La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 06, 1921, Image 1
PUHLISHED AND Dli-TItIBUTED U NDER PERMIT N o 500 AUTIIORI7, KD BY THE ACT OF OCTOBER C, 1917. ON FILE AT THE POST-OFF,CE OF PHILADELPHIA. PA.; BY ORDER OF THE PRESIDENT, A S BIjRI-ESON POSTMASTFU GEN LA LIBERA PAROLA j I forti caratteri sono gli Dei i Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Direor -1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 6 Per l'Orfanotrofio dei figli d'ltalie XI. Abbiamo ricevuto, dal Grande Con [ cHlo dell'Ordine Figli d'ltalia !u r Pennsylvania, un quadro sinottico sull'esito del REFERENDUM per l'Orfanotrofio, con minuziose Indlca : zloni, più' esaurienti di come lo ave va Ideate e suggerite il signor Anto tonto Cavalieri, tesoriere della loggia America di Greensburg. Il quadro oc cupa quattro pagine della misura B%xll ognuna e ci e' impossibile po terlo inserire. Esso e' stato spedito a tutte le logge dello Stato Pubblichia mo invece la lettera che l'accompa gna e che ratifica il reseconto da noi dato nel numero scorso La lettera «li ce cosi': AI VENERABILI RISULTATO DEL REFERENDUM PER L'ORFANOTROFIO Nell'approvare l'Ordine del giorno circa il Referendum per l'Orfanotro fio Statale, da sottoporsi al voto dei singoli fratelli, la Grande Convenzio ne di Seranton, del 1919, dispose che il risaltato del Referendum dovesse essere comunicato in dettaglio a tut te le Logge. In omaggio alla volontà' espressa dai Grandi Delegati, e' stato formula to un quadro completo della votazio ne fatta a tale riguardo nelle Logge : e qui acclusa se ne rimette copia da leggersi in assemblea. In tale quadro sono state anche e lencate le Logge che hanno date ri sposte senza specificare il numero dei voti ; quelle la cui votazione deve ri tenersi nulla, perche' non hanno te nnto in considerazione le proposte tassative fatte dalla Commissione au torizzata, o perche' il loro rapporto non e' giunto entro il termine stabilito o perche' il numeo dei votanti non era legale: quelle infine che non han n® risposto affatto. Riassumendo: 157 Logge hanno vo tato in favore del Referendum, la più' gran parte all'unanimità'; 10 Logge hanno votalo contro : 2 Logge pa rità' di voti; d Logge, di Seranton e dintorni, hanno detto che' il Referen dum non era conforme a quanto fu stabilto nella Grande Convenzione, senza peraltro dire dove stia la dif ficolta': 2 Logge non hanno risposto entro il termine prescritto: 4 Logge hanno dato risposte che sono nulle, perche' non hanno deliberato sulle proposte formulate dalla Commissio ne; l'ultima Loggia inizata non ha fatto in tempo a deliberare; 21 Log ge non hanno risposto. In seguitoci risultato della vota zione, che e' novella prova dello spiri to filantropico ed umanitario da cui e' animata la grandissima maggioran za dei Fieli d'ltalia della Pennsylva nia. ora saranno espletate le pratiche per l'acquisto del fabbricato di Con cordville, che diventerà' subito pro prietà' dell'Ordine, per «ccoglietvi più' tardi gli Cilrfhi dei fratelli mor ti. La comunicazione e" firmata dal Grande Venerabile e dal Grande Se gretario Archivista. « ♦ ♦ Trascuriamo, per uu momento, gli avversarli nostrani ed interessiamo ci si signori preti cattolici di Pitts burgh, i quali, per avere noi rivolto loro un complimento, un elogio, che essi invece chiamano "veleno" e "ma ligne insinuazioni", ci dedicano u na colonna di... parole. Ci preme farvi notare Innanzi tut