Publi.shed and distrtbutcd under permit No. 508 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia. Pa., by order ot the President, A. S. Hurleson, Postmaster Gen, LA LIBERA PARALA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 27 [[ PROPOSTE II PIE US Sfili "Non è possibile la pace co! kaiserismo, nò è possibile l'armi stizio mentre la Germania conti nua nelle sue atrocità per terra e per mare: in ogni modo un ar mistizio dovrebbe essere dettato dai condottieri degli eserciti al leati, in tali termini e con tali garanzie che non possono essere evasi dalla Germania come i pre cedenti trattati internazionali, ritenuti dai suoi uomini politici inutili "pezzi di carta." Questa, in poche parole, è sta ta la risposta del Presidente Wil son alia proposta di pace tede sca. E non poteva essere diversa mente. Lo stesso Wilson aveva detto in precedenza che una pa ce per accordi o compromessi non era possibile con gli imperi cen trali, perchè essi non sentono l'o nore, non intendono la giustizia, nè accettano alcun principio che non si basi sulla l'orza. Ma tutto fa ritenere che la Germania continuerà ad insiste re, accettando i termini che gli Alleati vorranno imporle. E' pas sato il tempo in cui il partito mi litarista del Reichstag poteva chiedere la testa di von Kuehl mann, ministro degli esteri, sol tanto perchè egli aveva opinato che la guerra non si sarebbe po tuta decidere per via delle armi e che sarebbe stata necessaria l'opera della diplomazia. Ora un altro ministro, con la sua propo sta di pace, viene a dire qualche cosa di più, e cioè che la guerra è perduta sul campo di battaglia. E i "miracoli" della spada te desca? E la "invincibilità" delle armate del Kaiser? E il "genio strategico" di Hindenburg" E il disprezzo cinicamente ostentato per i soldati americani, chiamati dai giornali "idiotic yankees"? Tutte cose del passato. E' giunto ora il momento dell'equi librio, in cui gli Alleati, raffor zati di uomini, di munizioni, di vettovaglie, possono guardare faccia a faccia il tedesco; e il te desco fugge, perchè non si trova più in proporzione di cinque con tro uno; perchè le migliaia di bocche di cannone, che egli ave va accumulato in tanti anni di preparazione, possono essere or mai controbattute mercè la pro digiosa attività delle officine no stre; perchè i gas avvelenati e tutte le altre diaboliche invenzio ni, esercitate per tanto tempo contro di noi, han trovato l'anti doto non solo, ma ora anche noi possiamo rivolgere le stesse ar mi contro il nemico. Perciò il tedesco l'ugge. E per ciò i ministri fanno proposte di pace. Gli Imperi centrali hanno co minciato a segnare la loro para bola discendente sui campi della guerra. E come straordinari fu rono i loro successi contro gli inermi o i male armati o gli in feriori di numero, altrettanto impressionante, per sè stessa e per le sue conseguenze, è la riti rata a cui sono costretti. Gli eserciti alleati, quando non ancora avevano gli effettivi ed ; mezzi per resistere efficacemente al nemico, e perciò erano costret ti ad indietreggiare, pure hanno avuto delle soste vittoriose. I te deschi invece, da ben tre mesi, non fanno altro che ritirarsi. So no state travolte le famose linee, battezzate con più famosi nomi, sulle quali essi avrebbero dovu to dare od accettare battaglia; ed essi non accennano ancora a fermarsi. In tali condizioni il governo te desco lancia la sua proposta di armistizio. Il Presidente Wilson ha già detto che la proposta non è ac tettabile, e ne ha esposto i moti vi. Giusti e santi motivi, dai qua li però non deve andare scompa gnata la considerazione che non vi può essere tregua nelle nostre operazioni militari se ii nemico non è stato ricacciato dal suolo che ancora occupa in Francia, nel Belgio e in Italia: ricacciato per opera e forza nostra e non per sua graziosa condiscendenza. E va anche considerato senza ul teriori indugi che per il raggiun gimento completo dei nostri o biettivi gli Alleati debbono pre stare aiuto