Published and debuted under permit No. 500 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Pa., by order of the President. A. S. Burleson, Postmaster Gen. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION "Entered ;us second-class nmttcr April 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 14 Le gesta dei nostri Triarii Nel 1916, dopo aver rintuzza li ta ed infranta l'offensiva au- F striaca che si era scatenata con- U tro di noi dalla via del Trentino, | lo Stato Maggiore Italiano ave i va potuto lanciare l'esercito del- V l'lsonzo ad una poderosa controf- I fensiva che culminò nella presa 112 di Gorizia, una delle piazze forti più formidabili per posizione na turale e per armamenti. Oggi, una seconda irruzione r| nemica che questa volta si esten- I? de su tutto l'interminabile frem ii te di battaglia, dagli altipiani al i mare, fallisce pure miseramente i fe ed i nostri soldati, non contenti b di aver respinto tutti gli attacchi Bi ed inflitto agli austriaci una di- P sastrosa disfatta, continuano ad |f incalzarlo, infliggendogli perdi te considerevoli e strappandogli, ! ad una ad una, importanti posi zioni strategiche. Non solo; ma quasi senza so li sta, quasi senza intervallo, un al tro esercito nostro, quello del l'Albania, èin grado di aprire S | un'altra grande offensiva contro i lo stesso nemico, su di un fronte ! assai vasto, ed in cinque giorni avanza di ben diciannove miglia, attraversando fiumi, scalando montagne e conquistando città (strategicamente importanti, di fese con accanimento feroce. Così l'ltalia, dopo più di sette mesi da un disastro militare gi- ; gantesco, da un disastro che pa reva irreparabile, rialza fiera mente la testa e, compiendo uno sforzo prodigioso, riporta il suo esercito alla primitiva efficienza, ! 1"" in guisa da poter sostenere vit toriosamente la guerra su due fronti, forse i più difficili dello immenso teatro, risollevando co sì il proprio prestigio'al cospetto del mondo, rialzando il morale ; degli alleati profondamente scos ! so pei- la defezione russa e per la | tragedia rumena, e riaprendo gli I animi di tutti alla fede nel finale | trionfo ! Questa volta sono stati i no stri triarii a coprirsi di gloria; eroi della nuovissima gesta furo no i soldati delle classi anziane, uomini maturi di anni e padri di numerosa prole, facce bonarie dalle barbe incolte e dai baffi spioventi. Ma sebbene non più giovani, sebbene molti di essi co ! stretti ad incedere curvi sotto il peso dello zaino, purtuttavia han combattuto con l'ardore e ; l'entusiasmo dei venti anni, in- I seguendo senza posa il nemico I colla baionetta alle reni, e nella conquista delle alture dominanti I la città di Berat, con furiosi coipo a corpo hanno avuto ragio ; ne delle agguerrite schiere tede • sche. E pensare che questi uomini, dei quali non pochi avranno i fi gliuoli combattenti sul Piave od in Francia per la medesima cau «sa, in due anni di residenza in Albania, avevano impiegato tut to il loro tempo e la loro attività nei fecondi lavori della pace, ten tando il varco delle rocce per co struire strade, prosciugando pa ludi per distruggere la malaria; solcando il terreno per renderlo atto alla coltivazione ; in una pa rola tramutando una landa ino spite e deserta in una regione fertile e salubre. Ma non appena giunto il loro turno, non appena squillò anche per essi la diana di guerra, i no stri miti e robusti operai si so no improvvisamente mutati in valorosi legionari, e gettando da parte il piccone, la vanga e l'a ratro, hanno impugnato il fucile, dando addosso al nemico, collo stesso slancio e collo stesso im peto degli antichi triarii. La loro avanzata è una marcia trionfale e se il comando alleato ; saprà abilmente sfruttare i suc cessi ottenuti, essi avranno spia- j nato la via ad una poderosa, ge nerale offensiva nei Balcani, che potrà costituire un fattore deci sivo sull'esito della guerra. Grandi adunque i nostri sol dati, i cari patres familias dalle barbe incolte e dai baffi