The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, November 15, 1919, Image 3

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I ÒLSUI RISPARMI
Continua da pagina 2
Qualche uteso dopo quel pome
riggio di estate, chiusosi dramma
ticamente. la quieta villa signori
le. il cui fitto doveva eostare un
occhio d<*l capo al povero signor
Demoliti funzionario governativo
Li cui moglie quasi voleva —ili
fronte al pubblico—con un lusso
spropositato farsi perdonare que
sta gravissima colpa che il marito
aveva di non vivere di rendita .
accoglieva l'allegra esuberante
giovinezza di Alberto, l'unico ere
de Demoliti. •
11 giovane ufficiale degli alpini,
che aveva partecipato all'.ivauza
ta gloriosa ed era rimasto ferito
nelle fulgide giornate dell'ottobre
indimenticabile, veniva a casa do
| po venticinque giorni d'osepedale.
;i godersi un mese di convalescen
za.
.Mai nelle brevi scappate delle
licenze ordinarie, mai egli aveva
potuto apprezzare il riposante sen
so di famigliarità, di consenso af
fettuoso che adesso gli pareva a
vessero tutte le cose per lui.
Ora egli si indugia a lungo nei
pomeriggi di quello spirante no
■ vembre. presso le più note imma
; gini che la guerra interruppe bru
scamente davanti alla visione dèl
ia sua adolescenza quasi mistica.
Quello che lui aveva lasciato con
occhio di bambino, il ritorno dalla
trincea gli fa vedere con appassio
nato occhio d'uomo. La lunga ten
sione dello spirito di quella paren
tesi intensa, glielo ha affinato ma
turandolo rapidissamente.
La fiacchezza, poi, del recente
sangue perduto dà a tutte queste
sue attitudini quasi nuove, quasi
improvvise, un alone di ùna dol
cezza indicibile che gli ricorda le
ebrezze delle ardenti febbri supe
rate. L'aria superba del paesetto
alpestre, il latte straordinario com
pleteranno l'opera. Egli é sicuro
di presto rifarsi ilei tutto .per go
dere la vita alle sue pure, inesin
guibili fonti; s la sua anima, scom
buiata dai quesiti presentatigli
dalla vita—vista improvvisamente
da lui cosi tragica, da lui che usci
va da una giovinezza serena —a-
vrà aneli "ess§ il suo armistizio.
Alberto, le armi al piede, la
fronte spianata, é disposto a di
scussioni pacate, precorritrici del
la serenità definitiva...
Lo turba, però, ancora involon
taria osservazione dell'atteggia
mento materno. Martoriato dal
l'abitudine all'osservazione e al
ragionamento sottile. Alberto é
costretto ad ammettere come la
madre, per un'istintiva ribellione
fisica che culmina nella disfiera li
te caccia ai primi capelli bianchi,
non si acconca a riconoscere che
il figliuolo ha varcato i vent'aimi.
Non si tratta di quella delicata
e singolare deficienza visiva che
proviene dall'anima e impedisce—
a un gentile spirito materno—rli
vedere spuntare i baffi là dove pri
ma noù e erano! Alberto sente in
sua madre una sorda ostilità per
lui, fatto uomo, (piasi che questo
suo avanzarsi negli anni fosse la
causa dell invecchiar di sua madre
Ed infatti, per rimediare a tutto
questo, la madre non trova di me
glio che considerarlo ancora bam
bino.
Alberto intuisce il piccolo dram
ma che si impernia nelle linee sem
plici della sua casa e ne prova
un'amarezza sconfinata. Si ap
apparta, si fa taciturno. La guer
ra ha travolto uomini e cose, ani
me intelligenze coscienze; non ha.
dunque, neppur sfiorato la chiusa
rocca della sua casetta nella quale
si dibatte una debolezza di buro
crate pomposo e un cieco dispoti
smo vestito da donna?
La madre nega al figliuolo con
sacrato dalla età, dalla vita ar
dente. dalla guerra vittoriosa, o
gni diritto : egli é ancora il picco
lo bebé, con tutte le più grottesche
limitazioni! Come a quell'epoca
il piccolo Alberto era messo in mo
stra. coi suoi migliori fronzoli, per
attirare alla madre le invidie, le
gelosie o le ammirazioni, cosi egli,
adesso, dopo che é stato alla guer
ra, che ne ha vissuto qualche ora
intensissima, e chiamato a figurare
nel salotto materno. Egli ha un
inolo da compiere, una parte da
sostenere.
