Published and tfistributed under permit No. 500 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Fa., by order ot the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gen. 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ■ANNO I. - Numero 34 L'Ordine dei Figli d'ltalia in Filadelfia celebra la vittoria delle armi alla vigilia della partenza di Wilson per quel Congresso Glie dara' all'ltalia il premio che le compete LA SPEDIZIONE DEGEI ARGONAUTI H In questa settimana il mondo ha assistito ad un avvenimento nuovo negli annali della storia di Kpierica, ma che è destinato a rimaner consacrato in eterno sulle pagine immortali di questo pae e. Potremmò quasi chiamare questo avvenimento una novella spedizione di Argonauti, còlla differenza che, mentre la prima/ quella che risale ai tempi della leggenda e fu capitanata da Gia sone, muoveva dal Pelio alla con quista del vello d'oro; la spedi zioni: odierna, quella di mercole dì scorso, alla cui testa sta un uomo che, come Giasone, traman derà il suo nome ai lontanissimi posteri, è salpata dal porto di New York e si recherà nella vec chia Europa col nobilissimo man dato ili dare al lumi.io un il to tiuovo e tale che elimini per sempre la possibilità di nuovi conflitti. ■ Non il vello d'oro adunque, ma qualche cosa di più prezioso e di più grande: il ramoscello di uli vo che assicuri la pace del mon do. j| Il Presidente Wilson, in adem pimento ai vivissimi desideri del proprio partito e trascurando lei critiche degli avversari che a- Vi'ubbero voluto distorglienelo, si reca in Francia per partecipare al Congresso che sarà tenuto nella storica Versailles e vi si reca an che per un altro motivo: egli pro fitterà del suo viaggio per visita re le capitali delle tre grandi Na zioni Alleate che han combattu to a fianco dell'America: Parigi, Londra e Roma immortale, che gli stanno preparando trionfali Accoglienze. Così Wilson potrà »c cogliere il premio della sua o ■pera illuminata e l'attestato di profonda riconoscenza che va al giovane e valoroso esercito ame ricano che versando il suo sangue pili campi delle Fiandre e del Bel ■jjo ha potentemente contribuito a schiacciare l'idra nemica. B II transatlantico sul quale l'il lustre Presidente compie la sua Sedizione sarà scortato fino in alto mare da una squadra pode rosa di navi da guerra, il che ac cresce l'importanza dello storico avvenimento: Arnia la prora e salpa verso il mondo! I Noi italiani, a preferenza di tutti gli altri popoli, dobbiamo Salutare con un senso di viva gio ia questa novella Spedizione di # Argonauti e ciò per diversi mo-' tivi. ■ Sullo stesso piroscafo, oltre al ■appresentante diplomatico della Repubblica francese, viaggerà, o- Spite del Presidente, il nostro nini «sciatore Conte Macchi di Cellere, e per espresso desiderio di Wilson, anche la Signora di rstui, insieme coi figliuoli. Questo pensiero gentile, que lita cavalleresca premura sono un indizio certo delle buone disposi zioni del Presidente verso la no stra patria di origine, reclaman te a Versailles i suoi secolari di ritti. Non le grida incombuste di ■ente che vorrebbe raccogliere il premio di una vittoria che essa ha contrastato fino all'ultimo; non gli immoderati appetiti di una popolazione che, vorrebbe as sidersi a tavola quando la men sa è apparecchiata, varranno a far divergere il "fatale andare." filDal futuro Congresso l'ltalia uscirà ingrandita, padrona^ed ar bitra delle sue terre e dei suoi congni, e le sue giuste e sante a sHr azioni, alle quali immolò mi gliaia di martiri saranno piena- j maite sancite. Ma pei nostri an tagonisti feroci ed idrofobi, per iftsidetti Jugo-Slavi che, nella