1,1 l MEI) AND DI. IRIBI fhD I NDLR I'KRMII No. 500 AUTHORIZED UV THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF FHILADELPHIA, FA., BY ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. Bl RI.ESON, I'OSTMASTEK i.KN LA LIBERA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO 11. - Numero 51 Anno Nuovo L'alba dell'anno nuovo sorge 1 j-opra un mare in tempesta. Dappertutto si scorgono nau fraghi e rottami, genti abbando nate in balia delle onde, avanzi di navi superbe stroncate dalla fu ria distruttrice. La lotta che è durata tanto non poteva a meno di lasciare profondissime trac eie nella vita degli uomini; le stragi compiute lasciano dietro di sé delle lunghe teorie di om bre piangenti, il cui dolore non sarà mai sazio. Da ogni parte si ode il grido che invoca tregua e soccorso a tanti mali che ingiu stamente si sono scatenati sul genere umano. La guerra mondiale è stata tanto vasta e tanto complessa da non lasciare alcunché di intatto; anche coloro che non vi hanno partecipato risentirono e tutto ra ne risentono gli effetti. Uno spostamento generale ha avuto luogo; ciò che era al fendo è ve nuto a galla, ciò che era a galla fu sommerso; il cambiamento è troppo grande e troppo repenti no perchè sia tutto giusto; onde è che si ingannano coloro i quali credono ad un completo sovver timento sociale a breve scaden za. I governi sono nè più e nè me no che l'espressione della effi cienza dei popoli che song desti nati a reggere; i regimi (ti mas sima libertà sono solo possibili nei paesi socialmente e politica mente educati a forme di società superiori. Donde scaturisce la conseguenza che certe manifesta zioni demagogiche e rivoluziona rie sono fatalmente destinate a cedere il campo a forme più mo derate, giacché esse non sono che un fenomeno temporaneo di rea zione alla ferrea disciplina subi ta durante la guerra. Ma se tutto il mondo soffre e risente gli effetti di una trage dia che gli avvenimenti di mostrano non ancora com piuta, F Italia nostra ha anche più di altre nazioni il dj ritto di lagnarsi che le sue condi zioni interne ed estere siano an cora tanto confuse, non per fato ineluttabile di circostanze, ma per il malvolere degli uomini che hanno osato negarle e tuttora le negano il soddisfacimento delle sue sante aspirazioni. La cupa, tenebrosa diplomazia del vecchio stampo tutto ha ten tato, tutto ha messo in opera pur di negare all'ltalia il coronamen to dei suoi fini nazionali, ai quali le davano diritto e la vittoria del le armi e la solidarietà nella lot ta cogli Alleati e, infine, il dirit to di autodecisione dei popoli co sì enfaticamente proclamato dai nuovi farisei, facili banditori di dottrine mazziniane, ma altret tanto pronti a ripigliare le anti che vie diplomatiche alla Metter meli quando loro faccia comodo. Anche nei giorni scorsi abbia mo potuto osservare quanto pro fondamente maligni siano certi messeri a riguardo dell'ltalia contro la quale vanno usando tutte le arti e tutte le corruzioni pur di vederla cedere alle loro voglie di mercanti ingordi e in saziabili. Prima si disse che, fi nalmente, l'orizzonte si schiari va e che su di esso stava per bril lare in tutta la sua grandezza l'astro radioso di Fiume italiana; e già gli animi, anche i più in creduli, si aprivano alla speran za di veder appagate le aspira zioni di tanti milioni di italiani concordi in un solo volere, quan d'ecco che nuovi ostacoli d'indole poco chiara, ma appunto per questo poco giustificabili, sono sorti ad interrompere la marcia della verità e