La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 13, 1920, Image 1

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    NnER 1 1 lnin N <>- 500 AUTHORIZEn UY THE ACT OF OCTOBER 6 1917, ONi PILE AT THE POST OFFICE OF PHILA DELPHI A, PA., BY ORDER OF THE PRESI DENT, A. S. BUBLJMON, POSTMASTBfc 081
LA LIBERA PAROLA
! forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO 111. - Numero 22
La piccola Cronaca
e ia Grande Storia
Dicono molto spesso gli incoinpe- >
lenti e quelli che delle cose italiane
si (ìei'Upatio in ritardo e eoa insul'fi
ciente memoria e preparazione e
sono dolente l'on. Treves, cosi" bene
informato e cosi' personale sempre
in tenia ili politica estera, abbia an
ch'egli distrattamente ripetuto nel
suo ultimo discorso - che prima
della guerra e durante la guerra non 1
si e' inai parlalo della Dalmazia e di
Fiume, e non si e' parlato d'altro
elie ili Trento e Trieste. Lasciamo da
parte il periodo anteriore alla gucr
mi. t'lii inai in Italia, fino all'ago-:
>lO del 1914, si e" mai occupato di!
ijiialche cosa di serio, in vista di u
na qualche trasformazione della vec
chia Europa? Noi eravamo addor
mentati in quella mesta politica on
deggiante Ita ia quasi infedeltà' a
gli alleati della Triplice, e la qua.-i
amicizia alla Francia, che ci porlo
alla line alla neutralità", e oggi, alla
lesa dei conti, alla fredda svalutazio
ne, da parte della Francia, e della 1
nostra neutralità* e della nostra j
gueria; e, cosi' addoimentati come
eravamo, non pensavamo ne' a Tren
io, ne' a Trieste, ne' alla Dalmazia,
ne' a Fiume, ne* al diavolo che un
giorno o l'altro avrebbe Unito col
portarci., a Pallanza. Ma, durante
la neutralità', e durante la guerra,
nessuno può* dire, senza offesa alla
verità', che si e* pai lato soltanto di
Trento e Trieste e non -i e' parlato
della Dalmazia e di Fiume. "Trento
e Trieste" era e' rimane la formula j'
dell'antico irredentismo. Ma la pial
lalo! ma della guerra fu Trento e
Trieste e Fiume e la Dalmazia e tut
to il dominio dell Adriatico. K la let
teratura politica di quegli anni e' la' i
,i farne documento e testimonianza. :
Ma e' il mal destinò dell'ltalia che
primi a dar le armi ai nemici siano i
sii italiani. La cosa dura da re.on. '
!■ non finirà' cosi' presto. La l'orza
politica degli italiani e' tuta centri 1
fuga. Essi sono sempre coi loro ne- j t
mici, mai con se >ti >si.
lo vorrei pregare l'on. Seialoi-. di
usare il ni' ile, nelle tratta
nte di Pallanza, ili quella forza cen- '
[rifuga. K vorrei anche pregarlo di 1
tener presenti le notizie di piccola ,
Tonaca che ho il dispiacere ili sotto
porre a lui e agli altri italiani in '
questo modestissimo articolo.
Bisogna fermar questo. Noi siamo
postretti, dopo una grande guerra 1
vittoriosamente combattuta, e dopo
quasi 2 anni dalla vittoria consegui- '
ta, a pellegrinare per il mondo e pei
il nostro stesso paese, in cerca della
nostra stessa pace, cioè' della pace a
ilriatiea soltanto perche' un lonta
no intrigo che noi non sapemmo in
teni|H> sventare e in secondo teiii"po
contribuimmo ad incoraggiare e giu
stificare, e' riuscito a far perdere a
noi stessi la nozione del nostro dirit
to e la coscienza del nostro interes
se. Noi siamo costretti, dopo quat
tro anni di dura guerra, a venire a
patti con quelli che furono, sotto tut
te le forme, dal primo lino all'ulti
mo giorno della nostra guerra, i no
stri pili' fieri nemici, i serbi e i croati
soltanto perche' questi nostri ne
mici seppero foggiarsi un protetto
re Americano, e pili' di 1111 complice
in Europa, e noi credemmo,- invece,
nella nostra supina ingenuità , che
bastassero i nostri sacrifici e i nostri
trattati pei* assicurarci le nostre ri
vendicazioni, cioè', i nostri fini di
guerra. Noi siamo dunque a Pallan
za. non per virtù' di un diritto no
stro od altrui, ma per virtù' di un
intrigo. Onde il dovere, in chi trat
ta per noi, di vegliare, per lo meno,
11 che i fili di questo intrigo non si
stringano sempre più", e tanto, da
soffocare la respirazione dell Italia
nell'Adriatico.