all'ltalia, com'essa ha dato finora tutto il suo contribu to alla causa comune, tenendo impegnato sul nostro fronte l'e sercito austriaco e rendendo pos sibile la riscossa sul fronte fran cese. Bisogna prima ricacciare il ne mico da tutte le nostre terre e poi parlare di armistizio, quando cioè il popolo tedesco si sarà convinto che !e conquiste milita ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER "Entered as second-class matter Aprii 19, 1918, at the post oflice at Philadelphia. Pa., under the Act of March 3, 1579". resche sono state conquiste effi mere, ed esso vi ha perduto mi lioni di uomini e hi sua reputa zione nel mondo. Bisognini ricac ciare il nemico, e di ciò ci dà af fidamento anche l'annunzio parti to dalla Casa Bianca, e cioè che l'America continuerà a mandare in Europa 250.000 uomini ai me se perfettamente equipaggiati, e che non vi sarà nessuna sosta nella spedizione. Un eminente critico militare faceva rilevare che è senza pre cedenti la posizione di una gran de nazione come la Germania, la quale riconosce la disfatta degli eserciti austro-tedeschi mentre essi sono tyttóra in possesso di una grande estensione di terri torio nemico. Ma il fatto della sua acquiescenza ad abbandona re i territori occupati, non ga rentisce le cose più importanti per noi, e cioè la restituzione dell'Alsazia e Lorena alla Frati eia, di Trento e Trieste all'ltalia, la indipendenza della Polonia e di altri stati minori, le ripara zioni al Belgio, la grande vitti ma della barbarie tedesca. Da ciò deriva la necessità di pegni e garanzie militari. Noi non vogliamo vendetta, "spietata vendetta." E' giusto però che la Germania e le sue al leate siano costrette a fare pie na ammenda dei delitti commes si, non solo, ma che siano poste in condizione di non essere più di nocumento all'umanità. Noi non vogliamo distruggere la Germa nia, come essa ha tentato fare di altri. Bisogna però almeno che al serpe sia strappato il dente che avvelena LA LIBERA PAROLA. Pei il IV. li li Un appello del Giudice Bulfington alla stampa straniera L'On. Joseph Buffington, giu dice, da ventisei anni, della Corte degli Stati Uniti nel distretto di Pennsylvania e chairman della "Foreign Division" del 4.0 Pre stito della Libertà, ha diramato, a mezzo della stampa, un appel lo a tutti gli stranieri, perchè acquistino dei "bonds" Egli dice di conoscere molto bene il nostro elemento, di cui ha sempre ap prezzato ed apprezza le doti di mente e di cuore, e la lealtà con la quale ha risposto a tutti gir appelli di questa patria di ado zione. "Quando fummo costretti ad entrare in guerra", dice ancora il giudice Buffington," io assicurai il Governo degli Stati Uniti che nessun dubbio si doveva avere degli stranieri di Pennsylvania i quali avrebbero sicuramente por tato il migliore contributo alla causa della democrazia." Egli, perciò, mentre è convinto 'che gli italiani di questo Stato daranno un grandissimo appog gio al 4.0 prestito della libertà, si ripromette di formulare una statistica, mercè la quale si pos sa stabilire quanti "bonds" i no stri connazionali hanno acquista to, oltre che nei rispettivi comi tati, nelle fattorie, compagnie, fabbriche di munizioni, ecc. Seguendo questo sistema ogni nazionalità potrà mostrare quan to essa ha contribuito, quanto spirito di "americanismo" è nei suoi figli in modo che quando questi avranno, bisogno di rivol gersi a questo paese, il luogo di nascita non dovrà affatto influi ; re prò o contro. "Noi," continua il giudice Buf fington, "dobbiamo affrontare, con animo sereno e tranquillo, la 1 situazione presente. La nostra patria di adozione ci domanda di dare ad essa i nostri figli; e 1 ci domanda altresì di anticipai'' il denaro per mandaré questi nostri figli oltre oceano, • a combattere la nostra battaglia. "Se noi abbiamo dato i nostri fi gli, dovremo dare anche moli • più volentieri il nostro danaro i che servirà ad aiutare i nostn • cari. Nell'altro caso, se non ab -1 biamo dei figli da poter dare e s; - la