CRONACA DI FILADELFIA La consegna dei Diplomi dall'Università' di Penna. Alle ore 10 A. M., di mercoledì scor so, nella elegante e grandiosa Metro politan Opera House, l'Università di Pennsylvania, in una semplice ma se ria e dignitosa cerimonia, fece la con segna dei diplomi a quegli studenti che, ne erano stati riconosciuti idonei. Di nostri connazionali troviamo nel la lunghissima lista: Laureati in legge: John Garaguso e Giovanni Di Silvestro; in medicina: Francis De Caria di Johnsonburg; in dentisteria dottori Marco Giovagnoli, Ernest John Simonetti e Gregorio Fa biani. Quest'ultimo è nipote dei Dr. Giu seppe Fabiani, direttore dell'Ospedale omonimo, il quale con cure ed affet to veramente patemi, lo ha guidato e protetto. Il dottor Gregorio Fabiani è degno di essere additato come esempio di coloro che fortemente vogliono. Venu to in America a scopo di piacere e per rivedere e riabbracciare suo zio Dr. Giuseppe, fu consigliato da questi a rimanere. Accettato il consiglio si diede subi to allo studio e, sebbene non padrone della lingua, ha saputo distinguersi durante la vita di collegio ed oggi pos siamo salutarlo neo dottore, sicuro che le sue rare virtù personali, l'estrema coitesia che si rinviene nei suoi atti di gentiluomo perfetto, gli procureranno tutte quelle soddisfazioni morali che deve aspettarsi un giovane ben nato. COMUNICATI 11. SIGNOR GIOVANNI DI SILVE STRO HA INVIATO AI FRATEL LI DELLA LOGGIA ITALIA LA SEGUENTE LETTERA: Cari fratelli ed amici, l'affettuosa premura vostra nel con ferirmi la laurea in legge prima an cora che io la conseguissi, mi ha com mosso. Infatti io ho saputo il risulta to dei miei esami di laurea tre gior ni dopo che voi avevate mandato il primo comunicato ai giornali. Mi ave te cosi procurato qualche momento di ansietà, ma io non ve ne voglio per tanto perchè nella stessa ansietà io ho ritrovato la gioia di sapermi cir condato da tanta fraterna simpatia. Pertanto, mentre vi ringrazio per l'attaccamento che avete per me, io devo, di fronte alla vostra lusinghie ra insistenza, ripetervi per iscritto ciò cht diesi a voce agli amici che mi co municavano il vostro proposito di of frirmi un banchetto. Io non posso, nè debbo accettarlo. Noi oggi abbiamo un solo dovere che deve assorbire ogni altro, ed un solo pensiero che deve i •pirarci nelle multiformi attività della nostra vita quotidiana. 11 pensiero: l'ltalia e l'America. 11 dovere: dare quanto possiamo per il trionfo della causa per la quale le due nazioni com battono. Voi mi conoscete da anni, mi avete seguito in diversi movimenti e potete attestare le mie vedute a questa ri guardo. Deponiamo perciò ogni propo sito di banchetto e continuiamo piut tosto il lavoro che attende la strenua e •alda cooperazione di tutti e nel quale i Figli d'ltalia so sono sempre mostra ti primi fra i primi. Vogliate comunicare i miei ringra siamenti a quanti hanno mandato la Icrro adesione alla vostra iniziativa e yoi credetemi sempre vostro GIOVANNI DI SILVESTR< LI comitato che s'era già costituito per jffrire un grande banchetto al Signor Siovanni Di Silvestro, e festeggiare rosi il lieto evento della laurea in leg ?e da lui testé conseguita, prende atto iella surriportata lettera e rispetta : nobilissimi sentimenti in essa espres si dal neo-professionista, ma si riserba ii onorarlo come merita, con un'altra nanifestazione, che sarà senza dub jio, una prova eloquentissima delle in ìnite simpatie che lo circondano. IL COMITATO * * * \LL'UNINONE EBANISTI E CAR PENTIERI IL SIG. GIOVANNI DI SILVESTRO HA INDIRIZZATA QUEST'ALTRA LETTERA. Unione Ebanisti e Carpentieri Philadelphia, Pa. Egregi amici, ricevo la comunicazione dei vostro :onsiglio di amministrazione e vi rin grazio dal profondo del cuore per la •alda simpatia che dimostrate per me. La vostra parola onesta, dettata da mimi che non conoscono i lenocinii dell'ipocrisia, nè gli irragionevoli ri jentimenti del settarismo, mi conforta iella convinzione del dovere compiuto E>er il passato e mi incita a perseve rare sulla stessa via per l'avvenire. E ehi ha provato le amarezze che pro trano ambienti inquinati, sa il valo re morale di tale conforto. Ma intanto è proprio per la stima he avete per me che io chiedo la vo stra cooperazione perchè si deponga igni idea di offrirmi un banchetto. In un periodo in cui le nostre ener gie, i nostri entusiasmi devono esse re votati alla grande causa per la filale l'umanità libera combatte, io :ion posso, nè debbo accettare un ban chetto. Date il vostro denaro alla Cro ie Rossa, in Italia, ed al W'ar Chest in America, ora che l'ltalia e l'Ameri :a devono essere il nostro pensiero su premo di tutti i momenti ed io ne sa rò felice più di qualunque manifesta tone che si potesse fare in onore del la mia modesta persona. Ho invocato e non invano, la vostra cooperazione, in tante occasioni; vi. ho visti al mio fianco, amici sinceri e disinteressati, tante volte in cui il vostro appoggio era necessario a far trionfare un prin cipio o a difendere gli interessi della colonia minacciati da forze sinistre. Siate con me anche ora in cui vi chie do di abbandonare un proposito, mol to lusinghiero a mio riguardo, ma che io non posso assecondare. Nel conchiudere sento questo di dir vi: per il passato ho cercato sempre di rendermi utile come sapevo e potevo ai miei connazionali. Se non ho potu to dare altro ho dato l'entusiasmo di cui sono stato capace ed in ciò ho ri trovato la sola ambizione della . mia vita. Non mi risparmiate nell'avvenire ogni volta il mio contributo può gio vare ad una causa buona e siate cer ti che l'opportunità di dare tale con tributo sarà di per se stesso fonte di grande soddisfazione morale. Con i sensi di immutabile amicizia, vostro GIOVANNI DI SILVESTRO PER IL 4 LUGLIO La Loggia Felice Cavallotti N. 527 ha deciso di festeggiare il suo anni versario con una commemorazione, che sarà tenuta dal Sig. Alfredo Per filia. E poiché la suddetta Loggia ha sta bilito di tenere tale commemorazione il 4 Luglio, il Grande Concili# dei Fi gli d'ltalia ha deciso di invitare tutte le rappresentanze delle Logge di Phi ladelphia nello stesso locale della com memorazione che in seguito sarà indicato perchè si possa anche ri cordare il giorno della dichiarazione della Indipendenza Americana, e man dare il nostro doveroso saluto alle Au torità di questa nostra seconda Pa tria. LE PERDITE ITALO-AMERICANE IN FRANCIA Durante la scorsa settimana si sono j avuti in Francia i seguenti nostri con nazionali morti, feriti e perduti: Samuele Amato di Brooklyn, Mi chele Marello di Waterbury, Conn.; | Pietro Natale di Montenegro; H. i Briese di Rice, Minn., morti in azione. ! D. Banta, di Kansas City, Mo.; ! Frank Malone, di Mount Horeb, Wisc., ! Domenico de Masi di Greensburg, Pa., ! morti per ferite riportate; Antonio ' Prisco di Brooklyn, morto per acci- J dente; Angelo Righeron, di Italia; C. jE. Gano, caporale di Wheeling, W. Va.; Davide Polacci, caporale di Co