PUBLIII BY THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, PA., BV ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. BURLESON, POSTMASTER GEN I forti caratteri sono gli Dei | Supremi della Stori* Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO 11. - Numero 17 Verso le tenebre della barbarie Siamo nel periodo più tragico che l'Europa abbia vissuto dall'agosto del 1914; la pace del mondo sta nuova niente per essere turbata. Eppure per colpa di un personag gio da commedia, che va assumendo a Parigi in grottesco atteggiamento da Don Chisciotte; di un individuo che la sorte cieca o gli intrighi di parte hanno immeritatamente innalzato, dalla oscurità e dalla miseria intel lettuale, ai fastigi del potere, la mi naccia dell'ora si risolverà ne sia mo eerti in un allegro episodio di batracomiomachìa. Il Presidente Wilson, übbriacato dai trionfi del suo esercito in Francia, trionfi resi non difficili dall'eroismo dei nostri soldati sul Piave; übbriacato anche dalle accoglienze entusiastiche cui venne fatto segno, insieme con la Presidentessa, nelle capitali di Euro ra e segnatamente in Roma eterna, dove 1 cittadini dell'Urbe si illusero di avere a fare con un gentiluomo, co me afferma il "Popolo Romano", gior nale serio e di autorità mondiale, so gnò di essere un grande uomo e di potejv assoggettare l'Europa ai suoi voleri. E scald atosi in quest'idea peregri- ] na,' egli capo di Stato volle ad ogni Sosto partecipare ai lavori della conferenza, in qualità di delegato del suo parse, sedendo accanto ad altri inferiori di grado, coll'unica mira am biziosa di imporre la sua volontà e di far prevalere il suo punto di vista. E si presentò all'adunanza coi suoi famosi quattordici punti, ridicola pa nacea, che ha subito, nel periodo delle discussioni, quasi ogni giorno scacchi solenni ed inonorate sepolture, e che oggi il Mose in erba vorrebbe riesu mare ai danni dell'ltalia. Ma Wilson, quest'uomo che ha un concetto sui generis della dignità u mana e che sembra non risentire le umiliazioni che gli vengono inflitte, è abituato ad ingoiare i rospi. Si oppose dapprima alle brame del la Francia, che non paga dell'Alsazia e Lorena, aveva spinto il cupido sguardo su! ricco bacino della Sarre, ma d ovette desistere dalla sua oppo sizione e la Francia trionfò. Più tar di mise in ballo, contro l'lnghilterra, le sue domande sulla libertà dei ma- ! ri, ma fini col rinunziarvi e piegare la testa, come un cane frustato. Oggi che si vede coperto di ridicolo insieme coi suoi famosi quattordici comfendumenti, vuol rifarsi in qualche modo degli scacchi subiti, e sceglie, a bersaglio della sua rabbia impoten te, l'ltalia, economicamente la più de bole tra gli Alleati, sperando, nella sua mente torpida e tapina, che la no stra patria dovrà cedere alla sua pre potenza di spavaldo e volgarissimo ricattatore morale. . Ma egli ingoierà anche il rospo di »o, Fiume; oh! lo ingoierà senza dubbio tì, siccome questo sarà il rospo più / grosso ed indigesto, poiché Wilson stavolta ha parlato ad alta voce ed in •?s»pnbblico, non gli rimarrà altra via che rivarcare l'Oceano e tornarsene in America, senza rimpianto da parte di coloro che rimangono e senza gloria per lui. |ì * In questo antipatico atteggiamento del Presidente degli Stati Uniti, il j Itolo di questa grande Nazione non neppure la più lontana ombra di ponsabilità. Ciò è stato solenne nte riconosciuto anche dal popolo liano, il quale, nelle imponenti di strazioni di questi ultimi giorni nel- ; cento città della Penisola, riaffer va le sue simpatie ed il fraterno ore verso il popolo d'America, con ii e clamorosi evviva, mentre non jarmiava le grida ostili contro il focatore dei suoi diritti; contro nbizioso immeritevole; contro la vi ia rana che vuol gonfiarsi nella Ita vanità di assurgere alle dimen ili di un toro. 3 che l'opera subdola e doppia del esidente non sia condivisa