LA LIBERA PAROLA (The Free Word) PUBLISHED EVERY SATURDAY by A. GIUSEPPE DI SILVESTRO editor-in-chief 906 Carpenter St. Phila.. Pa. Bell Phoor, Wolnut 74-72 Anno 1. - Giugno 29. 1918 - No. 11 SUBSCRIPTION One year, in advance $ 2.00 Six months „ „ '-23 Single copy 0.03 ADVERTISING RATES per Insertion Display adi. per inch,single colucnn 50.75 Politicai notices " " " 1.00 Amusements " " " 0.75 per month Display adt. per inch, single column $2.00 Politicai aotices 44 " " 3.00 Amusements " " " 2.00 Reading matter per line of 13 ems 0.15 Translation and set up type paid separately Ali payments must be made to LA ÜBERA PAROLA ditore della patria. "Noi gli si lan ciammo contro", aggiunge Sinatra, "e lo costringemmo a ritirare l'insulto". A questo momento il signor Nicola Rivano Asti propone un'ordine del giorno contro Pasquale Farina che nella seduta di martedì, 25 corrente, alla Columbus Hall, aveva insultato il Grande Venerabile. Seduta stante si ricevono le adesio ni dì diverse Società quali l'Americo Vespucci N. 234, F. of A., l'lndipen dente Americo Vespucci e molti fra telli prometono di ottenere adesioni di altre Società perchè ritengono più di gnitoso partecipare alla Commemora zione nel teatro. Finalmente si delibera che alle ore 3 P. M. del 4 Luglio, all'Accademia di Musica, abbia luogo la commemora zione dell'lndependence Day e che tut ti i fratelli delle Logge siano obbliga ti ad intervenire; che in quel giorno il Grande Venerabile, in nome dell'Ordi ne in mandi un tele gramma di incondizionata solidarietà al Presidente Wilson; che il Grande Venerabile ed altri fratelli nominati per gli ultimi accordi sulla celebrazio ne si incontrino col comitato italiano del Terzo Liberty Loan. C C A. BALDI non vuole sacrificare l'ambizione personale per l'unione della colonia Al momento di andare in macchina —ore 5.30 Pom. di giovedì 27 corr. è per chiudersi una seduta del Comi tato italiano del terzo Liberty l.nan, chiamata dr.! Presidente Cav. F. Ro ma per tentare di riportare la pace in colonia. Si son fatte molte proposte; l'ulti ma è stata che tutti si dimettessero dai rispettivi Comitati e lo stesso Grande Venerabile aveva promesso di non precedere i Figli d'ltalia e lasciare che la direttiva la prendesse la massa ed essa scegliesse un Comitato. C. C. A. Baldi non ha voluto aderire senza interrogare i suoi nella seduta che si terrà lunedì prossimo quando la celebrazione sarà verso la fine. ULTIME NOTIZIE leri si sono riuniti agli uffici al X.o 201 City Hall il Cav. Frank Roma, Giuseppe Di Silvestro, Cav. C. C. A. Baldi, Giovanni I)i Silvestro e Cav. Frank Palumho. Questi nostri connazionali si sono riuniti per invito di Wm. R. Brìcker, Esq., Ufficiale Federale il quale desi dera che gli italiani siano uniti nella celebrazione del 4 Luglio. Sjé Mie Pittsburgh, Pa; CONGRATULAZIONI 25 Giugno. N. Caruso). Questa loggia Pitts burgh No. 74, dei Figli d'ltalia, nella sua seduta del 17 corrente, ad unani mità deliberava di esprimere al diret tore di questo giornale il suo com piacimento per la ottenuta laurea di avvocato, da suo fratello Giovanni, Assistente Supremo Venerabile del l'Ordine. Gli stessi sentimnti la Pittsburgh desidera comunicarle per sua sorella Elisa che ha ottenuto il Diploma di Dottoressa in farmacia. Walston, Pa. IL SUCCESSO I>l UNA FESTA 25 Giugno (M. Morrone). Recatomi a Wal ston per visitare diversi amici e fare degli abbonamenti per questo giorna le, assistetti alla celebrazione della festa di S. Antonio avvenuta il 13 corrente con parata, musica e fuochi artificiali. Questi furono sparati con successo dalla "Dunbar Fire Works Company" e propriamente dal signor