LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Stori* Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street "Entered as second-class matter Aprii 19, 1918, at the office at I'hiladelphia, Pa„ under the Act of March 3, 1879". ANNO I. - Numero 4. LA GHiUSURA D[L3a PRESTITO ì in Uu CIFRSir? ONFORTANTI I II terzo prestito della Libertà si è chiuso sabato, quattro di maggio, alla mezzanotte, e l'esito di esso è stato quale doveva es sere e quale tutti si aspettavano. La somma richiesta dagli Stati Uniti, per far fronte alle esigen ze della guerra è stata trionfal mente sorpassata e questa volta le piccole offerte di 50 dollari so no state innumerevoli. Hanno sottoscritto oltre 18 milioni di cittadini. JP- Questa circostanza fa crollare le ultime illusioni dei militaristi tedeschi, i quali andavano blate rando che il popolo di questa grande Repubblica era contrario alla guerra contro la Germania, guerra, secondo loro, patrocina ta soltanto da un esiguo numero di industriali e miliardaria !Ora che la gara si è chiusa e sono note le cifre, gli italiani pos sono ben cantare il peana del trionfo, giacché si son messi bravamente alla testa di tutti, e Così facendo, hanno compiuto un nobile dovere e si sono imposti all'ammirazione degli Americani. La nostra Colonia, a mo' di e sempio, era stata quotata prima che il prestito si aprisse uffjcial mente, per due milioni e cinque centomila dollari ; ma essa ha da to quasi cinque milioni ! Poiché non bisogna basare il calcolo sol tanto sulle sottoscrizioni fatte direttamente per il tramite del Comitato Coloniale, ma occorre tenere anche presente che i tre quarti degli italiani di ambo i sessi hanno sottoscritto nelle fat torie, negli Uffici, nei Depart ment Stores e i bambini nelle Scuole Pubbliche. ! Nella Midwale, nella Reming , ton.'ad Hog Island, alla Navy Yard, nella fabbrica di cappelli di Steetson, alla Victor Talking Machine Co., ove lavorano schie re innumerevoli di italiani, tutti indistintamente hanno sotto scritto al terzo prestito della Li bertà, per un minimum di t'in guanta dollari ciascuno e molti per somme anche più rilevanti. Be a questo esercito numeroso di lavoratori si aggiungono anche fflSjuei moltissimi che lavorano nei fcepartment Stores, da Wanama ker a Snellenburg, da Lit Bro thers a Strawbridge & Clothier, in tutte le shops governative di sillabiti militari, non è esagerato af l'Hfermare che, per lo meno, altri tre milioni di dollari sono entra ti nella Casse dello Stato per la trafila dei diversi Comitati Ame ricani. fi Ed i Figli d'ltalia? pf I Figli d'ltalia, anche questa volta come per il passato, come sempre, non potevano rimanere Assenti, né giungere con ritardo, e si son mostrati all'altezza del le loro nobili e gentili tradizioni. * La storia di questa generosa falange che contiene pagine grandiose di patriottismo, e di I parità, si è arricchita di un aititi capitolo. Come non ricordare, in questi Siomi di ansia, le benemerenze ell'Ordine negli ultimi anni? Quando un tremendo flagello, , ; con furia devastatrice, rase al § suolo molte fiorenti cittadine del la Marsica, i Figli d'ltalia, primi 0 tra i primi, inviarono vistosi -.soccorsi ed i fondi necessari per , la costruzione di un piccolo vil j laggio intestato all'Ordine che desse ricovero agli infelici rima , ©ti senza tetto. 