La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, April 20, 1918, Image 3

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    CRONACA'OI FILADELFIA
Per il Terzo Liberty Loan
ALLA WILSON SCHOOL
Gentilmente piegato dalla di
rettrice Miss Florence A. Doyle,
che gli scriveva una nobilissima
lettera d'invito, il 10 corrente, il
nostro Giuseppe Di Silvestro P** l "
lò ai genitori degli alunni della
James Wilson School in favore
del terzo Liberty Loan.
Per l'occasione, nell'ampia sa
ia del 3.0 piano fu tenuto un ge
niale trattenimento con recitazio
ì ni da parte di scolari d'ambo i
l sessi e con musica patriottica e-
F seguita dall'Orchestra dei ragaz
zi della stessa scuola, diretta dal
maestro Mi'. Hill.
Il nostro Di Silvestro paio per
! circa un'ora al numeroso udito
rio che gremiva il locale; e subito
dopo del suo applaudito discorso
si aprì la sottoscrizione cite se
duta tante fruttò circa 15 mila
dollari.
A GERMANTOWN, VX-
Nelle ore antimeridiane di do
menica scorsa il nostro direttore
si recò a visitare le due logge del
l'Ordine Figli d'ltalia: la Giusti,
N. UGO e la Luzzi, N. 000, nella
sala Sociale a Germantovn ave.
e Pnce St., riunitesi per ascolta
re la parola calda di entusiasmo
del Grande Venerabile dj questo
Stato circa la sottoscrizione al
terzo prestito della Libertà. I )u
. tardi il Signor Giuseppe Di Sil
vestro, presentato dal la
netta, da un'automobile parlava
I agli italiani di Rittenhouse St.,
riunitisi in comizio nella pubblica
strada. Presenziarono il charman
del Comitato italiano Cav. Fran
cesco Roma e i Vice Charmen
Antonio Greco, Francesco Rosat
to, Antonio Raggio ed altri com
ponenti.
Si fece della proficua propagan
da perchè, mercè anche l'aiuto di
molte signorine fra le quali la
maestra De Carlo ed una nipote
del Cav. Roma e si raccolsero
moltissime sottoscrizioni.
ALLA LOGGIA LA VITTORIA
D'ITALIA
Mentre al Circolo delle 13 stra
de in Dickinson aveva luogo un
grande comizio coloniale in favo
re del terzo Liberty Loan, il no
stro Giuseppe Di Silvestro, che è
vice presidente attivissimo del co
mitato italiano, si recava a par
lare per lo stesso scopo, ai soci
della Loggia La Vittoria d'ltalia,
in massima composta di donne.
Oltre al contributo prelevato dal
fondo di cassa tutti i presenti fe
cero acquisto delle cartelle.
RENDICONTO DELLA FESTA
L'UNIONE ECONOMICA
ERBITENSE
fra i Nicosiani qui residenti, che
tante prove di patriottismo ha
dato in tutte le occasioni, che le
si sono presentate, nella sua se
duta di domenica scorsa, sotto la
presidenza del Signor Giovanni
Falcidia, deliberava di sottoscri
vere al terzo prestito dell» liber
tà per la somma di mille c quat
trocento dollari.
L'esempio di questa t'nione
deve essere seguito da tutte le
istituzioni e da ogni italiano resi
dente in America.
PRO PROFUGHI FATTA
DALLA LOGGIA CARLO PI
SA* ANK No. 213 O. F. D'l. E
SOCIETÀ' SANT'ANNA.
? Per vendita di birra, vi
no, soda water e altro $174.04
SPESE
Pagato per la musica $19.75
Pagato all'uomo del guar
darobe 2.50
Pagato per affìto sala 15.00
Pagato per soda water a
Cai-mine di Paolo 5.30
Pagato per birra 6.90
Per stampa di biglietti
riffa a Valentini 3.90
| Per stampa biglietti di
f ingresso 2.50
Per una tabella reclame
nella Hall e carte 6.49
Per automobili , 10.00
Per una tombola 0.10
Totale spese $72.44
Entrata $174.04
Uscita $ 72.44 ■
Profitto netto $101.60
CONFERENZA E RECITA
Sotto gli auspici della Società
di M. Soccorso Fara San Marti
no, ed a favore degli orfani e
delle vedove di questo paese dei
soldati morti in guerra, il 13
del prossimo Maggio il Dr.
