The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, April 12, 1919, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    Direzione e Amministrazione
Carpenter Ave. N. 15
INDIANA. P A •
11 pagamento degli abbonamenti si fa
per vaglia postale oppure per versamen
to ai locali d'Amministrazione o al no
stri Agenti.
ANNO VI
LE AMARE DELUSIONI
DELL'IDEALISMO
Le accoglienze che il mondo ci
vile fece al vangelo wilsoniano
racchiuso nei famosi "quattordici
punti" o nei "quattro punti" del
mistico discorso di Mount Ver
non sulla tomba di Washington
non potevano essere più entustia
ticiie e più una nimi sintanto che
duro la guerra.
Venuta la cessazione della guer
ra tra gli antichi belligeranti . e
prima che la pace definitiva fos
se conchiusa —anzi a cagione del
le trattatve per conchiuderla, co
minciarono le riserve e le prote
ste, ora aperte ora mascherate,
sullq stesso Vangelo variamente 1
interpretato dagli eretici e talora
anche deisamente negato. ■
Sintanto che duro la guerra,
tutti —individui, partiti, Stati
nel programma del Presidente del
la Repubblica americana trovaro
no la parte che loro conveniva e i
non sentivano il bisogno dì mani
festare il dissenso sulle altre che
contraddicevano i propri interes
si, le proprie aspirazioni, i propri
egoismi. Arrivato il momento
della Applicazione dei principi!
teorici sono scoppiati contrasti
formidabili e se gli applausi in ap
parenza non si sono tramtotati in
foefei, non é meno vero che l'u
nanimità di ieri nel consenso sui
quattordici punti si é tramutata
nella unanimità del dissenso. Al
le affermazioni idealistiche si so
no contrapposte le ragioni reali
stiche, più o meno plausibii deri
vate da gravi interessi e suffra
gate da argomenti geografici, et
nici, economici, militari.
L'idealismo seducente si é ur
tato contro gli scogli della realtà.
La nave che lo conduce nen é nau
fragata e men é stata sommersa:
w*a nessuno può negare che l'urto
vi abbia prodotto deUe falle.
# # #
Wilson si é imbarcato per l'A
merica ed apparentemente dev'es
sere soddisfatto per l'opera com
piuta : per la costituzione della
"Lega delle Nazioni", che era ed
é il gl ande "desideratum" suo e
di tutti i popoli che hanno com
battuto o sono rimasti neutrali,
perché essa deve darci la. pace, se
non perpetua, lungamente dura
tura.
La costituita "Lega delle na
zioni'', però, non ci ha ancora da
to la pace presente: l'armistizio
non é il suo prodotto : né sono tut
tavia definite le nazioni, che de
vono farne parte. Se fosse lecito
scherzare sopra problemi di tanta
importanza si potrebbe corregge
re un antico motto che diceva:
"per fare il pasticcio di lepre oc
corre la lepre, " ed applicarlo, pa
rafrasandolo, al caso in discussio
ne. Oggi abbiamo la "Lega delle
Nazioni", ma non ancora c'é la
lepre: cioè le nazioni.
Non ci sono le nazioni, che de
vono sorgere e sorgeranno dalla
dissoluzione di tre grandi Impe
ri—l'lmpero Russo, lAustro-unga
rieo e l'Ottomano —dalla decurta
zione e dal riaggiustamento di un
altro—l'lmpero Germanico e
dal completamento e arrotonda
mento della Francia, dell'ltalia,
del Belgio, della Serbia, della Gre
cia, della Rumania e della Bulga
ria.
I formidabili ostacoli, che si
frappongono in apparenza—ma
GIORNALE SETTIMANALE lINDIPE NDEINTE ILLUSTRATO
w
IL GIORNALE SI PUBBLICA OGNI SABATO I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO
soltanto in apparenza—alla corri
spendenza tra l'ldeale e il Reale,
cioè alla costituzione definitiva
delle nazioni, che devono riunir
si in Lega per darci la Pace, in
tanto, sorgono in nome della, ap
plicazione del Vangelo di Wilson
e principalmente dal punto sul
l'autodeterminazione dei popoli:
la quale viene invocata in quant
la quale viene invocata in quanto
to dovrebbe giovare ai vicini, ai
limitrofi. Lo stesso Vangelo vie
ne invocato per le condizioni di
pace da fare accettare alla Ger
mania.
