CRONACA DI FILADELFIA li corollario della grande vittoria Ad una settimana di distanza dellaÌG rande Vittoria Mondiale, riportata dall'ltalia sulla sua se colare nemica Austria per ragio ni di forza maggiore, si verificò la più vergognosa capitolazione della Germania, coll'accettazione di un armistizio per cui le ostili tà venivano a cessare su tutti 1 fronti di battaglia. . . Appena saputasi la notizia alle 2.30 a. m. lunedi scorso, le sire ne ed i fischi delle fabbriche e fattorie diedero il primo allarme, gradatamente le vie cominciaro no a Spopolarsi, e grida di gioia finirono di svegliare i più neghit tosi, fche ancora avevano piacere di godere la compagnia di Mor feo. * $ * Gl'italiani formando dei capan nelli Jman mano ingrossandosi, pigliarono forma ed "aspetto di moltitudini, le quali presentan dosi alla casa del Signor Giusep pe Di Silvestro, lo trovarono già in piedi e l'invitarono a mettersi a capo di una dimostrazione, Grande Venerabile della Grande Loggia dello Stato di Pennsylvania, dell'Ordine Figli d'ltalia. Ed il Grande Venerabi le. accattando di buon grado l'al to sentimento patriottico, che a ùmàva quei cuori nobili e since i dei fratelli di tutte le Logge di 'iladelfia, con quella instancabi : solerzia, che in lui è naturale, rese posto negli ufficii della irande Loggia, per mettersi a HKsizione della colonia italia ìa, e prendere tutti quei provve- Ument i lli'Cr ".-..l'i I ,1 poi.'! «•<•!!- ■tare gli svariati e qualche v'olia geniali desiderii, che ad o gjjuno venivano dettati dall'alle gf© e sconfinato entusiasmo del l'ora epica, dell'ora delirante. Col sorgere del sole, aumenta va la gioia, aumentavano le mas se, e gli ufficii dell'Ordine erano divenuti la bussola guidatrice de gli italiani, i quali volevano in un modo od in un altro, avere la sod disfazione di dare sfogo ai senti liflgpti saturi di amor patrio e dì gratitudine, verso gli eroi, che col loro sangue avevano bagna to, sì, ma strappato al giogo dei barbari quelle terre irredente, che per ben seicento anni, erano tenute sotto servilismo da un im pero, che oggi non è più. LA PARATA All'una e mezfa una parafa movevasi dalla sede dell'Ordine ! dei Figli d'ltalia con a capo lai musica dei bersaglieri, seguita dal ìGrande Concilio eda tutti quei soci che momentanea- : mente trovavansi presenti e man mano che proseguiva per le stra de, il numero costantemente au- ; meritava, ingrossando le fila dei fratelli. Dopo avere fatto un gi ro nei quartieri italiani ed ave- j re irreggimentato altre bande ed j altri italiani, inforcando Broad ; St. si contava di avere un quin dicimila dimostranti, che con i loro evviva ed hurra, e con gli inni e le marce patriottiche suo nate dalla musica, destarono o vunque fragorosi ovazioni dalle migliaia e migliaia di persone, che per Broad, Chestnut, Market, Ardi, Sts. incontrarono. Il mas simo dell'entusiasmo fu poi rag giunto nei pressi della statua della Libertà dove costretti a fermarsi per circa dieci minuti, gli applausi continui, le grida e gli slanci di giubilo raggiunsero il non plus ultra. Verso le ore 5 P.