La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, March 22, 1919, Image 1

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    Published and «tiatrtbute d under permit No. 500 authorizcd by the act ofOctober 6, 1917, on file at the Post Office of Phlladelphia, Pa.. by order o t the Pres.dent, A. S. Bu rleson, Postmaster On.
LA LIBERA PAROLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO 11. - Numero 11
SEMPRE SU D 11»
Alla vigilia di uno storico evento
S L'opinione pubblica americana,
■i salvo rarissime eccezioni di uo
mini colti, non si mostrò, fin da
gli inizi della guerra, molto favo
v '.revole alla causa dell'ltalia.
I Quelli che furono sempre no
stri amici e simpatizzanti, fanno
risalire la responsabilità di que
? sto stato di cose all'ignavia del
nostro Governo, ma noi opiniamo
piuttosto che la colpa vada attri
|§||fbuita esclusivamente alla crassa
e«< Ignoranza del pubblico e alla cor-
I Éruzione ed alla malafede della
Ristampa.
I Comunque, il Governo d'ltalia
sdegnò di battere la grancassa a
KBEPtraverso il mondo, poiché si sen
; tiva forte del proprio diritto e
.... riteneva che nessuna delle Po
a 'tenze che si sarebbero assise al
a*. .Governo della Pace, tanto meno
buelle che avevan corso mortali
pericoli ed èrano state salvate
nostro intervento, avrebbero
di ostacolarci nelle nostre
edi contenderci il
guiderdone della nostra vittoria.
| Generosa illusione!
| Ma quando si accorse che la
propaganda iugo-slava era fo
- menata dall'oro tedesco e da quel
lo dei nostri alleati e minacciava
di sopraffarci, allora si risovven
ne che, nonostante le teorie wil
soniane, anche i diritti più sacri,
perchè possano trionfare, han bi
sogno di validi ed autorevoli pa
; troeinatori.
£ Fu così che giunsero in Ame
rica, provenienti dalla nostra pa
tria di origine, varie Missioni,
pei' la maggior parte composte
di eroi che furono partecipi del
l'immane tragedia durata quat
tro lunghissimi anni e chiusasi
nello scorso novembre, col diffi
cile compito di controbattere la
nefasta propaganda nemica e di
ricondurre sulla retta via la co
scienza pubblica, già indegna
mente ed abilmente fuorviata.
L'opera attiva ed instancabile
di questi novelli Apostoli giovò
immensamente all'ltalia ed oggi,
qui in questa terra, per merito
loro, si è immensamente accre
sciuto il numero di coloro i quali
sono sinceramente convinti che
l'unità d'ltalia debba essere com
pleta, nei suoi giusti confini, as
segnatile dalla natura e dalla sto
ria.
Se questo principio sarà per
prevalere, se dal Congresso di
Parigi uscirà trionfante la sta
tua della Giustizia, una lunga
èra di pace prospera e feconda
.sarà assicurata agli abitatori di
tutta la terra, stanchi ed esausti
per la lunghissima guerra.
Ma se al contrario i Delegati,
che hanno tra le mani le sorti dei
popoli, si ostineranno in un'in
giustificata ed inqualificabile
simpatia a favore di gente imme
ritevole, calpestando i diritti del
l'ltalia che lui con essi diviso, ge
nirosamente, in quarantuno me
si, i più gravi pericoli ed i più
duri sacrifici, alimenteranno la
fiamma di nuovi irredentismi,
che non mancheranno di provo
care. a non lunga scadenza, nuo
vi conflitti.
Intanto giungono a noi ogni
giorno notizie di nuove aggres
sioni, da parte della marmaglia
croata, sostenuta dalla Serbia ir
riconoscente, contro gl'italiani
della Dalmazia.
A parte il martirio, non per
anco terminato, di quei nostri
generosi connazionali che roma
" namente sopportando le ingiurie,
le ]iersecuzioni, la ferocia di una
plebaglia sfrenata, mantengono
intatta la fede ai loro ideali; noi
dobbiamo rallegrarci di questa
rabbia croata cieca ed insaziabi
le, poiché essa giova magnifica
mente alla nostra giustissima
causa e richiama al rispetto e al
l'osservanza del dovere, anche
coloro che, gelosi della crescente
potenza dell'ltalia, se ne erano
allontanati.