In una corrispondenza della ''Tri
buna" da Washington, di un mese
addietro, fu spiegato con molta esat
tezza di particolari come gli esperti
di Wilson si mettessero d accordo
con i geografi jugoslavi, ai danni del
l'ltalia, prima della partenza di Wil
son per l'Europa. Ma se fu spiegato
il come, non fu detto il perche'. E
il perche', semplice, modesto, e an
che umano, sia pure mediocre, di
borghese, di ultra liorghese umanità .
e' questo. L'll giorno il prol. Wilson
ebbe, come tanti poveri mortali, un
incidente automobilistico, che mi
naccio', per un momento, di turba
re, nel furore di una congestione ce
rebrale, il futuro equilibrio dei due
mondi. L'incidente avvenne dinanzi
la casa del dottor Biankini, un rin
negato italiano venduto ai croati, il
quale ebbe cosi' occasione, di presta
re le sue scientifiche cure aì ìuturo
arbitro di Europa, e rimanere quin
di il suo medico di fiducia. Da que
ste cure, il resto. 11 dottor Biankini
divenne il confidente di Wilson. E
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA ! INI PUGNO «d
"Entcred as second-class mattcr Aprii 19, 1918, at the post office al Philadelphia, Pa., isnder the Aet of March 3. 1879".
Jdella confidenza uso* largamente a
lieiieticio dei suoi croati. Se gii ita
liani 11011 rinnegati sono nemici del
loro paese. 1 ìgurarsi gli italiani rin
negati! Il dottor Biankini fu pari
a se stesso nell'opera contro l'ltalia.!
Fece chiamare, oltre i geografi, i po
litici della Jugoslavia, in casa di'
Wilson. E tutto fu cosi' combinato,
'come narra la corrispondenza de la
"Tribuna" da Washington. Naturai'
niente a Parigi, le .relazioni si fecero
anche piti' strette tra la famiglia
del Presidente Wilson e la famiglia
Idei Ministro Truinhic. Il resto, con j
! relativo "'corninerage" ili signore po
' litiche, e noi ». Ed io non devo oc
cuparmene.
Ora. che i Jugoslavi si siano messi
; d'accordo con W ilson, in America,
prima del viaggio di Wilson in Eu
ropa, niente di strano. Che Wilson, j
che non e' Catone ne' Aristogiton .
e non circola o meglio 11011 <!•
| colava nella tragedia ili Alfieri,]
labbia ceduto a suoi particolari alici ;
li e simpatie, e sacrificalo alle rcla
1 1 ■ ili r
/ioni personali *ui» <• (lolla sua lana-!
| glia i diritti e gli interessi di uni
! grande paese quale l'ltalia, ueppui
nulla di strano. Siamo nella comune
umanità', ed il vecchio Plauto ci ha
da tempo appreso a 11011 t onsidcraiv
aliena ila essa alcuna deliolezza. >
Strano e' soltanto questo, che, igna
ri della piccola cronaca, gli italiani
abbiano creduto di fare della grande
storia e della grande filosofia, acce
dendo all'intrigo di Trumbie. nel 11 >
ine di Wilson.
Perche' il capolavoro della dipi"
mazia di Truinhic non e' già nell a
ver preparato l'accorilo con Wilson,
ma, dopo quell'accordo e ncll'ignoraii
za di (picil'accorilo da parte degli ita
liani, avere attratto nell'orbita delle
sue operazioni una parte dei governo
e una parte degli interventisti d'l
talia,. in modo, da compromettere
questi fu una trattativa che avesse
tuli "te parvenze dell'idealismo «il
poniano, e spianare cosi' a \\ ilsoii la
via nella sua futura azione contro
l'ltalia, attraverso la divisone degli
animi e dei programmi nella can
tante penisola.
