La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 13, 1920, Image 1
NnER 1 1 lnin N <>- 500 AUTHORIZEn UY THE ACT OF OCTOBER 6 1917, ONi PILE AT THE POST OFFICE OF PHILA DELPHI A, PA., BY ORDER OF THE PRESI DENT, A. S. BUBLJMON, POSTMASTBfc 081 LA LIBERA PAROLA ! forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO 111. - Numero 22 La piccola Cronaca e ia Grande Storia Dicono molto spesso gli incoinpe- > lenti e quelli che delle cose italiane si (ìei'Upatio in ritardo e eoa insul'fi ciente memoria e preparazione e sono dolente l'on. Treves, cosi" bene informato e cosi' personale sempre in tenia ili politica estera, abbia an ch'egli distrattamente ripetuto nel suo ultimo discorso - che prima della guerra e durante la guerra non 1 si e' inai parlalo della Dalmazia e di Fiume, e non si e' parlato d'altro elie ili Trento e Trieste. Lasciamo da parte il periodo anteriore alla gucr mi. t'lii inai in Italia, fino all'ago-: >lO del 1914, si e" mai occupato di! ijiialche cosa di serio, in vista di u na qualche trasformazione della vec chia Europa? Noi eravamo addor mentati in quella mesta politica on deggiante Ita ia quasi infedeltà' a gli alleati della Triplice, e la qua.-i amicizia alla Francia, che ci porlo alla line alla neutralità", e oggi, alla lesa dei conti, alla fredda svalutazio ne, da parte della Francia, e della 1 nostra neutralità* e della nostra j gueria; e, cosi' addoimentati come eravamo, non pensavamo ne' a Tren io, ne' a Trieste, ne' alla Dalmazia, ne' a Fiume, ne* al diavolo che un giorno o l'altro avrebbe Unito col portarci., a Pallanza. Ma, durante la neutralità', e durante la guerra, nessuno può* dire, senza offesa alla verità', che si e* pai lato soltanto di Trento e Trieste e non -i e' parlato della Dalmazia e di Fiume. "Trento e Trieste" era e' rimane la formula j' dell'antico irredentismo. Ma la pial lalo! ma della guerra fu Trento e Trieste e Fiume e la Dalmazia e tut to il dominio dell Adriatico. K la let teratura politica di quegli anni e' la' i ,i farne documento e testimonianza. : Ma e' il mal destinò dell'ltalia che primi a dar le armi ai nemici siano i sii italiani. La cosa dura da re.on. ' !■ non finirà' cosi' presto. La l'orza politica degli italiani e' tuta centri 1 fuga. Essi sono sempre coi loro ne- j t mici, mai con se >ti >si. lo vorrei pregare l'on. Seialoi-. di usare il ni' ile, nelle tratta nte di Pallanza, ili quella forza cen- ' [rifuga. K vorrei anche pregarlo di 1 tener presenti le notizie di piccola , Tonaca che ho il dispiacere ili sotto porre a lui e agli altri italiani in ' questo modestissimo articolo. Bisogna fermar questo. Noi siamo postretti, dopo una grande guerra 1 vittoriosamente combattuta, e dopo quasi 2 anni dalla vittoria consegui- ' ta, a pellegrinare per il mondo e pei il nostro stesso paese, in cerca della nostra stessa pace, cioè' della pace a ilriatiea soltanto perche' un lonta no intrigo che noi non sapemmo in teni|H> sventare e in secondo teiii"po contribuimmo ad incoraggiare e giu stificare, e' riuscito a far perdere a noi stessi la nozione del nostro dirit to e la coscienza del nostro interes se. Noi siamo costretti, dopo quat tro anni di dura guerra, a venire a patti con quelli che furono, sotto tut te le forme, dal primo lino all'ulti mo giorno della nostra guerra, i no stri pili' fieri nemici, i serbi e i croati soltanto perche' questi nostri ne mici seppero foggiarsi un protetto re Americano, e pili' di 1111 complice in Europa, e noi credemmo,- invece, nella nostra supina ingenuità , che bastassero i nostri sacrifici e i nostri trattati pei* assicurarci le nostre ri vendicazioni, cioè', i