assoluzione del conflitto immane, \ 1 ebbero rappresentare la par si cuculo, che deposita le sue ! in nidi fabbricatisi da altri Ili, per costoro non potrà care una doccia abbpndante che spegnerà, in ihe maniera, i bollori delle pretese insensate, iche per un'altro motivo dob -10 noi italiani rallegrarci del gio di Wilson in Europa, la delle tappe del suo viag sarà Roma, la Città Eterna,' ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, COINJ LA FIACCOLA I INI PUGNO "Entered as second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". l dai cui sette colli oggi, co me nell'antico, s'irraggiano sul mondo i bagliori di una civiltà due volte millenaria. Nell'Urbe il Presidente degli Stati Uniti sarà del nostro Re, e nel Quirinale già si stanno allestendo per lui appartamenti degni di un monarca. Orbene, noi siamo sicuri che Wilson ri porterà dalla visita all'ltalia una impressione duratura e profon da: la vista della superba gran dezza di Roma, il contatto con le più eminenti personalità della politica, l'entusiasmo schietto e sincero del nostro popolo; e so pratutto il grandioso progresso realizzato dalla patria nostra, a preferenza forse di qualsiasi al tra nazione d'Europa, progresso che non potrà sfuggire all'osser vazione dell'ospite illustre, acuta e profonda, gli faran portare se co in America, un concetto alto dell'ltalia, un concetto che non si cancella, e che gioverà immensa mente ed in particolare modo alla causa di noi emigrati. Ben diceva, in un'occasione re cente, l'On. Bevione a un nume roso gruppo di connazionali che gli si serravano dappresso avidi di udirne l'alata parola e le ulti me notizie dell'ltalia e i trionfi e le fulgide speranze: "L'ltalia, egli ci diceva, per virtù del suo esercito e per virtù del suo popo lo, è oggi una delle più grandi nazioni de! mondo c voi dovete sempre e dovunque sentirvi or LA GRANDE PARATA Quando, il 23 inaggio del 1915, si venne a sapere che l'ltalia a jveva dichiarato guerra alla sua eterna nemica Austria, la Gran de Loggia dei Figli d'ltalia nello Stato di Pennsylvania, che si trovava riunita in convenzione a Pittsburgh, deliberava, che non appena Trento e Trieste sarebbe ro state redente, una grande e generale manifestazione patriot tica avrebbe dovuto aver luogo simultaneamente in tutte le Log ge dello Stato. Ossequenti al rispetto di ciò che viene sanzionato, ed essendo si alla fine realizzata un'aspira zione secolare, il Grande Concilio nella seduta del 10 novembre u. s., confermando la deliberazione della Grande Loggia, fissava il giorno 28 novembre per la cele brazione. Come fu accolto l'appello Nessuno escluso, tutti inclusi, applaudirono alla iniziativa, e le 75 Logge di Philadelphia aderiro no, per mezzo dei Venerabili e Deputati ed in una seduta pre liminare, approvarono con rego lare deliberazione, di seguire con unità e coesione l'appello delia' Grande Loggia e del Grande Con cilio al quale diedero facoltà il limitata per la preparazione del la celebrazione. Tutto per uno, uno per ìutti ? E' a questo spirito di solidarie tà e di affratellamento che deve si l'avere l'Ordine Figli d'ltalia fatto in pochi anni di esistenza un progresso celerissimo; è allo spirito di sincero patriottismo, al quale in tutte le sue emanazio ni si è ispirato, che devesi il con tinuo affluire di nuovi membri; è allo spirito di disinteressato a iuto e protezione che elargisce ai fratelli e sorelle tutti, l'avere continuamente e giornalmente attratto sotto il vessillo del Leo ne una schiera d'italiani dall'o peraio al professionista, dall'uo mo religioso all'ateo, politicanti di tutti i colori, che al momento opportuno, non