1 Più tardi scoppiò l'enorme conflagrazione europea, e, dopo dieci mesi di neutralità, scese in Campo anche l'ltalia e da allora HjyOrdine. con slancio ammirevole, rispose a tutti gli appelli della Patria; sottoscrisse con vi stose somme, a tutti i pre stiti nazionali ; fece continue con | tribuzioni alla Croce Rossa ed .joggi tutte le 170 logge di Penn- Mpylvania sono socie perpetue di messa; assieme con la Colonia di I LeSons ol 111 Militateli EMETTERÀ' LA TERZA SERIE DI AZIONI I Mercoledì, 15 Maggio, 1918- 7.30 p. m. al 30. piano del Fabbricato della Banca Figli d'ltalia N. E. Cor. 7th and Christian Streets Il profitto avutosi nello scorso anno supera il 14 o|o Incorporata per un milione di dollari Filadelfia partecipò largamente alla formazione della Borsa che. in occasione della visita della Missione, fu offerta al Principe di Udine; elargì ultimamente, con commovente spirito di fratel lanza, oltre mezzo milione di lire ai profughi delle province inva e dal barbaro, e finalmente, dacché dura la guerra, sta sussidiando le famiglie di quei richiamati che 11 sposero all'appello della patria in armi. Poteva dunque una comunità che vanta nel suo attivo tante benemerenze, rimaner sorda a! caldo invito di questa grande patria di adozione ? Nel 0.0 prestito della Libertà i soli Figli d'ltalia di Philadel phia, perchè quelli dei paesi di Pennsylvania hanno sottoscritto nei comitati locali, hanno dato per più fii un milione di dollari, poiché, come sopra abbiamo det to, moltissimi, anzi i tre quarti di essi han compiuto il loro do vere nelle fattorie e nei Depart ment Stores, ove lavorano a mi gliaia. Del resto, per il tramite della Grande Loggia di Pennsyl vania pervennero al Comitato $300.000 e questa è una novella prova che l'Ordine ci offre della sua serietà, della sua disciplina, della sua grandezza; una gemma che aggiunge alla sua ricca col lezione. ■* * * In una parola, tirate le somme, tutti gli italiani d'America in ge nerale, ma specialmente quelli della Pennsylvania, possono an dar superbi di ciò che han fatto a pio' della patria di origine e della patria di ado/.iòhe, lottanti per gli stessi ideali, contro lo stesso esecrato nemico. Nella Contea di YVestmoreland c di Lafayette, ove abbiamo as sistito di persona alle ultime ma nifestazioni per questo prestito, i nostri connazionali hanno dato una prova commovente e magni fica di solidarietà, sottoscriven dosi quasi il cento per cento. Cosicché, dato il risultato che abbiamo avuto, così lu inghiero per noi, a qualcuno, anzi a molti potrà esser sauibrato inopportu no il nostro aivicolo della corsa settimana, che aveva un'imps » s ta ed una intonazione troppo pcs imistica. Rispondiamo che era vamo perfettamente sicuri che l'esito sarebbe stato magnifico, ma volemmo scrivere in quel sen so per richiamare gli uomini al l'adempimento del loro obbligo, per scuotere dal letargo gli indif ferenti e gli ignavi. Il prestito è magnificamene riuscito e noi siamo lieti di farne la constatazione; ma ricordiamo ci che questo non è che un primo passo ed una prova di fiducia, e non ancora siamo giunti al sa crificio. Occorre servire la causa della patria con ogni vigore; la scelta dei mezzi è facile quando vi è la decisione ferrea di riusci re, la volontà che non vacilla, la ostinata fermezza che non piega davanti alle difficoltà." Ogni no stro pensiero deve essere rivol to ai combattenti. Sappiano essi, dovunque sono, che noi attendia mo tutto dal loro sacrificio in quest'ora e che in questa fase della guerra, in cui si lotta per l'esistenza della patria, tutti i sacrifici essi devono fare. Ma sappiano pure che tutti i sacri fici noi siamo pronti a fare per essi e che, nelle ansie di oggi, non dimentichiamo i doveri di domani Soltanto così i popoli dell'lnte sa potranno uscire vittoriosi dal mortale conflitto. La Libera Parola * * * UNA LETTERA 01 RINGRAZIAMENTO del Comitato Centrale Al Charman del Comitato ita liano del terzo Liberty Loan, Cav. Francesco Roma, è pervenu- AVANTI SEMPRE, CON |_A FIACCOLA lINI PUGNO ta una lettera del Comitato Cen ti ale, con la quale, a nome del l'On. Hans Rieg, Chief Foreign Language Division, si ringrazia no gli Italiani di questo Distret to per la loro prova di patriotti smo dimostrato in questa circo stanza. La pubblichiamo nel suo testo inglese: ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA PER IL TERZO LIBERTY LOAN Alla nazionalità italiana immi grata in questa Colonia era stata assegnata una rata di due milio ni e mezzo di dollari da sottoscri vere per il terzo Liberty loan. Dalle notizie tino ad oggi perve nute, risulta che gli italiani han no raddoppiata la loro quota, rag giungendo la cifra di cinque mi lioni di dollari, e mettendosi così al di sopra di tutte le altre na zionalità qui immigrate. A tale successo molto hanno contribuito i soci delle Logge Fi gli d'ltalia, sottoscrivendo sicu ramente per la quinta parte di 1 ile .somma. Tutti quelli che lavo rano - e sono la maggioranza - nelle grandi fabbriche di muni zioni e nei Department Stores, sono stati obbligati ad acquistare i bonds per mezzo delle Ditte dal le quali dipendono, (ili altri, che han fatto acquisto dei bonds a mezzo dell'Ordine, han contri buito - secondo le cifre che risul tano al (Irande Concilio - con la omnia di oltre trecentomila dol lari. Ed anche in questa prova i Fi g i d'ltalia han saputo assolvere il dovere ad essi indicato dalle . Un ; i contingenze. !T.U i PROFUGHI OLI. VENETO !>;• I Regio Console Cav. Poc- C c.rdi -uno pervenute al Grande • "ii< : abile Giusepp • Di Silvestro le seguenti lettere, con cui si ac eti a ricevuta di somme rimesse (piale concorso dei Figli d'ltalia di questo Stato a beneficio dei profughi del Veneto: Filila., Fa., 20 Aprile 1918. "Preg.mo Sig. Di Silvestro, "Con riferimento alla mia nota del 2, aprile 11)18, N. 3376, ho il pregio d'informarla che Sua Ec cellenza il Regio Ambasciatore in Washington, al quale feci a suo tempo pervenire la somma di $259.10, mi incarica ora di rin novare ai dirigenti dell'Ordine dei Figli d'ltalia l'espressione del suo compiacimento per la costan te generosità con la quale l'Ordi ne stesso concorre al soccorso dei profughi. "Ali è grato cogliere l'occasio ne per rinnovarle, pregiatissimo Sig. Di Silvestro, gli atti della mia più distinta considerazione. "Il Regio Console "GÌ POCCARDI". Filila., Fa., 1.0 Maggio 1918. "Preg.mo Sig. Di Silvestro, "Ho il pregio di accusarle rice vuta del check per la somma di $739.12, inviatomi con sua nota del 30 Aprile u. s., per contribu zioni a benefìcio dei profughi del Veneto delle Logge dell'Ordine dei Figli d'ltalia indicate nella lettera stessa. "In pari data trasmetto la som ma di $739,12 suddetta alla Re gia Ambasciata in Washington, che curerà di farla pervenire a destinazione. "Mi è grato intanto rinnovare ancora una volta all'Ordine dei Figli d'ltalia i miei vivissimi rin graziamenti e l'espressione del mio più alto compiacimento per la continuata zelante opera di soccorso da esso prestata in fa vore delle vittime della invasione nemica. "Con i sensi della mia distinta considerazione, "Il Regio Console "G. POCCARDI". LA NOSTRA SOTTOSCRIZIONE Nella decorsa settimana sono FHII.ADELPHIA, PA., 11 MAGGIO, 1918 pervenute al Grande Concilio le seguenti offerte pei- associazione alla Croce Rossa italiana ed a be neficio dei profughi del Veneto: Loggia Dottoressa Maria Mon tessori N. 720, Associazione per petua alla Croce Rossa Italia na ... s 40.00 Loggia Francesco Cri spi, N. 652, contribu zione peri profughi da Giov. Di Silvestro $ 25.00 $ 65.00 Somma precedente $33440.79 Totale al 6 maggio 1918. $33505,79 INIZIAZIONE Iìt.LLA LOGGIA "DCNBAIi" N. 833. La iniziazione di questa Log gia ha avuto luogo in Connells vilie, nella sala Mr.ddas, domeni ca •"> corrente, nelle ore pomeri diane. Prima della iniziazione vi fu un banchetto nella sala sotto stante, in onore del Grande Ve nerabile Giuseppe Di Silvestro, d'l G: . .do Curatore Gennaro iìiu ba i i, e degli invitati, com pre o il Prof. ('. Pitocchi, d< ;i --gr.alo qua'e Oratore ufficiale. Al banchetto parteciparono i rappresentanti delle due Logge i locali, Conc ordia N. 1"> J e Fioren