La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, July 27, 1918, Image 1

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    Published and distributed under permit No. 500 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Pa., by order oi the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gen.
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVAtSJTI SEIIVI PRE, CON LA Fl AC CO LA IN F»LJGrvJO
"Entered as second-class matter April 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". LA LIBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 15
UNA DOVEROSA INIZIATIVA
!La scorsa settimana, proprio
nel momento di andare in mac
china il giornale, ci pervenne un
Comunicato del R. Console che
oggi sentiamo il dovere di ripor
tare nuovamente:
"Dal Comando Supremo, Uffi-
I ciò centrale doni e propaganda,
mi perviene il seguente appello:
Recente gloriosa difesa terri
torio nazionale magnificamente j
fusa con difesa nazionale princi
pi ideali di civiltà inducono que
sto Ufficio organizzare grande
manifestazione con larga distri
buzione doni e premi nostro eroi
co Esercito. Prego V. S. d'iute
; lessare codesta patriottica colo
li nia italiana di aderire a tale tri-
R buto di riconoscenza eventual
p mente inviando telegrafica offer-
V ta di danaro da convertirsi in do
ni".
Mentre fidenti per esperienza
nei sentimenti generosi e di
schietta italianità dei connazio
nali di Philadelphia, io ben vo
'? lentieri rendo di pubblica ra
'i gione questo patriottico appello
1 col tramite cortese di codesto pe
riodico, informo che presso il
1 Consolato è aperta al proposito
| un'apposita osttoscrizione.
Con distinta considerazione
11 Regio Console
POCCARDI
* * *
Il nostro Console ha ragione;
;f allorché trattasi di opere filan
? tropiche e patriottiche si può ben
E fare sicuro assegnamento sulla
| colonia di Philadelphia, e noi
I possiamo affermarlo con tutta
| sicurezza, noi che siamo edotti
| dall'esperienza del passato.
Purtuttavia vegliamo rivolge-
I re due parole ai nostri connazio
£ nali, non per esortarli a concor
1| rere a questa nuova manifesta
la zione, ma per ricordare ad essi
3 che mai, come oggi, furono chia-
V mati all'adempimento di un do
li vere più nobile e più santo.
Per lo innanzi, quando abbia
| mo partecipato a pubbliche sot
[ toscrizioni a beneficio dei profu
ghi o della Croce Rossa o delle
vedove e degli orfani dei morti in
guerra, abbiamo obbedito ad un
sentimento di pietà verso i soffe
renti. Oggi invece siamo chiama
ti a mt strare tutta la nostra ri
conoscenza, tutta la nostra pro
fonda gratitudine ai nostri valo
rosi soldati che, da circa quattro
i anni nelle trincee, condannati ad
t una vita di stenti edi sacrifici,
p quando odono la tromba guerrie
i ra che li chiama al cimento, bal
zano fuori alla luce del giorno e
combattendo con indomato valo
re, fanno un argine insuperabile
■ alle sterminate orde dei barbari
che vorrebbero ad ogni co:,to in
vadere le nostre belle città, i no
stri piani fertili ed übertosi.
Ai nostri cari militi che, col
sorriso sulle labbra e sulla fron
te l'aureola della gloria, fanno
olocausto alla patria della loro
giovinezza fiorente, noi dobbiamo
mostrare con fatti che gli occhi
nostri ansiosi e l'occhio vigile
della patria sono costantemente
rivolti su di essi, e quando di ciò
saranno consapevoli, combatte
ranno con più ardore, con più ;
slancio, con maggiore eroismo.
Ecco perchè dobbiamo rispon
dere col piii sincero entusiasmo
all'appello del Comando Supremo
del nostro Esercito, ed inviare ;
generosi e molteplici doni ai sol- !
dati che, a costo di sangue e di
sacrifici, nella recente offensi
va, han saputo rintuzzare la
E baldanza nemica. E quando essi
sapranno che la Nazione ed i fra
telli lontani adempirono verso di
loro a pagare un debito di rico
noscenza, oh ! allora non crede
ranno più di vivere dimenticati
tra le gole dei monti e sulle rive
del fiume eternamente battuti dal
piombo nemico; allora non più
attecchirà nei loro animi la insi
diosa propaganda disfattista, e
negli scontri e negli assalti, a
vranno sempre presente, come u
ny. nuova visione,il solenne giura
mento del grande poeta-soldato:
Io vi giuro che, per ogni tratto
mantenuto, per ogni pollice ri
EXTRA!
