LA LIBERA PAROLA (The Free Word) PU3LISHED EVERY SATUrtDAY l»> A. GH'SKPPH DI SILVESTRO KDITOR-IN-CHIEK 906 Car peri ter St. Phila.. Fa. Reti Phonc, Wmlnut 74-72 Annoi. - Aprile 20, I**lH - No. I SUBSCRI F*~TI O INI One year, in advance . ■ $ 2.00 Six months „ • • » 1-25 Single copy ...... 0.03 RATES Display a"3t. per inch,single colunin $2.00 Politicai notices „ . », 3.00 Amusements ~ . .. 2.00 Reading matlerper line of 13ems „ 0.15 Ali payments must be made to LA LIBEHA PAROLA Motti di spirito Chiacchiere e freddure supercritici, ricredetevi da appena formatosi il Comita to italiano per la raccolta delle sottoscrizioni al terzo prestito della libertà, i più salaci comen ti si son fatti sulla più o mene ibrida combinazione di coloro che furono chiamati ad assolvere i nobile compito. fra i signori critici vanno an noverati alcuni che si sono sbiz zarriti anche contro il nostro di rettore contro colui, cioè, che si spezza ma non si piega ac cusandolo di aver stretta la ma no e parlato alla più sinistra < deleteria figura che la nostra la boriosa colonia ha la sfortuna d ospitare. Niente di più falso Giuseppe Di Silvestro l'esteri sempre come rocca granitica a suo posto di combattimento. le barriere sono di due specie : artificiali < naturali. Le prime servon* per impedire l'assalto agli svall giatori di negozii ; le seconde so no quelle che separano gl'ipocri ti dagli uomini di carattere, gl'in sinceri dalle persone leali; i vii dai coraggiosi; i disonesti dagl uomini onesti. gli ispettori carcerari sono cpiegli ignoranti, tronfi < pettoruti che non avendo potute ottenere qiuilche migliaretto d tàcc^o'r.; "coinpenso di grazi' sovrane, si recano personalmenti dagl'interessati presi di mira e s sdilinquono in sentimenti patriot tici, nuova pania per le allodole. espedienti disonesti non dovrebbero essere più tol lerati alla luce del secolo XX fri le colonie italiane; come neanche le strenne dovrebbero essere ap poggiate quando esse, con la scu sa della filantropia, si ripromet tono lo sfruttamento altrui pei pagare le spese delle caravelle su dicie e barcollanti. Noi sarerw guardinghi e chiederemo i cont agli sfuggiti da Regina Coeli. la coerenza di Carminuccic Il becchino C. C. A. Baldi, ca valiere con ufficio nelle scuderie al No. 1013 So. Bth St., è Supre mo Deputato di questo Stato del l'Ordine Indipendente Figli d'l talia. Si dice che la sua Ditti abbia sottoscritto 100 mila dolla ri al Prestito della Libertà u na miseria, come si vede, perchè molti hanno fatto più di lui. Credono i lettori che la sotto scrizione di Carmine Baldi e del la sua Ditta, sia stata fatta per i tramite dell'Ordine nel quale ri veste una importantissima cari ca? No, niente di tutto questo. Se ciò egli avesse fatto, il suo nome di tronfio e pettoruto .... promi nente sarebbe passato in seconda linea. Cannine Baldi, lo abbiamo det to mille volte, non è per nessuno, perciò è contro di tutti. Egli non è con gli Ordini, non è con le So cietà; non è con il eattolicismo, che pratica in bassa città, non è con l'evangelo, la cui chiesa fre quenta a Manayunk, non è con la massoneria della quale è grega rio. . Ci smentisca, se può, Mr. Bal di, quando noi dichamo che egli non è neanche con il proprio fra k tello. P PÀBL \ 11. SOLITO SOLDATO Sta pace, che ariciccia 'gni tantino, Mo' con Virsone e mo' cor Padre (Santo, Me piacerebbe sì, ma tanto quanto, Come sordato e come cittadino. Nun vorebbe fa' certo er burattino D'annà a tratta de pace i' mmezzo ar (pianto; Ma libberato er Veneto, 'ntratanto Me pijerei Trieste cor Trentino; Poi doppo, con un po' de bona Io jc direbbe: Si nu' je dispiace Facci er ivaccre a damme la Darmaz (zia. Eppoi, fàttome avanti a Gujermone, Con una mano firmerei la pace, Coll'antra je darei 'no sganassone. LEONE VOLPETTI. SANCIO PANZA ORDINE FIGLI D'ITALIA IN