stantinopoli; John Sobrato di Italia; I Giorgio C. Muscio, tenente, di Water bury, Conn.; Antonio Grassi, di Italia; John J. Malone di Phila.; C. F. Maz , zini, di Santa Barbara, Ca!.; Luigi i Soldo, di Pittsburgh; Alessandro Sa bo, caporale, di Ralway, N. J.; Marcel -1 lino Garcio, di W. Virginia; M. Sina stra, di E. Boston. Mass.; Joseph ri siilo, caporale, di North Bergen, N. J.; Vincenzo Balitto, di Pittsburgh; Tony Buono, di Boston; Vitale Crospi, di New York; Martino Galliano, di Na poli, Italia, Joseph Mancini, di Brook lyn, Louis De Luca, di Roxbury, Mass.; Frank Martucci, feriti grave mente. Vincenzo Labriola, di Bristol, Conn., prigioniero, che era stato pre cedentemente comunicato come perdu to. CHIUSURA DELLE SCUOLE DEL BUON CONSIGLIO L'altro jeri si è celebrata la chiusu ra delle scuole della Chiesa della Ma donna del Buon Consiglio, alla pre- s senza de Regio Console d'ltalia, Cav. Uff. Gaetano Poccardi. Durante la cerimonia si è svolto con ! successo un programma di musica, canto e recitazione. Per la sostituzione della lingua italiana a quella tedesca La sera di martedì scorso nelle sale i del Graphic Sketch Club al No. 719 j Catharine St. fu tenuta una riunione | per iniziare un movimento onde in- 1 durre le autorità scolastiche a a elimi- J nare dalle scuole secondarie Tinse- ! gnamento della lingua tedesca sosti tuendola con quella italiana. Questa iniziativa però è dell'Ordine Figli d'ltalia, l'Ente massimo, anzi u- j nico che può a ragione rappresentare I le nostre masse immigrate in Ameri ca. Infatti, una delle logge della gran de Organizzazione, l'America No. 735 | di Greensburg, nei principii dello scor- | so mese di maggio ne comunicava la ! notizia al Grande Concilio dello Stato ! e questo la rendeva di pubblica ragio- ! ne il 25 dello stesso mese sul Bollet tino Ufficiale dell'Ordine, e su altri giornali coloniali, quali La Voce della Colonia, Il Mastro Paolo e La Libera Parola. La grande pubblicità fatta, ed a così sfuggire allo scultore Signor Giusep pe Donato e consigliarlo a riconoscere il diritto dell'iniziativa all'Ordine. Egli, invece, non sappiamo se spon taneamente o perchè suggeritogli, nel mandare l'invito ai giornali incomincia col dire che "several years ago through the efforts of Chev. C. C. A. Baldi, as Chairman of the Italian Fe deration, the italian language was ad mitted as an optional course in the ; high schools of the City". Falso, as- ! solutamente falso e ci duole di dover riprodurre in diverse puntate la sto ria di questo incidente per convincere le menti di coloro che, come il signor I Donato, non ricordano, e dei nuovi ve nuti che la lingua italiana non fu mai introdotta nelle high schools. Intanto, si asserisce una cosa non vera per innalzare un idolo di carta pesta e si tace una verità che ridonda a beneficio di una istituzione che in Philadelphia conta circa 18 mila ita- ; tiani. Ecco la pubblicazione fatta il 25 Maggio u. s. dal Grande Concilio del- \ l'Ordine in Pennsylvania per la sosti- ! tuzione della lingua italiana a quella tedesca: ' "UN ESEMPIO DA SEGUIRE La Colonia Italiana di Greensburg ha promosso una nobilissima agita zione perchè i componenti il Consiglio scolastico della locale High School de liberino di sopprimere l'insegnamento della lingua tedesca, sostituendolo con quello della lingua italiana. L'iniziativa, alla quale si sono as sociati con mirabile concordia Socie tà e Clubs, è partita dalla Loggia A merica N. 735 del nostro