La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 01, 1919, Image 1
"üblished and t/istributed under permit No. 500 authorizcd by the act of October 6, 1917, on tilt at the Post Office of Philadelphia, Fa., by order of the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gcr.. LA LIBERA PAROLA | I forti caratteri sono gli Dei I Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO 11. - Numero 4 L'ltalia alla Conferenza - La Lega delle Nazioni - Le leggi restrittive d'America I NOSTRI DELEGATI Corrono voci sui giornali le quali assicurano che, nel mese di giugno sarà indubbiamente sot toscritto il Trattato di pace, per ratificare il quale i rappresentan ti delle potenze, grandi e piccole, son già riuniti nella capitale del la Francia. Siamo quindi al principio della fine ; alla spaventosa catastrofe che, per quattro interminabili an ni, ha insanguinato l'Europa ed il mondo sta per esser posto un suggello che sarà eterno, se ba sato sulla giustizia e sul diritto. Questa certezza o speranza di un mondo migliore dovrebbe in certo qual modo far tacere o per lo meno mitigare le intemperan ze inconsulte, le teppistiche agi tazioni di un'accozzaglia di gen te slavo-serbo-croata, che sorta dalle-rovine dell'esercito austria co, tra le cui file, fino all'ultimo giorno, ha combattuto con cieco e selvaggio furore contro i sol dati dell'intesa, non si sa precisa mente che cosa reclamino. La loro rabbia, il loro odio, i lo ro bassissimi intrighi sono con centrati esclusivamente contro l'ltalia complici ed ausiliarii anche i nostri Alleati di ieri, i quali, se non ufficialmente, per chè debbono mordere al freno del Trattato di Londra, certo segre tamente, obliquamente e con fiu mi di oro, incoraggiano le pazze è ridicole pretese croate, prefe rendo magari cento grandi Jugo slavie e non una sola Italia gran d£, nel pieno possesso dei suoi legittimi confini. Sembrerebbe dicevamo che l'imminenza di una pace e qua con l'assegnamento a ciascu na potenza di ciò che le proviene dal diritto e dalla storia, avrebbe dovuto imporre un freno a que sti cani latranti ; ma invece del le loro vergognose gesta, quoti dianamente perpetrate, possiam dire: Motus in fine velocior. Gli abusi ele prepotenze di questi popoli, fino a ieri schiavi ed oggi übbriacati di libertà, gii incoraggiamenti occulti o palesi di canaglie invidiose ed ingrate, non ci tangono. L'ltalia dovrà es sere accontentata"in tutte le sue legittime aspirazioni, oppure con tinuerà ancora nell'alta impresa di sua redenzione non ancora compiuta, annettendosi, colla for za delle sue armi vittoriose, quel le terre di cui oggi vorrebbero defraudarla nemici barbari ed a mici incoscienti. L<a scelta dei plenipotenziari al Congresso è per noi la più sicura garanzia che questa volta la pa tria nostra non farà una politica di vergognose rinunzie. Mai, co me queste volta, il Governo è sta to così felice nella nomina dei suoi rappresentanti. Orlando, Sonnino, Salandra. Barzilai! quattro nomi che com pendiano mirabilmente il nobilis simo programma delle aspirazio ni nazionali. Orlando, che nei' momenti più scuri della storia d'ltalia, dopo la catastrofe di Ca poretto, raccogliendo la croce del potere, trasfuse la propria fede a tutta la nazione, incoraggiando alla resistenza, che allora era si nonimo di vita. Sonnino, il più saldo palladio dei sacri diritti d'ltalia, che, at taccato ferocemente dal mondo coalizzato ai nostri danni e persi no da una parte della stampa no stra, sta saldo come torre contro le pressioni e contro le violenze, chiedendo soltanto il rispetto e l'osservanza dei trattati. Salandra, che in quel maggio memorabile in cui si decisero i destini d'ltalia, passando sopra le congiure e gli intrighi, disprez zando gli allettamenti e le mi nacce della Germania vittoriosa, facendosi interprete dèlia volon tà della Nazione, denunziò il trat tato della Triplice Alleanza e gittò il guanto di sfida al nemico secolare. vse EXTRA! x RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 901 -803-805 So. Bth STREET*. PHILAOELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo, Vesti per giovanotte, Vestati per ragazzi, Camicie, Camicette, Sottane, Cappelli ed altro. ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEIVIRRE, CON !_A FIACCOLA IN PUGNO "Kntered a* second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philsidelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". Barzilai, l'illustre cittadino di j Trieste, che per trent'anni, nel Parlamento, nei Comizi, nelle Au | le, mantenne vivta la fiaccola del j l'irredentismo, anche quando l'ir redentismo era delitto. Con questi uomini nel Congres so di Versailles, non crediamo possibili per noi serie preoccupa j zioni. E perciò ai Serbi, ai Jugo-Sla ;vi, ai Croati che ci minacciano una guerra di sterminio, che ci parlano di un poderoso esercito movente su Trieste a grandi gior nate e di un'ltalia preoccupata, che invia la flotta a protezione di una probabile ritirata; ai fran cesi che, dimentichi dei nostri benefici di ieri che risparmiaro no ad essi l'onta della sconfitta e del servaggio, si fanno in quat tro e si moltiplicano pei- la tute la dei Balcani o meglio dei loro affari ; agli Inglesi che assumono l'atteggiamento ridicolo ed anti patico di pedagoghi e ci ammoni scono con la minaccia di future difficoltà per l'ltalia; alla stampa americana che, senza nessuna ombra di dignità e senza 1111 sen so di giustizia, si prostituirebbe se trovasse un compratore; a questa stampa ingombrante ed ignorante che vorrebbe dipinger ci il suo presidente come un piz zaiolo che si accinge a tagliare a fette la mappa del mondo, per distribuirlo secondo il proprio ca priccio; a tutta codesta pente che ci sì mostra sotto una diver sa fisionomia, cinica e ributtan te. da quando gli eserciti tede schi han ripassato il Reno, noi gettiamo sulla faccia la parola di Cambronne- i LA LEGA DELIE NAZIONI Uno dei primi quesiti discussi attorno al tavolo della conferen- ZÌI è quello della lega delle Nazio ni. Discusso anzi ed approvato, se dobbiamo prestar fede alle ul time notizie telegrafiche tra smesseci da Parigi. Ora a noi sembra, a noi che non siamo nè diplomatici né giu reconsulti, che la lega delle Na zioni sia una bella idea, una idea veramente sublime, ma destina ta a rimanere una magnifica uto pia, alla stessa guisa che Wilson, riesumatore di questa dottrina mazziniana, è un grande uomo, un apostolo, ma un perfetto e qualche volta anche ingenuo i dealista. Secondo noi, una lega di Na zioni, non è possibile quando nel seno delle medesime vi sono l'ln ghilterra e la Francia, le quali non sono affatto dissimili da quello che sarebbe stato la Ger mania, se fosse uscita vittoriosa dall'immane conflitto. L'lnghilterra e la Francia non sanno neppure stavolta far ta cere i loro appetiti e si appresta no a rappresentare la parte del lupo nella favola dell'agnello. Es se reclamano per sè la parte mi gliore delle spoglie e tentano de fraudare gli altri che han por tato uguale contributo con mag giori sacrifici, dei loro diritti. A questo atteggiamento di spotico potranno piegare la testa le Jugo-Slavie e le Grecie, ma non potrà rassegnarsi l'ltalia che è una grande potenza, come l'ln ghilterra e la Francia. Ecco per chè una lega di Nazioni non ci sembra possa stringersi, almeno per ora. In ogni caso questo progetto, invece di precedere, avrebbe do vuto essere siccome un corollario della conferenza della pace. Se dal Congresso usciranno dei mal contenti, se da esso verranno fuo ri nuovi imperialismi a dànno di paesi dei quali si sacrificano san te e legittime aspirazioni, se si lasceranno insolute vitali qui stioni territoriali, che cosa sarà questa lega di Nazioni, costitui tasi fin dai pi-imi giorni della con. ferenza? Niente altro che un'in degna commedia, una delle solite PHILADELPHIA, PA., 1 FFBDRAIO, 1919 j vergognose imposture di cui ci 112 ha dato mille esempi, per il pas ! sato, la decrepita diplomazia. Ben disse adunque il senatore jTittoni nel suo discorso pronun | ziato in Roma, in seno al Con gresso Coloniale, in riferimento | alla Lega delle Nazioni. Egli dis- Ise che, invece di questo proget to, il Congresso avrebbe dovuto iniziare i suoi lavori colla discus | sione