112 Forse più della granitica fer
mezza di Sonnino e dell'energia
«idei suoi colleghi a Parigi; più
della santità del nostro diritto e
Bella forza del decalogo wilso
jtiiano, contribuiranno al trionfo
(delle legittime aspirazioni italia
ne le selvagge escandescenze
fclavo-serbo-croate, antiche e re-
La verità' che trionta
1 Rievochiamo un tantino di sto
ria recente, poiché la storia
Cieerone ha ragione è maestra
A della vita.
Ricordate voi, o connazionali,
K lettori, all'indomani della leggen
§l «iaria battaglia di Vittorio Vene
ITALIAN WFXKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA irsi F»LJG;I\IC>
"Lutei ed as sccond-class matter Aprii 19.1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1579".
ito, di quella battaglia leggenda
ria vinta esclusivamente pei vir
iti! del nostro Esercito?
Tutti i giornali delle potenze
, alleate, compresi i giornaloni di
| America, che oggi han mutato ca
| sacca, magnificarono quell'impre
sa siccome la più grande vittoria
militare della storia e tale fu
dessa veramente !
Perchè tanto entusiasmo da
parte dei nostri eccelsi alleati che
non si erano mai mostrati ecces
sivamente teneri verso di noi, al
tro che nei momenti più critici,
quando stavano per essere scon
fitti e sopraffatti?
Perchè nei paesi devastati ed
insanguinati della Francia e del
Belgio accampavano ancora, mi
nacciose e vincitrici, le tedesche
j falangi che cento velte, nelle of
fensive irresistibili, avevano vi
sto le terga del nemico fuggente.
Sul territorio francese, inesorabi
le come il destino, stava ancora la
mostruosa macchina dell'esercito
del Kaiser e gli alleati sentivano
sempre impellente il bisogno del
l'aiuto dell'ltalia.
Bisognava quindi adulare que
st'ultima ed esaltarne le gesta,
poiché, dopo la distruzione del
l'Austria, dopo il crollo dell'impe
ro asburghese, all'esercito nostro
doveva esser riserbato un altro
compito grave e difficile: pene
trare a grandi giornate nel cuore
del territorio nemico e, con una
marcia napoleonica, cogliere i te
deschi alle spalle, condannati
pertanto a correre il fato dell'Au
stria.
Ma quando la Germania, isola
ta, presagendo la manovra di
Diaz, si decise a piegare la fron
te dinanzi agli eventi e domandò
la resa a discrezione, conseguen
za ineluttabile della disfatta au
striaca; oh! allora, come polvere
al vento, sfumarono gli entusia
smi dei nostri alleati e la vitto
ria dei nostri militi si ridusse, di
punto in bianco, alle meschinissi
ine proporzioni di un'incruenta
passeggiata militare!
La caduta dell'Austria si co
minciò ad insinuare non alle
armi italiane andava attribuita,
ma al lavorìo sordo, tenace, co
-1 stante delle nazionalità oppresse
che avevan minato la compagine
dell'esercito austriaco.
Ma la malafede, l'invidia, il
tradimento non riescono a falsa
re la storia e la verità che i no
stri alleati avevan tentato di
i strozzare e di relegare in fondo
al pozzo, balza oggi, viva e sma
gliante, per virtù di una perso
, milita non sospetta, il Generalis
simo Ludendorff, capo dello Sta
to Maggioie tedesco, che ha con
cesso una speciale intervista al
giornale "Social Demokraten" di
Stoccolma.
Questa intervista è stata come
una doccia d'acqua gelata sul ca
po di quanti vorrebbero strappa
re all'ltalia i frutti che le spetta
no; che non cessarono un solo i
stante di magnificare le gesta del
loro esercito, che non hanno mai
.vinto una battaglia decisila; li
no schiaffo sonoro e potente alla
manifesta malafede della mag
gior parte della stampa anierica
! na che ostenta il più olimpico di
! sprezzo al contributo enorme del.
l'ltalia nella guerra mondiale.