jAMERICA Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA Dal Regio Console Cav. Gaeta no Poccardi sono pervenute al Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro le seguenti lettere, le quali si accusa ricevuta df somme rimesse quale concoyfo dei Figli d'ltalia di questo SJ&to a beneficio dei profughi def Ve neto: / "Phila., Pa., 10 Aprile 1918. "Ho il pregio di segnar ricevu ta della somma di 9428.00 in viatami con sua nota del 9 cor rente per contribuzione a favore dei profughi del Veneto delle Logge dell'Ordine dei Figli d'lta lia segnate nella lettera stessa. "Trasmetto in pari data alla Regia Ambasciata in Washing ton la predetta somma di $428, perchè venga inoltrata nel Regno allo scopo indicato. "Prego intanto la S. V. di vo ler far pervenire alle generose Logge oblatrici l'espressione del mio speciale compiacimento e dei miei vivissimi ringraziamen ti per l'offerta patriottica ed u manitaria. "Con i sensi della mia più di stinta considerazione. "Il Regio Console "G. POCCARDI" "Phila., Pa., 12 Aprile 1918. "Con riferimento alla mia let tera del 13 Marzo u. s„ mi pregio informarla che Sua Eccellenza il Conte Macchi di Cellere, al qua le feci a suo tempo pervenire la somma di $2719,76 da lei rimes sami quale importo di oblazioni a favore dei profughi del Veneto di alcune Logge dell'Ordine dei Fi gli d'ltalia, mi comunica di avere inviata direttamente una lettera al Dr. A. E. Abbate, encomiando ne la solerte opera prestata, nel la qualità di Presidente del Co mitato Pro Patria del Greater Pittsburgh. "Con i sensi della mia più di stinta considerazione. "Il Regio Console: "G. POCCARDI". "P'iila., Pa., 13 Aprile 1918. "."on riferimento alla mia no ta in data 2'.) marzo 1918. ho iì pregio d'informare la S. V. che Sua Eccellenza il Regio Amba sciatore in Washington, al quale a suo tempo feci pervenire la somma di $10.50 da lei rimessami quale importo di contribuzioni dell' O/dine dei Figli d'ltalia a fa vore dei profughi del Veneto, mi incarica di ringraziare vivamente in suo nome i componenti dell'Or dine dei Figli d'ltalia dai quali proviene la patriottica offerta. "Nello assolvere tale gradito incarico, colgo l'occasione, ecc. "Il Regio Console "G. POCCARDI". "Phila., Pa.. 13 Aprile 1918. "In relazione alla mia lettera iel 4 aprile N. 2998, ho il pregio ii informarla che Sua Eccellenza 1 Regio Ambasciatore in Washi ngton, nel segnarmi ricevuta lella somma di $22.07 da lei ri nessami per oblazioni a favore lei profughi dei Veneto, dell'Or line dei Figli d'ltalia, mi incari a di rendermi interprete del suo peciale compiacimento presso le jOgge dell'Ordine F. D'l. di que ta città, che tanto si distinguo -10 in ogni opera di carità e pa riottismo. Nello adempiere a tale gradito ricarico, le porgo, ecc. "Il Regio Console "G. POCCARDI". .A NOSTRA SOTTOSCRIZIONE Diamo l'elenco delle offerte di venute la settimana scorsa >er associazione alla Croce Ros ia Italiana e a beneficio dei pro ughi del Veneto: moggia Terra Irredenta, N. 447, Ass. perpetua al la Croce Rossa Italiana SIO.OO moggia Vittorio Emanuele 111 N. 229, per i profughi prelevato fondo cassa 25.00 Dblazio ii dei fratelli del la stersa riuniti in sala 43.10 3a Domenico Fasano della stessa Loggia . 5.00 Da Michele Santelli della stessa Loggia 1-00 Dal fratello Nicola Gam morie, ricavato di canzo nette vendute nella sera ta di Giuseppe Giardulli alla Lyric Hall l'B corr. 4.00 Loggia Nuova Luigi Ca dorna, ricavato del ballo da essa dato a beneficio dei profughi 93^É Raccolto da Nicola Sasso ne della stessa fileni Domenico Frati® Idem Salvatore Voc^B Lqegia Terra Irredenta yTs". 