dal po -1 Itolo, ce lo dimostra la condotta degli americani benpensanti e della stampa più autorevole, che giudicano, con se- Vero linguaggio, l'atteggiamento di Wilson, tessuto di incoerenze e di in giustizie e l'offesa gratuita e volgare da lui fatta ad un grande popolo, le gato con vincoli indissolubili di allean za e di fratellanza col popolo d'Ame rica. • ; Parteggia con Wilson e sostiene la vergognosa causa jugo-slava la più I bassa plebaglia, il profanum vulgus di cui fa parte anche la stampa prez solata e venduta; ma di questa ver ìninaia non dobbiamo preoccuparci, feome non dobbiamo occuparci di un Mobile sconosciuto, Mr. House, che tiene per il filo la marionetta. » * * Wilson è stato per tre giorni in I talia; ha assaporato i trionfi di Roma, di Milano e di Genova; è venuto a contatto con le masse, ma, da osser vatore superficiale, non ha saputo co- Roscerne la psiche. Se avesse avuto un più retto giudizio, una più equa percezione, non avrebbe commesso il Madornale errore odierno, indice di li na enorme miseria morale. UÈEgli ha creduto di risolvere la qui- Btione di Fiume, che è indubbiamen te la più complessa della conferenza, in una maniera brutale;- assegnando cioè la gemma del Quarnero ai jugo slavi e tentando di appagare l'ltalia con un proclama al popolo, nel quale rè manifesta la criminosa intenzione di menomare l'autorità dei nostri De legati e di scavare un abisso tra il Governo e la Nazione. ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVA INI "TI SE IVI PRE, OOINJ L.A FIACCOLA I INI PUGNO p | E* inconcepibile che un uomo di 1 Stato abbia potuto sperare per un so ■| lo istante che due o tre colonne di prosa vuota e sconclusionata avessero potuto far dimenticare all'ltalia i sa i crifici di 41 mesi di guerra, i suoi cin > quecentomila morti, i trecentomila • mutilati, e farla rinunciare al suo so ! gno secolare di redimere tutti i suoi , figli dal giogo straniero, e di assicu rare i suoi confini dalle insidie e dalle prepotenze nemiche. Ma l'atto incon sulto di Wilson ha prodotto l'effetto che doveva inevitabilmente produrre. Di fronte all'aggressione ingiusta e i triviale, i quaranta milioni di italiani , han levato fieramente la testa ed al l'intruso che vuole immischiarsi nelle cose altrui, non chiesto né desiderato, hanno dato la risposta che si meri tava. La prima lezione di buona creanza l'oscuro professore di Princeton Illa ricevuta da S. E. Orlando che ha par lato un linguaggio pieno di dignità e di fierezza. ' Oggi èla volta del popolo d'ltalia. [Come dopo Caporetto, anche oggi, do po il novello insulto straniero, il ge- 1 neroso nostro popolo ha serrato le fila attorno al suo Re ed ai suoi Gover nanti; tutte le divisioni di parte sono, come per incanto, scomparse, e nelle grandi città come nelle piccole, mi lioni e milioni di gente, percorrono le I vie acclamando ad Orlando e Sonnino, propugnatori dei nostri diritti, impre- I cando a Wilson, goffo campione di i interessi inconfessabili nella "Cunard Line" edi vergognosi retroscena. I" nel delirante, generale entusiasmo prevale il proposito fermo ed incrol labile di rinnovare i fasti delle cinque giornate di Milano e delle dieci di | Brescia, se gli Alleati oseranno anco ,ra di opporsi alle nostre agitazioni | legittime e sacre. La stampa è concorde; il popolo, come ai tempi epici della guerra, co stituisce un esercito solo. Dal Re, dal primo cittadino di Roma, tutti gli i taliani hanno di nuovo rievocato il glorioso motto del Piave: Non indie treggiare d'un solo centimetro! Gabriele D'Annunzio, l'eroe ed il cantore della nuovissima epopea, al Sindaco Colonna che lo invitava a re | carsi in Roma a portare la sua voce possente in un'adunanza solenne, ri spondeva con questo telegramma fati dico che riassume, in una sintesi mi rabile, l'anima della Nazione: "Mai mi sono sentito più orgoglioso di essere italiano. Di