della giustizia. Malgrado tutto, Fiume non è italiana che di nome e di aspira zioni, ma il riconoscimento uffi ciale non è ancora venuto e chis sà quando verrà! Gli Alleati, questi volgari speculatori del sangue altrui, hanno troppo pre sto dimenticato quanto debbono all'ltalia, senza il cui provvi denziale intervento a\ rebbero certamente perduto la guerra; hanno troppo presto anche fatto assegnamento sulle minacce, sul la fame, sui turbamenti interni d'ltalia, per negarle il giusto EXTRA! RISPARMIATE MONETA I Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 801-903-905 So. 8«h STREET*. PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo. Vesti per giovanotte, Vestati perragtxzi, Camicie, Camicette. Sottane, Cappelli ed altro. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER 'frutto della sua vittoria. Ma è destino ineluttabile dei •popoli che il giusto e il vero si possano qualche volta, soffocare, sopprimere mai. Essi sono come l'araba fenice che risorge seni pre dalle proprie ceneri. L'ltalia avi'a il riconoscimento dei 66 $lB5 Santa Maria di Monto Castello N. 756 $lB2 Provin cia di Caserta e Trento e Trie ste N. 939 SSO Nuova Trento e Trieste N. 758 S3O Nuova Camillo Benso di Cavour N. 874 s2l Marsicana Villa Glori N. 230 S2O Giulio Cesare Capac cio N. 140 sl6 Pietro Meta stasi N. 539 $15.75 Salvato re Spinuzza N. 578 sls Con cordia N. 454 sl4 Loggia Prov. Caserta e Trento e Trieste per conto del fratello Antonio Casale per 50 biglietti $12.50 Loggia Fuori i Barbari N. 866 $lO Loggia 24 Maggio N. 621 $9 Giulio Cesare Capaccio N. 140 $6 La Vittoria N. 731 $5 Loggia San Michele Serra stretta N. 329 per conto dei fra tello Giambattista Monti per 20 biglietti $5. li me flejjuttvo Malie L'Ordine dei Figli d'ltalia, la sera di martedì 20 gennaio, darà alla Masonic Hall, un gran banchetto in onore di S. E. il ba rone Camillo Remano Avezzana, che nello stesso giorno verrà ini ziato quale fratello onorario del l'Ordine. Sarà quella del 10 gennaio un i bella e solenne affermazione di Italianità, che dirà anche con e loquenza che è passato il tempo in cui i rappresentanti del Patrio Governo restavano lontani da' connazionali, che pure furono sempre ansiosi di, onorando i WITH THE LARGEST CIRCULATION > AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA I INI RUGISIO 'd Kntered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". rappresentanti d'ltalia, confer mare la loro fede e il loro affetto alla patria lontana. L'Ordine dei Figli d'ltalia, che ccnta tante e tante migliaia di connazionali, e per ciò è il mag Il ricevimento del Generale Guglielmotti a Philadelphia i Come già annunziammo, il ■ . Generale Guglielmotti fissò la | sua venuta a Philadelphia per il ! 16 corrente, allo scopo di prende- B re commiato dai Figli d'ltalia di 1 Pennsylvania, dovendo tra breve . tornare in patria. Egli arrivò al la stazione di West Philadelphia feggi •» { • /- " wp *-#1 ' SE . ■/.<* i>«sSé£- - V v <&-■••** • •■■■—*■-■- %? lì# la mattina di detto giorno alle 11.29, atteso dal Regio Console! Generale Cav. Uff. Gaetano Poc c.trdi, dal Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro e dal Co lonnello John S. Mucklè, che è un fervido ammiratore del Generale Guglielmotti e dell'ltalia nostra. Erano alla stazione anche alcuni reporters della stampa america na e un fotografo dell'Evening Ledger. Appena giunto, il Generale si recò in casa del Colonnello Mue klè, che lo aveva gentilmente in vitato, e all'una pomeridiana fu ospite del Regio Console