The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, January 22, 1921, Image 4

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    (THE PATRIOT)
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Office: No. 15 Carpenter Ave.
Marshall Building
INDIA NA, P ENN A.
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Holered aa aecond-class liiatu: Sept
ember 26, 1914, at the postoftice at
Indiana, Pennuylvmia, under the Act
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e nol ri lnformaramo al rlguardo a
vl daramo rata raglonaroli eha a vol
riusclri facile pagara.
% J' 111 y ! \ IB*
Mi tra le tue diafane dita, il segreto !
del mio riposo...
Ma la menzogna mi riprese, ma
la mia vita fastosa ed errabonda,
la mia non placata angoscia mi
chiamarono lontano. Partii.
Ti dissi che ero povero, che fi
davo a cercarmi una fortuna per
te, che bisognava aspettarmi...
E tu mi dicesti addio senza pi
angere. Bisognava aspettare.
lo si, piansi, te lo giuro, perché
sapevo che non sarei tornato più.
Dopo un lungo silenzio ricevesti
una mia lettera in cui ti salutavi
per sempre; ero stanco, vinto, mi
uccidevo per dormire, per non pen
saie più. Avei desideato per ulti
mo guanciale i tuoi capelli bion
di...
Tu sei impazzita. Ed io nou mi
sono ucciso#
Non ho rimorsi. La tua follia J
non mi farebbe neanche pietà (sei
più l'elice di me)... se non pensas
si a tuo padre morto di dolore, a
tua madre, che non vuol più vede
re, perché (dici) ha nascosto il
mio cadavere.
Ah no! ecco, quella povera vec-j
cliia che e rimasta sola nella casa
vuota, che ti guarda tremando at- !
traverso le sbarre, quella povera,
vecchia che piange, non le voglio
pensare !
Sento il bisogno di guistiliearmi.
Avevo perso al giuoco quella not
te ; tutte le fortune si erano rivol
te contro di ine, la mia angoscia ;
mi aveva preso alla gola, mi sof- '
focava... Pensai di finirla. E poi
ehé, prima di morire, bisogna scri
vere a qualcuno, scrissi a te. Era
l'ultimo atto della comniediola ro
mantica che tr avevo recitato, e
poi, veramente, i tuoi capelli bion
di erano la cosa più bella che io a
vessi mai visto. Ma non mi ucci
si. Una nuova infamia mi rimise
a galla, molte altre infamie mi
portarono alla posizione l che occu
po ora : sono ricco, potente, stima- j
to.
E solo, più che mai.
Ma ti ho ritrovata. Per un bef- !
fardo gioco del caso che mi ha
portato qui, che mi ha legato d'a-i
mieizia al tuo inedie^.
Ti ho rivista anche oggi, in un
momento di crisi. Ma non piange- ]
vi la mia morte : la tua follia ha j
un altro aspettò, che mi ha fatto
fremere...
Tu credi di avere un tiglio, e lo
stringi tra le braccia, e lo chiami;
lo chiami con un nome... Oh ! quel
nome io lo ricordo !
Lo svegliemmo assieme per gio
co, sfogliando un vecchio calenda
rio, ricammando un sogno di gioie
future. 11 nome del nostro primo
bimbo... Ricordo.
E per averti visto, ho deciso. Ti
porto con me in una casa solitaria,
in ri a al mare, con tua madre. E'
una cosa difficile, ma il denaro e
le mie influenze me la permettono
Diranno che sono pazzo anch'io
ma non é vero. Non sono che una
povera creatura stanca, che si tra
scino fino ad ora il peso di una
sovrumana angoscia, che, per di
menticare la propria anima si creò
mille anime fittizie, mentendo,
mentendo, per esser meno solo.
E che scrive la sua prima lette
ra sincera, le sue prime parole di
verità, ad una pazza che non le
leggera mai.
