direzione e Amministrazione NIXON AVE; Il pAvaoicatA àrgìì abboiuuneatl ai f> p«r rtflt» ojrp«rt> per remine** U «1 laculi ti'Aj»mtno al no stri AsvntL Pa* l« tmandml ed arrrial • »**»- tutu rt««tKmi «Slnttaanto al auu* uffici» trn BhuDoa* t* • Mrfmfnn per «n*. olume Otto Numero 30 LA CONFERENZA DEL DISARMO E' ALLA VIGILIA Finalmente! E' il sospiro del Governo di Washington. Ci siamo! E' il grido concorde delle nazioni chiamate a Congresso. Harding vede il raggiungimento di un suo intimo desidero di fa ina, mentre i Rappresentanti delle N'azioni alleate ecl invitate a Washington vedono il principio di una comoda villeggiatura. Questo é il preludio del nostro commento, che sarà dato completo non appena termineranno le operazioni della Conferenza, Per ora ci basti notare che i punti stabiliti dal Magno invito sono già. qua si del tutto sfumati. Un solo punto rimane più o meno intatto ed é quello di una sicura e lunga chiacchierata, che possibilmente ap porterà un leggieró.rinnovamento di carattere militare. LA DISOCCUPAZIONE Questo argomento oramai é diventato una piaga purulenta che sembra quasi inguaribile. Pare impossibile il pensare che la crisi dura da un anno e più !—Tremenda realtà ! - Da ogni punto si leva un solo grido di protesta per la fame e per il lavoro e per lavvicinarsi dell'inverno. .Ma questo grido ri mane sepolto nelle promesse illusorie: "Vedremo, forse, domani, ecc." —Oppure esso ha una risposta dall'alto: "Non potete occu parvi? 'Ebbene, cercate lavoro" —Sémbra proprio di vivere nel mor.do della favola e della burla. Si osa ancora oggi dire al mo ribondo : "Perché muori?" Che il tempo sia cortese!.... L'ONO. CROW DI UNIONTOWN AL POSTO DI KNOX leri l'altro il Governatore Sproul nominò il senatore statale William E. Crow, da Uniontown, al posto del defunto P. C. Knox. tjVlr. Crow é avvocato, ha circa 51 anni ed é membro del sena to statale dal 1907. Egli 6 presidente della Commissione Senato riale Statale dal 1913. LA CUOCE DI GUERRA FRANCESE AI SOLDATI AMERICANI MORTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA PARIGI—II Maresciallo Foch poserà la croce di guerra fran. cese sull'entrata— in cima alla dedica—del cimitero di Arlington. dove sono sepolti molti soldati americani, di cui non si conoscono le generalità. , • LA POLONIA APPROVA LA pECISIONE DELLA LEGA DELLE NAZIONI LONDRA —Riceviamo un comunicato, che definisce la seria questione dell'Alta Slesia. La Polonia ha accettato la decisione della Lega delle Nazioni ed ha dichiarato che coopererà, per la ri costruzione delle terra devastate. L'ANNUNZIATO SCIOPERO DEI FERROVIERI SARA' EVITATO, SECONDO L'OPINIONE DEL GOVERNO PITTSBURGH —I ferrovieri stanno preparando una doloro sa, ma inevitabile sorpresa per il 30 Ottobre. Essi, organizzati sotto l'egida dell'Unione, hanno in diverse riunioni, svoltesi in parecchie importanti città, deliberato di scioperare. Inoltre han no deciso di non cedere, di fare uso magari di areoplam, di usare ogni mezzo atto ad indurre i Capì delle Ferrovie a piegare la,te sta ed a vincere su tutte le basi. L'intenzione é sinistra, il pro gramma é preoccupante per il Governo. Questo messo a cono scenza del fatto dalle varie autorità delle citta su menzionate e dalla forma grave con la quale la notizia é stata divulgata dalla United Press, ha stabilito di provvedere in tempo, affinché ogni movimento sia sfatato ed in caso ogni pericolo riparato. Infatti il Presidente Harding ha dichiarato che. se mai i mez zi coercitivi non saranno sufficienti per riportare i ferrovieri al posto di lavoro e di dovere, egli sfi varrà della autorità concessa gli dalla Costituzione degli Stati Uniti per prendere in nome del Governo le redini delle ferrovie. Questa via di risoluzione però sarebbe troppo violente e nello stesso tempo la prova lampante della simpatia del Governo verso i capi della Compagnia