tutte le nostre ore eroiche, questa è veramente la più solenne. Non v'è nulla di più grande nel mondo che questa Italia che non ha paura di rimanere sola contro tut ti. Colla sua forza moltiplicata dai sacrifici dei giorni di sofferenza, l'lta lia oggi è grande e pura in mezzo a tanta bassezza, a tanto odio, a tante menzogne degli alleati. "Gli alleati sono iniqui, ingrati e smemorati. "Noi dobbiamo ringraziare Iddio che ci esalta per averci fatti degni di questa prova suprema, concedendoci l'onore di smascherare il falso idolo ai cui pitali ci siamo una volta ingi nocchiati." ♦ * * I Nella dichiarazione sulla quistione di Fiume, Wilson asserisce di non es- j ser contro l'ltalia, ma di agire inve ce nel di lei interesse e per scongiu rarle la minaccia di possibili irreden tismi futuri. Impareggiabile pedagogo"! Egli ave va meditato il vigliacco insulto, fin da prima di pai-tire per l'Europa e ciò si desume dal fatto gravissimo che ave va condotto seco, come uno dei dele gati, un certo Mr. White che in altri tempi, ambasciatore d'America a Ro | ma, il nostro Governo aveva ripudia to come persona non grata e gli ave va dato il suo passaporto. Sarebbe, in altri termini, come se adesso, il Governo tedesco inviasse a Versailles, coinè suo plenipotenziario, l'ex ambasciatore presso gli Stati U niti, Bernstof. Il Presidente inoltre, negando il suo consenso all'annessione di Fiume al l'ltalia, dice di voler tarpare le ali del malaugurato imperialismo italia no, gravido di conseguenze gravissi me. Rileggiamo, a questo proposito, le dichiarazioni dell'On. Federzoni che fan fremere di giusto sdegno quanti ! nel mondo non sono accecati da insa ne e torbide passioni: "La Plancia voleva una pace che le restituisse l'Alsazia e Lorena; l'ln ghilterra prese le armi a difesa del l'indipendenza del Belgio, aggredito dalla Germania; l'America scese in conflitto per creare una pace basata sulla giustizia e per stabilire una permanente società delle Nazioni. "Vinta la guerra, la Francia vuole ed ottiene, oltre alle province perdute nel 1871, il bacino di Sarre, estenden do le sue frontiere sino al Reno; es sa inoltre occupa gran parte delle co lonie tedesche e la Siria che è decisa a mantenere ad ogni costo. Ma questo non è imperialismo francese! "L'lnghilterra costringe Wilson a ritirare le sue domande sulla libertà dei mari, s'impossessa della Mesopo tamia, estende il suo dominio nel Me diterraneo orientale. Ma questo non è imperialismo inglese! "Wilson inserisce nel progetto del la Lega delle Nazioni la dottrina di Monroe che rende l'America immune da qualsiasi intervento da parte della lega stessa nei suoi affari interni, rifiuta di riconoscere l'uguaglianza di PHILADELPHIA, PA., 3 MAGGIO, 1919 razze, quasi eke il Giappone abbia meno diritto, di fronte alla civiltà, di quello che non ha la Jugoslavia. Ma questo non è imperialismo americano! "Il solo imperialismo è quello del l'ltalia, sogno di coloro che combat terono e caddero nell'immane conflit to; conforto che mitighi le sofferen ze inaudite di migliaia e migliaia di vedove e di orfani. Imperialismo co stituito da poche montagne rocciose, co'i una popolazione di meno di un milione di abitanti, ciò che appunto l'ltalia reclama!....". * * * (ìli alleati in quattro anni di guerra immane, hanno schiacciato la tiran nia degli Honzellorn e degli Asburgo; ma a che prò, se oggi apparisce sul l'orizzonte europeo lo spettro della ti rannide wilsoniana? GRANDIOSA PARATA ITALIANA PER IL PRESTITO RELLA VITTORIA l'hiladelphia, Fa., 1.0 Maggio 1919 EGREGIO SIGNORE, Nella seduta plenaria tenutasi la sera del 28 Aprile u. s. Hall", alla quale paroecipò OuOta la colonia italiana nelle persone dei rappresentanti le logge dei due Ordi ni Figli d'ltalia, le Associazioni di Mutuo Soccorso e i Circoli, politici e religiosi, fu, ad unani mità. deliberato che il giorno di domenica prossima, 4 correnOe, alle ore 1.30 P. M., dichiarato "ITALIAN DAY", al.b i no luogo una grandiosa parata ed un Comizio. Questo deliberato fu preso dopo i brillanti discorsi pronunciati dal Cav. Uff. Gaetano I'occardi, Regio Console Italiano in l'hiladelphia; dal Giudice Joseph Buffington, in rappre sentanza del Governo Federale; dal Colonnello Franklin, rappresentante l'Esercito americano e già capo delle Ambulanze Americane al fronte italiano e da Mr. E. T. Stotesbury. 