LA LIBERA PAROLA (The Free Word» PUBLISHED EVERY SATURDAV by A. GIUSEPPE DI SILVESTRO editor-in-chief 91)6 Carpenrer St. Phila„ Po. Brìi Phone, Wilnut 74-72 Anno 1. - 19 Ottobre. - No 27 SU OSO RI F»TI O rsj One in advance . • $ 2.00 Six months f9 • tt 1.25 Single copy 0.03 advertising rate s per lri»ertion Display adt. per inch. single column $0.75 Politicai notices * 44 44 J.OO Amusements 44 44 44 0.75 per month Display adt. per inch, single column 52.00 Politicai notices " " " 3.00 Amusements " " " 2.00 Readìng matter per line of 13 ems 0.15 Translationand set up type paid separately All payments must be made to LA 1,1 UER. 1 PAROLA della Loggia Carlo Pisacane N. 213 ->2OO. Futia Girolamo, della loggia Gio vane Italia N. 517 $lOO. Menani Giuseppe, de la Loggia Orsogna N. 729 $4OO. I A, Giuseppe Di Silvestro Editor and Publisher Sworn to and subscribed befo re me this 24th day of September 1918. Giovanni Falcidia Notary Public. Commission Expires February lst 1919. oooooaoo<>oCN}ooooooooooooooooooocK>oc><«>ooc>ooocHaocKsooaoooocHso«H3^^ I PRIMA BANCA NAZIONALE A PITTSBURGH I ì SiÌ||? (First National Bank at Pittsburgh, Pa.) | CAPITALE E SOPRAVANZO $ 5 MILIONI § Ispezionata dal Governo S Vaglia Postali e Telegrafici al miglior cambio della giornata. - Servizio diretto col Ministero per depositi alle Casse g di Risparmio Postali del Regno d'ltalia. ■ Accetta depositi ad interessi e rimborsa qualunque somma senza bisogno di preavviso. - Accurato e sollecito servizio gratuito per recapito di corrispondenza a chiunque ne faccia richiesta in -8 viandoci l'indirizzo. - La Banca fornisce qualunque informazione venisse richiesta, rispondendo immediatamente. First National Bank at Pittsburgh, Ra. I FIFTH AVENUE AND | Ooox 0000- •<»^DOCK>OOOOCH>X>OO<^OOOOOOOOCKX>OOOOOO<>OOCK}OO<>OOOOOOCB3»OO<»CBSO»OCHXtolo di sussurrare qualche cosa in privato e con molta circospe zione, come se temesse di espor si e volesse evitare di esser pre so per l'orecchio; e forse la pau ra delle sculacciate lo mantiene rimpiattato nel suo camerino di di seminarista. ■ A me non importa affatto se di Sante Rite ce ne furono due, quattro o una sola; voglio pere far osservare al Reverendo che si contenta di far sapere solo a Ti zio ed a Caio l'esistenza di due Sante, perchè non lo dice pub blicamente a tutti, impugnando la penna ed entrando in polemi ca per gridare sul grugno dei preti di Christian: Voi mentite asserendo che una sola è la San ta e come mentite in questa mentite anche in tutte le altre questioni religiose. Avanti dunque, Reverendo, voi dovete esser sicuro della doppia esistenza, tanto vero che a me diceste che queste due Sante fu rono ai loro tempi delle donnine allegre che tennero molto diver titi i giovanotti. Non contentatevi di ripeterle a bassa voce, ma, da maestro di r LIBRERIA ITALIANA I ì CIRO PIRONE, Prop, I | 1019 CHRISTIAN STREET PHILADELPHIA, PA. T Ì Agenzia Giornalistica - Specialità* in Calendarii - [ Romanzi di attualità' - Cartoline illustrale, importate t e domestiche. t teologia, assumetene la responsa bilità e la vostra autorità mora le crescerà a dismisura. NICOLA RI VANO ASTI ♦ * ♦ Sente che si contradice Tutti s'accordano nell'ammet tere che il prete sia il miscuglio e-oso dell'ignoranza e dell'immo ralità. della ristrettezza mentale e dell'ipocrisia, dell'era pagana e dell'apparenza cristiana; tutti affermano e dichiarano il loro o dio al sistema ed alle pratiche della setta papale. E' quasi da ogni labbro che risuonano paro le di disprezzo e di disgusto con tro i seguaci di Roma, contro gli adepti del Vaticano. Chi è che non riconosce nel prete il nemico della vera civiltà e della vera re ligione, della patria e dell'eleva zione del popolo'.' Libri e giornali, poeti e statisti, scrittori e pen satori d'ogni sorta accusano e condannano la casta sacerdotale dovunque questa si manifesta. Se si raccogliesse tutta la lette ratura contro il mondo clericale dalle province d'ltalia e dagli Ita liani sparsi per le nazioni dell'u no e dell'altro emisfero, si do vrebbero costruire edifizi immen si per contenerla. Conversazioni private