1 II generalissimo Ludendorff a-
I dunque riconosce che il disastro
tedesco fu dovuto all'impossibili
;tà dell'Austria di portale un
qualsiasi aiuto alla fronte occi
dentale, a causa della meravi
-1 gliosa tenacia dell'esercito italia
no ; che se l'Austria avesse potu
-1 to inviare soltanto poche divisio
ni, gli Alleati sarebbero stati e
normemente battuti.
Il generale Ludendorff aggiun
ge inoltre che la posizione degli
Imperi Centrali cominciò a dive
nire precaria quando l'ltalia ab
bandonò la sua neutralità, ma di
venne completamente disastrosa
nel giugno del 1918, quando Diaz
, fiaccò e travolse l'offensiva au
! striaca sul Piave !
In una parola l'ltalia è stata
fattore essenzialissimo di vitto
ria e se l'ltalia non fosse stata, 1
I già da gran tempo la Germania
; avrebbe imposto al mondo la pa- !
| ce durissima del vincitore traco
' tante.
Una parte della stampa ameri
cana ha omesso addirittura di ri
portare questa intervista; un'al
tra parte ha castrato senz'altro
ciò che si riferisce all'ltalia.
Vada il nostro più profondo
disprezzo a questa stampa impa
stata di ignoranza e di malafede,
indegna di un paese civile; ma
la preziosa dichiarazione del vin
to capitano nemico che rende il
dovuto omaggio all'italico valore,
PHILADELPHIA, PA., 22 MARZO, 1919
costituirà un'arma nuova nelle
mani dei nostri Delegati alla con
ferenza.
I contemporanei possono fal
isare gli avvenimenti per ingan
nale sè stessi e gli altri, come la
cornacchia che, scorgendo il cac
datore, nasconde il becco dietro
al ramo e crede di nascondersi
tutta.
Ma la storia registrerà nelle
sue pagine immortali la verità
sacrosanta: L'ltalia, la culla del
la Civiltà e del Diritto, l'erede
dell'antica grandezza di Roma,
ancora una volta ha salvato il
mondo dalle invasioni barba
riche.
Ciò sia detto con buona pace
dei Francesi, degli Inglesi, degli
Americani, i quali, specialmente
questi ultimi, si accaniscono, non
sappiamo con quanta malafede,
nella sciocca e vanitosa presun
zione di avere essi soli vinta la
guerra.
LA LIBERA PAROLA.
LE BAGGIANATE DELIA
STAMPA DI UNCLE SAN!
E non vogliono finirla, i messe
ri della stampa americana, con le
notizie a "sensation" contro la
nostra Italia.
I n certo 11. Wickham Steed,
che manda le sue notizie al "Lon
don Times", ha informato il Pu
blic Ledger di questa città che
quando dovrà discutersi la que
stione adriatica, o dovranno es
sere ammessi alla Conferenza
della Pace i rappresentanti della
jugo-slavia o dovranno essere e
sciusi i delegati dell'ltalia.
Brutto ceffo! L'ltalia ha dirit
to a rimanere in detta Conferen
za dal primo all'ultimo giorno,
più elie non lo abbiano altri pae
si, e i delegati italiani vi rimar
ranno anche a dispetto dei corri
spondenti venduti all'oro, conqui
statore di coscienze avariate.
li la Min
• figli li fili
e il pudore dei giornale L'Opinione
Dall'Easton Express di Easton-
Pa., continuiamo a spigolare le
notizie sulla fuga del banchiere
Gaetano Gugliuzza di quella cit
tà che. come dicemmo nel nume
ro scorso, aveva recentemente a
perta una succursale in Chester.
Ai più sembrò inverosimile
che, preceduto da ottima reputa
zione, conservatola per oltre un
decennio di residenza, il signor
Gugliuzza avesse potuto venir
meno alla fiducia che quei con
nazionali, e molti americani, ave
vano riposta in lui.
Ma, tant'è: Gaetano Gugliuz
za è sparito ed ha portato seco
il denaro che poveri operai lo
avevano depositato nella sua
banca o che gli avevano affi
dato per spedirlo in Italia.