delle questioni nazionali e conomiche e coloniali ed aggiun se che l'ltalia è tutta Wilsoniana, | ma esige, ed in questo non inten de transigere, che si addimostri no Wilsoniani anche gli altri, specialmente coloro che, dopo | l'armistizio, si son dedicati agli i intrighi ed alla protezione ed al ! la tutela dei pupilli. La stampa estera intanto, e specialmente l'Americana, anche ; in questa quistione ci fa appari i re come se l'ltalia fosse assente, o pienamente indifferente e di sinteressata. La stampa ameri cana merita di essere compatita; essa dimentica ed ignora che l'l talia è la culla del diritto, e che anche oggi, dopo tanti secoli mantiene le sue gloriose tradi zioni ed irraggia dall'Urbe i lu mi della sua divina sapienza. Attorno al tavolo della confe renza, delegato autorevolissimo per la sua alta competenza, siede anche il senatore Scialoia il qua !o sarà il relatore del progetto sulla Lega delle Nazioni. Se la lega delle Nazioni deve costituirsi, se deve tradursi in atto la magnanima idea di Giu seppe Mazzini, il seme fecondo deve discendere da Roma immor tale e Roma, caput mundi, do vrebbe essere la capitale della le ga nascitura. LE LEGGI RESTRITTIVE D'AMERICA Abbiamo detto che la lega del le Nazioni non ci sembra possi bile, perchè l'lnghilterra e Fran cia non sanno rinunziare ai vec chi metodi di prepotenza e di im perialismo. Dobbiamo anche ag giungere che neppure l'America, colle sue ultime disposizioni, che sono dei veri attentati, contro la libertà personale, sembrano in coraggiare una lega di nazioni. in questi ultimi tempi la pa tria di Wilson ha votato due leg gi, le quali, da se sole sono suc cienti a mandare a monte qual sivoglia possibilità di un accordo internazionale. Prima la legge del proibizioni smo, che costringe, ad un regime impossibile, cinque milioni di ita liani che han portato in questa Repubblica tutto il contributo ! delle loro energie, e chiude le porte al commercio italiano che, nell'esportazione del vino, trova una delle maggiori risorse finan ziarie, una delle sue industrie più retribuite. Accanto a quella del proibizio nismo, un'altra legge esosa che, per il periodo di quattro anni, chiuderà le porte di questo paese ai lavoratori stranieri. Sembra quasi ridicolo che, mentre Wilson, nel Congresso della Pace, si leva a campione di una lega tra le Nazioni, i suoi le gislatori in America, si abbando nano, con leggerezza imperdona bile, all'allegra gazzarra di far passare due leggi inqualificabili che precludono inesorabilmente qualsiasi accordo alla lega in pa rola. La quale rimane pertanto una brutta commedia. Di questo nuo vo provvedimento contro l'immi grazione fc la maggiore responsa bilità rimane a Gompers, il famo so Presidente della Federazione del Lavoro, che tradisce in tal modo la causa operaia, per la ì quale non dovrebbero esistere maniere. Di fronte alla condotta equivo ca di questo obliquo personaggio, condotta che non si è manifesta ta solo in questa occasione, ma risale ad epoche anteriori, non si capisce per qual motivo egli sia si recato in Italia, alla testa di una missione del lavoro. Forse per assaporare la soddi sfazione dei facili trionfi? forse per ingannare il mondo con le so lite fallaci promesse? Così la grande America, colla legge improvvida, si rinchiude, come una lumaca, nel gu scio del suo deplorevole egoi smo e tenta di colpire l'ltalia, che, fra tutte le nazioni europee, I è la sola ad avere sovrabbondan za di braccia. Ma l'ltalia, insidiata ovunque, anche da coloro che millantano idi farsi guidare, nelle loro azio ni, da alti sentimenti umanitarii, | può ben sorridere a questa nuo va congiura, perchè saprà indi rizzare altrove le sue correnti e migratorie. E così sarà l'America soltanto, in un tempo non lontano, a risen tire l'asprezza delle sue leggi ridi cole ed inconsulte. LA LIBEA PAROLA. ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA COMUNÌCÀZIONI della Srande Loggia di Penna. PER L'ORFANOTROFIO E RICOVERO. Continuiamo a dar notizia in queste colonne delle adesioni che ci pervengono per l'Orfanotrofio e dei contributi a beneficio di esso. Il Segretario Archivista della Loggia Nuova Trento e Trieste N. 758, fratello Attilio Ferrara, appena rimesso da un gravissimo attacco di influenza, così scrive va al Segretario della Commis sione del F..U. M., fratello Tor chio: "Egregio fratello, "Non trovo parole per ringra ziarvi del fraterno pensiero che avete avuto verso di me, scri vendomi della viva parte che prendete da vero Figlio d'lta lia alle disgrazie che hanno colpitaci» mia famiglia durante colpita i» mia iamigna durante il periodo della epidemia. "Per fortuna adesso il pericolo è stato superato, tutti di mia fa miglia si sono Valessi in salute ed io mi trovo in convalescenza "Perchè mi hanno voluto e per chè anche il mio pensiero mi ci chiamava per taluni lavori che stante la mia assenza non erano stati compiuti, volli assistere al la seduta della loggia di domeni ca scorsa. Mercè uno sforzo di volontà sono uscito di casa, con la destra appoggiata al bastone e con la sinistra sulla spalla del Tesoriere. "Appena in sala il mio primo pensiero fu per la riscossione del la quota mortuaria. Si raccolse ro 150 dollari, perchè i soci non vengono tutti in ogni seduta ; ma spero che per l'altra riunione la quota potrà essere saldata inte ramente. "L'altro mio pensiero fu quel lo di distribuire le cartelle per l'Orfanotrofio, l'opera più neces saria, benefica e umanitaria che l'Ordine possa fare. "Pensate: se io morivo, rima nevano sei anime innocenti in balìa di mani straniere. Invece nell'Orfanotrofio dell'Ordine i no stri orfani saranno rispettati, a mati ed educati secondo le no stre tradizioni, e non dimenti cheranno nè la patria, nè la no stra lingua. "E' per questo che io mi sono fatto strenuo sostenitore e pro pagandista dell'Orfanotrofio, e sento la necessità di tributare con la presente la massima lode agli ideatori di esso." All'ufficio del Grande Concilio sono poi pervenute le seguenti lettere con contribuzioni: Dal Venerabile della loggia Ettore Fieramosca N. 678, fra tello Salvatore Pane: "Qui acclusi troverete $lO per; biglietti dell'Orfanotrofio e Ri covero pagati da due altri fratel li della nostra loggia. Gli altri 10 dollari che rimangono appena sa ranno versati ve li manderemo subito." Dal Venerabile della loggia Umberto I N. 750, fratello Etto re Radicchi: "Vi rimetto una seconda lista dei fratelli che hanno pagato le cartelle dell'Orfanotrofio e Rico vero con il relativo check di dol lari 20." Dal Segr. di finanza della log gia Vittorio Alfieri N. 149, fra tello Antonio Di Lorenzo: "Accluso alla presente vi ri metto un check di S7B moneta già raccolta fino a questa data per le cartelle dell'Orfanotrofio e Ricovero; il rimanente vi sarà spedito non appena terminato di vendere tutti i biglietti." Dal Venerabile della loggia Principe di Piemonte N. 210, fra tello Domenico Scotti: "Pregiomi rimettervi un check $45 riscossi da nove fratelli per l'acquisto di cartelle per l'Or fanotrofio e Ricovero. Unisco nel contempo l'elenco di tutti i fra telli di questa loggia che hanno contribuito alla filantropica ope i ra, e restiamo intesi che conti-j nueremo a vendere le. altre car telle." PER UNA NUOVA LOGGIA. Domenica 19 gennaio, dietro cortese invito del sig. A. Torqua-1 to, apprezzatissimo Presidente di quel Club italiano, il Prof. Cre scenzo Pitocchi, Ex Grande Ve nerabile dell'Ordine Figli d'lta lia per lo Stato di New York, ac compagnato dal sig. Ferdinando Dori, Grande Deputato della log già Nuova Camilla Benso di Ca vour N. 874, si recò in Windber. Alla stazione di Johnstown e rano a ricevere gli ospiti il sig. Torquato con la sua automobile ed altri amici. Non vi furono pubblici discor si, giacché il comitato, rappre sentante la parte eletta del Club, preferì chiedere spiegazioni e de lucidazioni in forma di pura in tervista. Dopo la esposizione dei capi saldi del programma massimo e minimo dell'Ordine dei Figli d'l talia, tutti i presenti, dietro pio ! posta del sig. A. Torquato, deci sero di entrare a far parte della Grande famiglia che rappresen ta la sentinella avanzata della i talianità in America. Domenica prossima, 2 febbra io, il Prof. Pitocchi sarà di nuo