Il capolavoro della diplomazia di
Trumbie fu questo, dunque: preco
stituire l'adesione di una parte del i
governo e di una parte degli in ter- j
ventisti italiani, all'azione già
concertata clic Wilson avrebbe
svolto alla Conferenza di Parigi ai
danni dell'ltalia, e legittimare cosi",
dopo quell'adesione, la complicità" |
della stampa e della diplomazia degli,
Alleati a quell'azione. In buona fi
de e ehi può' dubitarne? i no
stri interventisti. Ma io domando ad
essi, e agli uomini ili governo che j
li confortavano del loro appoggio e
della loro autorità': Avrebbero con
dotto le trattative con Trumbie, cosi',
come le hanno condotte, se l'ossero
stati informati del di et rosee 11 a jugo-j
slavo di Washington? Si sarebbero'
tanfo infiammati di xvilsonismo, se
fossero stati informati che l'azione
di Wilson nella questione italiana,
non ispirata da leggendari prineipii
di giustizia, ne' determinata da
strenua passione di pace, ma era
semplicemente ispirata da modeste,
relazioni di faihiliarita con gli aneli
ti jugoslavi, e diretta in tutte le sue
più' piccole manifestazioni, dall in
trigo di Trumbie?
Diffidare, quindi, on. Scialoia !
diffidare fino all'ulti m'ora, fino al
l'estrema parola! Abbiamo fatto, fi
no ad oggi, troppo consumo di buo
na fede, e troppo lusso di ignoranza
e di giovialità', per non deciderci,
sia pure tardi, a cambiar i modi di
procedere e i mezzi di lottare.
Bisogna difendere coi denti quel
che resta ancora del nostro diritto,
dopo due anni di sciagurate dedizio
ni edi piu' sciagurati abbandoni.
Bisogna pensare che i confini sono
termini sacri, che 11011 si possono e
non si debbono spostare o svalutare
o barattare per nessuna ragione e per
nessuna illusione del quarto d'ora,
perche' essi costituiscono l'essenza
stessa della difesa e della sicurezza
della patria, e non si può', dopo tan
to strazio di guerra, lasciare ancora
l'ltalia aperta alle offese degli au
-1 tichi e dei nuovi nemici. Bisogna in
fine ricordare che non siamo noi, coi
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
moii, 14 no
-i DUCA D'AOSTA, 16 111»
ita D'US, io senile
nostri udii o coi nostri amori, a crea
re i nemici e gli amici, ma sono le
situazioni e gli avvenimenti che da
un momento all'altro possono tra
sformare gli amici in nemici e vice
versa, è al disopra delle situazioni e
degli avvenimenti di domani, noi ab
biamo il dovere di creare all'ltalia li
na condizione di vita che le renda il
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni delia Grande Loggia
DELLO STATO DI,PENNSYLVANIA
CONTRIRI"/IONI I lì EXE
FICIO DEI, I/O li FA NO TRO FIO
! Alla fine della scorsa settimana e
rano pervenute le seguenti contribu
zioni a beneficio dell'Orfanotrofio
' Suitale :
Liggia La Bandiera d'ltalia N. '
17*3, s."> Carlo De Fiori N. 77!', (
*òy Sante Km-nari N. 113. s.">
Trento e Trieste N. 183, s3(l • Cit
tadini Laneeri N. .">34, $18 — K'ug
gero Bonghi N. 3-13, $."» Principe j
Tommaso ili Savoia X. iil<>, sl.')
Ventiquattro Maggio. N. 024, s]f>
{Civiltà' e Pregresso N. li 13. $lO5
Generale A. Chinotto N. 053, s2l
I Vespri N. «03. $1.50 Alessan
dro La Marmoni N. (130, *!• - Luz
/1 N. 737, $5 —» Ciliberto f, No. 7òn
sj;]!) Guardia Vittorio Emanuele
11, NO. 893, sl3 Nuova Cesare
lìaliisti X. !)20. s23ì .50 Provin- '
eia ili Caserta e Trento e Trieste X.
ii.'ii), $lO - Regio Esercito Italiano
N. 951, $5 Maggiore Francesco
Baracca No. HSS, sls Buggero
Bonghi No. 513, $5 - Antonio
Meticci No. 306, $20.25 Gerolamo
Filzi N. 757. $lO Liberta' e Con
cordia No. 7li!». s!i - Fratellanza I
taliana N. 310, $5. - Il Hoset > So
lopaca N. 345, S3O Progressista
Italo-Americana No. 150,
Principe di Piemonte N. 21(T, dol
lari 1 (15— Guido Baccelli N 087.1
$5 Luigi Basile N. 205 $1 I
Fratelli Cairoti N. 28<>. s'.'s.