|M. i componenti il Grande Concilio si ritirarono negli uffici dell'Ordine preceduti dalla stessa banda musicale che li aveva ri levati 5 ore prime. Gl'italiani, che furtìno al segui to di quella parata, non solo as sistettero ad una delle più gran dipnanifestazioni di simpatia da: jjarte del popolo americano; ma con orgoglio, forse per la prima volta negli annali della vita colo niale negli Stati Uniti, ne apprez zai ,o la benevola deferenza, che sentitamente, veniva accordata alla nostra insuperabile patria. * « * I Figli d'ltalia, possono anda re superbi di avere dimostrato in questo incomparabile momen to, la loro compattezza, segno di forza e civiltà ed il loro ben'ama to duce Giuseppe Di Silvestro, che volle, sempre volle, fortissi mamente volle, può benissimo dichiararsi soddisfatto e ricom pe*J:-ato ad usura delle fatiche. H trionfo dell'Ordine, come quello dell'ltalia, è stato com pleto. GL'ITALIANI DELLA "STET ■SON" FESTEGGIANO LA | VITTORIA ITALIANA Nel pomeriggio di venerdì del laiscorsa settimana i lavoranti [CONNAZIONALI, Comprate le azioni della quarta serie della SONS OF ITALY BUILDING AND LOAN ASSOCIATA che sara'emessa il terzo Mercoledì di Novem bre dalle 7 alle IO P. M. nel palazzo della Ban ca dei Figli d'ltalia, alle 7 strade e Christian. I cappellai, nel cortile della fab brica "Stetson", festeggiarono la vittoria dell'Esercito italiano contro la nostra secolare nemica, l'Austria. Erano stati invitati a parlare sul significato della celebrazione il signor Giuseppe Di Silvestro e l'Avv. Eugenio V. Alessandroni, che vi si recarono in automobi le col signor Maugeri. Presentato dal signor Mai re ne parlò in italiano, applauditis simo, il nostro direttore e dopo di lui l'avvocato Alessandroni pronunziò un forbito discorso in inglese, che entusiasmò tutti, i taliani ed americani, i quali in ultimo gli fecero una simpatica dimostrazione di affetto. Le ban de dei Professori R. Garritano e Francesco D'Agostino negli in termezzi suonarono inni patriot tici delle nazioni alleate. Dopo della commemorazione i lavoranti cappellai si formarono in corteo e fecero una parata in alto di città e per il quartiere i taliano dove vive la grande co lonia. I comitati erano così composti : di quello italiano facevano parte Alessandro Mairone, Angelo Maugeri, Angelo Serenato, Cre scenzo Longo, Carmelo De Nata le, Carmelo Colanaso, Michele Tremoglie e Giovanni Salvatore; nel comitato americano vi erano Jacob H. School, Benj Smith, Geo. Drain, Wm. Burckley, A. Revello, H. Baumeister. INNALZAMENTO DI BANDIERE Alle 10 strade in Oregon Ave. sabato scorso vi fu l'innalzamen to delle bandiere americana ed i taliana per il cui acquisto gli o perai della U. S. Housing Cor poration" avevano pagato un dollaro ciascuno. La cerimonia dell'innalzamento della bandiera americana fu pre senziata da un rappresentante federale, da Mr. Caitell per il sindaco, dall'ammiraglio Hughes e da altri ufficiali di questa "Na vy Yard." Prima che si procedes se all'innalzamento della bandie ra italiana, avendo il chairman annunziato che finita la loro ce rimonia gli italiani potevano pro cedere alla propria, tutte le auto rità civili e militari se ne anda-j rono. Per la bandiera italiana parla rono il nostro direttore e Felice Reale. Suonarono tre bande: quella della Navy Yard, la ber saglieri di Sansò e l'altra di Ari stodemo Palladino. CELEBRAZIONE RELIGIOSA DELLA VITTORIA ITALIANA II signor G. Marcolongo ci co munica che domenica prossima il "Modem Italian Social Club" delle 13 strade e Dickinson, del quale egli è presidente celebrerà la vittoria italiana con una festa religiosa alla Chiesa di Santa Ri ta, Broad ed Ellsworth. La mancanza di spazio ci im pedisce di dare la notizia per in tero. Nel