LA LIBERA PAROLA
(The Free Word)
PUBLISHED FVPRY SATURDAY
by
A. GIUSEPPE I>l SILVESTRO
KDITOK-IN-CHIEF
906 Carpenter St. Phila., Pa.
B.U Phone. W.'.nut 74-72
Anno 1. - Agosto 24, 1*»1H - No. I"
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LA ÜBERA PAROLA
li in «in
Il Signor Francesco Cacciutti
di Lansdale. Pa., ha l'incarico d
rappresentare il nostro giornaù
in quella cittadina e contrade ii
mitrofe.
Egli è autorizzato a sollecitar*
avvisi ed abbonamenti ed a ri
scuoterne l'importo.
Data la popolarità che il signoi
Cacciutti gode in quella coloni*
italiana, ogni nostra raccoman
dazione riesce superflua.
Renovo, Pa.
20 Agosto.
INIZIAZIONE IN MASSA
(F. M.) N elle ore pomeri
diane di domenica scorsa, 18 cor
rente, nella sala Cavalieri di Co
lombo, si riuniva in seduta oidi
nana la loggia dell'Ordine Figi
d'ltalia, YittoìMo Alfieri, No. 146
per procedere alla iniziazione ir
massa di circa 50 nuovi soci. Sic
come in pari data si festeggiava
in un villaggio vicino, un batte
simo che tenue lontani dalla Sa
la una quindicina di nuovi soci, i
numero degli iniziandi fu ridotte
a 84.
Per l'occasione erano interve
nuti, oltre al Grande Curatori
dello Stato signor Salvatore Lo
iacono, dalla loggia Ufficiali Ber
saglieri N. J3B di Williamspoi
Francesco Marchese, Venerabili
e Pietro Di "Marco; dalla Eroism<
No. 600 di Emporium i signor
Calogero Vassallo e Santo Lega
to, venerabile e assistente vene
rabile; e dalla Giosuè Carducc
No. 149 di Lock flaven i signor
Vincenzo Astolfi e Gaetano D
Giorgio. Assunse le funzioni d
Araldo il Grande Curatore.
Finita la cerimonia d'iniziazio
ne il Venerabile dell'Alfieri Anto
nio Di Lorenzo, commosso pe
la splendida riuscita della funzio
ne, ringraziò il Signor Loiacon»
per la sua opera prestata, ondi
fossero ammessi tanti soci in un:
sola volta, e lo ringraziò altres
della sua presenza. Ringraziò in
fine i soci delle altre logge e po
scia invitò a parlare il Grand
Curatore Salvatore Loiacono che
accolto ed interrotto da fragoros
applausi, parlò dell'Ordine e de
suoi ed in ultimo, in nomi
del Grande Concilio, consegnò in
anello d'oro con il nostro emble
ma al socio Salvatore Perrinell
per avere portato in loggia 3!
nuovi soci e, in nome e per con
to del socio Pietro Ignozzi, chi
que dollari in oro al signor Saba
tino Sabatini per averne portai
12. Parlarono anche, tutti ap
plauditi, Francesco Marchese
Calogero Vassallo, Santo Legato
e V. Astolfi.
Prima di chiudersi la cerimo
nia, pei- acclamazione fu votato e
spedito il seguente telegrammi
al Grande Venerabile dello State
Giuseppe Di Silvestro:
"Loggia Vittorio Alfieri No
149 di Renovo iniziando in massa
344 fratelli, rivolge pensiero sue
Duce Grande Venerabile Giusep
pe Di Silvestro.
"Antonio Di Lorenzo, Ven."
Ai soci ed agli invitati furono
serviti dei rinfreschi.
Al pranzo e cena offerte al
Grande Curatore in casa del Si
gnor Di Lorenzo, parteciparono
Francesco Marchese, P. Di Mar
co, A. Di Lorenzo, M. Pagnotta,
Ferdinando Collanti, Domenico
Sette, Salvatore Perrinelli, Rocco
Izzo, Pasquale Scambone e P. I
gnozzi.
Per agevolare la digestione dei
forestieri fu messa a loro dispo
sizione l'automobile del signor
Giovanni Polito e, senza che i pa
li telegrafici ne soffrissero gli ur
ti, furono visitati parecchi paesi
circonvicini.
Cleveland, Ohio.