i
('HO NACA DELLE LOCO E
La sera del 31 maggio, in McKea- '
sport, al Mwose Tempie, ebbe luogo
il battesimo delle bandiere e dello 1
stendardo della lx>ggia Nuova Pia- '
ve No. 090. Parlarono applauditi : il
fratello Mangone in inglese e il Or. ■
| ( 'aratore \ntonin Certo e D. Panel-1
1 ta in italiano.
j Al ricevimento furono distribuiti
dolci e rinfreschi. Riprendendo la
j parola, il Grande Curatore Antonio
j Certo lece rilevale l'opera fattiva |
dell'Ordine in que.-to Stato, sia nel- ,
i l'interesse dei suoi associati, sia pei ■
{il prestigio della Madre Patria, do- ,
| vuta special niente al Grande Venera- t
bile Giuseppe Di Silvestro, al quale j.
; l'indefesso lavoro ha minata la sa
lute. Si delibero" di inviargli un te- j (
legramma augurandogli pronta gua
j rigione.
Notali tra i presenti i fratelli: D
Geraci Grande Deputato della Log
|gia; P. Fra gale, D. Ruzzi e 1). Vai
ro della Loggia Giovane Italia, G
Castriota della Cittadini; Dottor
Ballotti ed altri della Loggia Du
naut, P. Pa-eiizzi e A. Bancale del
la '.'l Maggio, D. Garofalo della Log
già Santa Maria di Monte Castello,
e tanti altri di cui ci sfugge il nome.
Dell'ottimo -uec(!--o della ceriuio
i nia va data lode a tutti i fratelli del- ;
la Nuova Piave ed al Comitato coni
' posto di T. Giordano Presidente: P.
Stiliseli, Tesoriere: F. Soi>i. Segre
tario; M. Oardillo e 0. Gatto, ITffl
riale di ricevimento.
*** La mattina del Memori al Dai
i fratelli della Loggia Nuova Piavi
sfilarono in parata portandosi al Ci-'
mitero, pressd la bimba del compian
to fratello Vincenzo Scorsone, primo
Venerabile della suddetta Loggia, i
vi posero una pietra (con una bella
, epigrafe) eseguita per sottoscrizione
tra i fratelli stessi. Parlo' sulla toni
ha il fratello D. Palletta.
' FONDO IN DO MOli'Tl I RIO
' DECESSI DAL Lo AL
' 31 MAGGIO 1920.
Acri Carmela, di anni 55, della
i Loggia Cittadini Italo Americani X
i 224, residente in Eteelton, l'a., mo
glie del fratello Acri Giovanni, i
i scritto al F. C. M. l'l 1 ottobre 1910,
morta l'B maggio 1920 di apoples
sia, $200.00.
j SCHINO EMILIO, di anni 19,
della Loggia Stato Maggio No. 357,
residente in Weoilville, Pa., iscritto
al F. U. M. il 17 Aprile 1919, morto
il 23 maggio 1920 di appendicite,
dollari 400.00.
CARIDEO CRISTIXA, di anni
27, della Loggia II Risveglio No.
451, residente in Eri#, Pa., moglie
del fratello Carideo Antonio, iscrit
to al F. C. M. il 23 maggio 1919,
morta il 25 maggio 1920 di polmo
nite, $200.00.
BPiigliano Gabriele, di anni 51, del
la Loggia Giovane Italia N. 547, re
PHILADELPHIA, PA., 13 GIUGNO 1920
meno possibile difficile la lotta di
domani !
On. Scialoia. io vorrei che portaste
nelle vostre trattative coi jugoslavi
la trepidazione ch'c" nel cuore di
molli italiani in questo momento. La
trepidazione che e' anche nell'animo
di ehi scrive quest'articolo.
KASTKiXAC.
-idente in Cai bombile. Pa., iscritto
al F. I M. il 20 aprile 1917, mor
to il io maggio 1920 di polmonite,
dollari 400.00.
Laguna' Angelo, di anni 30, resi
liente in Bentlevville, Pa., della Log
gia Nuova Duca degli Abruzzi No.
01.0, iscritto al F. IT. M. il 18 feb
braio 191», morto il 24 maggio 1920
per infortunio sul lavoro, $400.00.
SCARICALACCI TERESA, di
anni 15. della Loggia E. De Deo, N.
ii". I. residente in Philadelphia, mo
gli ilei fratello Searicalacci Rocco,
iscritto al F. l\ M. il 19 febbraio
1917, morta il 0 maggio 1920, per
asce--o polmonare, $200.00.