spioven ti ; grandi nel lavoro fecondo di colonizzazione e nelle ardue im prese di guerra. E della loro ope ra pacifica, condotta a termine si lenziosamente nel lungo giro di, due anni, e di cui rimasero me ravigliati tutti gli stranieri che han visitato l'Albania dopo la nostra occupazione, sono prove evidenti l'attuale benessere della regione, altra volta squallida e selvaggia, e l'entusiastica acco glienza degli abitatori di Berat alle schiere italiane vittoriose, j Accanto agli allori largamente I mietuti sul Piave dai giovanetti eroi della classe del 1900, van po sti oggi gli allori degli uomini maturi, curvi sotto il peso dello zaino e degli anni; accanto alle gesta degli astati meritano di es ser registrate quelle dei triarii. LA LIBERA PAROLA. Per l'insegnamento della lingua italiana nelle pubbliche scuoie IV. Continuiamo nella nostra do cumentazione e perchè i lettori non comincino a sbadigliare, di ciamo loro che questa è l'ultima puntata in riguardo alla quistio ne della nostra lingua nelle scuo ; le pubbliche. Oramai tutti coloro > che ci han seguiti nella breve se rie delle nostre riesumazioni, debbono essersi formato il con vincimento che, allorché nel 1913, si inneggiò alla grande vit j toria coloniale che, auspice Bal di, si era strappata alle autorità scolastiche, ancora una volta i connazionali furono vittime di un trucco indegnissimo. Ese Io scultore Donato, da parte sua, non è ancora convinto e vuol continuare a bruciare in j censo al suo Mecenate, si acco modi pure. Questa volta entra in iscena un nuovo Ente, oltre alla Società di Protezione degli Emigranti e la Alleanza Italo-Americana. Trat tasi del Caenaculum Ausoniae, una specie di Circolo giovanile, di cui all'epoca della nostra Sto ria e cioè nel 1913 era Presiden te il Maestro Giovanni G. I). Ma ioriello, e Segretario G. Theodo ricus Maioriello, oggi Avvocato. Anche i giovani del Caenaculum Ausoniae, spinti dall'esempio delle altre due Istituzioni, si agi tano per ottenere l'insegnamento della nostra lingua nelle pubbli che scuole e le pratiche che essi fanno son consacrate sulla "Voce del Popolo" del 18 giugno 1913. Noi raccomandiamo di stare bene attenti alle date, che costi tuiscono la dimostrazione più e loquente del nostro asserto. Ricordiamo ciò che scrivemmo nell'articolo precedente e cioè che Baldi fece annunziare sull'Opi nione del 20 aprile che il corso d'italiano s'era iniziato, e l'S di maggio successivo correggeva che s'era parlato di istituzione e non di funzionamento e che la colpa del mancato funzionamento ricadeva su noi, perchè a fre quentarrlo si erano iscritti po chissimi o nessuno. Invece, in data 4 giugno, il si gnor G. Theodoricus Maioriello, in qualità di Segretario del Cae naculum Ausoniae, scrive una lettera a William Dick, Esq., Se gretario del Board of education, facendogli conoscere l'importan- ; za e l'opportunità di istituire un corso d'italiano in questa città ove vivevano in quell'epoca da 130 a 140 mila italiani. Ma come? Se fin dall'aprile il corso di italiano era stato isti tuito ed abolito subito dopo per mancanza di alunni che lo fre quentassero ? E' strano ! In ogni caso però si potrebbe anche ammettere che il signor Maioriello, redattore della lettera e tutto il Caenacu- 1 lum Ansoniae in nome del quale l'aveva redatta, ignorassero quei precedenti. Vi è però la risposta di Mr. Dick e non ci pare assolutamen te possibile la stessa ignoranza in un Segretario del Board of Pu blic Education. Costui non dice al Maioriello: Che cosa pretendete voi ? L'inse gnamento della vostra lingua ve i l'avevamo concesso, ma voi non ne avete profittato, perchè avete lasciato il corso deserto e ci ave- ' te costretti ad abolirlo ; no ; non dice questo ; ma in quella vece invita il Maioriello a mandargli una petizione scritta, che egli poi avrebbe trasmessa a chi di do vere. Ed il Segretario del Caenacu-1 lum Ansoniae manda la petizione richiesta, nella quale si racco manda vivamente l'introduzione della lingua italiana