Come è abitudine della stampa
americana di esagerare sempre i
fatti nostri, essa fa ascendere il
denaro sparito alla somma di 100
mila dollari solo nella città di
Chester, oltre a 65 mila in Ea
ston. Non avendo informazioni
più precise di quelle che ci forni
sce l'"Easton Express", non pos
siamo contraddire questo gior
nale; crediamo però che le cifre
siano esageratissime.
Dicesi che il Gugliuzza, per
maggiormente attirale i clienti
e volendo realizzare il più che
poteva, abbia dato un'alta per
centuale sul cambio. Questo fat
to di dare più di quanto il dolla
ro è sul mercato, è uno
dei sintomi infallibili che il ban
chiere non si trova in condizioni
di f«r fronte agli impegni ed al
lora, o cerca un grande incasso,
per tenere in movimento la sua
azienda, o significa che sta pre
parando le valige piene per un
viaggio di piacere al Canada.
Così pare sia avvenuto per Gae
tano Gugliuzza e così pare av
verrà, se i cafoni non apriranno
gli occhi, di un faccendiere non
molto lontano da Easton.
La colpa principale di questo
disastro finanziario si fa rica
dere sulla giovane moglie del
Gugliuzza, la signora Marta, na
ta Pezzino, la quale, come dice il
giornale, spendeva e spandeva
stravagantemente, pagando 200
dollari per una pelliccia, vesten
do vesti costose di seta che cam
biava giornalmente e facendo gi
te in automobile per la città.
Quando c'è "pantalone" che
paga, si possono prendere tutti i
gusti !
1 rappresentanti delle Compa
gnie di Expi ess e di navigazione
sono in moto per rintracciare il
Gugliuzza; mandati di arresto
sono stati emessi contro di lui e
il Dipartimento bancario statale
ha anche spiegato interesse nel
la faccenda. Si nutre speranza
che il fuggitivo cada nelle maglie
della giustizia; ma anche se ciò
avverrà, il denaro delle povere
vittime non tornerà più.
* * *
La megera, la disonesta mege
ra di Filadelfia, il quotidiano
1' "Opinione", che disonora il no
me italiano in America, si scan
dalizzava, poverina, nel numero
del 15 corrente, quando diceva
il Cav. Uff. GAETANO L)ì
promosso ConsoEe Generale
Abbiamo appreso, con immenso piacere, che il
Cav. ITIf. Gaetano Poccardi, Regio Console in Phi
iv.delp'ìia, è stato, con recente Decreto, promosso
Console Generale.
1/ a volutamente falso, come diceva l'Opinione,
i he questo Consolato sia stato elevato a Consolato
Generale. Aggiungiamo anzi, che nell' "Ordina
mento Consolare" non ci sono Consolati generali
e alitile quello di New York e semplicemente Con
solato. \ noi dire che nelle Città con colonie più
importanti vi si mandano sempre dei Consoli Ge
nerali.
La rapida carriera, nel corpo diplomatico, perse
guita dal Cav. Poccardi, è frutto della sagace ope
ra sua spesa nelle colonie, non disgiunta dalla in
telligente attività esplicata, imparzialmente, nei
diversi Consolati che hanno avuto la fortuna di
sperimentare le rare virtù dell'lnsigne rappresen
tante del nostro Governo.
Le nostre congratulazioni e ad "majora."
essere "peccato che nell'Ordine
Figli d'ltalia, tanto benemerito
negli Stati Uniti, si trovino di
questi fratelli come il Gugliuzz
za. che vi gittano il disonore-"
No, cavaliei . C. C. A. Baldi :
fratelli come Gugliuzza non git
tano disonore nei Figli d'ltalia
perchè quest'Ordine, quando un
fratello si rende colpevole di si
mili reati, lo espone al pubblico
e lo scaccia dalle sue file.
Gaetano Gugliuzza, è vero, e
ra socio della loggia Alessandro
Volta N. 30 di Easton e tanta
era la stima chu egli godeva fra i
consoci e connazionali, che fu rie
letto ben sette volte venerabile
di essa.