e pubbliche, discorsi ac cademici e discussioni di dotti ed ignoranti, di amici e nemici, di fedeli ed increduli, tutto è una perenne fioritura di bestemmie e di contumelie, di disprezzi e d'in sulti al papa, ai papisti e alla chiesa. Tra le tante si grida che questi non possono essere citta dini leali d'ltalia e che il loro pa triottismo è sempre larvato ed ipocrita; che non vi può essere libertà e progresso dove questi dominano, che non vi può essere salvezza civile e sociale con que sti retrogradi ed oscurantisti, the vogliono tutto assorbire e conculcare e che non sanno ve dere nulla di buono e di miglio re di là del loro naso. E nondimeno, nondimeno, io dico, mirate quanti bimbi vanno a ricevere il battesimo nelle ac que sporche delle fonti prete sche, quanti sposi vanno a farsi spruzzare dell'acqua santa, quan ti morti si portano nelle botte ghe sacerdotali, quanti fanciulli e fanciulle si mandano alle scuo le parrocchiali, cento volte infe riori alle scuole dello Stato. Di chi sono quei bimbi, che si battezzano? chi sono quegli spo si che si fanno benedire così? donde vengono quei morii sui quali vocia il funebre prete? Quei bimbi sono i figli di gente che, in massima parte, avversa il prete, non si confessa, non va in chiesa, non i prostra ai foschi ministri che si dicono unti di Dio. Quegli sposi sono molto spesso liersone che odiano il prete e le ue teorie; quei morti apparten gono, in casi frequentissimi, a chi canta a voce e per iscritto le glorie dei sacerdoti. Tutta gen te che si contradice e che fa così vivere la turba dei preti, delle suore e dei frati ; tutta gente che trova scuse nella debolezza della donna, dei vecchi genitori, dei i vicini bigotti e via, ma che non confessa la propria debolezza, nè ; sente la responsabilità dei pro pri doveri e delle proprie convin zfoni. Spunta il XX Settembre, la data memoranda del trionfo itali co. il giorno della redenzione della nostra gente, della riabili tazione della bella Penisola, ed i preti danno fiato alle loro trombe per atterrire gl'ltaliani veri e patriottici, minacciando inferni, scomuniche, falsificando il signi ficato della festa, dando defini zioni proprie alle cose, strepitan do perchè la festa non riesca be ne, perchè non sia tenuta, perchè sia discreditata. Non è festa nazionale scrivono sui loro fogliacci, be stemmiando contro la Patria e baciando così il piede al Papa-re. A questo punto i figli veri d'lta lia montano sulle furie, strepita no, e sprigionano dal loro cuore LA LIBERA PAROLA mille espressioni di odio e di a mor patrio, eruttano giusti im properi e scrivono pagine di sdegno edi gagliarde proteste. Bene, Itene! Viva l'ltalia! giù i preti! si grida e.si ripete. Donde viene questo clamore? Da una folla che t'a battezzare i figli al prete, fa seppellire i pro pri morti dopo le abluzioni e le nenie dei preti. Vi sai-anno eccezioni, ma que ste sono poche ancora. La gente ama di contradirsi, perchè chi non si contradice è un imbecille, secondo che scrisse un uomo che si contradisse come suol fare il mostruoso Gugliel mo 11. MARTETO. Una nobilissima lettera dall'ltalia Carlo Modesto Maioriello, l'au tore della lettera che qui appres so pubblichiamo, come del l esto suo fratello Giuseppe e i suoi cu gini avv. Theodorico e James, fin dalla sua adolescenza è stato a nostro contatto quasi dai primi giorni in cui vide la luce "La Vo ce del Popolo. Egli, come gli altri Maioriello, 11011 ha ricevuto nessuna educa zione in italiano, ma il suo inte ressamento nelle cose nostre, il continuo contatto con i dirigenti di quel giornale, dei quali seppe così bene assimilare i meriti e le virtù, lo hanno messo in tali con dizioni da non poterlo distingue re da quelli che hanno frequenta to le nostre scuole secondarie. Prima di partire soldato Carlo Modesto Maioriello era impiegato nella Banca dei Figli d'ltalia ed aveva saputo talmente meritare la stima dei dirigenti di quella i stituzione, che al momento di al lontanarsi, gli offrirono 1111 cospi cuo tributo d'affetto. Sebbene conoscessimo la sua padronanza della nostra lingua, per il rapido progresso da