La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, November 23, 1918, Image 1
Published and diat.-ibu.ed under permit No. 500 «thomed by the art or Ortrt» 0, 1917, « HI. at 0» N. Of«ce * PhUadeiphla, Pa.. b, arder a. ,he Pra sl d,„t. A. S . riurieson. MM. Gen. 1 forti caratteri soao gli Dai | Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 32 lEIEKAIAIIiAIMAKMEI H Dopo più di quattro anni di devastazioni e di stragi, dopo li na guerra gigantesca e ruinosa che ha fatto scomparire quasi totalmente le conquiste di una ci viltà millenaria, i paesi che han jjpu'tecipato al mortale conflitto, tutti indistintamente, vincitori e vinti, anelano con ardente animo P ad una prossima pace. : Ma dalla pace che andrà a di scutersi, stando all'asserzione dei giornali, nella storica Ver na sailles, dovrà scaturire, se tutti i plenipotenziarii fei faranno go vernare da onesti intendimenti, un nuovo assetto mondiale, che renderà impossibile lo scoppio di S|§ituri conflitti,-di nuove confla ti gra/.ioni. ■ Perchè ciò avvenga, perchè al tremendo spargimento di san m gilè tenga dietro una lunghissi ,;| J *rna èra di tranquillità, è neces sarie che tutti i Rappresentanti dell< Nazioni che sj incontreran- Lj no a Versailles sentano tutto il «[jpesu'del loro.compito, v tutta la ™ enorme responsabilità della mis * sione ad essi affidata. E perciò, * allorquando si decideranno le ? porti dei paesi da questa forini l.* pabile guerra redenti, occorre la ; sciarsi guidare unicamente dalla • equità e dalla giustizia. H Sarebbe oltremodo pericoloso, i sarebbe addirittura una irrepa _ l'abile rovina, se i personaggi il lustri che dovran provvedere al futuro assetto del mondo, si la sciassero consigliare da cieche passioni, da imperdonabili simpa tie o antipatie, soffocando i più sacri diritti, per favorire un po polo a detrimento di altri. Certe ingiustizie, certe infa mie furon possibili in altri tempi, ma oggi non possono ripetersi e le nazioni che le commisero, con la guerra pur mo' terminata, ne han subito le conseguenze. Non bisogna incoraggiaie, non biso gna appagare gli insani appetiti di gente affacciatasi all'ultima ora alla ribalta della storia, e che dimostra, colle sue ambizioni smodate ed assurde, di non esse re ancora matura alla libertà ed alla civiltà. Noi vogliamo che certi popoli, che rimasero tino a s ieri sudditi fedeli della più infa me tirannide, si assidano, indi pendenti e liberi, a fianco delle libere nazioni; ma vorremmo al tresì che essi cui abbiamo stesa "la vincitrice amica mano" si mo strassero ossequienti ai nostri san i diritti. E l Trento, Trieste, la Dalmazia sono italianissime e nessuno po • tra impedire che si riuniscano al ; la Gran Madre, specie oggi che quelle terre sono state bagnate da tanto generoso sangue italia no. L'Adriatico, 1' "amarissimo Adriatico" è ridiventato final mente "mare nostrum" e da og gi, come ai tempi di Caio Dui «K le navi che vi giungeranno dal remoto Oriente e quelle che dai suoi porti muoveranno verso quelle spiagge lontane, sventoleranno dai robusti fianchi il tricolore, simbolo di prosperità e di potenza. Boia accanto al Diritto, a que sta pianta secolare e robusta che stende la sua ombra benefica su tutti gli abitatori del globo, do vrebbe germogliare anche il te nero arboscello della Riconoscen za ! B Noi non sogniamo splendori : non rivolgiamo cupidi i no stri sguardi su mete radiose, ma vorremmo che i popoli non fos ; sero ingrati come i singoli indi vidui ed i latini apprendessero da noi ad essere tutti cavalieri. raNel 1859, quando il Piemonte snudò il brando e dichiarò guer i ra all'Austria per compiere l'ita f lica redenzione, la Francia, la no stra sorella latina, ci aiutò gene ro* amente e centocinquantamila francesi traversarono le Alpi che sui piani di Lombardia si