C;iv. iPoccardi, che gli offrì una cola zione, alla quale parteciparono anche la gentilissima Signora del Console, il Colonnello Mucklè c signora e il Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro. Nel po meriggio il Generale Guglielmot ti fu trattenuto a casa del Co lonnello. La sera alle otto il Generale si recò nella Sala dei Figli d'ltalia, ove lo attendevano i Grandi De putati e i Venerabili delie logge. Egli era accompagnato dal Re gio Console e dal Grande Vene rabile. La sala era sfarzosamente il luminata ed addobbata, e sovra stante-ai seggio della presidenza vi era un magnifico ritratto del Generale, opera veramente arti stica del fratello Brocato. Al loro ingresso nella sala gli illustri visitatori furono accolti da fragorosi applausi. Prese subito hi parola il Gran de Venerabile, il quale ricordò tutta l'opera spesa dal Generale Guglielmotti in favore dell'ita lianità e tutto l'appoggio che e gli ha dato con la sua presenza e con la sua parola alle iniziative e atte solennità dell'Ordine, che ebl>e con legittimo orgoglio a proclamarlo Fratello benemerito. Espresse poi a nome di tutti i fratelli della Pennsylvania al l'illustre Generale il dolore che essi provano nel vederlo allonta nare, poiché si può ben dire che egli avesse saputo interpretare e far propria la coscienza degli i taliani del Nord America. Si au gurò che egli, quale nostro fra tello, voglia esporre al Governo l'opera nostra, nonché il deside rio di non essere dimenticati, e di vedere la Patria assunta al po sto che le spetta nel mondo. Il Generale Guglielmotti disse che egli era lieto di poter parla re da fratello ai fratelli, e come nel 1917, alla Suprema Conven sione di Washington, portò ai rappresentanti dell'Ordine la pa rola della fede nella vittoria delle PHILADELPHIA, PA., 27 DICEMBRE 1919 giore esponente dell'elemento nostro, va lodato di non aver in dugiato nel rendere omaggio al l'uomo insigne, che dal Governo d'ltalia fu mandato a Washing ton, in un momento tanto impor • armi italiane, e che la stessa fe- i 'de egli nutre per la totale riven-1 dicazione dei nostri diritti. Disse poi che il nostro Ordine, 'sempre primo nelle opere pa triottiche, forte assertore di ita lianità, è destinato a un grande avvenire, e la sua importanza non può e non deve sfuggire ali;, i attenzione del patrio governo. Ma perchè coll'andar del tempo la santa fiaccola della italianità Inoli si affievolisca in queste con trade, è nec( ssario, egli disse, che si facciano molte logge gio vanili, che debbono formare il nucleo delle forze future dell'Or dine. Quindi il Grande Venerabile presentò al Generale un ricordo consistente in un orologio d'oro a doppia calotta, portante im presso su di una l'emblema del Leone e la scritta "Ordine Figi? d'ltalia in America", e dall'altra la seguente dedica: "Al Genera le Emilio Guglielmotti Fra tello benemerito i Figli d'lta lia di Pennsylvania XVI Dicembre MC.MXIX." L'offerta del dono fu contras segnata dal plauso fervidissimo jdei rappresentanti delle logge al l'indirizzo del Generale, il quale ringraziò con simpatiche e com mosse parole. Dopo di ciò il Grande Venera bile si rivolse al Regio Console :Cav. Uff. Poccardi, e ricordando ;che anche egli ha dato continue Je luminose prove di interessa j mento per il nostro Ordine, sol j lecito da lui la promessa di es j servi iniziato. II Regio Console | disse che come per lo innanzi e- Igli ha seguito ed apprezzato, ! quale funzionario del patrio go verno, l'opera patriottica del j l'Ordine dei Figli