I Tedeschi, infatti, si appellano
a Wilson: e mentre stendeno la
mano ai nemici per averne .pane,
cotone altre materie prime :
mentre chiedono la conservazione
di navi, di vagoni, di macchine
per potere vivere umanamente
essi dicono, ed in realtà per rior
ganizzare la concorrenza più o me
no sleale contro di loro ; assumono
aspetto più fiero e vorrebbero re
spingere ogni ricerca sulle respon
sabilità della guerra,conoscendo,
le conseguenze, tristi per loro, che
ne deriverebbero in nome dell'an
tica giustizia punitiva e distribu
tiva, come vorrebbero respingere,
sempre in nome di Wilson, una pa
ce che non rispondesse alle formu
le: né vincitori né vinti: né in
dennità né perdite territoriali. Es
si vogliono far parte "tout bon
nement della Lega delle Nazioni"
esigendo che il passato di ieri sia
cancellato e vengano e sedersi al
lo stesso desco i carnefici teuto
nici e le vittime belghe, francesi,
italiane, serbe, polacche e rume
ne.
Parli Rockdorfli-Rantzau, parli
Ebert, parli Scheidemann, parli
Heinze o parlino i Posadowsky o
gli Haase e tutti i nemici dell'at
tuale ordinamento tutti adopera
no le parole del Presidente della
Repubblica nord-americana per
giustificare l/avversione alle con
dizioni dell'armistizio, che prelr
dono a quelle di pace.
Senza il Vangelo di Mount Ver
-11011 la discussione procederebbe
più rapida—anzi la discussione sa
rebbe tagliata dalla spada, eh"
imporrebbe l'applicazione della
formula più spiccia, più crudele e
spesso più ingiusta: "vae victis";
formula che i Tedesci applicarono
nel 1864 contro la minuscola Da
nimarca e nel 1871 contro la Fran
cia senza lasciarsi commuovere
dalle lagrime di Jules Favre e ir
ridendo alle peregrinazioni di
Thiers.
# # *
Tra i "quattordici" punti di
Wilson quello che dà luogo allo
spettacolo più disgustoso e più
contraddittorio é precisamente
quello sull'autodecisione dei popo
li.
I Serbi vogliono l'autodecisio
ne per gli Slavi del sud—e pare
che l'applichino a scartamento, ri
dotto verso I Croati recalcitranti,
cui fanno sentire i metodi di go
'verno, tutti tristamente austria
ci,—ma la negano agli Slovacchi,
ai Romeni, ai Bulgari, ai Magiari,
agli Albanesi ed anche ai Tedeschi
I Polacchi la negano ai Tede
schi di Danzica.ai Lituani, ai Boe-
IL PA TRIOTA
INDIANA, PA., SABATO APRILE I*2 1919
mi e sopratutto ai Ruteni dell'U
craina o di casa propria.
Gli Czecoslovacchi—i più civili,
i più preparati alla libertà e alla
indipendenza—la negano ai Po
lacchi della Slesia, ai Tedeschi in
filtratisi dapertutto nell'antico re
gno di Boemia e costituenti quasi
il 30 per cento degli abitanti del
nuovo Stato.
Gli Sloveni e i Croati la negano
agli Italiani della Dalmazia, del
l'lstria, di Trieste e di Gorizia
contro i quali ricorrono all'arbi
DIMOSTRAZIONE D'ITALIA
NITÀ' A FIUME
Dimostrazione fatta dagli Itali
trato di Wilson con una manovra
sleale e insidiosa alla Mettermeli;
la negano ai Tedeschi e ai Magiari
I Magiari, logici, non l'hanno
voluta mai pei Rumeni, per gli
Slovacchi, pei Croati, per gl'lta
liani, dopo i'"Ausgleishung" del
1867 che pose tali popoli sotto la
loro sferza; ma la chiesero per
parecchi secoli, anche con magni
fiche rivoluzioni, per loro stessi
contro l'Austria.
I Greci la vogliono nelle isoie
del Dodecaneso e a Cipro : ma vo
gliono la Tracia, Smirne, l'Epiro
ecc. senza plebiscito, né sappiamo
se lo gradirebbero nelle parti del
la Macedonia loro assegnate dal
.Trattato di Londra del 1913.
I Russi. . . Ma i Russi, o alme
no i bolscevichi che pretendono
rappresentarli, oltre le radicalissi
me riforme di ordine sociale inter
no, annunziarono di volere appli
care integralmente il programma
wilsoniano : vollero la pace, abo
lirono gli eserciti e la disciplina,
candannarono la pena di morte,
accordarono l'indipendenza alla
Finlandia, alla Lituania, alla Li
vonia, all'Estonia, alla Polonia. al
l'Ucraina ecc. ecc. In nome del
l'autodecisione wilsoniana si ri
bellano oggi contro l'intervento
! dell'lntesa, riservandosi di fare
la guerra, di mitragliare, di vole
re imporre in nome della dittatura
del proletariato il loro regime, a
tutti i popoli coi quali sono a con
tatto e che sino al 1917 fecero par
te dell'lmpero degli Czar.