nostri fini di guerra. Noi siamo dunque a Pallan za. non per virtù' di un diritto no stro od altrui, ma per virtù' di un intrigo. Onde il dovere, in chi trat ta per noi, di vegliare, per lo meno, 11 che i fili di questo intrigo non si stringano sempre più", e tanto, da soffocare la respirazione dell Italia nell'Adriatico. In una corrispondenza della ''Tri buna" da Washington, di un mese addietro, fu spiegato con molta esat tezza di particolari come gli esperti di Wilson si mettessero d accordo con i geografi jugoslavi, ai danni del l'ltalia, prima della partenza di Wil son per l'Europa. Ma se fu spiegato il come, non fu detto il perche'. E il perche', semplice, modesto, e an che umano, sia pure mediocre, di borghese, di ultra liorghese umanità . e' questo. L'll giorno il prol. Wilson ebbe, come tanti poveri mortali, un incidente automobilistico, che mi naccio', per un momento, di turba re, nel furore di una congestione ce rebrale, il futuro equilibrio dei due mondi. L'incidente avvenne dinanzi la casa del dottor Biankini, un rin negato italiano venduto ai croati, il quale ebbe cosi' occasione, di presta re le sue scientifiche cure aì ìuturo arbitro di Europa, e rimanere quin di il suo medico di fiducia. Da que ste cure, il resto. 11 dottor Biankini divenne il confidente di Wilson. E ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA ! INI PUGNO «d "Entcred as second-class mattcr Aprii 19, 1918, at the post office al Philadelphia, Pa., isnder the Aet of March 3. 1879". Jdella confidenza uso* largamente a lieiieticio dei suoi croati. Se gii ita liani 11011 rinnegati sono nemici del loro paese. 1 ìgurarsi gli italiani rin negati! Il dottor Biankini fu pari a se stesso nell'opera contro l'ltalia.! Fece chiamare, oltre i geografi, i po litici della Jugoslavia, in casa di' Wilson. E tutto fu cosi' combinato, 'come narra la corrispondenza de la "Tribuna" da Washington. Naturai' niente a Parigi, le .relazioni si fecero anche piti' strette tra la famiglia del Presidente Wilson e la famiglia Idei Ministro Truinhic. Il resto, con j ! relativo "'corninerage" ili signore po ' litiche, e noi ». Ed io non devo oc cuparmene. Ora. che i Jugoslavi si siano messi ; d'accordo con W ilson, in America, prima del viaggio di Wilson in Eu ropa, niente di strano. Che Wilson, j che non e' Catone ne' Aristogiton . e non circola o meglio 11011 <!• | colava nella tragedia ili Alfieri,] labbia ceduto a suoi particolari alici ; li e simpatie, e sacrificalo alle rcla 1 1 ■ ili r /ioni personali *ui» <• (lolla sua lana-! | glia i diritti e gli interessi di uni ! grande paese quale l'ltalia, ueppui nulla di strano. Siamo nella comune umanità', ed il vecchio Plauto ci ha da tempo appreso a 11011 t onsidcraiv aliena ila essa alcuna deliolezza. > Strano e' soltanto questo, che, igna ri della piccola cronaca, gli italiani abbiano creduto di fare della grande storia e della grande filosofia, acce dendo all'intrigo di Trumbie. nel 11 > ine di Wilson. Perche' il capolavoro della dipi" mazia di Truinhic non e' già nell a ver preparato l'accorilo con Wilson, ma, dopo quell'accordo e ncll'ignoraii za di (picil'accorilo da parte degli ita liani, avere attratto nell'orbita delle sue operazioni una parte dei governo e una parte degli interventisti d'l talia,. in modo, da compromettere questi fu una trattativa che avesse tuli "te parvenze dell'idealismo «il poniano, e spianare cosi' a \\ ilsoii la via nella sua futura azione contro l'ltalia, attraverso la divisone degli animi e dei programmi nella can tante penisola. Il capolavoro della diplomazia di Trumbie fu questo, dunque: preco stituire l'adesione di una