coper sero di gloria. |p SChe importa che, nel più belle dell'impresa, quando la via di ; Vienna era aperta all'esercite italiano, i nostri Alleati, i fratelli nlstri d'oltralpe c* abbandonare | no, costringendoci per giunta al la pace di Villafranca che ci im poneva la rinunzia a tutta la Ve- Lnezia? Noi ricordammo, soltanto, i in quel triste periodo di delusio- Ine e di sconforto, che essi ci ave -1 vano aiutato a riscattare la Lom àljsfirdia, che avevan versato il lo sangue per la nostra causa e nsibili al generoso ausilio rappammo due gemme dall' rona italica e le offrimmo aIU izione sorella oliale attestai* Ila nostra riconoscenza impe Dopo cinquantacinque anni Jl'agosto del 1911, l'ltalia ha fi ITAUAN WEEKLY NEWS PAPER j ""'mente potuto assolvere il sue debito e l'ha pagato con quella magnanimità che costituisce una tra le doti più belle del nostro po ipolo. Nò si è arrestata nel me glio della impresa, ma ha conti nuato il suo appoggio, validi: Si mo, fino all'ultimo istante, fino al* conseguimento dello scopo. , All'inizio della guerra europea, allorché la Germania, formidabi le per armi e per lunghi e minu ziosi preparativi, si accingeva a schiacciare la Francia quasi iner me, l'ltalia, senza un solo istan te di indecisione, proclamò la ua neutralità, danaio agio alla Fran cia di riversare tutte le suo trup pe contro l'invasore e contribuì per tal modo a salvare per un:> prima volta Parigi. E' vero che la grande città fu salva sopratut to per l'invitto valore dei poi l li ma (orse inutile sarebbe riuscita la loro bravura e sterile il loro sacrificio senza il nobile gesto dell'ltalia. Recentemente, nel l!Hs, do gli Unni, nella loro ultima of fensiva, erano nuovamente giun ti sulla Marna e la capital ■ de'l Francia era per la seconda volt ■ minacciata, un esercito di du.:- centocinquantamila italiani pu gnava eroicamente a fianco degli eserciti alleati e con la sua tena cia, colla sua bravura, contribui va a ricacciare il tracotante in vasole, preparando la via a qu I la spettacolosa vittoria di cui te stò si son raccolti i magnifici frutti. Ecco dunque che cosa seppe fare l'ltalia per la sua diletta so rella: due volte ha contribuito, in misura larghissima, a salvare Parigi e la Francia. Di questo però non dovrebbe parlarsi affatto nel prossimo Congresso della Pace e forse non se ne parlerà. Ma la Francia dovrebbe sape re apprezzare la generosa con dotta dell'ltalia e gli immensi be nefici ricevuti in quattro anni di guerra, così come noi valutammo quelli ricevuti da essa nel 1859. Esiste, rimpetto alle coste del la Sicilia, a qualche ora di navi gazione, una contrada, dalle cui città sventola al sole di Africa, la bandiera della Repubblica. Quella regione, per la sua posi zione geografica, per la popola zione che l'abita e che eli una landa inospite e deserta, ha fat to 1111 giardino incantevole, lus sureggiante per vigneti e palmi zi, ò eminentemente italiana. Molti anni or sono un Mini stro nostro, diplomatico inetto per quanto leale gentiluomo, de clinò di occupare Tunisi per un riguardo verso la Francia, ma subito dopo il Governo francese la occupò senza alcun riguardo per noi e questa indebita inge renza fu poscia fonte di molti e gravi malintesi. Non potrebbe oggi il popolo francese cancellare gli errori del la diplomazia, sempre fecondi di tristi conseguenze? LA LIBERA PAROLA. Alle donne di Germania Il Concilio Nazionale delle don ne di Germania, ha diretto un appello alla moglie del Presidente degli Stati Uniti, dal quale stral ciamo la seguente sentenza: "Le donne ed i bambini di tut to il mondo, sono stati coloro che più di tutti hanno innocentemen te sofferto le dure conseguenze della guerra, ed in Germania spe cialmente." Sembra assolutamente strano che il Concilio Nazionale delle Donne di Germania, non