La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, March 08, 1919, Image 1

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    Published and rfistributed under permit No. SUU autbonzed by the act or October 6, 1917, on iile at the Fwsi Office uf Ph Uadfel pilla, "a., by orde, of the Prcsidcnt, A. S. Bu rleson, Postmastcr Ger>
LA LIBERA PARALA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
rnm- -- --
ANNO 11. - Numero 9
AD INIZIATIVA DELL'ORDINE DEI FIGLI D'ITALIA, GL'ITALIANI DI FILADELFIA
81 RIUNISCONO IN UN GRANDE COMIZIO ALL' "ALHAiDRA THEATRE"
Domenica scorsa, com'era sta- 1
10 precedentemente annunziato,
ebbe luogo il grande Comizio in
detto per fare atto di omaggio
al presidente Wilson, testé tor
nato dall'Europa, e per invitarlo
4 sostenere la causa dell'ltalia al
Congresso della Pace.
■ Diciamolo subito: il Comizio
non poteva avere esito migliore.
Riuscì serio, ordinato, dignitoso.
11 teatro era gremito: le sedie
tutte occupate, gran parte degli
intervenuti furono costretti a ri
manere in piedi, altri dovettero
andar via per mancanza di spa
zio. Sul palcoscenico avevano pre
6<> posto : il presidente, nella per
sona dell'avvocato Giovanni M.
Di Silvestro, Assistente Venera
bile Supremo dell'O. F. d'l.; G.
Falanga e S. Petrillo, Grande il
primo e Assistente Grande Ve
nerabile il secondo dell'Ordine
Indipendente dei Figli d'ltalia; il
Cav. Francesco Roma, presiden
te del Comitato italiano del Li
berty Loan; il maestro Ettore
Mart ini, presidente, Emilio F.
Grosso, segretario e Domenico
De Gregoriis, vice segretario del
Comitato Regionale di Filadelfia
dell'ltalia Irredenta"; il signor
Roberto Lombardi, presidente
del Circolo Italiano e della Banca
dei Figli d'ltalia; il giudice Bon
niwel ; Il Rev. Tommaso Della
Cioppa ; Avv. E. V. Alessandroni ;
e i signori Costantino Costanti
ni pei l'Evening Ledger, Antonio
Rende, Domenico Cianci, Corra
dino Travaglini, Raffaele Bac
cellieri, Aristodemo Palladino,
Joseph lacolucci e Francesco Bi
netti. L'iniziativa era stata pre
sa dall'Ordine dei Figli d'ltalia
al quale si erano uniti gì' Indi
pendenti", l'ltalia Irredenta", il
Comitato italiano del "Liberty ]
Loan", il Circolo Italiano, la log
gia No. 1404 dell'Ordine degli
Owls e le Società "Unione e Fra
tellanza", "Provincia di Beneven
to" e "Caccamo". Sebbene invi
tata, la Federazione delle Società
italiane, presieduta dal Cav. Uff.
C. C. A. Baldi, non si fece viva
alla riunione preparatoria e nè al
Comizio, come non rispose alla
lettera d'invito.
Come ebbe origine il Comizio
Dato che alla vigilia del ritor
no del presidente Wilson dall'Eu
ropa nessuna Istituzione colo
niale si era mossa, il Grande Ve
nerabile dell'Ordine dei Figli d'l
talia signor Giuseppe Di Silve
stro, sebbene ammalato, pensò
che qualche cosa si sarebbe do
vuto dire, circa i nostri diritti, al
presidente Wilson che, rientrato
in America, si accingeva a ripar- ;
tire per l'Europa onde riprende
re il suo posto al Congresso della
Pace.
Il Signor Costantino Costanti
ni,Redattore della rubrica italia
na dell'"Evening Ledger, si era
recato a domandare notizie della
salute del signor Giuseppe Di
Silvestro, quando questi, accolto
lo con la solita cortesia, gli mo
strò il desiderio di fare iniziare,
dall'Ordine, un movimento in
proposito.
