CRONACA'OI FILADELFIA Per il Terzo Liberty Loan ALLA WILSON SCHOOL Gentilmente piegato dalla di rettrice Miss Florence A. Doyle, che gli scriveva una nobilissima lettera d'invito, il 10 corrente, il nostro Giuseppe Di Silvestro P** l " lò ai genitori degli alunni della James Wilson School in favore del terzo Liberty Loan. Per l'occasione, nell'ampia sa ia del 3.0 piano fu tenuto un ge niale trattenimento con recitazio ì ni da parte di scolari d'ambo i l sessi e con musica patriottica e- F seguita dall'Orchestra dei ragaz zi della stessa scuola, diretta dal maestro Mi'. Hill. Il nostro Di Silvestro paio per ! circa un'ora al numeroso udito rio che gremiva il locale; e subito dopo del suo applaudito discorso si aprì la sottoscrizione cite se duta tante fruttò circa 15 mila dollari. A GERMANTOWN, VX- Nelle ore antimeridiane di do menica scorsa il nostro direttore si recò a visitare le due logge del l'Ordine Figli d'ltalia: la Giusti, N. UGO e la Luzzi, N. 000, nella sala Sociale a Germantovn ave. e Pnce St., riunitesi per ascolta re la parola calda di entusiasmo del Grande Venerabile dj questo Stato circa la sottoscrizione al terzo prestito della Libertà. I )u . tardi il Signor Giuseppe Di Sil vestro, presentato dal la netta, da un'automobile parlava I agli italiani di Rittenhouse St., riunitisi in comizio nella pubblica strada. Presenziarono il charman del Comitato italiano Cav. Fran cesco Roma e i Vice Charmen Antonio Greco, Francesco Rosat to, Antonio Raggio ed altri com ponenti. Si fece della proficua propagan da perchè, mercè anche l'aiuto di molte signorine fra le quali la maestra De Carlo ed una nipote del Cav. Roma e si raccolsero moltissime sottoscrizioni. ALLA LOGGIA LA VITTORIA D'ITALIA Mentre al Circolo delle 13 stra de in Dickinson aveva luogo un grande comizio coloniale in favo re del terzo Liberty Loan, il no stro Giuseppe Di Silvestro, che è vice presidente attivissimo del co mitato italiano, si recava a par lare per lo stesso scopo, ai soci della Loggia La Vittoria d'ltalia, in massima composta di donne. Oltre al contributo prelevato dal fondo di cassa tutti i presenti fe cero acquisto delle cartelle. RENDICONTO DELLA FESTA L'UNIONE ECONOMICA ERBITENSE fra i Nicosiani qui residenti, che tante prove di patriottismo ha dato in tutte le occasioni, che le si sono presentate, nella sua se duta di domenica scorsa, sotto la presidenza del Signor Giovanni Falcidia, deliberava di sottoscri vere al terzo prestito dell» liber tà per la somma di mille c quat trocento dollari. L'esempio di questa t'nione deve essere seguito da tutte le istituzioni e da ogni italiano resi dente in America. PRO PROFUGHI FATTA DALLA LOGGIA CARLO PI SA* ANK No. 213 O. F. D'l. E SOCIETÀ' SANT'ANNA. ? Per vendita di birra, vi no, soda water e altro $174.04 SPESE Pagato per la musica $19.75 Pagato all'uomo del guar darobe 2.50 Pagato per affìto sala 15.00 Pagato per soda water a Cai-mine di Paolo 5.30 Pagato per birra 6.90 Per stampa di biglietti riffa a Valentini 3.90 | Per stampa biglietti di f ingresso 2.50 Per una tabella reclame nella Hall e carte 6.49 Per automobili , 10.00 Per una tombola 0.10 Totale spese $72.44 Entrata $174.04 Uscita $ 72.44 ■ Profitto netto $101.60 CONFERENZA E RECITA Sotto gli auspici della Società di M. Soccorso Fara San Marti no, ed a favore degli orfani e delle vedove di questo paese dei soldati morti in guerra, il 13 del prossimo