The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, October 11, 1919, Image 1
Direzione e Amministrazione Carpenter Ave. N. 15 INDIANA. P A . Il pagamento degli abbonamenti si fa per vaglia postale oppure per versamen to ai locali d'Amministrazione o al no stri Agenti. ANNO VI LO SCOPRITORE . D'AMERICA H f tw. CHRISTOPHER COLUMRUS. j 1492-1919 J j Domani 12, ricor- j; \ fera' l'anniversario \ | della Scoperta d'A- j: | merica, dovuta al \ genio italiano, che !; i> seppe dare al mon- j; 3; do un nuovo mon- ij •: do. I nostri calun-j: ij niatori ne prendano \ j: nota! !; NOBILE LETTERA PRO ITALIA Dal "Public Ledger" di Philadeìv phia, rileviamo una lettera, indiriz- 1 zata' a tale giornale dalla Signora C. I. Claftìn, di Trenton, N. J., una.cro cerossina americana, che prestò ser- ; vizio in Italia durante la guerra. "La seguente lettera fu inviata "Al Segretario di Stato "Washington, D. C. "Signore—Vi ho inviato ieri il se guente telegramma* "Proteste contro l'uso di truppe Americane per schiacciare le aspira zioni nazionali dell'ltalia. "Scrivo adesso per spiegare la mia protesta. A modo di prefazione dirò prima che io sono cittadina degli Stati Uniti, discendente diretta dalle Colonie e, per quanto io sappia, sen za neppure una goccia di sangue ita liano nelle mie vene. Io non sono af filiata, assolutamente, ad alcun par tito politico, sono socialista riguardo a convinzioni economiche, membro della Lega Sociale Democratica od una ardente fautrice della Lega delle Nazioni. Ho trenta anni di età, lau reata con il grado di A. B. dal Colle gio di Bryn Mar e congedata ono revolmente dal servizio estero della Croce Rossa Americana. "Mentre era in Italia, durante l'anno scorso con la Croce Rossa A mericana, ebbi occasione di appro fondire e di allargare la cognizione del carattere nazionale italiano, da me già acquistata negli Stati Uniti, mediante anni di attivo lavoro socia le in stretto contatto con immigranti italiani. Come risultato io ho con vinzione fortissima che gli Stati Uni ti scelgono una politica errata nel rendersi antagonisti all'ltalia. Moti vi per questa convinzione sono: "Primo —Lo studio della causa ita liana mi ha convinto della essenziale giustizia delle rivendicazioni italiane su Fiume e la Dalmazia. "Secondo—La formazione di un cosi detto "stato-cuscinetto" di ter ritorio disputato, non farebbe che perpetuare e non eliminare, lotte e malcontento. "Terzo —Le giuste aspirazioni de gli elementi non italiani, possono es sere ampiamente soddisfatte median te garanzie commerciali, quali l'lta lia é volenterosa di concedere e per GIORNALF SETTIMANALE INDIPE INDE !NTE ILLUSTRATO IL GIORNALE SI PUBBLICA OGNI SABATO l'eseguimento delle quali, l'ltalia po trebbe strettamente essere tenuta. 'Quarto —Antagonizzardo il gran numero di Italiani degl,f Stati Uniti, si convertirebbe questo elemento, j finora pacifico, ordinato e produttivo, della nostra vita nazionale, in ele mento di debolezza e di pericolo. "Quinto —Alienarsi l'ltalia signifi ca gettarla nelle braccia della Ger mania. "Copie di questa lettera verranno inviate a tutti i rineipali giornali." Trenton, N. J., 29 Settembre. L'AMERICA CONTRO LE NOSTRE ASPIRAZIONI ROMA —11 "Giornale d'ltalia" ri ferisce le seguenti informazioni for nite, circa lo stato delle questioni i taliane a Parigi, dall'on. Scialoia, tornato ora da Parigi, dove fu colla boratore dell'on. Tittoni: "L'on Scialoia —dice il giornale d'ltalia — j ha comunicato ad un crocchio di de-1 putati notizie ed informazioni poco confortanti. Come notizie di fatto, l'on. Scialoia non recava nuovi "lumi oltre quelli fiochi che già l'opinione ' pubblica conosce, cioè: la dolorosa; rinunzia all'ltalianita di Fiume città, alla quale verrebbe accordato come maximum di concessione il regime di città libera, col quale almeno, sareb be escluso il dominio od il predomi nio dei jugo-slavi; la formula del porto