147, per i profughi 48.00 r 299.10 Somma precedente - 32331.01 Totale al 15 Aprile per as sociazione Croce Rossa e a beneficio dei profu ghi del Veneto $32630.17 PROSSIME INIZIAZIONI E' stata fissata la iniziazione di due nuove Logge che hanno ottenuta la dispensa in questo Stato. Esse sono: la Loggia Dunbar N. 805, che sarà iniziata dome nica 5 Maggio; e la Loggia Glo ria N. 805 di Old Forge, che sa rà iniziata la domenica successi va 12 Maggio. LA LOGGIA "idtlOVA LUIGI CADORNA" PER I PROFUGHI. La Loggia Nuova Luigi Cador na N. 771 di Butler ha dato un ballo a beneficio dei profughi del Veneto, ed il ricavato è stato ri messo al Grande Concilio, come risulta dalla sottoscrizione pub blicata oggi. L'opera attivissima del Comitato, composto del Vene rabile Giovanni Meliti e dei fra telli D'Angelico, Sassone e Tor quato è stata coronata da suc cesso. Per l'intervento del fratel lo D'Angelico, la Moose Band, composta interamente di ameri cani, suonò gratis. Intervennero molte signore e signorine, e tutte, anche non ap partenenti all'Ordine, dettero prove di attaccamento alla Log gia, e perciò ad esse vada un sen tito ringraziamento. Svariatissimi gli oggetti per la fiera portali dai uatelli dena Loggia. Da notarsi un bellissi mo cuscino tistico lavorato dal la gentile signora del fratello Da rio Gori ; ed altri doni dei fratel li Torquato. Sassone, Cicco Giu seppe, Meliti, Voci Salvatore, Cicco Fedele, Di Foggi e Laconi, ed anche essi sono meritevoli di lode. Il fratello Nicola Sassone fece una colletta che fruttò una di screta somma; i fratelli Fratto e Veci contribuirono anche in da naro di propria tasca. Ad essi tutti, ed ancV: ai fratelli Meliti e Maddalena, che tanto »i coopera rono per la buona «uscita della serata, la Loggia ci di comunicare i suoi ringraziamen ti. L'introito ed esito del ballo è il seguente: Biglietti venduti SIOO,OO lntroito della fiera 934.10 Totale $134.10. Spese diverse per sala, stam pa, ecc. $41.00. Utile netto dol lari 93.10. CRONACA DELLE LOGGE. Il 4 aprile a sera la Loggia Ga briele D'Annunzio N. 187 di Phi ladelphia tenne uno sinoker tra soci. Un'orchestrina di fratelli e seguì della buona musica. Il presidente del Comitato Gio vanni Colamcco aprì la serie dei discorsi; e quindi parlarono il Ve nerabile Gabriele Maiorana ed il Grande Segr. Archivista Alfredo Perfilia, il quale incitò i fratelli a sottoscrivere al Liberty Loan. Il fratello Ciccaglione declamò i celebri sonetti di Pascarella dal titolo: "La scoperta dell'Ameri ca". Vi fu quindi abbondante di stribuzione di sandwiches, birra e sigari. Chiuse la serie dei discorsi il fratello Giovanni Torchio, viva mente applaudito. •» * t La Loggia Serino N. 752 dette un ballo, la sera dell'B corrente, a beneficio del fondo cassa, con una percentuale destinata al fondo beneficenza della Grande Loggia. Il ballo si tenne alla Eagle Hall, e riusci' abbastanza animato. * * » La Loggia Antonio Meucci N. 306 di Norristown, in seduta straordinaria del 7 corrente, deli berava di concorrere con 500 dol lari al terzo Liberty Loan e con una uguale somma al Prestito Nazionale italiano. La deliberazione della Meuccl sia di esempio alle altre Logge. * * * Il 12 maggio prossimo, 58.m0 inniversario della gloriosa spedi zione dei Mille, la Loggia Sbarco ii Marsala N. 637 di Chester, naugurerà le bandiere sociali. La cerimonia avrà luogo nella 3ala dei Figli d'ltalia, alle ore 7.30 pom. * * * Una solenne celebrazione, a ;ui prenderà parte la Loggia Ro ma dei Cesari N. 188 di Dubois, e alla quale interverrà il Grande Venerabile, si terrà in quella cit tà il 30 maggio. La mattina alle 10 la Loggia sfilerà in parata con le Società Americane, e quindi vi sarà un Comizio alla Opera House. Alle 3 pom. ricevimento e di scorsi illustranti gli scopi del no stro Ordine. Alle 7 pom. inizia zione in massa. * * » Sotto gli auspici della l'jggia I LA LIBERA PAROLA Ferdinando De Cinque N. 686 di Philadelphia, la sera del 6 mag gio si darà una recita alla Lyric Hall, a beneficio del fondo di cas sa della Loggia. Si rappresenterà "Giulietta e Romeo". Presterà