Appendice de "La Libera Parola" Numero 34 FRANCESCO IVI ASTRI AISII LA CIECA DI SORRENTO ROMANZO Il marchese, convulso di gioia, abbracciò Gaetano, elo tenne lungamente stretto nelle sue braccia, chiamandolo figlio, e piangendo a calde lacrime. Geltrude e lutti gli altri fami liari ridevano, piangevano, anda vano in su e in giù per la casa e parevano impazziti. Gaetano non si mosse dal fian co di Beatrice, la quale si era; addormentata per effetto di un leggiero soporifero somministra-; to dal medico, compita la opera- i zione. V. Prime impressioni. Una nuova esistenza stava per aprirsi dinanzi a Beatrice, un'e sistenza diremo più completa, poiché quella che l'aveva prece duta non fu che un'ombra, un fantasma oscuro di vita, una not te visitata da placidi ma malin conici sogni. Un avvenire colora to da tinte divine succedeva ad un passato monotono, sepolcrale; la gioia, l'ilarità, il moto teneva no dietro alla tristezza, all'immo bilità ; l'anima e la vita insomma succedevano alla materia ed alla morte. Dopo l'operazione, Gaetano a veva proibito a tutti di avvici narsi all'inferma; era necessaria una calma inalterabile non tur bata da commozioni. La contrazione dell'iride e lo stato d'irritazione di tutta la congiuntiva tenevano ancor chiu se le palpebre di Beatrice, la qua le rimase per moltissime ore in j una specie di stupefazione. Non è descrivibile l'ansietà del marchese di guardar le pupille di sua figlia ed esseme riconosciu- j to ; ma Gaetano fu guardiano ' inesorabile alla soglia della came ra della fanciulla per impedire che alcuna cosa turbasse il ripo- ; so necessario alla convalescenza. Dopo ventiquattro ore dall'o perazione, Beatrice cominciò a di- j stinguere i primi oggetl i. Tralasciamo di descrivere le ! 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Era curioso l'osservare come tut ti quegli oggetti che ella ricono sceva e nominava essendo ficca, ora non sapesse più distinguerli, e li confondeva tutti, benché fos sero di forme differenti, Quando le si presentava un oggetto, che ella conosceva in addietro per mezzo del tatto, lo considerava con la massima attenzione, ma tosto lo dimenticava, poiché il nu mero delle cose e dei nomi che : doveva tenere a memoria era troppo grande. La confusione | delle sue idee sul principio era spaventevole. Non si formava li na idea della grandezza degli og getti che colpivano la sua retina se non applicando le mani su tut ta l'estensione di essi; il tatto non lasciava ancora di essere per lei il senso squisito che fu per j l'addietro. Mentre che per lo innanzi ella | camminava dovurìque con sicu rezza, ora pareva che temesse di [ fare un passo : era stata per qualche tempo in una stupida immobilità, ed a stento la pote rono far muovere alquanto, co stringendola quasi a camminare nella sua camera. L'avresti detta j una bimba che tenta i primi pas si ; ella piangeva senza motivo e ! restava talvolta con le mani con- giunte in atto di preghiera. Benché sapesse che la camera in cui stava era più piccola della casa, non poteva rendersi ragio ne del perchè la casa le paresse più grande della camera. Per qualche tempo non potè persuadersi che i paesaggi di pinti rappresentassero corpi soli di, e li credeva tanti piani diver samente colorati; e quando le dissero esser quelle figure di og getti, ella volle toccarli, e non 1 trovando altro che superficie, do mandò se era la vista o il tatto che l'ingannava. La prima persona che le si pre sentò quando ebbe riacquistato il supremo senso del corpo, fu Gel trude. Nel vederla, Beatrice mi se un grido di gioia e di sorpresa ele domandò paurosa chi ella fosse. Geltrude le baciò la mano, ver sandovi sopra una lacrima di te nerezza, le disse di essere lei, Geltrude, colei che le aveva tenu to luogo di madre per molti anni, e le chiese il permesso di abbrac ciarla ! Beatrice l'attirò nelle sue brac cia e si sciolse in copiose lacrime. Grazie, grazie, amica mia, madre mia. Oh, non mi abban donare ! Non mi lasciar sola! E mio padre Dov'è mio padre ? Queste parole non erano pro ferite che il marchese aveva get tato le braccia al collo di sua fi glia coprendole la fronte di lacri- ì me e di baci. E quando, dopo dieci minuti di j un'ebbra tenerezza tra il padre e la figlia, il marchese si staccava' dalle braccia di lei, Beatrice cad de col capo sulla spalliera della sedia. Ella era priva di sensi ! 