J Appendice Numero I SD LA FRASCA I L Grande Romanzo di j[ Pietro De Coulevain | Parigi Parigi, Aibergo di Castiglione. Eccomi forse arrivata alla fine del mio viaggio.—Da cinquanta sette anni il mio cervello funziona il mio cuore batte, i miei piedi camminano senza che io provi il minimo segno di stanchezza. Bi sogna proprio dire che il mio or ganismo sia resistente! —Era de stino ch'io dovessi far da sola quest'ultima tappa; un giorno, contro ogni previsione, scoppio nel mio limpido cielo un terribile u ragano che mi tolse marito, fami glia, casa, tutto : e da quel giorno vivo all'albergo: "sulla frasca." Per qualunque donna che si trovi nelle mie condizioni, la vita d'al bergo é la più pratica e la più pia cevole ! Infatti il trovarsi spersa in un appartamento troppo gran de, il sedersi sola dinanzi alla ta vola, allietata un tempo da cari volti, il sentire lo scricchiolio dei mobili durante le lunghe serate in vernali, il veder lentamente diser tare gli amici e i conoscenti, ed essere in relazione col mondo, sol tanto per mezzo di giornali, sareb be stata una morte a piccoli sorsi. La Provvidenza me ne ha liberata ed io la ringrazio senza fine. Il mio pensiero, alleggerito da ogni cura domestica, da ogni pre occupazione materiale, é come rav vivato da una elettricità più sotti • / / le, piò potente ed ha spiccato un volo novello. Nell'età in cui gli altri declina Casa Stabilita nel 1895 PROVATE I I MARCA GIUSEPPE GARIBALDI | I » . li Prezzo speciale per ordine di 25 casse in su il Gd q I Prezzi Ristretti per Generi Garantiti I IMPORTATORE D'OLIO D'OLIVA 1030 So. 9th Street - Philadelphia, Fa. mmmmam UH » «-■■■MMMMMM-M-W ■MMMHMBBMOTaM— W OMMMT ' IH II il Il I MIMMI—MI ■—!■ Il ■Hill ■ !■■!» 111111 ■■■■■■—■ l————— ———MI—iWIIIIIHB IW *" vano, io mi sono sentita rinvigo rire ed ho potuto levar l'ancora per l'ultima volta. Certo questo : fenomeno non riflette me sola ! Co i rot diceva che per intendere l'an-i • ma e la bellezza di un paeseggio, bisognava "saper sedersi": io ri tengo di esser riuscita, dopo aver molto brancolato però, a saper se dermi per guardare l'esistenza, poiché, dal punto in cui mi sono posta, essa mi appare bella e buo na; si, buona. Io non vedo più l'uomo come un cieco senza guida, ma come un cooperatore dell'ope ra divina e come questa immorta le: lo vedo camminare nell'eterni tà condotto verso gloriosi e lontani ideali, e questa nuova visione é per me una sorgente di preziosi insegnamenti, di consolazioni, e di speranze senza fine. Perché non dovrei largire gli uni e le altre a coloro che ne hanno bisogno? per ché non penserei per color che non hanno il tempo di pensare? per ché non guarderei per coloro che non hanno il tempo di guardare? "Sulla frasca", dall'alto, lo sguardo spazia più lungi, oh mol -1 to più lungi. Parigi. Tutta la mia casa si compone di una camera e di uno spogliatoio al quarto piano di un albergo di pri ma classe nel quartiere degli stra nieri, e tutti i beni terrestri che posseggo, sono racchiusi in tre bauli. Lo scenario del mio quinto atto non é né splendido né sfarzo so, ma, non ostante, mi pace infi , ultamente. La finestra della mia camera sta sopra una via elegante dalla quale vedo passare delie tur be di esseri umani, interessanti, tanto per la varietà delle loro con dizioni che per il loro portamento : scorgo anche una striscia stretta ma lunga della veduta di Parigi, da Santa Clotilde alla Basilica del Sacro Cuore, dal giardino delle Tuileries al boulevard degli Itali ani, e i bagliori del tramonto il luminano goriosamente il lembo - di cielo che mi é concesso. Un nu i mero di cose inverosimili, sono » racchiuse nei pochi metri, che cal • posto : un