nelle scuole, e vi si elencano i motivi che do- j vrebbero giustificare un tale provvedimento. E questa petizione porta le fir me di oltre mille studenti, dinar AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN PUGNO zionalità diverse che la racco mandano e che senza dubbio ne frequenterebbero il corso, se fos se istituito. Falso dunque e cervellotico il pretesto affacciato da Baldi sul l'Opinione dell'B maggio che il corso s'era istituito, ma l'inse gnamento non s'era iniziato per mancanza di alunni inscritti. La petizione del Maioriello in tanto vien letta nella seduta del "Board of Public Education" e Dimner Beeber, chairman della "High School Conimittee" il qua le, invece di rispondere che l'ita taliano già s'insegnava, come prima hanno affermato i Baldia ni, o che l'insegnamento di esso è stato al>olito, come gli stessi baldiani hanno affermato più tardi, consiglia il Maioriello a ri volgersi al Dipartimento della Superintendenza per ottenerne parere favorevole. E 1' "Associate Superinten dent", George Weeber risponde che il Superintendent Brumbau gh è in Europa e al suo ritorno si deciderà se è opportuno ag giungere la lingua italiana alle materie d'insegnamento nelle High Schools. iva pazienza del povero Maio riello, in quell'occasione, fu mes sa a dura prova, ma egli si mo strò instancabile ed in prosieguo non menò vanto della diuturna o pera sua. Come finì l'agitazione? Nel nulla, come al solito, per la ma laugurata ignavia nostra. Oggi lo scultore. Donato pone nuovamente la quistione sul tap peto, in tempi più favorevoli e chiama a raccolta i connazionali, per ottenere di far sostituire, nelle pubbliche scuole, l'italiano al tedesco, come materia d'inse gnamento. Invero, per sollecitare la soli darietà generale, egli non avreb be dovuto incominciare con un madornale errore di tattica, quel lo cioè di rendere omaggio ad un uomo che non lo merita, per una benemerenza che non gli compe te; e avrebbe dovuto altresì sen tire il dovere di riconoscere, nel l'accingersi all'ardua impresa, che anche adesso, la priorità del l'iniziativa spetta all'Ordine Figli d'ltalia che due settimane prima aveva lanciato il germe della nuo va idea. Ma non importa; noi siamo convinti che l'egregio scultore Donato non ha agito in mala fe de; d'altra parte la sua iniziativa è tanto nobile e generosa da me ritare l'appoggio incondizionato di tutti i connazionali. Corregga l'errore commesso e continui adunque, il signor Donato, nella sua agitazione; noi saremo, come un solo uomo al suo fianco, nella speranza che questa volta le giuste aspirazioni degli italiani siano coronate dal più largo successo, e che nessun mestatore si affacci sulla ribalda a turlupinarci per una seconda volta o ad usurpare il merito del la riuscita, se avremo la fortuna di essere soddisfatti. NOI. t'lunedili a Washington, D. C. Philadelphia, 14 luglio 1918 Egregio Sig. Direttore, Mi pregio accluderle la tradu zione di una lettera che il Conte Macchi di Cellere, R. Ambascia tore d'ltalia, ha inviato all'Ono revole William Potter per ringra ziarlo delle sue nobili e franche : dichiarazioni a riguardo dell'lta lia, pubblicate qualche tempo fa da tutti i giornali di Filadelfia. Ecco la lettera che, ne siamo j sicuri, i lettori de "La Libera Pa rola" gradiranno leggere : perchè ! esprime un sentimento che è co- j mune a tutti gli italiani che ap- 1 prezzano l'opera dell'On. Potter: "3 luglio 1918. On. William Potter, Medicai Arts Building, , Philadelphia, Penna. Ill.mo Sig. Potter, Sono stato assente da Washin gton per qualche giorno e soltan to al mio ritorno ho avuto il pia- ! cere di leggere il Suo articolo pubblicato nei giornali di Filadel fia. Le dichiarazioni da Lei fatte mi sembrano le. più succinte che siano mai state pubblicate circa quanto l'ltalia ha fatto nel pre sente conflitto e il peso nhe la sua condotta ha avuto sulla situazio ne generale. Come Lei ha, molto giustamente, osservato troppo PHILADELPHIA, PA., 20 LUGLIO, 1918 poco si sa degli