La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 01, 1919, Image 1

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    "üblished and t/istributed under permit No. 500 authorizcd by the act of October 6, 1917, on tilt at the Post Office of Philadelphia, Fa., by order of the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gcr..
LA LIBERA PAROLA
| I forti caratteri sono gli Dei
I Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO 11. - Numero 4
L'ltalia alla Conferenza - La Lega delle
Nazioni - Le leggi restrittive d'America
I NOSTRI DELEGATI
Corrono voci sui giornali le
quali assicurano che, nel mese di
giugno sarà indubbiamente sot
toscritto il Trattato di pace, per
ratificare il quale i rappresentan
ti delle potenze, grandi e piccole,
son già riuniti nella capitale del
la Francia.
Siamo quindi al principio della
fine ; alla spaventosa catastrofe
che, per quattro interminabili an
ni, ha insanguinato l'Europa ed
il mondo sta per esser posto un
suggello che sarà eterno, se ba
sato sulla giustizia e sul diritto.
Questa certezza o speranza di
un mondo migliore dovrebbe in
certo qual modo far tacere o per
lo meno mitigare le intemperan
ze inconsulte, le teppistiche agi
tazioni di un'accozzaglia di gen
te slavo-serbo-croata, che sorta
dalle-rovine dell'esercito austria
co, tra le cui file, fino all'ultimo
giorno, ha combattuto con cieco
e selvaggio furore contro i sol
dati dell'intesa, non si sa precisa
mente che cosa reclamino.
La loro rabbia, il loro odio, i lo
ro bassissimi intrighi sono con
centrati esclusivamente contro
l'ltalia complici ed ausiliarii
anche i nostri Alleati di ieri, i
quali, se non ufficialmente, per
chè debbono mordere al freno del
Trattato di Londra, certo segre
tamente, obliquamente e con fiu
mi di oro, incoraggiano le pazze
è ridicole pretese croate, prefe
rendo magari cento grandi Jugo
slavie e non una sola Italia gran
d£, nel pieno possesso dei suoi
legittimi confini.
Sembrerebbe dicevamo
che l'imminenza di una pace e
qua con l'assegnamento a ciascu
na potenza di ciò che le proviene
dal diritto e dalla storia, avrebbe
dovuto imporre un freno a que
sti cani latranti ; ma invece del
le loro vergognose gesta, quoti
dianamente perpetrate, possiam
dire: Motus in fine velocior.
Gli abusi ele prepotenze di
questi popoli, fino a ieri schiavi
ed oggi übbriacati di libertà, gii
incoraggiamenti occulti o palesi
di canaglie invidiose ed ingrate,
non ci tangono. L'ltalia dovrà es
sere accontentata"in tutte le sue
legittime aspirazioni, oppure con
tinuerà ancora nell'alta impresa
di sua redenzione non ancora
compiuta, annettendosi, colla for
za delle sue armi vittoriose, quel
le terre di cui oggi vorrebbero
defraudarla nemici barbari ed a
mici incoscienti.
L<a scelta dei plenipotenziari al
Congresso è per noi la più sicura
garanzia che questa volta la pa
tria nostra non farà una politica
di vergognose rinunzie. Mai, co
me queste volta, il Governo è sta
to così felice nella nomina dei
suoi rappresentanti.
Orlando, Sonnino, Salandra.
Barzilai! quattro nomi che com
pendiano mirabilmente il nobilis
simo programma delle aspirazio
ni nazionali. Orlando, che nei'
momenti più scuri della storia
d'ltalia, dopo la catastrofe di Ca
poretto, raccogliendo la croce del
potere, trasfuse la propria fede
a tutta la nazione, incoraggiando
alla resistenza, che allora era si
nonimo di vita.
Sonnino, il più saldo palladio
dei sacri diritti d'ltalia, che, at
taccato ferocemente dal mondo
coalizzato ai nostri danni e persi
no da una parte della stampa no
stra, sta saldo come torre contro
le pressioni e contro le violenze,
chiedendo soltanto il rispetto e
l'osservanza dei trattati.
