(THE PA fRIOT) Published Weeki y Jftì ™ E Patriot 'sss> Publishing Office: No. 15 Carpenter Ave. [Marshall Building INDIANA, PENNA. F. BIAMOME Publisher Entered as second class matter Sept ember 28, 1914, at the postoffiee at Indiana, Pennsylvania, under the Act 4>f March 3, 1879. SUBSCRITION One Year $2.00 - Six Months sl.lO n Movimento Marittimo PIROSCAFI ARRIVATI Imperator, "Calabria" PIROSCAFI ATTESI A NEW YORK GlOVEDÌ'—Moncalieri, partito da Gibilterra il 19 Febbraio. VENERDÌ' —Royal George partito da Southampton :1 21 Febbraio. La Tourraine, partito dall'Havre, il 25 Febbraio. PIROSCAFI IN PARTENZA DA NEW YORK MERCOLEDÌ' "San Giorgio per Genova e Napoli. Piccola Posta è Il giornale non può rispondere per lettera a tutti coloro che gli chiedono informazioni. Per questo scopo esiste la "Picco la Posta" ed é dunque in questa ru brica che —da oggi in poi in modo as soluto ed esclusivo —i lettori interes sati troveranno le risposte da essi at tese. • i A. Antoniello. —'Potete, pagando per il trasporto, portare più casse. Le casse devono essere aperte a Na poli dalla Dogana. L. Ciro.—Scrivete alla compagnia per aver detta informazione, a qoi mancano i documenti per potervi ri spondere. i M. Scalzi.—Se voi siete cittadino americano, potranno sbarcare senza incontrare alcuna difficoltà. SI VENDE Mobilia in buonissima condizione ed a prezzo conveniente. Rivolger si a Joe Emanuele, Creekside, Pa. ITALIANI Se l'orologio che io vi ho ripara to non va bene, riportatemelo ed io ve lo aggiusterò di nuovo. Il mio lavoro é garentito per un •anno. Gli italiani saranno ben ser viti in tutto ciò che avranno bisogno in genere di gioelleria. FLORINDO DEM ATT ET S Tra Zamboni & Parlasti» Stores * Creekside, Pa. LA CROCE ROSSA AMERICANA PER LE FAMIGLIE DEI COM BATTENTI ITALO-AME RICANI FIRENZE—II Governo degli Stati Uniti affido' all'opera non mai abba stanza lodata della Croce Rossa Ame ricana il compito sovraintendere alla distribuzione degli assegni alle fami glie risiedenti in Italia —dei combat tenti italo-americani. Una distribuzione assolutamente regolare non é stata possibile, per molte ragioni inerenti al numero ve ramente grande degli assegni, alle complicazioni dovute al turbinoso pe riodo di guerra, ed alle frequenti i uesattezze nei nomi e negli indirizzi; quest'ultime dovute ai soldati italo americani che fornivano i pomi ed in dirizzi stessi alle autorità militari. Un'altra ragione di ritardi e difficol tà fu dovuta all'assai scarsa com prensione, da parte delle famiglie dei soldati, delle regole da osservare per riscuotere i fondi loro assegnati dai soldati. Tutto ciò costituì uno dei problemi che la Croce Rossa Ameri cana si assunse di risolvere, a solle vo delle famiglie dei combattenti ed a facilitazione del già gravoso com pito delle autorità militari america ne. In Napoli—per citare un caso—u na vecchia donna, che sì trovava in assoluta necessità della somma men sile assegnatale dal figlio, ebbe la sorpresa di vedere che varil checks le spettavano erano invece conse gnati ad una giovine e bella cugina ( del combattente italo-americano. Questa cugina aveva lo stesse nome •e cognome della vecchietta. Questa ne rimase addolarta, non tanto per il danaro che le veniva a mancare, ma perché il figlio aveva preferito la cu gina alla propria madre. Ma tacque. Un giorno le giunse una lettera del figlio; e questi chiedeva se avesse ri cevuto i checks del suo allotment mensile. Colma di gioia la povera madre non penso al danaro ma disse che le bastava la soddisfazione. Senonclié la Croce Rossa provvide a ristabilire le cose, ed il denaro po te andare alla vecchia madre, alla quale era effettivamente destinato. Nel mezzogiorno d'ltalia special mente, i checks del Governo Ameri cano * contenenti gli assegni alle fa miglie dei soldati fecero felici molte persone. I checks furono punta menti pagati dal Banco di Napoli; e gli assegni di Dollari trenta al mese -—a cagione del tasso alto del cambio a favore del dollaro—si convertirono in una notevole somma, che servi a migliorare le