La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, November 09, 1918, Image 1

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    Published and distributcd under pern.it No. 500 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Phlladelphia, Fa., by order ot the President, A. S. Burleson. Postmaster On.
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LA IJJÌER& BARftfjA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 30
(IL COMPIMENTO DI UN'ASPIRAZIONE SECOLARE
I II tricolore sventola superbo sulla storica Torre di "San Giusto"
Dopo l'annientamento del
l'Austria da parte dell'ltalia,
alla Germania non rimaneva
che una via: quella di arrender
li si, esi e' arresa.
Al momento in cui e' pervenuta
la notizia, non ci e' possibile com
mentare 1' avvenimento, perche' il
giornale era completo. Lo faremo
nel prossimo numero.
LA VinORÌA DELL'ÌTÀLIA
[Questo c il titolo di un artico
lo di l'ondo pubblicato dal "North
American" di Philadelphia il
giorno sei novembre 1918, il
• quale altro non è che un inno
continuo per l'ltalia e per gl'ita
liani, inno al quale avevamo di
ritto e del quale siamo orgoglio
si.
■ Altre nazioni, forse meno abi
tuale alle grandi cose, per come
lo [siamo noi, si sarebbero ingal
lkz/.ite, avrebbero sconfinato dai
firn ti; ma non noi che, pur rin
graziando il "North American"
che sempre ha saputo con p io
le scultorie far risaltare le n<
112 comuni doti di nostra gente, con
tutta modestia, vogliamo per
metterci di darlo alle stampe,
traducendolo nel nostro dolce i
dioma, affinchè tutti gl'italiani
d'America ne possano pigliare
visione, ed apprezzarne il gran
de spirito d'imparzialità, per co
me avemmo agio di osservarlo in
altre occasioni, e
all'epoca del Primo Congresso de
gli Italiani all'estero tenutosi in
Philadelphia.
In quell'epoca, come oggi, il
"North American," assieme agli
altri giornali della città, scrisse
ro in favore dell'ltalia, glorifi
candone la laboriosità dei suoi
immigrati, l'intelligenza della sua
popolazione, lo spirito inventivo
dei suoi scienziati, il sentimenta
lismo spiccato, ed il verismo
psicologico dei suoi letterati.
Oggi il "North American", a
cui + anno seguito tutti gli altri
giornali: il Ledger, il Bulletin, il
Record e l'lnquirer, ha voluto, j
con più enfasi e con maggiori
prove materiali, trattare l'ltalia
dal punto di vista politico-mili
tare, qualità che fino a questo
momento le erano state negati l ,
non solo dai nemici e dai neutra
li, ma anche dagli stessi .uoi al
leati.
Il "North America" così inco
mincia :
"All'ltalia è dovuto l'onore di
avere scagliato il colpo mortale
ultimo in questo grande conflit
to coll'autocrazia.
"Per questa sua grande vitto
ria su l'Austria Ungheria, l'ulti
mo alleato della Germania è di
strutto; l'avanzo della Mitteleu
ropa del Kaiser, viene completa
mente strappato dalla carta geo
grafica, ed il perno principale
dell'imprussianato Impero, che
da Berlino si estendeva fino a
Bagdad, ha dovuto ritirarsi alla
frontiera della liberata Boemia.
"Tutti gli eventi che si sono
precipitati, per disorganizzare
l'alleanza teutonica, sono stati
causati da altre ragioni, le quali
però non hanno portato un col
po decisivo. Se la resa della Bul
garia ruppe le costole al Pan
Germanismo, altro non fu che la
reazione della disfatta tedesca
nell'ovest; se la Turchia fu com
pletamente debellata dalle arma
te inglesi in Palestina e Mesopo
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
"Entered as second-class inatter Aprii 19, 191 S, at the post office at Phlladelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
-1 tamia, ciò fu la conseguenza de!
completo fallimento dell'offensi
va di Ludendorff; e finalmente
il macello delle truppe austriache
sul Piave, è il risultato di un
Impero domato in via di comple
to dissolvimento.