abbia mai fatto sentire la sua voce in favore dei bambini, fino al mo mento in cui la Germania venne ignominiosamente ad implorare la pace. Dove si trovavano queste don ne tedesche nel mese di agosto 1914, quando le orde tedesche vittoriose fecero rnan bassa del le donne e dei bambini del Bel gio? Non sone esse le stesse don ne tedesche, che celebrarono con giubilo di esultanza il macello fatto delle donne e dei bambini, quando venne affondato il Lusi tania, sul quale per giunta tro vavansi una grande parte di a mericani, che in quell'epoca non avevano nulla da vedere colla guerra? Hanno queste dopne protestato quando gli aeroplani tedeschi, contro ogni legge di guerra, gettavano piogge di e splosivi sulle città indifese, ridu cendo in frantumi i corpi delie donne e bambini italiani, france si. inglesi e belgi? WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN PUGNO Kntered as second-class matter Aprii 19. 191 S, at the post offire at Philadelphia, Pa_ under the Art of March 3, 1879". In quel tempo, per noi che e ravamo in America, fummo an negati da ragionamenti tedeschi, che scusavano simili atti vanda lici; ma nessuna protesta ci per venne da parte delle donne tede sche, rivolta contro simile macel lo. Al contrario, ben distintamen te i icoi diann 'esultante delirio por le vittoriose gesta dei bravi aviatori tedeschi, dei loro com pagni carnefici marinai e per lo ineonquistabile esercito teutoni-! j ORDIM FIGLI D'ITALIA IH PENNSYLVANIA | AI VENERABILI E GRANDI DEPUTATI, EGREGIO FRATELLO, ■j. t ome ò stato ricordato, nella sessione della Grande Loggia tenuta l'anno 11 >lr» a 1 ittslnii {ili, e precisamente il 2;; maggio, fu deliberato che quando Trento e Trieste l ossero riunite ah Italia, tutte le nostre 1 ogge dovessero simultaneamente festeggia re I avvenimento. In omaggio a tale deliberazione, il Grande Concilio, nella sua' riu nione del IO corrente,ha deciso che la celebrazione abbia luogo il 2b novembre, nella ricorrenza del Thankgiving Day. Le Logge di Philadelphia festeggeranno insieme, con una parata che si terrà nel pomei ìggio, e per la tinaie dal Grande Concilio saranno ad esse comunicate le relative disposizioni. Nelle allie località ove esistono due o più Logge, esse si dovranno nello stesse modo mettere d accordo perchè unica sia la celebrazione; e ciò è stato già comunicate c n una precedente circolare rimessa ad ognuna di esse. i ii,il' a i in °"° I ,lte , è P el l '| Coll 'are alle Logge che alla celebrazione della grande vittoria dell Italia e degli Alleati nessun socio deve mancare; e perciò i dirigenti delle Log- I ge prenderanno tutte le misure necessarie perchè la cerimonia riesca solenne, ordi nata e degna del nome italiano, ORFANOTROFIO E RICOVERO '' <,ia l K !V, C° n( ''''° desidera che sia ricordato ai fratelli delle nostre Logge che la I iniziativa dell'Orfanotrofio fu discussa ed approvata dai Grandi Delegati i [uniti in Convenzione nel 1!>17 ad llniontown. Ed essi dettero al Grande Concilio l'incarico di UH ttei la in esecuzione, autorizzandolo ad escogitare il miglior sistema che ritenesse opportuno per assicurare i fondi necessari, ANGUE CON L'APPLICAZIONE DI ' NA 'I ASSA. • ' >C ! I ti n" to [' :1 ' niolllont .° che la Grande Loggia prendeva quella deliberazione, si u ava da" ambito della discussione sulla opportunità o meno di erigere un Orfanotro fio e Ricovero, esi entrava in quello della attuazione pratica di esso. Nessun socie può quindi esimersi dal concorrere in quella misura che il Grande Concilio ha indi ( aio, se cfth vuol rimanere nel 1 Ordine, perchè il suo concorso è obbligatorio e non fa co. tati vo, avendo così stabilito la Grande I.og^ia. E opportuno ehe ciò sia ripetuto, a sventare le maccliinazioni di pochi, i quali i>iw»n> clip I Ordine vivesse seniore e soltanto la