ordine, die tro proposta del fratello F. Dori. L'appello rivolto al consiglio scola stico è del seguente tenore: "La Colonia Italiana, rappresenta ta dalle sue Società, auspice la Log gia America N. 735 dell'Ordine dei Fi gli d'ltalia, si onora richiamare la vo stra attenzione perchè lo spirito di a mericanismo e il principio altamente democratico, onde sono infognate le nostre istituzioni, si affermino in que sta come nelle altre Contee e Stati dell'Unione Nord Americana. "La nostra patria di adozione è in guerra, è in guerra coi barbari e le nostre gloriose bandiere non torneran no dal fronte di battaglia fin quando non sarà fiaccato l'odioso militarismo prussiano, non saranno puniti i pira ti del mare e non si sarà affermato il vero .concetto della democrazia, di cui l'onorevole nostro Presidente è fe dele interprete e l'America il più for te baluardo. "La Germania si è macchiata di fronte alla storia e non potrà essere nostra amica se una rivoluzione non demolisca il Kaiserismo e non segni il trionfo del popolo sulla casta milita re. "I popoli liberi non possono aver niente di comune cogli oppressori, coi vandali, coi massacratori di bambini, coi violatori delle donne e cogli affon datori del Lusitania. "Noi, quindi, cittadini italo-america ni, devoti alla patria di origine ed a PALESTRA DEL PUBBLICO PER MANCANZA DI SPAZIO Fin da due settimane fa abbiamo ri cevuto dal Signor Augusto Errico una risposta all'articolt'llo polemico pub blicato dal signor F. E. I)e Furia di Chester a proposito di una festa fat tasi colà. RINGRAZIAMENTO E RITRATTA ZIONE Con senso di gratitudine ringrazio il Signor F. Busoni che nella Libera Pa rola della scorsa settimana ha rotto u na lancia a mio favore, contro il Rev. Terlizzi. Se non fosse stato per il do vere che mi obbliga a ringraziare il Signor Busoni, mi sarei eternamente taciuto e non sarei tornato sull'argo mento per nessuna ragione al mondo. E perchè? Perchè il Kcv. Terlizzi ha pienamente ragione. Tutte le prove in risposta alle mie osservazioni vera mente non sono che bolse e verbose scappatoie retoriche, le quali, divaga no dall'argomento principale; ma ve n'è una sola così validissima, che per sè sola vale a sostenere l'urto di tut to un esercito di argomenti in contra rio, come l'Orazio dei Romani contro l'Etruria intera. Questa prova in tut te le diatribe, è la più convincente di quante ne abbiano sapute inventate i j retori ed i filosofi nei trattati di Lo- j gica. Credo che il celebre Cameade, il sofista, che sapeva dire il prò ed il contra sullo stesso eoggetto c convin cere gli uditori nell'uno e nell'altro modo, di fronte a questa prova di Pa dre Terlizzi avrebbe dovuto anche egli deporre le armi. Sì, signore. Quella prova è la più convincente perchè non teme risposta e fa tacere il più ostinato e pervicace ! avversario. E' vero che essa è antiquata, ma è sempre efficace e tuttora in /oga per ! quelli che sono a corto di ragione. Nientemeno quella prova fu usata un j cinque secoli prima dell'era volgare, e i fece ammutolire Socrate, e se non mi I sbaglio fu adoprata dall' Aeropago. La ! stessa prova servì a far tacere Gesù ! di Nazareth e allora fu usata dal Si ned rio. In tempi più vicini a noi quella pro va, che eccede ogni logica ed ogni dia- ! lettica, fece tacere per sempre Bruno, Galilei, Campanella e moltissimi gar ruli filosofi che cianciavano coi pre- ' decessori del Rev. Terlizzi, e allora fu ' usata nella Santa Inquisizione. Oggi questa stessa