internazionale sotto il Governo della Società delle Nazioni, con spe ciali contemperanze per il rispetto degli interessi marittimi di Trieste; ! le difficoltà di ottenere l'annessione senza limiti e riserve di Zara all'l talia; la lotta per ottenere garanzie al gruppo di italiani che resta in Dal- j mazia, il quale dovrebbe essere con siderato come etrusco-italiano con i pieni diritti e Codici italiani, anche in una costituzione autonoma 11 altre parti della Dalmazia, ed antre solu zioni, che con maggiore o minore precisione sono in grande parte note agli italiani, dopo le lunghe dilazioni al riconoscimento dei nostri sacri in teressi. Ma non erano queste pro segue il giornale—le notizie che re cava l'on. Scialoia che hanno destato un certo senso di rincrescimento nei deputati. Ciò che ha impressionato i circoli parlamentari é la sensazione recata dall'on. Scialoia ai deputati di un'assoluta irreducibile opposizione della Delegazione americana a qual siasi temperamento ed a qualsiasi modifica, correzione o miglioramen to alle tesi per noi dannose. La De legazione Americana, naturalmente per ordine di Wilson si é messa ri solutamente, ostinatamente contro i nostri interessi. MERRY DEL VAL SCRIVE LA VI TA DI PIO X ROMA —Il cardinale Merry del Val sta ordinando, nella villa dei Conti Canali a Rieti, le sue memorie sul pontificato di Pio X. 11 Merry del Val i - —più che una storia organica del pontificato—intende raccogliere e il ; lustrare gli episodi politici e religio si più imporanti del pontificato di Pio X, i quali avranno un grande va lore per l'autenticità che ad ogni rac conto imprimerà, lo scrittore, rima sto a lato del Sarto dal primo giorno dell'elezione all'ora della morte. 11 Merry del Val scrive l'opera in inglese, lingua che gli é famigliare , più della spagnuola, per un editore di Londra. Si assicura che contemporanea mente usciranno le edizioni france se, italiana, tedesca e spagnuola. I NUOVI SENATORI ROMA — preannunziata nomina di parecchi senatori e già avvenuta. Sono stati nominati sessanta nuo vi Senatori, fra i quali 27 deputati, parecchi altri uomini politici, lette rati, artisti e generali che si sono di stinti durante la guerra. Fra gli ex deputati si trovano i se guenti: Enrico Arlotta, Leonardo | Bianchi, Pasquale Grippo, Ginori j Contri, Carlo Calisse, Ernesto Ar tom, Borsarelli, Luigi Credaro, Cas suto, Camillo Mango, Di Saluzzo, Filici, Cappelli, Della Torrazze, Rat tone, Rampoldi, Gaetano Mosca. i L'ARRIVO DI WARREN A FIUME FIUME —Whitney Warren, un e minente architetto americano é arri vato a Fiume proveniente da Parigi per offrire i suoi servigi a D'Annun zio. INDIANA. FA., SABATO 11 OTTOBRE IV*H* Un gruppo di Capitalisti Contro gl'interessi Italiani PARIGI, 9 Ottobre —George D. Ilerron il noto scrittore e socialista americano, il quale ha goduto per un certo tempo, le simpatie del Presi dente Wilson, e che, qualche mese fa, fece delle importanti 'rivelazioni circa i complessi interessi finanziari e commerciali che ostacolavano le giuste richieste dell'ltaiia nell'Adria tico, pubblica un interessante artico lo nell'Edizione parigina del 'New- York Herald", in cui difende i diritti d'ltalia. Il fenomeno più strano, osserva bile in questi giorni, sono lo sviluppo e la diffusione di quella strana ma lattia che si chiama "Italofobia", ma lattia che sta diventando un contagio internazionale. Questa malattia contagiosa che io chiamo la "Italofobia" ha avuto ori gine da un microbo artificialemente sviluppato da un gruppo di finanzie ri, i quali desiderano impadronirsi di tutte le risorse, delle vie naturali -di trasporto e dei relativi sbocchi che si trovano nell'Europa Orientale e Meridionale. r Quando anche gli uomini più buo ni e più saggi diventano vittime del microbo dell'ltalofobia, i loro giudi zi e le loro visioni diventano incre dibilmente tortuose. Infatti essi sono incapaci di vedere le cose