vo in Windber per pronunziarvi un pubblico discorso sugli scopi e sulle finalità dell'Ordine. LOGGE CHE HANNO OTTENUTA LA DISPENSA. Hanno ottenuta la dispensa ed attendono ora di essere iniziate le seguenti logge nello Stato di Pennsylvania: Belmonte Mezagno N. 899 d ; Philadelphia Ricciotti Gari baldi N. 91!5 di Scranton An drea d'lsernia N. 916 di Phila delphia ltalia Una N. 915 di New Castle Trento e Trieste Liberate N. 918. di Greenville. ~GUÌOF UFFICIALE" per l'acquisto della cittadinanza Americana Dall'ltalian Bureau del Com mittee on Public Information ci si comunica e noi pubblichiamo: CAPITOLO I. Tutte le persone nate in Ame rica, qualunque sia la naziona lità dei genitori sono Cittadi ni Americani. Chi è nato in A merica non ha bisogno di carte o di formalità di sorta per essere ritenuto cittadino americano; es so è cittadino per nascita, oltre che per diritto incontestabile! proclamato dalla Costituzione de gli Stati Uniti. Quelli che non sono nati in A merica sono considerati come 'stranieri". Essi possono però di ventare cittadini americani col l'aisi rilasciare dalle autorità competenti le carte che la legge sulla cittadinanza richiede. Que ste carte si distinguono in : Pri ma Carta e Seconda Carta. Tutti gli stranieri che abbiano compiuto i diciotto anni d'età possono ottenere la Prima Car ta, anche il giorno stesso in cui arrivano in America. Questa pri- i ma carta si chiama talvolta "Di chiarazione d'intenzione." Questa prima carta si ottiene mediante certe formalità che spiegheremo più innanzi e col pa gamento della tassa di un dolla ro. Essa rimane in vigore sola mente per sette anni. Per ottenere la seconda carta occorre che il richiedente abbia abitato continuamente negli Sta ti Uniti per almeno cinque anni e che siano passati almeno due anni dal giorno in cui si è otte nuta la prima carta. Per questa formalità occorrono due testimo ni ed il pagamento di una tassa di dollari quattro, i Tanto per ottenere la Prima Carta, come per la seconda, oc corre adempiere a certe formali tà e rispondere a certe domande rivolte dalle autorità competenti. E' quindi scopo di questa guida di aiutare gli Italiani che deside rano di farsi Cittadini Amevfca ni a soddisfare ai requisiti di leg ge ed a rispondere come si deve alle domande fatte. Le informazioni contenute in i questa "Guida" sono ufficiali e su di esse può fondarsi il futuro cittadino. Gli interessati faran no quindi bene a seguire questa pubblicazione settimana per set : timana in questo giornale. Il prossimo capitolo, che ver rà pubblicato la settimana ven j tura, darà chiarissime informa zioni ufficiali sul modo con cui [ottenere la "Prima Carta." NELLA NOSTRA FAMIGLIA Nel pomeriggio di mercoledì scorso Antonio Di Silvestro, figlio del nostro Direttore, riceveva, con voti lusin ghieri, il diploma di licenza dalla Ja mes Wilson School. Egli entrerà nella Central High, 'mentre sua sorella Ro salia, di quasi un anno più avanzata di lui, col primo del prossimi febbraio frequenterà il secondo anno nella High School for Girls. Durante la cerimonia della conse gna dei Diplomi di licenza, nella Ja mes Wilson School si svolse un ge niale trattenimento, di recitazione e di musica, al quale parteciparono, oltre alla Direttrice Miss Doyle, i maestri e le maestre, gli alunni di tutte le classi, i loro genitori ed il pubblico in generale. Al nostro piccolo Antonio, eletto storiografo della classe, toccò il. com pito di parlare di essa ricordando gli eventi più noti, e specialmente del l'ultimo anno. Nel programma musi cale fu molto applaudito quando suo nò, accompagnato al piano da sua so rella Rosalia, l'assolo di "Thais". Sebbene sia breve il periodo dacché ha incominciato ad imparare a suona re il violino, per pochi mesi sotto la direzione di suo zio Gino Papola ed ora con la guida del Prof. Giovanni Cianciarlo, il nostro piccolo Antonio ha fatto un notevole progresso. Sua sorella che, come abbiamo detto, se deva al piano, richiesta, suonò anche il Rigoletta. Ecco nel suo testo in inglese quan to il figlio del nostro dicitore ebbe a dire della sua classe: Fa quel che