condizioni di molte fa miglie. Nell'espletare la sua opera di sor veglianza la Croce Rossa Americana riscontrò parecchi casi di sotterfugi e;l imbrogli. In molti centri vi furo no individui che si offrirono di riem pire i moduli di assicurazione rimes si dal Governo di Washington alle famiglie dei combattenti; e per tale lavoro riscossero dalle cinquanta alle cento lire. In un caso la famiglia be neficiaria si trovò impegnata a paga re ad un arruffone l'uno per cento sul danaro da riscuotere; e si tratta va di una polizza di diecimila dolla ri. Molti individui furono sorpresi a vendere moduli fittizi, dicendo ai creduloni che css* potevano riscuote re somme dal governo degli Stati U-j niti sia avendo parenti nell'esercito 1 americano, sia non avendo parenti: ■ promettendo che essi avrebbero ac- ! comodato le cose, e riscuotendo na nral mente del denaro. Il governo Italiano, in seguito a denunzia della Croce Rossa, puni se- ; veramente tali imbroglioni, in modo | da sopprimere la bassa truffa ai dan- j ni di tante e tante famiglie. Rosa di Gerico Novella 1 Quella sera, appena il vecchio se gretario comunale ebbe chiuso dietro di se la porta a vetri del Caffé degli Amici—soffiava un aspro vento di marzo che squassava gli alberi della piazza, scuoteva i serramenti delle case—tutti i frequentatori della sala gli furono intorno, impaziente e cu riosi. —Dunque, don Marco, che novità E' vero quanto si narra? proprio ve ro? Don Marco Rota, nobile spiantato, finito segretario comunale in quel malinconico paesuccio della pianura lambarda che di pittoresco e di pretenzioso aveva solo il nome— chi sa come e quando venutogli!—il bel nome rispose di Gerico, don Mar jco Rota non rispose subito; appese, pian piano, il cappello all'attacca panni sopra il divano, fra i due spec chi fumosi velati di tarlatana gialla, svolse la sciarpa da collo intermina bile, sbottonò il pastrano e finalmen te, sedendo nel solito cantuccio, da vanti al tavolino di marmo, si risolse a sbottonar sé stesso. —Proprio vero! —scandi, solenne mente. , Gli altri, in cerchio attorno al ta volino, lo assalirono di domande: —Ma come é stato? quando si é sa puto? Non sarà un scherzo? Rosa aveva parenti? —La faccenda é cosi : Rosa eredita, Rdsa oggi é ricca. Chi poteva aspet tarselo? Nessuno, neppur lei! Uno zio, fratello di suo padre, é morto tre mesi fa in California, senza eredi di retti. L'autorità, naturalmente met te il fermo sul patrimonio, scrive qui al paese nativo del morto, per sapere se vi sono parenti: chiede documenti giustificativi.. Ho risposto io due mesi fa a nome del sindaco, che di parenti c'é solo una nipote del fu An drea Savelli, la "signorina" Rosa Savelli... —Rosa, la "bella Rosa di Geri co!"—interruppe qualcuno dell'udi torio, sogghignando. —'Appunto: la "bella Rosa..." —Ma lei sapeva? —Nulla. Il sindaco ed io, richiesti dell'informazione, non abbiamo fiata to. Segreto!—mormorò, con impor tanza don Marco.—Segreto per tutti.. Ma poi, oggi é arrivato dalla Califor nia un telegramma, che informa "co me qualmente la detta "signorina" Rosa Savelli, del fu, ecc., e della fu, ecc., d'anni quarantassei, é la legitti ma erede del morto e si presenti o produca procura pr riscuotere l'ere dita." —Quanto? Quanto? Don Marco strinse le labbra, spor gendo il capo in avanti. » —Mah! di preciso nulla si sa an cora. Ma intanto é giunto un vaglia telegrafico di duemila lire, perché la "signorina" Savelli possa recarsi in California... —Davvero! Duemila lire per le prime spese!... Eh, già le eredità d'America non sono miserie... Dollari dollari, migliaia, centiaia di migliaia di dollari... E un dollaro oggi é die ci lire! I commenti non finivano più ecci tati dalla fantasia come da un liquo re inebriante. Chi l'avrebbe detto? Rosa eredi tiera, Rosa milianaria, Rosa, la. vec chia zitella, lo zimbella del paese, la bella "Rosa di Gerico"... Ah, la for tuna é propria cieca! * * ♦ In paese e nei dintorni, il facile battesimo biblico datole alcuni anni innanzi dal maestro di scuola burlo ne "bella Rosa di Gerico" aveva fat to epoca e nessuno parlava di lei senza ripeterlo e senza riderne. '"Rosa di Gerico", poesia del Canti- I hM ìf h V.' ■ ' '' " V WÌ&-- .