.Ma già al secondo tentativo Al
berto sì ribello: l'orrore quasi lo
soffocava. Scappo via brutalmen
te, come un maleducato. Due la
crime ardenti gli rigavano la fac
cia. ancora scarna lai dolore, dal
l'umiliazione !
E finalmente un giorno si decide.
Andra in città. Sente che ha bi
sogno di vivere accanto alla tra
volgente t'orza di adattamento
meravigliosa perché istantanea,
comprensibile perché ineluttabile»
di un granile centro. Comprende
ora soltanto che il salto brusco
dalla trincea alla casa, senza in
termediari, spezzerebbe la sua ra
gione che é cosi intrisa di senti
mento! Ibi bisogno ili mettersi a
contatto con la vita. Ah! si: ma
non attraverso la sua stessa casa,
non attraverso amarezze sconso
lanti che il rispetto verso la perso
ne e le cose più care, gli farebbe
soffrire.
Egli ha necessità di allenarsi al
la vita. Capisce che ha ancora con
sé un pericoloso bagaglio di teo
rie. di übbie, di sentimentalismi
che dovrà lasciare bene, volta a
volta, per via. 11 disinganno gli
sarà meno brutale se lo avra non
dai suoi stessi parenti, nella stes
sa sua casa !
Ed un mattina, con un largo tri
ste sorriso, prese il coraggio a due
mani (che la soggezione a cui il
contegno materno lo aveva ridotto
gli avevano, finora, impedito di te
nerne parola) e ne chiese a lei, al
la sua buona grande giovane mam
mina !
—Ascolta, mammina buona. A
\ rei bisogno assolutamente, vedi,
jdi una piccola parte di quella som
' metta che ti mandai da lassù... Sai
i bene : dei miei risparmi!
—Che hai dunque da farne, ra-
I gazzo ?
—Questo ho da farne. Prima di
tutto, adesso che ho da rientrare
al mio deposito, ho bisogno di far
qualche spesuccia. In secondo
luogo, voglio godermi qualche
buona serata a teatro, qualche
scarrozzata anche...
E Alberto finse una grande al
legrezza. Ma non potè continuare
a lungo. l T n gelo di morte lo in
vesti quando dall'aggrottare delle
sopracciglia materne comprese.
Non era più il rifiuto austero a!
giovinetto avido di sciupar vana
mente quattrini. Qualcosa di più
grave, di più tetro e di più triste
era nella espressione della madre
di Alberto.
—Capirai—fece costei dopb
qualche minuto di silenzio pesan
te —oggi le spese sono enormi, in
verosimili : mentre il nostro tenore
di vita non può assolutamente mu
tare. La posizione di tuo padre
non consente di sottrarci a ricevi
menti. feste, ecc., con l'obbligo--
si intende—morale, di un adegua
to ricamino... AI io caro; é triste
quel che ti dico adesso io e ti con
fermerà pure tuo padre: del tuo
gruzzoletto, dei tuoi risparmi, eb
bene... non abbiamo più nulla. Sfu
mato svanito, più nulla...
Alberto restò ancor più pallido.
Muto, sedette, accasciato, sopra il
murieeiuolo. desideroso solfante
che il ricordo di quella scena non
dovesse più mai riprodursi nella
sua memoria... Non il valore della
somma (un migliaio di lire che for
se il padre gli avrebbe ridato) ma.
dunque, la grande tragedia uma
na. non aveva sfiorato, non aveva
toccato tutti? Nell'umanità, ch'e
ra sembrata tutta pervasa da quel
grande spirito di angoscia che pre
cede le immense redenzioni, cera
no state—dunque—cosi terribili
lacune, se, a pochi passi dal tur
bine. potevano ancora a/venire di
siffatte implacabili serene affer
mazioni d'una vita inferiore, di
un 'assurda vita intessuta di cru
deli banalità?
Alberto ritornò al proprio depo
sito. prima dello scadere della sua
licenza, e poi fece domanda di es
sere inviato in Libia, con un'ar
dente. tragica speranza nel cuore.
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