sei-vizio la banda Cesare Battisti diretta dal fratello Prof. Alfonso Rossi. La Guerre Europea e la Liberta' ed unita' d'l alia Non tutti i mali vengono per nuocere, dice l'antico proverbio, ed è vero. La guerra europea con tutti i mali immensi ha pure dei vantaggi inestimabili, e di questi sono toccati all'ltalia alcuni di ca pitale importanza. La guerra ha fatto l'ltalia li bera e indipendente, e le ha frut tato il disastro di Caporetto che l'ha fatta veramente unita. Non è un paradosso questo, sebbene ne abbia tutte le apparenze, come non era un paradosso quello di Dante, quando si trovò sperduto nella selva selvaggia, che fu cau sa della sua salvazione: Ma per trattar del ben ch'io vi (trovai Dirò dell'altre cose ch'io v'ho (scorte. Con l'invasione di due Provin cie italiane da parte dell'esercito austro-tedesco, i politici materia listi e volgari che non sanno va lutare gli eventi e le cose, se non col metro, col chilogramma e col litro, hanno deplorato o pianto (secondo erano affetti da germa nofilia o da falso spirito patriot tico) pel disastro d'ltalia, la sua politica a favore degli Alleati e contro le Potenze Centrali. E' sta to un risveglio di nuove recrimi nazioni da parte dei pacifisti, pie tisti, e simili contro la guerra in generale e contro l'entrata dell'l talia in particolare a fianco della Francia e dell'lnghilterra nel ter ribile agone, che dovrà decidere delle sorti dell'umanità se cioè do vrà ricadere nel medio evo o pro cedere sulla via del progresso moderno ; se dovrà essere gover nata dalla filosofia di Nietzche o da quella di Ardigò ; in breve, se l'umanità dovrà essere retta dal principii autocratici e militaristi oppure da quelli democratici e li berali. Quei politici piagnoni ma terialisti e volgari non vedono che il disastro in quella invasione austro-tedesca, e non sanno vede re come diplomaticamente è una vittoria della causa comune degli Alleati, riguardo alle relazioni di questi con l'ltalia, e moralmente è il fattore vero dell'unità d'lta- II fc:" ~ *"* Gii accordi a cui si è arrivato dagli alleati per il fronte unico e l'azione in comune contro il ne mico, e l'assetto definitivo tra i diplomatici circa le aspirazioni italiane sono stati il risultato di plomatico di quell'invasione. Pri ma nessuno pensava, o almeno nessuno vedeva la necessità di tali cose, che pure erano di vitale importanza, non solo per la causa comune degli Alleati ma anche per le vedute nostre speciali. E' stata quella invasione che ha fat to aprire gli occhi a tutti. Ma l'effetto più benefico di quell'in vasione è stato quello morale e psicologico in Italia. Quel disa stro è servito a smuovere i dis sidii che maledettamente divide vano i partiti ; ha servito ad uni ficare gli animi in una azione con ' corde per scacciare dal nostro suolo il nemico invasore, ha dato unità d'intendimenti e stabilito t la concordia, che prima non esi stevano in Italia. Sicché si po trebbe esclamare con analogia di significato: Oh felix culpa quae nos Redemp torem ineruisti! L'ltalia per più di 50 anni si è [ creduta indipendente, libera ed . unita, e si è sempre ingannata, come ci inganniamo tutti, quan do ci crediamo dolati di libero ! arbitrio, mentre non lo siamo, es ! sendo tutti soggetti ad un deter i minismo spietato. 