Francesco Cubicciotti dirà ina
conferenza illustrata sul ìbvesclo
di Caporetto.
La conferenza sarà pr<jbedu!a <
da una recita de! dramrwlgll Li- i
po di Mare e dalla farsa i 1: Capi- i
rale e la Serva.
I biglietti costano 50 se Mdi, s<- i
no vendibili dai signori: a 1
Aruffo Gabriele, 2007 "fe. 13ti
St.; Amoroso Giovanni 11 ir
\\ alnut St.; Verna Severi io 1331 i
S. lOth St., Del Ma' tino 1 ' Ant'-
nio, 1.131. Dickinso- St.; iDi Cec
co Rodrigo, 4408 l'arrislJStreei;
Verna Cesare 1521 S. i st. Mi
saarem Cesidio, 1176 B , liti
St.; Di Renzo Tomma ra > 172?
PiercySt. a
Trattandosi di una serata emi
nentemente patriottica nessuno
dovrebbe mancare, specialmente
i cittadini di Fara San Martino.
PROSSIMA RECITA
La sera del 22 corrente, alla
Cariola Hall, 729-33 Christian
St., il signor Francesco Silvagni
darà una serata artistica.
Comparirà sulle scene il Circo
lo filodrammatico Napolitano, di
retto dal signor Domenico Cian
ci che interpreterà il dramma di
Alessandro Dumas, I tre mo
schettieri.
Per la prima volta in Philadel
phia, come è detto nel biglietto di
ingresso, i filodrammatici indos
seranno il vestiario analogo.
Il dramma sarà preceduto da
un concerto vocale e strumentale
e la decenne Rosina Gallo ese
guirà, sul piano, scelti spartiti di
musica.
Il biglietto costa soli cinquan
ta soldi.
NELLA PRIMA CHIESA
PRESBITERIANA
In questa chiesa, alle cui sorti
presiede con rara competenza il
Rev. Arnaldo Stasio, la sera di lu
nedi scorso fu tenuto un comizio
di propaganda per il terzo presti
to della libertà.
Parlarono successivamente in
italiano, dopo il Rev. Stasio, i si
gnori Cav. Francesco Palumbo,
Rev. T. Della Cioppa, Rev. De
Benedetto, il Dr. F. Cubicciotti e
Cav. Francesco Roma ed in ingle
se il Rev. Di Domenica.
Furono sottoscritte molte car
telle del prestito e l'ammontare
sarà versato per il tramite del
l'Ordino Figli d'ltalia. Il presi
dente del comitato generale ita
liano, Cav. Francesco Roma, sot
toscrisse aneli'egli.
ELENCO
delle persone ricercate dal R.
Consolato in Philadelphia, sul
conto delle quali si desiderano
informazioni da chiunque sia in
grado di darne :
Russo Agata fu Michele
Casella Berenice di Berardino
Giallorenzo Benedetti da Lu
coli (Aquila).
Marchese Giovanni di Paolo '
Salvatore Spitalieri, da Ca
st rogiovanni.
ONORE AL MERITO
Apprendiamo con piacere che
il giovane Giuseppe Rossi figlio
di Angelo, del No. 1306 So. Bth
Street, ha conseguito il diploma
dell'High School e si sia già
iscritto all'Università.
Auguri al giovane connazio
nale e congratulazioni ai suoi ge
nitori.
iiviiii
La menzogna giornalistica
di Carniinuccio
Il signor Carmine Baldi, cava
liere con ufficio di becchino nei j
locali della scuderia al numero
1013 So. Bth St., ama pazzamen
te i Figli d'ltalia, come egli stes- j
so eblje a dire in un suo comuni
cato, scritto dal professore sen
za titoli e corretto dal capitano
in ritiro a New York.
L'ultima, la più recente prova
dell'attaccamento di costui per ;
l'Ordine noi la rileviamo dal suo
giornale, che si pubblica con i su- !
dori di tanti azionisti turlupina
ti, nel numero di lunedì 8 corren
te.
In Chester tutti sanno |
domenica 7, vi fu una grandiosa !
manifestazione, civile e militare, !
con parata, comizio e banchetto, ;
per la consegna di un'ambulanza
di guerra al Generale Gugliel
motti, alla presenza delle autori
tà cittadine, de! Regio Console di ;
Philadelphia Cav. Gaetano Poe- ;
cardi, del Grande Concilio del
l'Ordine F. d'l. in Pennsylvania
e dell'Assistente Venerabile Su- J
premo signor Giovanni Di Silve
stro, oltre che di più di tremila ;
persone.
