LA LIBERA PAROLA (The Free Word) PUBLISHED EVERY SATURDAY by I A. GIUSEPPE I>l SILVESTRO EDITOR-IN-CHIEF 90<> Carpenter St. Phila.. Pa. Bell Phone. Wilnui 74-72 Anno 1. -14 Dicembre. 1 18 - No. 35 SUBSCRIPTION One year, in advance . . $ 2.00 Six months „ „ 1.25 Single copy 0.03 ADVERTISING RATES per Inaartlon Display adt. per inch, single column $0.75 Politicai notices ' " " 1.00 Amusements " " " 0.75 per month Display adt. per inch, single column $2.00 Politicai notices " " " 3.00 Amusements " " " 2.00 Reading matter per line of 13 ems 0.15 Translationandset up type paid separately Ali payments must bc made to LA LIBERA PAROLA e non è opportuno, nè savio per derli. Noi. della Missione, lo ve diamo chiaramente durante inte sto nostro viaggio. LE ACCOGLIENZE ALLA MISSIONE. Ho infatti, incidentalmente, in altre mie lettere, parlato delle ac coglienze che ci sono fatte dai no stri connazionali: mi si permet ta, qui, parlarne più diffusamen te. Ci e evidente che quando sia mo arrivati a New York, fuori di quella città si era poco pensato a noi. 11 Governo Americano ha affidato ad una forte organizza zione italiana, Roman Legion of America, alle Chambres of Com merce, americane, e ai sindaci, Mavors, delle città l'incarica di riceverci. A Filadelfia fummo ac colti con molto onore, ma da Wa shington in giù noi siamo rice vuti come si spetta ad inviati del Governo Italiano e a rappresen tanti della stampa non solo allea ta, ma anche di un popolo che ha qui, tanti legami, ed ha speso, qui, tanta parte del proprio lavo ro. E noi, a contatto con le nostre colonie, facciamo pro-i paga nel adi fedeltà e di affet to all'ltalia, e ne risulta una fu sione di Americani e di Italiani che non può che produrre bene per l'avvenire. Già, l'ho detto viavia che ci ad dentriamo in questa sterminata America, noi troviamo l'ltalia co nosciuta e amata di più. 10, in un mio discorso a Dayton, lo dissi agli americani; lo ripetette Cas sute nel discorse di risposta al Sindaco di San Francisco, al grande ricevimento fatto al To wn Hall. La parola spregiosa Pago rivolta tanto spésso, nel passato, agli italiani, ora non si ode più. La nostra resistenza nella guer ra, la nostra vittoria su'. Piave ci hanno cresciuti di mille doppi nella stima degli americani. Non siamo più il popolo delle città di sogno, dei mandolini, dei canti, e.. degli albergatori ; siamo e gli americani lo riconoscono e lo di cono un popolo che sa combat tere, resistere e vincere. Gli americani sanno e noi lo ripetiamo loro, tanto Cassuto che io che facciamo i discorsi in In glese le difficoltà nostre eco nomiche, la scarsezza di tutti i nostri generi di prima necessità, ma questo, non fa che aumentare negli americani la stima per il nostro popolo ed il nostro paese. E le colonie italiane di qua si av vantaggiano di questo. Ed i fra telli ci accolgono come la voce della patria lontana, la voce viva che parla al loro cuore. E applau dono, a Pedrazzi che parla co me un poeta, e rievoca, in forma smagliante, i fasti del nostro e sercito e dei nostri martiri ap plaudono a Yitetti, che lascia tra boccare dall'anima tutte le spe ranze per l'avvenire d'ltalia che gli sono suggerite della sua bella gioventù, e applaudono me, quan do con la esperienza che mi viene dagli anni, e con la fede che è ancor quella della mia gio ventù parlo loro dei doveri verso la patria, della guerra, che non volevamo eci fu imposta, della vittoria che deve segnare un altro passo su la via della civiltà. Ed agli americani, tanto Cas suto che io, ricordiamo che la no stra è guerra per il diritto e non d'imperialismo, come ci si accu sava, e che le rivendicazioni del le nostre terre irredente sono tanto sacre e giuste quanto quel le della Francia per l'Alsazia-Lo rena. E questo nei ricevimenti, nei banchetti e nelle serate che sono organizzate in nostro onore; do vunque nel Town Hall, nei Teatri, nei Clubs, in ogni città per dove passiamo. Certo questo viaggio ha anche le sue spine. Le fotografie per e sempio. Appena arriviamo una schiera di fotografi ci aspetta alla stazio ne, e ne vengono poi fuori certe calunnie infami