In ogni modo, però, non pos
siamo sconvenire col giornale del
Cav. Uff. C. C. A. Baldi circa le
manchevolezze dell'Ordine dei
Figli d'ltalia perchè nelle sue fi
le vi è un altro disonesto, cono
sciuto da tutti dalla stampa
Americana, da quella italiana e
dallo State Law Board di Penn
sylvania il quale si rese colpe
vole di un reato infamante quan
do cercò di frodare una laurèa di
avvocato. Volete, per favore,
Cav. C. C. A. Baldi, dirci il suo
nome, in modo che anche noi
possiamo esclamare, come l'Opi
nione, "peccato che nell'Ordine
Figli d'ltalia, tanto benemerito
negli Stati Uniti, si trovino di
questi fratelli come C. C. A. Bal
di, Jr., che, perchè accusato di
tentata frode, vi gitte il diso
nore ?"
» * «
Vorremmo fare sempre a me
no di parlare dei "Figli Indipen
denti", perchè, in verità, non a
vendo nessuna gelosia per essi, ci
dispiace di occuparcene nelle no
stre discussioni. Ma che volete,
ci siamo trascinati dai capelli
dalle loro stesse autorità.
Il Cav. C. C. A. Baldi è pro
prietario del giornale l'Opinione;
il Cav. C. C. A. Baldi è Deputato
Supremo dell' "Ordine Indipen
dente" nello Stato di Pennsylva
nia. Il suo giornale si è scanda
lizzato che "nell'Ordine Figli d'l
talia" si trovino fratelli come il
Gugliuzza, ecc., ecc."
Circa due anni fa il segretario
di finanza della defunta loggia
Oberdan di Norristown, del
l' "Ordine Indipendente", che
anche allora era sotto la giurisdi
zione del Deputato Supremo Cav.
C. C. A. Baldi, se ne scappò por
tando seco denaro pagatogli dai
fratelli e cartelle di prestito. Do
po parecchi mesi fu arrestato e
condannato. Può, il Cav. C. C. A.
Baldi dirci se l'Opinione pubbli
cò la notizia della fuga, dell'ar
resto e della condanna, con quel
la puntualità con la quale l'Ordi
ne regolare espone al pubblico i
fratelli, che si rendono indegni
di tal nome? Può il Cav. C. C. A.
Baldi dirci se è vero che egli fu
incaricato di presentare la do
manda di perdono per 1' "onora
to suo fratello" di organizzazio
ne?
* * *
In Pittsburg, circa un mese fa,
si è iniziata all'Ordine Indipen
dente una nuova loggia. Di essa
fa parte un certo Vincenzo Scar
pino, anzi pare che ne sia stato il
promotore. Lo Scarpino, por atti
ledenti l'onorabilità, essendo Gr.
Ufficiale dell'Ordine regolare,
gli furono imposte le dimissioni
e poscia venne deferito al comi
tato arbitri della sua loggia che
lo mandò espulso.
Più d'una volte, Quando stava
per pagare il fio dei.suoi peccati,
lo Scarpino fece premure per es
sere riammesso, minacciando an
che la formazione di una loggia
degli Indipendenti. L'Ordine re
golare non volle più sentirlo.
Il Cav. C. C. A. Baldi che è
Deputato Supremo dell'Ordine
Indipendente nello Stato di Pen
nsylvania, può dirci perchè ha
permesso fosse associato asè
quel fratello che "tentò di gitta
re il disonore nelle file dell'Ordi
ne Figli d'ltalia?"
Su, via, Cav. C. C. A. Baldi:
non date più l'imbeccata, quando
vi capita, contro i Figli d'ltalia.
Dire che il Gugliuzza abbia git
tate il disonore sull'Ordine rego
lare, è come dire che vostro fi
glio ha disonorata la vostra fa
miglia, il vostro nome. Eppure
egli è legislatore. Ah, America,
America quante ne fai !
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Grande Loggia
DELLO STATO DI PENNSYLVANIA
INIZIAZIONE DELLA
LOGGIA VITTORIO
EMANUELE N. 921.
Con molta solennità domenica
9 marzo fu iniziata a Erie, Pa. la
loggia Vittorio Emanuele N. 921.