L'iniziativa anche questo !
fatto è risaputo da tutti fu !
presa dalla Dante Alighieri del- !
l'Ordine Figli d'ltalia, alla quale
si associarono le altre logge locali ;
ele Società di Mutuo Soccorso.
Al comizio parlarono il presiden
te, farmacista Signor Nicola Al
banese, il Prof. Vincenzo Cicco- i
ne; il Grande Venerabile dell'Or
dine Figli d'ltalia d'ltalia; il Ke- ;
gio Console; il Senatore Sproul;
un giudice ed un ufficiale medico.
Mr. Carminuccio Baldi, il ven- :
ditore ambulante di limoni, in o
maggio al suo affetto per l'Ordi
ne, diede ordine ai suoi lanziche
necchi perchè sul giornale non si
dicesse una sola parola per la
Grande Istituzione e si travisas
se la verità fino al punto dal far
parlare il Rev. Garritano che nel
comizio non aprì bocca.
Ma già, il becchino signor Car
mine Baldi ha dovuto poi sentire
il rossore bruciargli le gote per
chè, circa una settimana dopo, ha
fatto dire all'Opinione che in ag
giunta al primo telegramma da
essa pubblicato che servizio te
legrafico! si davano altre no
| tizie più ampie, copiate dai setti
; manali di Philadelphia.
Neanche il professore senza ti
tolo vi crede più, Mr. Baldi.
* * +
La consegna di russare
Chi non ricorda l'insignifican
, te incidente della Banca dei Figli
d'ltalia?
In quell'occasione il giornale di
Carmine Baldi, cavaliere con Uf
: ficio nei locali della scuderia al N.
! 1013 So. Bth St., si sbizzarrì un
| bel poco nel dare la notizia al
pubblico dei lettori, ai quali, men
tre faceva le finte di riassicurar
! li, avrebbe voluto far intuire che
nella detta Banca vi potessero es
sere anche delle irregolarità am
ì ministrative.
Ebbene, nostri affezionatissi
mi lettori, voi dovete sapere che
il Grande Concilio di questo Sta
;to dell'Ordine Indipendente dei
Figli d'ltalia è sospeso da circa
tre mesi per manomissione di
Il in imi Mr. li» fct
a Chester, Pa.
in occasione della consegna dell'Ambulanza al Gen. Guglielmotti
Signori e Signore,
Due cose belle ha il mondo : la
Airtù e l'Amore. La Virtù che
comincia con l'agricoltura; ascen
de all'Officinaà giunge all'Uni
versità con tutti i rami dello sci
bile; si alza nell'aria col telegra
fo Marconi e con gli aeroplani;
attenta i cieli con l'astronomia;
si spazia per l'Universo col pen
siero filosofico. L'Amore, che co
mincia nel focolare domestico
con la famiglia e coi congiunti;
si allarga e cementa nel paese
nativo; diventa forza e verbo na
zionale col "dulcis est amor pa
triae" ; si evapora e profuma co
me amore universale umano.
Ed è appunto una particella, u
na foglia di questo amore umano,
rappresentato dalla nostra Am
bulanza, che noi oggi felicitiamo
nel suo viaggio e nel suo arrivo,
là. tra i nostri tìgli, i nostri fra
telli, i nostri parenti, i nostri a
mici, i nostri eroi, che han versa
to e versano tutto di sospiri, su
dori e sangue, per difendere, per
salvare, per riscuotere altri figli,
altri fratelli, altri genitori, altre
madri, altri pupilli, altre case, al
tre terre del bel cielo d'ltalia.
In questa bella festività, o Si
gnori, il mio pensiero, consentite,
non raggiunga e saluti soltanto i
nostri carissimi eserciti, ma an
che il Supremo Duce di Savoia,
Vittorio Emanuele 111, degno ne
pote del Caporale degli Zuavi ma
anche i nostri dotti, audaci e ful
gidi condottieri; ma anche il fio
re dell'intelletto e del cuore d'lta
lia, che tengono l'occhio vigile e
scrutatore, e tendono, senza re
quie e senza sonno, tutte le ansie
e tutti i palpiti verso il destino
della Patria.