parte del i governo e di una parte degli in ter- j ventisti italiani, all'azione già concertata clic Wilson avrebbe svolto alla Conferenza di Parigi ai danni dell'ltalia, e legittimare cosi", dopo quell'adesione, la complicità" | della stampa e della diplomazia degli, Alleati a quell'azione. In buona fi de e ehi può' dubitarne? i no stri interventisti. Ma io domando ad essi, e agli uomini ili governo che j li confortavano del loro appoggio e della loro autorità': Avrebbero con dotto le trattative con Trumbie, cosi', come le hanno condotte, se l'ossero stati informati del di et rosee 11 a jugo-j slavo di Washington? Si sarebbero' tanfo infiammati di xvilsonismo, se fossero stati informati che l'azione di Wilson nella questione italiana, non ispirata da leggendari prineipii di giustizia, ne' determinata da strenua passione di pace, ma era semplicemente ispirata da modeste, relazioni di faihiliarita con gli aneli ti jugoslavi, e diretta in tutte le sue più' piccole manifestazioni, dall in trigo di Trumbie? Diffidare, quindi, on. Scialoia ! diffidare fino all'ulti m'ora, fino al l'estrema parola! Abbiamo fatto, fi no ad oggi, troppo consumo di buo na fede, e troppo lusso di ignoranza e di giovialità', per non deciderci, sia pure tardi, a cambiar i modi di procedere e i mezzi di lottare. Bisogna difendere coi denti quel che resta ancora del nostro diritto, dopo due anni di sciagurate dedizio ni edi piu' sciagurati abbandoni. Bisogna pensare che i confini sono termini sacri, che 11011 si possono e non si debbono spostare o svalutare o barattare per nessuna ragione e per nessuna illusione del quarto d'ora, perche' essi costituiscono l'essenza stessa della difesa e della sicurezza della patria, e non si può', dopo tan to strazio di guerra, lasciare ancora l'ltalia aperta alle offese degli au -1 tichi e dei nuovi nemici. Bisogna in fine ricordare che non siamo noi, coi Partenze da Philadelphia Vine Street Pier moii, 14 no -i DUCA D'AOSTA, 16 111» ita D'US, io senile nostri udii o coi nostri amori, a crea re i nemici e gli amici, ma sono le situazioni e gli avvenimenti che da un momento all'altro possono tra sformare gli amici in nemici e vice versa, è al disopra delle situazioni e degli avvenimenti di domani, noi ab biamo il dovere di creare all'ltalia li na condizione di vita che le renda il ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni delia Grande Loggia DELLO STATO DI,PENNSYLVANIA CONTRIRI"/IONI I lì EXE FICIO DEI, I/O li FA NO TRO FIO ! Alla fine della scorsa settimana e rano pervenute le seguenti contribu zioni a beneficio dell'Orfanotrofio ' Suitale : Liggia La Bandiera d'ltalia N. ' 17*3, s."> Carlo De Fiori N. 77!', ( *òy Sante Km-nari N. 113. s."> Trento e Trieste N. 183, s3(l • Cit tadini Laneeri N. .">34, $18 — K'ug gero Bonghi N. 3-13, $."» Principe j Tommaso ili Savoia X. iil<>, sl.') Ventiquattro Maggio. N. 024, s]f> {Civiltà' e Pregresso N. li 13. $lO5 Generale A. Chinotto N. 053, s2l I Vespri N. «03. $1.50 Alessan dro La Marmoni N. (130, *!• - Luz /1 N. 737, $5 —» Ciliberto f, No. 7òn sj;]!) Guardia Vittorio Emanuele 11, NO. 893, sl3 Nuova Cesare lìaliisti X. !)20. s23ì .50 Provin- ' eia ili Caserta e Trento e Trieste X. ii.'ii), $lO - Regio Esercito Italiano N. 951, $5 Maggiore Francesco Baracca No. HSS, sls Buggero Bonghi No. 513, $5 - Antonio Meticci No. 306, $20.25 Gerolamo Filzi N. 757. $lO Liberta' e Con cordia No. 7li!». s!i - Fratellanza I taliana N. 310, $5. - Il Hoset > So lopaca N. 345, S3O Progressista Italo-Americana No. 150, Principe di Piemonte N. 21(T, dol lari 1 (15— Guido Baccelli N 087.1 $5 Luigi Basile N. 205 $1 I Fratelli Cairoti N. 28<>. s'.'s. i ('HO NACA DELLE LOCO E La sera del 31 maggio, in McKea- ' sport, al Mwose Tempie, ebbe luogo il battesimo delle bandiere e dello 1 stendardo della lx>ggia Nuova Pia- ' ve No. 090. Parlarono applauditi : il fratello Mangone in inglese e il Or. ■ | ( 'aratore \ntonin Certo e D. Panel-1 1 ta in italiano. j Al ricevimento furono distribuiti dolci e rinfreschi. Riprendendo la j parola, il Grande Curatore Antonio j Certo lece rilevale l'opera fattiva | dell'Ordine in que.