19 Agosto.
CAMBIAMENTO DI DITTA
(P. C.) Il Signor Florindo
Luccioni, il re degli spaghetti ché
ad Union town, Pa. dirigeva il Ri
storante Mazzini, è stato nomi
nato Presidente della "Roma Re
staurant Coi-poration".
Trascrivo intanto quanto "La
Voce del Popolo", settimanale di
qui, dice a questo proposito:
"Il Ristorante Roma sotto nuovo
'management'
Il Ristorante Roma, il vecchio
■oOOOQOCKXJOOOOOWN^OOOCKSHXKiaOOWKIDOOOOOeraXW^^
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Lo- ■«x"" ?"'• .tr°^oooooooooooooooooo«oooooooooooo!^oooooooo<^<^oooooooooooooooo<»^ooo«c<>woo^ J^ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo«K.S
e popolare locale Italiano, viene
ora gestito da una corporazione
Italiana, organizzata sotto il no
me di "Roma Restaurant Cor
poration".
La nuova Compagnia ha acqui
stato tutti i diritti dei proprieta
ri signori Domenico Portinaro e
Florindo Luecioni. Quest'ultimo
rimane il Presidente della Com
pagnia e direttore della cucina, il
"management" della sala è stato
affidato al signor Monaco, che è
PALESTRA DEL PUBBLICO
Le fetonti! iti tulio degrindlpesodentl
Sempre in omaggio alla nostra
imparzialità e correttezza gior
nalistica pubblichiamo quanto
appresso da cui esula ogni nostra
responsabilità :
COMUNICATI
DOMANDO LA PAROLA
Sia permesso anche a me di in
terloquire nella quistione sorta in
seno all'Ordine degli Indipenden
ti. Qualcuno potrebbe obbiettar
mi che non ho il diritto di inter
loquire in merito, poiché non ap
partengo a quell'Ordine. Ma io
ripeto che la quistione che tutto
ra si agita o che bolle silenziosa
mente nella pentola, non è di ca
rattere privato sibbene di pub
blico interesse, ed è perciò che
non posso essere tacciato di in
truso se me ne occupo un tantino.
Innanzitutto approvo incondi
zionatamente la lèttera di dimis
sione del Dr. D'Aloia, ex Com
missario Speciale colle mansioni
di Grande Venerabile, degli In
dipendenti.
In essa non vi sono frasi "nien
ti" e triviali, come è parso al Dr.
Ricciardi che se n'è scandalizza
to, forse senza motivo; ma ne
balza un grido di un'anima che
ha posto tutta la sua buona vo
lontà a riorganizzare un'lstitu
zione che minaccia di crollare mi
seramente al primo soffio di ven
to e che venne ridotta a questo
stato di obbiezione da pochi rim
bambiti e da alcuni parassiti, che
ai primi han tenuto il sacco, spre
mendo fino all'ultimo quattrino
che trovavasi in cassa.
Il Dr. D'Aloia vistosi nell'im
possibilità di poter liberare que
st'Ordine da certe nefaste in
fluenze, per non rendersene com
plice, se n'è allontanato sdegno
samente ed ha fatto bene, anzi
(lenissimo.
Ogni comunità ha il governo
che si merita ed i cugini Indi
pendenti avranno un Grandt
Concilio conforme ai meriti loro.
Purtuttavia, questo rapide
sfacelo ci appare siccome un fe
nomeno strano. Appartengono a
gli Indipendenti operai e lavora
tori coscienti ed onesti che non
mancano di carattere e di digni
tà. Perchè non si ribellano a quei
pochissimi facinorosi e non li cac
ciano via a pedate come tanti ca
ni rognosi?
Avanti, egregi cugini, uno
scatto di energia! epurate il vo
stro Ordine, e quando questo a
vrete fatto, ricordatevi che esi
ste l'altro Ordine, quello genuino
e puro, il Grande Ordine dei Figli
d'ltalia; quello che raccoglie sot
to la propria bandiera tutti gli
italiani sparsi oltre i confini del
la patria; affiliatevi ad esso ed in
tal modo avrete contribuito a
rendere più rispettato il nome i
taliano in queste terre.