lui fat to senza maestro, purtuttavia la lettura della sua lettera, che pos siamo definire impeccabile nella j dizione, ci ha fatto una grata sor presa ed auguriamo al Maioriel lo i migliori successi nella sua at tuale carriera. Trovasi anche soldato 111 Ita lia l'avv. T. Maioriello e proprio di questi giorni Giuseppe e James Maioi itilo, —quest'ultimo ancora nostro impiegato,—il qua'e nella notte del trasferimento de "La Voce del Popolo" a New York pianse .1 calde lagrime l'allonta namento del giornale che aveva combattuto tante sante battaglie! —i due cugini, dicevano, sono fra i volontari aspiranti alla ufficia lità nell'Università ùi Pennsylva nia. Ecco intanto la let'era di Car lo Modesto Maioriello: "American Military Iviission to Ilaly—A. P. O. 90 L American Expeditionary Forces. 19 Settembre 1918. Carissimo Joe: Ricevo proprio in questo mo mento, a mezzo di mio fratello, la tua bella lettera del 14 Mag gio, indirizzatami in Francia, e che, per insufficienza di indiriz zo, ti fu ritornata. Tu non puoi imaginare, come mi sono lagnato di te per non a ver risposto alla mia lettera, ed in verità non sapevo a che attri buire questo tuo silenzio. Coro na non ha nessunissima ragione di lagnarsi, perchè lui non ha ri sposto nemmeno alle lettere che gli ho scritto da Camp Gordon Con tutto questo, ho continuato a scrivergli ed a mandargli car toline. Difatti, dacché ho lascia to gli Stati Uniti ho mandato a Corona quattro cartoline ed a Ca talano ne ho mandato due, ma nessuno dei due si è fatto vivo. Io sono stato in Francia poco tempo, cioè solo tre settimane; poi mi hanno mandato in Italia per servizio con la Missione Mi litare Americana, dove mi trovo tutt'ora. Sono stato uno dei pri mi pochi soldati americani ad ar rivare in Italia, e mi riesce diffi cile descriverti l'entusiasmo del la popolazione italiana. A quel tempo il morale degli italiani eiti molto depresso, avendo perso quella grande fiducia che aveva no una volta in se stessi, dietro il disastro di Caporetto. Ogni passo che facevamo ci ferma vano a domandarci quando veni vano gli americani in Italia, poiché la loro fiducia in noi era tale che sembrava che questa guerra non avrebbe avuto mai fi ne se gli americani non fossero mandati al fronte italiano. Avevano perfettamente ragio ne di mostrarsi così fiducio-i, poiché dal principio della mia ve nuta in Italia, ho potuto consta tare il grande lavoro che la Cro ce Rossa Americana aveva da un pezzo iniziato. In ogni città d'l talia, specialmente nei paesi del la Zona di Guerra, hanno stabili to laboratori dove impiegano molte donne a cucire vestiti ecc. j che danno ai profughi ; hanno im piantate cucine popolari per 1< famiglie ; case di riposo per i sol dati italiani, con annessi risto ranti dove si mangia quasi per niente. Poi, quando venivo in contatto con i soldati italiani, specialmente con gli arditi, que sti non trovavano parole suffi cienti per lodare il lavoro della Croce Rossa, facendo notare, specialmente, il coraggio ed il sangue freddo delle donne ame- ; ricane che guidavano le ambulan ze. Quindi, come puoi notare, la accoglienza fattaci era giustifica ta. All'arrivo del primo contingen te di truppe in Italia, tutte le città che si attraversavano era no imbandierate, e gettavano fio ri dalle finestre perchè a quei tempo tutto il mondo era a cono scenza del valore dei soldati ame ricani e del loro lavoro in Fran cia, e furono accolti da veri guer rieri. S. M. il Re d'ltalia ha vo luto immediatamente passare in rivista questo contingente e ne rimase meravigliato. Oramai sembra che ci troviamo al principio della fine, poiché si sa in quali condizioni si trova l'Austria. Due settimane fa fu l'ultima volta che abbiamo avuto una incursione aerea, e si è potu to notare la scarsità delle muni zioni in Austria, tanto è v.to che invece di le usuali bom be, hanno usato di quelle che de vono esser della grandezza di li na scatola di sardine, poiché a vendo colpito due case proprio vi cino al nostro quartiere, non han no fatto alcun danno. La settimana scorsa mio fra tello mi ha mandato una copia del tuo giornale "La