LA ÜBERA PAROLA ] iThe Frce Word) PUBUSHED EVERY SUNDAV j A. GIUStPPE DI SILVESTRO EDITOR-IN CHIEF J626 So. Bromi St.. l'hiln . Pa Bell Phonc. Dickinson 28-W J Anim l. - V Fel»l»rai<> * No. f»r fi.ot» ** pernii monti»* t.2& J Kurvltn CuuiklrlrH. i»er year '■t-"" i*i i 6 niontlis . . !.7i> | |w*r :» inolili. iì . • I.W ì COAf AIl K( l M ADI EH IISEMEXTS d i s »d i a y Fot insertimi .Lem thai. nini'h-s. |.. r Inch bjr coluinn fI.W Contrari tur IWJ " ' 0.7.) " 2.\0 " . 0.71» •• fjoo . O.M - I(KH> • 0.(«> , " 1.100 • O.K> Readmn IVI «11 e r In lini per agate line jD.'X> 10 *ll other paso*, per «gaie line ... O.U» A MUSFMENTS Display TTieair»*. i_'«niH*rl*. «le., per Inch by cukumi). eaeh Interi loti .... fl.oo Readlrihi. rs/1 atter Tboalns Concert*. eie.. Ili Tirsi pace. per atai- line, i neh Insertimi . . tU.2*» beatren. Con i*rta. eie.. Iti ull utlier pa few. per iik'iiU) Une. each liiMerlluii 0.15 . PO LI TIC Al. Af> VER TISEMES TS Itale* marie on application 111 fàKE AOVERIiSEMI NIS POSITIVELY REF'JSEO 11 li IIBÌIK Il istilli i Sebbene fra jili ultuni. perche' lo • scorno numero del nostro giornale e ra sotto i torchi oliando Eirli arriva ta a New York, diamo il nostro cor diale benvenuto a S. K. i! nostro nuo to Ambasciatore a Washington, sena re «ld 11<-gno d'ltalia Vittorio Rolan do lìioci ed al suo diletto figlio av * . Filippo, capitani" dell'Esercito, devo- f rato di tre medaglie al \alor mi li- j tare, reduce della guerra mondiale Egli sbarcata nella metropoli dai piroscafo "Duca degli Abruzzi", con il suo seguito del nuovo personale del l'Ambasciata. ric.'vuto «lai Cornili. Alarico Bernardi. Regio Console Ge nerale d'ltalia a New York e da nu merosi nostri connazionali profes sionisti. uomini d'affari, giornalisti, rappresentanti di organizzazioni e eempiici poloni - che >i erano reca ti allo scalo per porgere a S. E. i! '«■ aldo, patriottico benvenuto degli italiani d'America. Ultimi a prendere la parola non ci diluiigliei l'inu ti riferire i dettagli delle accoglienze, veramentee regali,' fattegli. l»irenio soltanto che S. E e' stato preceduto da ottima fama di dotto giureconsulto, inim-eitore prò fondissimo del diritto internazionale, mente elevatissima aperta alle disci pline sociali. Con la venuta del Se Datore Ricci gli italiani d'America si sentiranno pili' elevati nel concetti! del popolo che ci ospita, perche egli succede a due predeces-ori, diploma tici sagaci e menti elettissime, che avevano saputo conquistarsi un posto' eminente fra i diplomatili di altre Nazioni e le autorità' nazionali degli Stati Uniti, oltre che fra i nostri con nazionali che li idolatravano: il de funto Conte Macchi di Cellere, l'us dic-jinato dalla perfidia dell'Oli? Nit ti ed il barone Romano Avezzana elie ha lasciato in noi il più' grato ri cordo ili se'. Entrambi, democraticis simi. amavano il popolo italiano e ne erano giustamente controcambiati di pari affetto. Il Senatore Ricci, sia mo sicurissimi, continuerà' le tradi zioni dei suoi due ultimi predecessori e non tarderà' a conquistarsi le gene rali simpatie. S. E. il nuovo Ambasciatore, ap pena posto il piede in questa Grande Repubblica, ita mentito il bisogno di rivolgere IL MIO pensiero al popolo a mericano, a quello italiano, ai giorna listi indigeni ed .1 quelli di nostra lingua. Per questi ultimi lui scritto il seguente messaggio; New York, 11 Febbr. 1921. "Signori, voi sarete, ne ho fiducia, i miei migliori collaboratori nell'o f'ra che io mi propongo ili svolgere nelle nostre colonie nord-americane "Io conto