vita tapina delle Società di mu tuo soccorso, e non si elevasse ad opere di più grande utilità umanitaria; e ad eli minali' discussioni nelle Logge, le (piali sarebbero destinate solo a ritardare non ad impedire il compimento di questa benefica iniziativa dell'Ordine. VERTENZA DELL'EX TESORIERE ALFONSO PAPA. Come è noto, l'Ex Grande Tesoriere Alfonso Papa fu cancellato di ufficio dalla Loggia < arlo I isacane N. 2115, alla quale egli apparteneva, in seguito a constatata morosità. Egli fece ricorso al Supremo Concilio e mandò anche delle circolari alle.Logge, in cui diceva che si sarebbe rivolto al Magistrato; ma giorni or sono ha fatto sapere per lettera di aver rinunziato a tale idea, accettando le decisioni del Grande Concilio 1 i fi ledendo che yji fossero liquidate le sue spettanze per il periodo in cui fu Grande iesoricre e gli fossero rimborsate le quote da lui pagate alla Loggia Carlo Pisacane N. 21-. dopo la cancellazione. L I Hicio ha aderito alla sua richiesta, e la vertenza è stata chiusa, come risulta dalle seguenti dichiarazioni: "Phila., I'a., 26 Ottobre LUX "Io (pii sottoscritto dichiaro di aver ricevuto dollari 24.00 a saldo dello mie spettanze per il compenso dovutomi quale Grande Tesoriere dell'Ordine Figli d'lta ua in Pennsylvania, e ciò per il periodo dal 31 agosto 1917, epoca nella (piale il com penso In fissato dal Grande Concilio a $,'56.00 all'anno, fino al IX nprile 1918, giorno nel liliale lui dichiarato decaduto dalla crrica. "ALFONSO PAPA." I li ha., 1 a., 26 Ottobre 1918 (| y.' s °ttoscritto dichiaro di aver ricevuto dal Orando Venerabile dell'Ordine figli (i Italia Signor Giuseppe Di Silvestro la somma di ,sX.(io (dico dollari otto) in nmborso di pagamenti da me fatti al Segretario di Finanza della Carlo Pisacane N -l*» > l'i ank Rodia per uscire dalla morosità in quella e cioè dollari V"(;!'e ij 22 aprile e dollari tre il 28 stesso me e, pagamenti che dall'Ufficio del Gran de t oncilio furoiio ritenuti illegali. ' Con questa dichiarazione riconosco che le due ricevute in mio possesso per lo ammontare suddetto non hanno nessun valore. "ALFONSO PAPA." Poiché di questa vertenza si è parlato anche in precedenti circolari, ora il Gran de ( oncilio crede suo dovere informare le Logge che essa è stata definitivamente esaurita. IL GRANDE SEGR. ARCHIVISTA IL GRANDE VENERABILE Alfredo l'erfilia. Giuseppe Di Silvestro GRANDE CONCILIO. Il Grande Concilio si riunì il 10 corrente in Philadelphia, negli Uffici dell'Ordine, e tenne una laboriosa seduta, durata dalle dieci del mattino fino oltre le cinque del la sera, con una breve sospensione a mezzogiorno per il lunch. Oltie alle deliberazioni d indole generale, di cui è cenno nella precedente circola le, il (>rande Concilio discusse e deliberò su altre molte questioni riguardanti Logge 0 singoli fratelli, che saranno informati delle decisioni prese a mezzo della Grande Segreteria. La sera i Grandi 1 Ifìciali di Philadelphia offrirono ai Colleghi venuti di fuori una cena al Restaurant Corona di ferro, gestito dal fratello Di Rocco. Oltre sii Grandi Ufficiali, intervennero l'Assistente Supremo Venerabile Avvoca to Giovanni Di Silvestro e taluni altri fratelli, tra i quali l'Avv. Russo, Francesco 1 ropea, Francesco Siracusa, Antonino Sciacca. MALIGNAZIONI CONTRO IL F. U. M. Ci si riferisce che qualche agente di giornale vada mormorando qua e là contro la nostra Istituzione del Fondo Unico Mortuario. Niente di concreto il tristanzuolo può dire, perchè niente vi è da osservare ; ma e£"ii e discepolo di Don Basilio, e jrli basta di ingenerare il dubbio nelle coscienze tranquille di taluni tra i nostri associati. Mettiamo in guardia i Figli d'ltalia contro le basse macchinazioni di questi mes seri. che credono di ingraziarsi i loro clienti e di rendere più leggero