Maggio il Dr. Francesco Cubicciotti dirà ina conferenza illustrata sul ìbvesclo di Caporetto. La conferenza sarà pr 172? PiercySt. a Trattandosi di una serata emi nentemente patriottica nessuno dovrebbe mancare, specialmente i cittadini di Fara San Martino. PROSSIMA RECITA La sera del 22 corrente, alla Cariola Hall, 729-33 Christian St., il signor Francesco Silvagni darà una serata artistica. Comparirà sulle scene il Circo lo filodrammatico Napolitano, di retto dal signor Domenico Cian ci che interpreterà il dramma di Alessandro Dumas, I tre mo schettieri. Per la prima volta in Philadel phia, come è detto nel biglietto di ingresso, i filodrammatici indos seranno il vestiario analogo. Il dramma sarà preceduto da un concerto vocale e strumentale e la decenne Rosina Gallo ese guirà, sul piano, scelti spartiti di musica. Il biglietto costa soli cinquan ta soldi. NELLA PRIMA CHIESA PRESBITERIANA In questa chiesa, alle cui sorti presiede con rara competenza il Rev. Arnaldo Stasio, la sera di lu nedi scorso fu tenuto un comizio di propaganda per il terzo presti to della libertà. Parlarono successivamente in italiano, dopo il Rev. Stasio, i si gnori Cav. Francesco Palumbo, Rev. T. Della Cioppa, Rev. De Benedetto, il Dr. F. Cubicciotti e Cav. Francesco Roma ed in ingle se il Rev. Di Domenica. Furono sottoscritte molte car telle del prestito e l'ammontare sarà versato per il tramite del l'Ordino Figli d'ltalia. Il presi dente del comitato generale ita liano, Cav. Francesco Roma, sot toscrisse aneli'egli. ELENCO delle persone ricercate dal R. Consolato in Philadelphia, sul conto delle quali si desiderano informazioni da chiunque sia in grado di darne : Russo Agata fu Michele Casella Berenice di Berardino Giallorenzo Benedetti da Lu coli (Aquila). Marchese Giovanni di Paolo ' Salvatore Spitalieri, da Ca st rogiovanni. ONORE AL MERITO Apprendiamo con piacere che il giovane Giuseppe Rossi figlio di Angelo, del No. 1306 So. Bth Street, ha conseguito il diploma dell'High School e si sia già iscritto all'Università. Auguri al giovane connazio nale e congratulazioni ai suoi ge nitori. iiviiii La menzogna giornalistica di Carniinuccio Il signor Carmine Baldi, cava liere con ufficio di becchino nei j locali della scuderia al numero 1013 So. Bth St., ama pazzamen te i Figli d'ltalia, come egli stes- j so eblje a dire in un suo comuni cato, scritto dal professore sen za titoli e corretto dal capitano in ritiro a New York. L'ultima, la più recente prova dell'attaccamento di costui per ; l'Ordine noi la rileviamo dal suo giornale, che si pubblica con i su- ! dori di tanti azionisti turlupina ti, nel numero di lunedì 8 corren te. In Chester tutti sanno | domenica 7, vi fu una grandiosa ! manifestazione, civile e militare, ! con parata, comizio e banchetto, ; per la consegna di un'ambulanza di guerra al Generale Gugliel motti, alla presenza delle autori tà cittadine, de! Regio Console di ; Philadelphia Cav. Gaetano Poe- ; cardi, del Grande Concilio del l'Ordine F. d'l. in Pennsylvania e dell'Assistente Venerabile Su- J premo signor Giovanni Di Silve stro, oltre che di più di tremila ; persone. L'iniziativa anche questo ! fatto è risaputo da tutti fu ! presa dalla Dante Alighieri del- ! l'Ordine Figli d'ltalia, alla quale si associarono le altre logge locali ; ele Società di Mutuo Soccorso. Al comizio parlarono il presiden te, farmacista Signor Nicola Al banese, il