LA LIBERA PAROLA
(The Free Word)
PUBLISHED EVERY SATURDAY
by
A. GIUSEPPK DI SILVESTRO
EDITOR-IN-CHIEF
906 Carpenter St. Phila., Pa.
Bell Phone, Wtlnui 74-72
Anno 1. - Luglio 13, 1918 - No. 13
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LA LIBERA PAROLA
la Loggia Fratelli Bandiera N.
236 di Soldier, Pa., soldato nel
l'esercito americano in Europa,
ci manda una graditissima lette
ra di saluto.
Egli ci dice che partito da New
York il 30 aprile, si trova in
Francia dal 16 maggio. Desidera
di mandare a mezzo del Bolletti
no il saluto ai fratelli della sua
Loggia.
Noi lo accontentiamo ben vo
lentieri, augurandogli di ritorna
re presto qui, con la vittoria delle
armi alleate.
CRONACA DELLE LOGGE*
Le Logge di Harrisburg hanno
partecipato alla parata del 4 Lu
glio, ed anche in quella località i
Figli d'ltalia si son fatti onore.
Dai giornali rileviamo che es
si erano numerosi e bene orga
nizzati, e di ciò ci compiacciamo
con i nostri confratelli.
♦ * *
Domenica 7 corrente la Log
gia Mario Bianco, N. 702 issò la
bandiera nei suoi locali. La ceri
monia si svolse tra il massimo
entusiasmo. Parlarono molti fra
telli, applauditissimi.
Mentre i svolgeva la cerimo
nia intervenne anche il Glande
Venerabile Giuseppe Di Silve
stro.
* * *
Il giorno 30 Giugno hanno a
vuto luogo le elezioni nella
Loggia Alleanza e Vittoria
N. 751 di Kane, Pa. 11 Venerabile
Francesco Nicolazzo è stalo < uu
fermato nella carica, e cosi l'Ora
tore, il Segr. Archivista F. Cora
pi e la maggior parte degli Uffi
ciali.
L'Oratore Michele Chiaramen
te pronunziò un applaudito di
scorso d'occasione, promettendo
di portare nuovi soci nella Log
gia. \j
I diversi messaggi del Presidente
Wilson agli stranieri d'America
Ai nostri Amici
Abbiamo incominciato a man
dare copie di saggio de LA LI
BERA PAROLA a tutti coloro
che consideriamo nostri amici e,
perciò, dei possibili abbonati.
Con l'invio del giornale però
noi non abbiamo creduto o cre
diamo di imporre l'abbonamento
ad esso. Quelli cui piacendo que
sta nostra pubblicazione inten
dono rimanere abbonati, trat
tengano LA LIBERA PAROLA
e ne paghino il costo; quegli altri
che per una qualsiasi ragione non
vogliono o non possono rimanere
abbonati ci usino la cortesia di
respingercela e toglieremo sen
z'altro i loro nomi dalle liste.
PERCHE' NON SI FRAINTENDA
DIRETTORE E PROPRIETA
RIO DI QUESTO GIORNALE
E' IL SIGNOR GIUSEPPE DI
SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI
SOLO E' RESPONSABILE DE
L'ANDAMENTO DI ESSO.
PALESTRA DEL PUBBLICO
Il nostro giornale apre le sue
colonne alla colla binazione del
pubblico, cioè agli articoli, alle
corrispondenze, alle critiche di
avvenimenti che si svolgono in
città o fuori di essa.
A questo proposito però vo
gliamo raccomandare due fatti
essenziali :
1. Che gli scritti di qualsiasi
indole trattino di affari impor
tanti e siano obbiettivi e veritie
ri.
2. Perchè essi ci arrivino non
più tardi del martedì mattina.
Noi, però, mentre assumiamo
intera la responsabilità di ciò che
si pubblica su queste colonne,
questa nostra solidarietà morale
verso i collaboratori di questo
giornale, non dovrà far credere
che noi condividiamo le loro idee,
i loro principii.
Noi intendiamo fare de "La
Libera Parola" una palestra del
pubblico nel vero senso, perciò
non metteremo la museruola a
chicchessia sempre che si rispet
ti la decenza.
