La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, May 10, 1919, Image 1

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    I)ER QP ncE PA., B Y
1 forti caratteri sono gli Dei J
Supremi della Storia Nazionale.
I A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttpre
906 Carpcnter Street
■ANNO 11. - Numero 18
ri ili • li lì ti ì ci# un i in li i Hr
«I itti M m llttli; 1 fui li;
r Italia vittoriosa
Un riottoso megalomane, ignaro
delle più elementari regole diplomati
che e della vera storia di <juei paesi,
si era recato in Europa per spadro
neggiarvi.
In America, e per l'Ameri
ca, egli vuole rispettata la dottrina di
I Monroe; in Europa pretendeva a far
la da padrone, in casa altrui, da ditta
tore. Negli Stati Uniti aveva predica
ta la democratizzazione del mondo, e
molti di noi avevamo abboccato all'a
mo; in Europa vi si recava per prati
carvi l'autocrazia la più odiosa, tanto
che i rappresentanti delle altre Nazio
ni alleate sono stati contenti della
mossa coraggiosa ed energica della
Delegazione Italiana e della lezione di
correttezza inflittagli da Vittorio E
manuele Orlando. In questa terra il
pedagogo si era mostrato un idealista;
oltre Oceano, per occulte ragioni, va
a difendere gl'interessi di certe com
pagnie di Navigazione contro il dirit
to, la giustizia, la libertà.
Hand off, intruso!
Se precedentemente aveva trovato,
proni ai suoi voleri, la legislatura Na
zionale e il popolo americano che gli
permisero perfino lo sciupio di milioni
di dollari, che pantalone deve ri
pagare- per coprire i vuoti, questa vol
ta non ha trovato consenzienti nè l'A-
Imerica ufficiale nè quella del popolo;
ed il nuovo Congresso, al suo ritorno,
gli farà pagare il fio di tanti errori,
non escluso gli atti arbitrari commes
j si; le sue quotidiane contraddizioni;
\ la figura ridicola fatta fare a questa
j Grande Nazione alla Conferenza della
| Pace recatovisi contro il volere del
' popolo americano.
L'astro incomincia a tramontare e
| la posterità, che avrebbe dovuto ricor
dare il democratizzatore mondiale, non
potrà che amaramente registrare un
■ nome, quello del Presidente più asso
lutista, più autocrate che l'America
abbia mai avuto.
ILe note, le solite note a tempo per
i so, non hanno prodotto l'effe-tto che il
I maestrucolo si aspettava. Povero il
l luso! aveva creduto il popolo d'ltalia
| una mandra di pecore che si sarebbero
f convertite al suo verbo; aveva imma
ginato che il parlamento italiano fos
| se composto di uomini dalla testa vuo
f ta; aveva pensato che, con una colon-
I na di letteratura insipida, egli potes
se sconvolgere la compagine del no
stro Governo, ma. .. baffe! hanno ri
sposto il Governo e il popolo d'ltalia.
Dopo la memorabile lezione di Orlan
do, vi è stata la solenne dimostrazio
ne di protesta della piazza, più tardi
l'affermazione unanime del nostro di-
I ritto, da parte del Parlamento italiano.
| Questi i fatti svoltisi dall'altra par
te dell'Oceano. Da questo lato poi sia
mo più che soddisfatti della solidarie
tà americana per la nostra causa.
La stampa indigena, quella non
venduta all'oro della "Cunard Line",
si è schierata con noi e fra i tanti
giornali americani va annoverato, qui
in I'hiladelphia, il "North America",
mentre l"'Evening Ledger" ha pubbli
cato degli spunti cosi ridicoli da farci
dubitare della serietà di quegli "scri
ba" la cui crassa ignoranza è tanta
monumentale quanto uomo possa mai
immaginare.
"Era perchè faceva freddo in Italia",
come dicevate in un vostro parto in
sensato, signori dell'Evening Ledger,
che il vostro presidente, piegando le
ginocchia agli alleati, per non torna
re in America completamente tromba
to, ha implorato che la Delegazione
Italiana tornasse a Parigi. Altro che
firmare la pace, l'ltalia assente!
Abbiamo avuto con noi, dicevamo,
giuristi di indiscusso valore, ufficiali
superiori ed inferiori dell'Esercito a
mericano, che hanno combattuto in
Francia e in Italia, senatori e con
gressmen, nazionali e statali, alcuni
parlamenti dei diversi Stati e la mag
gior parte dei popolo americano.
Cosicché, il signor Woodrpw Wilson,
presidente degli Stati Uniti, ha dovu
to, come noi avevamo previsto, ringo
« iare il rospo e rassegnarsi al suo fato.