nostra patria non ci chiede il - sacrifìcio delle nostre persone. - noi dovremo essere orgogliosi c contenti di imprestare il no ti r - denaro, una volta che non diami Ì noi stessi e che non abbiamo li -3 gli da poter dare. i. "Noi dobbiamo rivolgerci un; - domanda: abbiamo noi acquista- WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SE:IVIPRE, corsi LA FIACCOLA IINI RUGNO PHILADELPHIA, PA., 19 OTTOBRE, 1918 to un "bond" del 4.0 Piostito della Libertà? Se la risposta è negativa, allora il nostro dovere è chiaro e preciso e dobbiamo farne acquisto subito. Se ne ab biano acquistato uno, possiamo benissimo sottoscrivere per 1111 altro, data la facilitazione di po terlo pagare a rate settimanali o mensili. "Oltre ad acquistarne per noi stessi, dobbiamo invogliare altri a seguire il nostro esempio. "La Germania, ovvero il suo Kaiser ci ha chiesto 1111 armisti zio, sottoponendosi alle quattor dici condizioni espresse dal Pre sidente Wilson. Noi, per ora, non vogliamo sentirne di queste con Ai nostri Soldati Italiani venuti in America Di cento pugne e innumeri perigli Manipolo d'Eroi, L'America lo sa, d'ltalia i finii Siete i più belli, Voi! Lassù, sull'Alpi, il niveo candore Che sfida l'infinito, Di sangue rosseggiò, del vostro cuore Sol di virtù nutrito! Su d'aspre vette e picchi inesplorati, Più fieri dei Titani, Col sangue voi parlaste, o nuovi N ati Dei nuovi fati umani ! E in rosso lo scolpiste il nuovo Verbo Che brucia e disfavilla, E palpita di vita il ver superbo» Che ciascun'alma assilla Ed echeggiò dai monti alla pianura » li verbo benedetto, E non scosse la fede la «ventura Che pianse a Caporetto! Sul Piave mormorante l'epopea Dell'ltalo valore, Si spense la Renana melopea Stillante di livore! Nel fiume, eh'è per noi nume Indigete, Tuffaste la Kiritura, E spegneste dei barbari la sete Di Veneta radura Per tomba deste lor greto melmoso, Segnandone il destino, Col ricordo tuttora obbrobrioso D'Arminio e d'Alboino! E sull'ali di zefiro scriveste: Sorride già S'Avvento Su', levisi San Giusto per Trieste, Che' Dante veglia a Trento! Di sangue, o generosi, voi infiammaste In ciel rosate aurore, E d'ltalia col sangue rinnovaste Più bello il tricolore! Prof. V. E. CINQI ERANA dizioni ; nessun'armistizio dovrà | esserci. L'esercito tedesco deve 1 cedere le armi, incondizionata- 1 mente. ] "Perciò occorrono soldati e ! "bullets" per arrivare a Berlino e vi arriveremo. Ma per arrivar- I ci ci vuole il denaro: denaro, de- 1 naro; bonds, bonds, bonds, bonds." Acquistateli oggi, perchè do mani sarebbe troppo tardi e per la nostra colposa trascuratezza poti ernmo perdere la causa per la quale combattiamo. Circolare del Comitato Esecutivo italiano Il Comitato Esecutivo italiano del Quarto Liberty Loan, ha di ramata la seguente circolare agli italiani di Filadelfia: "11 Ottobre, 1918. "EGREGIO AMICO, "Le condizioni sanitarie della Città, a causa dell'epidemia del l'influenza della quale i cittadini sono affetti, hanno impedito che si tenessero dei Comizii pubbli ci ; però esse non vi impediranno di anticipare il vostro denaro al Governo. "I cittadini di questa Repub blica sono ansiosi di raggiungere la cifra di 6 bilioni di dollari ir tre settimane, e ciò essi faranno perchè credono nella giustizia e nel diritto per cui i nostri solda ti combattono così brillantemen te. ''Noi siamo fiduciosi che voi, informato del vostro dovere, cer cherete di essere di aiuto e non di peso e vi coopererete al benes sere di questo paese. "I nostri soldati stanno supe rando tutti gli ostacoli, essi sof ) frono e sacrificano la loro vita sui campi di battaglia per vince re la guerra. Come essi adempio no valorosamente al loro dovere, così noi dobbiamo sapere quale è il nostro compito. Oggi sono alla prova la nostra coscienza e il nostro patriottismo. "Se non Io itvete fatto ancora, sottoscrivete subito al 4.0 Presti to della Libertà. Se siete a ca po di qualsiasi istituzione incita te i vostri consoci a sottoscriver si e, sopratutto, siate