Anima che sorge con desire PRIMA TAPPA Al solerte Cav. Ufficiai» Francescantonio Travascio Dedico pie' del Pollino, della giogaia Appennini Meridionali, quiete, diluirlo c'è' un podere nascosto allo icuardo del viandante da una bosca glia annosa. Il sole pero' vi splende tutto il gior no e il tiepido amor della natura non manca a primavera, perche 1 il mandorlo vi fiorisce scintillante, vi crescono le rose e le viole, i gigli bianchi e tra la ginestra folta ed infiorata, l'usignuol canoro scioglie i suoi melodici versetti si che ogni flore, ogni foglia s'invadono d'ebrez ta e l'aria si profuma d'incanto. La Mpiga nell'estate si fa alta, piena ed Indorata e le bronzine gote d'Angio la e di Andrea mostrano sorrisi di gran gioia alla raccolta buona. Occhieggia in fondo al podere, al l'ombra d'un castagno, . la capanna modesta e ben tenuta. Ivi, nacque Menico, l'unico figliuol d'Angiola e di Andrea. Il fanciullo dodicenne, ha gli occhi cerulei come il ciel del la montagna e come questa e' forte e ben quadrato, ha il viso risoluto, ed i capelli neri. E' fermo, dinanzi j alla capanna, ritto come un colon nino, nelle, mano destra stringe at torcigliato il capo della fune che tien ' legato per le corna Vampa, il forte j bue che lavora il campo. Entrambi amici antichi, crebbero assieme sem pre nel podere, ed ecco che s'ammic cano a vicenda. Nell'iride cerulea del fanciullo, nitido, chiaro e' specchia to il bove. Questo, lento apre le pal pebro posanti e mostra l'occhio ne ro, saettante, in cui la forma del picciol Menico sembra arroventata. E' il luccicare dell'lmpulso taurino. E l'occhio e' grande, dalla pupilla larga, si' che in esso, la figura del fan clullo direi e' ingigantita; sara' co ai' il riflesso al cervello? Se vero, madre natura provvida e preveggente darebbe un freno al selvaggio istinto animulino, della cui forza l'uomo pos ea diligentemente usufruirne. "So lenne come un monumento" il bove aspetta che Menico lo tiri come al solito al limitar del campo pel pa scolo mattutino. Ma c'e' ritardo, per che"? E mugghia il bove, e l'alito ch'emette si spande tutt'intorno; Me nico l'avverte, timido-e caldo come onda di fimo. Vampa nel suo lin guaggio ha protestato, ed il fanciul lo che l'ha già' capito si muove per accontentarlo. Ed Angiola e Andrea 1 zappano la tetra. Lui con ogni zappata , smuove delle zolle grosse, umider-. boao, lei che lo segue zappettando, estirpa l'erbacce ed appiana i fosse relll. » « * Passarono cosi' giorni e stagioni, lavorando sempre e Menico si creb bo ignaro d'altro cielo e d'altra gen te, Ma quando gli albori della gio vinezza spuntarono avidi di spazio, d'orlszonti nuovi, interrogo' babbo e mamma, cosa fosse più' in la' al li mitar della boscaglia folta ed oscura, e la" in alto in alto sulla cima brul la della montagna. Babbo e mamma, seminatori di grano, nella loro in genua semplicità' risposero: Cielo e terra, cielo e fera, le molte volte al fi glio. Questi desiderava di squarciare il velo del mistero, ed aprire l'animo suo giovinetto, ai sensi della verità' colto il momento che babbo e mam ma assenti come al solito, per affari j al villaggio, ideo' la scappatella. Era il mattino d'un giorno pri maverile. Egli incoraggiato da quel l'ardore che infonde la stagione alle crescenti vite, senza titubanza lascio' a Vampa il podere, e corse a la via che iniziava la salita. E saliva co me un forte che non tenie, raddop piando lena ad ogni pie' sospinto, j Mezz'ora dopo da una roccia a picco volse lo sguardo in basso e vide la eapanna distante rimpicciolita e gli alberi della boscaglia raccolti e bas si bassi. Al di