to, signori preti, che noi ncn siamo soliti ad "insinuare" ne' a ' maligna re", semplicemente perche' abbiamo il coraggio dello no9tre azioni e non siamo stati educati alla scuola della gesuiteria In quella nota, che vi ha toccato 1 nervi, noi volemmo fare u na costatazione di fatto. ammessa già' da un vostro collega, dal Rev. Padre Bjuavcntura Plscopo. Voi ci rimproverate che noi non leggiamo il vostro giornale, perche', se lo leggessimo, aggiungete, non a vrecuno fattS certe dichiarazioni. La omissione da parte nostra, a uon leg gere un giornale che non e' nostro potrebbe essere giustificata; ma la vostra ignoranza delle cose eh» ne "La Trlnacria" «crivono 1 vostri «tes si colleghi, intorno allo stesso sog cetto in contesto, e' sinceramente in giustificato. Noi, dunque, dicevamo che la "ini ziativa dell'Ordine Figli d'ltalia in Pennsylvania", circa l'Orfanotrofio, "aveva svegliato i preti di Philadel phia e Pittsburgh". Ai preti di que st'ultima citta', intanto, facevamo l'e loglo'che essi, a preferenza di quelli di Philadelphia, "lavoravano alacre mene". Vi e' qualche cosa di male In questa affermazione, anche se no stra spontaneamente, da indurre 1 preti di Pittsburgh a scrivere una colonna di.... parole? Ma l'afferma zione non e' nostra. Noi non abbiamo fatto altro che ripetere quanto il Re ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION perendo Padre Bonaventura Piscopoj pubblicava su "La Trlnacria" del 31 " 'dicembre u. s., e la redazione di quel 1 giornale avrebbe dovuto tener pre -3 : sente, a cosi' breve distanza, lo scrlt r to del Reverendo 11 quale diceva: ~ ; "Ma se lo affermo e dico, e non ne faccio uu mistero, che l'Orfanotrofio "jdi Oakmont si deve appunto al Figli 1 d'ltalia CHE LO ISPIRARONO. E fra le glorie del vostro Ordino questa 1 certo sara" la più' SPLENDENTE. E se dovessi io dettar la lapide da piaz -1 zarsi sul fronte a quell'Ostello, co " mincerei tori- Orfanotrofio italiano " del Western Pennsylvania ISPIRATO 1 DALL'ORDINE FIGLI D'ITALIA, ecc. " ecc. E' AL VOSTRO ORDINE CHE SI DEVE TANTA NOBILE IDEA, e 11 mio augurio più' caldo e' questo che quando avrete l'Orfanotrofio di Fila delfia, ne facciate un altro nollti rit ta' di New York, ecc. ecc." ) Dunque, signori preti d. Pltls " burgh, slamo noi i "maligni insinua i tori?" Re lo fossimo diremmo che l'i ■ dea del vostro Orfanotrofio e' venuta : fuori quando quella dell'Orlila»" .si sta : va traducendo in fatto, e ue spleghe • remnio i perche'. Se noi fossimo insi uuatori dovremmo confessare che. In l buona fede, abbiamo raccolta la "ma ■ Ugna insinuazione" dal Rev. Padre ■ Bonaventura Plscopo. Invece noi. : contrariamente a voialtri, crediamo l che 11 Reverendo Padre era sincero quando riconosceva all'Ordine l'ldea ■ nobilissima dell'iniziativa dell'Orfa • notroflo, che ora e' pronto e correda i to della mobilia, pagalo fino all'ulti ' mo soldo. * I preti cattolici di Pittsburgh, a! ! meno quelli che sono preposti alla re ■ dazione de ' La Trlnacria". predicano l bene e razzolano male. Altrimenti. ' ' per dare prova che in certe iniziative l umanitarie, "non si deve perder lem ■ po, ne' sciupare inchiostro in vane| quisquilie", non avrebbero dovuto ac - celiare comunicati di disfattisti di tutte le opere buone, facendoli prece ì dere dal si dice, dal si crede "che vi sia qualche voce Isolata dicente che : nell'Orfanotrofio che vorrebbero fon dare 1 Figli d'l., si vorrebbe una e . ducazlone senza religione e senza Dio". Sono quesl» le gesuitiche. In maligne, le velenose insinuazioni. - 1 L'Ordine Figli d'ltalia, signori pio ti, e" costituito dello stesso elemento di cui si compongono le colonie ita liane di America, In esso, come nello colonie, vi sono cattolici, metodisti, e piscopall, ecc. L'Ordine perciò', vuole, anzi pretende, che ognuno abbia II culto per la propria fede. Foco per che' nell'Orfanotrofio, i cattolici vi toveranno il loro Dio, 1 metodisti 111 ; proprio, gli episcopali lo stesso. ! Noi, pero, abbiamo ragione di ripe tere, e lo ripetiamo con ia massima buona fede, che nell'Orfanotrofio dei preti, non importa quale nome esso porterà', saranno ricoverati solamen-J te 1 cattolici, sia che questi formino | il 100 per cento o il 99 per cento de- . ! gli italiani di America, j Diteci, preti, accettate voi nello i j vostre chiese italiani che hanno II I culto per un'altra religione se prima essi non la abiurano? Ammettete voi nelle vostre chiese e benedite le sai me di quelli che In vita non pratica rono la vostra religione? Battezzate, cresimate, unite In matrimonio colo ro che non sono cattolici? O so I po veri bisognosi sono costretti di rivol gersi alla vostra pietà', pregandovi rhe rinchiudiate 1 loro orfani nel vo stro Orfanotrofio, pretenderete che ossi abiurino la propria religione? B<- i*osi' non e',noi ci ricrediamo di quan to abbiamo affermato: se cosi' e', noi ripetiamo che l'Orfanotrofio di Pitt sburgh, anche se denominato Italia no, accoglierà' solamente 1 cattolici. La questione di.... lana caprina, o preti cattolici de La Trlnacria, la fa te voi. L'Ordine non si e' fatto sor passare da chicchessia. Esso ha già' pronti 1 fabbricati per l'Orfanotrofio , e la mobilia necessaria. Aspettiamo ora che quello di Oakmont sia tutto pagato, moblgliato e pronto per es sere aperto. Del resto non dipende dalle intenzioni, ma dalle circostan ze, se uno può' essere pronto prima dell'altro. Ed abbiamo finito con 1 | preti. » « » \ Se dovessimo pubblicare tutte le j lettere di Figli d'ltalia che noi rice viamo e che l'Ufficio del Grande Con cilio riceve, di solidarietà' per le au- j torlta' dell'Ordine in Pennsylvania e di protesta contro i tre o quattro di- ' [jsfattlsti delle opere buone avremo bt ■ ! sogno di un giornale molto vo- 1 ' luminoso o di dilungarci fino all'lnfl ' nlto. Questa rubrica pero* e' per ea t sere chiusa salvo Che la necessita' . non ne richieda la continuazione. ) In questo numero pubblichiamo, rt- I ducendole, due lettere di protesU X 3** AVAINJXI SEMPRE, CON LA FIACCOLA I (SI PUGNO Kntcred a* second-cla.ss mnttcr Aprii 19, 191 S, at (he post office at Philadelphia, under the Act of March 3. 1879" I contro gli aggressori del Grande Se gretario di finanza, oltre ad un te | legramma apologetico per l'Orfano trofio dol ■■ .. ■ ■ ? ■£:: • - /•' ' : SALA DA PRANZO NELL'ORFANOTROFIO DI CONCORDVILLF, PA, (Come e' attualmente e' capare di dire posto a cento orfani. Se la necessita' lo riehiedeia' si può' togliere il nriro da un lato ed an.pliarìa quasi di »r triplo). ' SUPREMO SEGRETARIO ARCH. Giuseppa Ei Silvestro, j- (ir. Venerabile ilell'O. F. d'l. J'er lo stato di Pennsylvania. Philadelphl», Pn. "Rallegranti vivamente esito refe rendimi cotesto State, favorevole Orfa notrofio trionfando cosi' su irr.iglo neròle opposizione. Saluti. Umberto Billi". | • • « "Grande Concilio dell'O. F. d'ltalia in America, SIGNORI. "I.a