prova si usa ner Tribunali e si chiama Giustizia ed è tanto convincente che basta faccia ca polino in qualunque disputa o diatri ba, basta una semplice minaccia, per far tacere e ammutolire il più fiero ; avversario. Ecco perchè di fronte a questa prova, appena accennata nella risposta del Rev. Padre, l'Osservatore ammainò le vele e si ritirò in porto. Quel vento era troppo infido per na vigare in alto mare. E giacché ora è iovuto ritornare sull'argomento l'ha fatto ben volentieri per dichiararsi vinto e disdire quanto ha scritto che possa ledere menomamente la reputa- ! zione delle scuole dirette dai Padri ! Agostiniani. L'Osservatore non è pec catore impenitente ed ostinato. Di I fronte a quella prova cede le armi e ; iice: Padre Terlizzi ha ragione. Non tutti si è Socrate, Gesù, Galilei o Bru- j no, che affrontano il martirio per osti- 1 riarsi nelle loro fisime. Quando Napoleone, nelle orgic che | si facevano in Francia coi riti religio si della Dea Ragione, fu richiesto di crear lui una nuova religione, egli ri spose laconicamente: Non ho voglia di salire al Calvario. La verità partorisce odio e non si può dire, e non si dà sempre ragione a chi dice la verità. Ecco perchè tan te volte ci asteniamo di gridar forte contro tante indecenze coloniali. Per esempio, ci eravamo proposto di | richiamare qualche signore che va | dando concerti e per attirare gli udito- j ri fa pubblicare che l'introito, tolte le spese, va a benefìcio della Croce Ros sa, o dei profughi del Veneto, o degli orfani dei soldati nostri in battaglia. Ma dopo che i concerti hanno avuto più o meno successo, si leggono sui giornali solamente lodi sperticate dei debuttanti e degli altri artisti, e non si legge quale è stato l'introito, e quale il surplus da mandare alla Cro ce Rossa ecc. Ma non si legge nessuna lettera dell'Ambasciatore o del Conso le che accusa ricezione di quel denaro. Ora come si fa a tirar gli orecchi a costoro senza che essi si rivolgano ai tribunali e vi fanno arrestare per li bello famoso? Quindi acqua in bocca, o meglio lasciate correre l'acqua per la sua china. Voler raddrizzare le gambe ai cani è un brutto mestiere perchè si corre il rischio di -essere addentati. La mi glior cosa è lasciar vagare i cani ran dagi a lor talento e chiudere tutte e due gli occhi. Ringraziando di nuovo il Signor Bu soni delle parole lusinghiere a mio ri guardo e della difesa che ha fatto del le mie osservazioni, mi dico L'Osservatore. * * * LE SCAPPATE DEL PROTO Caro Michel, Orazio nell'Arte poetica, parlando dello scrittore che va di palo in fra sca lo rassomiglia al figolo che comin cia a fare un vaso e ne vien fuori un orciuolo. Ma non è questo il caso nostro. Il titolo originale era: Arti sfatate della Kultur. Ora, se tra le difficoltà, prim;i del Poeta è la corda e poi la rima, pei LA LIBERA PAROLA quella di adozione, custodi ed asser tori della giustizia e del diritto, di cui ! Roma è madre e maestra, invitiamo il Consiglio della locale High School a I .seguire l'esempio già adottato in mol te città e Contee ed abolire, almeno durante la guerra, l'insegnamento del la lingua tedesca. La coltura modella | la crescente generazione, e l'anima del [ popolo americano non può nè deve ee seVe imbevuta di tendenze tedesche. Ogni debolezza potrebbe essere un tradimento alla grande causa per cui ci battiamo; epperò noi, interpreti del- I la volontà dei cittadini italo-america , ni, sicuri di rispecchiare il pensiero della collettività