Salandra, che in quel maggio
memorabile in cui si decisero i
destini d'ltalia, passando sopra
le congiure e gli intrighi, disprez
zando gli allettamenti e le mi
nacce della Germania vittoriosa,
facendosi interprete dèlia volon
tà della Nazione, denunziò il trat
tato della Triplice Alleanza e
gittò il guanto di sfida al nemico
secolare.
vse EXTRA! x
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ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEIVIRRE, CON !_A FIACCOLA IN PUGNO
"Kntered a* second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philsidelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
Barzilai, l'illustre cittadino di
j Trieste, che per trent'anni, nel
Parlamento, nei Comizi, nelle Au
| le, mantenne vivta la fiaccola del
j l'irredentismo, anche quando l'ir
redentismo era delitto.
Con questi uomini nel Congres
so di Versailles, non crediamo
possibili per noi serie preoccupa
j zioni.
E perciò ai Serbi, ai Jugo-Sla
;vi, ai Croati che ci minacciano
una guerra di sterminio, che ci
parlano di un poderoso esercito
movente su Trieste a grandi gior
nate e di un'ltalia preoccupata,
che invia la flotta a protezione di
una probabile ritirata; ai fran
cesi che, dimentichi dei nostri
benefici di ieri che risparmiaro
no ad essi l'onta della sconfitta
e del servaggio, si fanno in quat
tro e si moltiplicano pei- la tute
la dei Balcani o meglio dei loro
affari ; agli Inglesi che assumono
l'atteggiamento ridicolo ed anti
patico di pedagoghi e ci ammoni
scono con la minaccia di future
difficoltà per l'ltalia; alla stampa
americana che, senza nessuna
ombra di dignità e senza 1111 sen
so di giustizia, si prostituirebbe
se trovasse un compratore; a
questa stampa ingombrante ed
ignorante che vorrebbe dipinger
ci il suo presidente come un piz
zaiolo che si accinge a tagliare
a fette la mappa del mondo, per
distribuirlo secondo il proprio ca
priccio; a tutta codesta pente
che ci sì mostra sotto una diver
sa fisionomia, cinica e ributtan
te. da quando gli eserciti tede
schi han ripassato il Reno, noi
gettiamo sulla faccia la parola di
Cambronne- i
LA LEGA DELIE NAZIONI
Uno dei primi quesiti discussi
attorno al tavolo della conferen-
ZÌI è quello della lega delle Nazio
ni. Discusso anzi ed approvato,
se dobbiamo prestar fede alle ul
time notizie telegrafiche tra
smesseci da Parigi.
Ora a noi sembra, a noi che
non siamo nè diplomatici né giu
reconsulti, che la lega delle Na
zioni sia una bella idea, una idea
veramente sublime, ma destina
ta a rimanere una magnifica uto
pia, alla stessa guisa che Wilson,
riesumatore di questa dottrina
mazziniana, è un grande uomo,
un apostolo, ma un perfetto e
qualche volta anche ingenuo i
dealista.
Secondo noi, una lega di Na
zioni, non è possibile quando nel
seno delle medesime vi sono l'ln
ghilterra e la Francia, le quali
non sono affatto dissimili da
quello che sarebbe stato la Ger
mania, se fosse uscita vittoriosa
dall'immane conflitto.
L'lnghilterra e la Francia non
sanno neppure stavolta far ta
cere i loro appetiti e si appresta
no a rappresentare la parte del
lupo nella favola dell'agnello. Es
se reclamano per sè la parte mi
gliore delle spoglie e tentano de
fraudare gli altri che han por
tato uguale contributo con mag
giori sacrifici, dei loro diritti.
A questo atteggiamento di
spotico potranno piegare la testa
le Jugo-Slavie e le Grecie, ma
non potrà rassegnarsi l'ltalia che
è una grande potenza, come l'ln
ghilterra e la Francia. Ecco per
chè una lega di Nazioni non ci
sembra possa stringersi, almeno
per ora.
In ogni caso questo progetto,
invece di precedere, avrebbe do
vuto essere siccome un corollario
della conferenza della pace. Se
dal Congresso usciranno dei mal
contenti, se da esso verranno fuo
ri nuovi imperialismi a dànno di
paesi dei quali si sacrificano san
te e legittime aspirazioni, se si
lasceranno insolute vitali qui
stioni territoriali, che cosa sarà
questa lega di Nazioni, costitui
tasi fin dai pi-imi giorni della con.
ferenza? Niente altro che un'in
degna commedia, una delle solite
PHILADELPHIA, PA., 1 FFBDRAIO, 1919
j vergognose imposture di cui ci
112 ha dato mille esempi, per il pas
! sato, la decrepita diplomazia.