"Nonostante ciò, rimane il fat
to elio la gloria di un sì grand
avvenimento spetta all'ltalia.
"Per un singolare ienomeno,
l'influenza dell'ltalia sull'anda
mento della guerra, che il mondo
mai giustamente seppe apprezza
re, ha avuto sempre, in tutti i
tempi, un significato importan
tissimo. La sua neutralità al
principio ebbe l'effetto di una
vittoria del eli ritto, perchè diede
campo alla Francia di concenti a
re tutte le sue forze contro l'in
vasore. Però_il disastro di Capo
retto di un ànho fa, mise la cau
sa degli alleati in glande perico
lo, ragione per cui si sentì il bi
sogno di creare una strategìa ti
nnita, che ha poi portato alia vit
toria. E' stata la disfatta dell'e
sercito austriaco nel mese di giu
gno che diede il segnale dell'in
versione delie sorti di questa
mondiale guerra. Èd adesso è
senza dubbio l'ltalia che, vendi
candosi del suo nemico e nello
stesso tempo dei suoi alleati, ha
dimostrato a chiare note che "la
via più breve per andare a Ber
lino è sempre la via di Vienna."
"Anche adesso la magnificenza
-delle sue gesta, non è completa
mente conosciuta; il mondo è in
tento ad osservare le manovre
che si compiono verso la pace,
fasciando solo pochi minuti di at
tenzione alle sue operazioni di
I guerra. L'ltalia infatti ha sem
!pre avuto questa disgrazia.
"Le sue ragioni per le quali
entrò in guerra, sono state sem
pre misconosciute, il contributo
che essa ha apportato alla causa
della democrazia, è stato poco o
niente riconosciuto; l'importanza
e l'estensione dei suoi sforzi mi
litari non sono mai stati apprez
zati. La storia però dirà che fra
le nazioni che hanno combattuto
per la libertà e la giustizia, l'lta
lia piglia il posto più alto per co
raggio, fedeltà e persistenza; e
la sua sarà la gloria maggiore,
perchè la vittoria seguì a poca
distanza dalle sue più grandi av
versità. Essa conquistò il suo
nemico, perchè per la prima sep
pe conquistare la sua debolezza.
"E' certo degno di interesse lo
spettacolo che l'ltalia offre oggi,
nel sottomettere l'Austria Un
gheria, e non solo perchè
questa, all'inizio della guerra, ne
fosse alleata; ma perchè anche
da alleata cercò sempre di osta
colarla e sottometterla.
"Appena l'ltalia, formata la
sua unità nazionale nel 1871, di
mostrò delle tendenze ad espan
dersi, urtò maledettamente la
| Francia per l'Africa del North,
e l'Austria Ungheria per il con
trollo dell'Adriatico,
i "Nel Congresso di Berlino del
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA I IN! PUGNO 'CX
PHILADELPHIA, PA., 9 NOVEMBRE, 1918
iß7tì I m . giovane nazione si trovò
i'i mezzo a due colossi; Bismark
i scoraggiò l'Austria ad estende
re la sua dominazione nella peni
sola Balcanica, ed accettò la do
manda della Francia per impos
sarsi di Tunisi. L'ltalia rimas;
oltremodo dolente per simili in
giustiziel e cercò di ficcarsi neg i
intrighi delja politica imperiali
stica, che di quei tempi era la più
potente, e vistasi messa a parte
' ■ ■
IL GEN. ARMANDO DIAZ, CO MANDANTE DELL'ESERCITO ITALIANO
dalla potenza navale del Mediter
raneo dalla Francia e dall'lnghil
terra, accettò l'invito fatto da
Bismark di unirsi in lega colla
Germania e coll'Austria, forman
do così la triplice alleanza.
"Mai vi fu un'associazione più
eterogenea e poco naturale con la
razza teutonica; il governo co
stituzionale democratico con due
governi autocrati; un popolo in
! cerca di unità nazionale, unirsi
con delle nazioni che opprimeva
no molti della sua stessa razza,
della sua stessa nazione; però in
quel giuoco rischiato, in cui era
in ballo la sua libertà, l'ltalia
credette di trovare la sua via di '
salvezza, coli'accettare la posi
■zione del terzo nella triplice; ma
anche nel pericolo fu presente
la sè stessa, col riservarsi il di
ritto di essere alleata nella di
fensiva e mai nell'offensiva.