Ma finalmente tu, pazza, mi hai
-capito, mi hai sepolto i npace sot-
to ogni zolla che calpesti, mi hai
cercato dappertutto un silenzio
più profondo per lasciarmi dormi
re. Vicino a te. io che non credo
all'amore, non avrò neppur biso
gno di mentire per essere amato
»ltre la morte.
Ma finalmente tu, pazza, culli
tra le braccia il fantasma di un
mio figlio che io non ebbi mai, che
ti feci sognare in un'ora di men
zogna.
E' la mia menzogna che vive,
quello spettro di bimbo, ed io lo
voglio amare. Te ne voglio cer
care l'immagine nei poveri occhi
folli, lo voglio anch'io chiamare. 1
chiamare, con quel dolce nome che'
trovammo assieme, per gioco, rica
mando un sogno di gioie future.
Forse, per quel bimbo, mio fi
fi io, non sarò più solo.
BIANCA AVANCINI.
UNA SIGNORA CHE UCCIDE
L'amante del marito
MILANO, 23—Una tragedia
passionale si é svolta questa sera
nella centralissima piazza Cordu- j
àio.
Mentre questa località, era affol
latissima si udirono improvvisa
mente rintronare quattro colpi di
rivoltella seguiti da grida stra
zianti. Si trattava di lina signo
ra che aveva esplosa la sua Bro
wing contro un'altra donna ucci
dendola. L'omicidia, che é stata
tratta in arresto, venne identifica
ta per la signora Rosa Menni di
anni 30 da Milano, maritata al
l'ing. Emanuele Berrà di anni 31
da Ambris, e abitante col marito
e con due figli in corso Buenos A
vres.
Ij'ing Berrà da circa tre anni
aveva stretto una relazioni amo
rosa con certa Maria Cerretti di
anni 24, relazione dalla quale era
nato un bambino; la donna inoltre
era attualmente incinta.
La Menni, che é tubercolotica,
aveva fatto di tutto per distaccare
il marito dalla triste passione e
sembra fosse convinta che la rela
zione avesse avuto termine; ma
in qyiesti ultimi giorni essa era
tata ripresa dalla gelosia e si e
ra messa li nuovo a pedinare il
marito.
Questa sera verso le 21 ella scor
se il marito con la Cerretti in piaz
za ( ordusio, e mentre/l'ing. Berrà
scendeva nei Watereloset sotter->
ranci, lasciando sola la donna sul
la via, la Menni si avventava ad
essa e le sparava contro quattro
colpi.
La Cerretti colpita mortalmen
te cadeva al suolo. Venne subito
raccolta e trasportata alla vicina
guardia medica, ove spirava poco
dopo. Disgraziatamente uno dei
colpi sparati dalla Menni andava
a ferire all'addome il fattorino
Pietro Marti gì* oni di 34 anni che
si trovava fermo dinanzi ad un
negozio di giuocattoli con una sua
bambina. 11 ferito é stato traspor
tato all'Ospedale Maggiore in gra
ve stato.
CAMPAGNA DI VENIZELISTI
CONTRO L ITALIA
ATENE—La stampa zenizelista
ha iniziata apertamente una cam
pagna contro l'ltalia accusandola
di volere profittare del naufragio
della Grecia, voluto dalla Francia
e dall'lnghilterra, allo scopo di
trarne vantaggi. La stessa stam
pa dice che quanto prima l'ltalia
e la Grecia si troveranno in aperto
conflitto sulle questioni dell'Epiro
e di Smirne, oltre che su quella dei
Dodecanneso. Gli italiani vengono
persino accusati di alimentare la
discorda fra gli alleati di fronte
alla Grecia, ignorando come sia
interesse dell''ltalia di giungere
ali accordo su tutte le questioni
pendenti.
Il giornale Eleftero Tipos invi- j
ta la nazione a liberarsi della sim-;
patia d'ltalia. Questo linguaggio,!
apertamente ostile, può spiegarsi
semplicemente con il fatto che la
posizione italiana é rimasta, tino
ad oggi, molto leale nei confronti
della (Grecia ed é priva di qualsia
si secondo fine, utto ciò ha im
pressionato taluni ambienti i qua
li credevano facilmente di essere
riusciti «ad ingannare il popoplo el
lenico.