RISPARMIATE MONETAI
Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio
P. LA BOCCETTA
901-903-905 So. Bth STREET . PHILADELPHIA, PA.
ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo.
Vesti per tfiovanette, Vestiti per ragazzi. Caiucie, Camicette, Sottane,
Cappelli ed altro.
——s—
preso, per ogni linea spinta più
innanzi, là dove avrete puntato
il piede, la patria bacerà Pini
pronta.
E questo pensiero, questa vi
sione centuplicherà le loro forze
ed il nemico, vinto e fiaccato, sen
tirà tutto il peso della latina vir
tù.
Noi vorremmo che si centupli
cassero le nostre energie, che il
nostro cuore fosse tutto pei no
stri soldati e per le vittime della
guerra, e perciò facciamo voti
che la nostra parola avesse la
; forza di penetrare nella più ri
posta latebra dell'anima e che
tutti rispondessero all'ultimo ap
pello, inviando doni ai soldati,
per poter dire ad essi : Accettate,
0 fratelli, che della guerra siete
1 martiri ed il più valido soste
gno; accettate l'obolo della soli
darietà fraterna e del nostro a-
Imore por ve' che non conosce
confini ! Accettatelo come prova
dell'infinita gratitudine che a voi
ci lega, e come prova eh « l'odiato
nemico verrà scacciato al più
presto dal sacro suolo delia pa
tria e che i nostri fratelli irre
denti siano ricongiunti al sacro
amplesso della Gran Madre co
mune.
Connazionali, in tutte le mani
festazioni patriottiche del passa
to, la nostra Colonia ha tenuto
sempre uno tra i primi posti, è
marciata sempre all'avanguar
dia. Oggi, in questa nuova mani
festazione, che costituisce per
gli italiani il più sacro dei doveri,
questa Colonia non deve rimane
re neghittosa, ma deve mostn
degna del suo patriottismo e del
le tradizioni del passato.
LA LIBERA PAROLA
Pei Mira eie in ili
Regio Consolato d'ltalia
Phila., Pa., 22 Luglio 1918
Col tramite cortese di cotesto
periodico mi pregio portare a co
noscenza della colonia che la Re
gia Ambasciata corrispondendo
al desiderio dei connazionali, e di
generosi Americani, dai quali
pervengono continue oblazioni a
favore di opere di assistenza ci
vile in Italia ha disposto a mez
zo della Banca d'ltalia, le seguen
ti rimesse telegrafiche:
Lire 100.000,00 a S. A. I. R.
la Principessa Duchessa d'Aosta-
Moncalieri, a favore dei mutilati.
L. 200.000,00 a S. E. il Presi
dente del Consiglio dei Ministri
a favore dei profughi delle Pro
vince invase.
L. 100.000,00 al sanatorio dei
bambini tubercolotici, figli dei
combattenti.
L. 100.000,00 al Conte Enrico
di San Martino, Presidente della
Federazione Nazionale dei Co
mitati di Assistenza ai soldati
ciechi, storpi e mutilati.
L. 50.000,00 alla Principessa
Aldobrandino a favore del Comi
tato Pro-Ciechi.
Il Regio Console
POCCARDI
PATRIOTTISMO
DI UN GRANDE
L'ex Presidente Teodoro Roo
| sevelt ci offre un mirabile esem
pio di patriottismo. Egli ha da
to un largo contributo alle
Nazioni alleate, pugnanti per la
gran causa della civiltà.
Quattro figli dell'illustre uomo
son partiti per la Francia, a com
battere all'ombra della gloriosa
bandiera dalle striscie e dalle
stelle, e già, fin dai primi tempi,
si son mostrati di quella tempra
rude e genuina onde si forgiano
: gli eroi.
Giunse dapprima il grido del
la prima vittoria aerea del figlio
Quintino e la grande anima pa
terna si sentì come inondata di
i gioia e di legittimo orgoglio ; ma
le notizie che si susseguirono, se
! furono parimenti gloriose, non
erano liete.
Qualche settimana fa si appre- '
se, qui in America, che un altro
dei figli di Roosevelt, il maggiore
Theodore, era rimasto grave
mente ferito al braccio da una
scheggia di mitraglia e che il
medico temeva di dover ricorre
re all'amputazione; solo pochi
giorni dopo un'altra notizia an
cora più grave: Quintino, l'avia
tore Quintino, in un altro scon
tro con due aeroplani nemici, pu
gnando valorosamente, cadeva
da eroe.