"Questo solo fatto diede ad es
sa la facoltà di rendere il primo
grande servizio alla civiltà nello
inizio della guerra mondiale.
"Chiamata dalle potenze cen
trali, di riunirsi ad esse si rifiu
tò recisamente, dicendo che la
Germania e l'Austria combatte
vano per conquiste e non per di
fesa, e questa decisione fu istan
tanea, non pensata, non studiata,
non ponderata. Se avesse ritar
dato, anche per pochi giorni, la
Francia sarebbe stata obbligata
a dividere le sue forze per guar
dare la frontiera italiana, mentre
gli unni s'internavano nelle pia
nure del Belgio. L'ltalia dichiarò
la sua neutralità il Lo di agosto
11)1 liberando le armate france
si che ebbero agio poi di vincere
la l'attaglia della Marna.
"Per parecchi mesi, 1 onore ed
il coraggio dell'ltalia furono mes
si a ben dura prova; avendo
mancato gl'lmperi centrali di le
. i'l; al loro carro criminale, cer
carpilo di sedurre il suo governo
ed il suo popolo, a continuare al
meno la neutralità e a non unir
si agli alleati; ma l'ltalia non fu
fatta per essere scoraggiata o
comprata. E nei maggio del 1915,
denunziando la triplice alleanza,
dichiarava guerra all'Austria; e
quindici mesi dopo proclamava
la sua ostilità contro la Germa
nia. Questa decisione fu unani -
me, concorde; sia da parte del
popolo, che da parte del Gover
no, ed essa veniva inspirata da
diverse ragioni. Gl'italiani sen
tivano una simpatia instintiva
verso la Francia e la Grande
'Brettagna, ed instintiva antipa
tia pei' l'Austria, la Germania e
la Turchia. Essi furono spinti dal
sentimento di razza fra la latina
e la teutonica. Avevano delle am
bizioni di conquiste territoriali,
inspirate al massimo punto per
liberare milioni d'ltaliani sogget
ti all'Austria Ungheria.
"In quanto poi alla salvezza
nazionale, non. osarono menoma
mente di contemplare ad una Eu
ropa prussianizzata, specie quan
do già avevano repudiato un'al
leanza; ma l'ingentivo il più po
tente di tutti- è stato l'antagoni
smo fondamentale fra l'ideale de
mocratico degli italiani e l'idea
le di kaiserismo della razza teu
tonica.
"Se l'ltalia fosse stata attacca
ta alla chetichella come il Belgio,
o l'osse stata invasa come la
Francia, i suoi alleati l'avrebbe
ro tradita nei suoi interessi e ne
avrebbero compromessa la sua
salvezza, col conservare l'auto
crazia nei Balcani ; e quindi la
propria preservazione le impose
di resistere. Non fu !a sua ulti
ma prova che dimostrò ancora
di più il suo brillante carattere,
nel rimuovere una volta e per
mv fio dice, -e che dai nemici
venivano messe fuori per propa
ganda, che l'ltalia voleva molto
di più di quello che giustamente
poteva essere materia, e realiz
zando il senso spirituale della
guerra e rivelando la sua genui
na sollecitudine per tutto.ciò che
è giusto, conchiuse la pace demo
cratica con gli Jugo-Slavi.
"Per ben due anni e mezzo do
po la sua entrata in guerra, gli
alleati, è bene ricordare, condus
sero le operazioni di questa gran
eie campagna, l'uno indipendente
'dall'altro, e ci volle un disastro
strepitoso, per far loro adottare
una strategia unita. Per questa
'ragione le straordinarie gesta;
'dell'ltalia furono applaudite; ma
non furono mai adequatamente
aiutate ed anche Cjmite. Il mondo
intero conosce adesso che fra tut
te le grandi battaglie combattu
te dalla Francia o dall'lnghilter
ra nessuna ha mai potuto supe
rare per lustro, negli annali mi
litari, le audacie e le genialità
che i soldati d'ltalia hanno osato
sulle vette nevose delle Alpi e
nelle regioni montanose a sud o
vest dell'Austria.