L"'Evening Ledger" del 211
febbi . u. s. accoglieva infatti, l'i
dea dell'iniziativa e pubblicava la j
segnante intervista avuta col ca
po | dell'Ordine:
"leri sera ci siamo recati dal
Signor Giuseppe Di Silvestro, il
Grande Venerabile dello Stato di
Pennsylvania per l'Ordine Figli
d'ijtalia, per avere notizie della
sua salute. Egli, che tanta ener- i
già ha speso per l'incremento
del grande e patriottico Ordine,
il quale soltanto in Philadelphia
e dintorni conta oltre 18.000 af
filiati. per quanto il suo stato ri
chieda calma, tranquillità d'ani
mo e riposo, purtuttavia segue
con interesse tutti i movimenti
' e ferialmente i fatti che si svol
gono alla Conferenza della Pace.
IDI Di Silvestro non ci nascose
la ilua viva contentezza per il ri
fiuto opposto dall'ltalia alla pro
posta di arbitrato tentata dai
jugo slavi e venendo a parlare
dell'opera del presidente Wilson
cosìjsi espresse:
"Non bisogna dimenticare che
il presidente Wilson è stato il
primo a tracciare le condizioni in
base alle quali dovrà avvenire la
paci e nel conflitto ha fatto sì
che gli Stati Uniti portassero un
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
grande contributo materiale, mo
rale ed economico.
"Gl'italiani d'America non do
vrebbero dimenticare ciò, ed al
suo ritorno dovrebbero fargli u
na grande dimostrazione di sim
patia e di affetto. Se Egli sbar
casse a Philadelphia o vi passas
se trattenendovi si, io son sicuro
che i Figli d'ltalia e gii italiani
in generale al primo cenno accor
rerebbero ad incontrarlo. Non
trovandoci noi di Philadelphia in
condizioni di far ciò, mi è sorta
l'idea che almeno un grande co
mizio debba esser tenuto, dal
quale non soltanto parta il salu
to ed il ringraziamento al presi
dente per l'opera compiuta in
Europa, ma la nostra voce che gli
ricordi che all'ltalia per ragioni
storiche, geografiche ed et
nologiche, deve essere resti
tuita tutta l'ltalia Irredenta,
non come conquista territoriale,
ma perchè quelle terre sono ita
liane e necessarie alla completa
ristorazione dell'unità nazionale.
"Domani stesso istruirò il
Grande Segretario Archivista
perchè inviti ad una seduta tutti
i Venerabili e Grandi Deputati
delle logge di Philadelphia allo
scopo di stabilire le modalità per
1111 grande comizio in una prossi
ma recente data."
Il signor Di Silvestro termi
nava dicendo: "Non perchè l'ini
ziativa parte dall'Ordine Figli
d'ltalia le altre istituzioni colo
niali dovrebbero assentarsi ; io
credo, invece, che specialmente
l'Ordine Indipendente Figli d'lta
lia, il Comitato italiano per il Li
berty Loan, la Federazione delle
Snciptà Italiane, il Comitato Re
gionale Italia Irredenta ed 111 ge- '
nere tutte le associazioni italiane
di Philadelphia dovrebbero inter
venire. Se non vi sarà tempo pei
tenere sedute preparatorie, vuol ;
dire che il programma sarà reso
pubblico a mezzo della stampa e
tutti dovrebbero intervenire e la
manifestazione sarebbe fatta in
nome della Colonia Italiana di
Philadelphia."
Una riunione preparatoria
Ogni qual volta si è trattato
di movimenti coloniali, il nostro
direttore non si è mai allontana
to da essi e se la iniziativa è
partita da lui non ha mai omes
so di invitare tutta la colonia, e
per essa le maggiori istituzioni.
Cosicché anche questa volta egli
si è mantenuto coerente a questo
programma.
Mentre, per mancanza di tem
po, si andavano facendo tutti i
preparativi per il Comizio, dal
l'affitto della sala all'assunzione
di una banda musicale, senza,
nessun onere da parte delle Isti- j
tuzioni che avrebbero dovuto j
prendervi parte, si teneva una
riunione alla sala dei Figli d'lta
lia, nella quale, oltre alle logge
dell'Ordine regolare, erano state
invitate tutte le istituzioni di cui
abbiamo parlato più sopra e cir
ca altre quaranta società.