11 nostro heneamato Console, in rappresentanza d'ltalia ed interpretando il pensiero dei nostri fratelli d'oltre Oceano, che in questi momenti di trepidazione seguono, entusiasticamen te, il nostro Governo, venne in mezzo a noi a parlarci la parola ufficiale ed a ricordarci i no stri imprescindibili doveri, verso la nostra Patria d'origine e quella di adozione. In brevi parole, in inglese, egli disse : "lo sono venuto in mezzo a voi questa sera, miei cari connazionali, per sentirvi ripetere che voi darete il vostro assoluto consenso all'attitudine del Governo italiano e dei nostri Dele gali alla Conferenza della Pace, attitudine, come voi ben sapete, sostenuta dall'unanime senti mento del popolo italiano. Io non ho nessun dubbio clic voi, perchè siete italiani, sosterrete la vostra Italia, la quale, come madre, non può permettere che i suoi Figli, proprio adesso riuniti, siano dati via al nostro secolare nemico, ai croati, lo sono qui venuto altresì', per avere da voi rassicurazione di una nuova manifestazione di lealOa' all'America, a quesOa Nazione che i pure ha dato il sangue dei suoi giovani soldati e tutte le sue risorse alla causa della giustizia, e, lasciate che ve lo dica. Essa rimana' fedele a no' fino alla fine". Infatti noi, come il Regio Consola e la Nostra Italia, ufficiale e popolare, non possia mo nè dobbiamo ritenere responsabili gli Stati Uniti dell'opera di un uomo, per quanto egli ri vesta la più alta carica in questa terra di nostra adozione. Non possiamo negare che un coro di simpatie si è elevato in favore delle aspirazioni ita liane: la stampa americana, all'infnori di pochi giornali venduti all'oro della Cunard Line, è con noi; uomini eminenti, nel campo dello scibile e della politica, hanno sposato la nostra causa e il popolo americano, nella sua maggioranza, non mancherà di dare la sua solidarietà a quello stri imprescindibili doveri, verso la nostra Patria sacro abbiamo il culto. L'HO fra i più influenti componenti il Senato degli Stati Uniti, il senatore C.abot Lodge del Massacliussets, che sarà il "leader" del partito Repubblicano alla prossima Camera, risponden do ad un telegramma del Grande Venerabile dell'O. F. d'l. in quello Stato, Avv. Saverio Roma no e del presidente della "Dante Alighieri" Dr. Rocco Brindisi, ha, con linguaggio netto e pre ciso che non ammette equivocazioni, dichiarato che la città di Fiume dev'essere data all'ltalia e che Egli dissente dall'attitudine presa dal capo della Delegazione americana alla Conferenza della Pace. Il senatore_ Lodge, dopo aver ricordato gl'immensi ed indicibili sacrifici fatti dal 1 Italia a fianco delle Nazioni Alleate, egli dice proprio così: "Io non vedo come gli Stati Uniti e le altre Nazioni con le quali l'ltalia ha combattuto possono rifiutarle la sua richiesta. Io spe ro ardentemente clic Fiume diventi un possedimento italiano, onde possa darle la sicu rezza e la garanzia, alle quali hanno diritto l'Esercito e i sacrifizi sostenuti dall'ltalia". Questa affermazione ilei senatore Lodge, in linguaggio più chiaro e preciso, significa che il prossimo Congresso, Repubblicano nella maggioranza, non permetterà mai una so praffazione contro la nostra Patria. F, noi italiani abbiamo il dovere di conservarci le vecchie simpatie e conquistarne delle nuove. Il nostro posto, quindi, domenica, è a fianco del popolo americano. Le logge dei due Ordini Figli (l'ltalia. l.a Federazione, le