La cerimonia cominciò alle ore 2
poni, nella sala della loggia II Ri
sveglio N. 451, presenti circa
350 fratelli. Intervennero, oltre
alla loggia II Risveglio, anche
l'Ausonia di Erie, la Salvatore
Spinuzza di Nortli East ed una
rappresentanza della Trento e
Trieste Liberate di Greenville.
La cerimonia fu diretta con
molto zelo dal fratello Egidio A
gresti, in qualità di Grande De
putato speciale. Funzionò da ma
drina la loggia 11 Risveglio e da
Araldo il fratello Salvatore Cas
sata, venerabile della loggia Spi
nuzza di Nortli East.
("on il consueto cerimoniale
furono istallati i seguenti uffi
ciali: venerabile, Michele Leti
zio assistente venerabile, An
tonio Avellino ex venerabile,
Giuliano Bonaventura orato
re, Eugenio Giordano tesorie
re. Michele Picano segr. di fi
nanza. Raffaele Annunziato
segr. archivista, Giuseppe Pen i
no curatori: Antonio Di Bel
lo, Antonio Mezzacapo, Antonio
Fianco, Luigi Letizio, Giuseppe
Ottello cerimonieri: Lorenzo
Sr.ntia, Ciro Spagnolo senti
nella interna, Giuseppe Letizio—
sentinella esterna, Carmine Pal
miero.
Finita la cerimonia di istalla
zione cominciarono i discorsi. Il
Grande Deputato speciale fratel
lo Agresti dette per primo il sa
luto n tutti gli intervenuti; dis
se degli scopi dell'Ordine Figli
d'ltalia; si congratulò con ia nuo
va loggia per essere venuta ad
aumentare la nostra famiglia ed
espresse l'augurio che altre logge
la seguano.
Seguì l'oratore della loggia il
Risveglio, fratello Mannuechi, il
quale a nome di detta loggia pre
sentò alla consorella, con belle
parole, come regalo della madri
na. una bandierina di seta e due
sciabole. Il venerabile della log
gia Spinuzza, fratello Cassata,
parlò a lungo sui benefìci dell'Or
fanotrofio e del F. U. M. Il Dr.
Pace, Grande Deputato della Spi
nuzza, ricordò ai fratelli il dove
re di appoggiare il Bollettino Uf
ficiale. Parlarono anche il vene- !
rabile della Trento e Trieste Li
berate, fratello Di Cristoforo e il
venerabile dell'Ausonia, fratello
Paolo Storaci.
Il venerabile della neo loggia,
fratello Michele Letizio, ringra-ì
zio gl'intervenuti per la loro pre-I
senza, la Grande Loggia e parti
colarmente il Grande Segr. Ar
chivista fratello Perfilia per es
sere stato sollecitato ed attivo
nell'affrettare le pratiche per lai
iniziazione. Dopo l'oratore della
neo loggia, Eugenio Giordano,
chiuse la serie dei discorsi l'avv.
Edoardo Petrillo, fratello della
loggia II Risveglio, il quale rifece
in brevi parole la storia (lei pro
gresso ininterrotto del nostro Or
dine. Egli inneggiò alla Lega,
Toscana, i cui .soci furono i pri
nii a gettare il seme dell'Ordine'
in Erie, dove ora ben tre logge
funzionano ed altre si formeran
no al più presto, compresa una
loggia femminile. L'Avv. Petril
lo chiuse il suo discorso incitando ■
i fratelli dell'Ordine e tutti gli
italiani ad unirsi per combattere
come un sol uomo contro le pre
tese dei j ugo-slavi.
Dopo i discorsi, la nuova loggia
offrì a tutti i fratelli e sorelle
rinfreschi ed altri complimenti,
ed indi si formò una parata per
fare il giro della Colonia Italiana.
La parata era preceduta dalla
banda del Prof. Domenico Cian
foni, seguita dalle sorelle dell'Or
dine; quindi i Grandi Deputati e
la neo loggia, poi le logge Salva
tore Spinuzza di North East,
Trento e Trieste Liberate di
Greenville, il Risveglio e l'Auso
nie di Erie, quest'ultima capita
! nata dalla Banda Italiana di
' North East.