un apostolo della causa della democrazia. "Noi della divisione italiana del 4.0 Prestito della Libertà, facciamo appello al vostro pa triottismo e vi raccomandiamo di sottoscrivere subito al Prestito, per mostrare che non siamo da meno ai cittadini di altre nazio nalità, anzi siamo disposti a su perarli ed a metterci all'avan guardia. "Per ridurre la tracotanza teu tonica dobbiamo acquistale BONDS, BONDS e BQNDS. Vostro Dev.mo Cav. FRANCESCO ROMA Pres. della Div. Ital. Spiegazioni necessarie La Sicurezza di questi Bondf è la migliore in tutto il mondo Ne è garanzia tutta la immensi ricchezza della Nazione. L* Interesse ò alla rata del 1 j per cento pagabile ogni sei mesi Alla Scadenza il Governo degi Stati Uniti pagherà in totale pei il valore emesso l'ammontare d questi Bonds. (Nel caso v'abbi sognasse denaro prima del ter mine della scadenza andate prò ; so qualsiasi banca. Potrete otte nere subito il denaro). Due generi di Bonds vengono emessi : quelli al portatore e quel li registrati. Bonds al portatore": Sono e messi in cartelle da SSO, SSOC SIOOO, ecc., con cuponi per l'in teresse. Non dovete far altro eh tagliare i cuponi alla scadenza incassare gli interessi. Qualsias Banca od Ufficio Postale pagher l'intero ammontare di detti ci ]>oni alla presentazione. Bonds Registrati: sono enne, si in cartelle da SSO, SSOO, sloo< ecc., vengono registrati presso 1 Tesoreria degli Stati Uniti i Washington col nome dell'acqu rente. L'interesse su ques Bonds viene pagato dal Goverr degii Stati Uniti mediante chec i spedito per posta al proprietari ogni sei mesi. Questi checks pos sono essere incassati in qualsiasi posto. Altri dettagli Per maggiori dettagli parlate col vostro banchiere, Direttore delle Poste, il presidente della vo stra associazione od al Comitato locale del Liberty Loan. Proprio cosi', la congiura del silenzio Al Sig. Ricini della LIBERA PAROLA Tutti abbiamo notato e tutti continuiamo a notare il silenzio sepolcrale in cui vengono sepol to le operazioni militari e diplo matiche italiane, concernenti questa delittuosa guerraa; e tut ti, con una certa umiliazione, e nello stesso tempo con molto do loro, rassegnandoci al iato, ab biamo sperato che alla fine potes se nascere qualche cosa, da far ricordare, specie ai giornali a mericani, che l'ltalia non è un'e spressione geografica, che i suoi soldati non sono i soldatini di piombo importati dalla Germa nia, e che l'ltalia e gl'italiani, senza ampollosità e colla più grande modestia, qualità che e mergono solo, in chi agisce spin to da reale sentimento, hanno compiuto delle gesta, che so l'os sero state compiute da altri pae si, le 24 pag. dei quotidiani degli S. Uniti, non sarebbero state suf ficienti per 21 giorni di seguito a decantare e sminuzzare tutti i particolari degli eroi e delle lo ro eroiche intraprese. L'offensiva incominciala in ; Albania, l'acquisto di parecchi ; paesi, l'inoltramento di 30 mi glia al di là di Berat, con tutte le difficoltà di terreno da supe ralo, non hanno per niente scos sa l'apatia del giornalismo ame ricano; ed allora perdemmo quel la fiducia che avevamo nel fato, e dovettimo convincerci che il silenzio da essi tenuto è un silen zio doloso, colposo, studiato, for se voluto dalla propaganda tede sca. Noi vorremmo che si spiegas se il perchè il questo silenzio, sullo svolgimento delle nostre o perazioni militari e diplomati che; perchè i giornali americani, che consacrano, giustamente, pa gine intere per le eroiche gesta dei soldati degli Stati Uniti (fra i quali, del resto, si trovano qua si un terzo di italiani), non tro vino ii mezzo di dedicare alcune linee sul conto degli italiani, chi' combattono in Francia, Albania, Macedonia, Palestina, Russia ed al proprio fronte. Perchè i gior nali americani pubblicano i boi lettini di guerra di tutte le na zioni, incluse la Serbia, la Croa zia, la Grecia e non menzionano, 1 quasi mai, il bollettino di guerri compilato dallo Stato Maggiore i taliano. I giornali francesi in questi ul timi giorni hanno citato gl'italia ni come un l'attore molto potente 1 nelle operazioni al nord di Reim> ed al nord dell'Ailette. 