Prof. Vincenzo Cicco- i ne; il Grande Venerabile dell'Or dine Figli d'ltalia d'ltalia; il Ke- ; gio Console; il Senatore Sproul; un giudice ed un ufficiale medico. Mr. Carminuccio Baldi, il ven- : ditore ambulante di limoni, in o maggio al suo affetto per l'Ordi ne, diede ordine ai suoi lanziche necchi perchè sul giornale non si dicesse una sola parola per la Grande Istituzione e si travisas se la verità fino al punto dal far parlare il Rev. Garritano che nel comizio non aprì bocca. Ma già, il becchino signor Car mine Baldi ha dovuto poi sentire il rossore bruciargli le gote per chè, circa una settimana dopo, ha fatto dire all'Opinione che in ag giunta al primo telegramma da essa pubblicato che servizio te legrafico! si davano altre no | tizie più ampie, copiate dai setti ; manali di Philadelphia. Neanche il professore senza ti tolo vi crede più, Mr. Baldi. * * + La consegna di russare Chi non ricorda l'insignifican , te incidente della Banca dei Figli d'ltalia? In quell'occasione il giornale di Carmine Baldi, cavaliere con Uf : ficio nei locali della scuderia al N. ! 1013 So. Bth St., si sbizzarrì un | bel poco nel dare la notizia al pubblico dei lettori, ai quali, men tre faceva le finte di riassicurar ! li, avrebbe voluto far intuire che nella detta Banca vi potessero es sere anche delle irregolarità am ì ministrative. Ebbene, nostri affezionatissi mi lettori, voi dovete sapere che il Grande Concilio di questo Sta ;to dell'Ordine Indipendente dei Figli d'ltalia è sospeso da circa tre mesi per manomissione di Il in imi Mr. li» fct a Chester, Pa. in occasione della consegna dell'Ambulanza al Gen. Guglielmotti Signori e Signore, Due cose belle ha il mondo : la Airtù e l'Amore. La Virtù che comincia con l'agricoltura; ascen de all'Officinaà giunge all'Uni versità con tutti i rami dello sci bile; si alza nell'aria col telegra fo Marconi e con gli aeroplani; attenta i cieli con l'astronomia; si spazia per l'Universo col pen siero filosofico. L'Amore, che co mincia nel focolare domestico con la famiglia e coi congiunti; si allarga e cementa nel paese nativo; diventa forza e verbo na zionale col "dulcis est amor pa triae" ; si evapora e profuma co me amore universale umano. Ed è appunto una particella, u na foglia di questo amore umano, rappresentato dalla nostra Am bulanza, che noi oggi felicitiamo nel suo viaggio e nel suo arrivo, là. tra i nostri tìgli, i nostri fra telli, i nostri parenti, i nostri a mici, i nostri eroi, che han versa to e versano tutto di sospiri, su dori e sangue, per difendere, per salvare, per riscuotere altri figli, altri fratelli, altri genitori, altre madri, altri pupilli, altre case, al tre terre del bel cielo d'ltalia. In questa bella festività, o Si gnori, il mio pensiero, consentite, non raggiunga e saluti soltanto i nostri carissimi eserciti, ma an che il Supremo Duce di Savoia, Vittorio Emanuele 111, degno ne pote del Caporale degli Zuavi ma anche i nostri dotti, audaci e ful gidi condottieri; ma anche il fio re dell'intelletto e del cuore d'lta lia, che tengono l'occhio vigile e scrutatore, e tendono, senza re quie e senza sonno, tutte le ansie e tutti i palpiti verso il destino della Patria. Lasciate, o Signori, che il mio pensiero s'intrattenga ancora là, tra le balze ed i dirupi, tra i pic chi e le pianure, dove, a sera, ri pigliando la lor carne e lor figura, le anime nobili di Macchiavelli, di Dante, di