•• -v- ... ■ \ ■ - a. MARINAI AMERICANI APPARTENENTI ALLA NAVE "PITTSBURGH" CHE A VENEZIA IN* GONDOLA SI DIVERTONO i co dei Cantici, immagine di bellezza , ideale... Ed ecco la realtà: una po vera creatura più piccola e più brut ta dell'immaginabile, una figura non deforme, ma ridicola, una specie di scherzo di natura: corpicciuolo ap- I piattito, mani e piedi infiniti come la misericordia di Dio; sulla testa a co comero, una treccina attorcigliata co lor d'ocra, simile a una corda di ca napa ingiallita; il viso appuntito, con pomelli color mattone, bocca dritta e lunga come una fessura di salvada naio, una bocca assolutamente spro porzionata alla vocina timida e chioc cia che ne usciva... Questa la "bella Rosa." Vent'anni innanzi (era sempre sta ta cosi, ne sembrava ora invecchiare, poiché non era mai stata giovane i zerbinotti del paese si burlavan di lei facendole una corte smancerosa per riderne fra loro e con le fidanzate; ma da vent'anni nessuno più si occu pava di Rosa. Rimasta orfana e sola si era ridot ta a vivere in una casupola in fondo al paese; un po' per guadagnarsi qualche soldo che le permettesse di dare un companatico alla misera fet ta di polenta, un po'—e forse più— per riversare su altri un istintivo bi sogno di affetto e di tenerezza, si era messa ad accogliere i bimbi del vici nato, trattenendoli l'intera giornata in racconti, preghiere e piccoli giuo chi, ma poi, con gli anni, la clientela diradò; le sollecitudini del deputato locale diedero modo al paese di apri re un asilo infantile*, e i bimbi, in pro cessione, presero quella via. Rosa torno alla fetta di polenta senza companatico e le sue povere mani im mense perdettero l'abitudine delle ca rezze, mentre il deserto e il silenzio si fecero intorno alla vecchia zitella. * * * Tutto il paese fu in susurro e, da un giorno all'altro la negletta casùpo la diventò la metà di un pellegrinag gio dapprima timido e manieroso, poi audace sfacciatamente pettegolo, a dulatore. —Oh. Rosa, beata voi! La fortuna vi ha scelta: lo meritavate! Che fa rete con tanti quattrini? Vi vedremo in vesti di seta con cavalli e carroz ze... Comprerete la villa del barons Restano? Non vorrete lasciarci per la città, non é vero? Il vostro paese, che vi ha sempre voluto bene, é que sto... Vi ricorderete di noi,- vecchi amici?... Rosa sorrideva a tutti, schermen dosi, umile in tanta gloria, sembran dole di esser diventata l'eroina di un racconto fantastico. I suoi compaesani oramai, non le lasciavan più pace. Fin il sindaco, il signor sindaco che si dava tante arie e non rispondeva mai al saluto del volgo, si dégno di farle visita, la com plimento per l'eredità, le disse che era una fortuna e una gloria per tut to il paese, le enumerò i doveri della ricchezza, si raccomandò per il vec chio palazzzo municipal che aveva bisogno di restauri.. (Anche la chiesa aveva bisogno di restauri, e Rosa Sa velli s'era lasciata carpire una pro messa dal buon curato!), don Marco Rota, poi, veniva quasi ogni, giorno, col pretesto del documenti e si trat teneva più del necessario, facendo su surrare le male lingue. Una sera, anzi, il susurro delle male lingue gi unse fino a lui. Al Caffé degli Ami ci, il farmacista, con aria sorniona, gettando fuori le carte di scopone, gli disse di punto in bianco. —Eh, don Marco, sapete che si vocifera in paese? —Che? —Uhm!... Vogliono darvi in mo glie Rosa, la "bella Rosa..." Non scoppiò quella risata genera le che il farmacista s'aspettava, né don Marco, parve adirarsi: neppure si affretto a rintuzzare la cella di cat tivo gusto. Vi fu'un lungo silenzio. Passò li primo giro di scopone. Uoi, don Mar co brontolò filosoficamente. —Qualcuno la sposerà bene, la "bella Rosa"! Parve che quell'affermazione get tata là senza intenzoni e senza im portanza, rispondesse al pensiero di tutti, perché nessuno insorse; anzi, dopo una nuova paltsa, tra una boc cata di fumo e l'altra, il maestro di scuòla burlone mormorò serio serio: —Non é poi detto che sia brutta più di tante altre... —To' to' to', voi lo dite!