programma vi è inclu sa una messa solenne, parata e concerto musicale. I soci sono in vitati in sala pev le ore 8 a. m. SCUOLA SERALE D'INGLESE Abbiamo il piacere d'annun ziare che si è aperta una scuola serale di lingua inglese nella sa la Evangelica italiana posta al l'angolo di Pveed e Carlisle Sts. La scuola è diretta dai Rev. A. Di Domenica, B. D. il quale è coa diuvato da parecchie abili mae stre. Avendo diversi insegnanti a sua disposizione, il signor Di Domenica è in grado di dividere , le classi secondo la conoscenza degli allievi. Il metodo che si usa in questa scuola è stato scritto dal signor Di Domenica stesso. Esso è faci , lissimo ed abilita l'allievo d'im : parare a parlare, a leggere ed a scrivere l'inglese in breve tempo. La scuola è aperta il lunedì e giovedì sera alle ore 7.30 precise. L'insegnamento è gratuito. KATHARINA BRESHKOV SKAYA E' VIVA. La stampa americana smenti sce la notizia della esecuzione di Katharina Breshkovskaya, la nonna della rivoluzione russa, an ! zi assicura che essa è in viaggio per recarsi negli Stati Uniti di America. GLI UOMINI DI ETÀ' SUPE RIORE AI 36 ANNI SONO FUORI DI COSCRIZIONE Gli uomini di età dai 36 ai 45 anni che hanno ricevuto il "que stionario" e non l'hanno ancora | riempito, sono invitati a ritornar lo in bianco. LA MORDE DEL PROF. ROSA. Mercoledì, 13, ebbero luogo i funerali del Prof. Alfonso Rosa, morto nei primi giorni di que sta settimana in seguito a malat tia di cuore. Alla vedova le nostre condo glianze. CASINO Ti! E ATRE Nella prossima settimana si a vrà nel Casino Theatre l'opera comica "New Beef Trust ' sotto la direzione di Mr. Billy Watson, che con questa operetta si licen zia dal pubblico di Philadelphìa. PEOPLE'S THEATRE Nel People's Theatre sarà da to "No Man's Land." Artisti: Mr. Coleman, assistito da Phil Peters, Ilazel Lorrain, Marforie Mandeville, Harry Harris, Sani. Lee, Coocia ed Amato e Gert e Gert. miir ll'ornine in Peni La necessità di un Orfanotrofio è sentita dappertutto. Nelle precedenti pubblicazioni abbiamo dimostrato che la guer ra e la recente epidemia lascerà abbandonati, per le pubbliche vie, moltissimi orfanelli, se l'Ordine dei Figli d'ltalia non sarà solle cito a prendere cura almeno di parte di essi. Non vi è colonia italiana, grande o piccola se si eccettui quella di New York che ha un ospedale italiano non risponden te ai bisogni della massa, che ab bia una sola istituzione necessa ria ai bisogni dei nostri immi granti. I così detti prominenti, quelli che vorrebbero farsi credere dei filantropi, non hanno mai pensa to a cose utili ; e, mentre si sono arricchiti sui sudori dei nostri o perai, non hanno avuto mai un palpito per essi. Spettava e spet ta all'Ordine dei Figli d'ltalia di lare ciò che i signori prominenti non fecero mai. E' da un paio di anni che questo Stato si a ; gita per la erezione e manteni mento di un Orfanotrofio. Nell'ultima Grande convenzio ne hi deliberato di procedere con i lavori e il Grande Concilio ha lanciato l'appello alle logge che incominciano a rispondere entu siasticamente. II Bollettino Ufficiale dell'Or dine del 2 e 9 corrente pubblica degli articoli sulla necessità de gli Orfanotrofi da parte dei vari Stati. Noi riportiamo l'ultimo che di ce così: "PEI BIMBI DELL'ORDINE COLPITI DALLA SVENTURA "La cura principale, cessata l'epidemia, deve ora rivolgersi ai bambini orfani." Con queste parole il Commis sario della salute