Ferrovaria. Pertanto éda prevedersi che in tale caso i ferrovieri scioperanti si inasprirebbero e rendereb bero la loro lotta più dura, aggiungendo allo spirito di essa lo spirito di vendetta. La situazione é tremenda. Sarà facile o per lo meno possibile risolverla in qualche modo, su qualche base. Forse si e forse no. dicono mqlti. Noi abbiamo una opinione otti mista in un senso. E questa opinione éla seguente: "I Capi della Compagnia della Pennsylvania, che sempre hanno dominato e dominano, dovrebbero acconsentire alla scusabile pretesa degli operai, i quali chiedono il salario sufficiente e corrispondente al lavoro, che é fra i più pesanti, perché é troppo pratico e materia le." Ciò naturalmente significa dare una stilettata al cuore di questi Capi, i quali sono ben disposti a diminuire e per nulla af fatto ad accrescere. Questa pero in tanto disordine di cose é1 u nica ancora di salzezza per essi ed é l'ultima via di tentativo de gli onerai. Attendiamo eli eventi. li. PA TRIOTA NIXON AVENUE GIORNALE SETTI MAI ALE INDIPENDENTE DIAZ IN AMERICA | ' DIAZ ACCLAMATO DA N MILIONE DI PERSONE • Se a terra vibra, in mezzo ìlle folte file della folla formante due immense ali umane, la cord dell'entusiasmo, per l'ecceziona lità e la solennità del momento,non meno entusiasmo é nel cuore dell'equipaggio del 4 'Giuseppe 'erdi," ed in tutti i cuori di colo ro che hanno avuto l'alta ventira di fare il viaggio col nostro E roe, e sul bellissimo vapore chesi fregia del nome di un altro no-. stro "Grande" é un via vai efitinuo, uno scrutar profondo per l'ampia baia cui fan contorno inpressionante, i "grattaceli" smi surati, biancheggianti sotto il "aggio pallido del bel sole autun nale. Tutto ad un tratto, gli sgiardi degl'impazienti scorgono il "Lexington" al quale fanno eoDna, muovendo tutti verso il "Ver di" parecchi altri battelli, battenti le due gloriose bandiere ami che, (simboli eccelsi di due fulfide glorie autentiche, ed un grido formidabile echeggia in mezzo al mare: Viva l'America! A quel grido, presto ne segte un altro, non meno entusiastico, che si sprigiona spontaneo e fcrte, dai petti di coloro che occu pano il "Lexington" e da tutti gli altri che gremiscono le decine di battelli, mossi incontro al "?erdi" per goder della gioia dì es sere i primi a salutare l'Eroe, e quel grido é "Viva l'ltalia," "Vi va il generale Diaz!" Fuse, per qualche istante, quelle alte grida di omaggio reci proco, formano il più sublime inno di gloria che possa salire dalla quieta immensità delle acque scintillanti al sole, al cielo sconfina to, e smagliante. L'IMPONENTE REEVIMENTO ALLA BATTERIA Alla Batteria S. E. Diaz fu ricevuto ufficialmente dal Sinda co Hylan, dal Luogotenente Governatore Wood, dal Senatore Co tillo, dal Giudice Freschi, dal Giudice Mancuso e dagli altri mem bri dei vari Comitati costituiti per tributargli le onoranze che merita un uomo che come lui ha tante benemerenze verso la gra titudine del mondo. \Passando a traverso il Pier pomposamente decorato S. E. si ni e pala «slatta—> nva-.xHì vennara .orAftent&ti i rappresentanti della Città e dèa - cnatò. "~ Verso le 11:30 il Generalisèimo Diaz seguito dalle Autorità, apparve sul piazzale della Batteria ove erano stipate diecine di migliaia di curiosi, tenute a stewto a bada da un cordone di poli ziotti. >Sul piazzale era schierato un drappello di poliziotti a caval lo con musica e bandiera. L'onore delle armi venne reso da un battaglione di soldati, in tenuta di guerra al Comando del Tenen te Colonnello McCarthy. Tutti gli edifici che s'innalzano gigantescamente lungo il piaz zale della batteria erano imbandierati a festa con i vessilli Italia ni ed Americani. Dalle finestre-di ogni palazzo si spingevano a vanti migliaia e migliaia di teste d'impiegati di ogni categoria, che si associavano nella superba dimostrazione che questa metro poli ha reso