LA ÜBERA PAROLA
(The Free Word)
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A. GIUSEPPE DI SILVESTRO
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LA LIBERA PAROLA
miliardario cui uno dei miei col
leghi trova, e non a torto, una
somiglianza con la faccia di Er
mete Novelli, W. S. Brown, un
altro miliardario è incaricato del
la dilezione della gita. Passiamo
in mezzo ai capannoni neri di fu
liggine e di fumo e balenanti di
mille colori dalle saracinesche dei
forni.
Chiedo a Mac Lead alcune in
formazioni. I Carnegie Steel
Works coprono una lunghezza d 1
7 miglia; e rappresentano un ca
pitole di più che un miliardo e
cinquantamila dollari. Ora non
producono altro che cannoni, pia
stre per navi da guerra e proiet
tili. La fabbricazione delle lun
garine di ferrovia, degli appa
recchi per gaz, della ghisa non
lavorata, dei carri ferroviari è
quasi del tutto abbandonato; lo
stretto necessario per gli Stati
Uniti e non più. Chiedo a Relly
quello che produce la sua fabbri
ca: proiettili egli mi risponde,
filo di ferro spinato, e canne per
fucili.
La quantità?
In tre mesi, mi dice il Vice
Presidente della Carnegie, noi
fabbrichiamo venti volte più
cannoni che in un anno in tempo
di pace. E su per giù la propor
zione delle cifre è sempre questa.
Venti volte di più in un terzo in
un quarto del tempo.
Nella prima settimana della
guerra Europea Pittsburg spedì
un treno di filo di ferro spinato
ikt la Franica ; da allora il fiotto
delle armi e munizioni uscente
da Pittsburg diretto agli Alleati
non si è mai arrestato; è andato
anzi sempre aumentando, via via
che i bisogni degli Alleati cre
scevano, e che gli Stati Uniti si
avvicinavano alla guerra e poi vi
prendevano parte.
Nè soltanto munizioni ed armi
ha dato Pittsburg alla guerra:
ma, fino ad ora e volentieri, ha
già dato 50,000 uomini; e non è
esaurito.
Ma questi miliardari hanno of
ferto a n0i.... ed a se stessi... una
gita di piacere. Via, via che pas
siamo dinanzi alle varie istalla
zioni ce ne spiegano la funzione:
qui le grandi presse idro-elettri
che; qua le fumivore che trasfor
mano i gas dei fumaiuoli in forza
elettrica; qua i torni, così poten
ti che fanno perdere la ideft della
resistenza e compattezza dell'ac
ciaio; altre ancora i trivelli che
penetrano nei blocchi di metallc
come un coltello nel burro.
La musica a bordo suona l'inno
americano: l'inno lento e solenne
come una preghiera: un istante
di silenzio e di raccoglimento
poi la marcia reale italiana pro
voca uno scoppio fragoroso di ap
plausi. Ma ora comincia una
franca allegria fra tutti i convi
tati ed io faccio una osservazio
ne: il temperamento americano <
più vicino assai al femperamentc
italiano che non sia all'inglese
Questi americani e come que
sti sono tutti gesticolano t
ridono forte ed hanno allegria
rumorosa come noi, e come la
nostra piena di franche risorse.
George Relly prende dalla mano
del maestro di musica che sta
dirigendo un valtzer, la bacchetta
e dirige lui; e dopo lui altri in
vitati lo imitano, e poi il nostro
Cassuto che, con un garbo che
io gli ignorava fa suonare una
canzone inglese; poi W. S. Brown
ha una trovata geniale: dirige
ed elimina ad uno ad uno i suo
natori finché rimane a tu per tu
col tamburo.
Ma, ecco, ora tutti questi ame
ricani, a capo scoperto, cantano.
E' una canzone lenta, un po' tri
ste; dalle parole solenni; l'addio
ai soldati partenti. Francamente
mi sento commosso. Quel diret
tore della Carnegie ha due figli
in Francia ed uno è ferito. Wil
liam Davis vi ha un figlio ed un
nijiote, e tutti così hanno qual
cuno alla guerra, e cantano, ai
lontani, la canzone dell'addio.
Il- battello solca lento, lento il
fiume sporco di tutti i rifiuti e i
rigetti delle macchine; dalle due
rive assorda il rumore dei ma
glietti instancabili, il ronfiare
del vapore sfuggente da migliaia
di valvole; da un pontone di gru,
ove lavorano, un gruppo di uo
mini che sa chi siamo grida
Viva l'America! Viva l'ltalia!