I.oggia Italia, No. 77. nella •sua seduta ordinarla del 17 gennaio 1921, venuta u conoscensa dell'atto brigantesco commesso a danno del I rateilo Paolo DI Peso da un gruppo di socil defìa Loggia Napoleoni: Oo lajamii No. MI, per Istigazione di terzi: DELIBERA 1. protestar» contro slmili alti (■«lneschi ed Invita Ij Grande Conci ìio a prendere misure severissime con tro gli autori materiali dell'aggres-| • lone ed i suoi Istigatori, affinchè' questi vengano espulsi per non più' ! appartenere all'Ordine; I 'l. -di dare tutta la sua aolldarle ! ta' " simpatia al fratello DI Peso ed •si Grande Concilio; 3. di «lare Incarico'al suo Ve nerabile. fratello Severino Verna, di maudare un comunicato alla stampa smentendo la falsa voce messa In gi ro dal disfattisti dell'O. F. d'l. che la Loggia Italia ha rotato contro l'Or fanotrofio, e che questa trovasi In condizioni finanziarle tali da sospen dere 1 pagamenti. "La Loggia Italia, tiene a far co noscere al fratelli dell'Ordine che, non solo ba votato ad unanimità' le proposte del Grande Concilio riguar dante l'Orfanotrofio, ma anche, ut jgran numero di fratelli si sottoscris sero volontariamente per,una quota annuale dal *IO.OO al $5.00; inoltre fa pure conoscere al calunniatori che II suo fondo e' di J1 900.17 (milleno vecento dollari e diciassette soldi i capitale questo, da permettere alla Loggia non soltanto di aiutare 1 prò- ' prl fratelli, ma anche di fare opere i di beneficenza come ha sempre fatto | per Io passato. Beverino Verna, Venerabile 802 Christian St." • + • PER CERTI PULCINELLI Coraopolls, Pa., 29 Gsnn. 1921. "Giuseppe DI Silvestro Gr. Ven. 0., F. d'l. Stato di P» Philadelphla, Pa. "Egrejio Amico e Fratello, "Avevo letto gl'lnsensati attacchi del DI Clemente e compagni e crede vo che questo fosse un caso Isolato e non avrei mal creduto che 1 soste- I nitori di questo rinnegato, per riu scire nel loro deleterio intento, aves sero usato la violenza. Ma mi sono ri creduto quando ho rilevato le prò. dezze del caini della loggia Napoleo ne Colajnnni No. 141 di costa', che hanno vilmente aggredito 11 Grande Segretario di finanza fratello Paolo | di Peso. Sebbene distante, sento ri brezzo per cotesti farisei emi sov aveugo dei sistemi che 11 Di Clemente PHILADELPHIA, PA., 6 FEBBRAIO 1921 praticava all'ultima Grande Conven zione di Seranton. Vid ricorderete che lo ero Grande delegato, Erano vicine alla mia camera 11 De Clemente, c-h< I»ol conobbi o pochi altri cospiratori che lavoravano a -leti intento dell'Or dine. Nel battibecchi si fentiva par laro sempre il Di Clemente, il quale istruiva i suol compagni per< he quando si sarebbe aperta la dlseusslo u" sull'Oi fanot rofio ti fossero divisi in gruppi disponendosi in diversi| putiti uella siila i 'ÌÌre ostruzioni rno ogni qualvolta si foriero pronunziati buoni discorsi In favore dell'Orfano troflo. Ul in proverai diverso volir il Di Clemente d U suo gruppetto, anche in seduta pubblicamente, quando incominciarono a mettere In pratica ,il loro malevole proponimento, poi si I fece IH votazione c rimasi sorpreso di vederli votare favorevolmente e godei cho e si si erano ilei eduli. Come e' nata poi questa vllisslma campagna da parte di ehi prima era contrario, poi favorevole ed o*gl nuo- i vamente contratto "Se non fossero caini, se avessero un scuso di responsabilità' e di sen timento umanitario colesti pochissi mi rinnegati non avrebbero avversa ta l'opera