—prote stò il farmacista col suo ghigno bef fardo. —Voi che l'avete battezzata "bella Rosa di Gerico!" —Che vuol dire? Rosa di Gerico lo e... Bella nò, si sa, ma... a chi pia ce! Del resto, se si sposassero solo le donne belle, imariti sarebbero ra di non dirò come le mosche bianche, ma... come le mosche d'inverno! —Ben detto!—rincalzò la guardia forestale, scapolo egli» pure come il maestro di scuola; e volgendosi al farmacista, che sogghignava sempre: —Voi non credete dunque che vi siano argomenti—e stropicciò signifi- j Italian Ferro Orina i I Warehouse r ' ISi cerea Rappresentante per j' jAj ; cativamente il pollice contro l'hidice —capaci di far ingoiare la pillola della brutezza... ed altro ancora? Il farmacista, diventato da com messo padrone sposando la vedova del vecchio proprietario, donna bi sbetica e intraprendente che aveva fatto parlare molto di sé, doveva sa perne qualcosa, poiché non ghignò più. Fu una gara tra il maestro di scu ola, la guardia forestale e don Marco Rota; don Marco sognava di finire ancora i suoi giorni fra gli agi dì un Lei palazzo, come ci era nato, e met teva in gran valore per la vittoria la sua nobilità un po'—molto, anzi— sconquassata, ma pur sempre nobiltà La guardia forestale—ch'era stata ca rabiniere—vantava al cospetfo di Dio e della signorina Savelli i più bei baffi del paese e dei dintorni; il maestro di scuola... eh, il maestro di scuola rappresentava l'intelletualitù, l'elite del paese e tirava molto abil mente l'acqua al*suo mulino. —Signorina Rosa voi sapete che potete contare su di me come sul più fedele degli amici... Se vi trovate impacciata a compiere il viaggio in California io potrò accompagnarvi... ■ f —Ma la scuola? —Se aveste la bontà di attendere fino ai primi di luglio, metterò le mie intere vacanze a vostra disposizione Verrei con voi, vi farei da segretario; un po' d'inglese lo 50... ... Poi?., che direbbe la gente? lo capisco, capisco... Mo vederci partire insieme... io e voi... uno scapolo e li na zitella... capirete... le lingue cat tice- li maestro di scuola ebbe un tuffo al cuore, ma lo soffoco con l'aria più disinvolta. —Oh, se é per questo... se vi pre occupate per questo... —Ebbene?—chiese la "bella Ro sa", ansiosa di una soluzione, spor gendo il capo coi pomelli più accesi del solito. 11 maestro di scuola abbozzò un ge sto vago e un mezzo inchino, i —Signorina Rosa... se mi voleste., io potrei accompagnarvi con altro tì tolo... Si perché... ecco, mi siete sem pre stata simpatica... e ho' l'onore di chiedervi in moglie. 11 dado era gettato E feri profondamente nel cuore la "bella Rosa" che svenne. » » * Naturalmente, quando rinvenne disse iti si. E due mesi dopo le nox ze furono celebrate tra un chiassoso corteo. —Ci vuol del fegato!—mormorò don .Marco Rota con-disgusto, rinfo foderando le deluse speranze e la sciupata nobiltà. —Ci vuol dello stomaco!—ribatte la guardia forestale, sputando lonta no; e andarono insieme a consolarsi al Caffé degli Amici, dove i commenti divennero gazzarra. -Ma gli sposi non ne furono tocchi; eran partiti, subito dopo le nozze, pei l'altro emisfero, e il paese, in quattro lughi mesi, lini per non parlarne più. Quando tornarono, in line d'otto bre, il cielo era nuvoloso e gli alberi della piazza avevan perduto tutte lo loro foglie. 11 maestro di scuola parve ai com paesani nuvoloso come quel cielo, spoglio e triste come quei poveri al teri bruiii. Attesero che la sposa rosse ritirata ir casa per interrogar lo. —Ma come o l'eredità? - Non me ne parlate: un pugno di mosche! Diecimila dollari in proprie tà che sì dovettero vendere a basso % prezzo, tasse sopra tasse, spese sopra spese, avvocati... —ln conclusione; che ti é restato? Lo sposo si guardò attorno, si grattò in capo, poi confessò con una smorfia: —Tre cose:* i denari per 11 ritor no, la mia scuola per guadagnarmi la vita e... (il destino mi castigato!) la "bella Rosa di Gerico." Cesarina Lupati.