PUBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No. 500 AUTHORIZED BV THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILA DELPHI A, PA., BY ORI»ER OF THE PUESIDENT, A. S. BURLESON, POSTMA3TER GEN LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO 11. - Numero 22 LE TENEBROSE CONGIURE NON ANCORA TERMINATE In uno dei nostri precedenti ar ticoli abbiamo affermato che l'at tuale Conferenza di Parigi, che passerà alla storia siccome la più indecorosa turlupinatura e la più brutale ingiustizia, ci ha dimo strato all'evidenza, che l'umani tà, in più di cento anni, quanti ne decorrono cioè dal 1815 al 1919, non è divenuta affatto mi gliore, sembra anzi che abbia fat to un passo indietro verso l'anti ca barbarie, quando la forza e la prepotenza imperavano sopra qualsivoglia diritto. Se si volesse infatti stabilire un parallelo fra il trattato del 1815 e quello odierno, qualunque osservatore spassionato vi scor gerebbe le tracce visibili di que sto fatale regresso verso quell'e poca in cui ogni diritto si anni dava sulla punta della spada. Se nel 1815 l'ltalia fu vittima dell'ingiustizia e dei soprusi del le grandi potenze europee, o, per essere più esatti, delle potenze brigantesche, il cattivo tratta mento ai danni di un piccolo pae se, languente sotto il giogo di una dura schiavitù, fino ad un certo punto poteva dirsi, se non giustificato, per lo meno spiega bile. Ma oggi non è così. Oggi l'lta lia ha il diritto di assidersi, a fianco ed allo stesso livello del l'lnghilterra e della Francia, nel la ripartizione delle spoglie; sia perchè è stata la Nazione che, durante la guerra, ha fatto i maggiori sacrifici, sia perchè al trionfo finale ha portato il mag giore e più efficace contributo. Nel 1815 adunque le Nazioni partecipanti al Congresso che fu definito "il banchetto dei leoni" commisero solamente un abuso di forza a danno di un paese de bole, cui nulla dovevano e che voce non aveva per far valere i propri diritti; ma adesso, dopo una lunga alleanza di armi, dopo di aver condiviso ansie e timori, gioie e pericoli; adesso, il tentati vo di defraudare l'ltalia in ciò che è sua sacra e legittima aspi razione, non costituisce soltanto un abuso, ma una ingratitudine, un losco complotto, una vigliac cheria, un tradimento. E gli artefici, i compilatori di quest'opera nefasta saranno con dannati dai contemporanei e dai posteri. Wilson, Lloyd George e Clemenceau, questi tre eminenti criminali che osano ancora oggi sfidare impunemente la pazienza dei popoli, dispensando colonie, città e regioni a loro capriccio, son destinati a riabilitare, di fronte alla storia, la turpe e lo sca figura di Mettermeli. Oramai, non è più tempo di crearsi pericolose illusioni: Wil son èlo strumento cieco o co sciente di formidabili corporazio ni capitalistiche, le quali per lo sviluppo delle loro imprese ma landrinesche, hanno interesse che Fiume e le coste della Dal mazia non vadano all' Italia, che non sopporterebbe la loro opera sfruttatrice, sibbene alla Jugo-Slavia che nessun argine saprebbe opporre alla loro inva denza commerciale. A questa vergognosa missione assuntasi dal Presidente degli Stati Uniti non oggi che sta qua si per restituire al popolo il man dato affidatogli, ma fin da quan do il crollo dell'impero austriaco incoraggiò il progetto ordito da un'immensa rete di inconfessa bili interessi nel mare Adriatico che si vorrebbe anglo-americano, mentre dovrà essere assoluta mente mare nostrum; a questa vergognosa missione oggi va ag giunto un odio tenace ed impla cabile che si sprigiona dal tetro animo di Wilson che s'è fatto co gliere con le mani nel sacco, co me un delinquente, contro l'lta lia ed il generoso suo popolo. L'opposizione di quest'uomo, non è dettata, come egli voleva dare ad intendere nel suo procla ma, da un senso di giustizia e da amore di pace ; ma da motivi volgari, turpi, vergognosi da cui oc EXTRA! RISPARMIATE MONETAI Ss farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA •01 ■903-905 So. Sth STREET*. 