più' bella e piti' filantro pica che l'Ordine in Pennsylvania ha oramai porcata n compimento. | "ril pensi esi consideri ei e la-log gia Italiana di Beneficenza di questo; i paese, della quale mi onore di essere ' 11 venerabile, fin dal 1911 sta pagan do 40 dollari e più' al mese per due orfani di un fratello morto, che erano! allora uno di clnquo anni e l'altro di tei e mezzo, per ricoverarli in un Or fanotrofio cattolico vicino Carnegie, ! oltre a J3OO pagati per redimere dal debito un LOT di 'erreno lasciato dal defunto fratello Giampietro, per il lunle paghiamo anche SSO all'anno ili tasse in modo che quando gli orfani 1 saranno grandi troveranno intatta la | proprietà' lasciata dal proprio genito re. SI pensi e si consideri anche come sono trattati i po\eri bimbi in certi 'irfanotrofl confessionali, nel quali non vi e' il dlrelto controllo del no stri fratelli come sara' per quello del nostro Ordine, lo non intendo altac- ( care nessuna religione, nla desidero constatare e far prendere nota che le monache In quell'Ospizio poetava no pendente al fianco, ognuna, una strisela di cuoio che serviva loro per essere usata «enza misericordia con tro i disgraziati. Fummo costretti a farli uscirò da quel luogo. Tentammo poscia di farli entrare, sempre a pa gamento, in altri Orfanotrofi e bus sammo anche alle porte di quelli prò- ! testanti senza nessun risultato. Allo ra il affidammo alle cure di un fra- j tello che li educa insieme al figli. E quanti altri casi come questi della j mia loggia sono nella file del nostro j 1 Ordine? A questi fatti dovrebbero me- j | ditare 1 caini prima di combattere eerte opere. "Vi saluto fraternamente, egregio , Grande Venerabile, e sempre avanti . per il bene dell'Ordine., senza tener 1 conto del latrati del cani arrabbiati, ! Vincenzo Crocco, Venerabile Loggia Italiana di Beneficenza" * • • li Signor Crocco 6i sorprende del pulcinelli che si contraddicono ad o gni cambiar di stallone. Sono pro prio cosi' certi buffoni. Ricordiamo che all'ultima Grande Convenzione di . Scranton un certo tale che voleva ri farsi la reputazione e farsi eleggere ad una carica, per mostrare che egli era favorevole all'Orfanotrofio che in sieme al comitato Riforma aveva av verano, pago' la sua rata iniziale se duta stante in chc-k ili cinque dolla ri. Tornato u Philadelphia fu nomina to Grandé Debutato di una loggia « nella prima visita fattale parlo' con tro la umanitaria Istituzione. N« vo- J lete di wiu"? Ciilmiie i pena Hi none I Dalla Loggia Carlo Fabronl No. 98, ; il .NVwarli, N. j., fu sollecitato tem | po fa il Grande Concilio della Penn-i ;syivanla a Interessarsi della sorte di un nostro conni*zinnale, < i rio * ntonin : Palma, detenuto nelle cacerl di Wil- I 1 kes Barre, Pa., e condannato a morte, sulla imputazione di avere, con un (colpo di rasoio alla gola, ucciso un ungherese In casa propria. I Da Informazioni degne di fede ri sultava ulte nessun tcstlmohe oculare aveva attestate la colpabilità' del l'alma. Il processo fu imbastito dulia polizia, la quale credè' di aver trova to in Palma l'uccisore dell'ungherese I per il tatto di essergli stato trovato in tasca un fazzoletto macchiato ili san : gue; mentre 11 Palma, con dodici to ' sUmonl, provava che da una settima na gli grondava sangue dal naso. Polche' Il Palma aveva inoltrata i domanda di commutazione ili pena, il j Grande Venernblle del Figli d'ltalia | della Pennsylvania prego' Il signor A- I