d'ltalia, sarà j sinceramente orgoglioso di pote ' re quanto prima far parte di es so come fratello. Inutile dire che questa pro messa del Regio Console fu ac i colta coi più entusiastici applau si. Quindi il Generale, il Grande Venerabile e il Regio Console si recarono al Resaurant I/Ronca vano. La sala del banchetto er i artisticamente addobbata, e vi era anche qui un ritratte del Generale. All'ingresso in sala dell'ospite illustre l'orchestra in tuonò la marci reale. Compone vano l'orchcsti ' i distinti ed e gregi giovani T, V Imando Tito manlio, piano, S mio Titoman lio, violino, e tonio Liuzzi violoncello. Il tt re Raffaele Giannattasio e il b; : tono Vin cenzo Micari cantare o romanza e canzoni popolari, 'to ap plauditi, e dovettero .peteme taluna. Al posto d'onore sedeva il Ge nerale Guglielmotti, avente a de stra il Regio Console e sinistra il Colonnello Mueklè. Partecipa rono al banchetto, che aveva si gnificato intimo, il Supremo As- tante per le relazioni tra gli Sta ti-Uniti e l'ltalia. Possiamo, fino da ora, assicu rare che il banchetto avrà tale un numero di aderenti, che mai si sarà visto l'uguale. si.stente Venerabile Avv. Gio vanni Di Silvestro, tutti i Gran di Ufficiali della Pennsylvania residenti a Philadelphia, e cioì il Grande Venerabile Giuseppi Di Silvestro, l'Assistente Grandi Venerabile Giuseppe Brocato, il Grande Segretario Archivista Alfredo Perfilia, il Grande Se gretario di Finanza Paolo Di Po so, il Grande Tesoriere Benedet to Oro, e 1 seguenti fratelli rap presentanti di logge: Adelizzi Alberto, Dr. Albanese Nicola, On. Alessandroni Avv. Eugenio, Di Berardino Enrico, Dr. Corte se Ignazio, Descano Tommaso, Filami Antonio, lombardo Giu seppe, Maioriello Charles, Ono rato Francesco, Pellicciotti Francesco, Palladino Aristode mo, Russo Avv. Tommaso, Sca lia Prof. Raffaele, Scarpello M. Giuseppe, Torchio Giovanni, Travascio Cav. Francesco, Tra vascio Francesco figlio. Tropea Francesco, D'Urso Antonio, Di Vincenzo Filippo, Titomanlio farmacista Gennaro, Modestino Giuseppe, Dr. Fabbri Remo, Du rante Giovanni, Pisciotta Ora zio, Avv. Scoffield. 1 fratelli Dr. Remo Fabbri e Giovanni Durante vennero appo sitamente da Norristown, come appositamente da Chester era venuto il Dr. Nicola Albanese. Presidente della Commsisioni del Fondo Unico Mortuario. Il Prof. Raffaele Scalia, di Union town, essendo venuto a Phila delphia il sabato precedente, voi le rimanere fino a! martedì pei onorare anch'egli il Generale Guglielmotti. Gustosissimo fu il menu pre parato dal Restaurant Leonca vallo, per la (piai cosa furono no tati parecchi bis; mentre il ser vizio fu veramente inappunta tirile. Al caffè il Grande Venerabile comunicò due telegrammi: une del Supremo Segretario Archivi sta conte Umberto Billi. l'altri: della loggia Italia N. 77. Il prime si esprimeva così : ' "Giuseppe Di Silvestro, 1 N. E. Cor. 7th & Christian, Philadelphia, Pa [ "Come fratello Pennsylvania 1 sono presente pensiero vostre 1 saluto Generale Guglielmotti, Pregoti esternare soldato intre pido assertore schietta italianità mio fervido omaggio. "Billi". Ed ecco il telegramma delle loggia Italia: . "Generale Guglielmotti, Leoncavallo Restaurant 256 S. 12th St. .Phila i "Loggia Italia N. 77 riunita in seduta manda fervido saluto ad dio Generale Guglielmotti pro mettendogli serberà saldo nell'a nimo il culto verso la Patria. "Verna, Venerabile." Invitati dal Grande Venerabi le, parlarono: il Dr. Ignazio Cor tese; l'On. Avv. Alessandroni, Assistente District Attorney, il Prof. Raffaele