sforzi dell'ltalia per la causa comune. La Sua spassionata disamina della situazione fatta da un citta dino americano che ha avuto ec cezionali opportunità di conosce re gli ideali e le istituzioni d'lta lia, non può a meno di impressio nare chiunque abbia il privilegio di leggerla. Sento che Lei ci ha dato motivo di esserle veramente grati. Sarà sempre argomento di soddisfazione il sapere che l'lta lia ha in Lei un così valido soste nitore della sua causa. La prego di gradire i miei per sonali ringraziamenti per aver contribuito ad informare l'opi nione pubblica su questo sogget to e col l'assicurazione della mia alta stima, La prego credermi (fi limato) Dev.mo Macchi Di Cellere" Le parole del nostro Ambascia tore sono la conferma ufficiale dei sentimenti che tutti provano per l'opera altamente benemerita dell'Oli. Potter che ha dimostra to, a fatti e con competenza, in quanta stima egli abbia il nostro Paese, cercando di farlo conosce re ed apprezzare dai suoi concit tadini. Quando gli sforzi dell'ltalia sa ranno meglio conosciuti apparirà in tutta la sua luce meravigliosa, l'eroismo di un popolo che, risor to a dignità di nazione dopo se coli di duro servaggio, non sà rassegnarsi a dimenticare le na zionalità oppresse da un giogo i numano e si schiera dalla loro parte contro i nemici della civil tà. L'America e l'ltalia sono ora congiunte in un ideale di libertà e di giustizia che non mancherà di rendere più saldi quei vincoli che già univano i due popoli ; ad affrettare questo movimento e j questa intesa le pai ole di un uo mo come l'On. William Potter hanno un peso erf"un'importanza che non sfuggirà a nessuno dei lettori. Emilio F. Grosso. UN ALTRO EROE DELL'AVIAZIONE Da Parigi, dove aveva dato frequenti prove di eroismo, il 17 corrente, è stata convenuta la notizia agli illustri genitori che il ventenne luogotenente Quentin Rosclvelt, il più giovane figlio dell'ex presidente degli Stati U niti, è morto mentre dava l'atta glia a due aeroplani nemici, nel settore Chateau-Thierry, dieci miglia dentro le linee dell'Eser cito tedesco. La madre di Quentin ed io siamo veramente contenti che e gli, nel fronte, abbia avuta l'op portunità di rendere un qualche servizio alla sua patria e di aver mostrato la stoffa che era in lui prima che il fato lo avesse colpito. Così si è espresso il pa dre suo, il Colonnello Roosevelt, appena saputa la notizia della j morte del figlio nella sua residen -Iza ad Oyster Bay, N. Y. Quentin Roosevelt è morto il 14 corrente mentre cmbatteva con le forze americane nella Marne. L'ultima volta è stato vi ; sto mentre tornava con tre altri aeroplani dai quali fu separato. Più tardi vide tre aeroplani che credette fossero quelli dei suoi colleghi. Avvicinatosi per rag giungerli si trovò di fronte a tre aeroplani nemici contro i quali a prì il fuoco. Subito dopo, forse ferito mortalmente, perdette il controllo della sua macchina. Le Journal di Parigi riferisce che l'incontro aereo fu notato da Philipp Roosevelt, cugino di Quentin, e ne riferì ai superiori senza però sapere che in esso vi fosse il suo parente. Queentin Roosevelt si arruolò nell'Aprile 1917 al Corpo avia torio canadese per istruirsi e passare poscia nell'Armata Ame ricana. L'autunno scorso fu pro mosso ufficiale e nella seguente primavera iniziò il suo servizio attivo nel fronte francese. Il 3 corrente Quentin parteci pò ad una battaglia aerea ingag giatasi da aeroplani americani contro quelli germanesi. Pochi giorni dopo, il 10, egli abbattè un aeroplano nemico. _____________ PER MANCANZA DI SPAZIO SIAMO COSTRETTI A RIMAN DARE AI PROSSIMI NUMERI ARTICOLI, CORRISPONDEN ìZE, MOTTI DI SPIRITO, ECC. ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA Phila., Pa., 12 Luglio, 1918 Ai Venerabili e (brandi Deputati, Per conoscenza delle Logge e tlei 1 loro dirigenti, qui appresso si dà con to dei deliberati d'indole generale presi dal Grande Concilio nella sua sessione tenuta a Coatesville il 30 giù- ' gno e Lo luglio corrente anno. ; Altre deliberazioni riguardanti sol ; tanto interessi diretti di qualche fratello, saranno comunicate per let tera agli interessati. I Venerabili e Grandi Deputati so- ] no pregati di far leggere questa cir- i colare in Loggia, e dare tu di essa qualche spiegazione, ove sia richiesta, i ! VERTENZA DELL'EX GRANDE TESORIERE ALFONSO PAPA Avendo chiesto di essere sentito da! Grande Concilio, nella seduta del HO giugno, è stato chiamato l'Ex Grande ! Tesoriere Alfonso l'apa. Dopo aver ringraziato i Grandi Ufficiali d'essere stato ricevuto, egli ha fletto di non esser venuto per do mandare diritti, ma per una riconci liazione. Circa la sua morosità nella Loggia Carlo Pisacane No. 213, egli ha det to: "Ho mancato ai pagamenti ver so la Loggia, è vero, e chiedo scusa ' della mia negligenza. Riguardo alla circolare da me mandata alle Logge, ; sono qui per ritrattare qualsiasi co sa che abbia suonato offesa a chiches sia. Molte cose da me dette non sono vere; ma voi capirete che quando u no è eccitato non riflette più II Grande Venerabile ha domandato se Alfonso Papa non ebbe tutte le spiegazioni alla riunione di gennaio dei Grandi Ufficiali di Philadelphia, ; dichiarandosi soddisfatto; ed egli ha I risposto di si. j II Grande Venerabile ha detto poi i all'Ex Grande Tesoriere: Voi po i c'anzi avete ammessa Uv verità, cioè che vi trovevate arretrato-altre i quat tro mesi: chi è stato a far accomoda re i libri della Loggia, in modo che I risultasse il contrario? A questa domanda. Alfonso Papa ha pregato il Grande Venerabile a volerlo esimere dal rispondere. Ed ha concluso chiedendo che il Grande Con j « ilio metta un velo sul passato. A domanda ilei Grande Segretario Archivista, Alfonso Papa ha dichia rato di ritirare anche ciò che ha scrit to nella circolare a lui riguardo, per chè non vero. Dopo queste spiegazioni, nella suc cessiva seduta del Lo luglio il Grande Concilio ha preso su tale argomento il seguente deliberato: "Presa visione della Lettera aperta ai Figli d'ltalia mandata dall'Ex Grande Tesoriere Alfonso Papa a tut te le Logge dello Stato, il cui conte nuto, secondo le ammissioni dello stes i so, non risponde a verità; "Esaminata la bolletta No. 51(5 del 24 marzo 1918, rilasciata dal Segre tario di Finanza della Loggia Carlo Pisacane No. 213, fratello Francesco ' Rodia, la quale bolletta si ravvisa e videntemente falsificata, essendovi stato cancellato il nome di colui a ' cui era intestata per segnarvi quello j di Alfonso Papa e così salvarlo dalla i morosità: delitto previsto e punibile | dall'Art. 761, comma d) delle Leggi Generali ; "Considerando che questo fatto non 1 si è potuto compiere senza la compii- ! cita o almeno la connivenza dell'Ex Grande Tesoriere Alfonso Papa, che era il principale interessato, il quale soltanto dopo che la bolletta falsi- j ficata è venuta in nostra conoscenza, 1 pare che non abbia più intenzione di rivolgersi alla "Giustizia Civile" (co me aveva proclamato nella circolare alle Logge); e dopo d'aver fatto tutte le pratiche per trascinarci davanti al Magistrato, ora nel suo interesse in voca che sia posto un velo su! pas sato; "Considerando che nel giudizio di cose inerenti all'Ordine e nell'applica- , zione della legge non possono esser vi compromessi nè accomodamenti, che dai fratelli potrebbero venire qualificati anche come colpevoli con discendenze; "Il Grande Concilio richiede il Gran de Oratore perchè voglia elevare ac cusa contro il Segretario di Finanza della loggia Carlo Pisacane No. 213, fratello Francesco Rodia, per falsifi cazione di documento, rimandandolo al giudizio del Grande Comitato Ar bitri." Nei riguardi dell'Ex Grande Teso riere Alfonso Papa, il Grande Conci lio ha confermata la sua cancellazio ne per morosità dai ruoli della sud detta Loggia Carlo Pisacane No. 213; notando che egli non può essere pro cessato a tenore delle nostre leggi perchè non fa più parte dell'Ordine. PUBBLICAZIONI DI PROPAGANDA PATRIOTTICA. Il Regio Console di Philadelphia Cav .Uff. Poccardi ha fatto perveni re all'Ufficio del Grande Concilio del le pubblicazioni di propaganda pa triottica. Essendo esse in numero li mitato, furono distribuite tra i Ve nerabili e Grandi Deputati di Phila ielphia, nell'ultima riunione tenu tasi. Il Grande Concilio ha deliberati nandarsi i ringraziamenti al Re gii Console. »» * ♦ PER L'ORFANOTROFIO. Si approva la relazione della Com missione composta dei Grandi Ufficia li Viglione. Santoro e Perfilia, e si dà incarico al Grande Venerabile di e spletare le relative pratiche. All'esito di esse si vedrà se è ne cessario ricorrere ad una tassazione. BORSE DI STUDIO. E' approvata ugualmente la propo sta della Commissione per le borse di , studio, composta dei Fratelli Avv. A. Cianflone, Avv. Giovanni Di Silve stro, Avv. Thomas Russo, farmacista Ciccnne e G. Canipaniolo. La delibe razione è la seguente: "In vista delle condizioni disagia te dell'ambiente a causa della guerra si limita a concedere per l'anno 1918- 1919 un premio di $250.00 a fine ili incoraggiare l'amore allo studio della lingua italiana. Detto premio sarà as segnato per esame, consistente nello svolgimento di un tema italiano, ri flettente l'ltalia o l'America. "Al concorso potranno partecipare giovani italiani d'ambo i sessi, di na scita o d'origine, soci o tigli ili soci dell'Ordine, cresciuti ed educati in A inerica, residenti nello Stato di Penn sylvania, ed iscritti nei corsi superio ri di studi, Collegi ed Università. "Gli esami saranno dati innanzi al la Commissione non oltre il 15 set tembre 1918. "La somma occorrente per il pre- | mio sarà formata con $200.00 da pre- \ levarsi dai fondi del Grande Concilio dello Stato e $50.00 da raccogliersi dal Commissario Avv. Giovanni Di Silvestro con i mezzi che reputerà più idonei." LEGGI DELLA GRANDE LOGGIA. Il Grande Segr. Archivista Alfredo Perfilia, incaricato di compilare un progetto di leggi per la Grande Log | già, ha presentato una parte del la. ; voro, e cioè le disposizioni riguar danti i Grandi Delegati, la Grande Loggia, il Grande Concilio, i Grandi Ufficiali, i Grandi Deputati. I Grandi Ufficiali studieraruio il progetto e faranno pervenire le loro ' osservazioni. Qualunque fratello volesse fare del le proposte per le nuove Leggi, le mandi al Grande Segretario Archivi sta. RIFFE E FESTEGGIAMENTI. Le riffe non essendo permesse dal le Leggi, le nostre Logge debbono ri sparmiarsi di scrivere al Grande Con cilio, che non può assumersi la re sponsabilità di concedere ciò che la legge non vuole. Circa i permessi di festeggiamenti poi le Logge ricordino che durante la guerra non possono concedersi s>' non vi è lo scopo di concorrere al fondo di Beneficenza della Grandi- Loggia. E quando sia concesso il per messo le I.rgge non possono mandare higlietti a pagamento alle consorelle, perchè ciò è proibito dall'Art. 772 l.eggi generali. j RIFIUTO DI CARTE DI PASSAGGIO. E' stata ratificata la decisione de! Grande Venerabile circa il rifiuto del la carta di passaggio al fratello Sil ! vagni Francesco per non aver regola ! ta la sua posizione; ed al fratello I Vincenzo Titolo perchè la sua richie sta non è giustificata. PER LE LOCALITÀ' OVE ESISTONO DUE O PIÙ' LOGGE. II Grande Concilio ha deliberato si faccia raccomandazione alle Logge stesse perchè non siano creati dissidi. Esse debbono lavorare d'accordo e mostrarsi sempre unite davanti agli j i altri italiani ed all'elemento america no. Ogni iniziativa presa da una Log gia nell'interesse dell'Ordine, deve diventare iniziativa comune di tutte le Logge che agiscono nello stesso cen- J tro, e non vi devono essere tra esse delle gelosie. Qualora si venisse a scoprire che dei rancori personali si vogliono por tare nel seno delle Logge, saranno j presi i necessari provvedimenti di ri- j gore. PER UNA POLEMICA. Il Grande Concilio ha deplorato la polemica sorta nei giornali 1' Aurora e la Trinacria di Pittsburgh tra il Grande Assistente Venerabile Dr. Ab bate eil fratello Aw. Cianflone. E mentre ha preso atto della dichiara- ì zione del Dr. Abbate, che cioè egli, per deferenza al desiderio del Grande Concilio, avrebbe smesso di scrivere al riguardo, seduta stante ha inviato al l'Aw. Cianflone il seguente tele- ! gramma: "Grande Concilio, riunito assemblea ordinaria, presa visione polemica Z EXTRA! RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. L_A BOCCETTA 901-903-805 So. Bth STREET . 