Libera Pa rola", e permetti che mi congra tuli teco, avendolo trovato molto I interessante. Detto giornale ne ! cessitava pei- tenere a posto i ne mici dll'Ordine. Sono stato informato della par jte attiva che ha preso l'Ordine nella celebrazione del 4.0 Luglio e che ha combattuto per evitare quello che accadde alla venuta della Missione. Se l'Ordine con tinuerà di questo passo non vi è nessun dubbio che in Philadel phia non vi sarà 1111 italiano che non sarà fratello di Esso. Mi saluterai tutti i componen ti il Grande Concilio e gli altri fratelli, ed a te i miei migliori au gurii per nuovi successi, mi dico sempre, Tuo Chas. M. Maioriello. jjjf:. "ifvT' fòt: ) ; • - ' | Dr. H. P. Hurlong DENTIST 760. So. lOth St. Phila.,Pa. GHIERE e[l americana Misura 3 piedi x 5 piedi $ 3.00 ~ 4 ~ x 6 ~ 5.00 ~ 5 „ x 8 „ 8.00 Bandiere di Buia o di lana, di qualsiasi misura, ordinandole subito saran no consegnate fra 15 giorni dalla data di ordinazione. Rivolgersi a UGNANTE: FLAG CO. - 196 Grand Street Aew York l—f - > Ì Bell Phone : Walnut 22-45 J GRANDE LIBRERIA } 112 DELL'AGENZIA VASTESE è J LIBRI SCOLASTICI, SCIENTIFICI, RELIGIOSI, ecc., dei più' rinomati autori. £ t Grande deposito di calendari e cartoline illustrate delle migliori ¥ r case ed italiane di cui i Fratelli Bisciotti sono i soli rap- è è presentanti negli Stati Uniti. Grande sconto ai rivenditori. Catalogo è i illustrato Gratis dietro invio di 3 soldi per le spese postali. 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Of "La Libera Parola" pu blished weekly at Philadelphia, Pa., for October Ist 1918. State of Pennsylvania County of Philadelphia: SS. Before me, a Notary Public in and for the State and County aforesaid, personally appeared A. Giuseppe Di Silvestro who, having been duly sworn accord ing to law, deposes and say that he is the Editor and Publisher of the "La Libera Parola" and that the following is, to the be st of his knowledge and be lief, a true statement (and if a daily paper, the circulation), etc., of the aforesaid publication for the date shown in the above cap tion, required by the Act of Au gust 24, 1912 embodied in sec tion 443, Postal Laws, and Regu lations, printed on the reverse of this form, to wit: 1. That the names and addres ses of the publisher, editor, ma naging editor and business ma nager are: Name of Publisher A. Giusep pe Di Silvestro, Post Office ad dress, 906 Caipenter St.; Editor A. Giuseppe Di Silvestro, 906 Caipenter St.; Managing editor A. Giuseppe Di Silvestro, 906 Carpenter St.; Business Mana ger, A. Giuseppe Di Silvestro, 906 Carpenter St. 2. That the owner are: (Give names and addresses of indivi dual owners, or if a coiporation, give its name and the names and addresses of stockholder owing or holding 1 per cent or more of the total amount of stock), A. Giuseppe Di Silvestro, 906 Car penter St. 3. That the known bondhold ers, mortgagees and other securi ty holders owning or holding 1 per cent or more of total amount of bonds, mortagage, or other se curities are: (if there are none, so state). NONE. 4. That the two paragraphs next al>ove, giving the names of the owners, stockholders, and se curity holders as they appeared upon the books of the company as trustee or in any other fidu ciary relation, the name of the person or corporation for whom such trustee is acting, is given; also that the said two para graph contain statement embra cing affiant's full knowledge and belief as to the circumstances and conditions under which stoc kholders and security holders who do not appeared upon the books of the company as trust ees, hold stock and securities in a capacity other than that of a bonafide owner; and this affiant has no reason to believe that any other person, association, or cor poration, or indirect in the said stock or other securities than as so stated by him. 5. That the average number of copies of each issue of {his publication, sold or distributed through the mails or otherwise to paid subscribers during the six months preceding the date shown above is (This ;nfor mation is required from daily pu blication only.)