ti! o N. 812. delle Logge di 1 niontown, la Mazzini N. 231 e Già omo Leopardi N. 7<>(>, della Vittorio Emanuele li N. 197 di Fairchance, della Riscossa No. 8H di Masontown, della Vittoria N. 731 di Brovvnsville, della A lessandro Lamarmora N. 730 di Layton, della Civiltà e Progres o N. 643 di Scottdale, della A merica N. 735 di Greensburg. Servirono gentilmente a tavo la le Signore e Signorine l'a denti parte di una Società Catto lica, e il Rev. l)e Vivo, come lo lece in occasione della iniziazione della Loggia Fiorentino, della liliale è socio, diresse il .servizio. Tolte le mense, si passò alla sala superiore. La Signorina Ele na Corrado, accompagnata al pia no da Bcrnadetta Baret, in un concerto improvvisato, esegui delle canzoni patriottiche. Presentati poscia dal fratello Gaetano Corrado, parlarono il Sindaco di Dunbar, Mr. Duncan, il Post-master Mr. McGee e Mr. Wm. Bromley. J1 Grarde Vene rabile in ultimo con lusinghiere parole presentò il Prof. C. Pitoc chi, il quale parlò delle beneme renze dell'Ordine, delle avversio ni da esso subite nel periodo de! suo sviluppo, dell'affermazione degli italiani delle Contee West moreland e Fayette, che hanno battuto il record nella sottoscri zione al terzo Liberty Loan. Do po altre brevi pai-ole del Grande Venerabile, allontanatisi gli ospi ti, si procedette alia iniziazione della Loggia. La cerimonia fu diretta dal Grande Venerabile con l'assisten za del Grande Curatore Genna io Barbarisi in qualità di Araldo. Funzionò da madrina la Loggia Giuseppe Mazzini N. 231 di Uiontown. Dopo la iniziazione dei fratelli, col consueto cerimoniale furono istallati i seguenti uffiicali: Venerabile, Gaetano Corrado, Ex Venerabile, Domenico Caru so; Assistente Venerabile, Do menico Ciamacco ; Segretario Archivista Amedeo Finocchioli; Segretario di Finanza, Roberto Cianferro; Tesoriere, Raffaele Tomaro ; Oratore, Bartolomeo i Lizza J Curatori: Giuseppe Pado- vini, Luigi (Jostabile, Arcangelo Sfirri, Giuseppe Ricciardelli, Do menico Ficca; Cerimonieri: Gae tano Santostefano, Antonio De Michelis; Sentinella interna, r at eo Muscenti; Sentinella esterna, Anascenzio Di Palma. Finita la cerimonia, parlarono il Venerabile e l'Oratore della lieo Loggia, il Grande Curatore Gennaro Barbatisi ; A. Plundo, Oratore della Loggia America; S. Albano, Venerabile della Log gia Mazzini; R. Scalia, Venerabi le della Loggia Leopardi ; A. Se bene, Venerabile della Vittorio Emanuele II; V. Pannunzio, Ve nerabile della Riscossa; M. Ma nieri della Civiltà e Progresso; A. Leoni, Venerabile della Ales sandro Lamarmora; Rev. De Vi vo per la Fiorentino; Rev. Alba nese di Scottdale; V. D'Amia, organizzatore della lieo Loggia G. Cesarone, venerabile della Vittoria, ed in ultimo il Grandi* Venerabile. Tutti i discorsi furono viva mente applauditi. 11 Grande Venerabile fu rice vuto la mattina alla stazione dai fratelli A. Schiavoni, A. Trovato li e R. De Angelis, e fu trattenu to a colazione a casa di quest'ul timo. LA COMMEMORAZIONE DI CAVALLOTTI. La Loggia Felice Cavallotti N T . 527 di Philadelphia, di cui è Venerabile il Cav. Francesco Travascio, ha stabilito che la commemorazione di Cavallotti, di cui essa si è resa promotrice, come fu accennato nello scorso numero del Bollettino, sia pubbli ca e con biglietto d'ingresso a pa gamento; e che l'intero introito vada a beneficio dei profughi del Veneto. Pronuncierà il discorso com memorativo, come già fu annun ziato, il Grande Segretario Ar chivista Alfredo Perfilia. \ isri'À I)KT77;RANDE VEN. ALLA "GUIDO BACCELLI" La sera del 29 aprile il Grande Venerabile visitò la Loggia Gui do Baccelli N. 6X7 di West Che ster. Pa. Il Grande Venerabile si era i d eato colà nel pomeriggio, ed a In fu offerto un pranzo in casa del Sig. Luigi Tavani, interprete di Coi te e Grande Deputato della Loggia Goffredo Mameli N. 19:5 di Coatesville. Parteciparono al pranzo il Grande Curatoi ■ Gioac chino Cotone, Domenico Di Filip po della Loggia Galileo Galilei N. 560 «li Phila., un cugino, Giulio, del Sig. Tavani. 