Società di M. S. e i Circoli, politici e religiosi, debbono trovarsi riuniti, alle ore I P. M. precisa di domenica 4 corrente in Broad Street. DISPOSIZIONE DEL CORTEO Con la testa rivolta al Nord, all'altezza di Christian, lato destro, si disporranno prima le b'gge dell'Ordine regolare, quindi quelle degl'lndipendenti, poscia la Federazione, le Società, i t ireoli e gl'ltaliani in generale. Per la brevità del tempo a disposizione si raccomanda vivamen te di non pretendere come nelle altre occasioni, dei diritti di precedenza: chi prima arriva, prima prenderà posto. Appena le Istituzioni si saranno disposte verranno distribuite le bande ad uguale distanza fra esse. 11 Corteo sarà così formato: Plotone di Polizia a Cavallo e subito dopo un Ardito del l'Esercito italiano ed'un soldato italiano dell'Esercito americano, entrambi feriti, porteranno la bandiera italiana e quella americana Seguiranno il Comitato Esecutivo italiano del Liberty I.oan. un plotone di soldati italiani che hanno combattuto in Italia e in Francia, al comando del Colonnello Franklin, il comitato parata in automobile, signorine facenti parte del coro che canteri davanti la Statua della Vittoria e poi le Logge dei due Ordini e le Associazioni ITINERARIO [.'itinerario sarà breve. Da Christian si andrà su per Hroad, quindi intorno alla Statua della vittoria e giù per Hroad all'Accademia di Musica, in Locust della stessa strada. ALL'ACCADEMIA DI MUSICA S"! palcoscenico del teatro, per disposizione del Comitato, prenderanno patte le madri 1 ,n K |csc parleranno il giudice Bufrington, il Congressman George S Graham e Mr h. r. Stotesbury Altri oratori saranno provveduti per parlare fuori, se il tempo Io permetterà Le logge, le Società e i Circoli portino le loro bandiere le quali, dopo della parata sa ranno thsposte sul palcoscenico. Tutti i soldati italiani si presentino alle ore I precisa e si dispongano fra Christian e Catliarine, lato F.ast di Hroad. (gl'italiani si raccomanda di far sventolare dalle finestre delle proprie case i due vessilli: l'italiano e l'americano. COMITATO PARATA: GIUSEPPE DI SILVESTRO, chairman. Avv. E. V. ALESSANDRONI; BARTOLOMEO MANSOLINO; Cav. F. A TRAVASCIO; GIUSEPPE ROSICA; G. FALANGA; Cav. Uff. C. C. A. BALDI; JOHN QUEROLI; L'ltalia adunque, nel maggio del | 1915 avrebbe commesso il più grave errore della storia, poiché è sempre preferibile una civiltà che si basa sul la forza delle armi a quella che trae ; le sue origini dall'affarismo. Rastignac, il colosso del giornali smo mondiale, alludendo all'immode sto pedagogo, ha detto: "Gli affari sono affari." Dicesi che un genero del ; professore sarebbe nominato direttore della Cunard Line e che.... La Kultur tedesca è cento volte su periore a questa specie di sensalismo da fiera, perchè attinge la propria forza alla disciplina ferrea, alla stes sa guisa dell'antica civiltà romana che irraggiò la 6ua luce smagliante a traverso tutte le regioni della terra. LA LIBERA PAROLA, Per mancanza di spazio Siamo costretti a rimandare ad al tri numeri articoli, corrispondenze, spunti polemici e comunicati già pro messi. Questi scritti saranno sempre di at tualità ed il pubblico non diventi im paziente nell'attesa. li mucchi iiiii permette che s'insuiti la nostra bandiera Italiani vigliacchi, che permetteste agli insensati luogotenenti del ccin trattore Vare di insultare la nostra bandiera, vergognatevi del nome che portate! Una scodella di minestra ri fredda al giorno, è preferibile a qual che dollaro che il contrattore Vare vi paga per piegare il dorso tutta la giornata a "scopare" le strade! Piegate, piegate pure la vostra cer- |vice voi che del nome della bella Italia j siete indegni! * » » La mattina di lunedì scorso il signor Giuseppe Bardascino, residente al No. 1020 Carpenter St. si recò dal nostro direttore a pregarlo di fare qualche cosa perchè l'insulto alla nostra