EXTRA!
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Una Copia 3 Soldi
Ad onta del tempo piovoso, la
parata riuscì ordinata ed impo
nente.
PER L'ORFANOTROFIO
E RICOVERO.
Sono pervenute ancora le se
guenti contribuzioni a beneficio
dell'Orfanotrofio e Ricovero del
nostro Stato:
Dal Signor Tommaso Droga,
segr. di fin. loggia Santo Stefa
no di Caniastra N. 29 di Read
mg:
"Accludo un check di $165 in
conto di biglietti pei- l'Orfano
trofio e Ricovero."
Dal venerabile della loggia
\ itloriu Alleata N. 891 di Her
minie, Tancredi Peruzzi:
"Sono in possesso degli 800 bi
glietti. e vi rimetto la somma di
dollari cento per la metà di essi
che si sono subito venduti. Ven
deremo gli altri e vi manderemo
il rimanente."
Dal segretario di finanza della
loggia Nuova Italia N. 305 di
Aliquippa, Pietro Veri:
"Vi accludo un check di SSOO,
come primo versamento per i bi
glietti dell'Orfanotrofio. Spero
che vorrete essere gentili di scu
sarci se non abbiamo fatto per
venire prima alcun ammontare,
perchè abbiamo dovuto sostene
re spese esorbitanti.
"Quando ci fu comunicata la
relativa deliberazione, alcuni so
ci credevano di non aderire, tan
to che mi spinsero a far noto co
stà quanto era nel loro animo, ma
visto che gli altri fratelli non li
seguivano, pensarono di rendersi
morosi. Ma il loro allontanamen
to è stato di breve durata. Ora
da loro stessi hanno riconosciu
to il bisogno e la necessità di
questa Casa di ricovero, special
mente dopo l'influenza, che ha
gettato nel lutto e nel dolore tan
ti poveri bimbi. Questi fratelli,
che un giorno se ne uscirono, li
vediamo oggi correre di nuovo a
iscriversi, prendendo parte alla
nobile iniziativa.
"Spero che al più presto ve
dremo realizzato il nostro sogno,
col mettere in effetto il giura
mento che un dì prestammo: A
ver cura del fanciullo, che dovrà
i essere l'uomo del domani."
Dall'oratore della loggia Conte
fli Torino N. 850 di Braddock, N.
15. Rodino:
"Accluso troverete un check
di $152,50, importo di biglietti
distribuiti ai fratelli, sino a que
; sta data, per quell'opera santa e
I umanitaria che sarà l'Orfanotro
fio e Ricovero.
"Noi non solo verseremo la
quota a noi spettante, ma cerche,
j remo di fare qualche cosa di più."
Dal segretario di finanza della
Cittadini Italo-Americani N. 224
di Steelton, Achille Bianchi:
"Alla presente accludo check
di $250 in acconto della somma
spettante a questa loggia per
; tassa Orfanotrofio. Al più presto
vi rimetteremo la rimanenza,
perchè al momento abbiamo mol
ti soci assenti a causa di lavoro.
"Vi posso assicurare che tutti
i soci eli questa loggia intendono
i con piacere di cooperare a far
sorgere quel simbolo dell'Ordine
Figli d'ltalia che rimarrà come
eterno ricordo: l'Orfanotrofio."
arr
Hanno mandato altre contri
buzioni le seguenti logge: La A
milcare Cipriani N. 879 di Mo
nongahela $l5O —la Giordano
! Bruno N. 875 di Farrel $57 la
, Libertà N. 206 di Brockwayvil
le $63.75 la Due Palme N. 189
di Clearfield S4O a saldo della sua
quota la Nicolò Machiavelli
N. 664 di Avondale $24 come se
; condo versamento la Nuova
i Camillo Benso di Cavour N. 874
di Mt. Pleasant altri $45 la
loggia femminile Corona d'ltalia
N. 807 di Ellvvood City aitri S3O
la Vittoria N. 731 di Browns
ville S2O la Dante Alighieri
N. 486 di Chester altri sl3.