pubblica di New j York ha chiuso i suoi rapporti ! sulle fasi della epidemia che tan to ci ha travagliati di recente. Noi "Figli d'ltalia in America" j abbiamo il dovere sacrosanto di pensare ai bimbi dell'Ordine. I bimbi dell'Ordine sono i figli dei fratelli nostri. Nelle nostre j Convenzioni si discusse molto delle necessità di nostri Orfano trofi. Nel numero scorso rilevam mo che oggi più che mai è ne cessario preoccuparsi degli orfa ni dei fratelli dell'Ordine. Voglia mo ritenere che tutte le Grandi Logge si preoccuperanno del gra ve problema. In New York fin da due anni se ne discusse. Nei New Jersey vi è un fondo di aiu to per gli orfani. In Pennsylva nia vi è proprio ora l'iniziativa in corso. Sorgano gli Orfanotrofi in tutti gli Stati, nei (piali vi so no Grandi Logge. E' doveroso. * # * In nome del nostro .patto di re ciproco ausilio, noi rechiamo con forto ed aiuto al fratello malato. E se la morte lo rapisce alla no stra famiglia, noi abbiamo lacri me per lui. E poi che, morto il padre, alla desolazione va unita sovente la miseria, noi soccorria mo la vedova e gli orfani. E poi? Faremo noi come i buoni vicini dei piccoli e grandi paesi nostri, che confortano la vedova e gli orfani con una taz za di cioccolata ed un accompa gnamento all'ultima dimora? No, fratelli. Noi non lo possia mo. Quando, uscita la bara, ac compagniamo il fratello estinto all'ultima dimora, il nostro pic colo poema d'amore non è anco ra all'ultima pagina. Lo amammo quando, in mezzo a noi, lo chia mammo fratello e gli stringem mo la mano in un patto di reci proco ausilio fraterno. Lo amammo, quando trepidam mo per lui, sapendolo infermo. Lo amiamo ancora quando, pian genti, ne seguiamo la bara, e, con l'estremo tributo di affetto, gli rechiamo il saluto estremo dei fratelli tutti. E lo amiamo ancora, quando alla vedova diamo il fondo di soccorso che fu for mato col contributo suo e col nostro. Potremmo tornare, doloranti, ma tranquilli, in seno alle Logge per ricordarlo ancora una volta, se non colpissero le nostre orec chia delle grida, che non sono soltanto quelle della vedova. Sono le grida infantili delle deboli crea ture che invocano il padre inva no, e che domani avranno fame e mancherà il pana per loro. So no gli angioletti di oggi, gli uo mini di domani, i fanciulli orbati del genitore, rimasti non per confortare la superstite compa gna di colui che chiamammo fra tello, ma per tormentarla vie più LA LIBERA PAROLA implorando pane a bastanza, ed abiti e calze.... E la mamma pen sa ai molteplici bisogni del corpo e della mente di quelle creature, al loro sostentamento ed alla loro educazione. Lavorerà, se ne avrà la forza; e se non potrà?.... Oh! ch'ella senta che intorno a lei vi sono degli uomini che hanno il culto della solidarietà nelle lotte della vita; ch'ella sen ta che coloro che chiamarono fratello il padre dei suoi "bimbi serbano il culto della fratellanza anche quando si è schiusa una tomba. E noi, fratelli, in nome della giurata solidarietà, in nome della Fratellanza e dell'Amore, bussiamo alla porta del fratello estinto. Apriamo le braccia agli orfani infelici, solleviamoli, a sciughiamo le lacrime loro, e ras sereniamo la madre. I figli dei nostri fratelli appartengono alla nostra famiglia; noi non possia mo e non dobbiamo abbandonar li, noi non tollereremo che essi languiscano nella miseria. Pren diamoli, soccorriamoli, educhia moli. Una casa li