Se ne erano dette tante di cose al
legre, dai sostenitori della politica
wilsoniana, che molti, anche in mezze
agl'immigrati italiani, incominciavano
già a credervi. La Delegazione Italia
na ,aveva fatto il "bluff" di andarsene
ma essa, si diceva, non avrebbe mes
so in pratica la minacciata diserzione
perchè l'ltalia non avrebbe avuto a
chi allearsi. Il Governo italiano, si vo
ciferava, sarebbe stato rovesciato dal
la insipida letteratura di Wilson. Ls
pace, si soggiungeva, sarebbe sta
ta firmata senza l'ltalia ... e tante t
tante allegre barzellette.
I fatti svoltisi però hanno mostrate
che con l'ltalia non si scherza, per
chè essa è forte moralmente e mili
tarmente. Il popolo è così unito ch<
Volete comprare la vostra casa?
ACQUISTATE AZIONI NELLA
SONS OFITALY BUILDING AND LOAN ASSOCIATA
Capitalizzata per S 1,000,000
S 1.00 PER AZIONE
La nuova Serie sara' emessa Mercoledì sera, 21 Maggio, 1919.
nel Palazzo dei Figli d'ltalia, 7th & Christian Sta., 3.0 Piano.
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON L.A. FIACCOLA iFM RUCSINO d
■ "Entt-i ccì ;is st'fc,R(i.cl;tss ,nalter Aprii 19, 1918. al the post office at PhiladelpWa, Pa.. un «kr the Act of March 3, 1879».
per non dare la soddisfazione al pc
jdagogo non ha celebrato neanche !a
.dimostrazione del 1.0 Maggio.
L'ltalia è uscita vittoriosa dalla
guerra avendo schiacciata, da sola, la
testa dell'idra austriaca ed era pron
ta, se l'armistizio non veniva, a pol
verizzare anche l'esercito tedesco. L'l
talia è uscita vittoriosa, diplomatica
mente, dai vergognosi e loschi com
promessi. L'ltalia, senza il bisogno
dell'ausilio di professori in quarantot
tesimo, uscirà sempre vittoriosa e sa
prà mostrare che Essa è la gelosa cu
stode di una civiltà millenaiia di cui
fu ed è maestra al mondo intero.
LA LIBERA PAROLA.
La parata ed il Comizio per i!
Victory Loan di domenica scorsa
riuscirono una vera manifestazione
prò Fiume italiana,
V era stato chi aveva fatto sape
re che gl'ltaliani di questa città, al
l'infuori di un piccolo gruppo che
comparisce e scomparisce a seconda le
circostanze, domenica scorsa, 4 cor
rente, non avrebbero marciato
nò sottoscritto al prestito del
la libertà. Si era andato più in là cer
cando di insidiare contro qualche no
stra autorità. La stampa americana
ne aveva piene le colonne -giorno per
giorno. Chi aveva potuto dare sinrile
notizia? Non, certo, un italiano, poi
ché, se anche, nel giusto risentimento
dei primi momenti, si fosse detto ciò,
non sarebbe stato patriottico riferir
lo per non metterci in cattiva luce. Si
vede però che l'Evening Ledger do
veva saperne qualche cosa, dal mo
mento che nella sua edizione del 29
aprile u. s. pubblicava il seguente ar
ticoletto della direzione:
La preparazione
Fin da un'ora dopo pranzo le logge
dei due Ordini Figli d'ltalia, alcune
in forma ufficiale altre non, Ja Fede
razione, le Società di M. S., con le ri
spettive bandiere, i bambini delle
scuole primarie della Chiesa della Ma
donna del Buon Consiglio preceduti
dalla banda del sig. Aristodemo Pal
ladino, incominciarono a giungere a
Broad St. ed a disporsi secondo le di
sposizioni emanate dal comitato para
ta.
Circa 200 soldati italiani in divisa,
che hanno prestato servizio nell'Eser
cito degli Stati Uniti, in Italia e in
Francia, si erano disposti fra Catha
rine e Christian al comando del Co
lonnello Clarence B. Franklin, che fu
al comando delle Ambulanze. America
ne al fronte italiano ed al cui Reggi
mento,% quando era nel campo ad Al
lentown, l'Ordine Figli d'ltalia offrì
una bandiera italiana. Mentre il corteo
si formava il plotone dei soldati ese
guì, splendidamente, delle manovre de
stando l'ammirazione e gli applausi
del pubblico che gremiva i marciapie
di.
lì Corteo
Il Corteo era formato di un ploto
ne di agenti di polizia a cavallo; del
tornitalo parata nelle persone dei si
gnori Gius. Di Silvestro, Cliairman;
-AVV. V. E. Alcssandroni, Cav. F. A.
rravascio, G. Falanga, Cav. Uff. C. C.