'il Segretario Archivista della Baccelli. Giu'io Febo. Alle ore S pom. il Grand ' Ve nerabile entrò nella sala, gremita di fratelli, dove teneva seduta la Loggia, efu accolto entusia. Li camente. Termin iti i lavori di ordinaria amministrazione, egli pi e. e la parola e si intrattenne a lungo su diversi argomenti. Si congratulò anche con la Loggia per la bella cifra da essa rag giunta per la sottoscrizione al Liberty Loan. CRONACA DELLE LOGGE. La sera di sabato la comunità di Bryn Mawr, Pa., is ava la bandiera ricevuta dal Comitato per il terzo Liberty Loan, avendo coperta la (piota di sottoscrizio ne ad essa assegnata. Poiché i nostri connazionali, con a capo i Figli d'ltalia di Bryn Mawr, avevano partecipato lar gamente alla sottoscrizione, le autorità locali invitarono la Log gia Raffaele D'Aulisse Barbola no N. 693 a partecipare alla ceri monia. Questa ebbe luogo nel parco, ove prestava servizio d'onore li na compagnia di soldati con mu sica ed ove la bandiera fu issata tra il più grande entusiasmo. I soci della Loggia D'Aulisse Barbolano, a cui si erano aggiun ti anche quelli della Loggia Mon te Amaro N. 809 di Berwyn, marciarono ordinatamente per le principali vie del villaggio, e quando entrarono nel parco furo no accolti da vivi e prolungati applausi. Erano tra essi: il Gran de Segretario Archivista Alfredo Perfilia, l'Avv. Domenico Furia, . Venerabile della Loggia Luigi Zuppetta No. 675, il Grande De putato della Loggia D'Aulisse , Bartolomeo, Antonio Di Stefano, ' e il Grande Deputato della Log gia Monte Amaro, Antonio Zulli. Dopo che fu issata la bandiera parlarono molti oratori del luogo, ed a nome delle due Logge dei Figli d'ltalia, in inglese, il fratel lo Avv. Domenico Furia, il quale jmise in rilievo la partecipazione I attiva ed efficace dell'Ordine alla > sottoscrizione del terzo prestito -1 amerjcano. I FAUTORI DI UNA PACE SENZA IMA Non é da oggi che sulle colonne dell'Opinione di Philadelphia, un cori ispondente da Roma, che ri sponde al nome di Giuseppe Me negazzo, conosciuto in Italia alla stessa guisa che il nome del sot toscritto è noto nei circoli giap ponesi, ha incominciato una in degna campagna intesa esclusi vamente a sabotare la guerra, fiaccando la resistenza del popo lo italiano, e a riportare sugli scudi Giovanni Giolitti, il fami gerato, campione del parecchio. E non potendo esplicale questa nefasta propaganda in Italia, do ve il censore gli metterebbe il bavaglio ed iì magistrato un po chino di giudizio, iì nominato Aieiu gazzo si sbizzarrisce a riem pire le colonne dell'Opinione nel la vana lusinga di ridurre alle sue idee, o meglio alle idee del suo padrone che agisce sempre nell'ombra, l'immensa massa de gli italiani che vivono al di qua dell'Oceano. E non è da oggi che giornali ili Filadelfia ed anche di fuori han rimproverato all'Opinione l'ospi talità che accorda, incondiziona ta, alla prosa ringhiosa di questo insoddisfatto, il quale rimpiange certamente i bei tempi in cui Giolitti al potere gli era dato mordere, con affilate zanne, al l'esca dei fondi segreti; ma il quotidiano coloniale s'è atteggia to a giornale magno, ostentando sempre il più olimpico disprezzo. Eppure, questo giornale che decanta bene spesso il suo pa triottismo, che predica sempre l'attaccamento alla patria di ori gine, non dovrebbe accogliere gii sfoghi di coloro che - in Italia, - in buona o in mala fede, lavorano per preparare le basi di una pace a qualunque costo, sia pure a co sto della vittoria tedesca. Ma tutti sanno" che l'Opinione e germanofila! oramai m'e scappata fuori la brutta parola ostrogota e tuie deve essere pei' la posizione e le relazioni