(Aproposito dei Bolsceviki, ad
j evitare, che io torni ad occupar
mene tra poco, i lettori del gior
nale mi permettano che io apra
questa parentesi. Chi mi sa dare
notizia del ridicolo convegno del
l'lsola dei Principi? La Confe
renza di Parigi pare che voglia
seppellire la proposta senza fune
rali nemmeno di terza classe! E
sui Bolsceviki comunico queste no
tizie, che mi vengono dall'amico
G. Bergamasco. Frilissor, presi
dente del Soviet del quartiere di
Viborg dì Pietroburgo, ha esegui
to una inchieste!, personale ed ha
pubblicato nella "Severnaia Coni
muna'" (Comune del Nord) que
sto appello "Compagni ciò che
"abbiamo visto ed inteso visitan
do le prigioni del Quartiere di
"Viborg é teste giunte sino a noi
"sono giustificate, ma la realtà é
"ancora più terribile. Ho avuto
"vergogna, ho avuto il cuore op-
ani dì Strine, la città dell'Adria
tico il cui possesso é contestato al
l'ltalia dai jugo-slavi.
"presso. Sono stato in carcere
"sotto l'antico regime e vi si sta
"va assai meglio. Mo ciò che e
"ciò di cni siamo stati testimoni
"negli ospedali delle prigioni.
"Compagni, non vi abbiamo tro
vato degli uomini bensi degli
"spettri viventi, che non avevano
"più forze sufficienti per parlare
"e che morivano di fame. I morti
"rimangono per parecchio tempo
"coi vivi: i loro vicini dicono: —
"Ciò non ha importanza, tanto noi
"tutti morremo di fame! Tra loro
"si trovano persone giovanissime,
"che sono ansiose di vivere, simi
gli cose non debbono essere tol
lerate; é una vergogna pel mio
"vo regime; non si può taoere di
"simili ignominie...
"Bisogna al più presto e seria
" mente occuparci del regime inu
"inano inflitto ai prigionieri. Non
"si può più a lungo tollerare cose
"tanto vergognose").
Chiusa la non breve, ma assai i
struttiva parentesi, ritorno alle
interpetrazioni ed alle contraddi
zioni su di uno dei punti più inte
ressanti dell'ideale wilsoniano per
constatare con piacere che ci so
no due eccezioni nella evocazione
dell'autodecisione dei popoli
I na viene data d n Tedeschi
dell'Austria. Essi sotto la dire
zione dei socialisti dell'"Arbeiter
Zeitung" vogliono rispettata la
loro volontà contro gli Czechi e
contro gli Jugoslavi; e pare che
la vogliano rispettata nell'auspi
cata unione col Tedeschi dell'lm
pero repubblicano—la frase anti
nomia non é mia: l'adoperano i
Tedesodii che governano da Wei
mar —di Germania. Hanno ragio
ne nel voler rispettata la propria
autodecisione : tanto più che non
negano quella degli altri.
L'altra eccezione viene rappre
sentata da Sennino. Egli non vol-
Continua a pagina 8
LA RIPOSTA DEL DUCA D'A
OSTA AL MINISTRO DEL.
LA MARINA
Roma, B—Alle felicitazioni man
dategli dal Ministro della marina,
ammiraglio Del Bono, a nome pro
prio e della marina, in occasione
della sua promozione a Generale
d'esercito, il Duca d'Aosta invia
va il seguente telegramma:
"Il suo saluto, anche a nome
della ferrea vittoriosa marina d'l
talia, ha toccato profondamente il
mio animo, nel quale in questi lie
ti momenti giganteggia il senti
mento di più affettuosa ricono
scenza per quanti con entusiastica
fede diedero alla mia Armata tut
to l'eroismo, tutto l'amore di cui
é capace la loro umile e grande a
nima d'italiani."
COSTRUZIONE DI UN GRAN
DE CANTIERE A BARI
Roma, B—Con capitali italo-a
--mericani si sta costruendo a Bari
un grande cantiere.
Il lavoro é colossale ed é desti
nato a ridurre Bari uno dei prin
cipali porti commerciali e di ap
prodo dell'ltalia.
L'ITALIA IN ASIA
L'"ldea Nazionale", a proposi
to di una corrispondenza da Pari
gi affermante che i limiti territo
riali pel mandato italiano nell'A
sia Minore, sarebbero segnati dal
la zona compresa fra Mersina
Samsum C'aledonia e Paderma,
con esclusione di Mersina prote
sta vivamente per questa delimi
tazione e dice che l'Anatolia ora
ch'é riunita non devesi smembra
re e l'ltalia ha il diritto che il
mandato affidatole non sia un'im
presa destinata al fallimento.