-to Stato, sia nel- , i l'interesse dei suoi associati, sia pei ■ {il prestigio della Madre Patria, do- , | vuta special niente al Grande Venera- t bile Giuseppe Di Silvestro, al quale j. ; l'indefesso lavoro ha minata la sa lute. Si delibero" di inviargli un te- j ( legramma augurandogli pronta gua j rigione. Notali tra i presenti i fratelli: D Geraci Grande Deputato della Log |gia; P. Fra gale, D. Ruzzi e 1). Vai ro della Loggia Giovane Italia, G Castriota della Cittadini; Dottor Ballotti ed altri della Loggia Du naut, P. Pa-eiizzi e A. Bancale del la '.'l Maggio, D. Garofalo della Log già Santa Maria di Monte Castello, e tanti altri di cui ci sfugge il nome. Dell'ottimo -uec(!--o della ceriuio i nia va data lode a tutti i fratelli del- ; la Nuova Piave ed al Comitato coni ' posto di T. Giordano Presidente: P. Stiliseli, Tesoriere: F. Soi>i. Segre tario; M. Oardillo e 0. Gatto, ITffl riale di ricevimento. *** La mattina del Memori al Dai i fratelli della Loggia Nuova Piavi sfilarono in parata portandosi al Ci-' mitero, pressd la bimba del compian to fratello Vincenzo Scorsone, primo Venerabile della suddetta Loggia, i vi posero una pietra (con una bella , epigrafe) eseguita per sottoscrizione tra i fratelli stessi. Parlo' sulla toni ha il fratello D. Palletta. ' FONDO IN DO MOli'Tl I RIO ' DECESSI DAL Lo AL ' 31 MAGGIO 1920. Acri Carmela, di anni 55, della i Loggia Cittadini Italo Americani X i 224, residente in Eteelton, l'a., mo glie del fratello Acri Giovanni, i i scritto al F. C. M. l'l 1 ottobre 1910, morta l'B maggio 1920 di apoples sia, $200.00. j SCHINO EMILIO, di anni 19, della Loggia Stato Maggio No. 357, residente in Weoilville, Pa., iscritto al F. U. M. il 17 Aprile 1919, morto il 23 maggio 1920 di appendicite, dollari 400.00. CARIDEO CRISTIXA, di anni 27, della Loggia II Risveglio No. 451, residente in Eri#, Pa., moglie del fratello Carideo Antonio, iscrit to al F. C. M. il 23 maggio 1919, morta il 25 maggio 1920 di polmo nite, $200.00. BPiigliano Gabriele, di anni 51, del la Loggia Giovane Italia N. 547, re PHILADELPHIA, PA., 13 GIUGNO 1920 meno possibile difficile la lotta di domani ! On. Scialoia. io vorrei che portaste nelle vostre trattative coi jugoslavi la trepidazione ch'c" nel cuore di molli italiani in questo momento. La trepidazione che e' anche nell'animo di ehi scrive quest'articolo. KASTKiXAC. -idente in Cai bombile. Pa., iscritto al F. I M. il 20 aprile 1917, mor to il io maggio 1920 di polmonite, dollari 400.00. Laguna' Angelo, di anni 30, resi liente in Bentlevville, Pa., della Log gia Nuova Duca degli Abruzzi No. 01.0, iscritto al F. IT. M. il 18 feb braio 191», morto il 24 maggio 1920 per infortunio sul lavoro, $400.00. SCARICALACCI TERESA, di anni 15. della Loggia E. De Deo, N. ii". I. residente in Philadelphia, mo gli ilei fratello Searicalacci Rocco, iscritto al F. l\ M. il 19 febbraio 1917, morta il 0 maggio 1920, per asce--o polmonare, $200.00. SIMON E MICHELE, di anni 48 della Loggia O. Xiootera, No. 749, > -ni.in,- in Dunmore, l'a.. iscritto al F. I M. il 31 dicembre 1919, morto il 0 febbraio 1920 di apo plessia, SIOO.OO. SITiPIZIO CAMILLA, ili