ban diera fosse rivendicato. Egli, diceva, che invano aveva tentato di fare uscire dalla parata gl'italiani: questi, con delle scrollate di spalle, vi erano rima sti, senza accorgersi dell'umiliazione che subivano. Lunedì ecorso vi fu la parata degli spazzini della città. Quasi a tutte le altre divisioni, specialmente a quella di un certo Devine, era stato permes so agii italiani di portare la loro ban diera a fianco di quella americana; so lo alla terza divisione, del con trattore Vare, fu proibito un simile privilegio. Prima che gli spazzini italiani del la divisione Vare uscissero dalla yard i bosses americani li avevano avverti ti di fare a meno della bandiera ita liana. Gli spazzini cedettero supina mente. All'altezza delle 12 strade in Carpcnter furono visti tre o quattro italiani con il tricolore ai quali, un certo Christ Eisman time-Ueeper, pdy-master, factotum del contrattore Vare impose di mettere via quel simbolo ed i miserabili italiani übbi dirono all'americano di nascita ma germanese di origine. Il signor Bardascino invano fece appello a due gentiluomini di nostra razza, Giovanni Pantalone e Leonar do Atierno perchè disertassero le fi le o s'imponessero; una scrollata di spalle e una sentenza: "non possia mo far nulla" fu la risposta. ♦ * * Una fetta di pane, guadagnata col sudore «leila fronte e con la coscienza pulita, vale più della ricchezza accu mulata con la vergogna di rinnegare una bandiera, che oggi, specialmente. è orgoglio delle nazioni più civili. Mentre il contrattore Vare, per suoi vergognissimi scopi politici, fa circo lare una petizione per far appello on de i diritti italiani vengano rispetta ti e sostenuti, permette (se non dà I l'ordine) che la fiammante bandiera italiana sia insultata. ! Italiani, ricordatevi sempre di certi arruffapoli. ♦ * * Intervistato da un reporter del ; "North American" Mr. Eisman affer ma che i 3 o 4 che portavano la ban diera italiana erano übbriachij passò! ad essi la sbornia però quando furo no costretti a rinunziare al tricolore 1 rimanendo in parata. Il senatore Va re era ammalato e non potè dare spie- ; gazioni; egli però non è ammalato per protestare, nel Congresso statale, contro un progetto di legge in favo re del pubblico e contro i suoi inte ressi privati. Il Congressman, poi, Mr. I William, questo grande uomo di'ear ■ ta pesta, rispose baldanzosamente: - "not worth an answer." Staremo a vedere fino a quando 1 questa baldanza, Mr. Vare! ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA DELIBERAZIONI E COMUNICA ZIONI DEL GRANDE CONCILIO. Ai Venerabili e (ìrandi Deputati Delle Logge di Pennsylvania Egregio fratello, Nei giorni 13 e 14 corrente -si è te nuta la sessione del Grande Concilio a Norristown, ed in essa, oltre ai jprovvedimenti di ordinaria ammini strazione, sono state prese de cisioni di interesse generale, che si portano con la presente circolare a co gnizione delle logge. A tale scopo i venerabili leggeranno e spigheranno la circolare ai soci, avendo cura che ' le disposizioni in essa contenute sia no puntualmente eseguite. Se alla seduta in cui si leggerà questa circolare assisteranno pochi so ci, il venerabile ne ripeterà la lettu ra nella seduta successiva, per modo che essa venga a cognizione del mag gior numero ili fratelli. A parte ciò il v< nerabile deve curare, con gli altri mezzi a sua disposizione e special-, niente con comunicazioni fatta dal se gretario archivista, che ogni socio sia direttamente informato dei doveri che a lui incombono per le misure adotta te dal Grande Concilio. ORFANOTROFIO STATALE. I.a iniziativa dell'Orfanotrofio ha subito un grande ritardo, cagione del la epidemia dello scorso autunno. In seguito a tale calamità, mentre le logge dovettero far fronte a straordi nari sussidi di malattia, i soci dovet tero pagare alte quote al F. U. M. per i decessi verificatisi; e quindi, per mi sura di