Ben disse adunque il senatore
jTittoni nel suo discorso pronun
| ziato in Roma, in seno al Con
gresso Coloniale, in riferimento
| alla Lega delle Nazioni. Egli dis-
Ise che, invece di questo proget
to, il Congresso avrebbe dovuto
iniziare i suoi lavori colla discus
| sione delle questioni nazionali e
conomiche e coloniali ed aggiun
se che l'ltalia è tutta Wilsoniana,
| ma esige, ed in questo non inten
de transigere, che si addimostri
no Wilsoniani anche gli altri,
specialmente coloro che, dopo
| l'armistizio, si son dedicati agli
i intrighi ed alla protezione ed al
! la tutela dei pupilli.
La stampa estera intanto, e
specialmente l'Americana, anche
; in questa quistione ci fa appari
i re come se l'ltalia fosse assente,
o pienamente indifferente e di
sinteressata. La stampa ameri
cana merita di essere compatita;
essa dimentica ed ignora che l'l
talia è la culla del diritto, e che
anche oggi, dopo tanti secoli
mantiene le sue gloriose tradi
zioni ed irraggia dall'Urbe i lu
mi della sua divina sapienza.
Attorno al tavolo della confe
renza, delegato autorevolissimo
per la sua alta competenza, siede
anche il senatore Scialoia il qua
!o sarà il relatore del progetto
sulla Lega delle Nazioni.
Se la lega delle Nazioni deve
costituirsi, se deve tradursi in
atto la magnanima idea di Giu
seppe Mazzini, il seme fecondo
deve discendere da Roma immor
tale e Roma, caput mundi, do
vrebbe essere la capitale della le
ga nascitura.
LE LEGGI RESTRITTIVE D'AMERICA
Abbiamo detto che la lega del
le Nazioni non ci sembra possi
bile, perchè l'lnghilterra e Fran
cia non sanno rinunziare ai vec
chi metodi di prepotenza e di im
perialismo. Dobbiamo anche ag
giungere che neppure l'America,
colle sue ultime disposizioni, che
sono dei veri attentati, contro la
libertà personale, sembrano in
coraggiare una lega di nazioni.
in questi ultimi tempi la pa
tria di Wilson ha votato due leg
gi, le quali, da se sole sono suc
cienti a mandare a monte qual
sivoglia possibilità di un accordo
internazionale.
Prima la legge del proibizioni
smo, che costringe, ad un regime
impossibile, cinque milioni di ita
liani che han portato in questa
Repubblica tutto il contributo
! delle loro energie, e chiude le
porte al commercio italiano che,
nell'esportazione del vino, trova
una delle maggiori risorse finan
ziarie, una delle sue industrie
più retribuite.
Accanto a quella del proibizio
nismo, un'altra legge esosa che,
per il periodo di quattro anni,
chiuderà le porte di questo paese
ai lavoratori stranieri.
Sembra quasi ridicolo che,
mentre Wilson, nel Congresso
della Pace, si leva a campione di
una lega tra le Nazioni, i suoi le
gislatori in America, si abbando
nano, con leggerezza imperdona
bile, all'allegra gazzarra di far
passare due leggi inqualificabili
che precludono inesorabilmente
qualsiasi accordo alla lega in pa
rola.
La quale rimane pertanto una
brutta commedia. Di questo nuo
vo provvedimento contro l'immi
grazione fc la maggiore responsa
bilità rimane a Gompers, il famo
so Presidente della Federazione
del Lavoro, che tradisce in tal
modo la causa operaia, per la
ì quale non dovrebbero esistere
maniere.
Di fronte alla condotta equivo
ca di questo obliquo personaggio,
condotta che non si è manifesta
ta solo in questa occasione, ma
risale ad epoche anteriori, non si
capisce per qual motivo egli sia
si recato in Italia, alla testa di
una missione del lavoro.
Forse per assaporare la soddi
sfazione dei facili trionfi? forse
per ingannare il mondo con le so
lite fallaci promesse?
Così la grande America, colla
legge improvvida, si rinchiude,
come una lumaca, nel gu
scio del suo deplorevole egoi
smo e tenta di colpire l'ltalia,
che, fra tutte le nazioni europee, I
è la sola ad avere sovrabbondan
za di braccia.
Ma l'ltalia, insidiata ovunque,
anche da coloro che millantano
idi farsi guidare, nelle loro azio
ni, da alti sentimenti umanitarii,
| può ben sorridere a questa nuo
va congiura, perchè saprà indi
rizzare altrove le sue correnti e
migratorie.