Prezzo D'Abbonamento
Un Anno . . . $2.00
Se 5 mesi . . . sl.lO
Una copia . . . $0.05
Per le inserzioni ed arrisi • pala
mento rivolger*! direttamente al ■•atra
ufficio dui manager Francesco Btamoa
te o telefonare per esso.
Al NOSTRI LETTORI
Crediamo opportuno in questo
secondo numero scrivere poche ri
ghe riguardo il programma che
intendiamo svolgere a benefici®
dei lettori del " Patriota. "
Il nostro settimanale si prefige
come fine l'unione,, anzi la fusio
ne degli Italiani di questa contea
A tale scopo cercheremo di sve
gliare e lasciare vivo in essi il
sentimento non solo di patria ma
sopratutto quello di sentirsi e sa
persi operai assidui, onesti, co
ycienti, non secondi a nessuno di
quanti altri contribuiscono ed
hanno contribuito allo sviluppo o
peraio svegliando in essi la co
scienza del valore della loro ope
ra; vogliamo ch'essi cessino d'es
sere gli eterni paria i delusi, vili
pesi, gli eterni accatoni a se
condo i giudizi di non pochi gior
nali americani i quali ancora og
gi dopo tutte le prove magnifiche
<li patriottismo date qui in Ame
rica dai nostri connazionali non
cessano, dalla loro campagna di
denigrazione.
Ardua lunga ~ • sarà la
via da percorrere, abbiamo la co
noscenza dei non pochi sacrifizi
che dovremo affrontare degli o
stacoli non lievi da superare ciò
non ci scorragia troppo fulgida
é la meta prefissaci perché non ci
adoperassimo a tut'uomo per rag
giungerla. Siamo sulla breccia
pronti alla lotta con l'animo tran
quillo di chi sa che ogni causa giu
sta deve presto o tardi trionfare.
CARBONE ALL'ITALIA
Il governo italiano ha accetta
ta l'offerta americana di 3,000,-
000 di tonnellate di carbone al
prezzo di $25 la tonnellata.
Il carbone dovrà essere conse
gnata a Genova nel termine di &
mesi.
N 2 ' THE PATRIOT"
ITALIAN DEMONSTRATION IN FIUME
' w f • . •
Demonstration of Italian* in Ftume, the city on tlws Adriatic const whoaa
pomeftsioo la ii> depute between Italy an 4 Jufo-SlaTia.
ENGLISH SECTION
ABOUT THE LEAGUE OF NATIONS
The League of Nations cannot transform the world but it
has been deemed impellent in oider to safeguard through it
the principles for which the Entente Nations and America have
fought and bled together.
The success of the League of Nations, as in all similar pre
vious Peace covenants, will depend on the national spirit of its
members to agree among themselves and be persaueded to pro
ceed fraternally on the basis of common sense, mutual esteem
and self restraint.
Only thus will the League of Nations truly perform a great
mission of civilization or be condemned to a precarious life.
To be part of the League in body and not in spirit it will
amount to nothing.
Austria and Italy's history are examples. Both these na
tions were parties to the Triple Alliance, but were they ever
really convinced to be an integral part of it? No. The facts
have shown that if the body was in that Alliance the soul was
elsewhere. In fact, their respective frontiers were always well
guarded and heavily defended against each other.
A similar thing can happen in the future to one or more of
the members of the League of Nations.
If the main scope of this League is that of preventing wars
there is no better course than to advocate a general disarma
ment. But to arrive to this, each nation, especially France and
Italy, will demand an international guarantee against the ene
mies of to-day.
To guarantee moral and strategical protection to France
and Italy, the two nations more exposed to invasion and des
tined to protect western civilization from Teutonism and Bol
shevism, it is necessary that all standing armies be abolished
and the enemy kept in condition not to disturb again the peace
of the world. v
Our conviction in this question is that a great amount of
trouble and work could have been avoided in drafting the cov
enants of the League, if,, immediately after the armistices of
November 4th and 11th, the Allied had imposed right away a
preliminary treaty of peace.
"To the victor belongs the spoils'' is an old but always
practical system to deal with the vanquished se that soon after,
both the victor and loser may resume their peaceful activities.
War is war and if the Central Empires would have been
the victors, the Entente Nations would be today under the iron
rule of the enemy, who, no doubt, would have lost no time in
exacting whatever price he could get for his victory.