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—Perdoni. E' lei il signor Pa
> squali?
r —Si, sono io. Desidera?
> —Io sono il tenente Übertis. Ee
; co.
! Il tenente di cavalleria porge un
» biglietto che gli aveva rilasciato po
[ co prima il Sindaco.
[ —Va bene, va bene... Ho capito—
> interrompe il signor Pasquali dopo
>'aver letto. E aprendo l'uscio a ve
* irata chiama verso l'interno:—Mad
caltna! Conduci questo ufficiale nel
la camera dei forestieri....—Poi con
un cenno della mano invita l'ufficiale
| ad entrare
i —La mia domestica le farà vede
,'re.... Buon giorno.
| E toccandoci In tesa del cappello il
| signor Pasquali si allontana, gettan
» do di sbieco un'occhiata all'attenden
! te dell'ufficiale, che portava due cas
| sette, una in ispalla, una in mano, e
1 a un soldato, carico di un sacco,
i —Bella seccatura! Ne avrei pro
! prio fatto a meno—brontolava il si
gnor Pasquali avviandosi. Sboccan
do in piazza vede il Sindyo che usci
to dall'Ufficio Postale gli viene in
contro a passi affrettati.
—Signor Pasquali, ha avuto quel
la visita?
, —Si... purtroppo.
Il Sindaco allarga le braccia.
—Non ho proprio potuto farne a j
meno. La camera sua é stata prò- j
: prio l'ultima.... Altrimenti avrei do- !
vuto dire all'ufficiale: Per lei non c'é
alloggio.... mentre non sarebbe stato !
vero.... Poi, le cose si vengono a sa
pere... Negligenza del Sindaco.... Ri
fiuto d'ospitalità. Sa, in questi
tempi comandano 10r0....
—Già... già... capisco.
; —Pero, non ho mancato di fargli
le più vive raccomandazioni. Non
strepiti, perché la signora é sofferen-
I te.... Poi ho alluso alla signorina che
é una ragazza seria... .Ho aggiunto
che lei é un padre che non ischerza...
Insomma gli ho fatto capire che deve
tenere un contegno serio, irrepren
sibile....
—E lui?
—Lui si é messo a ridere e mi ha
risposto: "Ma io cerco solo un buon
letto. Da un pezzo non ne ho che il
ricordo... E me lo meriterò a costo
della più rigorosa buona educazione.
Sorrise anche il signor Pasquali e
se ne andò un po' rinfrancato nei suoi
i
dubbi.
Egli per la guerra non aveva mol
• te tenerezze: lo si capiva da qualcfet*
frase pronunciata fra i denti, ma gon
fia d'ira o di sarcasmò. Più che un
| neutralista era un seccato della guer
ra. Tale suo stato d'animo aveva
coperto sotto un leggerissimo strato
superficiale di patriottismo: aveva
jsottoscritte le sue brave 50 lire per
i bisogni della gtierra, affermando
nello stesso tempo che erano soldi !
! buttati via, perché sapeva ben ' lui
dove vanno a finire i fondi delle sot
toscrizioni. La moglie e la figlia.
Gianna, le aveva iscritte alla Croce;
Rossa, ma la prima non aveva mai,
posto piede nell'Ospedale perché l'o- ;
ìario era impossibile, la seconda per-j
che lo vietava la decenza...
Figli maschi non ne aveva, ma se '
ne avesse avuto sarebbe stato orgo- j
glioso, ecc. Dunque il suo alibi era
ben creato, ciò che gli permetteva ap- J
puntò di potersi sfogare ogni tanto ;
con qualcuna di quelle frasi cosi ca-1
rine... "Sarebbe stato ben meglio ]
se... Non vorrei aver ragione... Al
la larga dalle-vittorie del genere del
! la nostra."
In quanto alla faccenda degli uf
ficiali in casa, il signor Pasquali non
aveva forse tutti i torti, e come lui la
pensavano gli altri del paese. Prima
vi era stato un battaglione: gli uffi
ciali strinsero in breve relazione con
signore e signorine, vi furono ricevi
menti col seguito immancabile di gi
te, fidanzamenti ufficiali o segreti,
ecc... Poi, quando il battaglione par
ti, gli ufficiali, almeno quelli che ave-
IMPORTANTE
I connazionali che devono partire
per l'ltalia restano avvisati eh© al
, momento della loro registrazione in
New York alla dogana sono fermati
dalle autorità federali dove debbono
provare di aver pagato la Incoine
Tax, oppure dimostrare con un docu
mento che loro sono essenti dal pa
pagare la tasse non avendo guada
gnato una somma superiore al 1000
dollari. Perciò é buono che tutti si
provvedano di nn certificato e tutto
quello che é necessario onde evitare
impicci serii e correre il pericolo di
nono partire.
Per evitare ritardi nell'invio del
i giornale gli Abbonati che cambiano
indirizzo, sono pregati, oltre al nuo
vo di inviarci il vecchio indirizzo per
facilitare il detto cambio al più pre
i sto possibile.
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forti, coloro che desiderano cora
| prarne possono rivolgersi al Prof.
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na, Pa.