In seguito, notizie ulteriori, a
privano l'adito ad un barlume di
speranza sulla sorte del bravo
aviatore e noi facciamo voti ar
dentissimi che la speranza non
venga delusa, che il giovane cani-
RESTRIZIONI SULLA VENDITA
DEI GIORNALI
Il War Industries Board
ha emanata la seguente di
sposizione che è già andata
in vigore dal 15 corrente:
1. Non si debbono ac
cettale le copie non vendu
te o di ritorno;
2. Non si debbono dare
copie di saggio o copie gra
tis;
3. Non si debbono di
stribuire copie a nessuno
fuorché a quelli che lavora
no in redazione o quando è
richiesto dalla legge nel ca
so di reclame ufficiale;
•1. Non si debbono dare
più copie gratis a quelli che
mettono avvisi, eccetto una
sola ;
•>. Non si deve spedire
più nessun giornale di ri
cambio;
6. Non si debbono
I comperare giornali usati o
| all'ingrosso o alla minuta.
I rivenditori regolino il
numero di giòrnali che sono
loro necessari per la vendi
ta ed ordinino tante copie
per quante se ne vendono e
non più.
pione americano sia salvo, e che
il destino e l'avvenire lo riserbi
no a nuovi e più strepitosi trion
fi.
Però, dinanzi a tali fulgidi
esempi, sentiamo di dover rico
noscere che non è né vero nè giu
sto ciò che da taluni con troppa
frequenza si viene ripetendo e
cioè che nei cozzi tra popoli e po
poli, tra nazione e nazione, sol
tanto gli umili lavoratori sono
destinati al sacrificio, mentre i
favoriti della fortuna hanno sem
pre l'opportunità di sfuggire ai
pericoli.
La morte, specialmente sui
campi di battaglia, è una livella
trice inesorabile ed atterra in fa
scio, gli uni accanto agli altri, o
scuri operai e cittadini illustri
per censo e per coltura. Ne fa fe
de, oltreché il fato dei Roosevelt
e di mille altri, la spaventosa e
catombe dei nostri ufficiali supe
riori, generosamente immolatisi
per un ideale fulgente di giusti
zia e per additare coll'esempio,
alle schiere dei combattenti, la
via del dovere e della gloria.
I giovani Roosevelt meritano
la commossa ammirazione dell'A
merica e di tutto il mondo civile.
Nobil sangue non mente! Bfrnri
trovano un mirabile riscontro
nei figli di Ricciotti Garibaldi
che, al principio dell'attuale gi
gantesco conflitto, sui campi in
sanguinati delle Argonne, fecero
olocausto delle loro giovinezze
fiorenti !
Onore ad essi ! Onore ai geni
tori magnanimi che seppero in
culcare, nelle anime e nei cuori ■
dei figli, l'entusiasmo per le no
bili cause e uno sconfinato amo
re per la libertà e per la giusti
zia!
La morte del Conte della
Somagiia
In una comunicazione Ufficiale
ricevuta il 20 corrente da Roma,
nella capitale degli Stati Uniti è
stata appresa la notizia dell,'
morte del Conte della Somagiia,
presidente della Croce Rossa ita
liana.
PER MANCANZA DI SPAZIO
SIAMO COSTRETTI A RIMAN
DARE AI PROSSIMI NUMERI
ARTICOLI, CORRISPON DEN -
jZE, ECC.
PHILADELPHIA, PA., 27 LUGLIO, 1918
Comunicazioni
Esempi che possono
servire a tutti
Dall'Ufficio del Grande Vene
rabile dell'Ordine Figli d'ltalia
dello Stato di Pennsylvania tì
viene comunicato quanto segue :
"L'Ordine nostro, prima che si
sia potuto affermare vittoriosa
mente col consenso delle masse,
ha dovuto sostenere ardue lotte
perchè le sue buone intenzioni
fossero riconosciute ed il suo
programma fosse compreso da
gli italiani immigrati. E come
altrove anche in Pennsylvania.