G. De Blasi, appartenente alla Loggia Francesco Fiorentini di Connellsville. La Walston Band, della quale è maestro il Prof. Augusto Bilotta e ! Direttore Luigi Nasi, suonò scelti pez zi di musica e riscosse calorosi ap plausi. Il Rev. Emilio Farri disse un di scorso patriottico e terminò inneg giando alla finale vittoria degli allea ti ed augurando di vedere sventolare fra breve i! tricolore Italiano su Tren to e Trieste. Della riuscita va data lode al Comi tato della Società S. Antonio per la sua solerzia ! cui componenti erano i seguenti : G. Gagliardi, Presidente; Frank Palmerino, Segr.; Pietro Previte, Te soriere; assistenti: Angelo Farri, Lui gi Nasi, Giovanni De Fazio, Rosario Astorino, Thomas Cumminys, Nicola Arrigo e Mike Olenick. Harrisburg', Pa. Il Colonnello Pio al Regent Theatre. 27 6jt!«rnn. i 1 (A. B.). La scorsa domenica il , tenente colonnello Americo Pio, del- | l'Esercito italiano, sotto gli auspici i ( della Croce Rossa, parlò al Regent Theatre, di proprietà del signor Pie tro Megaro, sulla guerra attuale e sulle atrocità che i tedeschi compiono sui prigionieri e sulle popolazioni dei paesi conquistati. Oltre al discorso del tenente colonnello Pio, furono rappre sentate delle scene cinematografiche PALESTRA DEL PUBBLICO Perche' sia di monito agli altri Della libertà che concediamo al pubblico di servirsi delle coionne de "La Libera Parola", non deve abusarsi, Per mezza colonna di corrispondenza pubblicala per E. De Furia di Chester, Pa., il si gnor Augusto Errico ha sentito il bisogno di occuparne due. e noi lo abbiamo accontentato. Ala da ou«i in poi rifiuteremo qualun que scritto, specialmente polemi co, che esorbiti dallo spazio che può concedere il nostro giornale. Uomo avvisato con quel che segue. Per le furiose turie di un De Furia All'lli.mo sedicente Avvocato F. E. De Furia Permettimi che ti chiami con que- ' sto tuo titolo accademico che ti sei da te stesso regalato ed a cui tanto ci tieni e lascia che io confuti quanto ti facesti scrivere e pubblicasti sotto il tuo nome, nel numero scorso della Li bera Parola. Incomincerò dal rispondere a ciò che è di pubblico interesse, poiché questo 10 antepongo al mio, e poscia breve mente analizzerò le offese gratuite che ti sei voluto degnare recarmi. Nella pubblicazione, a firma tua, accennasti alla relazione apparsa nel l'Opinione del 26 Maggio scorso, in ri guardo alla festa dell'ltalian Day a Chester ed Eddystone, e la qualificasti un ammasso di menzogne e turlupina zioni, scagliandoti contro me ed altri. Non vedo francamente quale ammas so di menzogne vi sia in quella relazio ne. E' menzogna che il 24 Maggio si tenne una parata qui in Chester per commemorare il terzo anniversario dell'entrata in guerra dell'ltalia a fian co degli Alleati? E' menzogna che a detta parata vi presero parte tutte le Società di Chester? E menzogna che la parata riuscì splendida e dignitosa, ad onta dei tuoi sforzi per farla abor tire? E' menzogna che ad essa vi pre sero parte le Autorità cittadine, Giu dici ed altri illustri personaggi di Chester? E' menzogna che all'Audito rium Hall, dove tutti i facienti parte della parata convennero, si tennero di scorsi patriottici e si incitarono i pre senti a mantenere alto il prestigio del la patria ed a contribuire con tutte le loro forze alla vittoria finale? Dici che nella sala l'On. Johnson fu 11 solo oratore. Oh! . . e Baiocco, l'hai dimenticato, che fu felicissimo in tut to il suo discorso, tanto che strappò frequentissimi applausi ? Ed il Rev. F. Santilli, che parlò del War Chest con tanto sentimento? Ed il farmacista N. Albanese che tanto bene tratteggiò gli avvenimenti che