LA LIBERA PAROLA (The Frec Word) PUBLISHED EVERY SATURDAV by A. GIUSEPPE I>l SILVESTRO EDITOR-IN-CHIEF ©O6 Carpentcr St. Phila.. Pa. IWll Phonc, Walnut 74-73 Anno 2.-7 Giugno. I*l' - No. 22 SUBSCRIPTION Onc year. in advance . . $ 2.00 Six months ~ • • »• '-25 Single copy 0.03 ADVERTISING RATES per Insertlon Display adi. per inch,singlecolumn $0.75 Politicai notici» " " 44 1.00 Amusements 44 " 44 0.75 per mor»tH Display adt. per inch, single column $2.00 Politicai notices " " " 3.00 Amusemests 44 44 44 2.00 Keading matterper line of 13 cms 0.15 Translation and set up type paid separattly Ali payments must te made to LA ÜBERA PAROLA cortesie eò auòuci imprese meriggi di giugno cominciano ad esser di una soa vità grande: deliziosi nella calma che si offende per il creato e pervade gli umani. Come le ore mattinali sono trascorse, come il febbrile movimento di queste prime ore si estingue, l'alta quiete della siesta penetra d'un nuo vo senso di beatitudine la fibra rinno vellantesi a questi tepori, e l'anima si sopisce deliziosamente nel sogno. Poi ché qualunque cosa si faccia in queste ore, il sogno, un po' ci tiene sempre! Chiusi in una silente stanza solitaria, nella mite luce meridiana, lavorando od oziando, soli o in compagnia, il so gno assale irresistibilmente. Assai dolcemente l'anima vi si addentra, vi si indugia, e vi trova un così completo senso di pace che l'ora passa sempre molto rapida, ed il risveglio torna as sai increscioso. Ma il risveglio viene: viene come gli ultimi folgori del puro occhio sciare agonizzano, quando il lungo, incerto crepuscolo succede, nel la sua alta tristezza, alla letizia dol cissima delle quiete ore meridiane. * * * da.l'alba sentimentale un sospiro è ciò che fu, un sorriso e ciò che sarà: ecco la vita. * » * lettera d'amore per... non mi guardate, non mi guardate più, poiché mi costringete a dire la pa rola profonda che da tanto tempo e voi forse lo sapete mi urge nel l'anima ed alle labbra. Io vi amo. Non so dirvi di più e di meglio. Voi sola potrete analizzarla questa parola che traduce un mondo di sensazioni, che è la eco dei fremiti di tutte le fibre, il riverbero del lampo di tutte le idee, che è dolcezza e pena, luce ed ombra, inferno e paradiso. Io vi amo. Lo so che forse è male l'amarvi. Ma che importa a me del mondo? Io vi amo, vi amo, vi amo, pallida e cara amica mia. E so ben io che non v'è o stacolo che svii o arresti l'amore: es so infrange ogni cosa e va diritto al suo segno. Esso è così in alto che solo agli spiriti eletti è dato poterlo rag giungere. Esso non è niente altro che sogno, palpito, febbre, bacio, ebrezza, delirio, spasimo ed anche morte, an che morte: pensate! Il mondo? Io lo disprezzo, poiché è turpe e crudele ed ha il silenzio velenoso, e il ghigno, e l'invidia, e la calunnia, e la malignità: l'abisso. E lo intende l'amore il mondo? No, no, poiché l'amore ha il profumo e la pu rezza, ha la sincerità degli atti e del le parole, la sana irruenza dei desi derii, la verginità dei sentimenti, la generosa bontà dei propositi. E se tutto questo io leggo negh oc chi vostri così belli e così neri gli occhi vostri, gentile creatura cara! se questo io intendo dal noto consa pevole delle vostre labbra un po' sfio rite pazzamente adoro la vostra bocca un po' stanca! ditemi, che im porta a me del mondo? • * * piccoli pastelli l'ho incontrata per Broad Street, in un ultimo tramonto di maggio, la fan ciulla melanconica. Ha una voce fine, esile: parla poco o punto se non è in terrogata. Si rifugia in tutti gli an goli oscuri e tranquilli: ma ama un po' che si vada a scoprirla nei suoi taciti cantucci, che la si inviti a pren der parte a tutte le riunioni più ru morose e piene di vita. Ella si scher misce con pose languide, con radi scatti nervosi, abbozzando sorrisi che muoiono in un sospiro doloroso. Fini sce per lasciarsi trascinare. Ha sem pre una parola di