americana, facciamo voti perchè sia abolito l'insegnamento della lingua tedesca ed in sua vece venga adottato quello della lingua ita liana, che, attraverso i secoli, ha sapu- I to tener salda le molte volte millena- I ria civiltà latina". un redattore 6ono lo spazio, il proto e la cassa dei caratteri, e ciò sa bene chiunque s'intenda di arte tipografica. Per mancanza di A, dunque, si do vette sostituire alla parola sfatate un'altra, e senza andare troppo pel minuto, mi balenò alla mente obsolete, e ve la gittai invece dell'altra. Veramente questo aggettivo altera il concetto primitivo, perchè significa viete, rancide, ma nella mente mia era presente il significato metonimico con questo ragionamento a sorite: Ciò che è sfatato si può considerare rancido e vieto, e perciò obsoleto, da non do versi più usare. Quindi essendo le arti dei socialisti tedeschi state sventate e sfatate, per noi sono da ritenersi an tiquate ed obsolete. Non è raro il caso di trovare in au tori di fama dei titoli che sembrano aver nulla a che fare col componimen to, ma in questi casi bisogna tener presente che il titolo non è sempre u na esplanazione sintetica del componi mento e bisogna ricorrere alla meto nimia per darsene ragione, o all'alle goria, o bisogna ricorrere all'integra zione ideale se il titolo è ellittico. Cuore, di De Amicis è di quest'ulti mo genere mentre è figurato: Come le foglie, messo in fronte alla sua com media dell'autore di Una partita a scacchi ? Molte poesie del D'Annunzio, spe cialmente nel Poema Paradisiaco, e molte altre del Pascoli in Myricae hanno titoli di questo genere figurato. Saluti, Dr. F. Cubicciotti ♦ « » MANIA FESTAIOLA FUORI 14 Giugno 1918. Kgegio Direttore, Leggo così spesso nei nostri giornali j avvisi di banchetti e di festeggiamen- I ti di ogni sorta, che non posso fare ' a meno di levare una voce, se lei me ; 10 consente, contro l'andazzo di trarre pretesto da ogni avvenimento per spe se inutili e per non meno inutili ma nifestazioni festaiuole, che fanno a i pugni col buon senso e colle più eie- j mentari norme di civile educazione. E' veramente deplorevole che nei j tempi tristi che corrono, quando tutto j 11 mondo e immerso nel sangue e nel j lutto, vi siano delle persone tanto in- ' coscienti da non sentire la intempeeti- ] vita di certe manifestazioni, molte voi- j te anche bandite da Associazioni che ; lovrebbero avere per iscopo di prò- ! muovere la elevazione morale e mate- | riale dei soci, non la loro depravazio ne. Non sarebbe meglio che quando si j vuole fare una manifestazione qua- j lunque, la si facesse in un modo da ! non urtare i sentimenti altamente ri- j spettabili di chi ha i proprii cari al | Fronte, esposti a tutte le insidie e a ' tutti i pericoli di un nemico che non perdona? Gli italiani più istruiti dovrebbero far comprendere agli altri meno favo riti dalla fortuna, la inopportunità di festeggiare questo o quell'avvenimen to con inutile spreco di denaro e di e- j lergia, che sarebbero molto meglio j spese in manifestazioni dignitose che 1 :i concilierebbero la simpatia del po- | polo in mezzo al quale viviamo: riu- ] [rioni, conferenze, organizzazioni pa- j triottiche e di civile assistenza, di e- i iucazione e di miglioramento sociale I ed economico. E il denaro che si do- j vrebbe spendere nella vana pompa sciocca e nella bicchierata, perchè non impiegarlo invece nell'acquisto d : una cartella del Quinto Prestito di Guerra emesso dal Patrio Governo a