del suo proprietario. Naturalmente, oggi che l'Ame rica è entrata in lotta, evi i pre para con tutta l'energia e con tutte le immense risorse di cui dispone, certe simpatie bisogna tenerle ben nascoste nei più inti mi precordi del cuore, ma quan do l'America era ancora neutrale, a nessun redattore dell'Opinione la censura interna permetteva di scrivere una sola parola di biasi nio per la Germania. Eppure es sa Germania s'era già macchiata di mille delitti! eppure i suoi e erciti combattevano contro l'l talia. il cui Governo, con incom parabile prodigalità, aveva elar gito tre croci alla famiglia de! giornale delle otto strade. La difesa, fatta dall'Opinione, della latteria germanese Doltìen ger che aveva licenziato tutti gli italiani è passata già alla storia! Ciò premesso, esaminiamo ra pidamente e sommariamente l'ul tima, interminabile corrispon denza di questo illustre Menegaz zo: Le \ie della pace nella crona ca retrospettiva. Egli incomincia col dire che la vittoria e una parola bella, dol ci sima, troppo dolce e troppe, bella ma disgraziatamente come la aneliamo noi, l'anelano anche gli imperi centrali; e quindi non vi può esser forza nè umana nè divina che possa soddisfare con temporaneamente questi aneliti. Cita le parole di Guglielmo Fer rerò, il quale dice che la immane guerra che si sta combattendo, è guerra di esaurimento che farà cadere il vincitore agonizzante su! cadavere del vinto; e conclu de la prima parte affermando che le democrazie europee do vrebbero accontentarsi di una pace senza vittoria, lasciando in soluto l'enorme problema che si sta tentando di risolvere, tanto più che ad esse non rimane oggi mai per resistere, che di fare as segnamento sul concorso ama tissimo e potentissimo di Wilson. Continuando, il corrispondente ufficiale dell'Opinione, riassume tutta la storia delle offerte di pa ce, che dal blocco delle potenze teutoniche vennero fatte alle na zioni alleate, e non osa affermar lo, ma fa comprendere che que ste offerte non costituivano uno inganno, che erano abbastanza serie e biasima l'lntesa che non volle trattare in base alle mede , sime. Cita la prima nota di Wil son e conclude che dovrebbe es servi una pace senza vittoria!!.... una vittoria significherebbe una pace imposta a colui che perde, le condizioni del vincitore impo ste al vinto. Essa lascerebbe un i rancore ed un amaro ricordo sui Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi quali 1 iposerebliero le condizioni della pace medesima e la sua ba se non sarebbe che una sabbia molle. In una parola, se la nefasta po tenza tede ea venisse fiaccata, sarebbe una calamita per l'Euro pa. giacché si avrebbe una nuova conflagrazione a breve scadenza. Alla nota del Presidente Wil >on gli Imperi Centrali aderiro no, ma si opposero energicamen te le nazioni dell'lntesa. Più tardi venne la nota di Benedetto XV. esortante i Governi ad accordarsi sopra alcuni punti che gli pare vano i capisaldi di una pace giu sta e duratura. Nuova adesione della Germania e satelliti; nuovo energico rifiuto da parte dei loro nemici. Questa ostinatezza, questa ca parbietà dell'lntesa, questo rifiu to ad essere ragionevoli, meravi glia profondamente il signor Me negazzo, il quale afferma che la vittoria appariva sempre più lon tana per noi, dato che in quell'e poca la Russia aveva già defezio nato; era avvenuto già il disa stro di Caporetto, e non bisogna va fare soverchio assegnamento sull'aiuto dell'America, >he po trebbe sostituire, per efficienza bellica, l'impero moscovita solo fra un lustro. Che fare ornai di fronte alla madornale incoscienza dell'lnte sa che correva ad occhi chiusi verso la catastrofe? Chi interes sare ancora, dopo i tentativi nau fragati di due personaggi tanto autorevoli, <|iiali il Presidente Wilson ed il Pontefice? Chi avrebbe salvato le demo crazie