Se divisi siam canaglia
Stretti in patto siam potenti
Questo distico dell'lnno di Tu
rati dovrà essere il motto da inci
dere tra le pieghe del nostro ves
sillo,
I grandi papaveri, i cosidetti
prominenti, nulla fanno nel no
stro interesse e chi Sf illude, è
un ingenuo; i capitalisti non fa
ranno mai gli interessi degli o
perai, come i gatti non potranno
mai mostrarsi verso i topi teneri
ed affezionati.
Lungi da noi dunque tutti co
loro che o per interesse bottegaio
o per sciocca ambizione, vogliono
tenerci divisi.
II segreto del benessere e lo
sviluppo di qualunque organiz
zazione sta nel lavoro armonico
e nell'accordo di tutti i membri
che la compongono; il benessere
della nostra Colonia non lo po
tremo ottenere fino a quando noi
operai non avremo messo da par-
un esperto del mestiere, avendo
avuto già la direzione dei miglio
ri ristoranti di questa e di altre
città.
11 locale è ora in via di restau
razione, e forse dovrà chiudersi
per pochi giorni, finché non vie
ne messo tutto a nuovo, di modo
che non avrà da invidiare nulla
ai migliori ristoranti dei grandi
"Hotels" della città.
In seguito ne riparleremo, av
visando gli Italiani per la grande
apertura."
te certe piccole rivalità. Soltanto
in questo prendiamo esempio dai
capitalisti, i quali in privato non
I si possono vedere, ma quando
trattasi di far prevalere «li in
teressi comuni, si addimostrano
come un solo uomo, e le loro di
scordie cadono come per incanto.
Nicola Rivano Asti
Phila., Pa., 20 Agosto 1918.
♦ * ♦
Preg.ro Sig. Direttore
de "La Libera Paiola"
Pregola di dai' posto sul suo
pregiato giornale a questa mia,
in risposta ad un comunicato di
A. D'Aloia.
Nel ringarziarla, sentitamente,
gradisca, Signor Direttore, i sen
si della più alta stima
di Lei Dev.mo
LUIGI RUSSO
In un comunicato apparso sul
suo giornale in data 17 c. m., a
firma A. D'Aloia, con sorpresa ho
letto una parte che mi riguarda,
e siccome essa non risponde alla
verità, tengo a dichiarare che
l'asserzione, fatta dal D'Aloia,
tende semplicemente a nuocere la
dignità di amici, i quali tengono
tanto alla sincera e schietta ami
cizia che 112t v ofessano per il Di'.
Giovanni Ricciardi.
Infatti, il D'Aloia asserisce
che io abbia detto a lui, che con
la pace fattasi con i Figli d'ltalia,
questi avrebbero garentito dolla
ri 14.000 al Dr. Ricciardi.
Smentisco assolutamente simi
le fandonia perchè io non mi son
1 mai sognato neanche di pensar
lo, e perchè a me non costa, e
invito il D'Aloia, sulla sua one
stà, a smentire che io abbia detto
ciò.
E' questo che io asserisco la
verità, Signor D'Aloia?
In riguardo agli Indipendenti
di unirsi con i Figli d'ltalia, in
un colloquio avuto luogo tra me e
il D'Aloia, siccome a quell'epoca
i erano sorti dei dissidi tra una
Loggia e il Grande Concilio, io
1 dissi che se si fossero verificati
altri incidenti da portare lo sfa
celo nel nostro Ordina, sempre
per la Loggia in questionò, sareb
be stato meglio che avessimo
propugnato la fusione; e il Si
gnor D'Aloia ini rispose: "io cer
to non ci farò una bella figura
perchè attualmente sono Grande
Venerabile. Se volete far ciò, la
sciate che io mi dimetta, e vi
seguirò".
Corrisponde ciò alla esatta ve
rità, Signor D'Aloia?
Nessuno poi vi il diritto
di polemizzare con chi vi piace,
ma però non fate entrare delle
persone che tengono molto a cuo
re la propria dignità e finché le
vostre asserzioni rispondono alla
verità, tanto di guadagnato; al
contrario usando i mezzi termi
ni e i sotterfugi, il pubblico che
legge non si farà un esatto giu
dizio su ciò che voi dite, e non vi
prenderà sul serio.
Con ciò non intendo più rispon
dervi, checché possiate in seguito
dire, perchè i vostri latrati non
tangono la dignità ed onorabilità
di
LUIGI RUSSO
* * *
Signor Direttore de
"La Libera Parola"
Fiducioso di quella imparziali
tà alla quale s'informa ogni suo
atto, la prego di pubblicare que
sto mio scritto che, sebbene dal
la forma piuttosto vivace, mi au
guro la discussione non vorrà de
generare in una polemica perso
nale.