Lasciate, o Signori, che il mio
pensiero s'intrattenga ancora là,
tra le balze ed i dirupi, tra i pic
chi e le pianure, dove, a sera, ri
pigliando la lor carne e lor figura,
le anime nobili di Macchiavelli, di
Dante, di Petrarca, di Gioberti,
di Alfieri, di Foscolo, di Mazzini,
di Garibaldi, di Cavour, di Vitto- 1
rio Emanuele 11, di Cavallotti, di
Imbriani, di Bovio, di Battisti, di
Sauro, di Oberdan, e di tutta la !
falange dei pensatori e dei marti
ri, raccolte in sacra processione,
vanno cantando a squarciagola, ;
"le case d'ltalia son fatte per |
noi" "è là sul Danubio la casa dei
tuoi" "và fuori d'ltalia, va fuori j
stranier".
Lasciate, o Signori, che il mio
pensiero si fermi ancora là, su le •
nostre Alpi, sul nostro Piave, su
le nostre Lagune, dove le nostre ;
schiere combattono una guerra !
titanica contro l'aquila grifagna;
dove speriamo di vendicare le
forche di Mantova ; dove lo eter- j
no sanguinario nemico dovrà ren
dere i conti di tutti i delitti, di
tutte le ingiurie, di tutte le ag
gressioni e le usurpazoni, di tut- ;
ti i saccheggi, di tutte le insidie, !
di tutte le profanazioni e di tutte
le vigliaccherie.
Lasciate, o Signori, che il mio
pensiero si fermi ancora là un,
momento tra le nevi e le trincee,
tra il rombo dei cannoni e le ba
ionette scintillanti ; dove il Dirit
to de le genti si è ribellato alle j
forze brutali ; dove la Libertà j
combatte contro la tirannia ; dove
il Progresso e la Civiltà combat
tono contro la Barbarie; dove le
Democrazie del mondo alleato
combattono contro le autocrazie!
Teutoniche, Austriache, Turche;
dove l'Umanità combatte contro
la ferocia ed il brigantaggio.
E, sostando, o Signori, collo
sguardo mentale, e, venendo più
da presso collo sguardo dell'oc
chio, lasciate che io riconosca e
saluti orgoglioso, qui, in mezzo a
noi, il Rappresentante dei nostri
eroici eserciti Generale Gugliel
motti ; il Rappresentante del Go
verno Italiano Cav. Poccardi;
tutte le qui presenti autorità rap
presentanti la nostra fedelissima
e fortissima Alleata Repubblica
Americana, il Gran Concilio del
l'Ordine Figli d'ltalia ; tutte le
Società Italiane, americane, po
lacche qui convenute; tutte le li
bere bandiere che qui Vedo spie
gate, per auspicare e felicitare la
nostra modesta ambulanza, che
fondi e per azioni poco edificanti
commesse dal Grande Venerabi
le, il quale prima di allontanarse
ne era impiegato municipale del
suo paese dove gli era stato affi
dato, in linea speciale, un altro
! ramo, quello della cura dei fan
! ciulli.
Ha detto nulla l'Opinione, il
giornale di Carmine Baldi, fatto
con i soldi di tanti azionisti tur
lupinati, su questa losca faccen
da? Nulla; neanche una parola.
Diteci ora, signor Baldi, come
| si sarebbe regolato il vostro gior
nale se ad essere sospeso, invece
| di quello degli Indipendenti fosse
! stato il Grande Concilio dell'Or
; dine regolare ?
Sentite, Signor Carmine: nean
che il degenerato, che per difen
idervi si servì di fiumi d'inchio
| stro, non vi crede pi. Anzi egli va
dicendo che voi siete un grandis
simo ipocrita.
Arrivederci alla prossima set
timana, Mr. Baldi.
ALPHA
andrà sui errili pi di battaglia, a
svolgere la sua pietosa funzione
di soccorso e di conforto ai nostri
malati, ai nostri feriti, ai nostri
morenti !
Ma ma, mentre dal profondo
del cuore saluto l'ideatore ed il
promotore infaticabile che fece
assumere l'iniziativa alla Dante
Alighieri, di questa bella festivi
tà dell'amore fraterno farma
cista Nicola Albanese, che non (
ha guari contribuiva con la mor ,
te eroica dell'ultimo fratello suo.