Petrarca, di Gioberti, di Alfieri, di Foscolo, di Mazzini, di Garibaldi, di Cavour, di Vitto- 1 rio Emanuele 11, di Cavallotti, di Imbriani, di Bovio, di Battisti, di Sauro, di Oberdan, e di tutta la ! falange dei pensatori e dei marti ri, raccolte in sacra processione, vanno cantando a squarciagola, ; "le case d'ltalia son fatte per | noi" "è là sul Danubio la casa dei tuoi" "và fuori d'ltalia, va fuori j stranier". Lasciate, o Signori, che il mio pensiero si fermi ancora là, su le • nostre Alpi, sul nostro Piave, su le nostre Lagune, dove le nostre ; schiere combattono una guerra ! titanica contro l'aquila grifagna; dove speriamo di vendicare le forche di Mantova ; dove lo eter- j no sanguinario nemico dovrà ren dere i conti di tutti i delitti, di tutte le ingiurie, di tutte le ag gressioni e le usurpazoni, di tut- ; ti i saccheggi, di tutte le insidie, ! di tutte le profanazioni e di tutte le vigliaccherie. Lasciate, o Signori, che il mio pensiero si fermi ancora là un, momento tra le nevi e le trincee, tra il rombo dei cannoni e le ba ionette scintillanti ; dove il Dirit to de le genti si è ribellato alle j forze brutali ; dove la Libertà j combatte contro la tirannia ; dove il Progresso e la Civiltà combat tono contro la Barbarie; dove le Democrazie del mondo alleato combattono contro le autocrazie! Teutoniche, Austriache, Turche; dove l'Umanità combatte contro la ferocia ed il brigantaggio. E, sostando, o Signori, collo sguardo mentale, e, venendo più da presso collo sguardo dell'oc chio, lasciate che io riconosca e saluti orgoglioso, qui, in mezzo a noi, il Rappresentante dei nostri eroici eserciti Generale Gugliel motti ; il Rappresentante del Go verno Italiano Cav. Poccardi; tutte le qui presenti autorità rap presentanti la nostra fedelissima e fortissima Alleata Repubblica Americana, il Gran Concilio del l'Ordine Figli d'ltalia ; tutte le Società Italiane, americane, po lacche qui convenute; tutte le li bere bandiere che qui Vedo spie gate, per auspicare e felicitare la nostra modesta ambulanza, che fondi e per azioni poco edificanti commesse dal Grande Venerabi le, il quale prima di allontanarse ne era impiegato municipale del suo paese dove gli era stato affi dato, in linea speciale, un altro ! ramo, quello della cura dei fan ! ciulli. Ha detto nulla l'Opinione, il giornale di Carmine Baldi, fatto con i soldi di tanti azionisti tur lupinati, su questa losca faccen da? Nulla; neanche una parola. Diteci ora, signor Baldi, come | si sarebbe regolato il vostro gior nale se ad essere sospeso, invece | di quello degli Indipendenti fosse ! stato il Grande Concilio dell'Or ; dine regolare ? Sentite, Signor Carmine: nean che il degenerato, che per difen idervi si servì di fiumi d'inchio | stro, non vi crede pi. Anzi egli va dicendo che voi siete un grandis simo ipocrita. Arrivederci alla prossima set timana, Mr. Baldi. ALPHA andrà sui errili pi di battaglia, a svolgere la sua pietosa funzione di soccorso e di conforto ai nostri malati, ai nostri feriti, ai nostri morenti ! Ma ma, mentre dal profondo del cuore saluto l'ideatore ed il promotore infaticabile che fece assumere l'iniziativa alla Dante Alighieri, di questa bella festivi tà dell'amore fraterno farma cista Nicola Albanese, che non ( ha guari contribuiva con la mor , te eroica dell'ultimo fratello suo. Ufficiale, già proprio là sul Piave, , ;ed io forse con la contribuzione j di un