E così sarà l'America soltanto,
in un tempo non lontano, a risen
tire l'asprezza delle sue leggi ridi
cole ed inconsulte.
LA LIBEA PAROLA.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
COMUNÌCÀZIONI
della Srande Loggia di Penna.
PER L'ORFANOTROFIO
E RICOVERO.
Continuiamo a dar notizia in
queste colonne delle adesioni che
ci pervengono per l'Orfanotrofio
e dei contributi a beneficio di
esso.
Il Segretario Archivista della
Loggia Nuova Trento e Trieste
N. 758, fratello Attilio Ferrara,
appena rimesso da un gravissimo
attacco di influenza, così scrive
va al Segretario della Commis
sione del F..U. M., fratello Tor
chio:
"Egregio fratello,
"Non trovo parole per ringra
ziarvi del fraterno pensiero che
avete avuto verso di me, scri
vendomi della viva parte che
prendete da vero Figlio d'lta
lia alle disgrazie che hanno
colpitaci» mia famiglia durante
colpita i» mia iamigna durante
il periodo della epidemia.
"Per fortuna adesso il pericolo
è stato superato, tutti di mia fa
miglia si sono Valessi in salute
ed io mi trovo in convalescenza
"Perchè mi hanno voluto e per
chè anche il mio pensiero mi ci
chiamava per taluni lavori che
stante la mia assenza non erano
stati compiuti, volli assistere al
la seduta della loggia di domeni
ca scorsa. Mercè uno sforzo di
volontà sono uscito di casa, con
la destra appoggiata al bastone
e con la sinistra sulla spalla del
Tesoriere.
"Appena in sala il mio primo
pensiero fu per la riscossione del
la quota mortuaria. Si raccolse
ro 150 dollari, perchè i soci non
vengono tutti in ogni seduta ; ma
spero che per l'altra riunione la
quota potrà essere saldata inte
ramente.
"L'altro mio pensiero fu quel
lo di distribuire le cartelle per
l'Orfanotrofio, l'opera più neces
saria, benefica e umanitaria che
l'Ordine possa fare.
"Pensate: se io morivo, rima
nevano sei anime innocenti in
balìa di mani straniere. Invece
nell'Orfanotrofio dell'Ordine i no
stri orfani saranno rispettati, a
mati ed educati secondo le no
stre tradizioni, e non dimenti
cheranno nè la patria, nè la no
stra lingua.
"E' per questo che io mi sono
fatto strenuo sostenitore e pro
pagandista dell'Orfanotrofio, e
sento la necessità di tributare
con la presente la massima lode
agli ideatori di esso."
All'ufficio del Grande Concilio
sono poi pervenute le seguenti
lettere con contribuzioni:
Dal Venerabile della loggia
Ettore Fieramosca N. 678, fra
tello Salvatore Pane:
"Qui acclusi troverete $lO per;
biglietti dell'Orfanotrofio e Ri
covero pagati da due altri fratel
li della nostra loggia. Gli altri 10
dollari che rimangono appena sa
ranno versati ve li manderemo
subito."
Dal Venerabile della loggia
Umberto I N. 750, fratello Etto
re Radicchi:
"Vi rimetto una seconda lista
dei fratelli che hanno pagato le
cartelle dell'Orfanotrofio e Rico
vero con il relativo check di dol
lari 20."
Dal Segr. di finanza della log
gia Vittorio Alfieri N. 149, fra
tello Antonio Di Lorenzo:
"Accluso alla presente vi ri
metto un check di S7B moneta
già raccolta fino a questa data
per le cartelle dell'Orfanotrofio e
Ricovero; il rimanente vi sarà
spedito non appena terminato di
vendere tutti i biglietti."
Dal Venerabile della loggia
Principe di Piemonte N. 210, fra
tello Domenico Scotti:
"Pregiomi rimettervi un check
$45 riscossi da nove fratelli
per l'acquisto di cartelle per l'Or
fanotrofio e Ricovero. Unisco nel
contempo l'elenco di tutti i fra
telli di questa loggia che hanno
contribuito alla filantropica ope
i ra, e restiamo intesi che conti-j
nueremo a vendere le. altre car
telle."
PER UNA NUOVA LOGGIA.