accolga. Larga sia la nostra ospitalità per essi. E quando di questi arboscelli, strappati al tronco, ne avremo fatto degli arbusti, noi sentire mo la gioia del beneficio recato. Noi, che lottiamo alla ricerca della felicità, non possiamo cer carla solo per noi. Cerchiamola anche per loro, per i teneri bim bi che non possono procacciarsi un tozzo di pane, per queste creature che educheremo ad a mare, e che domani ameranno, poi che seppero di essere amati. E i bimbi ci ben ad iranno. E le mamme loro ci benediranno pure. E noi benediremo, a nostra volta, quei bimbi, poi che essi raccoglieranno il retaggio del no stro Programma, e, meglio di noi. renderanno rispettata e fol te la massa italiana in America, perchè possa levare lo sguardo in alto e, in nome della fratellanza, efficacemente contribuire al trionfo dell'Amore, qui, dove, se tutti i popoli si amassero, al di ÜBA UDO I ili DI HII 111. Gli italiani in America PITTSBURG, Agosto. Alla porta dell'albergo ho la sciato or ora, membri della colo ! nia che mi hanno condotto per la serata serena e fresca a fa re un tri io in automobile attra verso lo Schenly Park, che si stende, vastissimo dalla parte ; nord della città. Li ho lasciati or ora: li ritroverò domani asseta ti di notizie dell'ltalia, felici di parlare con chi è, di recente, ar rivato dall'ltalia. Ed in tutte le 'Colonie che io ed i miei abbiamo visitate, è stato sempre così: la constatazione della nostalgia per il paese lontano. Questi italiani, che la madre patria ha, nel passato, tanto in giustamente dimenticati, sento no ardente e vivo l'amore della loro terra; e con più gioia e con più ardore lo sentono ora che come mi diceva lino di'essi a Fi ladelfia l'ltalia comincia ad es sere conosciuta ed apprezzata da- j gli americani. Veramente, io dovetti far no tare agli americani, al discorso che feci al banchetto offertoci dalla "Roman Legion" a New York, che questi italiani che ora essi apprezzano perchè si sono battuti da leoni sul Piave, sono gli stessi italiani che hanno fat to le ferrovie, aperto le strade, dissodato i terreni, scavate le mi niere di cui va superba e che fan no ricca l'America. E poiché per incarico dei colleghi io parla vo in inglese, gli americani com presero bene quanto di rimprove ro c'era nelle mie parole, per avere essi voluto durante tanto tempo ignorare il reale valore! dell'ltalia e disprezzarne le colo nie. Indubbiamente una buona parte della colpa rii questo di sprezzo e di questa negligenza ri cade sui Governi italiani del pas sato; che tutto possono aver fat to salvo che interessarsi seria mente delle nostre Colonie. Io ho sentito dovunque, a New York, a Filadelfia, qui a Pitts burg so che lo sentirò anche a San Francisco e a Chicago questo medesimo rimprovero fat to dagli italiani delle nostre co lonie "la madre patria ci trascu ra." E questo è male. E' male da due punti di vista: da quello della colonia che, essendo abban donata, non è tenuta dagli ameri cani nella stessa considerazione in cui tengono le colonie francese, inglese e perfino irlandese; dal punto di vista dell'ltalia che si a liena così l'affetto e l'attacca mento di molti suoi figli. Al banchetto di New York, dove il collega Pedrazzi parlò splendidamente agli italiani, io vidi molti dei presenti commossi fino alle lacrime e quando ebbe terminato il suo discorso che fu veramente magnifico, moltissimi Io abbracciarono e lo baciarono. Egli