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L'America dichiara guerra al la Germania, nemica mortale del la Francia e della Germania ; ma, auspice Wilson, mantiene le sue relazioni coll'Austria che della Germania è la più valida soste nitrice e nemica secolare dell'lta lia; eppure l'ltalia è alleata del l'lntesa e lotta con tutte le sue forze e con tutte le sue risorse per il trionfo comune. Tra le Nazioni dell'lntesa, la più bisognosa è l'ltalia, perchè priva di materie prime e Wilson, con ferocia di schiavista, le lesi na ogni cosa e quel poco che le concede, in viveri, in munizioni, in carbone, glielo fa pagare a prezzo di usura e le fornisce la roba più scadente. Wilson mette il suo paese a so stegno della Francia; per la 1 Francia tutte le industrie degli Stati Uniti ; per la Francia milio ni e milioni di soldati e per l'lta lia neanche un milite; eppure il maggior contributo all'esercito americano, lo aveva dato l'ele mento italiano; giacché Wilson, l'apostolo di pace, il salvatore dell'umanità, il novello Messia, passando coi piedi sul più ele mentare diritto internazionale, a veva assoldati centinaia di mi ! gliaia di italiani non naturalizza ti ! Eppure finche l'ltalia era in vasa; anche il sacro suolo della nostra patria era profanato dal tallone straniero e dagli zoccoli dei cavalli di Attila. La storia che non si cancella dirà un giorno che i maggiori ar tefici di Caporetto furono i go verni d'America, di Francia e di Inghilterra, nostri alleati ! Ma finalmente il sig. Wilson, quando si accorse che ie cose pro cedevano male per l'lntesa e che anche per l'America si affaccia va sull'orizzonte il pericolo tede sco, si decise ad inviare soccorso di uomini ; ma, anche qui balza la sua antipatia, il suo odio istinti vo per l'ltalia. In un paese invaso da un milione di nemici, egli, ag giungendo alla rabbia il dileggio, fa dislocare dalla Francia, nien te altro che un reggimento: il 332, che Diaz, con cavalleresca cortesia, menziona nello storico bollettino della vittoria cui non avea partecipato! L'antica Sparta, dileggiata da Atene, sconfisse i suoi nemici.in una sanguinosissima guerra; l'l talia conseguì il più grande trion fo della storia, sebbene dileggia ta da Wilson ! Ora, nelle lunghe ma non labo riose nè feconde trattative che si vanno svolgendo a Parigi, il presidente degli Stati Uniti si è I sempre mostrato ostinatamente 'contrario a tutte le aspirazioni j italiane ed in diverse occasioni 1 più intransigente degli stessi Ju go-Slavi, come scriveva diversi giorni or sono la "New York Tri bune." Ha piegato il dorso all'im perialismo inglese, gettando la famosa teoria della libertà dei mari in fondo ai medesimi ; ha ceduto alla Francia le cui mire ambiziose sono andate molto ol tre la .redenzione dell'Alsazia e Lorena; l'ha data vinta persino | al Giappone, forse per timore dej !le nespole omonime, ma rimane imperterrito di fronte ai sacri | diritti d'ltalia. Il cui Go ! verno, al cospetto di tan te manifeste prove di fellonia, non sa ancora decidersi ad un atteggiamento energico e virile e si ostina in una politica remis siva e conciliante. Per la tradi zionale, ruinosa politica del piede di casa, sarà forse costretto a ri tornarsene in patria col dente a j sdutto tra tanti che hanno arro ; tondati i loro già vastissimi pos | sedimenti, ed ha costretto alla | dimissione il Tirteo d'ltalia, il PHILADELPHIA, ,PA., 7 GIUGNO, 1919 glorioso poeta-soldato che tra tanta viltà di governanti, si pro pone di spezzare, coll'ausilio del popolo, le infami reti di un'igno bile diplomazia. Ma una fiacca politica non ha mai prodotto buoni frutti ed al popolo italiano sarà riserbata la ultima parola, al popolo d'ltalia che sdegna vergognosi compro messi e reclama, con sublime con cordia, il frutto dei suoi sacrifici e dell'eroismo del suo esercito. Solo il popolo d'ltalia, solo i quaranta milioni d'italiani e la incrollabile fede di Fiume, di Se benico e di Zara sapranno an nientare la cieca ostinatezza di Wilson, sventando nel tempo stesso le subdole manovre di Lloyd George e di Clemenceau. Ed in un avvenire che speria mo non troppo remoto, i tradito ri djltalia pagheranno il fio del la loro obliqua politica che li ha accecati fino a far loro calpestare le più sacre leggi dell'onore. LA LIBERA PAROLA. L'ITALIA A FIU/nE Ehi, scusi.... Signor WoodrowL. h' lei quel professar che mesi addietro per -vago, per restare a bocca asciutta venne tra noi, guardandoci dal vetro lei sbaglia, oli come sbaglia 1 delle sue vaste lenti Quel lìissolati. illustre professore, e mostrandoci 1 suoi trentadue denti non è l'ltalia... Ali 110! grazie al Signore' in un indefinibile sorriso? Ma guarda 1111 po' die razza d'amicone r. lei. si... lo ravviso! abbiamo festeggiato! Kd in quel tempo, tra clamori e onori, Lll professor tedesco mascherato aveva in corpo tutti i sentimenti • d'americano... Ah caro mattacchionel che solo adesso ha rifilato fuori? l'i rimandi i regali Sì. li aveva? Accidenti! vari e belli coi qusili Allora e giusto, per i sommi dei!, la ricoprimelo, o suonator di piva! eli anche 1 Italia mostri i denti a lei! Restituisca subito gli evviva Lei ei truffò gli osanna e i battimani, clic le facemmo e l'ampio svetolìo lei ci rubo gli onori in malo modo, di bandiere, credendola 1111 amico lei frodo gl italiani, l)a amici come lei ci guardi iddio! lei Mii cilindro certamente ha il chiodo, A scuola si grattava l'ombelicolo il germanico chiodo sopra il (piale lei, signor professore? lei pianta il suo vessil dell ideale ! Non ricorda la Storia, per "favore? Ideale.'. . . Ma via! Non sa che cosa sia lei, signor professore. forse la Geografia? 1 ideale lo tiene per Übbia, Guardi la carta, se di carte è pratico! per lustra, per clamore. l.egga li, senza errore, giacche lei, dal suo cs.nto, dice: Mare Adriatico! fa questione di dollari soltanto! Quello è un mare italiano, professore! .ei così puro e schivo Apra un libro di Storia, se ha costume ha un ideale molto materiale, d'aprir dei libri e legga verbigrazia lei !»a«la al positivo! il passato «li Fiume Ma per fortuna il suo parlar non vale nonché della Dalmazia...' a tai pentir Cristoforo Colombo Poi ci venga a parlar dell'ideale! , d aver scoperto... quello che scoprì. Lei. dal cerve! di piombo, sarà un americano, signorsì, ma lei non è l'America, perdio! Lei porse orecchio al folle bubbolìo di Bissolati il quale veramente. Mi saluti la f.ega non essendo Leonida spartano, delle nazioni, i cafri, i filistei voleva esser Leonida spartente i jugoslavi.. . e fra tre'quattro mesi e spartir la sua patria piano piano.... ri saluti puranche i giapponesi Ah no! Se in quel colloquio dica-loro: Kiao-ciao! lei e .appena ventenne, il 29 dello*scorso I mese di maggio, otteneva. dalia "Penna Academy nf Fine Arts", u ■na meritata onorificenza. ! La onorificenza consiste per es sersi il giovane Sabatini distinto il primo fra i suoi compagni di clas se, e perciò gli è stata concessa una bor.sa di studio, chiamata "Cresson travelling scholarship", in virtù della quale egli, per arricchire il suo corre do di studio, può viaggiare e fre quentare le migliori scuole d'Arte d'Europa. Questo è il secondo pre mio del genere assegnato all'intel ligente studente. Ma v'ha di più. perchè a Raffaele Sabatini, duran 'te quest'ultimo anno scolastico, so no state conferite due menzioni o norevoli, una lo "Stewarson Prize" e l'altra lo "Stimson Prize", oltre che gli alunni detla "Penna Academy of Fine Arts" hanno acquistato un j [suo pregevole pezzo di lavoro di scul j tura chiamato "The Lady Monkey". Noi, che conosciamo l'amore del | signor E. Sabatini e i sacrifizi! fatti ; per il suo figlio Raffaele e che lo abbiamo avuto amico sincero, par tecipiamo alla sua giusta gioia ed auguriamo maggiori allori al gio vane artista. NOBLESSE 3BU6E L'ltalia aveva appena da un anno' rinnovato il tretennale Trattato dal l'eanza con la Germania, quando que sta nel '914, decise di aggredire la Francia. Lo scopo dell'aggressione era stato dichiarato e illustrato, dal gene rale von Bernhardi, due anni prima, ne! 1912, nel libro sulla prossima guerra: "In un modo o nell'altro, è necessario che noi regoliamo i nostri conti con la Francia, per potere avere le mani libere nella nostra politica mondiale» La prima e indispensabile condizione di una sana politica tede sca è l'abbattimento della Francia. E questa volta bisognerà colpire sul se rio, in modo da impedire alla nemica che possa più rilevarsi e rimettersi ancora sulla nostra via." E tutto in fatti era scientificamente preparato, per l'esecuzione di questo disegno; gli animi e le armi: e sopra tutto, di con tro alla forza propria, la disgregazio ne, politica e morale, altrui. In venti giorni, in 40 giurai, se i calcoli si fos sero avverati. l'lmperatore sarebbe en trato sul cavallo di Attila a Parigi. (Erano già pronte le medaglie com memorative del granile avvento). Nei calcoli vi era anche il tamburino ita liano volto dalla parte delle Alpi Ma rittime. Ma il tamburino italiano non apparve. E Attila non passò. L'ltalia era da trent'anni unita al la Germania ed era, anche da trenta anni, separata dalla Francia. Che val se tutto questo? Al momento decisi vo, non ostante le recenti polemiche sulla questione del Manouba e sulla questione del Canale d'Otranto, non o stante le dimostrazioni di Marsiglia a favore dei Turchi e le dimostrazio ni di Tunisi contro gli Italiani l'l talia, al cospetto dell'aggressione, fe ce quello che doveva fare. Si staccò dalla Germania. E si mise al fianco della Francia. Si sarebbe disonorata, nella sua tradizione giuridica e nella sua storia politica, a fare altrimenti. E tenne fermo all'onore della sua sto ria e della sua tradizione. Accorsero subito, dopo la dichiara zione della neutralità italiana, i mes si da Berlino. Che volete? Oro? in censo? mirra? Tutti essi mettevano ai nostri piedi, perchè noi non passas simo dalla neutralità alla guerra: tut to, specialmente le spoglie della Fran cia nel Mediterraneo. E finalmente Bulow venne, con tutte le idee che il generale von Bernhadi aveva sostenu to nel suo libro, per tener legata l'l talia alla Germania in caso di guerra. "Noi dobbiamo pensare a rafforzare in tutti i modi la potenza politica dei nostri Alleati. Noi abbiamo rafforza to l'Austria nei Balcani; bisogna che rafforziamo l'ltalia nel Mediterraneo, specie nel caso della guerra con la Francia." E Bulow venne appunto con questo programma in Roma. E la pri ma parte della sua missione fu rivol ta appunto a persuadere l'ltalia, con la propaganda di stampa e con le trat tative presso il governo, a non pensa re all'Adriatico, e pensare invece al