opportunità, la raccolta delle contribuzioni per l'Orfanotrofio rima se sospesa. Intanto, passati i mesi della epide mia più intensa, dal principio del nuo vo anno a questa parte, l'Ufficio del Grunde Concilio, ogni v°'ta che se ne è presentata l'occasione, non ha man cato di ricordare alle logge che la ini ziativa dell'Orfanotrofio doveva esse re ripresa e portata a termine. E nel la sua ultima riunione del 14 corr. il]! Grande Concilio stesso, confermando i che la contribuzione per l'Orfanotro- j fio è obbligatoria per ogni fratello, ha stabilito che la somma dovuta dalle ' logge, a seconda del numero dei soci e dei biglietti avuti, deve essere ver- 1 sata al Grande Segretario di Finanza non più tardi «lella fino del mese di luglio. Ci sono delle logge che con ammire vole sollecitudine, ad onta delle di sgrazie, di cui anch'esse, allo stesso modo delle altre, furono colpite, ; hanno già versata l'intera somma do- , vuta; e a queste logge il Grande Con- ! cilio tributa pubblicamente le più vi-!, ve attestazioni di lode. Le altre, che ; non hanno ancora raccolto, o hanno : raccolto soltanto in parte, il contribu- 1 , to dei soci, debbono prendere solleciti provvedimenti per riunire al più pre- ] sto la relativa somma. I, Non si dimentichi che da quando j, sarà letta questa circolare, per arri- , vare alla fine di luglio termine ul timo per fare il pagamento le log ge potranno tenere cinque o sei se- , dute, e perciò esse dovranno stabili re, nella prima seduta che terranno, che quei soci i quali non possono pa gare i cinque dollari dei biglietti tut- !, ti in una volta, debbono pagarli al- , meno con un dollaro per ogni seduta. ' Il Grande Concilio raccomanda ai Venerabili di non perdere ancora del tempo, perche per ogni seduta che, passerà inutilmente il socio sarà gra- \ vato di più ed il pagamento dei cin que dollari gli diventerà sempre più oneroso. I venerabili si facciano dare dagli ufficiali incaricati l'elenco di quei fratelli che non hanno ancora ac quistati i biglietti, li facciano invi tare ad essere presenti oissolutamen te alla prossima seduta (altrimenti saranno multati), diano ad essi i bi glietti ritirandone l'importo comples sivo o la prima rata, e in quest'ulti mo caso comunichino agli stessi le i struzioni più complete circa il modo e i termini adottati per il pagamen to rateale. Quei soci che non si pre sentassero in seduta debbono essere visitati in casa da un apposito Comi tato, il quale consegnerà loro i bigliet ti, ritirandone l'importo completo o la rata come sopra, e avendo cura di se gnare il nome dei fratelli e il numero progressivo dei biglietti ad essi con segnati. Le logge debbono mandare al Gran de Segretario di Finanza il danaro (lell'Orfanotrofio t man mano che si raccoglie. E ciò ad evitare che quel danaro sia impiegato diversamente. : E' superfluo spiegare che le logge non possono detenere, nè usare per loro scopi particolari, delle somme raccol te per uno scopo ben definito d'inte resse generale dell'Ordine; e perciò | — ripetiamo —il danaro versato dai Volete comprare la vostra casa? ACQUISTATE AZIONI NELLA SONS OFITALY BUILDING AND LOAN ASSOCIATION Capitalizzata per $ 1,000,000 S 1.00 PER AZIONE La nuova Serie gara' emessa Mercoledì sera, 21 Maggio, 1919. nel Palazzo dei Figli d'ltalia, 7th & Chrigtian SU., 3.0 Piano. Fa quel che devi, avvenga ! che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Un i Copia 3 Soldi fratelli per l'Orfanotrofio deve esse re subito rimesso. Già da quando fu lanciata l'inizia tiva per l'Orfanotrofio Statale, furo no date istruzioni ai Grandi Deputati perchè si fossero assicurati che i Ve nerabili e le logge adempissero alle disposizioni emanate al riguardo; ma la più gran parte di essi non si sono nemmeno curati di prendere informa zioni di ciò clie la loggia aveva fatto. Ora è assolutamente necessario che anche i Grandi Deputati