Un invino speciale
Per le logge dell'Ordine e pel
le Società individuali fu dirama
ta una circolare unica, invitante i
alla seduta dei 25 febbraio.
In essa, fra l'altro, era ricorda
to che "in questo momento, in ;
cui nemici palesi ed occulti ten
tano con arti subdole impedire!
il riconoscimento delle giuste a
spirazioni d'ltalia, è dovere degli
italiani d'America di dimostrare
la loro solidarietà con gli ideali
dei fratelli d'oltre Oceano, in
viando un saluto ed esprimendo
la loro simpatia al Presidente
Wilson, in occasione del suo ri
torno, prevenendolo contro qual
siasi torto potesse esser fatto
all'ltalia circa le sue aspirazioni
nazionali."
Questo invito fu anche pub
blicato sulla stampa. Ogni buon
italiano, anche senz'altra solleci
zione, si sarebbe dovuto sentire
orgoglioso di accorrere ad una
riunione nella quale si dovevano
prendere importanti decisioni in
favore della causa d'ltalia, ma il
Grande Venerabile dell'Ordine
fece qualche cosa di più. Inviò li
na lettera speciale d'invito agli
"Indipendenti", al Comitato ita
liano del "Liberty Loan", al Co
mitato dell'"ltalia Irredenta", al
la "Federazione delle Società I
taliane" e al "Circolo Italiano."
WITH THE LARGEST CIRCULATION
avainti seiivicon l_a fiaccola in rugno *=£ l
Entered as sccond-class inatter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3,1879".
L'invito era esteso ai capi di es
se ed anche ai componenti delle
cinque istituzioni le quali furono
rappresentate alla seduta del Co
mitato preparatore come al Co
mizio, ad eccezione della "Fede
razione delle Società Italiane",,
della (piale è presidente un de
corato del Governo italiano, il
Cav. Uff. C. C. A. Baldi.
Perchè non vi sia chi dubiti
della nostra sincerità sull'assenza
di cotesto signore, riportiamo
quanto l'"Evening Ledger" dice
va nella sua edizione del 26 feb
braio:
"UN «RANDE COMIZIO
TRA GLI ITALIANI"
"Come abbiamo annunziato in
un numero precedente, ieri sera j
ebbe luogo un'importante riunio
ne nella sala dei Figli d'ltalia, al
la settima strada e Christian, al
la quale presero parte, oltre i ve
nerabili e grandi deputati delle |
logge di Philadelphia dell'Ordine'
Figli d'ltalia in America, il capo
ed i rappresentanti dell'Ordine
Indipendente Figli d'ltalia; il
Cav. Frank Roma, presidente del
Comitato Italiano per il Liberty
Loan ; il maestro Ettore Martini,
presidente del Comitato Regio
nale "Italia Irredenta"; il signor
Roberto Lombardi, presidente
del Circolo Italiano, ed il signor
John Queroli per la Società "U- j
nione e Fratellanza." Per quanto
11 si«, Joseph Di Silvestro, Gran
de Venerabile dell'Ordine Figli
d'ltalia in America, con spirito di
imparzialità, avesse diramato
l'invito a tutte le istituzioni del
la Colonia, la Federazione delle
Società Italiane non era rappre
sentata.
"Dopo breve discussione fu
stabilito che un grande comizio
sarà tenuto domenica prossima,
2 marzo, alle ore 2 poni., nel
Teatro Alhambra, situato alla
dodicesima strada, Morris e Pas
syunk avenue, al quale sono in
vitati tutti gli italiani di Phila
delphia.
"Lo scopo del comizio è quello
di rendere il dovuto omaggio al
Presidente Wilson e far sì che,
prima che Egli riparta alla vol
ta d'Europa, per riprendere il suo
posto alla Conferenza della Pace,
gli giunga un messaggio della
Coionia Italiana di Philadelphia
per prevenirlo contro qualsiasi
ingiustizia potesse essere fatta !
all'ltalia.