SIMON E MICHELE, di anni 48
della Loggia O. Xiootera, No. 749,
> -ni.in,- in Dunmore, l'a.. iscritto
al F. I M. il 31 dicembre 1919,
morto il 0 febbraio 1920 di apo
plessia, SIOO.OO.
SITiPIZIO CAMILLA, ili anni
13, della Loggia Scrino N. 752, re
sidente in Philadelphia, moglie del
fratello Snlpizio'Zopito, iscritto al
F. I'. M. il 21 febbraio 1918, mor
ta il VO aprile 1920 ili choleystitis,
dollari 200.00.
PAGANO CARMINE, di anni
59. della Loggia Nuova Trento e
Trieste N. 758, residente in Canon
sburg, Pa., iscritto al F. C. M. il 3
settembre 1919, inorfo il 30 maggio
1920 per paralisi cardiaca, SIOO.OO.
MOLLICONE ANTONIO, di an
ni 39, della Loggia Prov. di Caserta
X. 939, residente in Pittsburgh, Pa.,
iscritto al F. I". M. il 28 maggio
1919. morto il 18 maggio 1920 oer
infortunio sul lavoro, $400.00.
!>O9^yK>C«a»OOS99OSO9eOS
Joseph C. Trainer, capo po
litico del 26.0 Quartiere
Come conseguenza delle ultime in
iezioni primarie, nelle quali il Con
gressnian William S. Vare pèrdette
il controllo politico del ventiseesimo
quartiere, la sera di lunedi' scorso,
nel Club Repubblicano, facente capo
ai Vare, a Broad in Reed, vi fu l'ele
zione del rappresentante al Comitato
cittadino repubblicano.
I componenti dell'l ndependent
I,'epiiblican Club, fra cui i capi del
le divisioni aderenti al partito del
l'Amministrazione, marciarono, con
bandiere e banda musicale in testa,
dalla loro sede al, Xo. 1720 So. Broad
a quella dei satelliti di Vare, lenivi
ebbe luogo l'elezione del rappresen
tante del quartiere e riuscì' vittorio
so Joseph C. 'Trainer, con 42 voti
contro il Congrcssmau William S.
Vare, clic ne ebbe 32. A costui era
riserbata anche una grande umilia
zione. Oltre ad r -ere stalo detroniz
zato nella sua stessa residenza poli
tica, dove aveva imperato per più' di
una decade, dal c ittadino signor lari
none gli fu sbarrala la via alla
sala delle elezioni (piando tento"
di entrarvi, (ili si disse sul muso che
egli era un intruso, non avendo i re
quisiti per far parte di quell'assem
blea e lo si mise bellamente fuori.
Le so prese della vita, o meglio della
politica: "da carceriere a carcerato".
Chiusasi la seduta i vittoriosi, con
due bande musicali, questa volta, e
seguiti da gran folla di popolo, quat
tro quinti italiani, marciarono giù'
per Broad St., e tornarono alla pro
pria sede. Ma la folla era tale da non
poter essere contenuta, nei locali del
Club ed allora si improvviso' un co
mizio all'aria aperta, in Broad St.
Parlo' per primo Mr. Joseph C
Trainer, rifacendo la storia dei due
anni e mezzzo circa, da quando si e
iniziato il lavoro di organizzazione
Ipolitica nel ventiseesimo quartiere
Disse che il merito di questa ma
gnifica vittoria va ai buoni cit
tadini, «agli onesti cittadini che bau
* EXTRA! v*
RISPARMIATE MONETAI
Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio
P. LA BOCCETTA
901-903 905 So. Bth STREET . PHILADELPHIA, PA.
ove troverete specialità' per abiti da farsi *u misura. Abiti di battesimo,
Vesti per giovanotte, Vestati per ragazzi. Camicie, Camioette. Sottane.
Capitili ed altro.
no cooperato per la buona causa. I!
conchiuse affermando che sara' con
tento di ritirarsi dalla politica del
quartiere, ma ritirarsi nelle stesse
condizioni come vi comincio" il la
voro di organizzazione, con ne- una
sua promessa venuta meno. F" -
nemicamente applaudito, l'urlo' anche
l'avv. E. V. Alessandrolli. Assistente
Districi Attornev, -aiutato da insi
stenti applausi.