la' di questa si sten deva una pianura larga, ricca di tan te novità', d'altra vegetazione, casi nine, capannucce e torrenti lucci canti al sole. Un palpito di conten tezza ed avanti, in alto, per la vluz ta attorcigliata, stretta, cacciandosi noi folto dei faggi e degli abeti che tacevano ombra cupa chiudendo lo sguardo al sereno del cielo. S'inol tro' impavido nel bosco, profumato i di timo e di mortella. Cammino' buon tratto quand'ecco un frullare violen te, un gracidar non lungi. S'arresto' cercando con lo sguardo tutt'intorno. Un uccellacelo di ramo in ramo in cerca della preda. "Oibo", non c'e' "paura, Vampa il bove del. podere e' più' grande e forte".. ''Coraggio, in "nanzi e con più' lena, gìe-entu' non "•'arresta mai". Cosi' la voce possen te del mattin della vita che cerca luce, quella luce che irradia il ve ro. Più' innanzi ancora, un rivoletto cascava frangente e cristallino da u-. na scarpata rocciosa, via per l'in fiorato declivio e serpeggiando tra erbette tenere, crescioni, foglioline pallide-smorte e frasche secche giù' ì giù' per la gola del burrone Menico , si disseto', un fremito gli corse la 3 persona, fu il saluto dell'acqua pu ra, caricadi forze alpestri, la qua le s'affrettava col sangue al suo - cervello ad arricchire 11 pensiero di i i dee nuove. E avanti, in alto, e la', 1 dove gli alberi erano radi, ritti e i sfrondati, penetro' lo sguardo giù' e l corse in fondo, lontan lontano nella 1 vallata una picciol cosa il bosco ed il s podere. "E Vampa?" Prosegui' pen -1 sandolo. Un buon tratto ancora, fuo ■ ri dalla folta criniera de la monta i gna s'impettori' con una folata d'a ria libera e pura. L'erta tortuqsa c disagevole ascendeva nella terra cretosa e nuda. Non ebbe timore di ! stanchezza, la forza irrompevagli nel j le vene, crescente, rinvigorita. In alto, in alto assai volse lo sguardo indietro, alla vista gli si offerse un panorama vasto, senza fine. .L'a nima si ingigantì' e la voce possente della sua età' ricordandogli il suo desire, grido': "Coraggio gioventù", ; avanti, Excelsior! excelsior!" E Me ! nlco entusiasmato andò' innanzi ed ! altre cose belle s'offrirono alla vista | sua acuta, penetrante. Un orizzonte, j più' ampio, e lontano al limitar del- J i la pianura sterminata altri monti s'ergevano dal fianchi scoscesi, di- j rupati e dai picchi nevosi. "Excel sior, Excelsior", grido' la voce an cora, e spinto sempre da nuovo ardo re 11 piccolo raggiunse la cima do- j ve la via ripiegava a cavalcioni per ■ l'opposta discesa. Viva l'eroe! Egli poso' da vincitore, signoreggiando lo ! spazio vastissimo fin dove 11 firma-1 mento sembrava curvarsi per pog- ; giare sulla terra ricca di bene. Come mistici barlumi, luccicano certe virtù' nell'anima umana, le quali ancora sono avvolte dal velo dell'lnconoscibile, it desiderio d'un gioì inetto, che inizia il suo cammino sulla Via reale della vita, di cono scere il perche' della sua esistenza, la sua posizione nel mondo, di sco vrire la visione dell'lnvisibile Dlvln Sovrano, e' un fatto, quantunque u suale maravigliosamente profondo Ateo, peregrino microcosmo dell'uni verso, la tua mole cranica e' vacua nell'infinito se tu, scevro da precon cetti materialistici, non lo percorri fedelmente con la forza del tuo pen siero. E' l'armonia delle volute enti tà' del nostro corpo quella che pro -1 duce la sensazione-vita, od e' il no- Utro corpi» »nn strumento, un mezzoi meccanico di manifestazione della ! vita? Velut umbra? Il responso non e' dell'oracolo ma del pensiero uma no, forza possente che irradia nell'u niverso con splendore non percepibi le dal nostro materiale