Domenica 19 gennaio, dietro
cortese invito del sig. A. Torqua-1
to, apprezzatissimo Presidente di
quel Club italiano, il Prof. Cre
scenzo Pitocchi, Ex Grande Ve
nerabile dell'Ordine Figli d'lta
lia per lo Stato di New York, ac
compagnato dal sig. Ferdinando
Dori, Grande Deputato della log
già Nuova Camilla Benso di Ca
vour N. 874, si recò in Windber.
Alla stazione di Johnstown e
rano a ricevere gli ospiti il sig.
Torquato con la sua automobile
ed altri amici.
Non vi furono pubblici discor
si, giacché il comitato, rappre
sentante la parte eletta del Club,
preferì chiedere spiegazioni e de
lucidazioni in forma di pura in
tervista.
Dopo la esposizione dei capi
saldi del programma massimo e
minimo dell'Ordine dei Figli d'l
talia, tutti i presenti, dietro pio
! posta del sig. A. Torquato, deci
sero di entrare a far parte della
Grande famiglia che rappresen
ta la sentinella avanzata della i
talianità in America.
Domenica prossima, 2 febbra
io, il Prof. Pitocchi sarà di nuo
vo in Windber per pronunziarvi
un pubblico discorso sugli scopi
e sulle finalità dell'Ordine.
LOGGE CHE HANNO
OTTENUTA LA DISPENSA.
Hanno ottenuta la dispensa ed
attendono ora di essere iniziate
le seguenti logge nello Stato di
Pennsylvania:
Belmonte Mezagno N. 899 d ;
Philadelphia Ricciotti Gari
baldi N. 91!5 di Scranton An
drea d'lsernia N. 916 di Phila
delphia ltalia Una N. 915 di
New Castle Trento e Trieste
Liberate N. 918. di Greenville.
~GUÌOF UFFICIALE"
per l'acquisto della cittadinanza
Americana
Dall'ltalian Bureau del Com
mittee on Public Information ci
si comunica e noi pubblichiamo:
CAPITOLO I.
Tutte le persone nate in Ame
rica, qualunque sia la naziona
lità dei genitori sono Cittadi
ni Americani. Chi è nato in A
merica non ha bisogno di carte o
di formalità di sorta per essere
ritenuto cittadino americano; es
so è cittadino per nascita, oltre
che per diritto incontestabile!
proclamato dalla Costituzione de
gli Stati Uniti.
Quelli che non sono nati in A
merica sono considerati come
'stranieri". Essi possono però di
ventare cittadini americani col
l'aisi rilasciare dalle autorità
competenti le carte che la legge
sulla cittadinanza richiede. Que
ste carte si distinguono in : Pri
ma Carta e Seconda Carta.
Tutti gli stranieri che abbiano
compiuto i diciotto anni d'età
possono ottenere la Prima Car
ta, anche il giorno stesso in cui
arrivano in America. Questa pri- i
ma carta si chiama talvolta "Di
chiarazione d'intenzione."
Questa prima carta si ottiene
mediante certe formalità che
spiegheremo più innanzi e col pa
gamento della tassa di un dolla
ro. Essa rimane in vigore sola
mente per sette anni.
Per ottenere la seconda carta
occorre che il richiedente abbia
abitato continuamente negli Sta
ti Uniti per almeno cinque anni
e che siano passati almeno due
anni dal giorno in cui si è otte
nuta la prima carta. Per questa
formalità occorrono due testimo
ni ed il pagamento di una tassa
di dollari quattro,
i Tanto per ottenere la Prima
Carta, come per la seconda, oc
corre adempiere a certe formali
tà e rispondere a certe domande
rivolte dalle autorità competenti.
E' quindi scopo di questa guida
di aiutare gli Italiani che deside
rano di farsi Cittadini Amevfca
ni a soddisfare ai requisiti di leg
ge ed a rispondere come si deve
alle domande fatte.
Le informazioni contenute in
i questa "Guida" sono ufficiali e
su di esse può fondarsi il futuro
cittadino. Gli interessati faran
no quindi bene a seguire questa
pubblicazione settimana per set
: timana in questo giornale.
Il prossimo capitolo, che ver
rà pubblicato la settimana ven
j tura, darà chiarissime informa
zioni ufficiali sul modo con cui
[ottenere la "Prima Carta."
NELLA NOSTRA FAMIGLIA
Nel pomeriggio di mercoledì scorso
Antonio Di Silvestro, figlio del nostro
Direttore, riceveva, con voti lusin
ghieri, il diploma di licenza dalla Ja
mes Wilson School. Egli entrerà nella
Central High, 'mentre sua sorella Ro
salia, di quasi un anno più avanzata
di lui, col primo del prossimi febbraio
frequenterà il secondo anno nella
High School for Girls.