come esse sono realmente. Tale fatto é stato provato dai re centi avvenimenti, notevole fra i quali é stato il fatto che anche i più accaniti e sinceri assertori del prin cipio di autodeterminazione dei popo li e delle nazionalità, non hanno mo strato affatto molta indignazione quando l'lnghilterra ha ipotecato gran parte del mondo, e con l'ironi ca impalcatura che si chiama Lega delle Nazioni, una lega che sarà ef fettivamente controllata dall'lnghil terra, se essa entrerà in vigore cosi come é stata presentata all'approva zione delle varie Potenze, estenderà il suo predominio. Gabriele D'Annunzio mette la citta' in istato di difesa ROMA—Notizie e telegrammi da Trieste, da Fiufne e «la altre località annunziano che gli .Tugo-slavi dimo strano una insolita attività insieme ai serbi e che parecchie apparenze fanno ritenere come probabilmente un improvviso attacco dei serbi-croa ti contro Fiume. Tale supposizione é pure avvalorata dal fatto che l'eso do degli Jugoslavi da Fiume e da Sussak verso l'interno continua. Or mai a Fiume sono rimasti pochissimi Jugoslavi. Si dice che i serbi abbiano chiama to sei classi sotto le armi e che stan no concentrando truppe verso la frontiera romena e quella italiana. Finora non si é verificato alcun in cidente, e la massima tranquilità re gna a Fiume e nelle vicinanze; però tutti sono vigili per evitare che si verifichi qualche incidente che po trebbe essere la causa di un grande incendio. 11 Maggiore Rema, Capo di Stato Maggiore dalle truppe di Fiume ha diretto alla popolazione fiumana uno LE NAVI AMERICANE LASCERANNO SPALATO ROMA—II contrammiraglio ameri cano Philip Andrew, il quale ha il co mando della squadra americana, che si trova nelle acque dell'Adriatico ha pubblicato un ordine avvertendo le navi americane di lasciare le ac que di Spalato. Anche tutti i viveri e rifornimenti che si trovano in det ta città saranno rimossi. Secondo notizie giunte a Roma il contrammiraglio Andrew avrebbe detto alle autorità italiane che si trovano a Spalato che gli ■'Stati Uniti desiderano mantenersi estranei e qualsiasi complicazione possa sergere nell'Adriatico, nella zona di Spalato e che la responsabilità di quanto po trà avvenire ricadrà tutta sull'ltalia. Oli jugoslavi invece asseriscono j che il contrammiraglio Andrews a vrebbe ricevuto istruzioni, secondo le quali, qualsiasi incidente che potrà verificarsi nella zona alato-Trau sarà considerato come avvenuto e diretto contro gli Stati Uniti. 1 diritti dei popoli calpestati nell'E st renio Oriente Quanto é avvenuto nell'Estremo Oriente dimostra pure fino e quel punto gran parte dell'umanità é stata affetta dal germe della "Italofobia". Diiatti il Giappone oltre ad aver oc cupato le colonie gei-maniche e mol te delle isole che la Germania aveva nel Pacifico, ha preso possesso ed ha assunto il controllo di oltre un terzo della Cina e di altri territori e di moltissimi interessi, mentre di tutto ciò non si era affatto discorso nel precedenti trattati. Eppure tutti questi immensi terri tori che il Giappone senza giusti di ritti ha occupato, non hanno solle vato grandi proteste e scalpore. Nessuna di tutte queste varie u surpazioni ha suscitato proteste e malumori menti e negli animi delle vittime della "Italofobia." L'ltalia chiede quello di cui ha bi sogno e che le spetta, e l'opinione generale italiana oggi é che essa a vrebbe avuto dagli Imperi Centrali mantenendosi neutrale, molto più di quanto vorrebbero darle gli attuali alleati. . . . Moltissimi sono del pa rere che se l'ltalia restava neutrale avrebbe avuto dalla Germania e dal le altre Potenze degli Imperi Cen trali assai dippiu di quanto, dopo im mensi sacrifici, con oltre , mezzo mi lione di morti e d'oltre novanta mi liardi di debiti, intendono dare i si gnori alleati. Herrou accenna quindi al malcon tento esistente in Italia verso gli Al leati, dice che all'ltalia spetta Fiu me ed il