Chester. Pa., li 2 Luglio 1918
Sig. Direttore de
"La Libera Parola"
Philadelphia, Pa.
Egregio Sig. Di Silvestro,
Essendosi finalmente rimosso
il velo dell'anonimo, è sbucata
fuori !a figura che sotto quel ve
lo tenevasi comodamente nasco
sta, per travisare la verità circa
i festeggiamenti coi quali questa
Colonia così patriotticamente so
lennizzava la data del 24 maggio.
E poiché questa figura è venu
ta fuori dal suo covo unicamente
per schizzarmi contro la sua ba
ca e la sua rabbia, son costretto,
mio malgrado, egregio Sig. Di
rettore, a rubare ancora un po'
di spazio al vostro accreditato
giornale, nella fiducia che voi, per
debito di imparzialità, non me lo
negherete, avendolo già concesso
in misura abbastanza larga, al
mio avversario Sig. Augusto En
rico.
Vi prometto che in seguito
non vi annoierò più, anche se co
testo superuomo impareggiabile
rorrà continuare nelle sue pro-
Tonde dissertazioni.
Grazie infinite del favore e cre
detemi vostro aff.mo
Frank De Furia
♦ * »
"ARO ENRICONE,
Finalmente, cjopo il terzo sag
gio di castronerie e menzogne,
pubblicato da te sull'Opinione, il
jrimo in occasione della parata
lei Second Liberty Loan; l'altro
n occasione della consegna del
'ambulanza e l'ultimo nei festeg
giamenti per l'entrata in guerra
lell'ltalia, sei stato costretto a
jettare la maschera.
Forse, se io non ti avessi co
stretto a uscire dall'ombra, avre
sti continuato ancora per un poz
>o a pubblicare notizie cervello-
Jche compiacendoti delle tue
stesse menzogne e nessuno a
/rebbe mai saputo da qual penna
spuntavano tante cose peregrine.
Ma ora che ti sei rivela
to, mio ineffabile Enrico
r\e, vorresti dirmi come hai fatto
i mostrarti così addentr o nei fat
ti miei, dal momento che io e te
non ci siamo visti più di due vol
te e non abbiamo scambiato più
di dieci parole alla volta; o ti sei
affidato ad informatori della cui
moralità ora taccio, a coloro che,
mi si dice, abbiano esposto, in un
quadro, il tuo parto polemico e
che inaffiano di vini generosi le
tue fauci e che distribuiscono
gratis copie di giornali?
Sia lodato il Cielo che final
mente è spuntato nella nostra
Colonia un personaggio che vuol
metterci a posto e ridurci al si
lenzio. Dimmi la verità, Enrico
ne, in quale scuola apprendesti
tante contumelie e menzogne,
quante ne hai vomitate nella tua
interminabile dissertazione?
Ah ! non pensavo : che quando
la colpa non è del proto si deve
mentire per ingrandire ; Enrico
ne ha ragione ed io maledico alla
mia ignoranza, la ([itale è così
monumentale e così solida da non
permettermi di concepire come
qualmente per : >gi andire l'enti
tà di una quals glia manifesta
zione coloniale, * necessario ag
giungervi il concorso di un deter
minato numero! di persone che
non mai si sognavano d'interve
nire; di far parlare oratori muti
come pesci; di aggiungervi fatti
non avvenuti.
Il cronista deve essere cronista
e non novellatore e la cronaca si
fa con accuratezza, nulla aggiun
gendo e nulla tralasciando; ma
non così la deve pensare il nomi
nato Erricone che, dopo avere
aggiunto un'infinità di sciocchez
ze, a guisa di ricami, qualche co
sa omette che avrebbe per dav
vero potuto abliellire la grande
manifestazione.
Per es.: dove andarono a finire
nel resoconto dell'esimio corri
spondente dell'Opinione, il tele
gramma spedito a Wilson e l'al
tro spedito al Re d'ltalia, atte
stanti entrambi devozione ed af
fetto della Colonia italiana di
Chester?