anni 13, della Loggia Scrino N. 752, re sidente in Philadelphia, moglie del fratello Snlpizio'Zopito, iscritto al F. I'. M. il 21 febbraio 1918, mor ta il VO aprile 1920 ili choleystitis, dollari 200.00. PAGANO CARMINE, di anni 59. della Loggia Nuova Trento e Trieste N. 758, residente in Canon sburg, Pa., iscritto al F. C. M. il 3 settembre 1919, inorfo il 30 maggio 1920 per paralisi cardiaca, SIOO.OO. MOLLICONE ANTONIO, di an ni 39, della Loggia Prov. di Caserta X. 939, residente in Pittsburgh, Pa., iscritto al F. I". M. il 28 maggio 1919. morto il 18 maggio 1920 oer infortunio sul lavoro, $400.00. !>O9^yK>C«a»OOS99OSO9eOS Joseph C. Trainer, capo po litico del 26.0 Quartiere Come conseguenza delle ultime in iezioni primarie, nelle quali il Con gressnian William S. Vare pèrdette il controllo politico del ventiseesimo quartiere, la sera di lunedi' scorso, nel Club Repubblicano, facente capo ai Vare, a Broad in Reed, vi fu l'ele zione del rappresentante al Comitato cittadino repubblicano. I componenti dell'l ndependent I,'epiiblican Club, fra cui i capi del le divisioni aderenti al partito del l'Amministrazione, marciarono, con bandiere e banda musicale in testa, dalla loro sede al, Xo. 1720 So. Broad a quella dei satelliti di Vare, lenivi ebbe luogo l'elezione del rappresen tante del quartiere e riuscì' vittorio so Joseph C. 'Trainer, con 42 voti contro il Congrcssmau William S. Vare, clic ne ebbe 32. A costui era riserbata anche una grande umilia zione. Oltre ad r -ere stalo detroniz zato nella sua stessa residenza poli tica, dove aveva imperato per più' di una decade, dal c ittadino signor lari none gli fu sbarrala la via alla sala delle elezioni (piando tento" di entrarvi, (ili si disse sul muso che egli era un intruso, non avendo i re quisiti per far parte di quell'assem blea e lo si mise bellamente fuori. Le so prese della vita, o meglio della politica: "da carceriere a carcerato". Chiusasi la seduta i vittoriosi, con due bande musicali, questa volta, e seguiti da gran folla di popolo, quat tro quinti italiani, marciarono giù' per Broad St., e tornarono alla pro pria sede. Ma la folla era tale da non poter essere contenuta, nei locali del Club ed allora si improvviso' un co mizio all'aria aperta, in Broad St. Parlo' per primo Mr. Joseph C Trainer, rifacendo la storia dei due anni e mezzzo circa, da quando si e iniziato il lavoro di organizzazione Ipolitica nel ventiseesimo quartiere Disse che il merito di questa ma gnifica vittoria va ai buoni cit tadini, «agli onesti cittadini che bau * EXTRA! v* RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 901-903 905 So. Bth STREET . PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi *u misura. Abiti di battesimo, Vesti per giovanotte, Vestati per ragazzi. Camicie, Camioette. Sottane. Capitili ed altro. no cooperato per la buona causa. I! conchiuse affermando che sara' con tento di ritirarsi dalla politica del quartiere, ma ritirarsi nelle stesse condizioni come vi comincio" il la voro di organizzazione, con ne- una sua promessa venuta meno. F" - nemicamente applaudito, l'urlo' anche l'avv. E. V. Alessandrolli. Assistente Districi Attornev, -aiutato da insi stenti applausi. L'opera rimarchevole di Mr. Jo seph C. Trainer. per la redenzione (lei cittadini del 20.in0 quartiere, e' degna della generale ammirazione ; opera continua, persistente, energica, IA IÌO NVENZtìE Repubblicana Alle ore 12.31 P. M.. oVaiio di Philadelphia, del giorno 8 corrente nicse. dal Chairinitu nazionale Will 11. lla.vs, e' stala dichiarata aperta la Convenzione Repubblicana al Cu liscimi di Chicago, per la nomina del candidato repubblicano