figlio capitano di cui non si hanno più nuove da circa un an- | no sul Carso ma, mentre col cuore commosso dico, anche io , personalmente saluto la partente ! nostra Ambulanza di Guerra j permettetemi, o Signori, che io !, lanci dalla piccola Chester la più solenne delle proteste a tutte le Nazioni Civili, schierate in bat- , taglia. Sentite. i j Quando il mio Maestro il gran chimico napoletano del se- ' colo passato, Ferdinando Pala sciano in seguito alla occasio ne di dover apprestare l'opera sua, tanto ai Rivoluzionarii del 48, quanto alle milizie del fedi grafo Borbone, così ai Garibaldi-! ni, come ai soldati Borbonici del (50 concepì il disegno, elevato a principio sociale, che l'uomo, re- ' so inabile ad offendere e difen- i dorsi debba essere considerato i come entità neutra, e quindi pas- < sibile di ogni rispetto edi ogni 1 soccorso, da qualunque parte i schierato, e fu lettore di una sua < memoria, al riguardo, nella sede ( dell'Accademia Pontaniana, e's quindi instancabile promotore » della Convenzione di Ginevra, ( spalleggiato da un altro c Apostolo de! Bene Sir Nithin- i gale —, egli, dico, non previde il j risorgere dei tempi feroci degli ì Unni, nè previde che tutti i cri- < minali di masnadieri Teutonici, s Austriaci, e Turchi, si sarebbero i associati in nome della Forza e ( t del Terrore contro il Diritto e la i Ragione delle genti. Egli non s previde i nostri tempi straordi- ( narii, e calamitosi, nei quali code- i sti popoli stracciano i trattati e \ fanno man bassa su tutto quanto 1 sia stato prodotto di bello dal- j l'Umanità civile. Egli non pie- j i sentì che verrebbe un giorno t quando la materia neutra sareb- \ be stata assalita essa stessa e j trucidata, quando si sarebbe spa- i rato contro le Ambulanze, si sa- < rebbero cannoneggiati gli ospe dali, si sarebbero mutilati, cruci- i fissi, fucilati, torturati i priglo- 1 nieri, quando si sarebbero fatti c bersaglio della loro bava e del lo ro odio le città ed i popoli iner- 1 112 mi, le femmine e i lattanti ; quan- > A do i Generali avrebbero ordinato r ai subalterni, più vili e feroci di t essi "non vogliamo prigionieri"; r quando, con la guerra dei sotto- c marini, si affondano dei poveri c innocenti, cominciando da quelli i del Lusitania ; quando un conve- s gno diabolico di delinquenti ( case regnanti e sgherri militari, 1 popoli selvaggi ed autorità ma- ì niache elevando a principio di < lotta la Distruzione, avrebbero i creato il gran mare del sangue < che si è versato e si versa ; avreb- 1 bero creato l'orrore e l'odio pei i reazione. Ed eccomi alla conseguenze < della mia protesta. E' giusto, è onesto, è tollerabile, è pudico an- i checche nel letto ove riposa un ì marito, una moglie, un bambino, ] si vada a stender un carnefice? i Fa ribrezzo al solo pensarlo. Que- : sto personale tradotto innanzi ad ] un Tribunale Civile, sarebbe con- i dannato a morte. Credete voi i dunque, onorevoli Signori, che nelle nostre Ambulanze, dove è a dagiato un nostro bravo Bersa gliere, un audace aviatore ame ricano, un gentiluomo inglese, un baldo Ufficiale Francese, debba trovare posto un assassino, un brigante, un manigoldo, un cor saro, un übriacone di sangue e delitto che sfacciatamente po canzi sghignazzava alle grida del le fucilazioni e degli affondamen ti in massa di popoli innocenti?! I Egli appesterebbe col solo alito la culla della pietà e le roside ferite dei nostri