L'opera rimarchevole di Mr. Jo
seph C. Trainer. per la redenzione
(lei cittadini del 20.in0 quartiere, e'
degna della generale ammirazione ;
opera continua, persistente, energica,
IA IÌO NVENZtìE
Repubblicana
Alle ore 12.31 P. M.. oVaiio di
Philadelphia, del giorno 8 corrente
nicse. dal Chairinitu nazionale Will
11. lla.vs, e' stala dichiarata aperta
la Convenzione Repubblicana al Cu
liscimi di Chicago, per la nomina del
candidato repubblicano a presidente
degli Sfati Filiti..
Subito dopo la nomina del Comi
tato credenziali, ha preso la parola
Mr. Ilavs e dopo 1111 breve discorso,
nel quale, ripetutamente applaudito,
ha prognosticato clic nelle prossime
elezioni presidenziali il candidato r
pubblicano riporterà' una maggio
ranza non inferiore ai 3 milioni <li
voti, ha presentato il Chairiuaii tcni
jmraneo, nella persona del venerando
senatore per il Massai-Ini set llcnn
Cai tot Lodge.
Questi, accolto entusiasticamente,
con ripetute grida ili evviva al suo
nome, pronunzia una lunga e pun
gente requisitoria contro il Pie -1
dente Wilson, che definisci l ini "au
tocrate" da essere scaccialo dalla co-
Isa pubblica con lutti 1 suoi seguaci.
;se si vuole che il paese riacquisti la
vera fisionomia di nazione democra
tica"
Fino al momento in cui scriviamo,
gli aspiranti a candidati sono gli
stessi che erano prima che la Cori
volizione ri aprisse, salvo clic all'ul
timo momento, quando per essi non
\i fossero probabilità', non si sia co
stretti a ricorrere al eosidetto "dark
fliorse", che potrebbe essere l'ex giu-
I dice della Corte Suprema on. Ilu
!glies, già' candidato nell'ultima ele
' ziono presidenziale.
I , Non ci sorprenderemmo se, elimi
nati dalla lotta il generale Wood, il
Senatore Johnson e- Lowden, la scel
la non dovesse cadere sul governato
re William C. Sproul, che tante sim
patie ha saputo ispirare fra i dele
gati degli altri Stati fin dal suo
giungere in Chicago.
ìoPiilKiai
ìli! «Ili
L'emendamento all'articolo 18 del
la costituzione, cioè' la legge che
proibisce la nianifatlurazione e ven
dita delle bevande alcooliche, col il -
lativo atto "Wolstcad"', clic da forza
alla esecuzione di esso, e' stalo ile
finitivamente riconosciuto legittimo
e sanzionato dalla Corte Suprema
degli Stati Filiti. Tutti i rimedi le
gali sono ora esauriti e l'unica spe
ranza, in un tem|*i alquanto lonta
no, risiede nel fatto politico, cioè'
nella elezione dei rappresentanti ai
Parlamenti Statali e N'azionale ed ili
quella del Presidente degli Stali I
j ititi che siano favorevoli al libero e
sereizio delle bevande alcooliche co
me una volta.
L'avvocato Levy Ma ver di Cliica
go, che aveva sostenuto le ragioni di
Ile distillerie davanti al Supreme
tribunale, appena conosciuta la deci
i «ione ha esclamato: "Il combatti
mento e' stato perduto. I rimedi le
gali davanti alle Corti sono ora tutti
esauriti".
(, L'opinione favorevole alla ratifica
' della legge e' stata resa dal giudice
Van Devanter e vi hanno concorso
ognuno dal proprio punto di vista
altri giudici quali Wli ite, presidenti
della Corte, Mcßeynolds. McKenni
e Clark.
FRA LA FILOSOFIA E LA VITA
La soppressione degli uomini
Signori miei, non c'è' che dire, gli ; s
uomini stanno attraversando una!]
magnifica parentesi di lucidità'. |<
A furia di perfezionarsi, di stiliz- 1
/.arsi, di raffinarsi, sono arrivati a (
quel punto ideale che la saggezza el- 1
lenica poneva all'apice della perfe- ]
/ione. j
"Conosci te stesso".
Sono millenni clic il voto sta scoi- 1
pito contro l'ira del tempo. E gli uo- :
mini l'hanno compreso. T'n po' |
tardi, ma l'hanno compreso.
Si',
Si conoscono e hanno schifo di
! se stessi. 1
E' f roppo vecchio dogma che il
presumersi "di più'" sia indice di ,
cretineria. Ed i moderni, che le eo
se le fanno o non le l'anno, per mo- (
-trarsi all'altezza dei tempi e per
provare che non possono essere sfio
-lal i da una taccia di cretineria, si
| sono messi al sicuro esi fanno
schifo.