1 Dopo le guerre del Risorgi -1 mento nazionale, l'ltalia fu asser vita dalla Gei-mania, con una pe -1 netrazione pacifica, economica mente, politicamente e psicologi camente senza che se ne avvedes se. Ella era caduta nell'abbiezio ne dell'Odalisca, che si crede re ! gina, e non è che una schiava del Sultano. Fu la guerra europea che la scosse dal suo letargo e le ! fece vedere la realtà delle cose, il suo stato di vassallaggio e di as servimento all'influenza tedesca. Eppure, anche dopo che l'ltalia da più di 2 anni e a scesa in guer ra a fianco degli Alleati, non tut ti gli italiani avevano percepito quello stato di servitù in cui gia ceva la nostra patria. Quest'igno* ranza di alcuni, unita all'intrigo, aveva creato del popolo le perni ciose teorie dei pacifisti, neutra listi, germanofih, austriacanti ecc. I quali fiorivano come la gra migna in tutte le parti della pe nisola, fìnanco quando i successi delle nostre armi ci avevano spin ti quasi alle porte di Trieste. Ma allorché si ebbe il disastro di Ca poretto, le bende caddero dagli occhi dei ciechi, da tutti si vide la realtà delle cose ài chiarore di una luce meridiana c quel disa stro, tutto sommata, fu una vit toria della pai-te sin a della na zione contro la paAe malata, che come cancrena 1/ rodeva mortal mente. I Quel disastro» Caporetto si può considerai JBunque come il taglio salutare Cubicciotti. ASTERISCHI DI GUERRA DELENDA AUSTRIA!.... Come e perchè, d'improvviso, mentre ancora Wilson e Lloyd j George parlavano con un certo deferente riserbo della monar chia danubiana, e questa sembra va singolarmente rafforzata da Caporetto e dalla smobilitazione russa, si sente lo scricchiolio dis solvitore dell'annosa macchina dinastico - burocratico - militare che è l'impero austro-ungarico e la profezia di Giuseppe Mazzini, che ne preconizzava il crollo, sem bra prossima alla sua realizzazio ne? Non c'è siepe di baionette, non c'è ermetica chiusura di frontie re, che possa spegnere il rumore di una rivolta; ed ormai non si può più tacere che le popolazioni slave insorgono contro l'elemen to tedesco e magiaro, da cui per tanto tempo furono oppresse, e tutti sentono che i tempi ingros sano e che il tuono brontola mi nacciosamente nel regno di Car lo I. Slavi del nord e slavi del sud si levano in piedi, e gli italiani irre denti porgono ad essi la mano. Dove infierivano gli odii determi nati dagli imperialismi dell'una e dell'altra parte, fiorisce la prima vera della santa alleanza dei po poli. Molte cause hanno contribuito a far maturare gli avvenimenti, tra cui l'inasprimento dei dolori, dei martini degli slavi, che han no toccato l'estremo limite; e d'altro lato qualche fatto, che ha indotto anche quegli italiani, che prima si abbandonavano ai peri colosi sogni dell'imperialismo, ad una più equa considerazione del la realtà. Non c'è nessun italiano - a me no che non sia un rinnegato il (piale voglia rinunciare a Trento e Trieste. E poiché dopo la defe zione russa i futuri avvenimenti militari debbono essere prospet tati con occhio prudente, è mani festo che il raggiungimento del fini nazionali della guerra può e deve conseguirsi mediante un accordo con gli altri popoli, i qua li, alla loro volta, sentendo che ormai non hanno più negli italia ni dei concorrenti, ma degli al leati, traggono da questo fatto novella lena, ele ringagliardite speranze accrescono le forze e le energie. Si tessono ora cosi le file della storia, della storia che domani impronterà di sé-il mondo. Esi ouò esseer convinti che essa sarà storia di bene, anche e special mente per l'ltalia. LA MANO NERA. Le gesta della Mano nera in I talia sono davvero straordinarie. E lo scandalo dei cascami di se ta apprende a noi, immigrati in quest'altra sponda dell'Oceano, cose addirittura strabilianti. Non v'è asino bipede il quale non sappia a che cosa possano servire in tempo di guerra i cascami di seta e di cotone. Da che la guerra è cominciata, e poi che l'lntesa ha pro( lamato il blocco attorno agli In peri Cen trali, si è pensato alle gravi insu perabili difficoltà cui sarebbero andate incontro la Germania e le sue Alleate per la crisi serica e cotoniera. Ebbene, l'ltalia entra in guerra, e permette che si rad doppi, che si triplichi, che si cen tuplichi l'esportazione dei casca mi in Svizerà, e non certo per i bisogni bellici della vicina repub blica! ... Si legge nei giornali italiani che prima