"Mesi dopo mesi le truppe italia
ne, superando ostacoli, che sem
bravano di volere sfidare gli sfor
zi umani, si trovarono alla fine
dell'estate del 1917 molto adden
tro nel territorio austriaco. Un
semplice e sicuro colpo ancora, di-
chiaravono gli stratega italiani, \
ed il cuore della principale allea
ta della Germania, sarebbe stato
raggiunto, paralizzando l'allean
za teutonica; ma per dare questo
'colpa si aveva bisogno di canno-'
ni e di munizioni per le truppe,
carbone e ferro per le industrie
di guerra. (ìli alleati, preoccupa
ti colle loro operazioni nell'ovest,
furono gentili ma increduli, men
tre gli Stati Uniti, dimostrando
la loro amicizia per gl'italiani, u
sarono tutti i mezzi, affinchè 1!
Presidente Wilson dichiarasse
guerra all'Austria.
"Immediatamente tutta la
struttura delle vittorie cr.de in
mina.
"In ottobre del li) 17 la Germa
nia prese il comando delle forze
austriache e con un colpo morta
le aprì le linee sul fiume Isonzo.
Questo riuscì fatale perchè tutte
le forze italiane venivano prese
di fianco, e quindi forzate imme
diatamente ad una precipitosa ri
tirata; in tre giorni i guadag li
di trenta mesi di sagri fizii veni
vano perduti e prima che gli un
ni venissero in qualche modo fer
mati, l'ltalia perdeva 200,000 pri
gionieri, 200Q cannoni c 3000 ini
glia quadrate del suo più ricco
territorio.
"Per uno sforzo suprrum.mo
sopportato dai tardivreiuti degli
alleati, essa tenne duro fino a
gennaio, (piando l'inverno mette
va fine alla campagna.
"i'iìi terribile ancora della di
sfatta fu la propaganda nemica
e le truppe prima di essere di
sfatte erano state corrotte per il
falso fraternizzamento colle spie
austriache e dopo il disastro tut
ta l'intera contrada ora comple
tamente satura del veleno di prò'
germanismo e bolshevismo.
i n allora che il sentimento
d'ltalia si sollevò trionfante so
pra un piedistallo che aveva l i
dotto la Russia all'impotenza ed
all'anarchia. Non appena le ar
mate si rinchiusero nuovamente,
rifacendo le linee rotte e ricomin
ciando a combattere, il popolo,
come un sol uomo, formando una
sola unità, insorge e risolve la di
sti uzione dell'Austria ; la scon
fitta aveva rinvigorito lo spiri
to.
"Per tale ragione l'ultima of
fensiva lanciata dall'Austria nel
lo scorso giugno venne a romper
si contro quella sublime resisten
za, che quattro mesi dopo fu
trasformata in una avanzata
senza resistenza. Inspirati dalla
galante cooperazione degli ingle
si, francesi e dai distaccamenti
americani, ma più ancora dalla
loro stessa coscienza per la cau
sa giusta, gl'italiani spinsero il
nemico ad una disperata corsa,
distruggendo in poche ore l'ulti
ma speranza di prussianismo.
"La più alta prova del vigore
nazionale italiano e la promessa
brillante del suo grande destino,
consiste nel fatto che, come la
Francia, l'ltalia si rinforzò nelle
(avversità per il suo coraggio e
per la sua resistenza nel servire
la democrazia; essa vinse un nuo
vo posto d'onore e di affezione
nell'umanità. Da tempi immemo
rabili, quasi tutti i popoli, han
no ritenuto l'ltalia una nazione
sentimentale per il suo grande
passato e per la contribuzione
ricchissima apportata alle arti : e
P hanno sempre creduta, co
me un inglese diceva re
centemente: Un museo di an
tichità e di bellezza, anziché li
na nazione. Che cosa ha essa vin
to? Libertà per sè stessa ed il
diritto di dire al mondo ed ai ge
li ii, di avere, ancora una volta,
liberata l'umanità."