A. 1»: 11 <1 : e Bartolomeo Mansolino, ol
tre che dei Pres. del Comitato Cav.
: yioma, del sig. Costantino Costanti
ni, del giudice Joseph Buffìngton, Mr.
: totesbury e Mr. Rotan; delle ragazze
Clelia Chiesa del Buon Consiglio; del
[ilotone dei soldati; delle signorine fa
•enti parte del coro sotto la guida del
la signora Andrea Lippi, delle Logge,
Federazione e Società.
Esso si mosse alle ore 2.30 p. m. pre
sse e l'itinerario fu quello annunzia
lo, cioè su per Broad, intomo alla sta
llia dejla Vittoria, giù per Broad, al
' Accademia di Musica. Il Corteo fu
lassato in rivista dal generale Char
es 11. Muir, comandante della "Ivey
itone Division" dal balcone della "U
-lione Ltague" dove aspettava in com-
Jagnia del suo aiutante, colonnello C.
r'. Clement, del maggiore Ed. 1100-
ICB e dell'ex governatore McLain.
All'Accademia di Musica
Il teatro tra letteralmente gremito,
sul palcoscenico furono disposte tut
e le bandiere che erano state portate
n parata. Vi presero posto il Comita
o, gli oratori, il coro, le "flowers
rirls Il plotone dei soldati occupò il
•entro della piatta. Faceva servizio
a Banda di Aristodemo Palladino, di
•etta dal signor Alberto Adelizzi.
Quando sui palcoscenico, al suono di
nni patriottici, apparvero il Comitato,
1 Generale Muir, gli altri ufficiali, il
jirdicr Buffìngton e gli altri ospiti,
I pubblico scoppiò in frenetici applau
mentre le signorino in costume, for
nanti il coro, precedevano e seguiva
ìo gli ospiti gettando fiori su essi. Al
laico d'onore era il nostro Regio Con-
Jole generale, Cav. Uff. Gaetano I'oc
ardi.
! Discorsi
Prima di concedere la parola il pre
dente del Comitato italiano del Li
berty Loan Cav. Francesco Konia, an
ìunziù che la sottoscrizione al presti
■o aveva raggiunta la cifra di 900 mi
a dollari, e poi presentò agli inter
venuti tutti gli ospiti. Indi il soldato
i'craa cantò, "la mia bandiera" e il
signor Ferruccio Gianhini una canzone
Patriottica, dedicata alla gentile si
filoni del Regio Console, scritta e mu
licata da suo ligi io che l'accojnpagna
■ a a! piano. Il signor Giannini dovet
.2 ripetere per ben tre volte la can
ione che finisce con le parole: Viva
'America; viva Fiume italiana.
Ter primo, presentato dal Cav. Bo
na, si alzò a parlare il giudice Buff
n -ton. Impossibile poterlo seguire
lei suo eloqucntissimo discorso, come
inpossibile ci riuscì di poter racco
gliere tutto quanto dissero gli altri.
I! giudice Buffington raccomandò agli
taliani di appoggiare il loro Governo
ielle aspirazioni italiane, ma Tacco
nando pure di essere fedeli all'Ameri
■a la quale non permetterà giammai
•he si perpetrassero delle ingiustizie in
ianno dell'ltalia. "Anch'io", ripete bil
ustre giurista, "sono contrario a mol
lo cose dell'attuale Governo, ma non
lercio non darò tutto il mio appoggio
il prestito della Libertà". Parlò po
scia il Regio Console Cav. Uff. Gae
:ano Poceardi il quale, in poche e bril
anti parole, disse essere sua opinio
le che gl'italiani in America appog
geranno il prestito della libertà e tut
i le altre iniziative di questo Cover
io, ma, con maggior enfasi .affermò,
he gl'italiani non possono trattenersi
lai dimostrare che sono in simpatia
•o! loro Governo nel domandare la re
stituzione di Fiume.
Seguirono il colonnello Franklin,
\lr. Stotesbury, il tenente Rotan, l'aw.
Giovanni Di Silvestro ed in ultimo il
signor Giuseppe Di Silvestro, Grande
Venerabile dell'O. F. d'l. in Pennsyl
vania, presentò due ordini del giorno
-he furono approvati ad unanimità.
II primo, al presidende dei Ministri
S. E. Orlando, che dice così:
Philadelphia, 4 Maggio, 1919.
Vittorio Emanuele Orlando
Presidente dei Ministri
ROMA-ITALY
Colonia italiana Filadelfia, riunita
oggi grande Comizio, presente nostro
Regio Console, per ridimostrnre no
stra lealtà popolo americano, riaffer
ma sua solidarietà V. E., nostra Dele
gazione Conferenza Pace, nostro Re,
Governo e popolo d'ltalia.