Mediterraneo, e unirsi in guerra con la Germania per combattere la potenza marittima e coloniale della Francia mi Mediterraneo: premio, Nizza con hi Savoia, e la Corsica, e Tunisi. Non aveva forse sostenuto von Bernhardi che valeva la pena, per la Germania, fare anche una guerra per conquistare Tunisi all'ltalia? Ma l'ltalia, ancora una volta, nel se condo periodo, rifiutò l'oro e l'incen so e la mirra dei Magi tedeschi. Ed entrò in guerra, a fianco della Fran cia. Fece, cioè, ancora una volta, quel lo che doveva fare. E si sarebbe diso norata fare altrimenti, j Ma non si disonorerebbe forse più la Francia, oggi, e non si cancellerebbe dal novero (lelle potenze civili dell'Eu ropa, se, per i Jugo-Slavi e per Wil son, si staccasse dall'ltalia, e andasse ; senza l'ltalia a Versailles? Si disono . rerebbe e non provvederebbe nep pure al suo avvenire. E perderebbe, in un'ora, oltre la vittoria, le ragioni della vittoria e le >-agioni della vita. Noi abbandonammo i Tedeschi per la Francia. Può ben la Francia ab bandonare i Jugoslavi, che non si sa chi siano, per l'ltalia e per gli italiani di tutte le rive. Noi gittammo tutto il nostro avve nire nella posta contro la Germania che allora era la più forte e per le j vittorie conseguite pareva l'invinci ( bile e contro l'lmperatore di Ger i mania che era un nostro amico e l'a mico dei nostri Re da trent'anni. Può i ben la Francia mettere un po' del suo | buon volere nella posta tra l'ltalia e : Wilson tanto più che in quella po sta è tutta la causa della libertà e tut jta la causa della democrazia nei vec chi paesi d'Europa. | Andare la Francia a Versailles, sen za l'ltalia, per discutere la pace con j quei tedeschi, dai quali l'ltalia si stac ; cò per stare a fianco a lei nella guer | ra può accadere ? è possibile ? For se. Ma sarebbe un grave lutto per la civiltà d'Europa, che la Francia fos ;se a Versailles, con la banda Nohth -1 cliff-Steed, e- coi Jugoslavi di cui i te deschi a ragione non vogliono rico | noscere i poteri, e non con l'ltalia. ' Gli uomini della vecchia Francia si rifiuterebbero, al grido: Noblesse obli ge. Si piegherà invece il signor Cle menceau? Egli renderebbe un cattivo servizio al suo paese. Io so bene che a un deputato italia no, il quale gli faceva, tempo addie tro, osservare che gli effetti di un dissidio tra la Francia e l'ltalia po trebbero essere disastrosi alla Fran cia fra dieci anni, il sig. Clemenceau Fa quel che devi, avvenga | che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi rispondesse: Fra dieci anni io non sa rò più. Ma il sig. Clemenceau ha più spirito di Luigi XV, e anche più senso :li responsabilità, per non comprende re che non bisogna portare alle ulti me conseguenze le boutade* e nep pure l'eresia di certe premesse. I rapprsentanti dei governi alleati sono due uomini di forte temperamen to, e quindi poco atti a dissociare le loro simpatie o antipatie personali da gli interessi veri e proprii dei paesi che rappresentano. Chi può dire che il sig. Clemenceau non porti nei giu dizii, nei criterii e nell'animo che i suoi giudizi determinano, un po' trop po del vecchio uomo che combattè per trent'anni l'ltalia della Triplice e che non sa concepire oggi un'ltalia diver sa di quella che combattè? E chi può dire che Lloyd George, anche dopo i suoi attacchi al Times e alla banda Northcliff-Steed, non sia pur sempre In tesso uomo lie con quella banda studiò e manovrò nel passato ppr e levare nell'Adriatico il contraltare Ju goslavo all'ltalia? Cavour diffidava dell'lnghilterra nell'Adriatico, più che nel Mediterraneo. E le diffidenze del nostro grande uomo di Stato lianho la loro riprova nel momento