senso visivo che si plasmo' pel sole. Come una vivida scintilla cosi' il deslrc di Menico guizzavagii dagli oc chi avidi di conoscere e ili guardare. La mole de la montagna elevava al- i la sua cima una molecola della i gloria maggior dell'universo, u- j na molecola pesante conqui sta d'una monade gentile. Il sole | era alto. In una gloria di luce abba- j gllante la terra ed il cielo sembrava- \ no legati da un'onda di fuoco che 1 non bruciava, ma Menico osservo', aveva il tepore dell'alito che emana , la nostra vita. Poi risolutamente voi- 1 ise lo sguardo indagatore verso l'az ] zurro del cielo che sembava sorri dergli: verità' o mistero? e con l'ani mo invaso da un senso di sincera fede, libero' un sospiro messaggiero di grazia al Creatore e balbetto': ; Come e' bello Iddio!" Con la mente impressa da tante cose nuove ma col desir non tutto appagato ricomincio' la discendere. Raggiunta la capanna, jlo spazio del podere gli sembrava angusto, nell'occhio rispecchiavagli Incitante il panorama bellissimo, in finito, di su la montagna. Un mug gito poderoso, come rombo di tuo no, percorse il campo, era Vampa che forse voleva festeggiare Menico assentatosi ben molto dall'ora con sueta del foraggio. I due si sguarda rono, poi egli prese una manata d'er ba e gliel'avvicino' alla bocca larga, umida e bavosa, e mentre ruminava, egli gli stava innanzi ritto come un colonnino ma con lo sguardo altrove. Due esseri, due vite, s'eran voluti bene fino al mattino di quel giorno come un'anima sola, ed ora?: un gio vinetto Signor, (il pensiero) bellez za dell anima, porgendo a Menico 11 saluto dell'intellig''nza avevagli ad ditato una serie di scalini darvinia ni tra lui e Vampa. Alfine, babbo e mamma ritornaro no dal villaggio. Menico, inconsueto, muto e pensoso, cosi' passo' il resto , della giornata. A sera mamma nel l'accompagnarlo a letto s'ebbe la so i lita domanda: cosa fosse più' in la', .. in alto, in alto, su la cima brulla de la montagna? " Cielo e terra, cielo e i terra, figlio mio"!. "E sempre co ' si' fino alle stelle?" "aggiunse Me nico. E mamma: "Dio lo sa". Il fi gliuolo tacque e tutto fu intraso dal silenzio. Nella capanna un'oscurità' | nerissima, irrequieto da circa ua'ora, Menico rivedeva e rivedeva ancora col pensiero, in una fosforescenza vivissima, la scena di quel giorno. Mamma s'accorse dell'insonnia del figliuolo e credendogli un malessere, comincio' per esorcismo a biascicare una preghiera. L'onda sonora di L'Amerìcanizzazione e le no stre comunità' italiane . ! La guerra mondiale, ela relativa propaganda condotta a favore della guerra negli Stati Uniti provocarono , jqui, necessariamente, una sana rea zione dello spirito nazionalistico. La Nazione, come tale, esisteva, ma le varie collettività', dalle quali essa e' costituita, la consideravano più" o meno quale una grande mac china amministrativa di una vasta massa di gente dedita agli affari ed al lavoro, ed al consequente profit to. E chiunque qui arrivava, vi arri vava col fermo e solo proposito di migliorare se stesso, ed assorbito da questa sola idea si dedicava al lavo ro, seguendo l'esempio degli altri prima di lui arrivati, e cosi' tanto l'arricchito, quanto colui che aspira va alla ricchezza, o per lo meno al ; l'agio della vita, poco si curavano ideilo ambiente, la Nazione, nella 1 quale vivevano. Lo spirito di Nazionalità" non po teva. in tale stato di cose, essere di molto sentito o notato: era lo spi ! rito industriale e commerciale, che | predominava in genere ed in tutto. | Il Nazionalismo restava quindi Ilmi ' iato, e pur molto limitatamente, alle ' scuole, dove