Cav. F. Roma, Presidente
818 So. Bth St.
Il secondo, al senatore Lodge, in
questi termini:
l'hila., Pa., May 4th, 1919
U. S. Senator Henry Cabot Lodge
Boston, Mass.
PHILADELPHIA, PA., 10 MAGGIO, 1919
Chevalier F. Roma, Chairman
818 S. Sth St.
Negli intermezzi, fra un discorso e
l'altro il coro diretto dal Prof. An
dreoni cantò delle canzoni patriotti
che.
Prima di chiudere il comizio il co
lonnello Franklin lesse una lettera di
ringraziamento alle truppe americane
del generale Diaz e poscia fu annun
ziato che durante la njanifestazione,
oltre alle piccole somme, si erano a
vute le sottoscrizioni di Mr. Stotes
bury per lOOmila dollari; della Sons of
Italy State Bank 100 mila dollari e del
signor Itaggio 5 mila dollari.
PER LA MANCANZA
Di SPAZIO
Abbiamo ripetutamente ditto che la
mancanza di spazio ci impediva di
pubblicare articoli, corrispondenze e
spunti polemici. Infatti,, gli avvisi del
prestito della libertà hanno assorbito
la maggior parte dello spazio del no
stro giornale e noi, perchè impossibi
litati per tante ragioni ad accrescere
il numero delle pagine, abbiamo dovu
to fare di "necessità virtù*'.
Da parecchie settimane siamo in
possesso di un articolo dei signori Ri
dano, Viglione e Tropea coni o un fo
?lio di New York, la cui pubblicazione
avremmo voluto evitare; siccome, pe
rò, gl'interessati insistono noi li ac
•onftntcrcmo appena La Libera l'aro
a avrà lo spazio disponibile, non più
.ardi di un paio di settimane da oggi.
Abbiamo poi una "lunga" partita da
aggiustare con il cosidetto "elemento
scelto" di Reading e da oggi in poi,
perchè in possesso di tutto il mate
riale molto voluminoso, in verità
a campagna la condurremo noi, da
signori quali siamo, purché dall'altra
parte vorranno imitarci e, sopratutto,
provare, comi faremo noi, le asserzio
ni che ! .iranno senza ricorrere a del
le insinuazioni come quelle fatte da
un certo Brunicardi, al quale rispon
deremo nel numero prossimo.
Doghiamo togliere: però la masche
ra dell'ipocrisia ed uscir fuori all'a
llerto.
Questo appello lo rivolgiamo più
specificatamente al Dr. Ferdinando
Colletti. Questo signore ha tenuto
sempre diviso la colonia italiana di
Reading ed ora, pur di riuscire nol
-1 intanto, scaglia, colà, l'uno contro
l'altro, povi li padri di famiglia. Noi
sappiamo che, oltre ad essere il "Deux
in macchina" della vergognosa com
media, è altresì il redattore degli ar
ticoli d'insulti. Noi useremo il nostro
nome e cognome, impresso indelebil
mente sulle colonne di questo libero
giornale; faccia lo stesso il Dr. Fer
dinando Colletti e non si accovacci
lietro il paravento degli ingenui e de
?li incoscienti. Se egli verrà fuori gli
promettiamo un trattamento signori
le, coi guanti; ma se insisterà a ri
maner!' sotto le coltri, noi non senti
remo che disprezzo per lui che non
vuol finirla di suscitare odio fra quei
nostri buoni connazionali.
Anzi, siccome siamt) stati invitati a
ecarci in Reading con queste parole:
'venite a Reading, fate un inchiesta
senza preconcetti alla quale tutti vi
aiuteremo con piacere e vi convince
rete voi stesso, ecc., ecc." noi ci met
tiamo a loro disposizione. Ci fa pia
cere rilevare che oggi ci si invita,
mentre ieri, quando avevamo offerta
a modesta opera nostra per riportare
a pace in quella colonia, il "Deux in
macchina." faceva rigettare la nostra
mediazione.
Noi accettiamo qualunque proposta,
al patto però che si renda di pubbli
:a ragione, da noi o da essi, tutto' il
materiale in nostro possesso.
Saremmo rimasti estranei alla pole
mica se i signori dell' "elemento scel
o" non ci avessero più <L una volta
:raspinati per i capelli. Per renderci
neri te voli di quei signori non avrem
no dovuto accettare comunicati dalla
'arte sana della colonia. Con parole
iiù chiare avremmo dovuto permette
re la sopraffazione; avremmo dovuto
asciar dire sulla "megera" di qui che
in piccolo gruppo di bacati Costitui
sce l"'elemento scelto" e non dare poi
'opportunità agli offesi di difender
si. Questa è la morale del Dr. Col
etti.