a presidente degli Sfati Filiti.. Subito dopo la nomina del Comi tato credenziali, ha preso la parola Mr. Ilavs e dopo 1111 breve discorso, nel quale, ripetutamente applaudito, ha prognosticato clic nelle prossime elezioni presidenziali il candidato r pubblicano riporterà' una maggio ranza non inferiore ai 3 milioni <li voti, ha presentato il Chairiuaii tcni jmraneo, nella persona del venerando senatore per il Massai-Ini set llcnn Cai tot Lodge. Questi, accolto entusiasticamente, con ripetute grida ili evviva al suo nome, pronunzia una lunga e pun gente requisitoria contro il Pie -1 dente Wilson, che definisci l ini "au tocrate" da essere scaccialo dalla co- Isa pubblica con lutti 1 suoi seguaci. ;se si vuole che il paese riacquisti la vera fisionomia di nazione democra tica" Fino al momento in cui scriviamo, gli aspiranti a candidati sono gli stessi che erano prima che la Cori volizione ri aprisse, salvo clic all'ul timo momento, quando per essi non \i fossero probabilità', non si sia co stretti a ricorrere al eosidetto "dark fliorse", che potrebbe essere l'ex giu- I dice della Corte Suprema on. Ilu !glies, già' candidato nell'ultima ele ' ziono presidenziale. I , Non ci sorprenderemmo se, elimi nati dalla lotta il generale Wood, il Senatore Johnson e- Lowden, la scel la non dovesse cadere sul governato re William C. Sproul, che tante sim patie ha saputo ispirare fra i dele gati degli altri Stati fin dal suo giungere in Chicago. ìoPiilKiai ìli! «Ili L'emendamento all'articolo 18 del la costituzione, cioè' la legge che proibisce la nianifatlurazione e ven dita delle bevande alcooliche, col il - lativo atto "Wolstcad"', clic da forza alla esecuzione di esso, e' stalo ile finitivamente riconosciuto legittimo e sanzionato dalla Corte Suprema degli Stati Filiti. Tutti i rimedi le gali sono ora esauriti e l'unica spe ranza, in un tem|*i alquanto lonta no, risiede nel fatto politico, cioè' nella elezione dei rappresentanti ai Parlamenti Statali e N'azionale ed ili quella del Presidente degli Stali I j ititi che siano favorevoli al libero e sereizio delle bevande alcooliche co me una volta. L'avvocato Levy Ma ver di Cliica go, che aveva sostenuto le ragioni di Ile distillerie davanti al Supreme tribunale, appena conosciuta la deci i «ione ha esclamato: "Il combatti mento e' stato perduto. I rimedi le gali davanti alle Corti sono ora tutti esauriti". (, L'opinione favorevole alla ratifica ' della legge e' stata resa dal giudice Van Devanter e vi hanno concorso ognuno dal proprio punto di vista altri giudici quali Wli ite, presidenti della Corte, Mcßeynolds. McKenni e Clark. FRA LA FILOSOFIA E LA VITA La soppressione degli uomini Signori miei, non c'è' che dire, gli ; s uomini stanno attraversando una!] magnifica parentesi di lucidità'. |< A furia di perfezionarsi, di stiliz- 1 /.arsi, di raffinarsi, sono arrivati a ( quel punto ideale che la saggezza el- 1 lenica poneva all'apice della perfe- ] /ione. j "Conosci te stesso". Sono millenni clic il voto sta scoi- 1 pito contro l'ira del tempo. E gli uo- : mini l'hanno compreso. T'n po' | tardi, ma l'hanno compreso. Si', Si conoscono e hanno schifo di ! se stessi. 