costrinsero l'ltalia ad entrare in guerra, il valore dei no stri soldati, ecc.? L'hai dimenticati tutti questi oratori? Per te essi scom paiono, poiché se avessi potuto ottene re lo scopo di parlare tu, magari di cendo le tue solite corbellerie, come con inimitabile faccia pipeniina ti esi bisti e che il comitato molto assenna tamente rifiutò, allora, oltre all'On. Johnson, vi sarebbe stato un'altro va lente oratore, tu. . E' menzogna tut to ciò ? Ed allora perchè nel denunziare queste menzogne non hai tu fatto pa lese la verità? Ma, ammesso che pur qualche Consigliere o qualche Colon nello non avesse preso parte alla pa rata, l'averlo asserito guasta forse il significato di essa? Non ridonda tutto ciò ad onore della Colonia italiana di Chester ed alla glorificazione del nome italiano ? Per te non è così. Se alla parata fos sero intervenuti tutti i vagabondi di ; Chester, tutti i lenoni, tutta la mar maglia, ed a capo di essi ci fossi stato | tu, in qualità di presidente, allora j quella sarebbe stata per te la più grande manifestazione d'ltalianità, il più grande onore che la Colonia aves se potuto ricevere. Ma trattandosi di Autorità, di Magistratura, di premi nenza coloniale, sol perchè ne è man iato qualcuno, il relatore ha spudora tamente mentito, ha con le sue menzo gne messo in subbuglio la Colonia? Ma non è questo, caro De Furia. L'ira tua è perchè il Comitato Coloniale non ti credè degno di poter far parte di es so, ed avendoti posto all'indice si è : meritato il tuo corruccio, il tuo risen timento, le tue contumelie, che, si ri versano ora indirettamente su di me. Ma ti sbagli rotondamente, poiché io, pur nuovo di questa città, già ti cono sco a fondo, sia per faccia che per a verti ben ponderato in quelle poche volte che ti ho avvicinato. Invece di gioire di qualsiasi mani festazione patriottica, invece di coope rarti per il buon successo di esse, in vece di mantenere alto il prestigio del nome italiano, che, indirettamente si riverberebbero anche su di te, poiché per nostra disgrazia sei italiano, cer chi, con tutti i mezzi loschi e subdoli, di intralciare il lavorìo dei volentero si. Prova ne sia la parata per la Cro ce Rossa, quella dell'Ambulanza, quel , la dell'ltalian Day, e tante altre che, se i relativi comitati non fossero stati composti di persone di spiccata ono rabilità e patriottismo e dotate di fer rea volontà, sarebbero irremissibil mente fallite, con grande vergogna del Imon nome italiano, con grave danno della operosa colonia italiana di Che ster. E tutti questi tuoi maneggi pef chè ? Perchè la gran maggioranza, a ! vendo conosciuto essere tu una zucca vuota, un vanitoso, senza censo, senza istruzione, ti ha bandito l'ostracismo. Tu vuoi assiderti fra i preminenti coloniali ed essi ti hanno fatto com prendere in tutti i modi che tu non puoi aspirare a tanto perchè te ne inanca la capacità, la correttezza, l'i-, struzione, l'intelligenza. Questa è la verità, altro che le men zogne che mi addebiti. Dopo avermi tacciato di bugiardo, di visionario e di altri titoli degni di te, fai un guazzabuglio fra Baldi, l'Opi nione ed i Figli d'ltalia. Innanzi tutto sappi che io non sono corrispondente dell'Opinione, nè sono agli stipendi di Carmine Baldi, co r i tu asserisci. Annuii inviare quella ì lazione dell'ltalian Day di Chester ed Eddystone, perchè pregato da amici. E che ci entra il Cav. Uff. C. C. A. Baldi in tutto ciò? Forse che nella relazio ne ho fatto qualche accenno di questo signore? Forse ho detto che la parata fu ideata per iniziativa di Baldi? Ho inneggiato all'Opinione? Ho messo in nanzi agente, ràppiésenlanlt o corrispondente dell'Opinione? Ed al lora?.. Perchè arrovellarsi tanto ' -ontro il giornale ed il suo proprieta » A _ di fatti di guerra, e le films usate sono 1 quelle ufficiali del Governo Italiano. 