disse loro, che la madre pa tria, al cui appello hanno con en tusiasmo e con fede risposto i chiamati alle armi, la madre pa tria non li dimenticherà più co me per il passato. Perchè bisogna che il governa italiano riesca a capire questi sopra delle distinzioni di razza e di nazionalità, si potrebbe for mare il nucleo possente per im porre al mondo intero la Pace e l'Amore. Gli uomini forti debbono aver cura degli esseri deboli, dei fan ciulli e dei vecchi, alba i primi e tramonto gli altri, "crepuscoli ambedue di nostra vita," così lontani e pur così vicini nella no stra pietà. Il relatore del C. E. S. ebbe an che a scrivere: La fondazione di un Orfano trofio e di un Ricovero per Vec chi Fratelli dirà a tutti gli Ita liani degli Stati Uniti che l'Or dine Figli d'ltalia non mira a formare una serie più o meno perfezionata di società di mutuo soccorso di tipo comune; che es so non ha solo per forma o per pompa una organizzazione soli da, presieduta da ufficiali gran di e supremi ; che le solenni pro messe della nostra costituzione noi intendiamo mantenerle; e che veramente ci adoperiamo a "riu nire in una sola famiglia gli Ita liani sparsi per gli Stati Uniti d'America", a "essere scuola di mutua benevolenza e previdenza umanitaria." La fondazione dell'Orfanotro fio e del Ricovero dimostrerà al (lo ver no ed al Popolo d'ltalia la bontà dei nostri intenti, la forza della nostra organizzazione, e la nostra abilità di promuovere o pere che ridondino a vantaggio ied onore degli Italiani in Ame rica. Al Governo ed al Popolo degli Stati Uniti, la fondazione del l'Orfanotrofio e del Ricovero di rà che noi, benché poveri ed li mili, come i Padri Pellegrini che ci precedettero nel viaggio immi gratorio, non vogliamo essere di aggravio a nessuno, e che appe na ci siamo rimessi dal naturale disagio dell'arrivo in terra stra niera, abbiamo detto come i no stri padri nell'ora eroica del no stro risorgimento nazionale: Gli italiani faranno da sè." verità: quanto più un paese è ri spettato nelle sue colonie e tan to più quel paese può far sentire con efficacia il peso ed il valore della propria politica internazio nale. lo so questo per esempio. Il collega Cassuto ed io siamo stati incaricati dai colleghi della Missione di parlare, in inglese, agli americani. Ebbene noi dob biamo sforzarci, noi siamo obbli gati a battere in vari modi su lo stesso chiodo: l'imperiali smo italiano. Le nostre più legittime riven dicazioni di Trento, di Trieste, dell'lstria sembrano, a questi a mericani, acquisti territoriali che noi vogliamo fare; non già ripre sa di terre che erano e sono ita liane. E noi dobbiamo fare discorsi, concedere interviste, scrivere ar ticoli per giornali americani per sfatare questa leggenda, per cor reggere questo errore; cioè che l'ltalia fa una guerra d'imperia lismo. Chi nelle colonie aveva avuto prima di ora incarico e possi bilità di fai' questo? Nessuno. Bisogna che il Governo colga il momento ora che è propizio. Bisogna che il Governo italiano liberi le colonie dei funzionari negligenti (e sono moltissimi) ; bisogna dia più mezzi ai Consoli volenterosi ed attivi di alcune grandi città. Non bisogna dimen ticare, per esempio, che New York è, per numero di abitanti italiani, la quinta città d'ltalia; e a New York i membri della Le ga Navale, ai (|iiali parlò Vitetti, si dolgono che la colonia sia ne gletta, e qui a Pittsburg gli ita liani si dolgono