Si : viva la nostra vecchia Ita
lia. Viva la giovine America uni
te insieme nella volontà e nello
sforzo di salvare la civiltà e la li
bertà del mondo.
A. Agresti.
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LA GRANDE PARATA
(Continuazione della l.a pag.)
:endo rilevare all'On. Bevione
tutto quello che i Figli d'ltalia
hanno fatto durante questa im
mane guerra sia con propaganda,
sia con contribuzioni, onde soste
nere ed incoraggiare i loro fra
telli d'oltre mare, soccorrendo le
famiglie dei richiamati rimaste
in questo paese.
In succinto rifece la vita del
l'Ordine. l'alto ideale d'italianità
•he esso si propone, i beneficii
morali e materiali che gl'italiani
ne godono ed i problemi ancora
più completi, che restano a ri
solversi, onde sempre migliorare
la nostra colonia, organizzandola
2 riunendola in un sol fascio.
Il Regio Console Cav. Uff.
Poco i di svolse tutto un inno in
prò dell'Ordine e del Grande Ve
nerabile Giuseppe Di Silvestro, il
aia le tanto e poi tanto ha dato
dell'opera sua, da potere oggi
contare sopra una massa compat
ta di più di 30.000 fratelli in
scritti nello Stato della Pennsyl
vania.
* * *
Non appena finito di parlare
quest'ultimo ed essendo il tempo
molto breve, venne immediata
mente servita la cena così com
posta :
Consommé de poulet llors
d'Oeuvre Leoncavallo Vino
Bolsena Spaghetti a' la Basta
Entree Napolitaine Lachri
ma Cristi Dinde a' I'ltalienne
Salade de lettile Fromage
Gruyere Moscato spumante
Gateau Leoncavallo Giace Ce
rise Cognac Demi tasse.
La cena si svolse in un ambien
te di familiare allegria, ed in fac
cia di ognuno leggevasi la soddi
sfazione cosciente di sentirci tut
ti della stessa famiglia, che vive
per il bene ed il miglioramento di
tutti quegli italiani, che con rette
intenzioni ad essa appartengono,
0 che vi potranno appartenere.
Aggiungasi a questo la bontà
dei cibi ed una sobria prodigali
tà nelle differenti qualità di vi
no e liquori, e facilmente ognu
no potrà intuire il buon umore
di cui tutti erano invasi.
L'On. Bevione torna in Italia
e verrà ancora in America nel
febbraio del 1919 pei' mantenere
la promessa fattaci di essere fra
noi e tenerci una conferenza.
La parala del 10. Dicembre
Data la partenza per l'Europa
di S. E. l'Ambasciatore Conte
Macchi di Cellere, che accompa
gna il Presidente Wilson, e di al
tri diplomatici europei, fummo
costretti limitarci alla sola para
ta, che del resto fu superiore ad
ogni aspettativa.
All'l pom. i fratelli a migliaia
erano già pronti: il carro allego
rico, j gruppi di ragazze, le loggie
femminili, i deputati, gli ufficiali,
1 boys scouts, le due ambulanze,
le musiche ecc. e oltre un numero
immenso di spettatori, che pur
non facendo parte dell'Ordine,
sentivano trasmettersi nelle loro
vene una parte del giubilo che
tutti invadeva.
Alle ore 2,30 pom. lo Logge e
rano di già schierate per ordine
di anzianità; apriva la marcia il
Grande Venerabile Giuseppe Di
Silvestro con iLRev. Nicola Sab
barese, Supremo Curatore e con
gli altri Grandi Ufficiali fra i
quali Paolo Di Peso, Grande se
gretario di Finanza.
Seguiva la musica dei Bersa
glieri diretta dal maestro S. San
sò ed immediatamente dopo ve
niva il carro allegorico, rappre
sentante l'ltalia che atterra la
sua secolare nemica Austria, ac
compagnata dalle alleate Ameri
ca, Inghilterra, Francia, Belgio.
L'ltalia era impersonata dalla
signorina Maria Palma, l'Ameri
ca dalla signorina Rosa Cirino,
la Francia dalla signorina Ven
tura Elisa, l'lnghilterra dalla si
gnorina Lucia Cocozza, il Belgio
dalla signorina Rosa Macrino.
Esse erano vestite splendida
mente per la ricca combinazione
dei colori, ed il carro era magiù
fìcarrifnte adomo di rose, crisM
temi, lauro e felci.
La bandiera di
ed orgoglio del nostro Ordine,
con le sue 2984 stelle, fra le quali
disgraziatamente se ne contano
20 in oro rappresentanti gli eroi
caduti, veniva portata dalla si
gnorina Concetta Lauria e da
Tony Di Silvestro, figlio de!