MI N I . '
CONNAZIONALI,
Comprate le azioni della quarta serie della
CF ITALY BUILDING il LOAN ASSQCIATIQN
che sara' emessa il terzo Mercoledì di Novem- j
bre dalle 7 alle 10 P. M. nel palazzo della Ban
ca dei Figli d'ltalia, alle 7 strade e Christian. ;J
'—- : : J
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
li pi eiie vino
La constatazione fatta dalla
stampa Americana, la (piale
è concorde nel definire il succes
so dell'Esercito Italiano contro
l'Austria "la più grande vittoria
nella storia della guerra", men
tre è il riconoscimento del ma
gnifico risultato dell'ultima no
stra azione militare, non ci deve
far dimenticare che tutti i no
stri sforzi precedenti, in circa tre
anni e mezzo di guerra sul pili
diffìcile dei fronti, non furono
valutati al loro giusto valore.
Se i nostri Alleati avessero da
to conveniente appoggio all'ap
plicazione del programnfa del Ge
nerale Cadorna, il quale a suo
tempo proclamò che "la via di
Berlino era quella di Vienna", noi
crediamo che si sarebbe affret
tata di molto la conclusione di
questa grande tragedia mondiale.
Purtroppo le cose andarono di
versamente. La convinzione dei
più, che la guerra si sarebbe de
cisa sul fronte francese, lasciò
inappagate le nostre richieste.
L'ltalia non chiedeva nomini, ma
carbone e ferro per alimentare le
officine di guerra, chiedeva can
noni per controbilanciare la po
tenza dell'artiglieria nemica; ed
è stato dimostrato che la man
canza di sufficienti bocche di fuo
co fu uno dei motivi che origina
rono il rovescio di Caporetto.
Intanto le terre nostre invase
sentivano tutta la furia dell'op
pressore. Le nostre campagne de
vastate, i nostri villaggi distrut
ti dagli incendi, i saccheggi me
todici, le sevizie raffinate, tutte
le violenze del passato, rinascen
ti per le obbrobriose gioie del
bruto avvinazzato; uomini, don
ne e fanciulli che non potettero
fuggire condotti in schiavitù: ec
co (pipilo che videro le due disgra
ziate Province nostre, ecco quel
lo che l'ltalia non potrà dimenti
care.
E fu ancóra l'Austria a semi
nare il terrore e la morte nelle
nostre belle città libere e indife
se, e a compiervi gli oltraggi onde
fumano ancora le rovine delle
cattedrali, e dei monumenti di
Venezia, di Padova, di Ravenna,
di Ancona, di Bari.
Ma dopo Caporetto, il governo
seppe provvedere alla fiducia e
alla resistenza, e l'ltalia si ap
prestò con animo forte e silenzio
samente alla riscossa. Mentre i
nostri combattenti rimanevano
saldi e vigilanti sul Piave, i cit
tadini attesero ai campi e alle of
ficine con feconda operosità. Ove
la loro tracotanza non li avesse
acciecati, i nemici avrebbero do
vuto accorgersi che dietro l'eser
cito fieramente accampato contro
di essi stava il popolo italiano,
fermamente deciso a non svalu
tarne gli eroici sacrifici, a non
tradire i gloriosi caduti, a non
acquietarsi a soluzioni che do
vessero perpetuare i germi di
nuove e più aspre guerre.
Nessun momento di questo
tragico periodo della storia d'lta
lia richiese animi più fermi, più
vigile senso di responsabilità,
maggiore e più disciplinata con
cordia intorno al governo che a
veva nelle sue mani le sorti del
la Patria. I sacrifici fatti in que
sti ultimi tempi dal popolo d'lta
lia sono ignoti ai più, perchè so
stenuti con indomita, fierezza e
non dati in pascolo alla curiosità
internazionale. Ma questi sacri
fici sono stati e sono tuttora
veramente grandi, e il popo
lo li ha compiuti e li compie di