che l'ltalia non sia rappresentata come si deve, e come merita, e a Filadelfia che il Governo faccia come se la co lonia non esistesse. Ebbene bi sogna che il Governo ripari, o poiché in questo tempo di guerra non è possibile prepari fino da ora gli elementi per riparare agli errori ed alle negligenge dei go verni passati. Carità di patria, e bene inteso interesse materiale del paese lo impongono. Non bi sogna più che, dopo la guerra, le colonie italiane sieno, in America, il simbolo dell'abbandono e della delinquenza; sieno come sono state fino ad ieri tenute in di sparte dal movimento, dalla vi ta e dalla stima dei cittadini ame ricani. Eppure, malgrado le negligen ze e l'abbandono, le accoglienze fatteci dai nostri connazionali JH>- no state sempre calorose, cordia li ; italianissime di espressioni e di manifestazioni. Nè dagli ita liani soltanto. Noi abbiamo ve duto, insieme ai membri più no ti e più attivi delle nostre colo nie, le personalità più eminenti delle città che abbiamo visitato. Al ricevimento del "Mayor" eli New York, dove parlò, agli ame ricani. Cassuto, erano le più no te personalità di New York; a Filadelfia, io avevo a fianco (c questo mi faceva pensal e alle va rie sorti della vita degli uomini) il Procuratore Generale della cit tà, e seduto alla stessa tavola d onore, era il Presidente della "Le ga dei Figli d'ltalia',, una asso dazione che ad imitazione d altre americane si è data ca liche e titoli massonici, e parlò Pietro Solari. E bisogna averne goduto per sapere quanto affetto c'è in que sti connazionali che ci vengono ad incontrare alla stazione, ci of frono le loro automobili, si met tono a nostra disposizione, fanno di tutto per farci sentire che in noi essi amano ed onorano la pa tria. Naturalmente, ben altra atmo sfera abbiamo incontrato a Wa shington. La squisita cortesia del nostro ambasciatore, conte Mac chi di Cellere, la cordialità del l'on. Hevione, che non ha dimen ticato di essere stato giornalista, 10 accoglienze di tutti i membri della Ambasciata ci hanno fatto vivere in un altro ambiente. E non solo queste ; ma anche la par tecipazione alle onoranze l'atte non a noi ma, all'ltalia dai meni li! i del Governo Americano. Al banchetto offertoci dal Segreta rio per la Propaganda sig. Creil, insieme col nostro Ambasciatore con l'ou. Hevione erano il Mini stro Daniels della Marina, Mac Adoo del Tesoro, il Ministro del l'lnterno, Redfrod del Commer cio, e il Capo della Croce Rossa. Creil presiedeva il banchetto. E qui sentimmo palpitare il cuore d'ltalia nei discorsi dell'Amba sciatore, dell'on. Bevione e di Cassuto che, in italiano, salutò a nome della Missione, e sentimmo 11 rispetto e l'amore per l'ltalia, e la determinata volontà di dura re e resistere nella guerra fino a vittoria compiuta nei discorsi dei Ministri americani, ai quali io risposi in inglese, affermando che l'ltalia ha bisogno di tutto, perchè grandi sono le privazioni del popolo; ma che sopratutto occorrevano all'ltalia uomini e grano: e l'ltalia chiede più di quelli che di questo. E la sera, ancora, ci trovammo fra italiani, al banchetto offertoci dall'Amba sciatore al New Willard Hotel. Eravamo stati ricevuti poche ore prima dal Presidente Wilson, nel le cui parole sentimmo vibrare salda la volontà di vittoria, e a vevamo ancora negli occhi la vi sione della semplicità della Casa Bianca quando ci trovammo di nanzi alla tavola ornata di