11 tenente colonnello Pio è stato mandato in America a scopo di propa ganda. Egli ha combattuto in due fronti italiani e i suoi discorsi tratta no di fatti svoltosi sotto i suoi occhi. rio, quando tutto ciò non ha relazio no alcuna con la festa di Chester? Ah!.. l'armi intravedere la verità... Tu che sai poco leggere e che sei mio pe di cervello, non io, avendoti fatto leggere da altri la relazione della fe sta di Eddystone, ed avendo inteso un .Cavaliere, hai creduto che avessi vo luto alludere a Baldi. Ti sbagli. Là in vece si parlava del Cav. Frank Roma e Cav. Frank Paluinbo, che si erano recati colà espressamente da Phila delphia per/lare maggiore lustro alla cerimonia. Quindi tutta quella diatri ba contro Baldi cade di necessità e di mostra, ancora una volta, l'animo tuo basso e la mente tua ottusa. Forse tu l vorresti scimiottare qualche altro? Anche in ciò sei meschino. Quegli sa quel che fa, parla per uno scopo, per un principio, con cognizioni di causa, mentre tu.. semplicemente per igno ranza. N'on parlavi così però del giornale , l'Opinione quando, un corrispondente ì troppo condiscendente, scrisse, tempo i fa, che avevi ottenuto il diploma di I AVVOCATO e si congratulava teco. Ciò è fino ad un certo punto permesso quando fra amici si vuole prendere in giro un individuo, ma dare in pasto al pubblico queste notizie, queste buffo nate (mi perdoni il corrispondente) è contro la serietà di chi lo fa. Ed intan to tu, gonfio come un tacchino, gioisti di quella notizia apparsa, non facesti alcuna obiezione al giornale, non tac ciasti nò questo nè il corrispondente di bugiardo. Perchè ciò? .. ( A propo sito, desidero per favore conoscere quale Università delle Filippine o del Siam ti ha conferito il diploma di Baccelliere). Nella corrispondenza del 26 Maggio mi mantenni completamente imparzia le, perchè la Colonia intera vi prese parte, e non potevo lodare uno e pas sar sotto silenzio un altro. Non vi fu rono menzogne quindi, od inasettezze. Una nota scordante sola vi fu, e non per colpa mia, bensì del proto il qua le saltò due righe della mia corrispon denza, quindi dove leggevasi ''SS. No me ili Gesù Bambino, (iella parrocchia del Rev. Dario Tedeschi, sotto la dire zione della Signora Teresa D'Ambro sio", avrebbe dovuto essere scritto ''SS. Cuore di Gesù della Parrocchia del Itov. Garritano, nonché un gruppo di Bambini, della Parrocchia del Rev. Dario Tedeschi, sotto la direzione del la Signora Teresa D'Ambrosio". Ogni persona ben pensante, doveva accor gersi che (lucila era un errore di stam pa, poiché non era presumibile che li na Società maschile fosse sotto la di rezione di una donna. E ben lo compresero, sia il Rev. Garritano che il Rev. Tedeschi, poiché essi sono persone intelligenti e colte che antepongono l'interesse generale a quello personale. 'Lo compresero e non fecero recriminazione alcuna, poi ché un nome più di un altro scompare dinanzi alla grandiosità e finalità di u na dimostrazione patriottica. Tacque ro perché, pur dubitando che io avessi scritto una corbelleria, era cosa che non menomava la riuscita nè il signi ficato della parata. Eliminato adunque l'Opinione ed il Cav. Baldi, perchè mai da me nomina ti e perchè non avevano niente a che vedere in quella occasione, veniamo al punto più culminante su cui tu ti ap poggi, per farti perdonare le tue ca stronerie. Un periodo del tuo sconclusionato articolo, dice: "L'Opinione di domeni ca, 26, in una sua corrispondenza da Chester, stampava una