il vero Americanismo si praticava, senza pero' predicarlo intensamente. Uno degli esponenti maggiori del vero Amcrlcanisnlo, prima della guerra, fu Theodore Roosevelt, il quale era sincero e non affetto da fanatismo. Venne poi la guerra, e durante la neutralità', data la tensione d'animo della varie razze qui congregate, si dovette di necessita' notare la defi cienza del sentimento di nazionalità' Americana, perche' ogni razza pro pugnava la causa della nazionalità' originaria. Dopo l'entrata degli Sta ti Uniti in guerra, a causa di necessi ta' politica e di opportunità', fu dato libero sfogo alla affermazione di ta li sentimenti alle razze facenti par io degli Alleati; mentre l'altra par ile, le altre razze, simpatizzanti per gli Imperi Centrali dovettero tacere o fare buon viso alla propaganda od alla esaltazione delle altre naziona lità'. E siccome tra coloro che dove vano mordere il freno ve no erano tanti e tanti che, per posizione poli tica, finanziaria e sociale, oltre elio per cultura, formavano una classe imponente, no doveva di consequen za derivare che, appena tornata la vita politica della Nazione, al nor male, essi avrebbero fatto del loro meglio per creare uno stato di coso | favorevole ad un sistema •n™'*!! ,ie dcvo esBere accompagnato da al- 05] Jr^or.»ib; t «meno $5.00 a cassa di anticipo per Be | 2^Ì.«i« fch W»M-à gara ? tire con cio ' le Bpese di tra - i sporto. 33 MoYiTòHi!«d«ìv'W'. Qualunque lettera, Money Order, bffl a^XuKmti*'*>& check deve essere indirizzato a: NICOLA PICCONE il. 1001 South 9th Street é Nicola piccone «a QJs i Phxladelphta, Pa. ||l ,JR AGENTI DA p *WWVWWMMWWWWWWVWWWWWWWWVVWWWH jj Rinomata Fabbrica di Torchi || FRATELLI BACCELLIERI :: 924-26 So. Ilth St. Philadelphia, Pa. !• I • - "•" '" "I «'••" ' '* j ' IitWWWWWtVWWWWtWWWWWHWWWHiWVWWWI i-1 vogliamo tenerci nelle generalità', e senza entrare in dettagli di eonfron e to colle altre razze. Questo giudizio a che hanno qui fatto di noi, quali re i- stll piuttosto a naturalizzarci, cer- I- tamente ci ha fatto del male; e il maggior male che ci ha fatto e' che fino ad oggi slamo ancora senza ve re e proprie organizzazioni politiche dipendiamo da questo o quei capoccia politicante, senza avere un'organiz zazione propria con dei capi nostri. Dal 1880 in poi comincio' la gran de immigrazione italiana. Sono or ' mai 40 anni dacché' viviamo qui e politicamente non abbiamo fatto molto. Forse questa forzata America nizzazlone ci sara' di grande utilità', 1 perche' fara' di noi un corpo politico per niente trascurabile. E di già' no cominciamo, fortemente, a risentire i buoni effetti. E non e' punto vero che gli Italiani non vanno o non . possono andare di accordo: niente' e di tutto ciò'. E la politica, che na . turalmente ci dovrebbe dividere, sta per insegnare il contrario. E questo avverrà' delle nostre oo • munita': esse si americanizzeranno; (che avvenga presto) e diverranno b migliori e più' forti. Migliori, per- ; 1 che' conscie dei loro doveri; più' for r ti, perche' forti del loro dlrito. Dr. N. Mariani a. __ Dr. H. P. Hurlong DENTIST 1240 So. BROAD STREET ' Philadelphia, Pa. ; Rimodernato Studio Fotografico -j ; Diretto dal vecchio artista 6ls> Giuseppe D & Car'o Fondatore dell'Ordino Figli d'ltalia In PhHadelphla 804 So. 9th Street Philadelphia, Pa, Bell, DlcKinson 49-57 Keysione, Main 6S-3T REGINA D'ITALIA PHARMACY con ; Ufficio Medico-chirurgico Dr. <3. PO LISTI N A N. W. Cor. lOth & Federai Sts, Phlla. Pa. I Bell, Spruce 5333 Keys. Race 6G-48 D Caruso Restaurant 17 So. lCtli Street I'hila., Pa. 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