soldati. Basterebbe leggere il resoconto del Deputato Jugo-Slavo Terefic per fremere I di orrore e spavento alle forche ed ai msasacri dei Montenegrini, dei Serbi, dei Bosniaci, degli Er j zecovini, degli Armeni, pei avere una pallida idea degli Asburgo, i degli Hoenzollerni, dei Mahomed di perdio Le nostre ambu ' lanze devono servire per noi, tut te per noi, niente altro che per noi Alleati delle Democrazia; e con tutto il rispetto dovuto alla memoria degli Apostoli di i Ginevra quella Convenzione, stracciata così vilmente dai nemi ci, dovrà restare una bella utopia storica, se pure non dovesse esse re passiva un giorno di una santissima revisione. Le genti ci vili non hanno niente di comune colla canaglia. Gli eserciti lancia ti dai Governi centrali 11011 sono schiere belligeranti, ma sono or-ì de fameliche, come i Pecòri. La mentalità tedesca fa a cal ci colla mentalità Latina, ed il cuore tedesco non è il cuore dei popoli Alleati, ma una semplice 0 grezza materiale pompa aspi rante e fremente che aspira san gue ed emette veleno. Londra, Parigi, New York, Roma il cervello civile del mondo. non han niente da dividere colle orgie di Berlino, di Vienna, di Costan tinopoli. Ed or va, va bella figlia del nostro amore a raccogliere, e confortare, e soccorrere, e salva le i nostri maalti, i nostri feriti, 1 nostri croi, i nostri morenti, 'e quelli delle civilissime nostre Al leate Nazioni; ma che tu non vegga mai la faccia lubrica e sel vaggia di un Unno e compagnia bella. Non li raccogliere codesti sciagurati, poiché codesta gente non merita stima, non merita commiserazione, nò pietà, nè per dono, ma merita invece la eterna maledizione del mondo. E, quan do pure, passando, tu sentissi un loro lamento, e un atto di cortesia tu voglia usare "non ti curar di lor, ma guarda e passa" Va, va, piccola, modesta ed a gile, perchè così ti vuole il sùbito soccorso; va colle ali ai piedi, e torna ancora, a raccogliere chi versa sangue a fiotti e ti chiama col sospiro e collo sguardo e, se perirai anche tu nella mischia, tu muoia in gloria, in nome d'lta lia. Noli li PAI I REFRATTARI Che- faceva prima della guer ra? L'industriale? il letterato? il giornalista? Certo, aveva viag giato molto. Da Parigi, da Lon dra e da altre capitali europee a veva mandato ai giornali molte corrispondenze, alcune delle quali da pubblicarsi ed altre no; per chè a lui premeva che si sapes se giorno per giorno come all'e stero era considerata l'ltalia e quel che bisognava fare per ac crescere il prestigio, per rendere più fervide le simpatie, per mi gliorare le condizioni degli italia ni emigrati. Era un appassionato dell'ltalia e per essa fremeva, soffriva, era invaso da una conti nua irrequietezza. Negli ultimi ! tempi della nostra neutralità era a Roma in mezzo alle dimostra- , zioni interventiste, sempre in prima fila, tra i più entusiasti e i più rumorosi. Ricordo > di averlo visto, in una delle indimenticabi li giornate del maggio 1915, ap punto durante una dimostrazione in via XX Settembre. Portava una bandiera. La forza pubblica voleva impedire che il corteo giungesse al Quirinale. Il nostro appassionato voleva invece giun gere fino al Re, parlare col Re. Come ? pareva che egli pensasse la patria èin perico- ; lo ; e il Re che cosa fa, che cosa dice? Fatto sta che i carabinieri, di fianco alla Manica Lunga, sbarra vano il passo ai dimostranti, e ne nacque un ondeggiamento