che, per quanto non belli, ci fanno apparire mol to più brutti del vero. E ci sono poi quelli che hanno qualche cosa di speciale da dire o da far sape re, e ci aspettano alla porta dei nostri alberghi, alla porta delle nostre camere e . bisogna ave :e pazienza! Un affare sei'io. Ma ha pure le sue rose: e so- 112 m PRIMA BANCA NAZIONALE A PITTSBURGH 7 ! (First National Bank at Pittsburgh, Pa.) filili CAPITALE E SOPRAVANZO $5 MILIONI I e'liltóiS Ispezionata dal Governo | X jgj-iili" | —— # t Vaglia Postali e Telegrafici &1 miglior cambio della giornata. - Servizio diretto col Ministero per depositi alle Casse * di Risparmio Postali del Regno d'ltalia. - Accetta depositi ad interessi e rimborsa qualunque somma senza bisogno di § preavviso. - Accurato e sollecito servizio gratuito per recapito di corrispondenza & chiunque ne faccia richiesta in- s viandoci l'indirizzo. - La Banca fornisce qualunque informazione venisse richiesta, rispondendo immediatamente. 1 First National Bank at Pittsburgh, Ra. FIFTH A VENUE AND WOOD STREET $ 0000--'o©oo->oo<>o ooooocK>oooooooDOooooooooc>oc>aoQC>ooooaoocHX>ooooo RAS» DOCK} CK>OO DOCK} OCHMOOOOC^^ no quelle che infiorano le tavole delle nostre mense, e quelle che ci diedero i bambini di San Franci sco; e sono le calorose manifesta zioni degli italiani di Los Ange les, di Kansas City, di San Fran cisco, ma le parole buone detteci a Pittsburg e a Filadellia, e le SIGNIFER. STATUE SIGNUM Battisti, Oberdan, Sauro! Men tre la folla passava nella via ac clamando e cantando, io vedevo ieri sera, nel silenzio del mio -spi rito, al di sopra e al di fuori del vano rumore, quelle tre ombre magnanime venire, innanzi, per l'aria fatta alfine serena, e trar re con sé qui, fra le braccia di Roma, le tre città per le quali vis sero e affrontarono il martirio, Trento, Trieste e Pola. Che tri stezza pensare, che nella folla, più degli altri vocianti ed osan nanti, si possano anche trovare gli empii e gl'indegni, quelli che fino a ieri non ebbero visceri che per l'Austria e per la Germania, quelli che fino a ieri non operaro no che per corrompere, corrode re, disgregare, distruggere la compagine nazionale nella guer ra, quelli che fino a ieri non fece ro che irridere,, deridere e diffa mare e minacciale quelli che pen savano e lottavano e soffrivano e morivano per la creazione del la più Grande Italia! No ; le ombre soltanto, oggi, at torno a noi! Le ombre che esse sole hanno il diritto di pigliai corpo oggi e parer persona e vi vere ancora la loro seconda vita nel trionfo del loro ideale. Voi, voi precursori della grande gesta Oberdan. Ballisti, Sauro! Voi tutti soldati d'ltalia morti sul sanguigno calvario del Carso, sul le pendici di Oslavia e dei Sette Comuni, sui culmini del Kuk € del Pasubio, sulle foci del Tinni vo e sulle rive del Piave ! Voi, fe riti e mutilati di tre anni di bat taglie, ruderi sacri della più bel la giovinezza, trofei viventi de 1 più grande onore di nostra storia e di nostra gente! Voi, voi sol tanto degni di celebrare, sotto i cielo di Roma il gran rito della patria antica della Patria ri conosciuta nella legge e nei ter mini che Roma aveva segnati. Perchè, questo che ieri si è compiuto non è pensate ur grande avvenimento, politico t militare della guerra europea ma è il più grande avvenimento che da duemila anni a questi parte nella storia europea si sia compiuto per opera e fatto d quella stessa gente d'ltalia, che le invasioni barbariche rotte a confine dagli eserciti di Giulie Cesare, pareva che più non esi stessero, oggi invece risorgono « difesa loro e a difesa di tutta U Umanità. Interrotta per duemila anni ls storia di Roma, ripiglia oggi i suo gran corso regale dopo do mati e scacciati tutti i nepoti de barbari, che avevano in questi guerra tentata l'ultima riscossa per abbattere definitivamente segni di Roma nella civiltà euro pea e sulla rovina piantare i se gni di Arminio di cui il kaisei credeva e diceva di essere l'ulti ma incarnazione per la definitiva gloria e l'imperio delle gent germaniche. L'Europa perdette il suo sta bile equilibrio, quando l'ltalia perdette i suoi confini