letto, un divano, due ta -1 vole, due poltrone, un baule. So > pra una parete, fra le pieghe di • una stoffa antica, si vedono appe si i ritratti de' miei ultimi amici: ' sopra un'altra quelli delle mie co » noscenze, delle persone che hanno 1 lasciato un ricordo piacevole nella ■ mia esistenza : poi le fotografie dei 1 cani ai quali ho voluto bene: di i Bianchina, di Graziosa, di Bob, di Jack e queste fotografie io le sor prese nel fondo de' loro occhi, So pra uno scaffale, a destra del ca minetto, i miei libri favoriti: la Bibbia, Omero, Dante, Shakespea re, Molière, Diderot, Don Quichot te, Manon Lescaut : sopra allo scaf fale le Verità di Lefévre; sotto, Sant'Agostino e Santa Monica d'- Ary Sheffer; in faccia alla porta d'ingresso, la Vittoria di Samo thrace. Accanto al letto, appun tata cogli spilli, un'incisione di Villette, strana e bella : nello sfon do di un cielo nero, traversato da lampi, si erge una gran croce sulla j quale, un uomo da' lineamenti' grossolani e male sbozzati, é in- ' chiodato ; é il cattivo ladrone che j agonizza con i capelli scomposti ! da un vento burrascoso. Egli non é solo; una popolana gli cinge il elio con le braccia premendo le labbra su quelle di lui : per arri vare a quella bocca ella ha dovuto salire sopra un asinelio bianco con- dotto da un fanciullo il quale, tut to vergognoso, si appoggia contro il legno infamante. Quale amore é questo? Quello di Montmatre, di Saint-Ouen, di San Lazzaro? Non so ; ma in quel bacio, in quel corpo che si tende, che si allunga fino al crocifisso, vi é una forza di tene rezza materna che fa credere al perdono. Tutte queste cose popo lano la mia solitudine, mi stimola no il cervello e il cuore, e ne fan no scaturire pensieri e sentimen to. La camera mia, questa abitazi one volgare che per me, abituata alle vaste sale dagli alti soffitti, al le stoffe seriche, agli oggetti arti stici cari all'occhio e al tatto, a' bei quadri, dovrebbe essere insop portabile, mi sembra invece, quan do é adornata di fiori e vi brilla un buon fuoco, gaia e deliziosa. Io mi sono affezionata agli oggetti che mi circondano forse per la lo Sarpe Soffici e Comodissime Per Uomini, Donne e Ragazzi AAAAAAAA Eleganza, Solidità' e prezzi Modici ■ »#»#»♦#» "J 0E" CAMPBELL'S 662 Philadelphia Street Indiana, Pa. ■ ro stessa bruttezza: e la pastorel la col cappello rotondo, con la co lomba sulle spalle, col montone a' piedi e il bastone in mano, e lo stesso orologio a pendolo che pri ma mi avrebbero fatto orrore, mi son divenuti cari. Sopra ogni al tra cosa poi mi é caro il gran bau le a striscie rosse e azzurre con le mie iniziali che faccio e disfaccio sempre con piacere uguale e di cui le etichette mi ricordano che sono un essere nomade. Questo baule racchiude tutto quanto é necessario alla mia vita divenuta ormai cosi semplice : in un compartimento vi é ancora la mia ultima acconciatura che por terò nella bara: le scarpe che do vranno calzarmi. Chi potrebbe a vere della civetteria per me? Caro baule! Morendo lo rimpiangerò più di un palazzo, ed il pensiero che mani straniere disperderanno il suo contenuto, mi cagiona un sentimento spiacevolissimo. leri non ho potuto fare a meno di sor ridere volgendo gli occhi intorno e me. Sul camminetto una statu etta di Sant'Antonio da Padova, dono di un'amica molto religiosa, ai muro un ferro di cavallo, il vi schio dell'ultimo Natale, l'olivo di Pasqua: amuletti, feticci, sim boli come sotto la capanna dei no stri primogenitori : é un insieme curiosissimo. So bene che non mi porteranno fortuna e non mi pre serveranno da alcun male, ma in fine son là! CONTINUA PEELOR FEIT Avvocati in cause civili e L'i Indiana Abbonatevi al PATRIOTA