The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, October 08, 1921, Image 1

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Volume Otto Numero 28
LA IMPERDONABILE CALUNNIA DEL GIORNALE
"IL PAESE"
La profezia da noi fatta, quando leggemmo i primi numeri del
giornale nittiano "Il Paese" risponde oggi ai fatti. Infatti noi
dicemmo che il popolare deputato ed ex-capo del Governo, dopo
la sua caduta morale, ideò il giornale per lottare, per scolparsi,
per accusare e per aiutare l'ltalia a ben morire.
Oggi leggiamo in un articolo l'annunzio strano della insurre
zione preparata dal Duca d'Aosta per cacciare fuori della Patria
il Re tre volte grande e patriota. Tale annunzio *é frutto della
più sporca insidia, perché mai il Duca Di Aosta, cugino ed ammi
ratore del Re, soldato e duce di guerra, avrebbe soltanto pensato
di diventare inferiore alla sua fama e di apparire funesto tradi
tore.
Evidenteménte Nitti ha voluto essere terribiimente a vergo
gnosamente originale. Siamo sicuri pero che il popolo d'ltalia ha
dato alla sua ridicola originalità la considerazione corrisponden
te. 11 grande ed ineffabile sognatore ha voluto servirsi del nome
di terzi per spronare gli accoliti alla propaganda della morte. E
gli ha voluto fare un tentativo per accertarsi se ancora una parte
del popolo italiano pensa e crede alla rivoluzione.
L'onorevole Siciliani, simpatica figura parlamentare, ha chie
sto al Governo una riparazione a tanto riprovevole atto, che é sta
to vivamente commentato su tutti i giornali d'ltalia.
Il Governo felicemente rimetterà in vigore la censura ed il
preventivo sequestro della Stampa doppia ed insidiosa. Intanto
é bene notare che il Re rimane nello stesso concetto di bontà e di
fedeltà per il suo popolo, che lo vide in guerra, che con lui divise
i disagi della trincea e dell'accampamento e da lui ebbe la più
generosa prova di affetto.
TRA GLI STATI UNITI ED IL MESSICO
WASHINGTON—II sotto-segretario di Stato Fletcher ha
scritto al Rappresentante di Texas, Hudspeth, quanto segue: "Pri
ma che gli Stati Uniti riconoscano il Messico, é necessario che i
titoli di tutte le proprietà degli Americani nel Messico e tutti i
Toro diritti siano considerati e riconosciuti a norma di legge. Ciò
é .importante, perché, se riconosciamo il Messico, non lo ricono
sciamo per un giorno, per un mese, o per un anno, ma probabil
mente per molti anni. Pertanto non dobbiamo affidarci alle pro
messo, ma dobbiamo concludere e firmare un trattato col capo del
Governo stesso."
Il Rappresentante Hudspeth, riferendosi alla recente dispo
sizione della Suprema Corte messicana, ha risposto in questi ter
mini.
"La decisione della Corte Suprema stabilisce e conferma una
sola questione ,cioé quella riguardante il ri c onoscimento del con
tratto stipulato dalla Texas Oil Co. Non vi sono precedenti che
possano provocare altre controversie nella suddetta decisione
stessa. Il Sig. Obregon ed il suo governo devono dichiarare sul
la carta che tutti i titoli degli Americani saranno pienamente ri
conosciuti anche dagli Stati Uniti che hanno confiscato il terreno
di essi. Il Governo di Obregon ha fatto notare che non ha al c una
autorità sugli Stati. Tale atto però é una trovata di astuzia.
L'autorità ci é e dovrà, esplicarsi sugli Stati per controUarne le a
zioni che chiedono i diritti americani."
LA GERMANIA RATIFICA IL TRATTATO COMMERCIALE
CON LA FRANCIA |
BERLINO —Si assicura in forma ufficiale che il Governo di
Germania ha ratificato il cosi chiamato trattato Weisbaden, che
mire ad un apliamento di relazioni commerciali fra la Germania
ela Francia. Detto trattato fu concluso indipendentemente dal
le influenza degli Alleati da Walter Rathenan, primo ministro del
la ricostruzione, e da M. Launeheur, ministro per le terre liberate
francesi.
Tale fatto fa pensare che. le due nazioni non possono essere
commercialmente indipendente l'tina dall'altra e che la corrispon
denza di affari fra loro accenna ad essere sempre più consistente
e ragguardevole.