postino Branca, di Harris-bug, Vene j tabllc della Loggia Cittadini Italo A mericani No. 224. ili voler prendere in cuore le sorti di quel dlsgazlato | connazionale. Il Signor Branca ha fatto ogni 'sforzo perche' fosso condonata la pe | na di morte, e chiese ed ottenne al l'uopo un'udienza dal Vice Governa ; tore Hon. Beidleman, che o' il Presi- , sidente del Board of Pardon. La Commissione prese in esame li ' caso la prima volta nel mese di no vembre scorso; ma per quanto il Vice Governatore fosse ben disposto, gli altri componenti la Commissione non ! si pesunsero, e la decisione fu riman- J data. Nell'ultima sessione invece, ad on- | ta dell'accanita resistenza del Dis trici Attoruey di Scranton, che so stenne a spada tratta la colpabilla' 1 del Palma, la Commissione decise per la commutazione di pena, rlman- | dando il Palma a un penitenziario. Bisogna esser grati al Vice Gover natore della Pennsylvania, il quale, j prendendo a cuore le raccomandazlo- * ;ni dell'Ordine ha salvato la vita dt j un nostro connazionale, che tutto fa j ritenere sia innocente del delitto at- I diluitogli. NELLA NOSTRA FAMIGLIA ' Un'alta preziosa conquista per la : nostra famiglia. 11 signor Costantino Villari, Grande Deputato della Log jgla Pace, No. 491 e segretario archi | vista della loggia Vittoria Emanuele ti di Pittsbugh, dell'Ordine del j Figli d'ltalia, si e' spontaneamen !te offerto a rappresentare il nostro ! giornale nella laboriosa colonia ita ! liana a East Libety di quella citta'. Il signor Villani, ha. virtù' poco : comuni, e' intelligente, energico, atti | vo, puntualissimo. Se ci dilungassimo ; a parlare di lui menomeremmo le au« , I qualità'. Diciamo solamente che egli le' autorizzato a sollecitare avvisi e ' | abbonamenti per La Libera Parola e . ad esigerne Non lo racco • mandiamo a nessuno, perche' il si -9 gnor Villani BÌ raccomanda da se'. La Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo Influenza delle leggende orientai: IV. Qua»! tutta la letteratura Assira derivo' dall'Accadiana o Caldea. Oli Assiri furono detti I Romani dell'an tica Asia; la loro nazione era una nazione di soldati e di legislatori, non di scrittori. Da Babilonia copiarono | tutto il loro sapere, arte, scienza, let teratura. Come gli antichi Caldei, es si aprirono Biblioteche e le fornirono li libri presi o copiati dalle antiche Biblioteche di Erech, Slppara ed al tre citta'. Anche I loro templi furo no fabbricati di mattoni ad imitazio ne di quelli di Babilonia, e le tavolet ,e di creta di Nlnive arricchirono le librerie assire. La più' famosa biblioteca' babilo nese fu quella di Agane', presso Slp liara, fondata dal re Sargone I. Lo storico l'eroso da questa Biblioteca tradusse In greco la grand'opera di a- Istronomla e di astrologia In 72 libri. Il Re Sargone fu uno dei «primi ad Incoraggiare la letteratura. Al suo tempo già' la lingua Accada era di ventata una lingua morta, conosciu ta solo dai dotti, come accadde nel medio evo della lingua latina. I li bri perciò' di quella nuova bibllote ! ca erano o tradotti dalla lingua Ac cadlana. o compilati su quelli antichi. | prendendo ad imprestito fin le parole tecniche. Lo stesso re Sargone prese iI titolo di DADIIRUM, consigliere, clic era un titolo dato al principi ac ; i ndiani. Una curiosa leggenda ci e' tata tramandata riguardo all'lnfan- i zia di quel Monarca, slmile a quella ili Mose', di Perseo e <ll Romolo. "Mia , 1 madre, dice