"Dato lo scopo del Comizio si
prevede un grandioso successo e
siamo certi che nessun italiano
di Philadelphia mancherà d'in-,
tervenirvi."
L'invito al Comizio
In nome dell'Ordine dei Figli
d'ltalia, degl'lndipendenti Figli
d'ltalia, del Comitato italiano del
Liberty Loan, del Circolo Italia
no, del Comitato Italia Irreden
ta, della loggia 1404 dell'Ordine
degli Owls e delle Società Unio-1
ne e Fratellanza, Provincia di Be
nevento e Caccamo, che avevano !
aderito, fu lanciato il seguente!
invito agl'italiani di questa cit
tà:
"Connazionali, accorrete!
"Alle oie 2 P. M. di domenica
2 marzo, all'Alhambra Theatre,
12 strade, Morris e Passyunk A
venue si terrà un grande Comi-1
zio per rendere il dovuto omaggio
al Presidente Wilson il quale,
tornato lunedì scorso in America,
ripartirà alla volta di Europa la
sera del 5 marzo, onde riprende
re il suo posto nella Conferenza
della Pace.
Gl'interessi italiani, i nostri
diritti storici ed inalienabili, so
no in pericolo, perchè un'accozza
glia di uomini selvaggi, nostri se
colari nemici, che hanno combat
tuto contro di noi fino agli ulti
mi momenti di nostra vittoria,
con arti subdole, tentano oggi
di impedire il riconoscimento del
le giuste aspirazioni d'ltalia.
"Prima che Egli riparta, in u
no al nostro omaggio, noi inviere
mo al Presidente Wilson il mes
saggio degli Italiani d'America
prevenendolo contro qualsiasi in
giustizia potesse essere fatta al
l'ltalia che, nelle Terre Irredente,
vanta ragioni geografiche, etno
grafiche, storiche e linguistiche.
Gli ricorderemo altresì i sacrifi
ci sostenuti dalla patria nostra e
il valore delle sue armi, in virtù
delle quali è stata possibile la vit-
PHILADELPHIA, PA., 8 MARZO, 1919
toria finale da parte delle nazioni
alleate."
IL COMIZIO
La banda musicale del signor
Aristodemo Palladino, diretta dal
maestro Adelizzi, che fece anche
servizio dentro il teatro, parten
do dagli ufficii dell'Ordine Figli
d'ltalia, alle 7 strade e Christian,
fece un giro per le vie delia colo
nia italiana, preceduta da 1111 co
mitato e da un gonfalone nel qua
le era scritto da un lato l'ora e il
teatro nel quale il Comizio avreb
be avuto luogo, e dall'altro: "Ri
cordiamo al presidente Wilson i
diritti dell'ltalia sulla Dalmazia e
su Fiume."
Alle ore 2 P. M. il teatro era
già pieno. Il Comizio, di caratte
re spontaneo, aveva lo scopo pre
cipuo di dimostrare l'aperta, con
corde simpatia dei connazionali
per il presidente Wilson, simpa
tia non disgiunta dalla afferma
zione della piena fiducia che l'lta
lia ripone in Lpi. In questa occa
sione si è voluto far sapere al
Primo Cittadino degli Stati Uni
ti che l'anima dei connazionali al
l'estero batte all'unisono con
quella degli italiani tutti, sia en
tro che fuori gli attuali confini
politici.
Lo scopo fu raggiunto, come
abbiamo già detto, sia per la se
rietà che per l'ordinatezza e la
dignità mantenute dagli interve
nuti, oltre che per i discorsi pro
nunziati e per l'ordine del gior
no votato clic integra in sè le a
spirazlonì di tutti gif italiani.
Parla L'Avv. Giovanni di Silvestro
Aprì il Comizio il Rev. T. E.
Della Cioppa con una semplice
preghiera e poscia prese la paro
la l'Avv. Giovanni M. Di Silve
stro, continuamente interrotto
da scroscianti applausi, che parlò
prima in inglese e poi in italiano,
spiegando agli intervenuti lo sco
po della riunione, che era 'niello
di riaffermare davanti al Presi
dente i sensi di fedeltà e di devo
zione degli italiani d'America al
le istituzioni che reggono questo
grande Paese, ma sempre solida
li con le aspirazioni nazionali
della patria d'origine.