sconforto sulle lab bra, una posa languida, la testa inchi nata su di una spalla: dice che morirà giovine e sola, sola come tutte le a nime che troppo amano e soffrono nel silenzio. » • » la filigrana del fiore garofano granato: passione arden te. Garofano bianco: amor mite e se creto. • * * e la filigrana dell'amore l'amore indimenticabile è quello che si nutre di solo desiderio. * * * ad un rosaio Povera pianticella sitibonda Nata nel giorno stesso del mio amore! Te pure abbandonò la bella bionda Che me lasciò col mio più gran dolore. Or lungi ella di qui, lieta e gioconda, Ad altro amante avrà donato il core, E noi morremo insieme, oh strano (giuoco, Tu per mancanza d'acqua ed io di (fuoco! " " Conte AZZURRO Pìllll 1 D. C. — -! COOOOCC I <>OOOOOOCsDOOOOOOOOC>OC>QCK}OOOOOOOOCtòOOOOOOOOOOOOOOOOOQCK>OOOOOOOOOOOOOODOOOCHDOOOOOCND^MOOCTOCHS^}OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO i 'OOOOOOOOC<<>COCK^Q PRIMA BANCA NAZIONALE A PITTSBURGH j (First National Bank at Pittsburgh, Pa.) | fsStiggiSl CAPITALE E • SOPRAVANZO $ 5 MILIONI ""«««tuff Ispezionata dal Governo I ## 112 | Vaglia Postali e Telegrafici al miglior cambio della giornata. - Servizio diretto col Ministero per depositi alle Casse ài Risparmio Postali del Regno d'ltalia. - Accetta depositi ad interessi e rimborsa qualunque somma senza bisogno di jj> preavviso. - Accurato e sollecito servizio gratuito per recapito di corrispondenza a chiunque ne faccia richiesta in- g rr.r' viandoci l'indirizzo. - La Banca fornisce qualunque informazione venisse richiesta, rispondendo immediatamente. First National Bank at Pittsburgh, Pa. I FIFTH AVENUE AND WOOD STREET | l OQOO OO<>OCKy>3OOOCNX>OOOOOCKX»OOCH>OOOOOOOCN>OOOOOCHSOaOOCK3OOOOOCHX>OO^ PALESTRA DEL PUBBLICO Sempre in omaggio alla nostra imparzialità e correttezza gior nalistica pubblichiamo quanto appresso da cui esula ogni nostra responsabilità: Susquehanna, Fa., 26 maggio 1919 La Libera Parola Italian Weekly N'ewspaper SO6 Carpente St. Philadelphia, Pa. Egregio Sig. Direttore, V'accludo quest'articolo, pregandovi di volerlo pubblicare per intero nel vo stro diffuso giornale. Prevedo che oc cuperà molto spazio, ciò che dovrà pa garsi. mi farete ricapitare l'ammon tare della spesa per la detta pubbli cazione, che sarò pronto a mandarvi. Saluti Ettore Radicchi RISPOSTA ALLA DELIBERAZIONE PRESA DALLA LOGGIA CRI STOFORO COLOMBO No. 155 O. F. d'l. DI EL MIRA, N. V. Io sottoscritto, venerabile della Um berto I. N. 750 O. F. d'l. in America di Susquehanna, Pa., dirò, in mia di fesa, che quello che il fratello F. Go glia della C. Colombo di Elmira, N. Y., ha affermato in difesa de! fratello Rev. A. Gabbino è assolutamente falso. 1. Che esso fratello Goglia, co me la su nominata loggia, vogliono far capire che io sottoscritto ho esa gerato di molto nella protesta da me mossa, contro il Gabbino, ed approva ta dalla Umberto 1.0 in massa, per il discorso da quest'ultimo pronunciato nella ricorrenza del sesto anniversario della iniziazione della C. Colombo, 6 Aprile 1919. E' una menzogna quel che Goglia asserisce, che cioè se fossero vere quelle parole che si attribuiscono a! Gabbino, sarebbero stati essi i primi a metterlo sotto accusa, ciò che non hanno avuto ii coraggio di fai e, per chè credevano che tutto sarebbe pas sato inosservato. Si vede, caro Goglia, che tenete una bella faccia tosta nel mentire, e non sono io che ho sosti tuite le vere parole pronunciate dal Gabbino, ma siete voi che cercate di far risplendere il falso ed oscurare la verità. 2. II Goglia poi salta di palo in frasca, e porta innanzi cose che a me non riguardano e specie nel tirar in ballo persone, che non c'entrano per nulla. 