territorio adiacente, e che il Popolo Fiumano non sarà mai tranquillo finché non vedrà definiti vamente sventolare il tricolore ita liano sulla contestata città, e che i compensi che l'ltalia avrà non saran no mai sufficientemente adeguati agli immensi sacrifizi dall'ltalia fatti per vincere la guerra. appello in nome di D'An nunzio. L'appello fra l'altro dice: "Al primo segnale di allarme che sarà dato dalle sirene del porto e dai trombettieri ciclisti attraverso la cit tà, i cittadini dovranno immediata mente ritirarsi nelle proprie abita zioni, evitare incidenti, agitazioni, e tumulti e dare ancora una volta e sempio di quella vii-ile tranquilità di cui hanno dato prova sotto il do minio straniero. "Chiunque disubbidirà a tale ordi ne sarà immediatamente fucilato. Il blocco FIUME —Il blocco intorno a Fiume sembra rigorosamente eseguito, spe cialmente per chi non e italiano, ma per mare e per terra giungono, co stantemente grandi quantità di mer ci, a preferenza generi alimentari e carbone. I carabinieri hanno stabilito una solida linea intorno alla città, tran ne il lato che guarda la montagne, ed il fatto che essi osserano strettamen te gli ordini del Governo, fa ritenere che le provviste arrivano sopra tutto per via di mare. Quattro giorni or sono, in Acce zia. i carabinieri del Ventiseesimo Corpo d'Armata arrestarono diversi contravventori, sequestrando notevo le quantità di scarpe ed oggetti di vestiario. Praticamente può dirsi che il bloc co non esìste dalla parte del mare. Due incrociatori, uno inglese, l'altro americano, e nessun'altra nave, ora si trovano nelle acque istriane, ma gli equipaggi, salvo le istruzioni gior naliere a bordo, e la continua mani festazione del desiderio di tornare in patria, nulla fanno. La propaganda anti-nittiana é at tivissima. Il Presidente del Consi glio dei Ministri é rappresentato, in numerosi manifesti attaccati alle , mura della città, con una gran testa di porco, ed ammanettato fra due | carabinieri. D'Annunzio ed i suoi uomini sfi dano il mondo con la disperazione di uomini che hanno gittata la di -1 screzione al vento. Ciò nonostante, nel parlare con al cuni d'essi, si nota che sono piutto I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO sto preoccupati dell'avvenire. La loro nervosità è evidente. Un ufficiale di D'Annunzio disse al corrispondente:—Voi siete in una città italiana, occupata e difesa da i taliani. Un plebiscito ha fatto di Fiume una città libera, e noi siamo pronti a procedere a quanti altri ple bisciti si vogliono. Noi basiamo la nostra autorità di governanti sul vo lere del popolo. LA LOTTA CONTRO IL TRATTATO DI PACE WASHINGTON, D. C. —1 leaders dell'Amministrazione nel Senato, hanno fatto sapere all'opposizione che se saranno approvate le riserve proposte dalla Commissione essi vo teranno contro la ratifica del tratta to e i repubblicani saranno respon sabili dei danni che si avranno per il ritardo della proclamazione della pa ce. I democratici ora sono certi che le riserve saranno approvate dal Se nato, e si appigliano a questo ultimo tentativo per salvare la posizione del Presidente di fronte al mondo. La minaccia non 6 pero presa sul serio dai Repubblicani i quali sono decisi a vòtare per le riserve per ga rentire la posizione degli Stati Uniti. Gl'irreconciliabili che vorrebbero il rigetto del trattato desidererebbero che i democratici mettessero in ese cuzione la minaccia perché signifi cherebbe il trionfo della loro tesi che é quella di rigettare il trattato che vedono dannoso agl'interessi a mericani. Intanto la lotta al Senato si fa sempre più vivace ed ieri durante la discussione vi fu uno scambio di ac cuse tra il senatore Poindexter e il Senatore Hitchcock Tra le altre cose il primo accusò il secondo di essere stato sempre un tedescofilo anche du rante la guerra. Oggi si prevede che la discussione sarà più vivace del solito dovendosi discutere