disprezzano di | stringersi la mano, chiamandosi fratelli, e dando al mondo inte ; ro la prova di seria e robusta so lidarietà. Questo Ordine, che altro scopo ; non ha se non quello nobilissimo ; di tenere accesa nel cuore di tut ti la fiaccola d'amore per la no stra Grande Patria, migliorando sotto qualunque aspetto, le con dizioni materiali, morali e mcn | tali degl'ltaliani in America, nel la sua breve esistenza non è mai ' venuto meno alla via tracciatasi, 2 HILADELPHIA, PA., 7 DICEMBRE, 1918 gogliosi e superbi di essere ita liani! " Noi siamo sicuri che anche a gli occhi di Wilson, la patria no stra apparirà quello che è in ef fetti, una delle più grandi nazio ni del inondo. Finalmente, se dobbiamo pre star fede ai giornali americani, la visita del Presidente degli Sta ti l'niti a Roma coinciderà con un avvenimento di grande im portanza storica. Pare dunque che egli, durante la sua permanenza nella città dei Cesari,- farà una capatina anche al Vaticano a visitarvi quel di sè stesso antico prigionie! - . Fin qui nulla di anormale; anche altri Capi di Stato, altri Pastori di popoli, capitando a Roma han visitato il Pontefice, anche se non erano precisamente cattolici, e dopo i convenevoli, si sono ap partati in segreto colloquio. Ma il fatto nuovo viene ades so. nuovo e meraviglioso, data la ititi ansigenza del Vaticano. Si dice che Wilson andrà al Valica no, muovendo dal Quirinale. Se ciò è vero, sarebbe un pas so verso la soluzione di qhella fa mosa quistione romana che, così come è, non conferisce molto prestigio al Governo d'ltalia, seb bene giornali dell'ultim'ora af fermano che il Presidente, per recarsi al Vaticano, muoverà dall'Ambasciata Americana. LA LIBERA PAROLA. e nel periodo di questi ultimi 4 anni esso si è solidamente affer mato, coll'aiutare finanziaria mente le mogli di quei fratelli che rispondendo all'appello d'lta lia e per quella volta son partiti» a compiere il più grande dovere che ad un uomo incomba. L'attuazione del Fondo Unico Mortuario ha (rimostrato in que sta micidiale epidemia la sua grande utilità, col pagare solo nel mese d'ottobre, alle vedove dei fratelli morti, ed ai fratelli , che perdettero le moglie, la bel lezza di $90.000.00 e se ' questo ancora non bastasse, eqio un'al i tra opera colossale: la costruzio ne dell'Orfanotrofio e Ricovero, i che servila a raccogliere tutti gli orfani dei fratelli e so . relle; altre ed altre cose si ripro mette l'Ordine di portare a com pimento e coloro che già vi sono dentro, con quegli altri, che ten dono ad entrare, conoscendo a fondo, che la serietà dell'Ordine e dei suoi dirigenti è tale e tanta da poter fare affidamento sulla completa riuscita. Dio pluvio Se per la terza volta dio Plu -1 vio non avesse frustrato i pre parativi che si erano fatti per il giorno 28 novembre, avremmo a . vuto il piacere di essere ammi rati molto più da vicino da un uo ; ! mo, l'on. Bevione, che per la po ! |sizione che occupa e per l'inteHi .l genza che lo distingue, avrebbe . ! con maggiore causa e scienza t [ parlato del nostro Ordine a quei , fratelli d'ltalia che pur avendone i ! avuto qualche sentore, non po tranno mai formarsi un concet to, della forza vera e reale di es so. Per ben tre volte però la iat tura ci ha perseguitati, coll'es serci stata prodiga di piogge: nella parata per la campagna del terzo Liberty Loan, nel festeg giamento del XX Settembre e giovedì della settimana scorsa quando l'Ordine fu costretto a rimandare la manifestazione per la vittoria italiana. Celebrazione rimandata Non ostante che fin dalle pri me ore del mattino, il tempo a vesse dato segni inconfutabili di > un prossimo