GINO BERR'
vano assunto degli obblighi, si dimo
strarono d'una smemoratezza feno
menale. Uno, messo alle strette, a
veva risposto: "Non sono libero a
disporre di me." Richiesto di spie
garsi dal padre, che temeva di aver
avuto i che fare con un ammogliato,,
l'ufficiale aveva risposto: mia
vita appartiene alla Patria!" Se a
vesse risposto cosi al signor Pasqua
li! Insomma, signorine dal muso
lungo e dagli occhi rossi 'non se ne
volevano più in paese.
Capitano gli ufficiali di due squa-1
droni di cavalleria. Buoni quelli!
Peggio dei loro predecessori. E i
padri e le madri d'accordo: alloggio
si, sta bene: ma nulla più. E biso
gna dire che le signorine pure ac
colsero con freddezza e con un sen
so di ostilità questi colleghi degli al
tri, che credevano, forse, colla loro
fama di irresistibili, di venirsi e di
vertire.
Di signorine provinciali, a bocca a
perta davanti a ufficiali, sia'pure di i
cavalleria, sia pure signori, simpati
ci e piacevoli e Adoni fin che si vuo-.
le, non ve ne sarebbero più state.
In casa Pasquali questo patto ven
ne osservato alla lettera: e il signor
Pasquali era pronto a farlo osserva
re, anche al suo ospite. Ma questi
non dava la minima occasione: an
che a cercare il pelo nell'uovo—e la
signora non mancava certo di cercar
lo —non v'era nulla da ossei"vare.
Sembrava che non abitasse nella stes
sa casa, in una camera attigua alle
loro. Al mattino, per tempo, si al
zava, si faceva la sua toeletta e se ne
andava attraversando il corridoio e 1
scendendo le scale in punta di piedi. ;
L'attendente faceva la pulizia duran
te la colazione dei palroni; andava
a sbattere i panni e a pulire gli sti- 1
vali in un angolo remato del giardi
no, poi se ne andava anche lui, di
scretamente, salutando con garbo
quando s'incontrava con qualcuno. Il
signor Pasquali più che meravigliato
era quaài seccato di quell'eccesso di
riservatezza, a\;eva il vago sospetto
di essere preso in giro o di non es
sére tenuto in considerazione... j
—Del resto—-diceva—una persona
bene educata non potrebbe fare al
trimenti.
Intauto i colleghi di Übertis ave
vano rotto il ghiaccio, chi più chi me- j
no, presso le famiglie ospitali.
\Un ufficiale, a mezzo del corriere
motociclista aveva fatto recapitare
una lettera urgentissima al marito
della sua padrona, a Rovigo—ed a
veva dovuto concedere l'onore di ac
cettare un invito a pranzo; un altro
di un imbianchino—e allora ringra
ziamenti, inviti per la sera, ecc.
—Quando non sanno dove andare
ci farà sempre piacere di onorarci
della sua compagnia—si sentivano ri- r
petere gli ufficiali; —e siccome non ;
sapevano proprio dove andare, gli j
inviti erano sempre accolti, seguiti ; ;
da gite, lezioni di e- 1
quitazicni, cogli immancabili stra
scichi....
Questo avveniva nelle varie case
del paese, ma in casa Pasquali no:
nessuna confidenza. E quando le
Compagne si facevano le confidenze
chiedevano poi a Gianna:
—E tu?
—Io? Niente.
—Come, niente? Non hai parlato
mai tu col tenente Übertis, non ti sei
intrattenuta con lui, non puoi dar
cene un giudizio?
—Non ho mai scambiata una pa
rola.
—Esagerata!
—Giuro.
—Non ti ha mai guardata?
—Mai...* non abbiamo mai avuto
occasione d'incontrarci.
—Abbiamo capito... Va bene, va
bene. Noi però siamo più sinceri
di te. i
La povera Gianna le avrebbe
schiaffeggiate tutte le sue amiche.
Non avevano capito un bel niente.
Che cosa pensavano? Non c'era pro
prio nulla, fra lei e il tenente. Nulla
di nulla... E per farlo credere ave
va dovuto dire una bugia, affermando
che non avevano mai avuto occasio
jne d'incontrarsi.. Invece si, si erano
incontrati qualche volta in giardino
—per caso—ma lui tirava dritto, un
cenna colla mano alla visiera, un
mezzo inchino e via.
Non si voltava neppure a chiudere
lil cancelletto, se lo tirava dietro
! senz'altro.
Forse lui avrebbe anche osato, ma
la paternale del sindaco e la freddez-,
; za di papà....
—Esagerazioni!—pensava Gianna.
: —Come se io fossi una collegiale.... ;
E un po' se la prendeva col tenen
te che doveva essere ridicolmente ti
i mido se osservava cosi a puntino le
I raccomandazioni paterne... E l'at
tendente —che non apriva mai bocca
—era timido anche lui? E Gianna
si irritava contro tutti due.
Un giorno l'attendente s'imbatte
sulla soglia con una donna che cre
dendolo di casa gli consegna una let
tera. L'attendente legge l'indirizzo:
signor Pasquali... guarda intorno, ve-
Continua a pagina 3
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