Durante la cerimonia della conse
gna dei Diplomi di licenza, nella Ja
mes Wilson School si svolse un ge
niale trattenimento, di recitazione e di
musica, al quale parteciparono, oltre
alla Direttrice Miss Doyle, i maestri
e le maestre, gli alunni di tutte le
classi, i loro genitori ed il pubblico in
generale.
Al nostro piccolo Antonio, eletto
storiografo della classe, toccò il. com
pito di parlare di essa ricordando gli
eventi più noti, e specialmente del
l'ultimo anno. Nel programma musi
cale fu molto applaudito quando suo
nò, accompagnato al piano da sua so
rella Rosalia, l'assolo di "Thais".
Sebbene sia breve il periodo dacché
ha incominciato ad imparare a suona
re il violino, per pochi mesi sotto la
direzione di suo zio Gino Papola ed
ora con la guida del Prof. Giovanni
Cianciarlo, il nostro piccolo Antonio
ha fatto un notevole progresso. Sua
sorella che, come abbiamo detto, se
deva al piano, richiesta, suonò anche
il Rigoletta.
Ecco nel suo testo in inglese quan
to il figlio del nostro dicitore ebbe a
dire della sua classe:
Fa quel che devi, avvenga"]
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi •PRINCIPAL, FACULTY, GUESTS
AND CLASSMATES,
"Notwithstanding my unworthiness.
the graduating class placed an honor
upon me, by electing me as historian.
"It is my duty to tell at this gath
ering, to the best of my ability, the
history of the class.
"If I had not been limited of speak
ing only of the history of this class,
I would have been glad to go back
to earlier schooldays and tell about
the James Wilson .School in general
and prove that, beginning from th«
Principal, Miss Doyle, to a teacher of
a kindcr-garten grade, in our school,
the best systems of teaching have
bun adopted, surpassing any olhei
school in the city. So, now that I'm
about to say "Au Hevoir" to the Wil
son School and to enter a higher gra
de, there comes to my mind of all
the good days that we passed here
among our schoolmates, under the
wise direction of the faculty of this
school. But, I'm discovering that I'm
departing from the real subject that
is, to narrate briefly, the history cf
the class.
"During the year of 1917, there
were two sixth grade b classes, which,
afterwards, went to make up the pre
sent graduating class of February.
19 J 9.
"One of the sixth grade b classes,
was assigned to Miss Webster and
was composed of about twenty five
pupils, while the other sixth grade b
class was under the direction of Miss
Spear.
"After being promoted, we united
into one class and entered the seventh
grade A. Miss Alsop, the present Eng
lish instructor, was our teacher.
"As Boon as we entered her room,
we bigan to feel the atmosphere of
a higher education and to do real
work in all subjects, namely: Arith
metic, Geography, English, History,
Physiology, Reading and Music.
"Miss Alsop has, as always, been
active and good and has taken great
interest in our class. She has tried
to influence our minds with good Eng
lish; has taught us how to appreciate
leisure time; and has made us unders
tand the meaning of discipline.
"We were getting along splendidly
with Miss Alsop, when, all of a sudd
en, were told that the grades ranging
from the seventh grade A to the
eighth grade B were going to begin
a new system. This new method is
called the "Departmental System."
"The reason why the Board of Ed
ucation put this system into use is to
prepare us for High School.
"This, moved and frightened us a
little, because we thought it was going
to be a very difficult undertaking, but
as time went on, we began to get
accustomed to "the newly born mo
vement.
"By receiving the instruction tau
ght us, with such a method, we have
.discovered, that it has been more a
pproachable to our minds and the
result is proven by the graduation of
today.
Y "At the very beginning of this new
system, we had Miss Alsop, one of
the most competent teachers as our
English instructor; Miss Strien has
demonstrated her ability with a very
skillful mind, by teaching us geogra
phy, writing and drawing? Mr. Hill
has proven to be the most pratical
instructor in spelling, oral composit
ion, declamation and orations; Mr.
Riemschinder, the mathematician,
with the wonderful mind, taught us
mathematics; and lest of all, but not
•least, we had Mr. Finn, w!fc> was very
thorough in teaching us physiology
and history.