1 giorna li americani non ne hanno nep v pure menzionato il nome. Di fronte a questa situazioni demoralizzante, vorremmo, coi la massima deferenza, rivolger* una preghiera all'on. Bevione, s< s egli non si trovi nella impossibi t lità di farlo, «li dare degli schia [ rimenti in proposito e di preten dere un po' di luce, la quale ri , dondeiebbe a vantaggio degli ita 1 liani, degli alleati e della caus: ■ comune, per la quale oggi stiann 1 combattendo. Che cosa gl'ltaliani d'Americ; 1 debbono pensare dei loro allea ti, se tutti i loro sforzi per aiti tare a salvare la libertà del mon do e la democrazia dei popoli ci vili, sono tenuti in non cale € peggio ancora, vengono abbande 0 nati a se stessi, coperti solo ci '■ un silenzio disprezzante? Già, a suo tempo, l'on. Bevic ~ ne, ringraziando questo gionw le del saluto datogli, mentre de te inandava la cooperazione dei cor e nazionali, e della stampa italiar s ,> in ispecial modo, nell'ardua edi j l ficile impresa che a lui era stat affidata, prometteva di fare op ra grata e proficua per il non 0, italiano all'Estero, la E noi gli saremo veramen '!' grati se riusciremo ad ottener mediante la sua valida oper 10 quella luce che finora ci è sta ;k négata. io | I NOI. ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni delia Grande Loggia DELLO STAIO DI PENNSYLVANIA PER L'ORFANOTROFIO E RICOVERO Ci fu segnalato a suo tempo un articolo circa la nostra iniziativa per l'Orfanotrofio e Ricovero, pubblicato nella "Stella d'ltalia" di Greensburg, Pa. del 28 set tembre scorso. L'articolo è dovu to alla penna del nostro egregio confratello Prof. C. Pitocchi, ed è importante anche perchè chi 10 ha scritto è stato per qualche anno il capo esecutivo dell'Ordi ne nello Stato di New York e perciò ha pratica e conoscenza delle cose dei Figli d'ltalia. La influenza dolorosamente imperante, che non ha voluto ri sparmiare la redazione del Bol lettino, ci ha impedito di poter rilevare appena dopo la pub blicazione dell'articolo quelle osservazioni in esso contenute, che, a parere dello stesso fratel lo Pitocchi, potrebbero anche es sere qualificate come teorie di slattiste, mentre noi le riteniamo soltanto come osservazioni be nevolmente contrarie. Rileviamo dunque adesso le osservazioni del Prof. Pitocchi, e crediamo necessario di farlo, perchè, se è destino che ogni ini ziativa specialmente ove por ti con se un qualsiasi onere fi nanziario debba avere degli oppositori, non vorremmo che questi traessero lena e coraggio eccessivi dalla parola autorevole dell'egregio nostro confratello. Constatiamo subito che il pro fessor Pitocchi non è contrario in massima alla istituzione di un Orfanotrofio. "Venga l'Orfano trofio egli dice come son venute le Borse di studio ila noi create negli Stali di New York e della Pennsylvania: si provveda con cure fraterne all'avvenire de gli orfani dei nostri fratelli, e si alleviino le sofferenze dei vecchi e degli inabili al lavoro. L'Ordine si circonderà di luce novella ed i suoi gregari diverranno immense legioni." Siamo dunque d'accordo che l'Orfanotrofio è non soltanto uti le, ma necessario; e mentre esso benefica le famiglie dei nostri as sociati, ridonda a lustro e decoro dell'Ordine intero. Ma aggiunge 11 Prof. Pitocchi: "Una vecchia esperienza, la quale dovrebbe es serci di guida e di ammaestra mento, ci insegna che il costrui re una scuola, 1111 ospedale, 1111 orfanotrofio od altre istituzioni del genere, è ifien che niente se non si provveda in tempo ai fon di indispensabili per una regola re e normale funzione della fi filantropica istituzione. E questo è anche il parere dei dirigenti dell'Ordine in Pennsyl vania; ma è ovvio che una casa non si incomincia dal tetto ma ma dalle fondamenta. Se non ab biamo un fabbricato per l'Orfa notrofio, come possiamo pensare a farlo agire? Le nostre pratiche