Il discorso del Giudice Bonniwell
Sorse quindi a parlare l'On.
Giudice Eugene C. Bonniwell.
Esordì dicendo di credere che le
lotte per la libertà, sostenute dai
suoi avi di generazione in gene
razione, fino a quella presente,
gli dessero il diritto di parlare,
con autorità e con coscienza, su
di un soggetto che sembra attual
mente tanto controverso: quello
delle aspirazioni italiane sulle
tene dall'altra sponda adriatica.
Affermò non essere vero che gli
americani siano ostili alle ideali
tà politiche d'ltalia; "gli ameri
cani non sanno ciò che ha fatto
l'ltalia per il mondo e per la ci
viltà e gli italiani hanno la grave
colpa di non aver fatto sapere
fuori d'ltalia di che gloria e di
che eroismo fosse intessuta la
guerra italiana. Gli italiani han
no il dovere di illuminare la
stampa e la pubblica opinione su
di una questione che "interessa
tutti quanti coi suoi complessi
problemi."
"Io proseguì l'oratore mi
sforzo e mi sono sempre sforzato
rli aiutare i miei connazionali ad
acquistal e un'idea più chiara e
più giusta di ciò che l'ltalia ha
saputo e voluto fare. Non sarà
inutile affermare che, se l'ltalia
non avesse dichiarato la su.i neu
tralità, la civiltà sarebbe sotto Io
scettro del Kaiser."
Proseguendo a parlare con bel
la e calda foga, l'oratore passa in
rapida rassegna i sacrifìci ine
narrabili che la guerra è costata
all'ltalia e dice le ragioni per le
quali le sono dovute le terre a
driatiche necessarie alla sua si
curezza futura e alla pace del
mondo, e soggiunge:
"I honor those Italian states
men who have refused to sub
mit the question of Istria, Dal
matia and Trieste to the peacf
conference. Under the guise of e
fraternal league of nations, th<
just claims of a country musi
not be bargained with. Italj
saved Europe from being over
run by the barbarian Hun an<
her sacrifices entitle her to anj
reparation that her statesmen 1
think they may require."
11 Giudice Bonniwell terminò
il suo discorso, durante il quale
mantenne sempre elevato il con
cetto e la forma, col dire che "l'l- ;
talia deve sostenere energica
mente le sue ragioni al Congres
so della Pace e non cedere nulla,
nulla, assolutamente nulla." Una,
salva di applausi coronò ii bellis
simo discorso che, per l'alta cari
ca che riveste il Giudice Honni-,
well e per le grandi ed esplicite
dichiarazioni, dei soliti sottinte-i
si e delle solite riserve, costitui
sce un avvenimento. Le parole
di Bonniwell furono infatti cita
te quasi testualmente dalla stam
pa americana locale che reca lun
ghe relazioni del Comizio.
L'arrivo del R. Console e del
Grande Venerabile dell'Ordine
dei Figli d'ltalia
Verso le ore 3.30, prima che il
giudice Bonniwell conchiudesse il
suo smagliante discorso, entrano
nel teatro il Regio Console Cav. ì
Uff. Gaetano Poccardi ed il
Grande Venerabile dell'Ordine j
dei Figli d'ltalia signor Giusep
pe Di Silvestro. Quest'ultimo,
sempre in malferma salute, ha
voluto commettere l'imprudenza
di intervenire, pur di essere fra
i suoi fratelli i quali, alla sua ap
parizione ed a quella del rappre
sentante del Governo italiano, gli
fanno una calorosa ovazione di
simpatia, ripetuta pochi minuti
più tardi quando, invitato dal-'
l'Avv. Alessandroni, che aveva
assunto temporaneamente le fun
zioni di chairman, disse brevi
parole riaffermando i suoi senti
menti di devozione all'Ordine ed
agli italiani in generale.