devi, avvenga"] che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi •PRINCIPAL, FACULTY, GUESTS AND CLASSMATES, "Notwithstanding my unworthiness. the graduating class placed an honor upon me, by electing me as historian. "It is my duty to tell at this gath ering, to the best of my ability, the history of the class. "If I had not been limited of speak ing only of the history of this class, I would have been glad to go back to earlier schooldays and tell about the James Wilson .School in general and prove that, beginning from th« Principal, Miss Doyle, to a teacher of a kindcr-garten grade, in our school, the best systems of teaching have bun adopted, surpassing any olhei school in the city. So, now that I'm about to say "Au Hevoir" to the Wil son School and to enter a higher gra de, there comes to my mind of all the good days that we passed here among our schoolmates, under the wise direction of the faculty of this school. But, I'm discovering that I'm departing from the real subject that is, to narrate briefly, the history cf the class. "During the year of 1917, there were two sixth grade b classes, which, afterwards, went to make up the pre sent graduating class of February. 19 J 9. "One of the sixth grade b classes, was assigned to Miss Webster and was composed of about twenty five pupils, while the other sixth grade b class was under the direction of Miss Spear. "After being promoted, we united into one class and entered the seventh grade A. Miss Alsop, the present Eng lish instructor, was our teacher. "As Boon as we entered her room, we bigan to feel the atmosphere of a higher education and to do real work in all subjects, namely: Arith metic, Geography, English, History, Physiology, Reading and Music. "Miss Alsop has, as always, been active and good and has taken great interest in our class. She has tried to influence our minds with good Eng lish; has taught us how to appreciate leisure time; and has made us unders tand the meaning of discipline. "We were getting along splendidly with Miss Alsop, when, all of a sudd en, were told that the grades ranging from the seventh grade A to the eighth grade B were going to begin a new system. This new method is called the "Departmental System." "The reason why the Board of Ed ucation put this system into use is to prepare us for High School. "This, moved and frightened us a little, because we thought it was going to be a very difficult undertaking, but as time went on, we began to get accustomed to "the newly born mo vement. "By receiving the instruction tau ght us, with such a method, we have .discovered, that it has been more a pproachable to our minds and the result is proven by the graduation of today. Y "At the very beginning of this new system, we had Miss Alsop, one of the most competent teachers as our English instructor; Miss Strien has demonstrated her ability with a very skillful mind, by teaching us geogra phy, writing and drawing? Mr. Hill has proven to be the most pratical instructor in spelling, oral composit ion, declamation and orations; Mr. Riemschinder, the mathematician, with the wonderful mind, taught us mathematics; and lest of all, but not •least, we had Mr. Finn, w!fc> was very thorough in teaching us physiology and history. "The departmental system wasn't quite three months old in our school, when Mr. Finn, nur physiology and history teacher, resigned as a gram mar school instructor and took up the practice of law, which shows that, as I said before, Mr. Finn was a teacher with broad knowledge which made him able to continue his studies and this should surely set a good example to us. "He was replaced by another able thinking teacher, Mr. Batoff. "Mr. Batoff not only taught us his tory and physiology, but he also gave us an idea of the modern world, by teaching current events. "Miss Strien our geography ins tructor followed Mr. Finn by resigning as a school teacher. "In her place Miss Spear was chos en as her successor, but on account of her health, which was rather poor, she was forced to give up and so Miss Webster took her place. "Ever since, Miss Webster has stu