LA CONVENZIONE DEI POMPIERI DELLA PENNSYLVANIA
WILKES-BARRE, PA. —E' cominciata nel "Ireni Tempie''
la 42-ma convenzione dei Pompieri dello Stato della Pennsylva
nia. Essa promette la più grande raccolta di pompieri, mai veri
ficatesi nello Stato. Vi sarà anche l'aiuto delle donne, che vesten
do la stessa carica hanno indetto la loro convenzione contempo
raneamente nella sala della Legione Americana. Frank Hoch
reiter. Capo del locale reparto di Pompieri, Presidente dell'asso
ciazione dei Pompieri dello Stato, ha delegato Ambrose Sarricks,
capo del locale comitato esecutivo, per aprire la prima seduta.
Il sindaco Daniel L. Hart ha indirizzato alla convenzione un
cordiale saluto; la risposta é stata fatta dal Giudice Eugene Bon
niwell di Philadelphia, capo del comitato esecutivo statale. Ora
lori ufficiali per la prima seduta sono stati: il Dr. Samuel B. Mc-
Corinick, cancelliere della Università di Pittsburgh; Charles S.
Graelow, di Philadelphia, presidente per lo stato della P». P. 0. E.
e l'Onorevole John S. Fisher, d'lndiana, Commissario delle Banche
Statali e John Lenlon, capo del reparto dei Pompieri di New York
RIPRESA DI LAVORO
NEW CASTLE, PA.—Le fornaci No. 2 e No. 3 della Came
lie Steel Co., rimaste inattive per molti mesi, hanno ripreso la lo
«. attività. £t>iio stati richiamati al lavoro circa 2000 operai.
IL PA TRIOTA
NIXON AVENUE
GIORNALE SETTIMANALE INDIPENDENTE
"THE PATRIOT"
SI RITORNA il TEMPI
NORMALI?
La guerra ha abituato gli animi alla indifferenza ed ha acceso
il senso del "me ne infischio," caratteristica dei preeminenti
politici e dei capi di Governo. Infatti dal giorno in cui si rappre
sentò la grandiosa comedia di Versailles abbiamo assistito ad una
serie infinita di colpi di scena, finiti sempre con un convegno - più
o meno divertente con un banchetto di rito. E cosi a tavola, fra
• *
un bicchiere e l'altro, oppure m una artistica sala fra una chiac
chiera e l'altra i Rappresentanti delle Nazioni del mondo intero
hanno trattato più o meno disinteressatamente gli affari dei loro
rispettivi Gabinetti e gli interessi capitali dei loro rispettivi Paesi.
Non c'é male. La questione del diritto é stata sempre cosi
.... importante da servire come punto di differimento e di scusa
per illudere il prossimo dipendente e sperante. Epperò ogni tan
to si é stabilito un Congresso, una conferenza, un Convegno (ca
rissimo gioco di termini?) per ingrossare la somma delle spese e
per migliorare i bisogni della borsa privata. Ogni contrasto oggi
fé tanta l'abitudine. . . !), pur essendo magari di facile e pratico
accomodamento, é la causa sufficiente e legale per un movimento
del detto genere. Ciò é provato dalla Conferenza per la disoccu
pazione, chiusa pochi giorni fa in Washington con la deliberazione
del "non luogo a procedere."
Centinaia di persone si riunirono per rispondere all'Appello
di Harding e per discutere con lui l'arduo problema della disoccu
pazione. E', dopo una lunghissima ed insignificante chiacchie
rata di "business" il buon Presidente da ottimo figlio della Finan
za, ha concluso un bel niente. Roba da chiodi! direbbero a Roma.
Sopportare delle ragguardevoli spese, spendere del tempo per fa
re una apprezzabilissima buffonata? Ciò é addirittura il punto
più alto della favola politica e sociale moderna.
Ma gli illustri convenuti alla storica Conferenza non si sono
limitati a dimostrarsi tre volte buoni, ma hanno voluto anche far
vedere al popolo, facendosi f feto Taf are in gTuppo ed esporre sul
la tela dei cinematografi, che Wò tutto hanno tentato e nulla han
no potuto. Questa é una pillola che pochi possono digerire?