Ufficiale, già proprio là sul Piave, ,
;ed io forse con la contribuzione j
di un figlio capitano di cui non si
hanno più nuove da circa un an- |
no sul Carso ma, mentre col
cuore commosso dico, anche io ,
personalmente saluto la partente !
nostra Ambulanza di Guerra j
permettetemi, o Signori, che io !,
lanci dalla piccola Chester la più
solenne delle proteste a tutte le
Nazioni Civili, schierate in bat- ,
taglia. Sentite. i j
Quando il mio Maestro il
gran chimico napoletano del se- '
colo passato, Ferdinando Pala
sciano in seguito alla occasio
ne di dover apprestare l'opera
sua, tanto ai Rivoluzionarii del
48, quanto alle milizie del fedi
grafo Borbone, così ai Garibaldi-!
ni, come ai soldati Borbonici del
(50 concepì il disegno, elevato a
principio sociale, che l'uomo, re- '
so inabile ad offendere e difen- i
dorsi debba essere considerato i
come entità neutra, e quindi pas- <
sibile di ogni rispetto edi ogni 1
soccorso, da qualunque parte i
schierato, e fu lettore di una sua <
memoria, al riguardo, nella sede (
dell'Accademia Pontaniana, e's
quindi instancabile promotore »
della Convenzione di Ginevra, (
spalleggiato da un altro c
Apostolo de! Bene Sir Nithin- i
gale —, egli, dico, non previde il j
risorgere dei tempi feroci degli ì
Unni, nè previde che tutti i cri- <
minali di masnadieri Teutonici, s
Austriaci, e Turchi, si sarebbero i
associati in nome della Forza e ( t
del Terrore contro il Diritto e la i
Ragione delle genti. Egli non s
previde i nostri tempi straordi- (
narii, e calamitosi, nei quali code- i
sti popoli stracciano i trattati e \
fanno man bassa su tutto quanto 1
sia stato prodotto di bello dal- j
l'Umanità civile. Egli non pie- j i
sentì che verrebbe un giorno t
quando la materia neutra sareb- \
be stata assalita essa stessa e j
trucidata, quando si sarebbe spa- i
rato contro le Ambulanze, si sa- <
rebbero cannoneggiati gli ospe
dali, si sarebbero mutilati, cruci- i
fissi, fucilati, torturati i priglo- 1
nieri, quando si sarebbero fatti c
bersaglio della loro bava e del lo
ro odio le città ed i popoli iner- 1 112
mi, le femmine e i lattanti ; quan- > A
do i Generali avrebbero ordinato r
ai subalterni, più vili e feroci di t
essi "non vogliamo prigionieri"; r
quando, con la guerra dei sotto- c
marini, si affondano dei poveri c
innocenti, cominciando da quelli i
del Lusitania ; quando un conve- s
gno diabolico di delinquenti (
case regnanti e sgherri militari, 1
popoli selvaggi ed autorità ma- ì
niache elevando a principio di <
lotta la Distruzione, avrebbero i
creato il gran mare del sangue <
che si è versato e si versa ; avreb- 1
bero creato l'orrore e l'odio pei i
reazione.
Ed eccomi alla conseguenze <
della mia protesta. E' giusto, è
onesto, è tollerabile, è pudico an- i
checche nel letto ove riposa un ì
marito, una moglie, un bambino, ]
si vada a stender un carnefice? i
Fa ribrezzo al solo pensarlo. Que- :
sto personale tradotto innanzi ad ]
un Tribunale Civile, sarebbe con- i
dannato a morte. Credete voi i
dunque, onorevoli Signori, che
nelle nostre Ambulanze, dove è a
dagiato un nostro bravo Bersa
gliere, un audace aviatore ame
ricano, un gentiluomo inglese, un
baldo Ufficiale Francese, debba
trovare posto un assassino, un
brigante, un manigoldo, un cor
saro, un übriacone di sangue e
delitto che sfacciatamente po
canzi sghignazzava alle grida del
le fucilazioni e degli affondamen
ti in massa di popoli innocenti?!