E' risaputo che l'acqua immo\;
bile imputridisce e quindi, quan-
I do si prescelta l'opportunità di a
j gitare QUPL stagnante delle no
stre coloTìf è sempre consiglia
LA LIBERA PAROLA
bile perchè da buoni igienisti, si
eviti che dei miasmi si sprigioni
no dalle paludi.
Dai diversi comunicati del Si
gnor D'Aloia, comparsi sulle co
lonne del suo giornale, contro
quel galantuomo del Dr. Ricciar
di, io debbo affermare che il D'A
loia mentisce. Dal primo giorno
che l'ho conosciuto mi è stato
cordialmente antipatico e con lui
non ho avuto mai a che fai e per
chè è una persona che non ('a ca
i-attere.
Essendone stato l'organizzato
re, io fui nominato Deputato di j
una loggia dell'Ordine Indipen
dente; anzi, per il mio lavoro eb
bi anche un diploma di be
nemerenza. Io mantenni tale ca- [
rica fino a quando fu nominato j
il D'Aloia a Grande Venerabile.
Poscia costui, credendo alle insi
nuazioni di qualche farabutto,de
stituì me e nominò chi l'aveva
messo contro di me.
Che cosa potete mai aspettarvi
da un uomo che senza neanche a
vere investigato su fatti riferiti
glisi offende un galantuomo, co
me ha fatto nel caso mio?
Non alzi perciò la testa, il D'A
loia, perchè non gli capiti male
con i presenti caporioni che a
stento lo tollerano. Prima di lan
ciare delle offese ad un galantuo
mo come il Dr. Ricciardi si passi
una mano per la coscienza e re
citi il meaculpa.
LOUIS CUTILLO
* « *
Da più giorni, tutto sbuffante
e smaniante, gira per le vie del
la Colonia Giovanni Calcavee
chia, con uno -scritto in mano,
che fa leggere a tutti, e si consola
quando fa rilevare che mi frizza
con gii epiteti ili Chimico, Dotto
re, Farmacista, ecc.... Forse ne!
pubblicargli il trafiletto, il diret
tore del giornale taglierà o meno
tale piccineria, ma egli l'ha
scritto. Ora una domanda. Come
la gira e come la vota io sono
farmacista laureato all'l Diversi
tà di Napoli, e registrato all'Uni
versità di Pennsylvania; potreb
be dirmi il Sig. Calcavecchia,
qual'è la sua arte, professione, o
sia pure mestiere? Fotografo, 110
di certo; Sarto? ma via le ama
nuenze di Kirsehbaum non tutte
sono sarti e lui meno degli altri;
se poi è sarto chi imbastisce un
gilè o chi regge la candela quan
do altri si confeziona una scias
se, allora Calcavecchia è sarto.
Direte: perchè fa dello spirito?
La risposta è semplice: Fa le ca
priole per far sorridere Don Ro
drigo addolorato.
Don Rodrigo, caro Calcavec
chia, diffidimene sorriderà più;
egli l'ultimo sorriso l'ha abbozza
to quando, dopo due giorni di cal
de lagrime versate sul gilet del
Compare, ha indotto il Supremo
Concilio a mettemii sotto Su
premo Comitato Arbitro! Quan
ti onori alla mia modesta perso
na! Ma quel sorriso, signor Cal
cavecchia, è una smorfia, un ca
chinno, perchè egli sa, come tutti
sapete, che certi giudizii non so
no che trionfi, per l'imputato;
certo condanne, anche se mani
polate in precedenza, segnano
l'apoteosi del condannato e co
prono d'ignominia gli accusatori,
strappandone la maschera, e ri
velando meglio al pubblico il li
vido di certe eere vigliacche.
Compatisco 'da un lato però il
Signor Calcavecchia. Egli qual
che cosa doveva dirla; Don Ro
drigo sarà montato su tutte le fu
rie a seguito del mio comunica
to di Venerdì scorso, ed allora
Calcavecchia ha fatto le caprio
le ed ha scritto l'articolo di smen
tita. E voglio smentire io prima
di lui: Calcavecchia non disse:
"Il Dottore sta facendo certe fi
guracce: si sta mettendo proprio
con la faccia nella m...." lo l'a
vevo tradotto nel linguaggio de
gli uomini, mentre egli aveva
detto: "'0 tuttole sta fachienne
chiette figulacchie; se sta met
tenne plopio c' 'a facchia din' 'a
m ..." E ci sarebbe voluto l'in
terprete.