il loro sfrutta mento col segnalato servigio di metterli in guardia contro pericoli immaginari. Dicano ad essi che il Fondo Unico Mortuario come tutte le cose di questa Glande Loggia non ha misteri, ed e controllato da persone responsabili; e che le malienazioni rimangono sempre tali, quando non siano suffragate da fatti e da prove. Colui che calunnia accortamente e prudentemente alla larga, soltanto per il mal vagio spirito di calunniare, non ha diritto all'attenzione degli uomini per bene. CRONACA DELLE LOGGE. Dalla Loggia Antonio Meucci N. 306 di Norristown ci si comunica quanto segue - Per il benessere della suddetta Loggia, tutti quei fratelli, che disgraziatamente furono affetti dall'influenza, durante l'epidemia, rilasciarono la metà del sussidio lo ro spettante a beneficio del fondo di cassa. La Loggia stessa ha mandato i seguenti telegrammi al Presidente del Consiglio On. Orlando e al Generale Diaz: v e, Onorevole Orlando Nella gioia suprema della vittoria Loggia Antonio Meucci O. I'. d'l. Norristown, Pa. esalta fermezza costanza governo popolo italiano. r> G j?r er xl e T - iaz ~~ Rappresentante eroe esercito italiano Loggia Antonio Meurci O. K d l. Norristown, Pa. vi saluta liberatore popoli oppressi. L - / A . PHILADELPHIA, PA., 23 NOVEMBRE, 1918 co, che valorosamente annienta va donne e bambini di tutti gli alleati. Le donne di Germania non so no degne di essere ascoltate; es se dovrebbero vergognarsi d'im plorare! Le vittoriose nazioni, non appartengono alla razza de g:i unni; esse sono imbevute di umanitarismo, di democrazia, perciò accorderanno, tutto ciò che sarà possibile di accordare;;i ma a modo loro, senza restituzio ne alla Germania di ferrovie ed accessorii, il primo ed il più ter ribile istrumento di guerra. Le donne di Germania avran no da mangiare, i bambini avran no del latte per nutrirsi ; ma es si non avranno mai tutto ciò che in un futuro più o meno lonta no, potrebbero usare nuovamente per nuocere al loro prossimo, al la civiltà, alla libertà dei popoli evoluti. V. S. COMIINICAZIGN! DEL REGIO CONSOLE CONVENZIONE CIRCA IL SERVI ZIO MILITARE DEI t 1 ITA 1)1 M ITALI \\ 1 NEI.LI STATI lM IT E DEI CITTADINI DEGLI STATI I'N'ITI IN ITALI \. Sua Maestà il lie d'ltalia ni il Pre cidente degli Stati Uniti d'America essendo convinti che per la migliore prosecuzione della guerra presente è desiderabili che i cittadini italiani ni trii Stati Uniti ed i cittadini degli Sta ti Uniti in Italia tornino nei loro ri luttivi paesi per adempiervi gli ob blighi ibi servizio militare nel pro prio esercito ovvero servano nell'e sercito dt I paese ni 1 quale rimangono, hanno deciso di conchiudere a questo line un accordo id hanno di consi ■ guenza nominato a loro pleniponten iai-i. Sua Mai. Là il Ut- d'ltalia, Vin cenzo Macchi di i Centi di Ccllerc, .Ambas latore Straordinario e Pleni potenziario agli Stati Uniti e il Pre sidente degli Stati Uniti, Robert Lan sing. Si gretario ili Stato degli Stati Uniti, i quali dopo < sst rsi scambiate li rispettive Credenziali e averle tro vate in debita forma hanno convtau to e concluso i seguenti articoli: ARTICOLO I. Tutti i cittadini italiani di sesso maschile negli Stati Uniti e tutti i cittadini degli Stati L T niti di sesso ma schili in Italia saranno tenuti al si in vizio militare e avranno diritto ad eso nero o a congedo in conformità delle leggi i dei regolamenti vigenti nel paese nel quale dimorano, ealvo che, nel termine stabilito dal presente ac cordo, si arruolino nelle forze arma te il< 1 proprio paese o ritornino ri spettivamente in Italia o negli Stati Uniti per prestare si rvizo militari . Per i cittadini italiani negli Stati U niti i limiti di età per il servizio mi litare sono attualmente dai 20 ai 4 1 anni compresi, e per i cittadini degli Stati Uniti in Italia