Continua fi formare oggetto di
conversazioni il rifiuto della de
corazione da parte dei Kelli ; ma
jggi si comunica da fonte autore
vaie che anche durante il gover
no di Venizelos, ufficiali e soldati
inglesi avevano rifiutato simili de
corazioini ; ciò che potrebbe dimo
strare come la politica inglese non
sia propriamente ostile alle perso
ne ma alla nazione.
La medesima stampa di opposi
zione attacca vivamente il Presi
dente Rhallis meravigliandosi che j
questi abbia avuto il coraggio di I
accettare la fiducia che il Re gli
ha riconfermata come consuetu
dine. Il Gabinetto Rhallis durerà I
del resto, fino alla convocazione
della nuova Camera. Continuano:
intanto le manovre dei partit, con
i vari tentativi di distribuzione
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Dirimpetto la Corte
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UN PROGETTO D'INVASIONE
NELLA RUSSIA
BERLINO—II generale Hoff
man. gin eapo dello Stato mag
giore tedesco con Ludendorff, e
spone nel giornale russo "Rul"
che si pubblica a Berlino un pro
getto di offensiva internazionale
contro i bolscevichi, proponendo
la collaborazione dell'esercito te
desco con dei contingenti alleati.
Secondo Roffman, l'esercito in
ternazionale dovrà comprendere
le truppe di Wrangel, ma sotto il
comando di un generale russo.
Questo esercito avrebbe facilmen
te ragione dei bolscevichi, e le o
perazioni militari iniziate nella
primavera, porterebbero ben pre
sto liberare la Russia dei tremila
commissari che la sfruttano in o
gni modo.
Afferma il generale tedesco che
per informazioni sicure da lui a
vute. l'esercito bolscevico non sa
rà in grado di tenere testa ad un
esercito bene equipaggiato e bene
comandato, e subito dopo la cadu
ta di Pietrogrado in potere degli
alleati, si dovrà, parlare con Mo
sca non con il linguaggio usato da
Lloyd George, ma con quello che i
tedeschi usarono a Brest Litow
| ski.
Iloffman desidera anche si sap
! pia che né lui, né un altro gene
rale tedesco ambisce all'onore di
comandare e di dirigere le opera
zioni contro i bolscevichi, ma che
il comando di queste operazioni
dovrèbbe essere affidato a Persila
ing. a Foch, od a Joffre.
Questo articolo del generale
IToffman, produce in tutti i circo
li una certa impre- 'ione, ed ha ir
ritato fortem mt 1 i >1 nevichi te
deschi i < m ali 1 "ila ' • Hot ho Fah
ne" a r \ n<> che non permette
rann ai ilio esercito tedesco di
lottare contro la Russia. Se si ten
tasse di farlo <r i giornale e
stremista. scenderemo nelle piaz
ze ad impedirlo.
D'altra parte, non si deve trop
po prendere sul serio le proposte
del generale Iloffman, e non si
può dimenticare che precisamen
te lui ed i suoi amici dello Stato
maggiore tedesco hanno favorito
j in ogni modo l'avvento del bolsce
j vismo in Russia permettendo per
fino a Lenin e compagnia di at
traversare la Germania nel 1917
in carro ferroviario di prima clas
se. Senza i molti aiuti tedeschi
certamente a quest'ora il bolsce
vismo in Russia non sarebbe che
un doloroso ricordo come in Un
gheria ed in Baviera.
nacano, lotto a South Mahoning,
per $1,250.
N. Giampetro a Frank Reith
mìller, lotto a Clvmer, per $2600.
L. H. Moorhead ad Angelo Scar
lota, lotto al secondo distretto, In
diana, per $7OO.
Domenico Di Benedetto ad An
tonio De l'aolo, lotto a Blairsville,
per $2.400. '
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