presente. Ma Lloyd George non pensa che l'ln- 1 ghilterra ha più bisogno di amici, og gi, dopo la guerra, che non avesse bi sogno prima; e si illude forse trop po che la sparizione della potenza marittima della Germania significhi la sicurezza assoluta dell'lnghilterra nei mari e negli evi. Ma la Germania prima di sparire come potenza ma rittima, ha messo in valore un'arma che rappresenta la svalutazione di tutte le flotte: il sottomarino. E Wil son, vale esso solo, contro l'impero britannico, anche più che la potenza marittima della Germania e più che il sottomarino. Faccia pur la ruota at torno a Wilson il sig. Lloyd George. Ma la teoria dei mandati, che il sig. Wilson non ha inventato, ma ha appe na messo in pratica per dissolvere lo impero coloniale tedesco, è fatto par dissolvere l'lmpero britannico. Ne ri parleremo al rifiorir dei cardi. Comunque, e qualunque cosa acca da, le risoluzioni di questi giorni sono risoluzioni definitive per le sorti delle potenze europee. Si farà, se si farà, la pace, seima l'ltalia? E l'ltalia riacquisterà la sua libertà per l'avvenire, e troverà, al di fuori delle potenze con le quali è sta ta alleata nella guerra, le sue nuove vie. Un illustre paese di 40 milioni di abitanti, in Europa logora e disfatta, può bene, col suo lavoro, la sua intel ligenza, la sua robustezza fisica e mo rale, essere utile agli amici e perico losa ai nemici e agli indifferenti. Vi vemmo, fra le tempeste. E fra le tem peste seguiteremo a vivere, e a inse gnare agli altri la scienza della vita. Non si farà la pace? E la colpa non sarà dell'ltalia, ma di coloro i quali hanno tentato con le loro strutture ar tificiali, con le loro Società bancarie e industriali cosmopolite, sostituire le strutture naturali degli Stati, e so praffare od eliminare gli elementi na turali della vita delle nazioni. Ma potete voi immaginare un trat tato di pace, senza l'ltalia, senza la Nazione vittoriosa? Potete voi imaginarc un sig. Wil son, tra Lloyd George e Clemencenu, officiare sull'altare della Società del le Nazioni senza l'ltalia che, oggi più che mai, rappresenta, nei suo spi rito e nelle sue forme più alte, il so vrano principio delle nazionalità? Sì ? Ma che scoppio d'ilarità nei due mondi! RASTIGNAC. PÌTilllPil I Durante il ricevimento offerto dai soci del Circolo al I)r. Miche langelo De Vecchis che lunedi pros simo s'imbarcherà per far ritorno lin patria, in nome di questa colo nia italiana ed a firma del signor ! Roberto Lombardi, fù spedito, ai senatori Boies Penrose, J. C. Knox e Henry Cabot Lodge, il seguente telegramma : "The italians of Philadelphia, through the Circolo italiano bespeak your prcstige and support on beahlt of the Ball resolution in favor of I talian Fiume". La decisione venne presa in segui to alla notizia apparsa sull'"Every Kvening", quotidiano americano di Wilmington, che l'On. 1,. IL Ball, se natore dello Statore del Delaware, aveva presentato al Senato degli Sta ti Uniti, una proposta in virtù della . quale si raccomandava al Congresso di questa Nazione perchè i diritti d'l talia su Fiume vengano riconosciuti e concessi. Auguriamoci che l'America non permetta che il signor Wilson ! commetta nessun crimine contro l'l- I talia. Identico telegramma dovrebbero spedire ai predetti senatori tutti gli Italiani: logge, Società e circoli. BANCHETTO D'ONORE La sera di giovedì scorso, al Walton Hotel, è stato offerto un banchetto d'onore al Colonnello Clarence P. Franklin e al tenente Ellwood J. Rotan, reduci dal fronte italiano. Intervennero, per il nostro Governo, il Regio Con sole con la sua Signora, e il capi tano A. Sapelli. Daremo ampio resoconto nel prossimo numero.