I pochi volenterosi che in que
sto Stato ci eravamo consacrati
all'opera di volgarizzazione del
bello e grande ideale dell'Ordine,
che aveva una meta ben chiara e
definita: quella di riunirci tutti,
eravamo mal compresi, mal giu
dicati, derisi anche. L'unione de
gli italiani era un sogno; e noi
che volevamo l'organizzazione
della massa per eliminare il "pro
minentume", volevamo sostituire
la nostra alla prominenza altrui..
Con queste e simili armi siamo
stati combattuti; ma noi abbia
mo reagito, vigorosamente an
che, quando è stato necessario,
avvalendoci dei mezzi più adatti
che ci si offrivano per la nostra
propaganda; la stampa e la pa
iola. A questo apostolato noi ci
siamo dedicati attivamente, tra
scurando i nostri affari ed anche
le nostre famiglie. E sulle colon
ne dei giornali e nei pubblici co
mizi abbiamo fritto conoscere
l'Ordine, abbiamo risposto alle
critichi?, abbinine rintuzzato gli
avversari, abbiamo persuaso lo
inasse che non per mire egoisti
che ma per il supremo interesso
della nostra nazionalità no; anda
vamo predicando l'unione degli i
taliani. E così l'Ordine si è potu
to affermare.
Più tardi, senza averlo provo
cato, nè averci menomamente
contribuito, noi siamo stati coin
volti in un movimento ili seces
sione, che suscitato in altri Sta
ti, ha avuto la sua ripercussione
tra noi. Infatti anche in Penn
sylvania furono organizzata e vi
sono poche Logge dell'Ordine In
dipendente; ma nessuna di que
ste esiste che siasi distaccata
dall'Ordine regolare. Mai una de
fezione si è finora verificata nel
le nostre file.
Più tardi ancora la crisi di
sviluppo ci ha regalato taluni ele
menti, che fanno opera deleteria
in mezzo a noi, forse più degli
stessi avversari di una volta. Es
si possono dividersi in 2 gruppi:
1.0 - Individui di carattere inora
le turbolento, (non alludiamo af
fatto a tendenze politiche, che
tutti ammettiamo e 1ì; nettia
mo), i quali p:ire non abbiano
altro scopo che fomentare disor
dini 2.0 Ignoranti presuntuo
si o ambiziosi insoddisfatti, i
quali non veggono che le loro per
sone e mettono il loro egoismo al
di sopra di ogni interesse genera
le.
L'opera di costoro tende a sol
levare neile Ixigge uno spirito di
indisciplina, che ove dovesse I
persistere e generalizzarsi, se
gnerebbe la rovina della nostra
Istituzione. Se noi invece veglia
mo mantenete salda h. compa
gine dell'Ordine è necessario che
apprestiamo la più valida bar
riera difensiva contro questi*
nuova minaccia. E da questo Sta
to in cui sono così pocni da po
tersi contare sulle dita ì procedi
menti disciplinari elevati di uffi
cio, sentiamo l'obbligo di gittare
il grido d'allarme perchè la indi
sciplina sia combattuta a tempo
prima che dilaghi, e contro i
diturbatori siano applicate seve
ramente le leggi.
Noi che abbiamo studiato un
po la psicologia di costoro, sap
piamo che essi fanno molto asse
gnamento, per aver soddisfazio
ne nelle loro agitazioni illegali, su
questa minaccia : "Andremo al
le Corti". Essi sanno che spesso,
per non correre l'alea di un giu
dizio, si fanno delle transazioni e
delle concessioni, e da questo sta
to di cose traggono argomento
per far la voce grossa, pei - ribel
larsi alle nostre Leggi e per non
voler riconoscere le disposizioni
delle autorità superiori prese in
armonia con le leggi stesse. "An
dremo alle Corti". La minaccia fa
impressione; gli Ufficiali comin
ciano a guardarsi negli occhi e a
'domandare che cosa potrà acca-
ORDINE: FIGLI □' ITALIA IIN AMERICA
i della Grande Loggia dello Stato di Penna.
dere; l'Avvocato dice che le cau
se son cause; quindi sarà meglio
cedere, e quei tali turbolenti, a
cui abbiamo accennato più sopra,
hanno raggiunto il loro scopo di
fomentare la indisciplina, e pos
sono esser sicuri che i loro acco
liti aumenteranno.
Senonchè noi abbiamo voluto
dimostrare che questa minaccia
non poteva impedirci di compiere
il nostro dovere; e dopo di aver
applicato onestamente e rigida
mente la legge, in due casi siamo
stati costretti di presentarci da
vanti al Magistrato per sostene
re le nostre ragioni.