egli, era una esiliata, mio padre uou lo conosco 11 fratello ; di mio padre governava 11 paese. Nel la citta' di Azupiranu, sulla riva ilei fiume Eufrate, mia madre esilia ta mi concepì' e mi diede alla luce In luogo nascosto. Essa mi pose in una (cesta di giunchi e la chiuse col co perchio spalmato di bitume. MI glt to' nel fiume che non mi inghiotti'. Il fiume mi trasporto' al barcaiuolo Acci. 11 barcaiuolo Acci per la pietà' ilei suo cuore mi prese. Il barcaiuolo Acci mi nutrì' come suo figlio. Il bar caiuolo Acci mi fece tagliaboschi. E 'quando lo era tagliaboschi la Dea ißtar mi amo' I Come 11 lettore vede la nascita mi racolosa di Mose, di Perseo e di Ro molo e' comune leggenda del grandi uomini. Con ciò' non si nega l'esi stenza storica di quel personaggi, ma solo si osserva come I nostri antichi solevano rivestire di un'aureola stu pefacente I grandi personaggi, e sole vano attribuire loro nascita miracolo sa come un'etichetta per provare la loro divinità'. Ritornando al viaggio di Gisdubar all'altro mondo, ondo nbbiamo prese le mosse di questa digressione, no! possiamo rintracciarvi altre leggen de ed altri miti sviluppati da scrlt- ; ii>rl posteriori. Nel poema epico di quell'eroe cal deo infatti troviamo tra l'altro un, sogno, nel quale egli vide che le stel le del cielo caddero sul suo dorso, mentre un leono come un mostro gli si avventava contro. VI e' una descrizione della sua gi- . ta al di la' dei confini della terra, ove trovo' degli scorpioni a guardia delle porte dei sole. In queste ultime leggende, e' chla ; ro che li viaggio di Gisdubar com" i quello della Oca Istar e' un mito del viaggio del sole nelle varie costella zlonl dello zodiaco. Tutte le leggen <le # della discesa all'lnferno degli Del dopo la loro morte non sono altro che 1 un mito solare. La loro permanenza i per tre giorni nelle regioni Infernali | si riferisce all'antichissima credenza che 11 sole per tre giorni rimanesse ; senza moto nel periodo dell'equinozio I | di primavera, cioè' dal 21 al 23 Mar-' zo. Una antica leggenda persiana ci fa sapere della discesa di Crlsna nel ' l'lnferno, e del suo ritorno sulla ter ra quando Orsus, la Dea della prima vera aveva vinto 11 Dio dell'lnverno. Dello stesso genere sono le leggende di Prometeo, di Adone e di Osiride, come vedremo In seguito. Riguardo alla leggenda di Istar, i bisogna notare che essa era prima considerata come la Dea Terra. Or la terra durante l'inverno perde tutti > 1 suol fiori, le sue erbe e sembra che ■ muoia per ritornare di nuovo vesti ta delle sue gemme a primavera. ESCATOLOGIA DELI'AVESTA > La religione di Zoroastro e' ricca i di miti ed ha un'escatologia più' , ricca dell'Assiria e di Babilonia. L'A -3 j vesta inculcava un'etica di alta mo rale ed insegnava una sistematica dottrina riguardo al premio ed alla : pena nella vita futura. Quivi le peri Fa quel che devi, avvenga che può' Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi pezie dell'anima dopo la morte sono descritte con minuti particolari. Per tre notti dopo la morte l'ani ma siede nelle vicinanze del cadave re e propriamente vicino alla testa, e durante questo tempo gode un gran diletto, se e' un'anima buona. Alla fine del terzo giorno sente un'aura leggiera che spira dal sud. coiwun gradevole sentimento di esser rinata in un luogo p'ieno di alberi ed erbe fragranti. L'anima cattiva al contra rlo si sente misera difrante quel tre giorni, ed