Fno schifo lucido, costante, pro
gressivo che si | «1 lesa in ogni forma
d'arte nuova, come in ogni tendenza
•li divenire.
In genere, (piando s'entra a par
lare di critica d'arte si vola nel dif
ficile e s'infilano vocaboli che la
i-ciano il buon pubblico con la boe
ra aperta di meraviglia e di sbadi
glio.
Niente paura, signori, io parlo al
la buona solo di cose facili, lineile
1 he capisco. Parlo di burattini, di
incinatografo, di balli russi, di fu
turisti. di teatro del colore senza
nulla dire, per ora, del "teatro del
sapore" dove saranno distribuite agli
spettatori bibite acide nelle scene di
ira e bibite-dolci nelle scene (l'amo
re.
Le statistiche elencano cifre fan
tastiche relative all'affluenza del
pubblico ai vari cinema, ai balli rus
i-i, al teatro dei Piccoli e i croni
sti dissertano sulle onde di curio
sila' delle unisse intellettuali dinanzi
a ogni forma acrobatica d'arte, sia
che si tratti di una ennesima rifra
zione futuristica, sia che si tratti
ili un'accolta di disegni infantili, o
ili segni incisi con 1111 chiodo su pez
zetti di tronco da una tribù' del la
go Xianza.
L'affluenza della folla e' un fatto
che può' essere o indifferente o noio
so, ina il nesso di continuità' che le
ga l'istinto di tante folle diverse e'
quanto può' darsi di più' allegra
mente profondo.
10 mi soli messo alla ricerca e l'ho
scoperto.
* * *
11 cinematografo all'inizio poteva
ritenersi affollato: per la novità',
per il buon prezzo, per la stupidita'
dei soggetti. Min poi, nell'evoluzione,
la novità' s'e' incatunita, il prezzo ha
uguagliato quello dei teatri, la stu
pi'lita' non ha più' conservato dirit
ti di priorità*.
( 'he cosa e' rimasto ?
I na volta, nella stessa citta', ho
visto per la stessa commedia, inter
pretata dalla stessa attrice, nello
stesso giorno, la folla affluire al ci
nematografo e disertare il teatro.
Che cosa e* successo?
I na volta, per lo stesso lavoro da
to contemporaneamente in un teatro
di piccoli, coi burattini e in un tea
tro di grar ' cogli uomini veri
ho visto folla ai burattini e mrzzo-
Ini Irò agli uomini autentici.
< he cosa vuol dire?
Ina volta ho visto... uffa, la
sciamo stare quello che ho visto e
tutti vedono e rivedranno.
, 'Teatro del colore, dei piccoli, dei
grandi, cenacoli d'arte nuova, ten
denza di scuole, cinematografo, di
segnatori di figurini, appaltatori di
raffinatezza, signore eleganti tut
to e tutti che oggi vogliono rappre
sentare e rappresentano l'intellettua
lita" dinamica, non mostrano che 1111
istinto, non tendono che a 1111 fine
sopprimere l'uomo.
Soppressione rabbiosa in tutto, so-
I stituendo alle manifestazioni che
potrebbero riprodurre un nostro ge
sto o 1111 nostro connotato qual
' clic cosa che, al massimo, ci rappre
senti il simbolo e molto vago. Come
- si sia simbolo di luce, di profu
• tuo. di gusto, di suono, di quello che
il Diavolo voglia, purché' si tratti
ili una evanescenza che non ci in
fligga il tormento di farci vedere u
na forma fatta a nostra immagine e
somiglianza.
E' inutile bisogna avere il co
raggio di riconoscere che l'arte mu
ta sV imposta al mondo moderno
perche' l'ha liberato dalla ossessione
delle parole. Le piccole pettegole
pronube a ogni contrazione delle lab
bra le sconsacrate sacerdotesse di
ogni raggiro.
S'ha un bel ripetere che le paroli
servono solo per nascondere il pen
F» quel die devi. tvrw|t
che può*.
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Una Copia 3 Soldi
siero. Sara' verissimo, ma le paro
le, quando si ascoltano, si finisce per
crederle e la fatica della selezione
e' una fatica ingrata perche', al fon
do, l'inganno e l'illusione, sappiamo
bene che sono nemici, ma rimangono
pur sempre nemici che sanno fare
bene il solletico. Ed il cinematogra
fo ci risparmia le parole. Dio aia lo
dato e il fatto appare si' ancora
ne suoi contorni di disegne, ma e'
già' una riproduzione lontana, un
po' incerta, e diffusa come nella va
porosità' d'un ricordo quel vapo
re che annebbia e fa care tutte le co
se.