serie di castro nerie, tutte tendenti allo scopo d'in grandire, agli occhi del lettole, la so , lenne cerimonia patriottica" E che doveva fare allora? Dovevo rimpioc ciolire l'importanza? Dovevo dire che pur essendo una solenne cerimonia pa triottica , fu di una importanza mini ina? Ma che bisticcio di parole ti fa dire questo poco tuo saputello scribac chino? Se era solenne non ci era biso gno di accrescerne l'importanza. Non ti pare? Avrei leso un bel servizio al la Colonia di Chester se avessi detto che in quella solenne circostanza (for se questa era la parola che volevi usa ; re) gl'italiani non avevano degnamen te risposto all'appello del Comitato (gl'italiani come te così hanno fatto) e che le Autorità ecc., non si erano de gnate di onorare di loro presenza i non mai tanto disprezzati italiani. Così tu , avresti voluto che io avessi detto. E perchè? Forse per dire a tua volta che non facendo parte del Comitato non ! poteva la manifestazione avere felice : riuscita ? E continui più giù col tuo articolo: "tendente a diminuire l'importanza dei Figli d'ltalia, che anche in Chester va assumendo un considerevole sviluppo, col chiamare le Logge dell'Ordine, So cietà di Mutuo Soccorso". Quanto hai scritto, non mi fa mera viglia, poiché sia tu che il tuo segreta rio, non sapete leggere e per conse guenza prendete lucciola per lanterna. Mostrami in qual posto del giornale ho chiamato le Logge dell'Oidine Fi gli d'ltalia Società di M. S. li periodo a cui vuoi alludere è il seguente: "Le Società che presero parte alla parata, sono le seguenti: Dante Alighieri, No. •186, O. F. d'I;; Sbarco di Marsala, N. 6.'!7, O. F. d'l, ecc., ecc." Ora dimmi dove è (letto Società di Mutuo Soccor so? Società, per tua norma, e termine generico che si dà a tutte le associa zioni, quando non se ne fa la distin zione. Ma, prescindendo dal fatto che le Logge le ho messe a capolista, ap presso al nome di ciascuna loggia vi era il relativo numero e le rituali let tere O. F. d'l. Per te forse queste let tere rappresentano un rebus indecifra bile? Forse non sai nemmeno che vo -1 gliono significare. Ebbene: 0. F. d'l. significa Ordine Figli d'ltalia, una I stituzione altamente italiana e pa triottica, superiore a qualsiasi discus sione di gente meschina ed ignorante, come te. (). F. d'l. significa Ordine Fi gli d'ltalia, una Istituzione che si è al tamente affermata in tutti gli Stati Uniti e che giornalmente aumenta le fila dei suoi aderenti per le sue alte idealità di onore, patriottismo, fratel lanza e protezione. O. F. d'l., per tua regola, significa Ordine Figli d'ltalia, una Istituzione nella quale tu franca mente non ci dovresti appartenere, poiché sei la negazione di ogni mani lestazione d'ltalianità e di correttez za, e perchè scopo precipuo di tua ade sione a quest'Ordine, è quello di asser virlo ai tuoi fini, tutt'altro che frater ni. Qui in Chester, non io voglio getta re il discredito nell'O. F. d'l. (ii cui ne faccio parte col cuore e con l'anima, pur non essendo iniziato, ma che mi auguro di esserlo fra breve; non l'O pinione, non il Cav. Uff. Baldi, ma tu, solamente tu. Se non fosse per un gruppo di volenterosi e di propugnatori dell'Ordine, col tuo mo do di agire in nome di qiiesta Istitu r -f' LA LIBERA PAROLA stituzione cammorristica.. Ma menti sane, occhi vigilanti e mene sventate hanno mantenuto alto il prestigio del l'Ordine e ti hanno messo all'indice. Fo punto perchè non voglio abusa- Ire della cortesia che mi si usa dal giornale. Non rispondo ai titoli affib biatimi, poiché dovrei scendere ad un livello molto basso e ciò non è della mia indole nè mi permeterei di farlo su queste