fiori, piti ancora coperta di fiori, una tavola veramente italiana. E qui parlò Cassuto, ed aggiunse alcu ne parole il sig. Cappa dell' "Av venire d'ltalia." E naturalmente a Washington sentimmo il valore e l'orgoglio di essere italiani. Che dire di qui a Pittsburg? Ora i ricevimenti cominciano ad essere ufficiali. Alla stazione ci aspettava il IT. di Sindaco con i "policemen" a cavallo per farci scorta; al lunch ha parlato Cas suto in inglese, io in italiano e in inglese; ma anche qui, al lunch, al banchetto, in automobile, do vunque ad ogni istante i nostri connazionali ci dicono, ci ripeto no: "fate che la patria non ci di mentichi, fate che non siamo ne gletti, è prima di tutto interesse dell'ltalia." E questa è una verità che non ha bisogno di dimostrazione; che il Governo ci pensi. A. AGRESTI. R. Consolato d'ltalia Philadelphia, 13 Nov. 1018 Prego V. S. di volere rendere noto ai connazionali col tramite del Suo pregiato Giornale che Sua Eccellenza l'Ambasciatore ha rimesso il 12 corrente al Pre sidente del Consiglio lire due centomila che gli italiani negli Stati Uniti offrono per soccorse ai fratelli delle terre liberate. Con distinta considerazione Il Regio Console G. I'OCCAUDI . Bill l'hone. Dickinnon 783 Vincenzo Di Stefano PALACE MEAT MARKET N. W. Cor. I3th and Dickinson Sts. I PHILADEI.PHIA., PA. Banda dei Figli d'ltalia (già* Point Breeze Band) ALBERTO ADELIZI, Direttore «ì 509 Christian Street ARISTODEMO PALLADINO, MANAGER 1502 Moore SI. - Phila., Pa. * Thomas S. Russo AVVOCATO ITALIANO UFFICIO CENTRALE 139 Soutli IStli Street BRANCH E. Cor. 7th ami Christian Sts. Residenza: 1319 So. IStli Street Bell T'iiono. Dickinson 2904 Pasquale Del Vecchio NOTARY PUBLIC Rea! Estate and Insurance Licenze di matrimonio e di Automobili 1505 So. Broad Street PHILADELPHIA, PA. Iteli Piume, Filliert 3316 Dr. SETTEMBRE MAMMARELLA 812 So. 9th St. Phila.. Pa. Dr. I. CORTESE 1025 Christian Street PIMI. A l)F.I. PIÙ A. PA. Dr. H. P. Hurlong DENTIST 760. So. JOth St. Phila., Pa. DENTISTA"" Dr. M. A. De Vecchis 738 So. lOth St., Phila., Pa. FARMACIA ITALIANA RUGGIERO'S PHARMACY Medicinali freschi - Massima cura nella preparazione delle ricette. S. W. Cor. Bht£» Bainbridge Sts. PHILA DELPHI A, PA ROUGH CAST JOBBINQ Nunzio Di Cristoforo ALL KINI» S OF Cement and Concrete Work 535 Risi ti a Sun A venue PHILA DELPHI A, PA. Serafino Oe Matthaeis, Ph., G, PHARMACIST 2962 N. 22nd St. Phila., Pa. LUIGI FUIANO N EGOZIANTE dei latticini deIIAPULIA CREAMERY CO. Provoloni, Provole, Manteche. Moz zarelle, Scamorzeecc. 1023 So. Bth St. Phila., Pa. Phones Vito A. Del Vecchio WHOLESALE BOTTLER Imported & Domestic Wines k Liquor* Fine H'hiskies - Tannhaeuser lìcer KAMILY I RADE SOI.ICITED 924 Passyunk Avenue N. W. Cor. of Montrose Street Between éth and 7th, below Christian PHILADELPHIA. PA. BODANZ & ZAFFIRO AGENZIA DI NAVIGAZIONE Vaglia Postali e Telegrafici al maggior cambio del giorno Depositi e Rimborsi presso le Regie Casse Postali di Risparmio Italiane GROSSERIA ITALIANA 312 So. 7th St. Reading, Pa. Sartoria Sebastiani 1315 Federai St. PHILADELPHIA. PA. Bell l'lione, Diekinsqji 3595 THE ÀPULI» CREAMERY CO. Fabbricanti di Formaggi di la. Qualità' FABBRICA WARE ROOMS Preston. Md. 13th and Dickinson Sts. PHILADELPHIA, PA. Telefono Vincent De Luca Diretlore di funerali ed Imbalsamatore Servino di nomili e tomo Ufficio aperto porno e notle 1124 So. lOth St. Philadelphia, Pa.