Il contesto,egregi signori, è molto
semplice: voi vi proclamaste "elemen
to scelto" di Reading ed insultaste la
massa; dall'altra parte si sostiene che
fra l"'elemento scelto" vi sono non
meno di cinque delinquenti.
Questa è la tesi da trattarsi e noi
io faremo in una forma piana, senza
insulti, da signori, pur dichiarandoci
pronti a qualsiasi vostro invito, a
riualsiasi vostra sfida. Ci dispiace so
lamente che a goderne sarà l'onesto
l'ago.
NOI.
Tfecoinidelofflofioconnazioiole
Dove sono e quali i loro nomi? Ri
siedono in Washington, Pa„ e si chia
mano: Vincenzo D'Alessandro, Camil
lo Di Vincenzo e Michele Cappello, so
prannominato, per suo volere, Mike
Bell. Potremmo molto bene illustrare
le loro nobili figure, ma ci asteniamo
ilal farlo preferitelo di esporre al pub
blico, perchè ne prenda nota e sappia
di quale codardia sono capaci certi
italiani, i fatti "nudi e crudi" che de
pongono della malvagità del loro a
nimo.
Il signor Antonio Maicllo, un egre
gio connazionale di quella colonia, chej.
ricopre la carica di oratore nella locali
loggia Leonardo da Vinci dell'O. F
d'l., dalla quale il Di Vincenzo fu e'
spulso e il D'Alessandro dovette allon
tonarsi, il giorno 20 del mese di dicein
bre u. s. fu chiamato davanti la Cor
te di quella città onde darvi gli esani
per l'ottenimento della carta di citta
dinanza.
Chi l'avrebbe mai detto che i su
detti tre caini si sarebbero presentati
a giurare contro il signor Maiello, ac>
usandolo di avere criticata la citta
dinanza americana ed opponendoci
perchè egli fosse naturalizzato!
Dietro questa denunzia il giudice
non esaminò in quel giorno il Maiello
s lo rimandò ad altra udienza, tre
mesi più tardi, per dare l'opportunità
al candidato di provare la sua inno
cenza ed ai caini di sostenere la loro
iceusa.
Il 21 api-ile u. s., il signor Maiello,
ionizzato dalla sua coscienza e retti
aldine, si presentò, invitatovi, nuova
mente alla stessa Corte, mentre due
legli accusatori, D'Alessandro c Di
Vincenzo, pusillanimamentg, brillaro
no per la loro assenza. 11 terzo, colui
•he ha vergogna del suo nome italia
io, dovette subire l'umiliazione che la
sua testimonianza, distrutta da quel
a del signor Maiello e di altri genti
uomini di quella colonia, non riesci
i fargli ottenere lo scopo, perchè il
giudice concesse la carta di citludi
lanza al Maiello licenziandolo con
jueste parole: Va, tu sarai un bravo
cittadino noi aggiungiamo quei
re rimarranno sempre caini.
!! Banchetto ai Giudice
Eugenio Bonniwel!
\ orrommo dare un estesissimo reso
conto del banchetto offerto al giudi
ce della Corto Municipale on. Eugene
ìoiiiil .vill, strenuo difensore dei dirit
e, del quale, nel numero prossimo un
liHcorso da lui tenuto a favore dell'lta
ia, ma lo spazio tiranno ci ferma la
icnna in mano. Es:;o ebbe luogo la
ii radi martelli scorso, al "Ball Room"
lei "Bel'evue Stratford Hotel" e vi
larteciparono oltre !ÌUO invitati.
Nella tavola d'onore, vicino all'illu
stre ospite, siedova la intelligente
(I energica signora moglie, alla
juale si lieve, come ebbe a dire
ni suo discorso l'avvocato Henry J.
Scott, gran parte del suo successo.
I! banchetto gli si diede, dalla So
iità di Pennsylvania dei Figli della
Rivoluzione Americana, in riconosci
nento dei suoi incontrastati meriti e
>er la <ua elezione a presidente sta
alc della stessa. Vi erano rappresen
atc 22 grandi Istituzioni: I/Ordine
■'igli d'ltalia vi partecipò a mezzo dei
tuo Grande Venerabile signor Giu
;ippe Di Silvestro.
I discorsi furono tutti brillanti ed
ognuno degli oratori, con piena liber
à di parola, svolse un soggetto diver
-10 da quello trattato da altri. I'arla
ono l'on. I.ouis Annin Ames, presi
lente nazionale di quell'Ordine; il Dr
B. McCorniick, presidente dell'Uni
'ersità di Pittsburg ed ex presidente
-Statale ; l'on. Daniel I. Cohalan, giu
!icp dell:; Corte Suprema dello Stato
11 New York; PAw. Henry J. Scott;
dr. Royil Morrison e per gli italiani
'Avv. Eugene V. Alessandroni il qua
e, in una felice improvvisazione, ri
vendicò all'ltalia le sue aspirazioni
lazionali, suscitando un vero entusia
mo nell'elemento americano presen
e che gli tributò entusiastiche dimo
trazioni di simpatia.