Poclie parole del R. Gonsole
Sebbene il Comizio non avesse j
nessun colore ufficaile il li. Con
sole che, invitato ad intervenire,
aveva aderito, fu, dai chairman j
Avv. Di Silvestro, pregato di
dirci la sua autorevole parola.
Egli ebbe brevi e toccanti e
spressioni di patriottismo, esi
disse orgoglioso di portare ai
convenuti il saluto dell'ltalia uf
ficiale e non di quella ufficiale
soltanto, ma di tutto il popolo di
Italia unanime e irreducibile
nella sua decisione di riavere le
terre dove fratelli languirono
per tanti anni sotto la egemonia
austriaca.
Ha la parola il maestro Martini
11 maestro Martini, presidente j
lei Comitato dell'"ltalia Irreden-j
ta" ebbe belle è sentite parole
libranti di patriottismo quan- !
Io accennò ai sacrifìci dei padri
italiani che perdettero i loro figli
sul campo di battaglia ed affer
mò che i morti stessi si ribelle
rebbero se all'ltalia venisse ades
co negato il compimento delle sue
giuste aspirazioni, dopo tanto
sacrifìcio.
} arla il Grande Venerabile degli
Indipendenti
Nobili parole ebbe pure Giu\
seppe Falanga, Grande Venerabi
e dell'Ordine Indipendente Figli
l'ltalia, che si espresse con so
brietà e con efficacia, afferman
io la necessità dell'unione fra
orli italiani, perchè i nemici non
possano trarre vantaggio dalle
sterili lotte interne.
L'Avv. Giovanni Di Silvestro
esse alcune parole dette da Roo
sevelt, nelle quali si approvavano
orli scopi di guerra dell'ltalia e si
augurava il compimento delle sue
aspirazioni nazionali.
L'ultimo oratore
L'Avv. Eugenio V. Alessan
droni chiuse la serie dei discorsi
con una bella perorazione, nella
quale disse che gli italiani hanno
fiducia nel Presidente Wilson, e
nel senso di giustizia del popolo
americano. Terminò presentando
un ordine del giorno nel quale
gli italo-americani di Filadelfia
riaffermano la loro fedeltà alla
nazione americana ed al suo Pre
sidente, al quale richiedono ri
spettosamente, ma con fermezza
che siano sostenuti i diritti d'lta
lia contro le mene di popoli nuov
alla civiltà ed siila storia.
L'ordine del giorno
John M. Di Silvestro
Chairman
1019 S. 9th St.
Erano le quattro e mezzo quan
do il Comizio ebbe termine, la
sciando in tutti grata e memo
re impressione per la nobile pa
triottica manifestazione.
I commenti della Stampa
Quasi tutti i giornali di lingua
inglese in Philadelphia hanno
pubblicato resoconti lusinghieri
jsul Comizio, ad eccezione dell'u
nico quotidiano italiano locale di
proprietà del Cav. Uff. C. C. A.
Baldi, il quale ha cercato di me
nomarne l'entità dicendo: "che
una folla discretamente numero
sa era accorsa a detto comizio."
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Una Copia 3 Soldi
Un'altra petizione al Presidente
Wilson
\Ci è stato riferito che lunedì
scorso si andava in giro per rac
cogliere firme in una petizione
da spedirsi al Presidente Wilson,
avente pei - scopo le stesse finali
tà degl'intervenuti al Comizio.
Anche questa è una manifesta
zione encomiabile se non fosse
troppo postuma per rivendi
care qualche faccendiere che non
ha voluto mai associarsi alla co
lonia italiana.
Un'altro Ordine dei giorno
Nella seduta di domenica scor
sa la loggia Antonino Di San
Giuliano N. 425 dell'O. F. d'l., in
viava telegraficamente al Presi
dente Wilson il seguente Ordine
del giorno:
"March 2nd. 1919.
GL'ITALIANI DI READING
INMITANO QUELLI DI FILADELFIA
Dal signor Salvatore Ciofalo Ci
viene comunicato che anche in
Reading, Pa. la sera di lunedì, 24
febbraio u. s., quelle due logge
dell'Ordine Figli d'ltalia, Santo
Stefano di Camastra N. 29 e
Massimo D'Azeglio N. 706, in
unione a due Società locali Vit
torio Emanuele II e San Giusep
pe, si sono riunite ed hanno de
liberato un ordine del giorno te
legrafato la stessa sera al Presi
dente Wilson a Washington.