Ah ! Em'icone, Enricone, non
vedi che ti contraddici, che tu
stesso ti dai colla zappa sui pie
di? Ho capito, hai voluto farti co
noscere in colonia e mostrare la
lunghezza della tua coda.
Ma a giudicare dal veleno «
dalla bava ond'era impregnato il
tuo arti coione, nel quale final
mente uscivi alla luce del giorno,
stropicciandoti gli occhi abituati
a tenebre eterne, debbo ritenere
che le staffilate che ti menai sul
groppone abituato al più umilian
te servilismo, toccarono la carne
viva. Povero Enricone, mi fai
pietà, e mi accorgo che stai cam
biando di colore; coraggio anco
ra per un altro poco, ed ascoltami
bene:
Tu mi accusi di aver fatto a
bortire o di aver tentato di fare
abortire la parata del 24 maggio,
perchè non ero stato scelto ad o
ratore della manifestazione. Devi
sapere, o Enricone, che ad orato
re fu nominato il sottoscritto, il
quale declinò l'onorifico incarico
sol perchè lo era stato recente
mente, alla commemorazione del
lo Sbarco dei Mille, ed ecco che tu
hai fatto una bassa e vigliacca
insinuazione.
In seno alla Loggia "Sbarco di
Marsala" insistetti a far portare
in mostra le insegne dell'Ordine,
fatto questo appoggiato dal Gr.
Concilio di Esso, mentre 1 tuoi
informatori non volevano parte
cipare alla manifestazione in for
ma ufficiale preferendo che i Fi
gli d'ltalia vi prendessero parte
come un branco di pecore. Chia
mi tu questo mio atteggiamento
contrario alla parata del 24 mag
gio o consono ai principi dell'Or
dine dei Figli d'ltalia?
Ti sei scalmanato tanto a di
fendere Baldi, ebbene da questa
difesa troppo calorosa e punto
opportuna scaturisce evidente
che fosti istruito a scrivere in un
dato senso le tue corrispondenze.
E' vero che le Ix>gge dell'Ordine
>ono anch'esse delle Società, ma
il fatto di omettere di proposito
di far menzione di logge, tanto
nel resoconto della parata del 24
maggio, quanto nella manifesta
zione della consegna dell'ambu
lanza, mette in evidenza tutta la
tua malafede, intesa a rimpiccio
lire l'importanza e la partecipa
zione dell'Ordine, mentre poi hai
creduto opportuno di esagerare
sulle ambiziosità ciucciesche dei
tuoi consiglieri.
Mi accusi anche, Enricone, di
aver boicottato altre feste pa
triottiche. ma non vale la pena
di ricacciarti l'accusa nella stroz
za; il tuo mendacio è flagrante e
la parte buona della Colonia di
Chester sa che tu sei un volgare
diffamatore, piombatoci per
sfruttare, a l>eneficio del tuo pa
drone, i piccoli disturbi colonia
li.
Mi chiami sedicente avvocato,
sol perchè una volta venne pub
blicato che avevo conseguito il
diploma di baccelliere in legge ed
io non smentii la notizia. L'hai
forse visto scritto sulla vetrina
del mio Ufficio o sulla mia carta
intestata? No; ed allora?
Mi domandi in quale Universi
tà delle Filippine o del Siam mi
sia dipolmato ed io mi accingo a
rispondere al tuo spirito di pata
te che è indice della tua miseria
intellettuale e morale. Anche le
Università delle Filippine e del
Siam sono Università come tutte
le altre, ma io ho conseguito il
mio diploma di baccelliere in leg
ge in un'Università dell'lllinois,
e precisamente nella Salle Exten
sion University of Chicago, 111.
Scrivi colà ed avrai l'informazio
ne che potrà soddisfare la tua
malvagità e quella dei tuoi com
pari.