condizio ni vantaggiosissime per gli acquirenti, compiendo così una buona azione e un savio atto di risparmio? O anche per chè non devolvere quel denaro, desti nato ad andare in fumo, a favbre della Croce Rossa Italiana o del Comitato di Assistenza Civile, queste istituzioni altamente benemerite dell'umanità in un tempo in cui tutta l'opera degli uomini sembra concentrata nella di struzione e nel maleficio ? Qualche banchetto di meno, qualche discorso indigeribile soppresso, qual che ballo relegato da una parte, non sarebbe la morte di nessuno, ma con tribuirebbero immensamente a farci considerare un popolo più serio, a dar ci una riputazione che, purtroppo, non abbiamo: se il denaro si deve spendere si può spendere erogandolo per gli sco pi che ho detto sollevando le pene in finite di tuto il nostro popolo che san guina e soffre, nelle trincee e nelle città d'ltalia, per difendersi dall'insi dia di un nemico secolare barbaro e feroce. La nostra Colonia che pur conta tanti elementi buoni ed intelligenti, non dovrebbe rimanere seconda a nes sun'altra nella manifestazione di so lidarietà colla madre patria che vanta tanti titoli alla nostra riconoscenza. Non è necessario fare dei sacrifìci so vrumani per venire in soccorso del no stro Paese, noi che abbiamo la ventura di fare una vita comoda, lontani da ogni pericolo, spesso guadagnando più di quanto potessimo ragionevolmente sperare in tempi ordinarii; basta pen sare che abbiamo dei doveri di grati tudine da compiere verso i nostri fra telli che soffrono e combattono. Ogni cartella del Prestito che si ac quista è un balsamo che sostiene i no stri soldati e marinai nell'aspro ci mento di difendere i sacri confini d'l talia e schiude loro le vie della vittoria sul sacro suolo consacrato dai martiri e baciato dal sole della gloria. Emilio F. Grosso ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Grande Loggia di Pennsylvania Elenco delle Logge di questo Stato GRANDE CONCILIO Grande Venerabile, Di Silvestro A. Giuseppe, 906 Carpenter St., Phila., Grande Ass. Venerabile, Abbate Dr. - ; A. E., 617 Larimer Ave., Pittsburgh, i Grande Ex. Venerabile, Viglione i | Antonino, 1212 So. Bth St., Phila., P. Grande Oratore, Zaffiro Antonino, 312 So. 7th St., Reading, l'a. Grande Segr. Archivista, Perfilia Alfredo, 1139 So. 13th St.. Phila., Pa. Grande Segr. di Finanza, Di Peso Pao lo, 738 Christian St., Phila., Pa. Grande Curatore, Barbarisi Genna- j ro, 14 E. Main St., Uniontown, Pa. Grande Curatore, Loiacono Salvato re, 710 Erie Ave., YVilliamsport, Pa. 1 Grande Curatore, Santoro Pasquale, ; 508 W. Jefferson St., Phila., Pa. Grande Curatore, Cotone Gioacchi : no, Box 681, Coatesville, Pa. | Grande Curatore, Certo Antonio, 900 J Webster Ave., Pittsburgh, Pa. LOGGE 29 SANTO STEFANO DI CAMA STRA di Reading. 30 ALESSANDRO VOLTA, di Ea ton. <74 PITTSBURGH, di Pittsburgh. ;77 ITALIA, di Philadelphia. 128 ENRICO MILLO, di Easton. ! 138 UFFICIALI BERSAGLIERI di Williamsport. 140 GIULIO CESARE CAPACCIO, di Philadelphia. : 141 NAPOLEONE COLAIANNI, di Philadelphia. 145 PRINCIPESSA IOLANDA, di Philadelphia. 146 GIOSUÈ' CARDUCCI di Lock Ilavcn. 149 VITTORIO ALFIERI, di Renovo. I 164 FIGLI DI COLOMBO di Ambrid ge- ! 165 GUGLIELMO MARCONI di Phi ladelphia. : 166 PASQUALE SALINARDI, di Philadelphia. 174 TERZA ITALIA, di Pittsburgh. 187 GABRIELE D'ANNUNZIO, di Philadelphia. 188 ROMA DEI CESARI, di Dubois. ! 189 DUE PALME, di Olearlìcld. Ì.193 GOFFREDO MAMELI di Coates ville. 