Riportiamo da un giornale a
mericano di quella città l'appello
che quegli italiani hanno rivolto
al capo di questa nazione:
"Reading Societies Urge Support
of Boundary Olili iris
"Says Dalmatian Coast and
Cities indispensable
Washington, D. C.
"The following societies, com
"posed of loyal American citizens
of Italian birth or extraction,
sends to you, worthy president
of this their adopted country,
hearty greetings 011 your safe
return from the peace conteren
ce, urging that you, mindful of
importanti and efficient contri
bution made by Italy and Italians
in American army in achieving
the victory of democracy over
autocracy, lend your vaìid and
authoritative support to the just
territovial claims of Italy. hear
ing in mind that Istria, Fiume
and Dalmatian coast as well as
Trentino and Trieste are Italian
territory and indispensable to To His Excellency
The President of the
United States:
At a mass-meeting of Italian-
American citizens held at the
Alhambra Theatre, this city, un
der the auspices of the Order
Sons of Italy in America, Inde
pendent Order Sons of Italy,
Nest 1004 of the Order of Owls,
Italian Liberty Loan Committee,
Committee of Italia Irredenta,
Italian Circle and the Union e
Fratellanza, Provincia di Bene
vento e Caccamo Societies, for
the purpose of affirming the
sympathy and unqualified trust
which Italy and the Italians in
general repo.se in President Woo
drow Wilson, it has been unani
mously voted and resolved to
send hearthy greetings to our
worthy President upon his safe
return from the Peace Conferen
ce, and to renew the pledge of
confidence and loyality of the
I tali an-American citizens to
their beloved President, the A
merican Government and its in
stitutions.
The Italian-American citizens
of this city seize this opportuni
ty to call the attention of their
esteemed President to the fact
that they are in perfect sympa
thy with Italy and the Italians
regarding their aspirations as
presented to the Peace Confe
rence by Italy's representatives.
We, therefore, sincerely trust
that the President, mindful of
the enormous sacrifices and im
mense suffering of Italy and the
Italians during the period of the
war, and of the important contri-1
bution of Italy and Italians in
the American army for the
achievement of the Victory of
Democracy over Autocracy, will
lend his valid and authoritative
support to the just aspirations
of Italy. We desire fur
ther to call the attention
of our worthy President
to the fact that the territory cla
imed by Italy is historically, et
nhologically and linguistically
unquestionably Italian and indis
pensible for the future security,
prosperity and national unity of
the Italian race.
If the world is to be really "Made
safe for Democracy" the future
security and welfare of Italy
must be taken into serious con
sideration. To ieave Italy unpro
tected and exposed to imminent
attack would not only be unjust!
and unfair, but even dangerous i
to the maitainance of that world
peace of which our esteemed
President is such an ardent ad
vocate enthusiast. Justice and
public policy demands thai the
nations, which are exposed to
imminent attack, and are likely
to be made the target of the fury
of the enemies of yersterday,
be amply protected.
We trust, therefore, that in
the light of all the above men
tioned consideration you will not
fail to give this question your
whole-hearted sympathy and
suport.
To His Excellency
The President of the
United States.
"Lodge Antonino Di Sail Giu
liano No. 425 of the Order of the
Sons of Italy in America, at her
regular meeting of to day, una
nimously decided to greet you
on your safe return from Euro
pe, hoping that your influence at
the Peace Conference will be
exercise in favor of the italian
aspirations as we are sure that
in doing so you will be favoring
right and justice.
"Joseph Piccirilli, master
1503 Dickinson St.
Phila., Pa."
"The Italian societies of the
city held a joint meeting at 216
Penn street, on Monday evening,
and sent a message to President
Wilson asking him to lend his
aid to Italy in the peace confe
rence decision on boundary cla
ims. The telegram which was
sent to Washington last night
follows:
"To the President of United
States,