vicino innaffiamen > to, pure Christian St. presentava - un colpo d'occhio artistico. Gli svariati e smaglianti colo ) ri delle diverse bandiere delle na zioni alleate, sventolanti dalle fì - nestre e dai negozii ; il via vai - continuo di uomini, donne, e fan i ciulli, portanti bandiere e nastri ~ tricolori ; quella specie di allegria mista alla preoccupazione di ve dersi sfuggire una festa così be ne organizzata, vi portava imme diatamente colla immaginazione alle nostre contrade. Già lo Logge cominciano a.ve nire: il carro è di già preparato; i diversi gruppi allegorici tutti sono pronti e non si aspetta che la parola d'ordine. Ma la pioggia, leggerissima dapprima diventata poscia dirotta, impedì l'esecuzio ne del programma. Intanto da Washington era venuto l'on. Giuseppe Bevione, col suo segretario tenente Gal liano per riceversi dall'Ordine due ambulanze fatte per inizia tiva della Loggia Principe di li di ne. Il Regio Gonsole Italiano Cav. Uff. Gaetano Poccardi, assieme ai Consoli Inglese, Francese e Belgo che vestivano la Grande Uniforme, erano di già all'Hotel Rizz Carlton, da dove avrebbero passata in rivista la parata per poi andare alla Statua della Li bertà, per la cerimonia della con segna delle ambulanze e per sen tire un coro di ragazze presenta te dalla nostra consorella Signo rina Antonietta Cirino, maestra della Wilson School che avrebbe ro cantato l'inno di Garibaldi. Lettere di adesione Mr. J. A. Porter, Console ge- j nerale dell'lmpero Britannico, j nell'aderire all'invito ricevuto, ; così rispondeva > "Mr. Giuseppe Di Silvestro 1)06 Carpenter St. Philadelphiu, Pa. * * * 11 Vice Console Francese così j scriveva: "Mr. A. Giuseppe Di Silvestro G. Master of the Sons of Italy "DEAR SIR: "Your kind invitation of to tlay's dato to celebrate vvith you and the Order Sons of Italy, the great victory on Nov. 28th, has been received. "It is my greatest pleasure to notify you, that I will he delight cd to attend such a patriotic cele bration in honor of the valiant troops of Italy, who fought so gallantly for Justice, Liberty and Democracy. Italy and France are very happy after so great a struggle, to rejoice together in their great victory. Vory Sincerely Yours firmato V. FOUNTENAU" * * * Il Console Generale del Belgio, dava la seguente risposta: Mr. A. Giuseppe Di Silvestro Grand Master Grande Loggia dello Salto di Pennsylvania Pltila., Pa. "DEAR SIR: "I have received tonight your very kind invitation for Thurs day afternoon Nov. 28th at 3,45 p. m. to he in company with my colleague of Italy and other dist inguished guests, at the parade, whieh will take place that day to celebrate the victory of the allies. "I thank you sincerely for asking me, and I will try my very best to be present, although I hftve a previous engagement, which might prevent me from doing so. Believe me, dear Sii* Very truly Yours firmato HAGEMANN Consul General of Belgium" Il sindaco di Philadelphia face va rispondere dal suo segretario Joseph J. Smith, scusandosi di non potere assistere alla parata, perchè fuori di città. L'On. Boies Penrose, manda va un lunghissimo telegramma al Grande Venerabile, col quale deplorava che egli era impossibi litato di accettare il cordiale invi to di essere presente alla manife stazione patriottica dell'Ordine Figli d'ltalia di Philadelphia, poiché imnegnato in giornaliere riunioni del comitato di finanza del Senato. Se non fosse stato pei tale imperativo impegno, egli a vrebbe provato un grande piace re di trovarsi in mezzo a noi. Fa omaggio e riconosce lo splendido patriottismo dei Figli d'ltalia che vivono a Philadelphia ed in tutti gli Stati Uniti, espletato specialmente durante il periodo della guerra, e sopratutto egli si inchina all'eroica condotta delle armate italiane al fronte, cono scendo i meriti del popolo italia no nel contribuire a stabilirete i sviluppare le istituzioni america- !