della guerra nel 1913 e 1914 si esportano in Svizzera poco più che tremila quintali di cascami di seta. Nel 1915 l'esportazione è quasi tripli cata: si arriva a circa novemila quintali. Ma l'impiego dei casca- I mi per le cariche di artiglieria e per l'involucro dei dirigibili te deschi richiede nel 1916 alla So cietà italiana sforzi sempre mag giori. E da Milano emigrano ne gli imperi centrali via Svizze ra 52 mila quintali di casca mi! Vien fatto di domandare come una enormità simile si sia lascia ta compiere. Noi, che, sebbene e migrati, sentiamo ancora di esse re parte del bel paese, invochia mo che finisca l'ora delle tolle ranze, delle negligenze, delle vil tà. L'lntesa in genere e il nostro paese in specie hanno pagata ben cara la cronica tolleranza verso la pleiade dei traditori esplicanti senza troppe cautele la più criminosa attività in favore degli Imperi centrali. Forse e senza forse i nemici avrebbero già dovuto deporre le armi, se i contrabbandieri non li avessero riforniti di cotone e seta, di ra me e di grassi, che ora le milizie di Ilindenburg vanno anche rac cogliendo avidamente nella Rus sia indifesa. Non è mai troppo tardi per im pedire che il malefizio si perpe tui e ingigantisca. Alcuni colpe voli sono finiti in galera. Basta un po' di buona volontà ed essi avranno nei vari cellulari d'ltalia compagni numerosi e non meno pericolosi. Alla vigilia della ripresa offen siva nemica contro le nostre linee del Piave, un'operazione siffatta i aumenterebbe notevolmente le I probabilità della nostra vittoria Perchè il ne.niico vedrebbe final mente scomparire molti degli aiuti diretti e indiretti che ne fa cilitarono la difensiva e l'offensi va, dalla nostra dichiaiaz'one di guerra alla infausta ritirata del 24 ottobre. IL CONCORSO DEGLI STATI UNITI I giornali tedeschi cominciano ora ad accorgersi che l'aiuto de gli Stati Uniti alla causa degli Alleati non è bluff, come prima essi stessi avevano dato ad in tendere al popolo tedesco. Cosi dicendo e.«si si riferivano più che altro all'aiuto militare. Per ragioni facili a compren dersi le spedizioni di soldati in Europa sono avvenute in segreto, e per ragioni più ovvie non si è rivelato il numero delle forze che hanno varcato l'Oceano. Di questo silenzio sembra che i te deschi fossero rimasti soddi sfatti, ritenendo che l'America potesse mandare soltanto limitati contingenti di truppe, più per solidarietà morale che come aiu to effettivo. Ma mentre passano 1 mesi e l'e sercito dei barbari si dissangua, cercando nervosamente una solu zione che non trova, dall'Ameri ca salpano centinaia di trasporti, ad onta della insidiosa guerra dei sommergibili. La "spedizione americana" è diventata una real tà ; ed ormai qui è noto a tutti che il governo ha stabilito di a vere per la prossima estate un milione e mezzo di uomini sul suolo francese. Ora pare che i tedeschi comin cino a preoccuparsi, e si preoccu pano soltanto degli uomini che gli Stati Uniti potranno mandare contro di essi, senza considerare forse per non destare nel po polo un altro più grave allarme l'aiuto economico che il Nord America dà alle Nazioni Alleate I sei miliardi di dollari che rap presentano finora le sovvenzioni fatte alle Nazioni dell'lntesa, i rifornimento ininterrotto di ar mi, di munizioni e di vettovaglie la febbrile organizzazione pei fornire all'Europa tutto ciò di cui essa manca per poter fron teggiare il nemico: sono lutti ele menti di fatto che non possono sfuggire nemmeno all'ottusa mentalità teutonica. E le conse guenze di questi fatti, disastrose per la Germania, saranno un al tro titolo di onore per la Repub blica del Nord America, che, ir un impeto di altruìsmo, ha mes so tutte le sue risorse a beneficic della buona causa, per il trionfo della civiltà sulla barbarie. A. PI. 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