I'RIMO CASO Taluni tur
anti della Loggia San Michele
di Seri-astretta di Steelton. irri
tati perchè sotto l'Ordine non po
tevano più fare il comodo loro,
come quando erano riuniti in So
cietà di M. S., non vollero rico
noscere talune disposizioni del
(■rande Concilio, provocarono
scissure e clamorosi incidenti, si
ribellarono contro il Venerabile,
sottoscrissero una petizione per
far distaccare la Loggia dall'Or
dine, e poiché non raggiunsero la
maggioranza prescritta non vol
lero riconoscere l'esito della vo
tazione contraria al distacco.
Sottoposti a giudizio davanti
al Grande Comitato Arbitri, essi
non si presentarono, ed in contu
macia i maggiori colpevoli furo
no espulsi; gli altri, 111 più gran
numero, sospesi a tempo dai di
ritti.
Dopo questa sentenza emanata
da un tribunale dell'Ordine, sen
za pensarci .su due volte, i ribelli
della Loggia di Steelton si rivol
gono direttamente "alle Corti".
Noi li abbiamo seguiti passo pas
so, La via è stata lunga, ma infi
ne anche la sentenza deila Corte
è venuta.
Il Giudice ha detto che gli ac
cusati han fatto male a non pre
sentarsi davanti al Grande Co
mitato Arbitri, e non è valida
scusa quella da loro addotta, cioè
che non avevano fiducia in detto
Comitato. Bissi dovevano esperi
re tutti i mezzi accordati dalle
leggi dell'Ordine. Non avendolo
fatto, il Magistrato non ha nes
suna autorità di intervenire.
Così ha giudicato la Corte di
Harrisburg. I ricorrenti sono sta
ti condannati a tutte le spese del
giudizio; e la sentenza del Gran
de Comitato Arbitri rimane nel
suo pieno vigore.
SECONDO CASO Nella
Santo Stefano di Camastra No.
2!) di Reading si debbono rinno
vare gli Ufficiali. Il Venerabile u
scente domanda se nelle elezioni
debbono essere rispettati i gradi.
Dall'Ufficio del Grande Concilio
si risponde che anche nel Bollet
lino dell'Ordine il Supremo Con
silio ha fatto pubblicare che i
p-adi sono ancora in vigore e che
i fratelli che se ne vogliono ser
vire sono preferiti nelle cariche.
Con tali nonne si fanno le ele
zioni, mentre un certo numero di
soci si allontanano, sobillati da li
no di quei tali ambiziosi insoddi
sfatti, nonché aspiranti alla pro
minenza, che vorrebbero far ser
vire le nostre Logge di puntello
alle loro mire orgogliose.
Costui non voleva che si desse
la preferenza ai gradi perchè a
veva il progetto di riunire .ielle
mani di membri di una sola .fa
miglia il tesoro della Ixiggia: lui
segretario di finanza e il fratello
cassiere.
Non essendoci riuscito, che ' o
sa egli pensa? di mandare una in
giunzione legale por impedire la
istallazione degli Ufficiali. Infat
ti l'ingiunzione arriva il sabato;
la domenica doveva farsi la istal
lazione, ma in ossequio alla in
giunzione ricevuta, essa t riman
data. Il candidato alla pitiminen
za, che prudentemente non ha
apposto il suo nomo alla petizio
ne, non ha però potuto nasconde
te la sua soddisfazione per il bel
(Testo compiuto. Soddisfazione di
ireve durata. Il mercoledì suc
cessivo l'ingiunzione è portata
davanti al Giudice, il quale non
sente nemmeno la necessità di e
saminare i testimoni, e la rigetta
completamente, tanto assurda ed
illegale essa era.
Come si vede dunque, ad onta
ii ciò che possano pensare certi
nostri capricciosi fratelli, anche i
Giudici d'America hanno del
buon senso; ed in questi due ca
si essi hanno dimostrato altresì
ii avere un giusto concetto di
quelli che sono i diritti della no
stra Istituzione, la quale ormai
si è imposta all'attenzione delle
classi dirigenti. Essi sono stati
e lo saranno anche indubbiamen
te nell'avvenire, ove altre occa
sioni si presentassero Giudi
ci integri ed illuminati nei ri
guardi dell'Ordine.