198 GARIBALDI, di Pittston. 205 LUIGI BASILE, di Philadelphia. '206 LIBERTA', di Brokwayville. 210 PRINCIPE DI PIEMONTE, di Johnsonburg. 213 CARLO PISACANE, di Phila. 219 ALTAVILLA IRPINA, di Phila. 220 MARIO RAPISARDI, di Phila. 224 CITTADINI ITALO-AMERICA NI, di Steelton. 229 VITTORIO EMANUELE 111, di Vandergrift. 230 MARSICANA VILLA GLORI, di Sykesville. 231 GIUSEPPE MAZZINI, di Union town. ! 236 FRATELLI BANDIERA, di Sol dier. 251 LIBERTA' E PENSIERO, di Ma nayunk-rhiladelphia. 252 GIUSEPPE VERDI di Frankford, Philadelphia. 265 XX SETTEMBRE, di Phila. ! 270 LEONARDO DA VINCI, di Wa shington. ! 272 CARLO ALBERTO di Harris- I burg. 286 FRATELLI CAIROLI, di Ridg way. 299 TIBERIO EVOLI, di Phila. 305. NUOVA ITALIA, di Aliquippa. ! 306 ANTONIO MEUCCI, di Norris town. 310 FRATELLANZA ITALIANA, di Patton. 1311 CARLO COLETTI, di Phila. 317 CITTADINI ITALO AMERICA NI, di Pittsburgh. 329 S. MICHELE DI SERRASTRET TA, di Steelton. 345 IL ROSETO DI SOLOPACA, di Philadelphia. 357 STATO MAGGIORE, di Weedvil le. 369 ITALIANA DI BENEFICENZA, di Coraopolis. 412 LUIGI CADORNA, di Phila. 413 SANTE FURNARI. di Lansdale. 425 ANTONINO DI SAN GIULIANO di Philadelphia. 447 TERRA IRREDENTA, di l'acony. 450 PROGRESSISTA, di Midland. 451 IL RISVEGLIO, di Erie. 454 CONCORDIA, di Connellsville. 462 ALBA NOVA, di Leechlurg. 468 SALVATORE BARZILAI, di Charleroi. 474 MARIA ABRIANI, di Phila. 483 TRENTO E TRIESTE, di Rossi- | ter. 486 DANTE ALIGHIERI, di Chester. 491 LA PACE, di Pittsburgh. 495 GUGLIELMO OBERDAN di Phi ladelphia. 497 VITTORIO EMANUELE 11, di Fairchancc. 498 GIUSEPPE DE FELICE GIUF FRIDA, di Philadelphia. 1507 REGIA MARINA, di Pittsburgh. 1527 FELICE CAVALLOTTI di Phila. | 528 CAMILLO BENSO DI CAVOUR, di York. 534 CITTADINI LANCIERI, di Scranton. 539 PIETRO METASTASIO, di Bri stol. 541 ANTONIO SALANDRA, di Do : wington. 543 RUGGIERO BONGHI, di Ambler. ì 547 GIOVANE ITALIA, di Carbonda le. 556 PIETRO MICCA, di Republic. 560 GALILEO GALILEI, di Phila. 570 SAVOIA, di Homer City. 577 AMOR DI PATRIA, di Mana yunk. 578 SALVATORE SPINUZZA, di North Kant. 581 GEROLAMO SAVONAROLA, di Philadelphia. 586 REGINA ELENA, di Sharpsburg. 600 EROISMO, di Emporium. 601 LEOPOLDO PILLA, di Phila. 602 CIVICA ITALIANA, di Monessen. 608 ELLWOOD CITY, di Ellwood Ci ty. 609 VITTORIO IL VITTORIOSO, di Cokeburg. i 610 PRINCIPE TOMMASO DI SA VOIA, di Philadelphia. i 611 SILVIO SPAVENTA, di Phila. 612 GIULIO CESARE, di Phila. 613 GIUSEPPE GARIBALDI, di Cali fornia. 616 NUOVA DUCA DEGLI ABRUZ ZI, di Bentleyville. 617 FELICE NAZARIO SAURO, di Philadelphia. 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FRISCIA, di Norris town. 663 CRISTOFORO COLOMBO, di Belle Vornon. 664 NICCOLO' MACCHI AVELLI, di Avondiile. 665 COOPERATIVA TRA CALZO LAI, di Pittsburgh. 666 SICILIA, di Norristown. 667 BALILLA, di Phila. 671 EMANUELE DE DEO, di Phila. 682 TOMMASO CAMPANELLA di I'hiladelphia. 675 LUIGI ZUPPETTA, di Phila. 678 ETTORI; FIORAMOSCA, di Ty ler. 683 GIUSEPPE GIUSTI, di German town, Phila. 684 CILENTO, di Philadelphia. 686 FERDINANDO DE CINQUE, di Philadelphia. 687 GUIDO BACCELLI, di West Chester. 693 RAFFAELE D'AULISSE BAR BOI ANO, di Bryn Marw. 694 GIOVANNI DA VERRAZZANO, di Pihladelphia. 695 INDIPENDENTE DI BENEFI CENZA, di Pittsburgh. 696 GRAN SASSO D'ITALIA, di Phi ladelphia. 699 ARNALDO DA BRESCIA, di Philadelphia. 702 MARIO BIANCHI, di Phila. 703 I VESPRI, di Marcus Hook. 706 MASSIMO D'AZEGLIO, di W. 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