adempiano al dovere ad essi imposto dalla carica che ricoprono. Essi debbono assicurar si che le logge si mettano subito al la voro per l'Orfanotrofio, che i soci sia no sollecitati secondo le istruzioni più sopra impartite, che si raccolgono in ogni seduta le contribuzioni comples sive o rateali, che si versino immedia tamente al Grande Concilio le somme raccolte. Non più tardi di un mese dalla data 'li questa circolare, ogni Grande De putato deve far pervenire all'Ufficio del Grande Concilio una relazione i scritta circa il lavoro fatto dalla log gia. Il Grande Deputato che ometta di fare la sua relazione, sarà dispen sato dalla carica. 1 Grandi Deputati potranno assicurare coloro che ne fa ranno richiesta che, esaurita la ven dita dei biglietti alla fine di luglio, la ■ lotteria si potrà estrarre nel mese di agosto. Ricorderanno che, oltre ai pre mi a cui concorre ogni possessore di biglietti, sono anche stabiliti i seguen ti premi speciali di incoraggiamento per le Logge ed i fratelli che esiteran no un maggior numero di biglietti: Alle Logge: Stendardo del valore di SIOO.OO al le logge che dopo i biglietti ad esse spettanti cioè 20 per ogni socio i scritto esiteranno un maggior nu mero di biglietti, e non meno di 800. Medaglia d'oro del valore di $50.00 alle logge che dopo i biglietti ad esse come sopra spettanti esiteranno un maggior numero di biglietti, e non meno di 400. Bandierina di seta orlata e ricama ta in oro per altare col nome della loggia, del valore di $25,00, alie log ge che dopo i biglietti ad esse spet tanti esiteranno un maggior numero di biglietti, e non meno di 200. Ai fratelli: Ciondolo d'oro con medaglia portan te l'emblema dell'Ordine che dopo i 20 biglietti di propria spettanza esi teranno un maggior numero di bigliet ti, e non meno di 100. Anello d'oro cori l'emblema dell'Or- Jine ai soci che dopo i biglietti, ad es si spettanti esiteranno un maggior numero di biglietti, e non meno di 50. Spillo d'oro anche con l'emblema dell'Ordine ai soci che dopo i biglietti ad essi spettanti esiteranno un mag gior numero di biglietti, e non meno di 30. Hottono d'oro anche esso con l'em blema dell'Ordine ai soci che dopo quelli ad essi spettanti esiteranno un maggior numero di biglietti, e non mieno di venti. Diploma di benemerenza ai soci che dopo i biglietti di loro spettanza ne esiteranno un maggior numero, e non meno di 10. I soci che intendono concorrere ai | premi debbono richiedere i biglietti direttamente al Grande Concilio, ac j compagnando la richiesta col relativo importo. Detti biglietti saranno con teggiati ad esclusivo beneficio del fra tello che li ha acquistati e non della | loggia di cui egli fa parte. : GRANDE CONVENZIONE E GRANDI DELEGATI. E' stato deciso che la Grande Con- I venzionc si terrà dentro il mese di a gosto, ed è stata accolta la richiesta del Comitato di Scranton, che cioè nei giorni della Convenzione sia compre so il sabato, per un banchetto e una grande parata a cui interverranno tutte le logge di Scranton e vicinanze. II Grande Concilio ha deliberato che trovandoci nei periodo transitorio tra l'abolizione delle vecchie leggi e la di scussione delle nuove, in vista anche delle condizioni finanziarie non liete in cui si trovano le logge, esse, qua lunque sia il numero dei propri soci, debbono mandare obbligatoriamente un solo Delegato alla Grande Conven zione. Vista poi l'importanza degli argo menti da discutersi, il Grande Conci lio, volendo dare a tutte le logge l'op portunità di portare il loro contributo alla «liscussione, ha deciso che ecce zionalmente sia tolta la limitazione del necessario periodo di anzianità, per | modo che anche le logge iniziate da i poco tempo potranno mandare il loro Delegato, sempre che lo vogliano e il loro bilancio lo permetta. In occasione delle elezioni generali della seconda seduta del prossimo giu (Continua in seconda pagina)