colonne, poiché non è tam poco dell'indole del giornale e non a merei intavolare discussioni personali, fatte a base di luridume. Ho risposto a ciò che poteva inte ressare il pubblico e per non rimane re qualche dubbio nell'animo di qual cuno sulla mia correttezza. E con ciò per me è finita la polemica, poiché io non voglio fare il tuo giuoco ed essere un mezzo indiretto per farti un po' di rèclame, di cui tanto ne hai bisogno, magari a tuo detrimento. Chiudo col darti un consiglio: La scia la penna che non è arnese per te. Abbandona certe stupide veileità, de dicati esclusivamente agli affari, sii laborioso, onesto, socievole ed amore vole, e solo allora forse potrai acqui etare la considerazione delle persone per bene, e della Colonia intera di Chester, che è ormai annoiata delle tue stupide, insulse e bambinesche buffonate. AUGUSTO ERRICO COMUNICATO Egregio signor Direttore della "Libera Parola" l'hiladelphia, Pa. Alla vigilia della solenne ricorren za del 4 luglio, mentre è tuttora viva nella memoria di coloro che non facil mente dimenticano, l'indignazione su scitata in Colonia alla venuta della Missione Italiana, da Carmine Baldi che abusò indegnamente del mandato conferitogli dal Sindaco Hon. Smith, quest'ultimo ha voluto dare una novel la prova di.... connivenza coi nostro Cavaliere Ufficiale, nominandolo chairman per gli italiani, della parata che avrà luogo alla festa dell'lndipen denza. Per nostro conto, come cittadini e come "Figli d'ltalia" i primi tre, e come cittadino il quarto, approviamo incondizionatamente l'atteggiamento energico e deciso del Grande Ve. nerabile di fronte alla secon da ingiustificata provocazione e riteniamo che l'assenza in massa del l'Ordine da questa novella manifesta zione, non potrà essere da alcuno in terpretata siccome mancanza di attac camento a questa nostra seconda pa tria. Alcuni connazionali, persone rispet tabilissime, opinano tuttavia che si sarebbe dovuti intervenire alla prima seduta, per contestare al Cav. C. C. A. Baldi il diritto di chairman di una collettività di centosessantamila ita liani, diritto che può essere con ferito soltanto da . una nu merosa Assemblea di rappresentanti, e non può essere in nessuna ma niera imposto da un Sindaco che in forma le sue deliberazioni alie amici zie personali e non alla giustizia ed alla imparzialità. Non solo, ma si sa rebbe dovuto intervenire alla prima riunione, per protestare contro questo 1 Signor Baldi, il quale, andando oltre, molto oltre i limiti del mandato affi datogli, si permette di formare egli stesso un Comitato, senza neppure in terpellare le persone che egli chiama a farne parte. Questa linea di condotta suggerita, sarebbe stata ottima indubbiamente e da preferirsi a qualsiasi altra, se il fatto oggi verificatosi, non avesse dei precedenti eloquentissimi. Ma c'è lo scandalo suscitato da Baldi un anno fa, in giugno del 1917, e non c'e nessun segno che la memoranda lezione in flittagli per quella mancanza, abbia prodotto i suoi effetti. Baldi rimane quello che è sempre stato; e se quest'asserzione avesse bi sogno di una prova, la si può avere, : decisiva e schiacciante, dai nomi che egli ha scelto in un primo tempo. Tol tine pochi veramente stimabili, gli al tri sono i suoi soliti adepti, i soliti ti rapiedi che mai nulla di comune eb bero colla colonia, immeritevoli ed in j degni quindi di rappresentarla in una occasione tanto solenne. Al contrario I sono deliberatamente taciuti molti no mi di persone egregie che Baldi sa di dover annoverare tra i suoi più decisi I awersarii. Stando così le cose, la lettera del Grande Venerabile al Signor Baldi era necessaria e costituisce