romani. E ritrova oggi e riavrà domani questo stabile equilibrio sol per chè l'ltalia i suoi confini romani ha finalmente raggiunti e con quistati e nell'avvenire riterrà. Solo la mente abbrutita dei piccoli mestatori, nel commercio elettorale poteva non intendere, nè comprendere nel nostro paese il grande significato della guer ra italiana nella guerra europea e definire quindi e discreditare come rettoriche quarantottate, le agitazioni per Trento e Trieste e, peggio, come tradimento, la rottura della alleanza con gl'lm peri centrali, discesi al piano co me gli unni primi a devastare i campi ed il diritto dei nemici per far bottino e scempio di ogni co sa utile e sacra delle genti civi li; ciò che sta a dimostrare, che il senso storico non era in quelle slassi politiche più sviluppato del senso morale. Ma tutta la tradi zione italiana, tutta la storia ita liana tutta la tragedia dell'anima italiana nei secoli gravitava verso questa guerra, che soltanto colo ro i quali si erano fatti alla tra dizione e all'anima nazionale e stranei o refrattarii potevano tentare di stornare e deviare., cortesie di Dayton, e l'affetto schietto e sincero degli italiani di New York; sono la considera zione e la franca cordialità degli americani ;e, sopratutto, la co scienza sicura che noi compiamo un dovere utile al nostro paese, A. AGRESTI. Non era dunque un italiano di razza, un guerriero o un politico di genio cesariano, che diceva l'alpe Giulia e l'lstria più neces sarie alla difesa d'ltalia che la stessa Lombardia? E non t'uron tutti i politici e i capitani del no stro Risorgimento a proclamare insieme questa suprema necessi tà e legare alle future generazio ni il supremo compito da assolve re? E che cosa era quella sete, quella febbre, quell'ardore incon sumabili delle città sottoposte al lo straniero, che pur senza ra gione di molestia per la vita ma teriale che avevano facile e sicu ra, si contorcevano senza posa nella separazione —se non lo strazio fisico degli organi vitali di un grande organismo che per loro originaria costituzione era no disposti alla funzione della di fesa e da questa funzione erano invece distolti a viva forza? Ini ziata l'unità d'ltalia essa doveva presto o tardi, o compiersi defini tivamente in tutte le sue parti o definitivamente spezzarsi e tor nare in brandelli. Poteva l'ltalia in periodi di transazioni quando tutte le nazioni di Europa si tro vavano spostate dalle bro basi, distratte dai 10~0 fini e per ciò disorientate nella loro azione, re sistere così monca pd imperfetta, appoggiandosi a nemici, che ave van bisogno anche essi di tempo per armarsi e prepararsi alla lo ro guerra e si preparavano ed armavano anche contro di lei; ma finito il peiodo di transazione, essa non poteva pigliare che il suo posto e seguire la sua via la via che doveva portarla alla forma e all'assetto che Ro ma le aveva dato. Nella co stituzione di Augusto, l'lta lia era divisa in dodici Regio ni, di cui Venezia con Trieste e l'lstria formavano la decima e Roma la dodicesima. leri la co stituzione di Augusto, per opera dei nuovi eserciti combattenti della Terza Italia, fu dopo tanta tempesta reintegrata. Non ci re sta che salire il Campidoglio e ringraziare gli antichissimi Doi di Roma. Alla vigilia della dichiarazione della guerra, io scrivevo in que sta stessa Tribuna: "Prima che il governo parli, prima che l'esercito agisca, noi liberi scrittori che raccogliamo nella nostra parola l'anima della nostra gente e disperiamo nella nostra stessa parola senza nep pure la gloria del fantaccino che primo mette il piede sul territo rio conteso, noi vogliamo procla mare, innanzi al mondo, giusta e santa la nostra guerra. Giusta e santa; questo il bando che de ve raccogliere tutti i figliuoli d'l talia all'alta impresa " Quale fu il bando, tale sarà il giudizio della storia, che sarà pei - ; esaltare la gloria dell'impresa compiuta. Compiuta dopo quanto dolore, quanto sangue, quanto pianto nei i secoli. Dopo le cinque giornate, ven- ; tuno giovinotti italiani diciotten-j ni rimasti prigionieri a Castel! Tubline ripigliavano la via di Trento Chi