d'Europa? Lo tentò Lord Lansdowne, ma ebbe anch'esso un'accoglienza ostile. Eppure co stui faceva proposte molto serie; proponeva che le potenze belli geranti si fossero riunite pei ur scutere in assemblea intima stil la base dei quattro principii for mulati da W ilson, salvo a delibe rale sulle rivendicazioni davanti al grande Congresso della pace!... Il corrispondente da Roma del l'Opinione fìnge di ignorare o di non ricordare le antiche minacce tedesche ed austriache e le re centi reci e affermazioni del Conte Czernin, che le aspirazio ni della Francia sull'Alsazia e Lo rena e dell'ltalia su Trento e Trieste sono utopie da pazzi. * * * Queste corrispondenze di G\; seppe Menegazzo, alla stessa gui sa dei salmi che finiscono tutti in gloria, concludono >empre edi tando la figura di Giovanni Gio litti. Questa volta egli preconizza che Enrico Ferri farà parte del prossimo Mini tero costituito dall'Onorevole Di Dronero. Noi non desideriamo la morte di nessuno; ma se Giolitti fosse scomparso dieci anni prima dalla scena politica, forse i socialisti ufficiali e quella parte del clero ignorante ed intransigente che sogna ancora il ritorno del potere temporale, non avrebbero osato tanto, senza lo candaloso connu bio coi neutralisti giolittiani ed all'ltalia, più unita e più concor de, si sarebbe risparmiato il di sastro e l'onta di Caporetto. Noi non desidheriamo la morte di nes-uno, ma Giolitti ha oltre passato oramai il 76.0 anno, e siccome egli non ha il diritto di vivere quanto Matusalemme, fac ciamo voti, pei- l'avvenire dell'l talia. che egli non arrivi ad in carnare un nuovo Ministero Come sempre, anche questa volta il signor Giuseppe Mene gazzo, corrispondente da Roma dell'Opinione di Filadelfia, imita il coccodrillo. Dopo un articolo eminentemente disfattista di quattro colonne, da ogni riga del quale traspare una tedescofilia indiscutibile, chiude con l'augu rio e con la speranza che sicco me giustissima è la causa dell'l talia, essa venga riconosciuta ta-v le dalle Assisi internazionali. Mal si concilia questo augurio con la pace ad ogni costo; con la pace senza vittoria. Giuseppe Menegazzo rimane quale è. e noi chiudiamo questo articolo colle parole dell'altro corrispondente dell'Opinione, Ciammaichella. Parlando della ritirata di Ca poi etto egli dice : Quando su questo disastro \,t farà la tanto desiderata luce, molti idoli (leggi Giolitti) do vranno infrangersi e molte re sponsabilità verranno fuori. Que sto sia detto anche per qualche corrispondente di nostra cono ; scenza il quale, insistendo troppo , sull'argomento della pace ad o gni costo, fa opera disfattista an i che tra gli italiani d'America. 1 Menechino. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION Published and distributed under permit No. 500 authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Oflice of Philadelphia, Pa., by order of (he President, A. S. Burleson, Postmaster (Jen. l.ibeity i.oan (.'ommiltee P!n!a., Pa.. Aprüe 27. 1918. .>!> . '":ank s!oina, Lhairman 818 South Bth Lt.. Philadelphia, Pa. Aly dear Air. lioma: xvitli onr conversa tion over the 'phone this mor nin;?. l nii-h to infonnyo» that I leceivod i! Istter on April 2 t from Hon. Hans kic>uuj>s Division, l'ioa »ury vep-utinent. >VastnnZtvn, I). L., in nhich he says: "'fhis is al ' eceipt ot' your ietter of tlie 22nd vvith attached clizipinx i,ortain- to the Italian I.iliei iy I.vun demon»tration. "It is indeod to no te ho>v tili» »o S)?>enciid contin xent of ou!' Aineiucan eit'ixenry is puttinx sortis or- effort in I>elialf of this pi eat c':u> e. nie »eeminxly settii.A- A pace vvlnch cannot help liut »pni- other nationalities on to higher endvavoi." I this mixht inteie«!t Von and yonr 'Committee for you ceitainly nie doin? siilenciid in tlw 'l'lnril I.iderty I>oan »incÄ ely youi s, kxseutive gecretaiy