all'eroe che in Vittorio Veneto segnò la disfatta ir reparabile dei nemici dell'umanità. Giammai si vide, a memoria, di uomo, una testimonianza piò imponente e più entusiastica. Non si esagera se si afferma che al ricevimento del Generale Diaz presoro parte complessivamente un milione di persone. IL SALUTO DELLA STAMPA AMERICANA Quasi tutti i giornali di New York e di Philadelphia hanno salutato con vivo entusiasmo l'arrivo del Generale Diaz in Ame rica, e quei pochi che finora hanno mancato senza dubbio ripare ranno subito. Il Times di New York ha scatto: "Dopo il disastro di Caporetto, egli fu la mente direttiva e la mano che trasse la vittoria dalla sconfitta, ricaccio gli austria ci dal Piave, infranse il morale dell'Austria e dei suoi eserciti, e ridié fede alle potenze alleate ed associate, ciò che segnò, il prin cipio della fine. "Molti fanciulli che hanno avuto la fortuna di vedere il Ge* nerale Diaz, se ne gioieranno in vecchiaia, come quelli che videro il Generale Washington." Il World di New York, ha detto: accoglienze,—che saranno ripètuto ovunque il Ge nerale Diaz si recherà—significano molte cose. Amicizia per l'l talia, ammirazione per il carattere ed i servigi resi alla civiltà dal distinto ospite della città,. L'lnquirer di Philadelphia, ièri diceva: "Noi amiamo l'ltalia per il suo grande passato. Noi amiamo l'ltalia per ciò che é oggi, e specialmente per ciò che certamente farà, in avvenire. Noi salutiamo il Generale Diaz come persona che rappresenta l'onore e l'onesta d'un popolo, e personifica la storia d'una nazione a cui il mondo deve moltissimo, da 2700 an ni in qua." DalFEvening Ledger: "Poiché é stata abitudine degli storici della guerra di dare pieno credito alla Francia ed all'lnghilterra per gli aiuti accor dati all'ltalia, dopo Caporetto l'opera di Diaz non é stata ancora pienamente apprezzata fuori d'ltalia. "Nel Generale Diaz l'America saluta un uomo veramente grande, che merita tutti gli onori che gli verranno estesi." Dal Record : ''Diaz ottenne una vittoria che costrinse ad implorare l'armistizio e tolse il più grande sostegno alla Ger mania, ciò che apri la via all'armistizio finale del novembre, 1913 ed alla fine della guerra. "Il saluto di ieri non gli fu dato solo da New York, ma dal- INDIANA, PENN'A. La irrigazione dei Mezzogiorno d'ltalia jS>i ha notizia da Campobasso di un affollatissimo Congresso— il primo—per la irrigazione del Mezzogiorno. Vi é intervenuto Sua Eccellenza Mauri, Ministro della Agricoltura. Accolto con i debiti onori egli ha parlato con quella competenza magistrale che lo distingue e che hanno fatto subito di lui alla Camera uno dei pochi che, quando si parla dLquestioni tecniche, non sentono il bisogno di ''squagliarsela" per soggiornare più opportunamente f sotto i porticati del "Fagiano." Se Dio vuole dunque, anche per il meridionale —per quel me ridionale cosi ardentemente amato da Francesco Crispi e da Rug-, gfro Bonghi, cosi.-bene illustrato da Salandra, da Orlando e da tutta una .pleiade di scrittore, di statisti, di uomini di cui Ita lia" tutta si onora—é scoccata Fora di redenzione, non più a chiac chiere, ma a fatti. Dopo che Salandra cominciò con il latitano pugliese a dare un colpo sodo di piccone e ad additare nuove vie alla forza degli aratri ed a glorificare—con un sicuro premio di possesso—d'opera del vomere che si maneggia con tanto sudore parve per un momento che ognuno non si occupasse che del meri dionale, sopratutto perché, compresa la grande verità che l'lta lia é la "magna parens frugum", più di duemila anni or sono can tata da Virgilio, si voleva inondare il mondo con i suoi prodotti. E Nitti fece qualche cosa di meglio e di più: sollevò al altez za di problema statale la questione meridionale: sognò di redime re l'ltalia dalla schiavitù inglese, sostituitasi con maggior forza a quella tedesca, con rialzo vertiginoso