I Egli appesterebbe col solo alito la
culla della pietà e le roside ferite
dei nostri soldati. Basterebbe
leggere il resoconto del Deputato
Jugo-Slavo Terefic per fremere
I di orrore e spavento alle forche
ed ai msasacri dei Montenegrini,
dei Serbi, dei Bosniaci, degli Er
j zecovini, degli Armeni, pei avere
una pallida idea degli Asburgo,
i degli Hoenzollerni, dei Mahomed
di perdio Le nostre ambu
' lanze devono servire per noi, tut
te per noi, niente altro che per
noi Alleati delle Democrazia; e
con tutto il rispetto dovuto
alla memoria degli Apostoli di
i Ginevra quella Convenzione,
stracciata così vilmente dai nemi
ci, dovrà restare una bella utopia
storica, se pure non dovesse esse
re passiva un giorno di una
santissima revisione. Le genti ci
vili non hanno niente di comune
colla canaglia. Gli eserciti lancia
ti dai Governi centrali 11011 sono
schiere belligeranti, ma sono or-ì
de fameliche, come i Pecòri.
La mentalità tedesca fa a cal
ci colla mentalità Latina, ed il
cuore tedesco non è il cuore dei
popoli Alleati, ma una semplice
0 grezza materiale pompa aspi
rante e fremente che aspira san
gue ed emette veleno. Londra,
Parigi, New York, Roma il
cervello civile del mondo. non
han niente da dividere colle orgie
di Berlino, di Vienna, di Costan
tinopoli.
Ed or va, va bella figlia del
nostro amore a raccogliere, e
confortare, e soccorrere, e salva
le i nostri maalti, i nostri feriti,
1 nostri croi, i nostri morenti, 'e
quelli delle civilissime nostre Al
leate Nazioni; ma che tu non
vegga mai la faccia lubrica e sel
vaggia di un Unno e compagnia
bella. Non li raccogliere codesti
sciagurati, poiché codesta gente
non merita stima, non merita
commiserazione, nò pietà, nè per
dono, ma merita invece la eterna
maledizione del mondo. E, quan
do pure, passando, tu sentissi un
loro lamento, e un atto di cortesia
tu voglia usare "non ti curar di
lor, ma guarda e passa"
Va, va, piccola, modesta ed a
gile, perchè così ti vuole il sùbito
soccorso; va colle ali ai piedi, e
torna ancora, a raccogliere chi
versa sangue a fiotti e ti chiama
col sospiro e collo sguardo e,
se perirai anche tu nella mischia,
tu muoia in gloria, in nome d'lta
lia.
Noli li PAI
I REFRATTARI
Che- faceva prima della guer
ra? L'industriale? il letterato? il
giornalista? Certo, aveva viag
giato molto. Da Parigi, da Lon
dra e da altre capitali europee a
veva mandato ai giornali molte
corrispondenze, alcune delle quali
da pubblicarsi ed altre no; per
chè a lui premeva che si sapes
se giorno per giorno come all'e
stero era considerata l'ltalia e
quel che bisognava fare per ac
crescere il prestigio, per rendere
più fervide le simpatie, per mi
gliorare le condizioni degli italia
ni emigrati. Era un appassionato
dell'ltalia e per essa fremeva,
soffriva, era invaso da una conti
nua irrequietezza. Negli ultimi !
tempi della nostra neutralità era
a Roma in mezzo alle dimostra- ,
zioni interventiste, sempre in
prima fila, tra i più entusiasti e i
più rumorosi. Ricordo > di averlo
visto, in una delle indimenticabi
li giornate del maggio 1915, ap
punto durante una dimostrazione
in via XX Settembre. Portava
una bandiera. La forza pubblica
voleva impedire che il corteo
giungesse al Quirinale. Il nostro
appassionato voleva invece giun
gere fino al Re, parlare col Re.
Come ? pareva che egli
pensasse la patria èin perico- ;
lo ; e il Re che cosa fa, che cosa
dice?
Fatto sta che i carabinieri, di
fianco alla Manica Lunga, sbarra
vano il passo ai dimostranti, e ne
nacque un ondeggiamento della
folla con qualche penetrazione....