11 marchese, Geltrude e i ser vi circondarono la fanciulla di af fettuose cure e aspettarono, at torno a lei, che quella potente commozione fosse a poco a poco svanita. Gaetano aveva raccomandato di non cagionarle commozioni, troppo vive ; ma come rattenere j gli slanci di due anime poste, co me il marchese e sua figlia, nel la concitazione di così cari affet ti ? Sa Iddio quel che il marchese aveva sofferto per non slanciar si fin dai primi momenti verso la diletta figliuola; ma Beatrice i faceva le più calde premure di FERRO-CHINA TITO MANLIO 0 \/ ' ! 111 T KM R ♦ l ! GENNARO TITO MANLIO'S | PH ARIVI AC Y IN.E.Cor, Bth &CarpenterSts., Phila.,Pa. * BOTTIGLIA GRANCE • S 1,25 | PICCOLA . " 0.75 Bell Phone 7430 Keystone, Maia 1(585 Nicola Matarazzo CAFFÉ' E PASTICCERIA ROMA Dolci assortiti per Banchetti, Sposalìzi e Balli 833 Christian St. l'ltila. Va. Bell Phoni\ Cainilen 2«i93 J. John Marini PANETTERÌA ITALIANA 329 Pine Street CAMDEN, N. j. Rimodernato Studio Fotogratico diretto dai vecchio artista Sig. 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Il marchese doveva preparar l'animo di lei a ricevere la prima visita del fidanzato ; per cui, ap pena fu rimessa dalle dimostra zioni di tenerezza, tanto che per ben due ore era una gioia demen te tra la figlia e il padre che non potevano saziarsi di guardarsi i'un l'altra, il marchese le parlò di Blackman. La fanciulla arros sì, nascose il capo nel seno pater ,llo, e sottovoce gli disse: E perchè non viene il signor Blackman? Perchè si sottrae al la mia riconoscenza? Dio, non debbo a lui questa seconda esi stenza che mi si apre dinanzi a gli occhi ? Il signor Blackman ha vo luto cedere il posto all'amor pa terno, figlia mia, le rispose il marchese. La sua anima è no bile, delicata. Imitando la Prov videnza che spande i beneficii e j si nasconde agli sguardi degli uo mini, Oliviero, benché arda di mettere ai tuoi piedi la sua esi stenza, non ha voluto mostrarsi a te che dietro tuo permesso. E gli trema di comparirti dinanzi, figlia mia! Egli trema? E perchè? Che cosa m'importa se non e bello come te, padre mio? Iddio mi co manda di amarlo, ed io l'amerò. Padre mio, non so dirti quello che provai per quell'uomo allor ché la sua mano mi strappava dalia pupilla il velo di morte che ; per diciassette anni mi aveva tol ; to la luce del sole. In quei mo menti io l'amavo, padre mio, l'a jmavo; il mio cuore era un fiume ! di riconoscenza ! E quando i miei occhi si aprirono per la prima volta dopo l'operazione, io cre | detti un sogno quanto mi era ac caduto. Oliviero Blackman mi si presentava alla fantasia come u- Hotel & Restaurant Mascagni FRATELLI DI LULLO, Props. 121 So. Mississippi Ave. - Atlantic City, N. J. Questo Hotel e' messo con eleganza e buon gusto. Vi \ I sono 40 camere, ben fornite e arieggiate; sale esalette ri servato per famiglie. 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Beatrice fece un grido di sor presa e, con un movimento irre sistibile, sollevò la testa di Gae tano. Voi, signore! Voi Oliviero Blackman!! Gaetano non rispose, ina pal lido e con gli occhi smorti guar dava le pupille di Beatrice, come assorto in celeste visione. E' lui! disse il padre èil tuo salvatore il tuo spo so! , Beatrice si abbandono nelle braccia del il quale la strinse con indicibile tenerezza contro il suo cuore. Gaetano si alzò, incrociò le braccia, e par lando tra sé medesimo, diceva: , Mia! mia! Oli. non è pos sibile! non è possibile! tanta fe licità non è per me! PARTE QUINTA I. 11 cume di Beatrice. Due mesi sono passati dal giorno in cui Beatrice ricuperò la vista, due mesi di sempre nuo |ve sorprese, di nuove gioie, d'i neffabili commozioni ; due mesi insomma di vita novella, circon data da tutte quelle delizie che j possono circondare una donna ri | masta per diciassette anni nel la notte della cecità. Non descriveremo qui minuta- I mente la gradazione delle im j pressioni che provò la giovinet ; ta, avendone già di volo accenna | to nel precedente capitolo. E poi, | chi potrebbe tener dietro a quel ! la immensa varietà d'impressio |ni che nel corso della giornata | venivano a colpire i sensi e l'ani i ma di Beatrice, e che a guisa del 1 flusso e riflusso del mare si can ! celiavano un istante dopo che si j erano prodotte, per cedere il po ' sto ad altre mille, che alla loro volta cancellavansi anch'esse? Chi può dire come trasalì il cuore della fanciulla la prima vol ta che dalla terrazza della villa