"The departmental system wasn't
quite three months old in our school,
when Mr. Finn, nur physiology and
history teacher, resigned as a gram
mar school instructor and took up the
practice of law, which shows that, as
I said before, Mr. Finn was a teacher
with broad knowledge which made
him able to continue his studies and
this should surely set a good example
to us.
"He was replaced by another able
thinking teacher, Mr. Batoff.
"Mr. Batoff not only taught us his
tory and physiology, but he also gave
us an idea of the modern world, by
teaching current events.
"Miss Strien our geography ins
tructor followed Mr. Finn by resigning
as a school teacher.
"In her place Miss Spear was chos
en as her successor, but on account
of her health, which was rather poor,
she was forced to give up and so
Miss Webster took her place.
"Ever since, Miss Webster has stu
ck to her post and has performed her
duty in teaching us declamation, spell
ing and physiology.
"The year of 1917 was one of the
darkest periods, not only in the Unit
ed States but all over the world.
"The war of aggression, that was
declared by the Central Powers on
the last day of July, 1914; the abuse
of Germany in invading the poor, but
noble and generous kingdom of Bel
gium; the sinking of the Lusitania, an
unarmed ship carrying aboard neutral
men, women and children; the warf
are of the submarines sinking ships
that were carrying food for the poor,
destitute Serbians, Belgians, etc., all
this brutal treatment from the Teu
tonic powers, of course, caused the
Americans to be mixed up in the con
flict and this country was forced to
declare war against them.
"We had to part at that time with
several of our best teachers, among
them, l.ieut. Meyers, Second Lieut.
Goldberg and Mr. Riemschinder, then
teacher of the graduating class of
1918, who, like the others, volunter
ed for service, while we, notwithstan
ding of our tender age, gave our best
energy, for the purpose of helping
the boys "over there" and we became
soldiers ourselves, not of the batt
lefield, but of the home reserve army.
"In this capacity, for over one year,
guided by the Principal of our School,
who took the best interest in the cam
paigns and all the teachers, we began
the most patriotic work for the diff
erent Liberty Loan campaigns, Thrift
Stamps War Chest and the Red Cross.
The Principal called many meetings
inviting the parents of the chilldren,
the public and also some good spea
kers.
"The result was, that the James
Wilson School went "Over the Top"
in alt its patriotic campaigns and
today we can rejoice, that in the
victory over the Central powers by
our army and those of the Allies, we
played a good part.
"On June 26, 1917 our school was
closed fo the summer x'aration.
"The summer vacation went by just
like lightning and soon afterwards,
September 10th, came along and call
ed us back to school.
"It was Monday morning September
10th, 1917, when all the children
was assembled in the school yard,
that Lieut. Riemschinder, came in,
amid loud cheering.
"He was home for a furlough of
seven months. After his class graduat
ed, we were promoted into his room
and were there only for about one
month; than he left for France and
since he has not visited us, but once.
"After his departure, Mr. Batoff,
the history teacher, took his place as
our regular instructor until graduat
ion.
"Several months had elasped when
we had to write a "Temperance Es
say", under Miss Alsop's instruct
ion.
"In this contest all the departmental
classes participated.
"Three prizes were going to be
awarded to the individuals who wrote
three best essays.
"Fortunely, a member of our class,
Henry De Luca won the first prize of
$2.50 in gold, adding more honor to
it; the other two prizes were won by
two pupils of the graduating class of
June, 1918. Not only did Henry De
Luca win the first prize, but we had
other members who received honora
norably mention.
"This wasn't the only prize won
but another contest of '4Fow Safety
First helps Win the War", in which
our class took part, Antoniette Rap
poselli won $l.OO worth in Thrift
stamps.
"The schools has just opened when
the "Influenza" invaded our city, and
many, many children were left or
phans; the victims in the United
States have been in numbers more
than our lost on the battlefields of
Europe.
"The schools had to close and re
main so for over one month and we
lost, to our sorrow, many schoolmates
and one of our beloved teachers, Miss
Clement.
"Notwithstanding all these unwelco
me incidents, here we are graduating
not of ourselves, but because the
teachers and we worked together
very hard, to make up the lessons
lost during these crisis.
"Our class has also produced se
veral of the best "four minute speak
ers," receiving certificates from Was
hington.
"Some of them also got "Iron
badges" for every five bonds they
sold.
"From tomorrow we're going to
lead a new life; from tomorrow we
must learn the lessons taught us by
the "World War; from tomorrow we