1 E' f roppo vecchio dogma che il presumersi "di più'" sia indice di , cretineria. Ed i moderni, che le eo se le fanno o non le l'anno, per mo- ( -trarsi all'altezza dei tempi e per provare che non possono essere sfio -lal i da una taccia di cretineria, si | sono messi al sicuro esi fanno schifo. Fno schifo lucido, costante, pro gressivo che si | «1 lesa in ogni forma d'arte nuova, come in ogni tendenza •li divenire. In genere, (piando s'entra a par lare di critica d'arte si vola nel dif ficile e s'infilano vocaboli che la i-ciano il buon pubblico con la boe ra aperta di meraviglia e di sbadi glio. Niente paura, signori, io parlo al la buona solo di cose facili, lineile 1 he capisco. Parlo di burattini, di incinatografo, di balli russi, di fu turisti. di teatro del colore senza nulla dire, per ora, del "teatro del sapore" dove saranno distribuite agli spettatori bibite acide nelle scene di ira e bibite-dolci nelle scene (l'amo re. Le statistiche elencano cifre fan tastiche relative all'affluenza del pubblico ai vari cinema, ai balli rus i-i, al teatro dei Piccoli e i croni sti dissertano sulle onde di curio sila' delle unisse intellettuali dinanzi a ogni forma acrobatica d'arte, sia che si tratti di una ennesima rifra zione futuristica, sia che si tratti ili un'accolta di disegni infantili, o ili segni incisi con 1111 chiodo su pez zetti di tronco da una tribù' del la go Xianza. L'affluenza della folla e' un fatto che può' essere o indifferente o noio so, ina il nesso di continuità' che le ga l'istinto di tante folle diverse e' quanto può' darsi di più' allegra mente profondo. 10 mi soli messo alla ricerca e l'ho scoperto. * * * 11 cinematografo all'inizio poteva ritenersi affollato: per la novità', per il buon prezzo, per la stupidita' dei soggetti. Min poi, nell'evoluzione, la novità' s'e' incatunita, il prezzo ha uguagliato quello dei teatri, la stu pi'lita' non ha più' conservato dirit ti di priorità*. ( 'he cosa e' rimasto ? I na volta, nella stessa citta', ho visto per la stessa commedia, inter pretata dalla stessa attrice, nello stesso giorno, la folla affluire al ci nematografo e disertare il teatro. Che cosa e* successo? I na volta, per lo stesso lavoro da to contemporaneamente in un teatro di piccoli, coi burattini e in un tea tro di grar ' cogli uomini veri ho visto folla ai burattini e mrzzo- Ini Irò agli uomini autentici. < he cosa vuol dire? Ina volta ho visto... uffa, la sciamo stare quello che ho visto e tutti vedono e rivedranno. , 'Teatro del colore, dei piccoli, dei grandi, cenacoli d'arte nuova, ten denza di scuole, cinematografo, di segnatori di figurini, appaltatori di raffinatezza, signore eleganti tut to e tutti che oggi vogliono rappre sentare e rappresentano l'intellettua lita" dinamica, non mostrano che 1111 istinto, non tendono che a 1111 fine sopprimere l'uomo. Soppressione rabbiosa in tutto, so- I stituendo alle manifestazioni che potrebbero riprodurre un nostro ge sto o 1111 nostro connotato qual ' clic cosa che, al massimo, ci rappre senti il simbolo e molto vago. Come - si sia simbolo di luce, di profu • tuo. di gusto, di suono, di quello che il Diavolo voglia, purché' si tratti ili una evanescenza che non ci in fligga il tormento di farci vedere u na forma fatta a nostra immagine e somiglianza. E' inutile bisogna avere il co raggio di riconoscere che l'arte mu ta sV imposta al mondo moderno perche' l'ha liberato dalla ossessione delle parole. Le piccole pettegole pronube a ogni contrazione delle lab bra le sconsacrate sacerdotesse di ogni raggiro. S'ha un bel ripetere che le paroli servono solo per nascondere il pen F» quel die devi. tvrw|t che può*. Abbonamento Annuo $ IN Una Copia 3 Soldi siero. Sara' verissimo, ma le paro le, quando si ascoltano, si finisce per crederle e la fatica della selezione e' una fatica ingrata perche', al fon do, l'inganno e l'illusione, sappiamo bene che sono nemici, ma rimangono pur sempre nemici che sanno fare bene il solletico. Ed il cinematogra fo ci risparmia le parole. Dio aia lo dato e il fatto appare si' ancora ne suoi contorni di disegne, ma e' già' una