La conquista delle folle e' stata
compiuta dalla soluzione di questo
problema godere un intreccio di
eventi senza essere molestati dalla
presenza viva di un nostro simile che
niente alla ribalta come noi nella vi
ta.
Basta. Bastu. l)eg!i uomini non
ne possiamo più'. Ci conosciamo
troppo ormai. Chi vuole interes
sare il proprio simile, oggi, deve ap
parirgli sotto una veste che non tra
disca la specie.
Ben vengano i burattini del teatro
dei piccoli, ben vengano i balli riu
si, ben venga il teatro del colore
al fondo tutti insieme non lianno al
tro fine che quello di trovare un pre
testo per agitare un abito ben com
posto nei colori. Una marionetta che
imiti un uomo, come un uomo che
imiti una marionetta, una scimmia
mascherato da maschio, come un
maschio mascherato da scimmia
tutto e' buono e tocca il segno se
riesce a far dimenticare la stucca
forma dell'uomo.
Le figure di Klimt che sbriciola
no i connotati umani fra le pieghe
dell'abito le sculture di Metrovie
che plasmano l'anima in forme assi
re da candelabro pur rivelano artisti
magnifici, rimangono a prova del bi
sogno che l'umanità' attraversa di
non vedersi riprodotta come e', al
meno nelle manifestazioni d'arte.
Ormai una femmina che cosa può'
più' fare (esteticamente!) per inte
ressare il prossimo suo? S'e' già'
coperta, scoperta, semicoperta e se
miscoperta, di sopra, di sotto, di
fianco, di sbieco. S'e' velata, svela
ta, depillala, di qua e di la', s'e' tin
ta, s'e' stinta, s'e' legata, s'e' sciolta
tutti gli ammennicoli che Dio e 17w
stitut de beaute' le hanno fornito.
Che cosa può' fare asneora ?
Ormai anche la suprema stranez
za di non fare stranezze e' superata.
Tutto e' logoro dallo snibismo della
storpiatura. Bisogna sparire in ras
segnazione.
Avanti. Vengano i surrogati. C'è*
già' lo specchio che ci annoia con la
sincerità'. Vadano in frantumi
tutti gli specchi a superficie piana.
Alla fine, sentire il fastidio di ciò'
che e' normale può' anche essere in
dizio di un'anima d'eccezione an
che se, per contro, sia più' probabile
che si tratti inveoe di meschinità' di
sentimento per la impoU-iua di at
tingere bellezza dal profondo.
Ma non bisogna mai dimenticare
che lo spettacolo del colore, a cui "s'e'
riso, e' il simbolo di una tendenza
che trae origine dal grottesco della
nostra vita stessa Lo schifo che
ci facciamo... e che mostriamo di
sentire in ogni nuova manifestazio
ne. E non si ride di queste tendenze
senza deridere un po' noi stessi.
Chi discute più' oggi quello spez
zatino di occhi, turaccioli, denti, lu
■ cortole e gusci d'arancio che faceva
no la gioia del sorpassato futurismo ?
i Pure, quell'insalata di particelle
esprimeva anch'essa la intolleranza
a riprodurre gli uomini come son
i e come tale fu anch'essa un sano in
■ dice di un sano ammaestramento.
Troppo tempo e' durata la predi
ca.
i Conosci te stesso. Conosci te sten
' so.
Basta.
Ora gli nomini si conoscono e
• si fanno schifo.
Perche' sono intelligt nti.
ULRICO ARNALDI
E ' ' ' ' ' ' r i i i i . i i
- LA POPOLAZIONE DELLA CIT
e TA' DI NEW YORK
ì
Il "bureau" del censo, in New
[. York, il 5 corrente mese ha annun
ziato che la popolazione della metro
. poli, nel rapporto del 2 gennaio u. a.,
- 'faggiungi;va la cifra di 5.631.151, au
0 aumento di 854.268 su quella del
e 1910. E' considerata la più' grande
e citta' del mondo, dappoiché' Londra,
i- nel censimento del 1919, aveva una
1 popolazione di 4.036.901.
Boston, con 747.923 abitanti, per
e popolazione e' la quinta citta' degli
i- Stati Uniti.