3. E' veramente falsa la sua as serzione, quando dice che Gabbino non pronunciò quelle parole: "così cadrà anche il Re d'ltalia", e non il Regno d'ltalia come il Goglia insinua, ed è falsa altresì l'altra aggiunta: "che io non mi auguro." Parole queste mai pronunziate dal Gabbino. Oh! be11a!.... E perchè il rappresentante del Regio Patrio Governo abbandonò la sala? E perchè quel pandemonio? Perchè il Grande Curatore fratello Manganaro dovè sudare e lavorare tanto per rista bilire l'ordine? Erano questi forse pazzi ? Avete di menticato tutto quel che avvenne? Io credo che voi facevate finta di non sentire e di non vedere. Avete ragio ne di ricoprirlo, ma quello che voi, o fratello Gcgìia, asserite o cercate di dare ad intendere ad altri, è falso, fal sissimo. 4. Il Goglia se ne vien fuori che io ho sottoscritto, dietro istigazioni di un estraneo che mi avrebbe scritto la protesta. Questa è un'altra menzogna. Vi sia per norma, fratello Goglia, che io non ho bisogno di sobillatori e nè tampoco di dettatori; agisco sotto il mio impulso e per difesa delle nostre 1 leggi che ci governano e che voi vo lete manomettere, mandando impuni- 1 to un uomo che, con le sue parole, au spicava alla caduta del nostro amato Sovrano e alla rivoluzione del popolo italiano. Voi, o fratello Goglia, mentitore della più brutta risma, calmatevi e ringoiate quelle indegne parole usate contro una persona che non ha niente a vedere colla protesta da me mossa contro il Gabbino ed assecondata dal la loggia Umberto 1.0 della quale io sono il venerabile. Se non basta tutto questo, abbiamo dei documenti che approvano il nostro operato e la reità del Gabbino stesso. Ettore Radicchi. Estratto del Verbale della Loggia Umberto 1.0 No. 750 O. F. d'l. in A merica di Susquehanna, Pa. La loggia Umberto 1.0 N. 750 O. F. d'l. in America di questa città, riuni tasi in seduta ordinaria, il giorno ven ticinque maggio mille novecento di ciannove, venuta a conoscenza della deliberazione presa dalla loggia C. Colombo N. 155 O. F. d'l. in Ameri ca di Elmira, N. Y., di non estendere più inviti alla loggia Umberto 1.0 di questa città, finché sarà venerabile Et tore Radicchi; dietro proposta dell'o latore Giuseppe Radicchi si delibera di non accettare più invrti dalla C. Co ombo, cihunque sia di essa il venera bile e per tutta la durata dei secoli. I fratelli che erano tutti presenti alla iunione, per mostrare la loro simpa ia al Venerabile E. Radicchi, si alza re i. di come un sol uomo, pron i ad affiancare il venerabile in tutto, la il venerabile Radicchi, diede ordi a tutti di sedere e con voce ferma chiara incomincia cun queste parole: rateili tutti, Io ringrazio il vostro voto di fidu gfij dlfe3a detta u»à pcrscas Ì2 qua-' l lità di venerabile di questa loggia, si . curo che asseconderete i miei desiderii , se li troverete giusti. Non essendo animato da spirito di vendetta, come già sapete, contro l'o perato della loggia C. Colombo, non ) desidero che la loggia Umberto 1.0 ab bia ad inimicarsi con la consorella. Mai, o fratelli!.... Perciò io consiglio voi tutti a cam biaj- pensiero. Dopo le poche parole ' del venerabile il fratello oratore riti ra la sua proposta e propone inve ; ce che si debba restar amici della C. . Colombo e di respingere sdegnesamen . te il deliberato della C. Colombo, che fu preso per la cretinaggine di un so lo individuo, suscitatore di attriti fra le logge. Chiesta la votazione, questa risul ta unanime. Un plauso della Umberto 1.0 vada , al fratello Pasquale Noschese il qua ' le avendo un po' di senno più degli al tri. desiderava che la proposta Goglia venisse modificata dove si escludeva la loggia Umberto 1.0 dai futuri invi ti, cosa che non fu accettata. Enrico Lisi, Segr. Ardi. iììÉF Si (ißßtaiDßiin Abbiamo sempre pensato che se con tro il nostro direttore non vi fossero poche carogne che, invano, tentano di insudiciargli le suole delle scarpe, queste si dovrebbero creare perchè siccome la loro perfidia s'infrange contro la figura serenamente dignitosa di lui egli ne esce rafforzato nella fiducia e stima dei suoi confratelli del l'Ordine in