In ultimo il giudice ringraziò gl'in
ervenuti e riconfermò le sue convin
ioni le quali fanno di lui l'uomo che
i spezza ma non si piega.
Scusarono la loro assenza con let
ere e telegrammi il senatore Boies
'eivrose, il governatore dello Stato de
<ew Jersèy, quello di New York ed
■ Itri. Dopo del banchetto ebbe luogo
1 ballo.
Siccome la cronaca di un evento co
stituisce la sua storia che non può e
lon deve essere falsificata per scopi
riportiamo i nomi degli ita
iani presenti che noi ricordiamo, sen
ta ometterne nessuno: Dr. Nicola Per
nice e signora, Dr. V. De Virgiliis e
signora, CaV. Francesco Roma e si
gnora, Avv. E. V. Alessandroni e si
gnora, Giovanni De Virgiliis e si
gnora, signora A. Caporale, Signorina
Uosa De Carlo e i signori Cav. Uff.
C. ,C. A. Baldi, Avv. M. A. Pessolano,
Joseph De Vita, Paolo Tranehitella,
Maestro Ettore Martini, Domenico De
Gregoriis, Luigi Monacelli, Costanti
no' Costantini, Avv. Giovanni Di Sil
vestro, Aw. Joseph P. Bartilucci, Ro
berto Lombardi, Giuseppe Bartilucci
Cav. F. A. Travascio, Charles A. Nar
dello, Vittorio E. Masè, Feo, Josepl
Vena e Andrea O'Neil ed il nostro di
rettore G. Di Silvestro. Per richiesti
della maggior parte della delegazioni
italiana il signor Joseph Trainer pre
se posto nella loro tavola.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Grande Loggia
DELLO STATO DI PENNSYLVANIA
PER I DIRITTI
DELL'ITALIA SU FIUME. \
Quando i giornali resero noto il pen
siero del Senatore IL Cabot Lodge,
pienamente tavorevole al riconosci
mento dei diritti della nostra Patria
su i iume, il Grande Venerabile isi af
frettò a spedirgli il seguente tele
gramma:
.Senatore Cabot Lodge, Boston,
Mass.
ice.
"Giuseppe Di Silvestro."
Copia di questo telegramma è stata '
trasmessa al Senatore Boies Penrose
li Philadelphia, concludendo così:
"We are anxious to know what is
>'our poiiit of view concirning this
matter." .
I) Senatore Boies Penrose ha rispo
sto in questi termini: Mr. Giuseppe
Di Silvestro, IG2G S. Broad St., Phila.
"May 3rd, 1919
"Dear Sir:-
"I have yours of Aprii 30th, and
fan fully note your views expressed
therein. I ani in friendly simpathy
with the aspirations of the italians
pcople, and, so far a. ; I am informai
at the present ti me, I believe Fiume
should be restored to Italy.
"Yours truly
"Beies Penrose." V
1 BENEFICATI
DAL F. U. M. IX ITALIA.
Alla Commissione F. U. M. sono
pervenute le seguenti lettere che ac
cusano ricevuta ili somme mandate in i
Italia per benefici di morte: ,
"Alia, 20 marzo 1919. !
"Ricevo per mezzo della Banca la 1 i
somma di lire 2000.00 per il decesso <
di mio figlio Scaccia Antonino. i
Grazie a voi che con sollecitudine ;
avete voluto inviarmi la suddetta som- (
ma per lenire il dolore dell'animo mio <
in seguito alla perdita di mio tiglio. <
tradite i sensi della mia riconoscenza, i
"Sfaccia Vincenzo". <
"Uogliano, 26 marzo 1919. '
"Sono in possesso della vostra let- '
tera del 27 febbraio u. s. e della som- h
fiia di lire 2500.*00 che avete creduto
rimettermi, le (piali sono state una
nanna dal cielo dopo la disgrazia toc- j '
atami per la morte del fu mio mari- I
:o. Ringrazio infinitamente cotestn
Società, e sempre memore del benefi
co avuto, riverisco.
"Chiara Altomare,
vedova Muletta."
"Raccuia, 28 marzo 1919.