di noli,-con sbalzi di cam bio catastrofici, cosi che l'ltalia boccheggiante ed esausta pareva dovesse esalare il suo spirito ogni volta che approdava alle sue banchine con un carico di carbone coke, voile insomnffe trasforma re tutte le pesanti, afose ed incandescenti vie di ferro per dove i nostri merci ed i nostri treni ojdinarii trascinano le loro vecchie e logore carcasse, in agili, luminose e fresche vie di navigazione, per dove le criniere delle sorgenti, la vena ricca e dispersa delle onde che sorgono sui nostri Appennini, disciplinate c inondate avrebbero potuto irrigare i campi, centuplicare le forze di comu nicazione assai più rapide ed assai meso costose, perché largite a noi dalla nostra buona e ricca terra e non misurateci a oncia dalfflf* tradizionale puritana usura inglese. Ed il progetto si mutò in legge. Ma quante leggi in Italia, le più provvide sia pure e le più ur genti, costrette a funzionare soltanto dopo una serie infinita di pratiche e disperdutesi nei mille anfratti ed andirivieni di quel formidabile Moloch che é la burocrazia, ne rimangono a documen tare soltanto la buona intenzione del Legislatore? La crisi poli tica, per cui Nitti parve incapace di più arginare i movimenti sov versivi ingigantitisi nel Paese e che pareva dovessero condurlo perfino ad un mutamento di regime, travolse con sé buona parte di quelle intenzioni di bene e di redenzione dal carbon fossile. Nit ti dovette pensare a sventare i continui, reitrati, incalzanti attac chi avversari: Ritiratosi poi dal Governo passato all'opposizione, la sua opera si ridusse ancora una volta ad essere la pia intenzio ne di un domni di reincarnazione governativa. Giolitti poi, poveromo, aveva troppo da salvare e da rifare, ed il problema meridionale fra i "crucifige" dei socialisti, gli ."alala'," dei legionarii e l'inno dei fascisti, sarebbe stato un sac chetto abbastanza pesante. Chissà se le tasche del suo palamido ne non ne sarebbero rimaste sfondate ? In ogni tìiodo, qualche cosa si fece: qualche cosa di pratico, anche segnatamente nel Molise, ove non é paese che non viva al l'ombra di una sua officine, ove non é gente che non si adoperi per il progresso della sua terra. Ora ritorna e galla l'interessamento ilprogramma di irrigazione nel mezzogiorno -forma la mira di Bo nomi. Speriamo che a questi il cammino sia facile. **Ed é tale. A meno che . A meno che un'altra crisi ministeriale non interrompa il ritmo della ricostruzione —ancora una volta—e si pensi a nuovi rivolgi menti e capovolgimenti. Intanto poco é mancato che ciò non avvenisse. N. CARLO. —— ■■ <1 — m ■ i « ■ ■■■ l'America. Fu il saluto ad un ufficiale italiano, il quale, salvan do la propria nazione da un disastro, determinò la vittoria degli eserciti alleati." IL MESSAGGIO DI DIAZ AGLI STATI UNITI Nei breve tragitto dal Canale Ambrose al Pier S. E. Diaz affi dò al Rappresentante del "Bollettino " e dell' 4 Associated Press" il seguente messaggio al Grande Popolo che ci ospita : "Sono profondamente commosso della gradita e cordiale manifestazione che mi arriva da questa'grande Nazione, ove han no trovate cortese ospitalità milioni di lavoratori Italiani e che ha dato cosi nobile esempio di solidarietà umana e di civile con cessione dei diritti e dei dovéri. » "Alla stampa porgo un pensiero di fede edi amicizia. Ad essa vada l'espressione di omaggio e di ricordo verso i valorosi a mericani e connazionali, che sui campi di Europa fecero generoso olocausto della loro rita per un alto ideale di giustizia e di liber ta." L'AMERICA PROCLAMERÀ' LA PACE CON LE POTENZE CENTRALI IL GIORNO 11 NOVEMBRE WASHINGTON—II Presidente ha ufficialmente annunziato che, previa determinazione del Senato, il Governo proclamerà la pace con le Potenze centrali il giorno sacro all'armistizio, 11 No vembre prossimo. SABATO 22 OTTOBRE 19 2 1 5 Soldi la Copia "THE PATRIOT"