tendono ora a costituire il fondo per le spese d'impianto. Quando sarà raggiunta la somma neces saria a tale scopo, allora sarà il caso di studiare la forma e il mo do per assicurare il fabbisogno per il mantenimento. Un passe dopo l'altro, senza correre trop -1 1)0 ed affannarci fin dal princi pio, ricordando il vecchio prò verbio, che dice: "Adagio adagit si fa un bel cammino." Senonchè quella che noi chia miamo benevola opposizione de fratello Pitocchi trae la sua ori gine unicamente dal ricordo che 1 egli ha di un vecchio impegnt ) dell'Ordine. E questo impegni consiste nella decisione della Su 1 prema Convenzione di Philadel ■ phia del 1915 da lui ricorda - ta con la quale fu accettati - in massima la proposta di ui - Orfanotrofio unico per tutti gl > Stati. "Che cosa si è fatto nelle sus 'seguenti Convenzioni in Nev Haven, Conn. e in Cleveland - Ohio.? Non vi assistemmo e 11 _ ignoriamo le conclusioni." Cos scrive in seguito il Prof. Pitoc Se egli avesse seguito le pub a blicazioni fatte sull'argoment - dal Bollettino Ufficiale dell'Oi * EXTRA! RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 901-903-905 So. Bth STREET*. 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Noi non siamo né ci sentiamo divisi, poiché.un solo ideale ci anima ed una sola fede ci spinge all'azione. Noi vorremmo quindi un Orfanotro fio unico per tutto l'Ordine dei Figli d'ltalia." E sta bene. Ma quando la Su prema Convenzione non ha volu to farlo; quando essa ha detto ai singoli Stati: "Fate voi l'Orfa notrofio," dobbiamo noi rimaner cene inoperosi? Non crediamo. Abbiamo di questi giorni ancora una prova della necessità di tale istituzione per il nostro Ordine. La terribile epidemia, che ha portato il lut to in tante e tante famiglie, ha fatto un impressionante numero di orfani, e la stampa americana ne è allarmata. Ve ne sono molti, moltissimi, di fratelli nostri, e ad essi bisogna aggiungere gli altri che han perduto il padre sui campi di battaglia. Perciò non è più tempo di di scutere, ma di agire: e noi fac ciamo appello alla cooperazione di tutti, specialmente degli uomi ni colti e di buona volontà come il Prof. Pitocchi. L'ACCOGLIENZA DEI FIGLI D'ITALIA DI PITTSBURGH AI NOSTRI SOLDATI. Il fi corrente giunse a Pitts burgh un drappello di bersaglie ri senza che nessuno ne fosse preavvisato. Ad onta che per mi sure sanitarie ogni riunione fos se stata proibita, stante il dila gare dell'influenza spagnuola, le Logge dei Figli d'ltalia fecero del loro meglio per far degna ac coglienza ai nostri soldati. Essi furono portati in trionfo e co perti di fiori, di baci, di regali, di ricordi. Se la proibizione per gli assem bramenti non fosse stata in vi gore, l'accoglienza ai nostri sol dati in Pittsburgh avrebbe se gnata una data storica. Al since ro, espansivo entusiasmo latino, gli americani rimanevano a boc ca aperta, e nell'animo loro si aon dovuti convincere che il cuo re d'ltalia è pari alla inente: i svegliato, sincero, attivo, entu i siasta. Le Logge del nostro Ordine ! han consegnato a ciascun solda to una dedica con $15,00, a cia > scun sottufficiale con $20,00. A > gli ufficiali fu offerto un ogget to artistico. Tutti poi facevano - a gara per avere un soldato, con - durlo a casa e colmarlo di genti ) lezze e di accoglienze. La sera del 7 gli eroi del Car - so e del Piave sono ripartiti tra 1 una pioggia di fiori e di evviva, - vivamente commossi per le acco glienze ricevute dai componenti nostro. 3 SOMME PAGATE DAL F. U. M. PER I DECESSI DAL - 1.0 AL 30 SETT. 1918. Marino Filippo della loggia Due 1 Palme N. 189 S4OO. ; Marinelli Luigi, della loggia La 1 Vittoria N. 731 SIOO. Maletta Santo, della loggia Civi-~ ca Italiana N. 762 S4OO. D'urso Francesca, moglie del fra '■ tello Panarello Antonio, della loggia Pittsburg N. 74 S2OO. Facchino Pietro, della loggia Giu seppe Garibaldi, N. 613 S4OO. Micozzi Alfredo, della loggia '■ Francesco Crispi N. 652 S4OO. 0 Colazzo Giuseppina, moglie del fratello Veneziale Vincenro.