Se lo mettano bene in mente i
turbolenti che vorrebbero fare il
nostro Ordine arena di lotte in
feconde ;se lo mettano bene in
mente gli ambiziosi insoddisfatti,
più colpevoli dei primi, perchè
quelli non hanno forse mai con
diviso il nostro ideale, mentre
questi ne sono diventati gli apo
stati e i rinnegati.
E riflettano che quando pense
ranno di rivolgersi al Magistra
to contro l'Ordine, dovranno pri
ma decidere nella loro coscienza
se nell'Ordine la legge è stata per
ìessi ingiustamente applicata:
perchè se diversamente agissero,
non troveranno mai un Giudice
che dia loro ragione".
PER I PROFUGHI
DEL VENETO
Notiamo qui sotto le contribu
zioni pervenute questa settimana
a beneficio dei profughi del Vene
to:
Somma precedente $35.281,74
Loggia La Pace No.
491 92,70
Loggia Fratellanza 1-
taliana N. 310 12,00
1 Totale al 22 Luglio
1918 $35.386,44
TELEGRAMMI PER
VITTORIE GIUDIZIARIE
Dopo la notizia della pubbli
cazione della sentenza favorevole
all'Ordine nella causa promossa
dai dissidenti della Loggia San
Michele di Serrastretta di Steel
ton, il Grande Venerabile manda
va il seguente telegramma al
fratello Agostino Branca:
"Condivido vostra gioia vitto
ria conti'o rinnegati".
Al Grande Oratore fratello
Zaffiro di Reading telegrafava
così :
"Notizia rigetto ingiunzione
contro vostra Loggia è stata se
guita vittoria causa Harrisburg.
Vittoriosi su tutta la linea. Co
municherai codesti fratelli mio
incondizionato attaccamento log
gia Santo Stefano di Cam astra".
E ;:! Supremo Oratore fratello
Michele Albano nei seguenti ter
mini :
"Causa Reading vinta. Abbia
mo vinta altra causa Harrisburg.
Comunica Supremo Venerabile
Miele saremo sempre Araldi in
difesa Ordine.
"Di Silvestro".
LA LOGGIA CAPITANO
SILVIO R ESN ATI
Nelle ore pomeridiane di do
menica 1 Agosto, alla Eagle Hall,
sarà iniziata la Loggia "Capitano
Silvio A. Resnati'* No. 867 di
Philadelphia. ,
Farà da madrina la Loggia
Giulio Cesare Capaccio No. 140.
ISTALLAZIONE
DI UFFICIALI.
La istallazione degli Ufficiali
della loggia Fratelli Caiioli No.
286 di Ridway fu fatta domeni
ca 14 Luglio dal Grande Depu
tato Francesco Fedele. Furono
pronunciati molti discorsi, tra
cui applauditissimo quello del
Grande Deputato.
* # *
Anche il 14 furono istallati i
nuovi Ufficiali della Ruggero
Bonghi No. 543 di Ambler.
Il Venerabile Giuseppe Cava
lieri esortò con un bel discorso i
fratelli a voler lavorare sempre
per l'incremento dell'Ordine.
* :|t s|C
La sera del 18 corrente furono
istallati dal Grande Curatore fra
tello Antonio Certo i nuovi Uffi
ciali della Loggia Progressista
Italo-Americana di Midland.
Mentre si procedeva alla cerimo
nia le sirene delle fabbriche an
nunziavano la vittoria degli Al
leati. Fu un vero delirio di gioia,
tenuto sempre desto dai discorsi
patriottici pronunciati.
* * *
Domenica 21 corrente i! Gran
de Segretario Archivista Alfredo
Perfilia si recò nel pomeriggio a
Reading, per istallare gli Ufficia
della Loggia Santo Stefano di
Camastra N. 29.
Dopo la istallazione parlarono
il Venerabile Ignazio Todaro, il
fratello Croce Todaro, già Ex
Grande Venerabile del nostro
Stato, l'Assistente Venerabile
Luigi Coco, l'Oratore Francesco
Fa quel the devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
Arniao, il Segertario Archivista
Salvatore Ciofalo, ed in ultimo il
Grande Segretario Archivista,
che portò il saluto del Grande
Venerabile più sopra riportato,
ed a lui fu risposto nei seguenti
termini :
"Loggia Santo Stefano, riuni
ta seduta straordinaria istalla
zione nuovi Ufficiali, sentito te
legramma spedito a Zaffiro espri
mente attaccamento del Grande
Venerabile pei- nostra Loggia,
deliberava mandare Grande Ve
nerabile suo sentito ringrazia
mento riaffermando stima in
condizionata solidarietà Grande
Venerabile Grande Concilio.