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Perciò il Grande Concilio si trova nella necessità di pregare le Logge a non inoltrare domande di sussidio se non quando esse stesse abbiano già («aurito tutti i mezzi a propria di sposizione per venire in aiuto dei fratelli bisognosi iscritti nei loro ruo li; e tengano anche presente che o gni singolo sussidio da elargirsi sul fondo della Grande Loggia non può eccedere i $25.00. UNA UACCOM AND AZIONE NECESSARIA 11 Grande Concilio fa viva racco mandazione alle Logge di non prende re parte ad alcuna manifestazione d'indole confessionale. Nelle nostre fi le han diritto di partecipare uomini di ogni credo; e perciò le Logge non debbono far atto che possa offendere la coscienza di un gruppo di ffatelli, anche se essi siano in minoranza. Ciò si raccomanda anche per evita re dissidi di opinioni, che finiscono sempre col diventare dissidi di per sone, e col produrre certamente il di sagio e forse anche il dissolvimento delle Logge. ESTRAZIONE DEL GRANDE COMITATO ARBITRI. Sono stati estratti i nomi dei Gran 'di Arbitri che dovranno giudicare i ; processi che potessero svolgersi fino alla prossima riunione del Grande Concilio. Essi sono: Effettivi, Francesco Ar rnao, Antonino Rodanza, Giovanni Lepore; Supplenti, Francesco Marche se, Gennaro Luongo. LA PROSSIMA SEDUTA DEL GRANDE CONCILIO. La prossima seduta del Grande Concilio si terrà a Philadelphia entro il mese di settembre. Il Grande Segr. Arch. Alfredo Perfilia Il Grande Ven. Giuseppe Di Silvestro PER I PROFUGHI DEL VENETO Dal Regio Console Cav. Uff. Poe cardi è pervenuta al Grande Venera bile Giuseppe Di Silvestro la seguen te lettera in cui si accusa ricezione di somma rimessa allo stesso ,'egio Console a beneficio dei profughi del Veneto: "Phila., Pa., 12 Luglio 1918. "Mi pregio segnar ricevuta della sua nota in data 11 corrente e dell'ac cluso check per la somma di $30,00 ••accolta da un gruppo di sorelle del l'Ordine dei Figli d'ltalia in occa sione della parata del 4 Luglio scorso e destinata a beneficio dei profughi del Veneto. "Nell'informarla che invio tale somma alla Regia Ambasciata in pa li data, mi è grato esprimere ancora una volta all'Ordine dei Figli d'ltalia il mio sincero compiacimento per la costante cura con la quale attende all'opera di assistenza civile durante la guerra. "Colgo intanto l'occasione per rin novarle, ecc. "Il Regio Console: G. POCCARDI". NUOVA LOGGIA CHE HA PRESENTATO DOMANDA DI DISPENSA. A Donora, Pa., si è formata una Loggia del nostro Ordine, che ha assunto il nome di Nuova Alessandro Volta. Da qualche giorno è pervenuta la domanda di dispensa, la quale è stata I inoltrata al Supremo Concilio. ECHI DEL 4 LUGLIO Il giorno della Indi pendenza ame ricana è stato festeggiato in modo so lenne dalla Loggia Roma dei Cesari N. 188 di Dubois. Nella parata, per la prima volta fu dato il posto d'o nore ai Figli d'ltalia; e questo è il frutto del lavoro che quella Loggia sta facendo per rialzare il nostro prestigio in quella contrada. Fece servizio per conto della Loggia la banda italiana di Cornesville, Pa., la quale diede anche un concerto. Ad iniziativa del Venerabile Giusti no Fiasca si stanno facendo le prati che per avere nelle scuole locali l'in segnamento della nostra lingua. DECORATO PER ESSERSI DISTINTO SUL PIAVE Il Grande Curatore di questo Stato (Gennaro Barbarisi di Uniontown, Pa., ha ricevuto lettere dall'ltalia jn cui apprende notizie di un suo fratello di 20 anni, Stefano, che tornò in- Italia dopo scoppiata la guerra. Il giovine, che sta a servire nell'e sercito italiano, ha avuta una meda-