Grande Venerabile.
Fra le sorelle della Loggia Vit
toria d'ltalia No. 823 abbiamo
notato il riuscitissimo gruppo |
rappresenta» e Trieste!
impersonato dalle sorelle signori
i ne Elisabetta Buongiorno e Li
berato Maria, l'ltalia dalla signo
rina Maria Pernice e le alleate
dalle signorine Anilina Callotta,
j Teresa Postiglione, Aida Niglio,
i Giovannina Mirro, Lina Garga
- no.
Spiccava il gruppo delle due so
. relle signorine Maria ed Eutilla
- Testa, che vestivano i colori del
> la bandiera italiana.
; Uncle Sani, rappresentato dal
la signorina Antonietta Del Buo
- 110 con accanto 2 boys scouts, e
i l'America dalla signorina Erne
i stina Di Benedetto con altri 2
j boys scouts.
i Una grandissima bandiera a
. mericana veniva trasportata a
. mano da 16 boys scouts, dei quali
! devesi la presenza alla signorina
Antonietta Cirino, espressamen
. te incaricata dal Grande Venera
i bile, come pure ad essa devesi il
. gruppo del coro che avrebbe do
-1 vuto cantare alla Statua della Li
> berta.
i• • »
Fastoso e smagliante il grup- 1
- po portato da Luigi Tursi, in cui
■ la signora Anilina Tursi rappre
sentava la Regina d'ltalia, Do-i
menica Guattaro e Caterina Ca
• ruso Trento e Trieste, Michelina
Lombardo Uncle Sam, Maddale
na Caruso la Libertà, Lina So
pacosta l'ltalia, Cristie Di Fran
co l'America, Giovannina Picuc
ci la Francia, Rosa Lemmo il Bel
gio, Anna Caruso l'lnghilterra.
!* * *
Era maestoso e ad un tempo
commovente il vedere due grup
pi di donne vestite in bianco, che
con cura materna, trasportavano (
due grandi bandiere americana
ed italiana, e sembrava che quei
colori ispirassero nei cuori di |
quelle gentili donne i contrasti \
dei diversi sentimenti, del san
gue versato, dalla speranza di un
sempre crescente miglioramento,
per la futura e benefica pace.
i♦ * *
Anche la loggia Basile N. 205
ebbe il suo gruppo di sorelle
1 composto da Trento signorina!
Olga Di Masi, Trieste signorina
Angelina Palma, America dalla
"! signorina Margherita, marinaio
2 italiano Ugo De Masi, soldato ita
liano Nicola Palma, soldato ame
] ricano Licino Di Peso.
I# ♦ *
' Seguivano le due ambulanze,
che l'Ordine ad iniziativa della
Loggia Principe di Udine offrì
Croce Rossa Italiana, circondate
dalle infermiere signorine Adeli-,
> .na Granese, Elisabetta Macrino,
0 Maria Garberina, Giulia Cavic
chia, Lina Baldino, Laura Baldi- 1
- no, Elena Simone, Nina Di Gre
n gorio, Gemma Cubicciotti, Mad
dalena Giordano, Luisa Peschi,
:1 Clara Ficco, Giuseppina e Vitto
ria Diodati, Ida Berillo.
* « *
Alla formazione ed al buon
1 andamento di quanto riguardava
• le donne e le ragazze, organizza-,
triee solerte, amorevole ed in
-1 stancabile è stata, come diceva
i' mo, la Signorina Antonietta Ci
. rino che sempre ed in tutte le
> occasioni in cui l'Ordine Figli
1 d'ltalia si è fatto iniziatore, è
stata la prima ad accorrere pre
- stando l'opera sua con abnegazio
' ne sapendo di far cosa gradita ai
' fratelli tutti ed all'ltalia.
# * *
Tutte le Logge di Philadelphia
} per ordine di anzianità, sfilando
1 1 una dopo l'altra con alla testa il
" grande deputato e gli ufficiali,
alternate da otto luinde, forma
- vano un corteo per la lunghezza
- di più di sei miglia. Oltre alla
- banda dei bersaglieri diretta dal
- maestro Sansò, si notava la mu
[ sica Snellsburg maestro .J. A.
- Carroll, la Cesare Battisti mae
stro A. Rossi, la Royal Venetian
. Band maestro Lambiase, la Point
i Breeze Band maestro A. Adeliz
- zi, la musica della Loggia Luigi
, Basile 205, e la musica della Log
- già Serino 752.