l'unica solu zione possibile ad uno stato di cose formatosi per la vergognosa e danno -Isa partigianeria dell'Hon. Smith. Vi ; saranno forse dei puritani che si scan dalizzeranno, nel gesuitico intendi mento di salvare, in un tempo solo, ; capre e cavoli; ma la enorme, stra bocchevole maggioranza dei Fratelli, tutti coloro che hanno a cuore la pro pria dignità ed il prestigio dell'Ordi ne, plaudiranno alla energica condot ta di Giuseppe Di Silvestro. Credeteci, Ill.mo Sig. Direttore Obbl.mi L. Corona N. Rivano Asti F. Tropea D. De Gregoriis. UN'OSSERVAZIONE Nel numero scorso della "Libera Pa rola" lessi un breve articolo del Sig. Nicola liivano Asti, intitolato "Per una inizaitiva da prendersi" nel qua le si trovavano molte assennate ragio j ni per dimostrare che l'operaio italia no è migliore dell'operaio tedesco e austriaco e che nelle officine gli si do vrebbe dar la preferenza. Non ostante io convenga pienamen te con lo scrittore dell'articolo suac cennato, non posso a meno di osserva re che del mancato avanzamento degli italiani, essi stessi sono responsabili, perchè non si curano di imparare la lingua inglese, senza la quale è impos sibile assumere qualsiasi posto che im plichi una certa responsabilità. Quale direttore o proprietario di azienda o serebbe dare un posto elevato ad un uomo che non sapesse la lingua del paese? Questa, non altra, è la ragione per cui molti operai intelligenti devo no ridursi a fare il bracciante e a met tersi al livello dei negri. A mio avviso gli italiani contano troppo sulla loro intelligenza natura le e troppo poco sullo studio e sul va lore dell'istruzione: questo concetto è falso e dovrebbe esser messo fra le an JERRY BARBAR, Pres. CHAS SANTORE. Treas, f' JERRY BARBAR & Co 7 j SARTORIA DI la. CLASSE li più' grande BtabiìiiueuUk in UùiùDtcwn per pulire c stirare abiti \ 14 E. Main SI., Exchange Htoel Bldg - 59 Morgantown St., Uniontown, Pa, ] ticaglie. I "Figli d'ltalia" dovrebbero iniziare in questo senso un serio mo vimento per convincere gli operai a studiare almeno i rudimenti dell'ingle se e a farsi cittadini americani; solo in questo modo sarà possibile la rige nerazione economica degli italiani in America. EMILIO F. GROSSO L'ltalia nell'ora presente tributo dell'illustre W,m Potter Egregio Sig. Direttore, Permetta che sul Suo pregiato gior nale io assolva un debito di ricono scenza verso un uomo che colle sue ■ nobili e franche dichiarazioni si è reso benemerito del nostro Paese e di tutti gli italiani emigrati. L'Onorevole William Potter, che u nisce alla ricchezza del censo eleva tissime doti di mente e di cuore ed è vanto ed onore della città di Filadel fia, dove ha speso tanto della sua at tività, ha voluto, con un pubblico di scorso e con un pubblico appello rivol to ai suoi concittadini, invitare tutto il popolo degli Stati Uniti a riconosce re qual parte abbia avuto ed abbia tuttora l'ltalia nella guerra presente. L'Onorevole William Potter conosce bene l'ltalia presso il cui governo fu già ambasciatore ed ebbe agio, duran te la sua permanenza nella penisola, di apprezzare al loro giusto valore le qualità del popolo italiano, popolo che, malgrado i difetti e le deficienza, sta a prezzo di grandi sacrifici e u scendo dalla oscurità nella quale l'a vevano piombato quei medesimi bar bari contro i quali esso ora combatte. L'Onorevole Potter, con rara fran chezza, ha voluto ricordare ai membri del Rotary Club, riuniti a banchetto all'Hotel Adelphia, ciò che l'ltalia ha fatto per la causa della civiltà: "Se non fosse stato per l'ltalia disse l'On. Potter la causa degli Alleati sarebbe stata perduta irremis sibilmente prima che