non pacifica attraverso i cordoni
delle truppe. Egli, di fronte al
contrasto, divenne furibondo e si
diè a menare colpi a dritta e a
sinistra con l'asta della bandiera,
dando e ricevendo percosse al
l'impazzata sì che glie ne rimase
ro i segni sul volto, mentre fra
gli urlii di quel torrente umano
ingorgato si udivano i ritornelli
dei cori con i quali il popolo di
Roma si sgolò tanto in quei gior
ni:
"Morte a Franz, viva Ober
dan"
Scoppiata la guerra, is arrolò
volontario. Fu nominato sottote
nente degli Alpini; poi è stato
promosso tenente. L'uniforme
non lo ha mutato. Animoso, in
sofferente di riposi, ansioso sem
pre di menare le mani, è stato ed
è uno dei più avventurosi ufficiali
de lnostro esercito. Pare abbia
l'ubiquità. Lo trovate sullo Stel
vio, sul Pasubio, sul Faiti, sul
Vodice, a Monfalcone, sul Grap
pa, a Cavazuccherina, dovunque
si combatte. Non si sa bene corno
faccia per ottenere di essere di
staccato di qua e di là, volta per
volta; ma è certo che l'abbiamo!
visto in primissima linea durante
parecchie azioni e farsi animato
re di fanti, di artiglieri, di caval
leggeri, alla testa d plotoni, di
compagnie, di reggimenti, del
primo reparto combattente che
gli sia capitato fra mano. Termi
nata la battaglia (quando non è
rimsto ferito gravemente), torna
al suo Carso, salvo a scomparire
di nuovo appena sa che su un'al
tra parte del fronte romba il
cannone. Spesso lo vediamo di
passaggio per Udine:
Da dove vieni?
leri ho combattuto sul Pai
Piccolo. Sapete ? Vi è morto il po
vero maggiore X ....
Oppure:
Vengo dalle Giudicane, do
ve ho condotto una pattuglia di
fanti, magnifici Ora vado a
vedere i granatieri presso 5e10...
Qualche volta ha accompagna
lo i giornalisti al fronte; ed allo
ra diventava autoritario, indisci
plinalo, pur di giovar loro in tut
ti i modi. Requisiva cairi e muli
sfondava, con mi colpo d'. {-palla
le porte chiusi» non chiedeva, ma
ordinava ospitalità ai Comandi
delle prime linee the sono spesso
alquanto gelosi.
Qui sono i rappresentanti
della stampa italiana egli di
ceva solennemente ed andava ol
tre.
Alieno dal chiedere onori, ha
avuto per qualcuno dei più note
voli episodi della sua sporadica e
volontaria partecipazione alla
Éi ANTIVROTICO OE GIOVANNI
a base di Genziana, Valeriana, Strofano e Stricnina
I onico ricostituente del sistema nervoso
indicato specialmente contro la
NEURASTENIA, L'ISTERIA E L' IPOCONDRIA
Formola del Prof. Comm.
ACHILLE DE GIOVANNI
Prof. BACCELLI. Roma - Pho trovato IN>D composto ed ef-
Prof. < LOMBROSO. Torino -mi Nono giovato dell* Anti
mvrotico I>e (.invaimi mila neurnsUnta ed nuche
Prof. GROC.CO, Firenze - » ' un rimedio di sicura efficacia.
Prof. MANTEOiAZZA. Firenze - « ' uno del migliori mezzi
Prof. LAPPONI, Roma - «•' veramente un ottimo ed t ifica
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guerra più d'una medaglia al va
■ loie; ma, quasi sempre, è impos
i sibile decorarlo perchè egli com
■ batte irregolarmente, all'insapu
ta dei superiori; ed ha avuto an
che parecchie punizioni per gli
atti o le parole che non rientra
no perfettamente entro le dighe
della disciplina militare 1 .
Alto, magro, non sembra di
carne e di ossa, ma di acciaio. In
altri tempi, sarebbe stato un ca
pitano di ventura, o un organiz
zatore di spedizioni verso una
qualsiasi delle più strane parti
del mondo. Si è fatto alpino, per
chè ama la montagna ed ha una
grande fiducia nell'efficacia tera
peutica del fredda. In pieno in
verno, sul Pai Grande, si denu
dava completamente e si faceva
gettare dai soldati palate di ne
ve sulle spalle e sul petto.
Generalmente, lo chiamano "Il
pazzo". Ma qualche superiore che
10 conosce a fondo ha di lui mol
ta stima e gli perdona volentieri
11 vagabondaggio di guerra e le
continue violazioni di regolamen
to.
Un'altra sua bizarria. Quando
si trova in prima linea ed ha bi
sogno di sputare, si sporge.dalla
trincea e scaglia la saliva verso il
nemico, con qualche sacramento.
I soldati lo idolatrano.