"Ho ricevuta vostra lettera e le li
•e 2 )00.00, e ringrazio sentitamente la
Commissione tutta del pensiero che ha *
ivuto prr me povera donna sventu-! !
ata, che sono rimasta vedova con un
jambino di eette anni. Non altro, e mi 1
lieo,
"Scheps Antonina." J
|
"Pugliàno, 10 aprile 1919. *
"110 'icevuto il vaglia bancario di *
lire 2500.00 a me spettanti per la mor 1
te del mio povero marito Tommaso Ri- .
laidi, e prego i componenti tutti di.' 1
'odesta Spettabile Associazione divo- j!
er accettare i miei più vivi e sentiti
ringraziamenti. Non mancano di fars b
iltrettanto i miei poveri orfani, che
senza sostegno del loro genitore af- f
flittamente vivono. ®
'Kinnovo i miei ringraziamenti e
gradiscano i sensi della mia stima t 1
gratitudine.
"Rosolina Mazzotti." '
r
"Barcellona (Messina), 10 apr. 1919, '
"In risposta a pregiata vostra del z
febbraio, mi affretto a informarvi c
che proprio oggi 10 aprile ho ricevu- j a
to a mezzo della Banca Commerciale *
Italiana la somma di lire 2500.00 e- *
quivalente a dollari 400,00, quale be- c
neficio per il decesso di Sebastiano r
Zangla. ■
"Ringrazio sentitamente ed abbiate- d
vi i miei distinti ossegui.
"Carmelo Zangla."
CRONACA DELLE LOGGE. ;
La sera di giovedì primo maggio la
loggia Balilla N. 667 di Thiladelphia *
celebrò insieme il suo anniversario e
la festa dei lavoratori. I
La cerimonia si tenne alla Eagle I
Hall, ed invitati vi intervennero i rap- j
presentanti delle altre logge locali.
Dopo il venerabile Eduardo Abate, "
parlò il fratello Giovanni Torchio, che "
illustrò poeticamente la data di calen- *
dimaggio, e fu molto applaudito. In l
seguito prese la parola il Grande De-
putato della loggia fratello Giuseppe
Modestino, ed a lui seguì il Grande '
Segretario Archivista Alfredo Perfilia, ; '
incaricato di pronunziare il discorso '
Fa quel che devi, avvenga
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Sol di
'ufficiale della 3cruta. Egli espose ir
breve il programma evolutivo dell<
rivendicazioni proletarie, ed in ultime
ebbe vibratissimi accenni anche al fat
to di Fiume, ai quali l'assemblea s
associò con molto dolore.
Durante il corso della serata essen
do intervenuto l'assistente Supreme
Venerabile Avv. Giovanni Di Silve
stro, fu anche egli invitato a parlare
e disse di ! dovere degli italiani immi
rati nell'ora presente.
Parlarono i fratelli Ilev. Della Ciop
l>a e Nicola Rivano.
A tutti gii intervenuti furono di
stribuiti a profusione dolci, vermouth
e birra. La riunione fu rallegrata da
una buona musica, e furono eseguiti,
applauditissimi, gli inni patriottici.
* * *
La loggia Nuova Camillo Benso di
Cavour N. 874 di Mt. Pleasant si è
divisa in due partiti, non per le ele
zioni alle cariche e per dissidi inter
ni, ma per uno scopo più pratico, quel
lo cioè di vedere quale di esse porte
rà il maggior numero dei soci fino al
la seduta del DO maggio.
Finita la gara, la iniziazione sarà
unica, e alla cerimonia sarà invitato
il Granile Curatore residente in Union
town, fratello Gennaro Barbarisi.
IL COM 17.10 DI CHESTER.
Dicemmo la settimana scorsa che la
: loggia Sbarco di Marsala N. 637 di
, Chester .si era resa iniziatrice di un
Comizio di protesta contro l'operato
<ii Wilson per il fatto di Fiume.
Il Comizio ebbe luogo la sera del 28
aprile, e le sue decisioni furono co
municate al Grande Venerabile col se
guente telegramma:
"Sotto gli auspici leggia Sbarco di
Marsala, questa Colonia unita solenne
Comizio si associa aspirazioni italia
ne, augura completa vittoria.
"Placido De Furia, Ven."
RINGRAZIAMENTO.
i Dalla società Stella d'ltalia tra i
I barbieri italiani di Philadelphia, è
pervenuta la seguente, indirizzata al
Grande Venerabile dell'Ordine dei Fi
eli d'ltalia:
"Con la presente le comunico che
nell'ultima riunione della suddetta so
cietà ad unanimità fu deliberato di
porgere sentiti ringraziamenti a co
desta benemerita Grande Loggia dei
Figli d'ltalia in Pennsylvania e" con
essa a tutte le singole legge per ia
cooperatone data alla nostra associa
zione in occasione dei due balli prò
Croce Bossa Italiana nel 1918 e 1919,
e per la cooperazione data anche in
occasione della sottoscrizione aperta
dalla nostra associazione per la Bor
sa a Tavore delle vedove e degli Or
fani dei soldati morti in guerra, con
segnata alla Missione Italiana.