va là? gridarono; i gendarmi di guardia al confino : ltalia! risposero i ventuno giovanetti—Chi va là? chi va là?! seguitavano a domandare le or- j rende gole mastine ltalia ! Ita lia ! seguitavano a rispondere i I i ventuno giovanetti italiani —j Ma non avevano finito di ripete re la sacra parola, che la mano dell'Austria li aveva già ghermi ti e sbattuti al muro e fucilati; alla schiena." Soldati d'ltalia che aveste ieri l'onore di passare il confine, pre sentate le armi alle ombre spet-1 tralidi quelli che non lo passa rono. RASTIGNAC. Phonea Vito A. Del Vecchio WHOLESALE BOTTLER Imporfed & Domestic Wines & Liquori Fine Whiskies - Tannhacuser Beer FAMILY TRADE SOLICITED 924 Passyunk Avenue N. W. Cor. of Montrose Street Bctween bth and 7th, bclow Christian IH PHILADELPHIA, PA. gg LA ÜBERA PAROLA lift IH Wlli I nostri Agenti Il Signor Francesco Cacriutti, di Lansdale, Pa., ha l'incarico di rappresentare il nostro giorna'le in quella cittadina e contrade li mitrofe. Egli è autorizzato a sollecitare avvisi ed abbonamenti ed a ri scuoterne l'importo. Data la popolarità che il signor Cacciutti gode in quella colonia italiana, ogni nostra raccoman dazione riesce superflua. * * * il Signor Antonio Maiello di Washington, Pa., è nostro agen te-corrispondente per quella cit tà e vicinanze. Egli è autorizzato, oltre che ad informarci degli eventi più im portanti che colà si svolgono, a sollecitare avvisi ed abbonamenti e ad esigerne l'ammontare. I pagamenti fatti a lui e come se fossero fatti a noi direttamen te. [WILLIAMSPORT, PA. 4 Dicembre. CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA (S. Loiacono). In virtù del de liberato preso dal Grande Conci lio, per celebrare la presa di Trento e Trieste da tutte le Log ge dello Stato della Pennsylvania il giorno 28 novembre, questa Lpggia Bersaglieri 138, riunivasi nell'Hotel del signor Thomas D. Casale, dove, trovando eleganza je cortesia ed abbondanza delle, ! più svariate qualità di cibi, fe jsteggiò il glorioso avvento con un succolento e squisito ban chetto. II maestro di cerimonie signor Oreste Giglio Supremo tesoriere dell'Ordine, si mostro all'altezza della situazione, e con quel tatto che lo distingue, con occhio da maestro diresse splendidamente la celebrazione. Chairman del Comitato era il fratello G. B. Mazzullo, tesoriere, il fratello T. D. Casale, e compo nenti i fratelli Americo Vannuc ci, Nicola Rosato, Rev. Gerardo Angiò, Francesco Marchese, Raf faele Carone, Pietro Cillo, Alber to Nardi, Ignazio Caglione e Mi chele Chianella. Fra gl'invitati si notavano l'On. H. W. Whitehead, giudice delia contea di Lycoming; l'On. Archibald M. Hoagland, sindaco; il signor Charles F. Greery, dis trici attorney; Fred. W. Tepel. Chief of Police; Brua C. Keefer, | amministratore dei cibi della Contea. Il successo fu immenso ed il Menu era così composto: Wermouth alla Wilson; Anti pasto alla Ufficiali Bersaglieri; Consumè alla D'Annunzio; Spa ghetti alla Figli d'ltalia; Arro sto Imbottito agli Alleati ; Coto lette di Vitella alla Orlando; Vi no Diaz ; Insalata alla U. S. A. ; Frutta libertà ; Caffè Uguaglian-1 za; Ice Cream Fratellanza; Si-! gari Trento; Sigarette Trieste, j * ♦ « WASHINGTON, PA. 11 Dicembre. RITORNA AL LAVORO (A. C.). A dispetto di qual che vipera che lo avrebbe voluto scomparso dalla scena della vita per dormire sogni più tranquilli, il signor Antonio Maiello, corri spondente ordinario di questo giornale, si è completamente ri stabilito dal male ribelle che lo ha tenuto inchiodato a letto per 5 settimane ed è ritornato al la voro quotidiano più florido di prima ed al pefeto d'arme in que sta libera palestra con rinnovata fede. { JERRY BARBAR. Pre*. CHAS SANTORE. TreasH } ' JERRY BARBAR & Co. SARTORIA ni la. CLASSE J CHESTER, RA. NICOLA ALBANESE, Proprietario 4 N. E. Cor. 3rd and Franklin Sts., di fronte la Chiesa Parrocchiale j MEDICINALI ITALIANI ED ESTERI—RICCO ASSORTI | MENTO DI PROFUMERIA. OGGETTI PER TOILETTE, ecc. ? Massima scrupolosità' nella composizione delle ricette. ♦ PREZZI IVI ITI THOMAS DESCANO RE: AL. 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