Scalia, il Cav. F A. Travascio, l'Avv. T. S. Russo il fratello Francesco Tropea l'Assistente Grande Venerabile Giuseppe Borcato; l'Assistente Supremo Venerabile Avv. Gio vanni Di Silvestro, il fratello G F. Lombardo, il Colonnello J. S Mucklè, il Regio Console Cav Uff. Poccardi e il Generale Gii glielmotti. Notevole per le espressioni di sentito amor Patrio il discorse del fratello Bracato ;. per profon da conoscenza delle condizioni delle nostre Colonie (niello .del l'Avv. Giovanni Di Silvestro; c per una nuova affermazione di effettiva fraternità quello do! Regio Console. Il Generale Guglielmotti, nel suo discorso di chiusura, definì l'Ordine nostro con una frase scultorea, chiamandolo "il ves sillo luminoso intorno a cui si riuniscono le forze sane, oneste e pure delle Colonie". Alla fine dei discorsi fu data ad ogni commensale una bella fo tografia del Generale Gugliel motti, con la sua firma autogra fa. Le fotografie furono offerte agli intervenuti dall'artista foto (Continua in 2.a pagina, 3.a col.) La Relazione del Grande Venerabile fratello Giuseppe Di Silvestro alla Grande Convenzione Statale di Scranton tisll'O. F, d'l, Nella Glande Convenzione del l'Ordine Figli d'ltalia tenutasi a Scranton, Pa. verso la fine di A- 1 gosto u. s., fu deliberato di dare alle stampe la parte più impor- ! tante della relazione del Grande : Venerabile signor Giuseppe Di Silvestro, quella del Presi dente della Cassa di Previdenza, o Fondo Unico Mortuario, e i ' rapporti della Commissione per 1 la revisione dei conti. Il Grande Concilio, in obbe dienza alla deliberazione presa, ha diramato ai Grandi Delegati dello Stato, legate in volume, le relazioni suddette oltre a quelle del Ragioniere pubblico signor Francesco Ripandelli, incaricato di rivedere i conti delle due ge stioni amministrative: Grande I/oggia e Cassa di Previdenza. Riportiamo qui appresso in puntate, essendo essa troppo lunga per pubblicarla in una sola volta, la relazione del Grande Venerabile : Orfanotrofio I/Orfanotroflo, ho «letto già, ebbe lincile i suoi oppositori, e ferocissimi, ma le opposizioni non ti vennero dal le logge o dai glandi delegati, a tem po opportuno, nella propria sede, do ve, se discusse e trovate logiche, ra gionevoli, il progetto poteva essere magari ritardato. Lo opposizioni inco minciarono quando, ossequente all'u nanime deliberato dell'ultima Grande Convenzione di Uniontown, il Grande Concilio incominciò a mettere in ef fetti il mandato ad Ksso affidato; quando il pubblico profano. 111 mezzo al i|iiale viviamo ed al quale dobbia mo dar conto, cosi «lelle nostre azio ni come «lelle promesse che facciamo, sapeva di questa nostra iniziativa, che sarebbe stata prossimamente realiz zata. L« logge mandarono i loro delega ti all'ultima Grande Convenzione; non li istruirono «li essere contrari al pro getto dell'Orfanotrofio; i delegati di scussero, si entusismarono («I appro varono; tornarono in seno alle logge, riferirono, bene o male, «> non riferi rono affatto, circa il deliberato preso per l'Orfanotrofio, cosa del resto che succede dopo ogni Convenzione, sia essa Suprema che Grande, per tutti i soggi-tii che si discutono e si appio vano. Però fu inviata alle logge dal Grande Concilio la circolare spiegati va «li tutti i deliberati presi, che «li ventarono leggi. I.e legge non dissero nulla; i granili delegati dimenticaro no. Più tardi, dopo che il progetto fu lanciato con forme mente al deliberato preso, si scatenarono tutti i fulmini e, esempio raro di coerenza, ad op porsi, in