il padre le fece contemplare il : sorgere del sole? Le tinte leg- ; giere, diafane, che rivestono di tanti colori i poggi, le collinette e , il mare; il fiume di luce purissi ma che si genera sull'altezza dei monti innanzi della comparsa del sole, e che passa per tutte le gra dazioni dei colori della rosa; il il rubino fiammeggiante che spunta dietro il Vesuvio e che pi glia a poco a poco le proporzioni d'uno scudo di fuoco; le tante varietà del verde della campa gna; il lusso di tinte vivacissime che in quell'ora spiegarou le a iuole dei fiori, immergevano l'ani ma di Beatrice in tanta voluttà, in tal contentezza, che ella ne piangeva. La sensibilità di questa fan ciulla era diventata così eccessi va, che Gaetano raccomandò al padre e a Geltrude di allontanare : da lei ogni oggetto che avesse potuto eccitarne i nervi. Simile ad una bimba di pochi anni, el la non faceva che interrogar tutti; ogni cosa le sembrava un portento, una novità; trasaliva spesso e per nessun motivo, av viticchiavasi talvolta e per intere giornate al braccio del padre e di Geltrude, e con l'uno o con l'altra passeggiava per le stanze della villa o nei viali del giardino e del parco. Ella aveva ricono sciuto tutti i luoghi dove cieca soleva passare lunghe ote ; aveva chiamato ciascun fiore col pro prio suo nome, appena li ebbe veduti e raffigurati, come anti che conoscenze. Passava intere ore dappresso al ritratto della madre, la cui im magine le era cagione che si struggesse continuamente in la crime ; per cui il padre dovè proi birle di stare nella sala dov'era quel ritratto. Un'arcana mestizia era r.ondi i meno in fondo al cuore di Beatri ce. Ella stessa ne ignorava la sor gente. La felicità di cui il cielo l'aveva fatta degna restituendole la vista, le pareva troppo favo -1 re concesso a mortale creatura, j e temeva che le incoglieste una grande sventura. Chi può com prendere i misteri dell'anima u-| mana? Il dolore, la sofferenza, per talune creature hanno i loro piaceri ; un cuore che soffre non smette facilmente la sua attitu idine; per esso la sventura diven 112 Bell Phone, Walnut 41 3 BANCA PASQUALE I I.TI ; Autorizzata e controllata dal Dipartimento Bancario dello Stato di Pennsylvania? S Spedizione di denaro in Italia al Miglior cambio della giornata j I eoo So. 10th st. Phila., Pa. [ Bell Phone, 2136 R. Keystone Phone, Main 9053 0. FIRST ITAL.IAINI BANK Controllata dalla Legge dello Stato ) CAPITALE VERSATO LIRE 100.000.00, ANTONIO Ì>l PAOLO, Direttore-Proprietario 713 So. 3rd St. OamcJem, IVI. J, Bell Phone. Walnut 3122 Italioti Win e Importation Co. N. E. Cor. Bth & Christian Sts. 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Beatrice era mesta: anche nel < mezzo dei suoi impeti di gioia anche a fianco del padre, aneli è in compagnia di Geltrude. Ben ché il marchese non avesse an cora fissato il giorno del matri monio di lei con Oliviero, ella sentiva un brivido involontario al pensiero di questa unione. Era ripugnanza cagionata dalla de formità di Gaetano? Era arcana rivelazione del vero essere che si nascondeva sotto il nome di Oli viero Blackman? Era avversione allo stato coniugale? Non sa premmo dirlo, poiché potrebbe essere un misto di tutte queste cagioni quello che metteva nel cuore di Beatrice un tal senti mento di repulsione contro le noz ze di Blackman : il qual sentimen to veniva in lei rafforzato da quella specie di pregiudizio che le aveva giustamente messo nel l'anima io smascheramento del cavalier Amedeo. Essa aveva sen tito per le nozze con colui egual ripugnanza di quella che ora pro vava pel matrimonio con Gaeta no, sebbene ben diversi fossero i sentimenti che nutriva pel suppo sto inglese. Però nessun creda che Beatri ce nutrisse avversione o ripu gnanza per Gaetano. Ella senti va grandissima riconoscenza pel dono che questi le aveva fatto, e somma ammirazione delle sue virtù; sentiva per lui una stima che aveva del fraterno. Ma la va stità della mente del medico, la sua ardente passione che faceva così strano contrasto con la pa catezza del suo carattere, tutto ciò la spaventava, le incuteva u na specie di soggezione che elh. non sapeva vincere. Inoltre, il mistero di cui il Blackman si cir circondava, la destrezza con cui !si studiava di sfuggire ad ogni interrogazione del suo passato, .1 fatti straordinarii che si rac-ll contavano di lui, non erano cose! da ispirare quella fiducia illimita-1 (Continua)