infine c' assalita da un tur bine veemente che spira dal nord. Quando l'anima del defunto, buona o cattiva, dopo il terzo giorno si di parte da questo mondo, deve attra versare 1 angusto ponte CHINVAT ove spiriti buoni e cattivi si conten dono il passaggio. All'arrivo di una anima di buoni pensieri, di buone o pere, di buone parole e di buona re ligione, viene incontrata alla testa del ponte da una bella giovane, che e" la sua propria coscienza. Da essa viene condotta al luogo del Giudizio, ove sta aperto un libro nel quale stanno scritte tutte le buone e le cat tivo opere fatte durante la vita. Al lorché' per le buone opere l'anima e' ammessa, vien ricevuta con molte acclamazioni dalle celesti potenze, e le viene assegnato un posto fra mol ti scabelll dorati. L'Elisio dell'Avesta e' descritto co me una montagna sacra, la cui som mità' e' sempre illuminata da fulgida i luce, e non \ i si fa mai notte, ne' Ivi sono venti caldi o freddi, ne" ma lattie e lo nubi non vi possono arri i vare Ai piedi della montagna vi e' | un grande mare. Il MAR DELL'ES SEUE In moz'o a cui cresce l'albero della vita. Le acque del maro sono bollenti. Sull'albero della vita vi o' in uccello divino; quando 66 ne vola lontano, da quel sito dove sta appol laiato. vi germogliano mille ramoscel li, e dove l'uccello posa i pie' mille ramoscelli ne cndono. Questo mistico uccello era detto l'uccello di Karshlpta. Un uccello simile occorre frequen temente nella mitologia indiann. 11 divino uccello degli Accadi rubo' 11 fulmine dal cielo, come Prometeo, e fu impotente ad impartire la cono scenza del fuoco all'uomo (Sayce Hibbert Lectures 1887) I Semiti di Babilonia identificarono quest'uccel lo col dio dell'agricoltura Zu, che in forma »li uccello raii' agli Dei le ta volette del destino. Distinto dall'Eliso degli Dei e dal l'lnferno de! moHi e' Il Cielo di Lu ce di Yima, detto Vara, che significa ORTO CHIUSO, ed e' un duplicato del legno nel quale regnava durante l'e tà' dell'oro, prima che questo mon do fosse creato. Quell'orto era stato formato dal biondo Yima. il buon pa store, per comando del Creatore, Altu ra Mazda, in vista della distruzióne che doveva avvenire del mondo ma teriale. divenuto corrotto, in modo i-be In quell'orto si potesse conserva 're la semente dell'uomo e di tutti gli animali e piante. In quest'orto Yi ma costruì' un serbatoio sui cui or jll vi era gran quantità' di cibi. A quelita infelice regione l'uccello Kat- Fhipta porto' l'Avesta e lo predico' a quegli abitanti che menavano una ! vita tutta piena di gioia e di piaceri. Cola' non vi era nessuno che soffris se caldo o freddo, malattia o vec chiaia e neanche la morte. Quegli a bltantl erano in perfetto stato di sa lute, nessuno aveva difetti corporali :o mentali: non vi era ne' malizia, ne' liiifria, nessuna cattiva passione lel l'anlma. Nelle più' antiche leggende Caldee Bla' si trova la nozloue dei sette cie li. Questa divisione del cielo in set :e differenti parti si deve indubbia -1 mente alla teoria astronomica del set te pianeti che giravano intorno alla terra. Dante porto' il numero dei cieli a dieci, secondo le idee astronomiche 1 dei suol tempi Introdotte dagli arabi. Ai sette originali ne aggiunse I altri tre, cioè 11 cielo delle stelle fis ! se, il cielo cristallino e l'empireo. Dr. F. CUBICCIOTTI Partenze da Philadelphia Vine Street Pier TAORMINA 4 Marzo - AMERICA 9 Marzo l TAORMINA 22 Aprile - AMERICA 27 Aprile