l'emendamento che riguar da la penisola di Shantung. Sono iscritti a parlare varii oratori e si crede che l'emendamento non si potrà mettere ai voti prima di Saba to. II Senatore Lodge parlerà domani in difesa dell'emendamento proposto. Non si può fare previsioni sull'e sito della votazione, ma si crede che non sarà approvato per uno o due voti. SI CONFERMA UFFICIALMEN TE LA RATIFICA DA PARTE DELL'ITALIA DEI TRAT TATI DI PACE ROMA, 9 Ottobre —L'Agenzia Stefani annunzia ufficialmente che Re Vittorio ha ratificato lunedi scorso i trattati di pace con la Germania. I decreti firmati dal Re s'»no due e constano di due articoli ciascu no. Il primo articolo autorizza il Governo a rendere completamente esecutivo il trattato, ed il secondo articolo stabilisce che il decreto deve essere presentato al Parla mento, alla sua prossima riaper tura perché il decreto reale venga convertito in legge. Alcuni ritengono che il futuro Parlamento Italiano potrà anche rifiutarsi di accogliere il decreto reale rifiutando la ratifica del trat tato stesso. L'n tale fatto si é ve rificato dopo la firma del trattato i di pace di Villafranca. SERBATA VOI LA MONETA IN CASA? E* da credersi che voi non ser bate in casa il frutto delle vostre fatiche, soggetto in caso d'incen dio. alla perdita di esso. Di sicuro non sarete voi tanto ingenuo. Sti pate la vostra moneta nella no stra Banca, salvaguardata dalla nostra cassaforte e col privilegio di riprederla quando credete. CITIZEN'S NATIONAL BANK Indiana, Pa. Prezzo D'Abbonamento Un Anno . . . 52.00 Se 5 mesi . . . SI.IO Una copia . . . $0.05 Per le Inserzioni ed avvini a para mento rivolgersi direttamente al nostra urtlrio dui manager Francesco Blamon te o telefonare per esso. 1 PROCLAMA DI D'ANNUNZIO Al JUGOSLAVI ROMA. 9 Ottobre—Prima del la interra Gabriele D'Annunzio a % veva dimostrato ili essere poeta e scrittore di fama mondiale, duran te la guerra ha dimostrato di es sere soldati» valoroso, a guerra fi nita, si é dimostrato inflessibile di fensore dei diritti italiani ed oggi anche abilissimo diplomatico. D'Annunzio comprende benissi mo che comunque potranno essere le decisioni «lella Conferenza di Parigi circa la questione dell'A driatico, un fatto di capitale im portanza é che si giunga ad un'in tesa fra jugoslavi sono destinati, GABRIELE D'ANNUNZIO ■ l HB' -T" viM f?' nemici o amici, a vivere vicini. . Secondo D'Annunzio e moltissi mi altri dovendo i due popoli ave re frontiere comuni ó jneglio nel l'interesse di tutti e specialmente dei rispettivi paesi essere amici. A tale scopo ha diretto un mes saggio speciale ai croati sloveni. Tale messaggio é considerato come abilissimo e diretto a minare le cospirazioni e gli intrighi degli Alleati. Esso é molto commenta to. D'Annunzio dice ai croati. "L'Adriatico é un mare Latino, nel quale gli slavi hanno pieno di ritto ad un libero sbocco commer ciale. L'ltalia é lieta non solo di con cedere tale sbocco, ma di assiste re e proteggere con la sua forza militare e civile la liberta di tale sbocco per tutti i popoli dell'hin terland. Per conseguenza Italiani e Ju goslavi hanno urgente e comune interesse d'impedire che altre na zionalità controllino un mare che non appartiene loro, disturbando cosi la pace e la properita degli Italiani e degli Jugoslavi. D'Annunzio dice quindi che ta le pericolò, una tale minacciosa di intrighi e disturbi sono costituiti dalla Lega delle Nazioni, la quale pretende di governare e sfruttare il porto di Fiume. Dice che tale Lega non é come la chiamano una Lega di N'azioni ma una Lega di capitalisti ebraici internazionali, i quali hanno fatto un vasto piano per sfruttare varie regioni, fra cui la Penisola Balcanica, ed il porto di Fiume per i loro esclusivi inte ressi e contro quelli dei popoli. 4 'll Popolo Italiano, prosegue D'Annunzio, é risoluto a difende re la sua occupazione ed annessio- Continua a pagina 4 No. 88 ' THE PATRIOT"