Pennsylvania e nell'ammi razione di coloro che l'hanno sempre seguito nelle sue lotte per l'elevamen-, to degli immigrati italiani. Il nostro direttore ha commesso u- > na grave debolezza, quella di accetta re la sfida lanciatagli da un certo Nunzio Saggese. Era stato pregato, da amici e confratelli, di non conferire tanta autenticità, morale specialmen te, ad un innominato; più tardi, dopo la sua accettazione, è stato acerba- | mente rimproverato di non aver ascol tato i saggi consigli. Intanto, mentre il nostro direttore j aspettava che incaricati di quel signore si presentassero per portare a compimento il contradittorio, l'inno minato Nunzio Saggese ha stampata e ' diramata una circolare dalla quale, non essendo la dizione chiara abba stanza, intuiamo che egli si ritira, e i ' con faccia pipernina insinua che sia ' stato il nostro direttore a rifiutare il proposto contradittorio. Noi, in verità, non sappiamo seri- , vere più chiaro di come abbiamo fat- j to: il nostro direttore accetta senz'al tro il contradittorio a queste condi- ] zioni: 1. Che si faccia intensa propa- | ganda per avere il maggior numero dir connazionali, dell'Ordine edi fuori del- , l'Ordine; 1 2. Che vi sia uno stenografo; ' 3. Che il tema sia questo: Giù- * , seppe Di Silvestro uomo, giornalista e 1 capo dell'Ordine in questo Stato, ha 1 fatto opera proficua o negativa fra le ( colonie? Ij 4. E' Nunzio Saggese alla por- j tata morale di dare un giudizio sul no stro direttore? I Alla formazione di un giurì re non possiamo accedere, neanche se dell» scelta dei componenti fosse arbi- 1 tro il signor Giuseppe Di Silvestro, e 1 ciò per diverse ragioni: ì a) Davanti ad un giurì d'onore ( le parti dovrebbero essere uguali per j moralità; I b) Il signor Giuseppe Di Silve stro non ha nessuna vertenza perso naie con il Saggese; c) Nunzio Saggese è stato e- ' spulso dall'Ordine Figli d'ltalia per i -sentenza del Grande Comitato Arbi- j tro di questo Stato, del quale non fa ceva parte Giuseppe Di Silvestro. Se : crede gli sia stata fatta un'ingiusti zia, ricorra ai tribunali dell'Ordine, il cui programma egli accettò entrando, malauguratamente, con un gravoso fardello, nelle sue file, o ricorra alle Corti civili. Se queste condizioni non sono sod disfacenti all'innominato possono es sere anche modificate a suo piacimen i to, insistendo però purché si faccia della propaganda per avere al contra dittorio il maggior numero d'italiani e si abbia lo stenografo. E' ovvio intrattenerci sulla prima condizione. Se il Saggese ha da dimo strare delle cose contro il nostro di rettore, egli stesso deve essere con tento di poterlo fare davanti a quanti più italiani sia possibile potere avere presenti. Lo stenografo poi è necessa riissimo perchè l'innominato, per co loro che lo conoscono, è un falsario della verità. Noi stessi ne abbiamo a vuta l'esperienza. In casa del nostro direttore il pusillanime si rimangiò tutti i rospi che aveva messo fuori contro di lui; davanti al Comitato Ar bitri ha negato tutto quanto aveva detto e fatto dentro e fuori la loggia alla quale apparteneva. E perchè l'in nominato non vorrebbe lo stenografo? Per la spesa forse? Se è per qurst. ragione il costo lo pagherà il nostr direttore perchè, come il Saggese die» nella circolare, "non essendo il contra ■AMt rio un saggio di lingua italiana...." 