la guerra fosse cominciata. Come si può pensare sen za rabbrividire all'esercito e alla ma rina italiana schierati dalla parte de gli Imperi Centrali ? Che cosa sarebbe stato allora della Francia e dell'ln ghilterra ? Ma l'ltalia fece anche di liiù; nell'agosto del 1913 il governo italiano fu richiesto di appoggio da parte del governo austriaco che vole va mandare un ultimatum alla Ser bia: l'ltalia rispose che la Triplice Alleanza aveva soltanto uno scopo di fensivo e rifiutò; circa un anno dopo, prima che la guerra scoppiasse avver tì amichevolmente l'lnghilterra di te nere la flotta, la cosidetta "home fleet" ben vicina alle sue coste anzi ché disperderne gli elementi nei lonta ni mari delle Colonie. Allo scoppio del la guerra terribile che metteva a re pentaglio la libertà della Francia e quella del mondo intero, qua', non fu il senso di sollievo che pervase il go verno francese all'avvertimento ami chevole che poteva sgombrare le frontiere d'ltalia perchè questa non si sarebbe mossa? Quei 400.000 uomini che accorsero a difendere Parigi mi nacciata dall'invasione teutonica furo no tolti alla frontiera delle Alpi ita liane; la battaglia e il "miracolo" della Marna furono resi possibili. Anche ora l'ltalia, tenendo impe gnate sul suo fronte tutte le forze mi litari dell'Austria, rende possibile la difesa delle terre di Francia e l'arre sto delle orde barbariche nel loro cam mino verso Parigi e verso il mare li bero". L'Onorevole Potter rivolse un caldo appello ai suoi concittadini perchè ri conoscendo lealmente quanto l'ltalia ha fatto per la causa della civiltà, a costo di terribili sacrifici, espongano la bandiera italiana con quella delle nazioni alleate combattenti. Ciò che l'Onorevole Potter na detto, è la pura verità spoglia di ogni esa gerazione rettorica e chiunque abbia seguito, con illuminato discernimento e serenità la condotta dell'ltalia prima e dopo lo scoppio della guerra non può a meno di riconoscere che l'ltalia si è ispirata sempre ad altissimi concetti ; ideali, anche quando essi erano in e vidente contrasto coi suoi interessi materiali: un paese come l'ltalia che fu la madre della civiltà e del diritto non poteva seguire la politica di una Bulgaria edi una Grecia qualunque : che si mettevano dalla parte della Germania solo perchè questa era più j forte: l'ltalia, il popolo tutto d'lta lia si ribellò allo sti'azio che si face va del povero Belgio e sentì che l'a nima latina non poteva tacere di fron te ad un delitto così grande ed insorse. La guerra d'ltalia fu il risultato del nobile impulso dell'anima popolare, non sterile calcolo di governi. Le parole di William Potter vengo no oggi a riconfermare tutto questo davanti al gran popolo che è, come noi, entrato nella lotta, per fini puramente ideali; esse vengono a consacrare il patto che lega i due popoli del vecchio e del nuovo mondo in un ideale comu ne di civiltà e di giustizia. Noi ci au guriamo che gli italiani comprendano ed apprezzino l'importanza del mo mento storico che attraversiamo e sappiano approfittare delle circostanze favorevoli per aiutare l'opera di re denzione del nostro nome in questo paese. All'Onorevole William Potter vada l'espressione della più viva riconoscen za di tutti gli italiani che, da questo lato dell'Oceano misurano, pensano e sospirano la Patria lontana! EMILIO F. GROSSO. 801 l Plione Pili Iti 181 Real Estate and Insurance NOTARY PUBLIC / 505 So. Droad Street PHILADELPIIIA, VA. Dr. I. CORTESE 1025 Christian Street PHII.ADELPHIA. I>A. OUAKER CITY DAIRIES AND APULIA CREAMERY Co. 13th and Dickinson Sts. Philadelphia, Pa. 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