"Con osservanza mi creda della S.
V. Dcv.mo
"C. Coco, Segretario."
Aiutiamo una onesta
pubblicazione
Il primo anno di vita di questo gior
nale è spirato il 20 dello scorso mese
di Aprile, ed in questo giorno anche
la data di abbonamento, alla maggior
parte dei lettori, è scaduta.
Abbiamo ragione di credere che
questo modesto giornale di lotta ab
bia soddisfatto, sia per il modo come
è stato compilato che per la puntuali
tà nelle sue pubblicazioni e nella di
stribuzione agli interessati.
Questo loro compiacimento però, che
i nostri amici e simpatizzanti ci han
no espresso in tante maniere, debbono
dimostrarcelo in un modo più tangi
bile: PAGANDO, COLORO PER I
QUALI IL TERMINE DEL PRIMO
ANNO E* GIÀ' SPIRATO, L'AM
MONTARE DI ABBONAMENTO
ANTICIPATO, COME FECERO IN
PRINCIPIO.
II materiale e la mano d'opera, nei
tempi che corrono, costano moltissi
mo, e tutto si deve pagare in conta»-
ti. Perciò facciamo calda raccomanda»
/.ione agli amici, se hanno a
cuore il nostro giornale, a fatti e noo
a parole, e se desiderano che esso vi
va ed alzi la sua voce, sempre forte
e robusta, paghino, sema farselo ri
cordare, il costo di abbonamento, e d
risparmieranno così la speaa e l'odio
so compito di affidare la esazione a
degli agenti.
• * *
A quelli poi sono pochissimi
che si son goduto il giornale per ua
intero anno o in parte, senza
pagarlo e senza nemmeno sentir* il
dovere di rispondere alle reiterate sol
lecitazioni; a cotesti sfruttatori dei
lavoro altrui, ai quali il giornale no*
è stato imposto perchè, sia in esso co
me nelle lettere loro indirizzate, i
stato sempre detto che "coloro i quali
non avessero voluto ritenerlo avreb
bero potuto rifiutarlo"; a quei signori,
dicevamo, neanche una parola di rim
provero: essi sono sempre in caratt»
re nello sconoscere il proprio dovere.
L'AMMINISTRAZIONE. AND THE LOAN
"No one who knew anything of the
Italians in Philadelphia supposed for
a moment that they would refuse to
support the Victory Loan. Attain we
have had the spectacle of a handful cf
selfadvcrtisinif egotists presuming 'o
speak for people whom they do not
justly represent.
"The average citizen among the I
talians trusts America. And America
has a right to trust him. It was man
of his sort, his brothers perhaps, who
had to do the fighting, not the few
who remain safely at home in every
crisM and make a paying profession
of their nationality. He doesn't want
to he drafted again. He doesn't want
the helpless millions in his nati%'e
country to be compelled at some fu
ture time to go out once more and
hold contested lines in an inferno of
cold and desolation before they die for
the sake of somebody's vanity. What
concerns him concerns America.
If we judge the Italians aright, they
arc far too intelligent to be misguid
ed by the shameless and detestable
servility of those American newspa
pers that have been trying to make
money out of their anger and their
disappointment."
La parata cd il Comizio intanto, cb
bero luogo, e la doppia manifestazio
ne, se ve ne fosse stato ancora il biso
gno, riusci a convincorci che gli amc
ricani sono dalla nostra parte perche
nell'Accademia di Musica, dal primo
all'ultimo oratore, dalla prima
all'ultima parola detta, vennero riaf
fennati i diritti d'ltalia su Fiume.
The Italian Colony of Philadelphia,
assembled in Mass-Meeting at the
Academy of Music, for the purpose of
displaying in no uncertain terms its
unwawering loyalty to the great Am
erican people in furthering the suc
cess of the Victory Loan, takes this
cccu ion to endorse and commend you:
' TVoble lighthoua and firm attitudi
towards Italy in this, lier supremi
hour.
May, your worthy collegues of th(
United States Senate follow your ex
ample and harken to the heartrending
appeal of the people of Fiume to be
united with their mother country, Ita^
iy-
"In the name Sons of Italy in Ame
rica in the State of Pennsylvania, of
which I am Grand Master, I extend
to you my Hcarthly sympathy for the
right cause that you have assumed
toward the just claims of Italy.
"We trust that the government and
people of this great Republic will not
allow that one person be a manipola
tor and the executor of a terrible
crime, such as the taking away of
Fiume from Italy.
"Besides our organization all tho
Italo-Americans beg Your Honor to
continue to champion rights and just
ice.