della folla con qualche penetrazione.... non pacifica attraverso i cordoni delle truppe. Egli, di fronte al contrasto, divenne furibondo e si diè a menare colpi a dritta e a sinistra con l'asta della bandiera, dando e ricevendo percosse al l'impazzata sì che glie ne rimase ro i segni sul volto, mentre fra gli urlii di quel torrente umano ingorgato si udivano i ritornelli dei cori con i quali il popolo di Roma si sgolò tanto in quei gior ni: "Morte a Franz, viva Ober dan" Scoppiata la guerra, is arrolò volontario. Fu nominato sottote nente degli Alpini; poi è stato promosso tenente. L'uniforme non lo ha mutato. Animoso, in sofferente di riposi, ansioso sem pre di menare le mani, è stato ed è uno dei più avventurosi ufficiali de lnostro esercito. Pare abbia l'ubiquità. Lo trovate sullo Stel vio, sul Pasubio, sul Faiti, sul Vodice, a Monfalcone, sul Grap pa, a Cavazuccherina, dovunque si combatte. Non si sa bene corno faccia per ottenere di essere di staccato di qua e di là, volta per volta; ma è certo che l'abbiamo! visto in primissima linea durante parecchie azioni e farsi animato re di fanti, di artiglieri, di caval leggeri, alla testa d plotoni, di compagnie, di reggimenti, del primo reparto combattente che gli sia capitato fra mano. Termi nata la battaglia (quando non è rimsto ferito gravemente), torna al suo Carso, salvo a scomparire di nuovo appena sa che su un'al tra parte del fronte romba il cannone. Spesso lo vediamo di passaggio per Udine: Da dove vieni? leri ho combattuto sul Pai Piccolo. Sapete ? Vi è morto il po vero maggiore X .... Oppure: Vengo dalle Giudicane, do ve ho condotto una pattuglia di fanti, magnifici Ora vado a vedere i granatieri presso 5e10... Qualche volta ha accompagna lo i giornalisti al fronte; ed allo ra diventava autoritario, indisci plinalo, pur di giovar loro in tut ti i modi. Requisiva cairi e muli sfondava, con mi colpo d'. {-palla le porte chiusi» non chiedeva, ma ordinava ospitalità ai Comandi delle prime linee the sono spesso alquanto gelosi. Qui sono i rappresentanti della stampa italiana egli di ceva solennemente ed andava ol tre. Alieno dal chiedere onori, ha avuto per qualcuno dei più note voli episodi della sua sporadica e volontaria partecipazione alla Éi ANTIVROTICO OE GIOVANNI a base di Genziana, Valeriana, Strofano e Stricnina I onico ricostituente del sistema nervoso indicato specialmente contro la NEURASTENIA, L'ISTERIA E L' IPOCONDRIA Formola del Prof. Comm. ACHILLE DE GIOVANNI Prof. BACCELLI. Roma - Pho trovato IN>D composto ed ef- Prof. < LOMBROSO. Torino -mi Nono giovato dell* Anti mvrotico I>e (.invaimi mila neurnsUnta ed nuche Prof. GROC.CO, Firenze - » ' un rimedio di sicura efficacia. Prof. MANTEOiAZZA. 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Si è fatto alpino, per chè ama la montagna ed ha una grande fiducia nell'efficacia tera peutica del fredda. In pieno in verno, sul Pai Grande, si denu dava completamente e si faceva gettare dai soldati palate di ne ve sulle spalle e sul petto. Generalmente, lo chiamano "Il pazzo". Ma qualche superiore che 10 conosce a fondo ha di lui mol ta stima e gli perdona volentieri 11 vagabondaggio di guerra e le continue violazioni di regolamen to. Un'altra sua bizarria. Quando si trova in prima linea ed ha bi sogno di sputare, si sporge.dalla trincea e scaglia la saliva verso il nemico, con qualche sacramento. I soldati lo idolatrano.