1 A LIBERA t'AltOl,.. ! è necessario per noi che i fatti resti no per come saranno stati esposti e non vengano travisati da falsificatori di mestiere come l'innominato che nel la accettazione del nostro direttore, . egli vede un rifiuto. Non raccogliamo il fango di cui è ricoperto l'innominato e del quale è piena la sua circolare, ma, per que sta volta soltanto, osserviamo: 1. Il nostro direttore non ha mai fatto parte di nessun partito po litico. Questo lo sa l'innominato e lo sanno anche i sovversivi di Philadel phia che dal rivoluzionario (anche nel , ie cifre) non hanno potuto mai avere certi conti; 2. La differenza fra certi rea ti sta nel fatto che il nostro diretto re ha sempre sostenuto delle lotte con tro i disonesti e i magnaccia e l'in nominato fa parte di quest'ultima ca tegoria avendo condotto nel Vermont, secondo la voce pubblica, una casa di mal'affare con annessa vendita ille gale di bevande alcooliche. Del re3to, per smentire la voce in circolazione,» da noi raccolta, l'innominato non ha che da pubblicare la sentenza della Corte, con relativa accusa; 3. Noi abbiamo per i defunti rispetto e culto perchè non assomi gliamo a certuni i quali, vicino alle carni ancora calde, non hanno avuto nè rispetto, nè affetto, nè il più menomo sentimento di delicatezza; 4. Quando noi lottiamo, sebbe ne nel caso presente siamo stati pro vocati, ci crediamo di avere di fronte, se non dei galantuomini, cosa che è' umanamente impossibile, almeno degli awersarii che nella lotta si servono' ili mezzi civili, per quanto disonesti. Se poi invece che con esseri umani ci 1 imbattiamo con assassini, non sarà no stra la colpa se rimarremo vittime di essi che alla ragione sostituiscono mezzi briganteschi; ma, del resto, sia mo pronti a tutto. 5. Quando il nostro direttore si sarà ritirato da capo dell'Ordine in Pennsylvania, continuerà a vivere la stessa vita che egli viveva, lottando sempre, prima che la Grande Istitu zione assurgesse, per opera sua, allo stato in cui oggi si trova e se gli ver , rà dato allora, come ora, d'imbatter :si con la melma farà senz'altro uso di disinfettanti. La dignitosa protesta del Di. rem Folli di Ma Po. «ira in slam creili Dal "The Norristown Times": ' 5 MODEL PRINTING HOUSE*] J A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore-Proprietario J i 906 Carpenter Street - Philadelphia, Pa. i Ìln questa Tipografia, messa su con larghezza di vedute, ai slam- # pa con nitidezza e precisione artistica dal biglietto da visita al modulo più complicato, dall'opuscoletto al giornale di grande formato. 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They do not respond to the true facts, or partial, quotations, but they are always giving direct in sults to Italy, with such terms that are far from being diploma tic, and do not respond to the : duties of such an honorable pa per as yours. Thanks to the good Lord the learned and farsighted American people and statesmen do not agree with your opinion. They know better, they know their rights, and know what Ita- j ly has done for the war. They also know that it is a pity that our president has surrendered to England with France, to the de triment of weaker countries, as well as our own country the Uni ted States of America. Thanks j to our constitution, the United ■ States will see that justice is do-, ne, and show the world that he does not represent the true A merican spirit and ideas. "Why do you always accuse Italy as imperialistic, as you say, play the part of thief and hog? Because she demands Fiume? In Fiume they all speak the Italian language, and 75% of its popu lation are of Italian blood. They want to be with Italy, the moth er country, by their votes and appeals. That is self determinat ion, is it not? If Italy gets all | she demands, she only gets about a million more population or so. She has lost more than that du ring the war, in killed, and crip pled for life. "What about Enland? She added to her vast dominions two new empires in Asia and Africa; gave Japan a province of thirty .millions of Chinese, and practi cally the control of all roads of commerce of the Chinese Repu blic; gave Saar Valley to the French, and there is not a Fren chman living there. "What has become of the fa mous Wilson freedom of the seas ? "Kindly discuss them fairly, and there will be plenty for your readers to learn and judge, and 1 leave Italy alone for a while. i'Very truly yours, "Remo Fabbri, M. D."