ck to her post and has performed her duty in teaching us declamation, spell ing and physiology. "The year of 1917 was one of the darkest periods, not only in the Unit ed States but all over the world. "The war of aggression, that was declared by the Central Powers on the last day of July, 1914; the abuse of Germany in invading the poor, but noble and generous kingdom of Bel gium; the sinking of the Lusitania, an unarmed ship carrying aboard neutral men, women and children; the warf are of the submarines sinking ships that were carrying food for the poor, destitute Serbians, Belgians, etc., all this brutal treatment from the Teu tonic powers, of course, caused the Americans to be mixed up in the con flict and this country was forced to declare war against them. "We had to part at that time with several of our best teachers, among them, l.ieut. Meyers, Second Lieut. Goldberg and Mr. Riemschinder, then teacher of the graduating class of 1918, who, like the others, volunter ed for service, while we, notwithstan ding of our tender age, gave our best energy, for the purpose of helping the boys "over there" and we became soldiers ourselves, not of the batt lefield, but of the home reserve army. "In this capacity, for over one year, guided by the Principal of our School, who took the best interest in the cam paigns and all the teachers, we began the most patriotic work for the diff erent Liberty Loan campaigns, Thrift Stamps War Chest and the Red Cross. The Principal called many meetings inviting the parents of the chilldren, the public and also some good spea kers. "The result was, that the James Wilson School went "Over the Top" in alt its patriotic campaigns and today we can rejoice, that in the victory over the Central powers by our army and those of the Allies, we played a good part. "On June 26, 1917 our school was closed fo the summer x'aration. "The summer vacation went by just like lightning and soon afterwards, September 10th, came along and call ed us back to school. "It was Monday morning September 10th, 1917, when all the children was assembled in the school yard, that Lieut. Riemschinder, came in, amid loud cheering. "He was home for a furlough of seven months. After his class graduat ed, we were promoted into his room and were there only for about one month; than he left for France and since he has not visited us, but once. "After his departure, Mr. Batoff, the history teacher, took his place as our regular instructor until graduat ion. "Several months had elasped when we had to write a "Temperance Es say", under Miss Alsop's instruct ion. "In this contest all the departmental classes participated. "Three prizes were going to be awarded to the individuals who wrote three best essays. "Fortunely, a member of our class, Henry De Luca won the first prize of $2.50 in gold, adding more honor to it; the other two prizes were won by two pupils of the graduating class of June, 1918. Not only did Henry De Luca win the first prize, but we had other members who received honora norably mention. "This wasn't the only prize won but another contest of '4Fow Safety First helps Win the War", in which our class took part, Antoniette Rap poselli won $l.OO worth in Thrift stamps. "The schools has just opened when the "Influenza" invaded our city, and many, many children were left or phans; the victims in the United States have been in numbers more than our lost on the battlefields of Europe. "The schools had to close and re main so for over one month and we lost, to our sorrow, many schoolmates and one of our beloved teachers, Miss Clement. "Notwithstanding all these unwelco me incidents, here we are graduating not of ourselves, but because the teachers and we worked together very hard, to make up the lessons lost during these crisis. "Our class has also produced se veral of the best "four minute speak ers," receiving certificates from Was hington. "Some of them also got "Iron badges" for every five bonds they sold. "From tomorrow we're going to lead a new life; from tomorrow we must learn the lessons taught us by the "World War; from tomorrow we