"Todaro, Venerabile"
Chiusa la seduta il Gl ande Se
gretario Archivista si recò a visi
tare la loggia Massimo D'Aze
glio N. 706, che teneva anch'essa
riunione in quel giorno.
Prima di ripartire gli fu of
ferta una cena amichevole al
Crystal Palace.
CRONACA DELLE LOGGE
Domenica 21 la Loggia Luzzi
N. 7:57 di Germantown festeggiò
il primo anniversario della sua
iniziazione. Una rappresentanza
della Loggia Amordi Patria di
Manayunk, i fratelli Edmondo
Spanò, Ex Venerabile della Log
gia Balilla, Beniamino Primave
ra Oratore della Principe di li
dine, Giovanni Torchio Segreta
rio del Fondo Unico Mortuario e
rano presenti al trattenimento.
Vi fu larga distribuzione di vi
no, sandwiches, soda-water e si
gari, intermezzati dagli abituali
discorsi, tutti inneggianti al
trionfo degli ideali del nostro Or
dine ed alla vittoria degli Alleati.
Fu sottoscritta una bella som
ma per l'Ambulanza da offrirsi
al nostro Esercito, proposta e pa
trocinata dalla Loggia Principe
di Udine di Philadelphia.
1 NOSTRI FRATELLI
SOLDATI
Dal fratello Leonardo Persi
chetti, fino ad ora Venerabile
della Loggia Mandamento di Tor
ricella Peligna, recentemente
partito quale soldato, abbiamo
ricevuta una cartolina con un sa
luto dal campo Greenleaf, nella
Georgia.
Contracambiamo affettuosa
mente il saluto.
♦ * ♦
NELLA LOGGIA VITTORIO
ALFIERI
Ci scrivono da Renovo, Pa.,
che domenica scorsa, 21 corren
te, in quel vasto salone dei Cava
lieri di Colombo, dal Grande Cu
ratore dell'Ordine Figli d'ltalia
in Pennsylvania, Cavaliere Alto
locato signor Salvatore Loiacono,
con l'assistenza del signor Astol
fì, socio della Loggia Giosuè Car
ducci di Lock Haven, Pa., furono
installati i seguenti Ufficiali di
Amministrazione per la gestione
1018-1919.
Venerabile, Antonio Di Loren
zo; Ass. Ven., Sabatino Sabatini;
Ex Ven., Giuseppe Meloni; Ora
tore, Bonifacio Cicora; Segr.
Arch. Ferdinando Carranti; Se
gretario di Finanza, Antonio De
marte; Tesoriere, Michele Pa
gnotte ; Curatori : Giacomo Luisi,
Domenico Sette, Pietro Ignozzi,
Salvatore Pennelli, Florindo Se
bastiano; 1.0 Cerimoniere, Gio
vanni Marcacci; 2.0 Cerimoniere,
Giovanni Polito; Sent. Interna,
Francesco Setta; Sent. esterna,
Stefano Malizia.
Finita la cerimonia d'installa
zione, il venerabile signor Anto
nio Di Lorenzo ringraziò i fratel
li che per la quarta volta hanno
voluto ancora conferirgli il deli
cato mandato ; e ringraziò altresì
il Grande Curatore per aver ri
stabilita la pace ed appianato
qualche dissidio che era
per qualche tempo in loggia.
Ascoltato con deferenza e spes
se volte applaudito parlò i 1 signor
Salvatore Loiacono incitando i
presenti a perseverare per il be
ne dell'Ordine ed alla chiusa del
suo discorso offrì un anello d'oro
con l'emblema del 1 one per quel
fratello che fino alla 3.a domenica
di Agosto avrà portato un mag
gior numero di soci. A questa
offerta si aggiunse l'altra del si
gnor Pietro Ignozzi che offrì 5
dollari d'oro per quell'altro fra
tello che sarà secondo nella pre
sentazione di domande a socio.
In ultimo disse brevi parole il
signor Astolfi ela cerimonia si
i hiuse con piena soddisfazione di
tutti quanti.