■ ne. "Io sarei contentissimo," e- t gli finisce, "di essere presente in 1 .questa grande occasione, e spero i che parteciperete a tutti i soci, * i miei migliori sentimenti." 1 Non contento del telegi anima, 1 faceva anche pervenire al Capo c dell'Ordine in Pennsylvania, una : lettera spiegativa, riconfermando ■ il dispiacere di non essere stato i presente per tale cerimonia. I L'On. Edward E. Beidleman, I con telegramma spedito a Mr. ( Giuseppe Di Silvestro, Grand < Master Grande Loggia dello Sta- 1 ti di Pennsylvania, così si scu- i sa va : '/ "On account of illness regret 1 1 will not be able to be with you t tomorrow am confined to house, i firmato ED. E. BEIDLEMAN" i Sebbene i Figli d'ltalia fossero ' pronti a marciare anche sotto la pioggia, pur non di meno, dopo 1 un'intervista fra le nostre auto- ' rità ed il Grande Venerabile, > questi dicideva, che la parata l'os- < se stata posposta a domenica 1.0 ' dicembre. la cena familiare all'on. Bevione Alcuni fratelli dell'Ordine, non [ volendo che l'Oli. Bevione, che | 1 alle ore 8.40 pom. doveva riparti- j ' re per Washington, lasciasse qucr^l 1 sta città completamente delilso 1 : per la mancata manifestazione, e \ sebbene tutti gli Hotels e Restali- 1 rants fossero molto affarsti, per ( il "Thaksgiving Day", pure s'im- 1 provvisò una cena intima, che ebbe luogo al Leoncavallo Restaurant, sito al 256 S. 12th St.. gestito dagli eredi del defun to Basta. Alla tavola presero par te: Il Grande Venerabile Giusep- ' pe Di Silvestro, il Grande Segre tario Archivista Alfredo Perfilia, j il Grande Segretario di Finanza 1 Paolo Di Peso, Francesco Siracu- ' sa Ass. Segretario al F. U. M., Raffaele Di Clemente, Francesco Tropea, Mario D'Urso, Cav. F. ' A. Travascio, Filippo Di Vincen zo, Edoardo Abbate, Avv. Tho- I mas Russo, Avv. E. V. Alessan» ' droni, Avv. Aladino Autilio, In- 1 gegnere Giovanni Pugliese, Giu seppe CiavareHi, Innocenzo Gam bescia, Giuseppe Mode-tino, Fi- 1 lippo Bonaccorsi, Luigi Melchior re, Antonino Sciacca, Pietro Co laprete impiegato al F. U. M., Raffaele Settanni, Luigi Corona cassiere e Roberto Lombardi pre sidente della Banca dei Figli d'l talia, oltre che del Circolo Italia no quest'ultimo, colla sua genti le consorte signora Kate e nipote signorina Hazel ed il Dr. Nicola Pernice. Alle ore 7.15 pom., mentre tutti i sudetti eranonn attesa, ar rivarono l'On. Bevione col suo segretario tenente Galliano, ed il Regio Console Italiano, accolti entusiasticamente da un batti mani generale prolungatosi rei qualche tempo. Appena servito il Vermouth. l'On. Bevione che, era ansioso di mostrare la sua gratitudine e, te mendo'che in ultimo non avesse più il tempo di esprimerla, volle pritm. che le pietanze venissero servMe, prendere la pai oli' per ringraziare l'Ordine Figli d'Tta lia, dolente che il tempo favore vole non avesse dato a lui il pri vilegio di vedere riuniti in massa compatta questa grande organiz zazione, ripromettendosi però di rivisitarla fra tre mesi e ritrovar la ancora più numerosa e forte. Ricordò tutto ciò che gl'ltaliani di America hanno fatto durante il periodo di questa guerra, l'a scendente che essi hanno di gi" guadagnato neWanìmo degli F mericani e finì col raccomandar in tutti i temni ed in tutte le ( poche, la coesione e l'unità, cb sono prerogative principali pe essere rispettati e valutati. Rispose il Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro, ritigra