i limiti di età per il servizio militare saranno quelli stabiliti dalle leggi degli Stati Uniti per il servizio obbligatorio. ARTICOLO 11. I cittadini italiani ni i cittadini de gli Stati Uniti compresi hei limiti di i tà predi tti i quali desiderano prestar servizio militare nel proprio paese dovranno arruolarsi o lasciare, secon do il caso, gli Stati Uniti o l'ltalia, pi r prestare servizio ni I proprio pai - se: entro sessanta giorni dalla data , dello scambio delle ratifiche del pn , senti accordo, se tenuti al servizio i militare nel paese in cui si trovano a j quella data; oppure entro trenta giorni dalla data in cui ili tti citta , dini diventino soggetti al servizio mi- i litare qualora non lo fo. ro ancora; i oppure i ntro trenta giorni dalla sca di nza il* I certificato di esenzione, ili i cui all'articolo 111 ili questo accordo, , ■ alvo il previo rinnovo del certificato i stisso; ovvero entro trenta giorni dal- ; la data del rifiuto della richiesta i di esenzione di cui all'articolo 111, , ■ alvo che nel frattempo la richiesta i stessa fosse stata accolta. ARTICOLO 111. II Governo di Sua Maestà il Re d'ltalia ed il (inverno itegli Stati U niti possono, per mezzo dei rispettivi 1 nipple i ntanti diplomatici o delle al- ' tri autorità a ciò delegate nei rispet ' ti vi Governi, rilasciare certificati di ' i soni ro, dal servizio militare rispet- ' ti va im lite ai cittadini italiani negli Stati Uniti ed ai cittadini degli Stati Uniti in Italia, a loro domanda o al trimenti, entro sessanta giorni dalla 1 data dello scambio delle ratifiche del ' pn si nte accòrdo o i ntro trenta gior- 1 ni dalla data in cui i cittadini gain» soggetti al servizio militare ini* conformità dell'articolo I, a condizio- ' ne che la domanda sia fatta o il cer tificato concesso prima della loro en- 1 trata nel servizio militare dell'uno o dell'altro paese. Tali certificati pos sono essere speciali o generali, tem- i poranei o condizionali, e potranno vi ' nir modificati, rinnovati o revocati a discrezione del Governo clic, li conce- ' de. 1 titolari di qu< ti ci rtifìcati non saranno soggetti al servizio"Tnilitari nel paese nel quale dimorano finché il certificato abbia vigore. ARTICOLO IV. Il Governo di Sua Maestà il Re d'l- ; talia ed il Governo degli Stati Uniti < faciliteranno rispettivamente, per ; quanto è possibile, il ritorno dei cit- i turiini degli Stati Uniti e dei cittadini italiani che desiili rino tornare al prò- i prio paese per prestare servizio mi litare, ma non saranno tenuti a prov vedere al trasporto od alle spese di viaggio di tali persone. ARTICOLO V. I cittadini di uno dei due paesi che a norma della presente convenzione prestino servizio militare nell'altro paese, non si troveranno, in conse guenza ili tale servizio, dopo la sca denza di questo accordo o dopo il loro congedo, ad aver perduto la loro na zionalità né ad aver contratto alcun obbligo di fedeltà rispettivamente verso Sua Maestà il Re d'ltalia o verso gli Stati Uniti. ARTICOLO VI. Questo accordo sospende, per il tem po della sua durata, cgni disposizione centraria del trattato del 2(5 Febbraio 1871 o ili ogni altro trattato vigente fra l'ltalia e gli Stati Uniti. Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 limi Copia 3 Soldi ARTICOLO VII. Il presente accordo sarà rati licalei <iu Sua Maestà il Ile d'ltalia e dal Presidi nte di gli Stati Uniti di Ame rica, col parere e consenso del Se nato degli Stati Uniti, e le rati tiche saranno scambiate a Uoma o a Washington al più presto possibile. Il presente accordo avrà effetto dalla data ili 110 .scambio deilc ratifiche e ri marrà in vigore lino a sessanta gior ni dopo che una delle pai ti contraen ti abbia notificato all'altra la line di esso; allora ogni cittadino dell'uno o dell'altro paese, arruolato