seno alle logge, nella mag gior parte dei casi, come avvenne per il progetto della Cassa ili Previdenza, furono proprio i grandi delegati, quel li stessi che avevano approvato il pro getto e che lo avevano affidato al Po tere Esecutivo Centrale per la messa in esecuzione, E' bene tenere in mente, egregi grandi delegati, che il Granilo Conci lio, contro il quale bersaglio «li tut te le espcttorazioni «li frati Ili in mala felle si fanno «lelle recriminazioni, delle accuse le più insensate, ha il do vere. impri scindibile, giusta la pre scrizione «lelle leggi generali capitolo: "Poteri del Grande Concilio", ili dare esecuzione alle leggi dell'Ordine, ai deliberati della Suprema e della Gran de Loggia, ecc. ecc. Non è stato dun que il Grande Concilio a deliberare sul progetto dell'Orfanotrofio, ma le logge tutte di questo Stato per mez zo dei loro rappresentanti. Il Grande Concilio non ha fatto altro che, üb bidiente al mandato affidatogli, cer care di ilare esecuzione alla legge vo tata, mantenendosi cosi fedele all'in carico ricevuto. Quando i Grandi Uf ciali vengono installati, come del resto avviene per gli Uuffìciali delle Logge, essi debbono giura re che rispetteranno e faranno ri spettare le liggi generali, i delibera ti della Suprema e della Grande Log gia, ecc. ecc. Capisco che è puerile intrattenersi su fatti così elementari, ma per quanto elementari essi siano, nelle discussioni, sempre aspre, che avvengono nelle Logge, si parla a vànvera e qualcuno si scaglia contro chi non è che il servo übbidiente della maggioranza. Dal processo verbale avete sentito che noi non abbiamo derogato dal mandato affidatoci. Lo abbiamo ri spi ttatò alla lettera. Prima che vaila oltre è necessario chi io rifaccia la storia cronologica dell'Orfanotrofio. Considerato che l'Ordine è una Or ganizzazione più evoluta delle Socie tà di M. S. già esistenti, che molte cose promisero nei loro statuti fonda mentali fin dalla loro organizzazione e nulla mai fecero; considerato che l'Ordine vuol rivendicare in America il posto che compete agl'italiani e che tanto più all'estero si è apprezzati per quante più opere, filantropiche specialmente, si compiono; considera to che tutte le nazionalità qui immi grate, inclusi i neri, hanno Istituzioni proprie, di vario genere, di cui FOIO noi italiani difettiamo; considerato che gl'ltaliani di America, i quali rap presentano un grandissimo numero, se si tiene conto che solamente New York e rhiladelphia costituiscono una massa di oltre ottocento mila conna zionali e che è vergognoso ed umilian te andare a bussare alla porta di Isti tuzioni indigene dalle quali, a nostro disdoro, P9 volte su cento si viene ri gettati; considerato che noi, entrando a far parto dell'Ordine, abbiamo pro messo e giurato di aver cura del fan ciullo che è l'uomo del domani, lenire i maii delle vedove derelitte e degli orfani piangenti, proteggere la donna madre dell'umanità futura Fa quel che devi, avvenga, che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi aiutare le vedove e «li orfani «lei (ra teili morti; considerato che il predi curie queste belle cose, in ogni circo stanza, è da ciarloni, mentre il met terle in pratica è da uomini di carat ! tere, che fanno onore alla loro paro- Ila; in considerazione di queste e di altre ragioni, dicevo, dai pionieri del l'Ordine si pensò, alcuni anni fa, che i tempi fossero maturi per la creazio ne di un Orfanotrofio e Ricovero. ! Il defunto fratello Altarelli di l'a ,tersoli, N. J-, allora Ufficiale Supre mo, die