Se non credessi alla iettatura,
potrei chaimarti a casa e mo
strarti il diploma, se pur lo sai
leggere; ma siccome da certi fi
guri è buono mantenersi lontani,
son disposto, per darti una sod
disfazione che non meriti, assog
gettarmi a sostenere un esame
dinanzi a persone competenti,
per vedere se conosco o non co
nosco la giurisprudenza. Ma tu di
grazia, ineffabile Enricont,, tu
che vieni presentato in questa
colonia di Chester come l'Avvo
cato Tal dei Tali, e non ti curi di
smentire la immeritata qualifica,
in quale Università della ♦erra o
della luna conseguisti la laurea?
Su, via, dimmelo, messere.
Ti scalmani tanto per difende
re il tuo Baldi ed in questa di
fesa trovi modo di vomitarmi
contro altre ingiurie. Io non co
nosco Baldi; so, soltanto, per a
verlo appreso dai giornali, che in
Filadelfia esiste un ignorante che
aveva la presunzione di mettersi
alla testa di una colonia di cento
sessantamila persone, ma che è
stato scalzato e relegato al posto
che gli compete.
Ma tu, Enricone, invece di as
sumere le difese del tuo Cava
liere contro il sottoscritto, per
chè non le assumi contro coloro
che in Philadelphia mai gli
han dato quartiere?
Mi consigli anche, o Erricone,
di lasciare la penna e dedicarmi
agli affari. Se stimassi il consi
glio necessario, te ne l'ingrazierei
con tutta sincerità, ma io la pen
na la prendo molto di rado e mi
vi dedico unicamente quando
sento il dovere di mettere a po
sto i mascalzoni tuoi pari.
Questa volta, prima di lasciar
la, voglio dirti, perchè te lo ficchi
bene in mente, che le tue calun
nie nei mici rapporti coll'Ordine,
•on degne della tua mente squi
librata; tra i fratelli regna il
massimo accordo e, contro ì miei
meriti, od a tuo marcio dispetto,
io godo la stima e fiducia di en-
LA LIBERA PAROLA
trambe le Logge diChester, se si
eccettua qualche losca figura che,
per fini bassamente personali,
tenta frammischiare nelle sue
querele, nei suoi odi, il nostro
Ordine fiammante.
Ed ho finito.
Veramente non valeva la pena
di scrivere così a lungo, intorno
ad un soggetto tanto meschino,
qual'è quello di Enricone e delle
sue escandescenze; ma le zucche
son pur destinate a galleggiale c
la testa vuota del corrispondente
dell'Opinione sta passando un
quarto d'ora di celebrità, della
quale deve essermi grato.
Ma tu sei malvagio, Enricone,
e la riconoscenza non la conosci.
Vai quindi in malora.
Frank E. De Furia.
Un altro Cesare Battisti
GENEVA, 9 Luglio. Un al
; tro Cesare Battisti, il patriota
ventenne Ferruccio Cirelli, è sta
to condannato a morte dal tribu
nale di guerra austriaco.
L'irredentista Cirelli, all'en
trata dell'ltalia in guerra, si ar
ruolò volontario nel nostro Eser
cito e ha combattuto valorosa
mente sul Carso e lungo l'lsonzo. ;
Durante l'ultima offensiva au
striaca egli fu ferito e fatto pri
gioniero gli si fecero subire tut
te le più indescrivibili indegnità.
Nel sentire la sua condanna di
morte il Cirelli gridò con tutta la
forza dei suoi giovani anni : "lun
gamente viva l'ltalia".
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reign born fellow citizens have
risen to this greatest of all na
tional emergencies is most grati
fying.
We celebrate the birth of a new
signers of the Declaration of In
dependence dreamed of for
themselves and their fellow
countrymen shall be fulfilled for
all mankind.
* * *
I wish to convey to you my
heartfelt appreciation for your
expressions of loyalty and good
will.
* * »
We celebrate the birth of a new
and greater spirit of Democracy
which shall be fulfilled for all
mankind.
♦ * *
Before such devotion as you
have shown, all distinctions of
race vanish; and we feel oursel
ves citizens in a republic of free
spirits.
I ask my fellow countrymen to
unite with you in making the
Independence Day of this year
the most significant in our na
tional history.
You have shown where you
stand by offering life itself in
battle for justice, freedom and
democracy.