ziando in nome dell'Ordine e fa (Cont. a pag 2.a Col.) 11HAHI11Ì0I1Ì! VI. Le grandi acciaierie PITTSBURG, Aogosto. Il titolo che ho dato a questa mia lettera, perchè i titoli a sen sation io non li so fare, è, in veri tà, inadeguato. Chiamare Grandi acciaierie queste ininterrotte 15 miglia di alti forni, foranei, for gio, officine, fabbriche nelle qua li il metallo corre sempre arden te, rovente, luminoso corno un continuo fiume di fuoco attraver so matrici, laminatoi, presse, te naglie, torni, scalpelli, sbozzato! e altre diavolerie; mostri delle più strane forme e dalle possibi lità più strane ancora; chiamare Grandi acciaierie questo insieme d'inferni in una sala dei quali l'Acciaieria di Terni entra tutta intiera; dove il cantiere di Poz zuoli, o l'Ansaldo non formereb bero che, forse, una decima par te, significa essere proprio inca pace ad escogitare aggettivi. E io, debbo purtroppo confessarlo, 10 sono. Non già che queste acciaierie posseggano macchine speciali che, le nostre non abbiano : no. A Ter ni ho veduto lavorare la pressa di 50 tonnellate, ho veduto i tor ni struciolare ii metallo, come il pialletto dell'ebanista struciola il legno. Alle Ferriere di San Gio vanni Valdarno, tanto tempo fa ho visto colare il metallo come co la qui. Soltanto qui delle presse di 50 tonnellate ve ne sono venti : mentre là il metallo che cola fu so dai forni è un rigolo che di tanto in tanto s'interrompe, quà è un torrente largo dai 40 ai 70 centimetri che non si asciuga mai, nò di giorno, nè di notte. Per avere una buona idea del l'inferno ben caldo e ben acceso, luminoso e fuligginoso, acre nel l'aria e nebbiosa di gas e di fumo bisogna venir qui. Ce n'è per tut ti i gusti e per tutti i peccati. Mi ricordo di avere veduto li na volta, di notte dall'alto del la terrazza delle Marmore una delle officine di Collestatte. Fiamme nell'ombra. Ma bisogna vedere che cosa è, nella notte, la cintura di fiamme di fuoco, di fa ville che circonda Pittsburg. La porta, dicono gli Americani, fra l'Oriente e l'Occidente. Ma è una porta infernale. Dall'alto dello Sehenley Park si vedono, giù nella valle ove gia ce la città, alzarsi verso il cielo pinnacoli di faville, vortici di fiamme vomitati da migliaia di sfogatoi, di ciminiere, di camini: 11 cielo è tutto un incendio, e in mezzo la città scintilla con le sue migliaia e migliaia di làmpade elettriche, con le sue botteghe chiuse e splendidamente illumi nate, con gli annunzi luminosi dei suoi dieci teatri, dei suoi cento grandi caffè-concerto; con lo grandi finestre dei suoi clubs il luminati a giorno. Città di miliar dari e di febbrile, ininterrotto lavoro. Qui salvo il piccolo campo militare su la collina della Uni versità qui nulla è creato da ieri. Nel 1792 vi fu impiantato il primo forno per la fusione della ghisa. Nel 1874 Pittsburg inco minciò a fabbricare l'acciaio con i forni Bessmer. Gli alti forni, sostituiti oggi dai Martin e dagli elettrici, che rimangono in di sparte come un cimelio dei pri mitivi sforzi. Sono arrivato qui dopo avere visitato le non lontane acciaierie di Bethlem; grandissime queste pure ma che sembrano costruzio ne di ragazzi di fronte a questo magnifico orrore di Pittsburg, il cui re è. Carnegie. Il grande mi liardario ha qui la sua immensa fortuna e qui ne spende uni. buo na parte a mantenere, annesso * EXTRA! ,* RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 00 1-903 905 So. Bth STREET". PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialità' per übiti da farsi su misura. Abiti di battesimo. I Vesti per giovanotte, Vest'ti perragfttxi Cftihicette, Sotttuu , | Cappelli ed altro. Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi alla Università, il suo famoso Carnegie Istitute of Technology ove lavorano 4000 studenti dèi due sessi. Non è il solo trust Car negie che possiede le officine: vi sono la National tube Co., la Ha mestead, la Thomson Steel Work, e le officine dell'alluminio. Sono parecchi i proprietari e le ocm pagnie, ma le officine si susse guono tutte senza interruzione lungo la riva sinistra del Monon gahela, e su le sponde dell'Ohio. Da queste officine esce ora la maggior parte del materiale da guerra degli Stati Uniti. Ed è stato facile, a queste enormi of ficine, rispondere con prontezza a tutte le più esigenti richieste del Governo. Erano già attrezza te per la produzione che veniva loro richiesta: non avevano che da l'addoppiarla, da triplicarla; non avevano cioè che da accresce re il numero delle braccia ed au mentare i turni di lavoro; ciò che hanno fatto. In tempo di pace lavoravano a produrre corazze per le navi e cannoni d'ogni calibro per la ma rina e l'esercito degli Stati Uni ti e delle altre nazioni. Entrati gli Stati Uniti in guerra i loro forni non hanno fiammeggiato più che per la Nazione e per gli Alleati. I neutri aspettano c pos sono aspettare ancora, i 100,000 uomini che lavorano alle officine di Pittsburg non hanno braccia che per la guerra nazionale. Bisogna dare alcune cifre per far comprendere chiaramente quello che Pittsburg rappresenti per gli Stati Uniti e per la guer ra contro gli Imperi centrali. Nell'anno corrente si calcola che Pittsburg avrà prodotto per 8,500,000 tonnellate di lingotti di acciaio; per 7,500,000 tonnellate di acciaio lavorato; per 7 milioni di tonnellate di ghisa, per 18,- 350,068 tonnellate di coke; con la proporzione del 50 per cento di coke in tutti gli Stali Uniti; del 150.5 qer cento di ghisa, del 36 per cento di acciaio, del 65 per cento di acciaio lavorato. Le officine di Pittsburg paga no per un milione di dollari al giorno in tempo normale, e pro ducono l'Bs per cento del Radio che è nel mondo, e il 90 per cen to di Vanadio. Lo Standard Che mica! Company di Pittsburg an nunzia che avrà prodotto alla fi li? del corrente anno un po' più di 0.30 grammi di puro radio. Posto al centro della regione carbonifera e mineraria degli Stati Uniti Pissburg è dunque, per la sua stessa posizione, il cen tro naturale della produzione e lavorazione dell'acciaio; e non so lo, ma collocato anche nel delta formato dall'Allegemoinheny e dal Monongahela che si riunisco no all'Ohio all'estremo limite del la città, sembra posta là proprio espressamente per essere, unica mente, un centro di produzione industriale. Abbiamo visto i capannoni di Bethlem; non sarebbe possibile in un giorno traversare a piedi, o anche in automobile (come ab biamo fatto a Bethlem) ferman doci ai val i capannoni delle ac ciaierie, questa enorme sequela di lavorazioni. D'altra parte la im pressione di quello che sieno io la lio avuta di notte, vedendo intor no alla città la cintura di fiamme e di fuoco che la chiude. Parten do di.qui per Dayton, passeremo framezzo le fiamme di Johnson city, e dopo Bethlem avremo così una visiono infernale di più. Le acciaierie di Pittsburg le traversiamo in un battello posto a nostra disposizione dalla Came ra di Commercio. Sono con noi il Vice-Presidente della Compagnia Carnegie, McLeod; ed uno dei proprietari della National Tube ComnflTiy. Oeor«ro .To'm IV" un "DEAR SIR, "I much appreciate your invi tation to be present at the cele bration of the Sons of Italy on the 28th inst., which I have pleasure in accepting Yours Very Truly firmato J. A. PORTER H. B. M. Consul General."