Itinerario delia Parata
Tutta questa mole rappresen
tante l'Ordine Figli d'ltalia nella
sola città di Philadelphia, muove
vasi da Christian e 7th sts per
correndo le sei strade, Passyunk
Ave., Carpente!', otto strade, giù
per le otto a Moore, e di là alle
nove strade, su per le nove a ;
Christian, e per Christian alle 12
giù per le 12 a Moore e per Moo
re a Broad, girando intorno alla
Statua della Libertà, si scese a
Market, e di là infilando le otto
strade, si ritornò al punto di
partenza. •
♦ * *
; Durante questo tragitto, ap- \
; plausi ed entusiasmo raggiunse !
irò l'estremo limite, la colonia ita-'
LA LIBERA PAROLA
liana era in delirio; più deliranti
ancora i popoli di tutte le nazio
ni residenti in Philadelphia, si
mostrarono quando il corteo per
corse il tratto di Broad e Market ;
sts., dove diecine di migliaia di
persone stavano schierate sulle
banchine fin dall'una p. ni. e, per
come molti dissero, non ebbero a
pentirsi perchè una tale dimo
strazione fu superiore a qualun
que aspettativa.
Certo non poteva essere più
bello, più pittoresco, il vedere li
na catena di donne e di uomini !
per miglia di lunghezza mar
ciare uguale e compatta, interrot
ta solo dai molteplici e svariati
colori di tutte le bandiere degli
alleati e specialmente da quelle
italiane che abbondantemente
venivano portate a mano da tilt-<
| :i i singoli membri dell'Ordine.
Bravo ai Figli d'ltalia! Non
potevano certamente dare una '
prova più bella e più indiscussa
della loro potenza di affiatamen
to, di solidarietà, d'italianità.
1 eminenti della stampa locale
Ed affinchè non si abbia a ere- ;
dere che stiamo facendo dei ta
igliarini in famiglia, rimandiamo
il lettore ad un articolo che per
l'occasione pubblicò il Record de'
2 dicembre ; cosi esso incomincia : ;
"Fra le tante parate e dimo
strazioni fatte da chiese, società
0 gruppi per celebrare la vittoria
della guerra, quella dei Figli
d'ltalia del 1.0 dicembre occupa
il primato.
"Alle 2.30 pom. alle 6.30 le 75,
loggie di Philadelphia percorsero '
in parata diverse miglia, e si sti
lava che più di 20,000 persone
erano in parata."
Lo scrittore si estende nel de- j
scrivere le belle impressioni da
j lui riportate, sia per i gruppi al- !
legorici, sia per lo svariato colpo
d'occhio che si riceveva dalla I
combinazione di tutti quei colori,
di tutti quei costumi, e dell'esal- !
tazione che producevano le diver
se marce ed inni patriottici suo
nati dalle diverse bande.
♦ * *
L'lnquirer del 2 dicembre, così
!si esprime: "Più di 15.000 Figli!
d'ltalia sfilarono ieri in parata, j
capitanati dal Grande Venerabile
Giuseppe Di Silvestro per festeg
giare la vittoria degli alleati.
"Splendidi i carri allegorici uno
' rappresentante l'ltalia che abbat
te l'Austria, un altro mostrava 1
Trento e Trieste, seguito dalla
dea Libertà, George Washington
, e donne coloniali, le quali orane
capitanate dalla Signorina Anto
nietta Cirino, maestra della Wil
son School. La parata era così
numerosa che furono necessario
8 bande, con a capo quella dei '
bersaglieri."
H* 3*
E come questi due giornali an
che gli altri ebbero delle, parole
di lode e di sorpresa nello stesso
tempo, perchè mai prima di ora,
Isi era vista una dimostrazione
così numerosa d'italiani, e deve
si all'Ordine Figli d'ltalia il me
rito d'incominciare a far com
prendere all'America, che oggi
non siamo più forze disperse e
sparpagliate, facili a diventare
preda del primo sfruttatore;
bensì siamo una famiglia, una
forza unita, compatta e forte.
Consegna delle Ambulanze
Lunedì, 2 dicembre, alle ore 4
p. m., al Ritz Carlton Hotel, ve-|
nivano ufficialmente consegnate)
le due ambulanze fatte per inizia- !
tiva della loggia Principe di IT
dine al Generale Emilio Gugliel
motti. La cerimonia si svolse alla
presenza del Regio Console e dei
signori Cav. F. A. Travascio
presidente e Rev. T. Della Ciop
pa tesoriere del comitato e del
Dr. Ignazio Cortese. La presen
tazione fu fatta in poche parole
dal Grande Venerabile al quale |
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