Il solo Presidente potrebbe por fine alla crisi, obbligando i
Finanzieri al ripristino delle industrie, all'impiego dei loro capi
tali investiti. Ma su ciò non vogliamo fermarci per fare la mini
ma considerazione, perché parleremo semplicemente al muro, E
continuiamo lo svolgimento del tema. Vi saranno altre Confe
renze di carattere insignificante? La risposta é chiara. Un'altra
conferenza é già, indetta. Essa sarà più dispendiosa ed avrà un
posto di prim ordine nella storia del mondo, perché sarà basata
su una grande novità,: il disarmo.
L'esperienza ci ha reso scettici e ci fa credere che il risultato
sarà un'altra buffonata. Infatti i primi commenti sulla vigilia
della attesa data provano che vi é un gravissimo contrasto fra le
tendenze delle Nazioni chiamate a Congresso e dalle varie pretese
da esse affacciate in forma piuttosto ufficiosa. Qualcuno spera
che con detta Conferenza, se anche non si avrà, alcun beneficio
positivo e generale si otterrà almeno la soluzione della crisi.
La speranza é bella e giustificabile dal punto di vista che fa
cilmente si raggiungeranno accordi internazionali sulla questione
dei cambi e sugli interessi commerciali ed industriali. Essa però,
se viene messa in relazione con le circostanze del fatto odierno
rimane un semplice assurdo. Il lavoro vi. sarà, la crisi finirà so
lamente quando gli operai federati o non federati si accontente
ranno dei salarii voluti dei padroni.
Questa è la sola verità che troviamo, analizzando la situazio
ne. NICOLA CARLO.
Verso una nuova
.v a 7 £ oi So'.s $t i • i 4?
formidabile guerra?
- • -
Pare che la pace sognata dal mondo intero si stia avviando
versfl un solo principio oscuro ed irraggiungibile, che ha la bar
riera di sola utopia. L'austria é scomparsa, la Francia é molto
scossarla Germania é vinta, l'lnghilterra ha vinto, l'America ha
guadagnato. l'ltalia ha avuto il merito della gloria; ed il Giappo
ne? Ecco il punto nero, il busillis. Il Giappone, nazione oggi di
primo ordine, il cui popolo rude é abituato alla forza ed alla te
nazia dell'intento, ha levato la sua voce per chiedere all'America
la riparazione attesa per lunghissimi anni ed ha dimostrato al
mondo che nulla ha ottenuto o guadagnato con la sua interessan
tissima collaborazione per il trionfo degli alleati.
E l'atteggiamento della nazione intransigente assunto é mi
naccioso, molto minaccioso. Tale nostra affermazione non pare
strana a chi ha letto le dichiarazioni dell'ufficiale giapponese a
Washington e del generale giapponese in Italia. I due uomini e
speni in materia militare ed anche un pochino esponenti della
propria Patria hanno confermato l'attendibilità di una nuova
guerra fra gli Stati Uniti ed il Giappone.
Di fronte a simili circostanze che hanno caratterizzato un
evento maturatò e da attuarsi ogni speranza sulle determinazioni
favorevoli al disarmo da trattarsi a Washington tracolla. E ri
mane la ti't menda certezza che g ,! °rre turberanno ancora il mondo
e che la Conferenza di Washington sai*;', una mera illusione, un
semplice tentativo per fare quattro chiacchiere.
INDIANA, PENN A, j
LA SCUOLA E LA DONNA
ITALIANA
111 questa terra di lavoro e di esilio volontario non e difficile
incontrare una donna italiana, che sappia parlare un pò d Italiano
sufficiente per t'arsi capire. Ciò naturalmente non rende alcun
merito né fa onore al nome d'ltalia, che sola può vantare le mi
gliori energie /li braccio e di cervello. La intelligenza del popolo
nostro infatti é ammiratissima nei fatti. La. nostra donna in A
merica non dovrebbe dimenticare che l'ltalia ha dato una lingua
che gli stranieri difficilmente possono imparare per le grandi diffi
coltà che sono nella ricchezza e nella squisita varietà della espres
sione. Anzi ella dovrebbe assolutamente imparare la sua lingua,
se non la sa, per parlare e per insegnarci ai figli. Certo qui diffi
cilmente é da tutti comprendere che significa essere figli della più
grande civiltà storica ed intellettuale.
Se vi é un vuoto nella società italo-americana é stato causato
dalla donna, che sola e più di ogni altro in famiglia può e deve im
porre il diritto ed il dovere di razza.. E' vergognoso per la donna
e quindi per tutti trovarsi di fronte ad altri immigrati stranieri i
quali anzitutto e sopra tutto imparano e preferiscono la loro lin
gua.
