suo.
! Cripto all'inferno derivi dalla leggen
da di Orfeo. Noi aggiungiamo chi
tutti i riti e le credenze circa il sa
crificio del Dio, l'istituzione del sa
crifizio incruento, la discesa allo
inferno, la resurrezione ecc.. derivano
dalle antiche leggende orientali ed
elleniche. In quanto alla discesa al
l'inferno infatti, presso gl'lndiani si
credeva che Crisna era disceso al
l'lnferno per predicare alle anime ivi
detenute pei loro peccati, per rifor
marle e poi ricondurle in cielo. Nel
la epistola prima di San Pietro si ha
In stesso identico concetto. "Nel qua
le ancora andò' già*, e predico' agli
spiriti, che sono in carcere; i' quali
furono ribelli. (Epistola Prima di
San Pietro, iaj>o 111, verso 19-20.).
Similmente'Osiride d'Egitto, do
lio essere stato sepolto per tre gior
. ili, discese all'inferni >, trionfo' di Ti
fone, cioè" del diavolo, e poi risusci
| to' glorioso e trionfante fx-r non mai
più' morire. Anche il Salvatore mes
sicano Quexalcote, come si legge nel
codice Rorgiano, dopo la sua croci
fissione, di-eese all'inferno e poi ri
sii.-! ito". (Vedi Kersey Graves, The
World*.- XVI Crucified Saviors. pag.
126).
Molte antiche scritture, in forma
di [HM'ini, circa la religione orfica,
erano attribuite ad Orfeo e veniva
no recitate nei misteri cllusini
con inni creduti di Omero
e d'Esiodo. Al tempo di Pisi
strato i canti e le leggende orfiche
furono raccolte in volume ed eserci
tarono grande influenza sulle dottri
ne neoplatoniehe e cristiane posterio
ri. I cosi' detti Poemi Or-fu i che tut
tora esistono, appartengono al quar
to secolo del cristianesimo e non si
; debbono confondere con la letteratu
ra orfica anteriore al cristianesimo,
di cui rimangono alcuni frammenti
| in Ta Orphica. ,
La iconologia di Orfeo nell'arte
pagana e cristiana lo mostra come il
fPjjp LOZOGO 1
DEL DR. PIETRO
| èun Rimedio di Merito Riconosciuto. È distintamente diverso da
| tutte le altre medicine. Pud avere Imitazioni ma Non Sostituti. 1
jj Migliora il Sangue Promuove la Digestione
| Regola le_ Viscere Agisce sul Fegato
Agisce sui Rognoni Calma il Sistema Nervoso
Nutrisce, Rinforza e Rinvigorisce
In breve è una medicina di famiglia in ogni senso della panila !
e dovrebbe trovarsi in ogni casa.
Non si vende per mezzo di farmacisti. E' distribuito ai pubblico direttamente da li
DR. PETER FAHRNEY & SONS CO.,
2501-17 Washington Blvd. CHICAGO ILL n
' Spedito nel Canada lenti Tasta di
| Bell Phone, Tioga 2161 jj
NORTH PHILADELPHIA TRUST CO.
i o
Broad St. & Germantown Ave., ab. Erte Ave.
Da circa due anni abbiamo assunto, nella qualità' di con- 0
I labile, il giurane italiano signor Benedetto Palladino, figlio di 8
I Aristodemo, U quale, da oggi in poi- atra' cura di tutti quei tv/- X
I litri connazionali che, abitando nelle viciname della nostra Ban- fi
f ca, vorranno servirsi di essa. 8
» Noi siamo in grado di fan, per gli italiani, tutte le opera- 8
I zioni bancarie : dall'accettazione di depositi a risparmio od a A
i rhecìcs, gl'interessi pagali su tutti i depositi, alla spedizione del fi
I denaro in Italia, al cambio dei valori, alla redazione di alti no- fi
| tarili, ecc. ecc. fi
PROVATECI E SIAMO SICURI CHE RIMANETE SODDISFATTI
| ORE: Ogni giorno dalle 9 alle 3P. M.
Sabato, dalle 9 alle 12 A. M.
S Lunedi' e Venerdì' gora, dalle 7 alle 9PM. - Solamente per b
ricevere depositi a cónto corernte |
' Buon Pastore che va in traccia della (
| pecorella smarrita. (Vedi J. A.
Martigny, Dietionnaire des antiqui
tes ehretiennes. )
[<a leggenda della discesa di Or
fio all'inferno per ricondurre Euri- ,
dice sulla terra fu molto abbellita da
j Ovidio Met. X-XI e da Boezio, per
! mezzo dei quali mantenne la sua po
: polarità' in tutto il Medio Ilvo.
Nella Divina Commedia Dante ne
fa menzione nel Canto IV, v. 1K)
dell'lnferno:
E vidi il buono accoglitor del quale
Dioscoride dico; e vidi Orfeo:
Il Poliziano scrisse un Dramma
pastorale col titolo di Orfeo, nel qua
le in bei versi e' narrata la sua di- !
scesa all'lnferno per prendere Euri- j
! dice.
Nella letteratura inglese si trova
lin tre differenti versioni: Sir Or- 1
plieo, stampato poi da un antico ma
! noscritto, nel secondo volume del-1
l'Ancient English Metrical Roman- ,
ces, di J. Ritson ; Orpheo and Ileu
' radia, stampato anche da un antico
manoscritto ; e King Orfew, stampa
to nell'l Huxtratioiis of Fairy Mytho
,ooy-
Nei riti e pratiche dei misteri
Eleusini, ove si praticava il culto di
Cerere e di Proserpina, come nei riti
o pratiche dei misteri di Orfeo, con
la discesa di Orfeo si trovano molte
1 analogie coi miti orientali e come
1 questi erano simboli dell'agricoltura
o del sole. Cerere rappresentava la
' dea dell'agricoltura, Dionisio o Bac
co, Adone, Orfeo erano simboli del
-ole. che con la luce ed il calore fa
vegetare la terra e riporta su di es-a
la vegetazione, fatta cessare dai rigo
ri dell'inverno. Quel che dicemmo
i della dea Istar per la morte di
Tammuz si applica a capello ai miti
ellenici, specialmente a quello di A
done. Questo giovane, amato da Ve
nere ed ucciso da un cinghiale era
un facsimile di Tammuz; una per
sonificazione del sole. Adone infatti
era un titolo orientale del sole, e si
gnificava, il Dio, e la sua morte era
eeleberata in tutte le contrade ove
1 le tradizioni assire e fenicie erano
" penetrate. Il cinghiale che uccise A
• dono era l'emblema dell'inverno,
■ quando muore ogni vegetazione. Ve
" nere, che lamenta la morte di Ado
' ne finche' lo riconduce a vita novel-,
la, e' la personificazione della pri
mavera. Adone si piangeva per due
1 giorni dai fedeli e poi si glorificava
i nella sua resurrezione. 11 tramn
" tarsi di Adone in anemone, come il
1 tramutarsi di Giacinto nel fiore del
' lo stesso nome erano idee vaghe di
metempsicosi.
Il poema, in venti canti, di Giov.
• B. Marini, l'Adone, canta gli amori
■ di Venere con quel giovine sventura
to.
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