a norma del prt ente accordo in servizio mili tati ih ll'.iltro, sarà congedato al più presto possibile. In 11 di di che. i rispettivi plenipo tenziari hanno firmato a presente convenzione e vi hanno apposto i lo ro sigilli. I attn a Un hirgion in doppio esem plare il giorno ventiquattro del mese di agi.sto dell'anno del Signore mille novecento diciotto. NORME Al CONNAZIONALI PER L'AI'I'LK'AZIONI-: DELLA I'ONV UNZIONI-: MI LI I \KE ITALO- \MEKIC \V\. I. La convenzione militare Italo-Ame ricana i- entrata in vigore il 12 No vembre li) 18. IL . La convenzione si applica a tutti già italiani regnicoli considerati tali dal le leggi americane, anche se in segui to al loro arrivo nella Confederazione abbiano pre sii la prima carta di cit tadinanza, e che non si trovino attual mente sotto le armi nell'Esercito de gli Stati Uniti. 111. A tutti gli altri Italiani deve appli carsi agli effetti della convenzioni la legge americana. IV. La convenzione non ha valore retro attivo, e quindi non si applica a co loro i quali siano stati incorporati nel l'esercito Americano prima del 12 no vembre lUIS. V. Entro il periodo ili (IO giorni, a de correre dalla data in cui la convenzio ne è andata in vigore (12 Nov. 1918). tutti gli italiani obbligati a risponde re all'appi 110, hanno facoltà di opta re pi r il servizio militare in Italia 0 negli Stati Uniti. Coloro i quali in tendono optare per il servizio milita re nel Regno, dovranno farne richie sta verbali o scritta al Regio Ufficio Consolare più vicino il quale rilasce rà loro in doppiò esemplare un certi ficato con cui si dichiara la loro inten zione ili rientrare in Italia per servi re nel R. Esercito. Un esemplare «li questi certificati dovrà i ssere inviate* dagli interessati al Locai Board pres so il quale sono registrati; l'altro do vrà essere conservato dagli interessati stessi per presentarlo ad ogni richie sta delle autorità americane di New York, ed in seguito alle Regie Auto rità in Italia. 'r seguito alla presen tazione del certificato ili cui sopra il Locai Roani rilascerà ai titolari il penne i) ili uscita dalla Confederazio ne (warrant). VI. Tutti coloro i quali opteranno per il servizio militare in Italia dovranno tenersi pronti per partire fin dal gior no dell'opzione. Il Regio Ufficio Con solare presso il quale l'opzione 1 stata fatta notificherà agli interes sati il giorno in cui dovranno trovar si a New ì ork per prendere imbar co. Tutti coloro i quali, trascorso il termine di (>0 giorni di cui sopra, non siano rimpatriati, anche se il ritardo sia dovuto a cause indipendenti dalla loro volontà, verranno arruolati nel- I Esercito Americano, si conilo le leg;- gi sulla conscrizione americana. VII. Coloro i quali non faranno nel det to periodo di tempo alle rispettive au torità Consolari la dichiarazione di voler servire nell'Esercito Italiano, saranno considerati come optanti per il servizio militare in America. Di conseguenza essi dovranno rispondere al questionario che scaduti i 60 gior ni saia loro rimesso dai competenti Locai Boards ai fini della conscrizio ne americana. Vili. Le eventuali domande di esonero, ristrette ai soli casi contemplati dalle leggi italiane, dovranno essere indi rizzate, per il tramite dei Regi Con solati, alla commissione speciale ap positamente istituita presso la Regia Ambasciata d'ltalia a Washington,. D. C. IX. Perchè si la posizione militare degli italiani che abbiano obbligar militari nel Regno, sarà opportuno che coloro i quali si trovino già arruolati nell'E sercito Americano o che lo sa ranno, e che avessero od abbiano in qualsiasi modo obblighi di leva nel Regno, richiedano al proprio superio re militare diretto di informare l'Ad jutant General dell'Esercito in con formità dell'Ordine G. O. 33 della primavera scorsa che essi hanno ob-