.Abbiamo voluto fare tanto appunto, in fretta, sperando °he
qualcuno ci segua per rinnovarci e per farci meglio considerare da
chi ci ospita e dalla gente in Patria, la quale si attende da noi la
migliore prova di concordia e di patriottismo. •
L'ITALIA NELLA SUA IMPORTANZA ECONOMICA
La guerra é stata per l'ltalia la prova del fuoco. Nessuna
nazione credeva che il nostro popolo avesse saputo far fronte al
l'enorme vuoto creato da cinque lunghissimi anni di sacrifizi e di
sofferenze. Noi abbiamo vissuto ore di tremenda angoscia, ab
biamo visto crollare quasi il patrimonio reale del:a nostre indu
strie e del nostro Paese, ma non ci siamo avviliti. Stretti ad un
dovere, ad un patto di vittoria, assegnatoci dal Governo, abbia
mo combattuto; e siamo oggi su di una via di risorse e di speran
ze lusinghiere. Eppure i nostri partiti hanno rotto più volte le
file del nostro esercito civile, hanno messo a nudo le spalle della
Patria ! U
Tale prova di resistenza e di capacita, ci assegna un posto pri
vilegiato nell'apprezzamento delle nazioni europee e negli Stati
Leniti di oltre oceano. Epperó non dobbiamo mostrare neppure
una piccola scissura di freddezza.
Dobbiamo vincere ancora. Ela meta da raggiungere oggi é
vicina; ma é difficile e dura. La toccheremo, la conquisteremo,
se sapremo imporci il dovere, che dominava sulle linee di Ino -a <•
di battaglie, nei fossi della rovina e della morte. Cosi tutto l 'oro
perduto tornerà presto ed intero all'ltalia.
IL MOSTO SI PUÒ' FARE IN CASA, NON IL VINO
Le autorità governative addette allTfficio Proibizionista con
statano che fra il popolo molta gente non ha»ancora bene compr» so
il regolamento relativo all'uso dell'uva.
Parecchi italiani credono che la legge permetta la fabbricazio
ne nei domicili di duecento galloni di vino e anche in quantità su
periore qualora per tale quantità si sia di
sposti a pagare una tassa al "Collector of Internai Re venne."
E' un errore.
La legge proibizionista non riconosce il vino (piale bevanda
legale. Come la birra, i liquori e ogni altro liquido contenente
più di mezzo grado di alcool, il vino é una bevanda proibita. In
pratica le autorità potranno chiudere un occhio e magari due, ina
é bene si sappia che la legge non permette la fabbricazione del vi
no per proprio uso e consumo..
La legge soltanto permette —ecco il fatto che certa buona gen
te fraintende —che si usi l'uva per fabbricare il mosto. Mosto
non vino.
In proposito, le autorità incaricate di fare osservare la legge
di proibizione hanno emesso il seguente comunicato :
"'Numerose domande sono pervenute all'Ufficio Proibizionista
di Washington per sapere se vera é la notizia che le autorità per
mettano si fabbrichi, in seguito a regolare permesso, duecento
galloni di vino. A. queste domande il Commissario Haines ri
sponde :
"Si può soltanto fabbricare nei domicili Jel mosto "non-in
toxicating".ossia non übbriacante. Il vino non si può labbri
care. Coloro che intendono fabbricarsi duecento galloni di mo
sto d'uva non debbono pagare la tassa ma debbono solo registrarsi
presso l'Ufficio del"Collector of Internai Revenue,' L'esenzione
dalla tassa é stata c ausa di confusione. Alcuni hanno creduto che
tale esenzione significasse permesso di fabbricare il vino, arguen
do che ciò fosse implicitamente stabilito dall esenzione stessa. La
verità, é invece che l'esenzione dalla tassa si riferisce soltanto ai
duecento galloni di "non-intoxicating fruit juices" ossia di mosto
di frutta non übbricante."
ARTISTI INVITATI DAL RE DI DANIMARCA
PARIGI—II Re di Danimarca ha invitato Poi -ria ' -
Mary Pickford e (.Taflie Chaj 1 in. non a. : ti e . a*
loro visita é stata gradita nel palazzi r.!-\ I . - -i
sono aricontenti.
SABATO
8
OTTOBRE
19 2 1
5 Soldi la Copia