riproduzione lontana, un po' incerta, e diffusa come nella va porosità' d'un ricordo quel vapo re che annebbia e fa care tutte le co se. La conquista delle folle e' stata compiuta dalla soluzione di questo problema godere un intreccio di eventi senza essere molestati dalla presenza viva di un nostro simile che niente alla ribalta come noi nella vi ta. Basta. Bastu. l)eg!i uomini non ne possiamo più'. Ci conosciamo troppo ormai. Chi vuole interes sare il proprio simile, oggi, deve ap parirgli sotto una veste che non tra disca la specie. Ben vengano i burattini del teatro dei piccoli, ben vengano i balli riu si, ben venga il teatro del colore al fondo tutti insieme non lianno al tro fine che quello di trovare un pre testo per agitare un abito ben com posto nei colori. Una marionetta che imiti un uomo, come un uomo che imiti una marionetta, una scimmia mascherato da maschio, come un maschio mascherato da scimmia tutto e' buono e tocca il segno se riesce a far dimenticare la stucca forma dell'uomo. Le figure di Klimt che sbriciola no i connotati umani fra le pieghe dell'abito le sculture di Metrovie che plasmano l'anima in forme assi re da candelabro pur rivelano artisti magnifici, rimangono a prova del bi sogno che l'umanità' attraversa di non vedersi riprodotta come e', al meno nelle manifestazioni d'arte. Ormai una femmina che cosa può' più' fare (esteticamente!) per inte ressare il prossimo suo? S'e' già' coperta, scoperta, semicoperta e se miscoperta, di sopra, di sotto, di fianco, di sbieco. S'e' velata, svela ta, depillala, di qua e di la', s'e' tin ta, s'e' stinta, s'e' legata, s'e' sciolta tutti gli ammennicoli che Dio e 17w stitut de beaute' le hanno fornito. Che cosa può' fare asneora ? Ormai anche la suprema stranez za di non fare stranezze e' superata. Tutto e' logoro dallo snibismo della storpiatura. Bisogna sparire in ras segnazione. Avanti. Vengano i surrogati. C'è* già' lo specchio che ci annoia con la sincerità'. Vadano in frantumi tutti gli specchi a superficie piana. Alla fine, sentire il fastidio di ciò' che e' normale può' anche essere in dizio di un'anima d'eccezione an che se, per contro, sia più' probabile che si tratti inveoe di meschinità' di sentimento per la impoU-iua di at tingere bellezza dal profondo. Ma non bisogna mai dimenticare che lo spettacolo del colore, a cui "s'e' riso, e' il simbolo di una tendenza che trae origine dal grottesco della nostra vita stessa Lo schifo che ci facciamo... e che mostriamo di sentire in ogni nuova manifestazio ne. E non si ride di queste tendenze senza deridere un po' noi stessi. Chi discute più' oggi quello spez zatino di occhi, turaccioli, denti, lu ■ cortole e gusci d'arancio che faceva no la gioia del sorpassato futurismo ? i Pure, quell'insalata di particelle esprimeva anch'essa la intolleranza a riprodurre gli uomini come son i e come tale fu anch'essa un sano in ■ dice di un sano ammaestramento. Troppo tempo e' durata la predi ca. i Conosci te stesso. Conosci te sten ' so. Basta. Ora gli nomini si conoscono e • si fanno schifo. Perche' sono intelligt nti. ULRICO ARNALDI E ' ' ' ' ' ' r i i i i . i i - LA POPOLAZIONE DELLA CIT e TA' DI NEW YORK ì Il "bureau" del censo, in New [. York, il 5 corrente mese ha annun ziato che la popolazione della metro . poli, nel rapporto del 2 gennaio u. a., - 'faggiungi;va la cifra di 5.631.151, au 0 aumento di 854.268 su quella del e 1910. E' considerata la più' grande e citta' del mondo, dappoiché' Londra, i- nel censimento del 1919, aveva una 1 popolazione di 4.036.901. Boston, con 747.923 abitanti, per e popolazione e' la quinta citta' degli i- Stati Uniti.