Questa la mia smentita; dal
suo comunicato, poi, mi regolerò
per la settimana ventura.
Un'altra ragione ci sa\;à che lo
ha reso polemista: il desiderio di
immortalità a mezzo della stam
pa!
Via!, la !.. sci in pace la stampa
e la pubblicità e per questa volta
il pubblico ed io gli perdoneremo
le capriole al Sig. Calcavecchia!
Lasci stare lo spirito dove si tro
si rannicchi dietro quella li
cenza tecnica, che mai vedemmo,
e ron si curi dei chimici, dei far
macisti e dei dottori ; l'amanuen
za sarto di Kirschbaum 11011 vada
più su dell'inforcatura dei calzo
ni e cerchi altri mezzi per rad
dolcire le sieste di Don Rodrigo.
11 suo non è agire indipendente;
io, solo io parlo, lotto e agisco da
me; io non attendo remunerazio
ni, nè cerco di piacere ad alcuno;
la schiera dei miei amici si la
sempre più fitta ; ma io non giro
il mio sguardo per sapere quan
ti sono; no; guardo dritto, e nes
suno e nulla varrà ad abbatter
mi; neppure le capriole di Calca
vecchia.
Senza rancore, però, per ri
sparmiargli fatica, avverto il Si
gnor Calcavecchia che Don Ro
drigo non riderà ; egli sa che non
può ridere per la stessa ragione
per cui mai rise Filippo Secondo
alle moine ed alle capriole dei
suoi giullari.
Alfredo D'Aloia
Abbiamo ricevuto, in proposi
to, un comunicato del signor Gio
vanni Calcavecchia the, per man
canza di spazio, rimandiamo al
prossimo numero.
Sono anche rimasti sul tavolo
di redazione altri scritti che non
hanno trovato posto in questo
numero: la risposta di Cesare Sa
batini di Paulsboro, N. J., all'avv.
Strizzi che è in nostro possesso
da circa due settimane; un comu
nicalo di (ì. Bruno di Washing
ton, 1). C., ecc. ecc.
Se ognuno si limitasse a non
abusare di noi e del limitato spa
zio del nostro settimanale, riusci
remmo ad accontentare tutti; ma
il più delle volte, specialmente
negli spunti polemici, si scrivono
delle intere colonne che non di
cono nulla o si ripete dieci volte
la stessa cosa.
(n. d. r.)
COMUNICATO"
Riceviamo e pubblichiamo:
La Ocean Floating Saie C 0.,,
Inc., di Chicago, 111., con capitale
di dollari 2,500,000,00 si pregia
annunziare a tutti i suoi azionisti
della città di Philadelphia e din
torni di avere aperto un ufficio
succursale in questa città al nu
mero 413 S. Bth St. per maggior
convenienza di tutti coloro i qua
li avessero da transigere qualche
affare importante.
Avverte pertanto di non con
trattare alcuna compra se non
con agenti autorizzati, i quali so
no forniti di tutto ciò che è ne
cessario per comprovare la loro
connessione con la Compagnia.
Si pregia inoltre annunziare
che dentro il venturo mese di set
tembre, il signor Menotti Nanni,
inventore della Cassa Forte In
sommergibile, darà nelle acque
del fiume Delaware una nuova
grande dimostrazione della sua
ormai nota e conosciuta invenzio
ne, facendosi rinchiudere dentro
!u pesante cassaforte di acciaio,
' colare a fondo delle acque per ri
tornare poi alla superficie in po
chi minuti. 11 giorno esatto della
dimostrazione verrà annunziato
alla colonia della città e dintorni
a mezzo di questo giornale.
Ocean Floatinjj Safe Co.. In.
BANKS'ù i
BUSINESS",!» i
COLLEGE
Senza prepara/lone. le opportunità'
' In <itn<»n<!«• d'affari sono pochi
I «radumi dalla nostrascuola oe -I Man !
no posi/.loni Importanti. La \ la, del
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