Il Dovere Degli Italiani NE' ORGOGLIO, NE' UMILTÀ': DIGNITÀ'! PARIGI. L'ora del peri-; colo deve essere, per i popoli for ti, che hanno della propria forza la consapevolezza e la fiducia, l'ora di tutte le audacie. Com presa quella di riconoscere i pro pri torti. Badiamo. Non e' questo il preambolo di uno studio critico sulle cause e sulle respondabilita' degli ultimi rovesci militari. Le nostre intenzioni sono molto più' modeste. Noi vogliamo soltanto notare alcuni errori in cui sono caduti quasi tutti coloro, che o per incarico ufficiale, o di propria elezione, si sono fino ad ora a-j doperati per far conoscere all'es-, tero la nostra guerra. Crediamo di non esser lontani dal vero, affermando che ieri sostoro han peccato di orgoglio ed oggi peccano di umiltà'. Noi ci siamo sempre doluti, e non a torto, che all'estero anche dagli alleati; si, conoscesse poco la nostra guerra, non si apprez zasse abbastanza il nostro sforzo Ma, per illuminare e convertire gli ingnoranti, invece di procede re per via di volgarizzazione, ab biamo proceduto spesso per via di raffronti. Il fronte italiano e' il più' lungo tra i fronti occident ali. E' il più' difficile. E, non ostante questo, e' difeso dal solo esercito nazionale. Non solo, ma la nostra guerra che si svolga su territorio nemico, Ecc., ecc. In questo metodo di propa ganda si rispecchiava la tenden za di taluni circoli autorevoli a considerare la nostra guerra come una guerra innestata, più per ragioni di convenienza poli tica, che per ragioni di necessita' militari, sul tronco della grande guerra europea. Se le cose avessero continuato ad andar bene, gli inconvenienti di quésta propaganda di tono po lemico sarebbero passati inav vertiti. Ahimè'! I giorni tristi sono succeduti ai giorni lieti e noi vediamo oggi sbocciare sulle labbra dei nostri amici domande come queste: Ma com'è' che, dopo aver detto che bastivate da soli a difendervi, fate oggi appel lo al concorso degli alleati? Non c'e' nessuna malignità' nel la domanda, ma c'e' molte mera viglia. E si capisce. Abbiamo detto che, nell'ora del pericolo, conviene avere tutti i coraggi, compreso quello di ri conoscere i propri torti. Ma per emendarci, non per recriminare. Se noi, dunque, osservassimo che sul nostro fronte la lotta e' più' dura, ma non più' cruenta che non sugli altri fronti, proprio mentre ci affacciamo alla doloro sa esperienza di una guerra di trincea in pianura ai come se ci fermassimo a ricordare che an che alla nostra posizione di as salitori di un esercito già' pro vato da parecchi mesi di fìeris simi combattimenti dovevamo la singolare fortuna di combattere su territorio nemico, insisterem mo su apprezzamenti di fatti che la realta' ha pur troppo superati. Peccammo di orgoglio. Con The Victoria Pool Room * Il Migliore d'lndiana ❖ Noi abbiamo una nuova e moderna Sala da Bi- V gliardo con sei tavoli. Nel nostro vi sono an- «J> V che scompartimenti privati. V t Noi vendiamo Sigari Americani, Sigari To scani, Sigarette, "Tabacco, Candy e Bevande Rin- frescanti. 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Orbene crediamo di compiere un modes to, ma utile dovere di buoni itali ani, ammonendo quei nostri con nazionali residenti in patria, che scrivono ad amici residenti all'e stero, a esser molto cauti nel nar rare avvenimenti, nel manifesta re giudizii, nell'esporre impres sioni proprie a daltri. Ricordino ripetiamolo che ogni italia no all'estero e' un propagandista il quale documenta la propria propaganda con le notizie che gli giungono pubblicamente o priva tamente dal suo paese ; che l'ope ra svolta dalla folla degli emi grati e' ben altrimenti vasta e profonda di quella affidata alle solite missioni ufficiali od ufficio se. Noi non proviamo il bisogno di invitare i nostri connazionali che scrivono all'estero ad essere od a mostrarsi ottimisti. Per fortuna, il valore dei nostri magnifici sol dati consente almeno quella di vedere limitata ed arrestata l'in vasione del nostro esercito, solo nell'ora della fortuna, come fu solo nell'ora della disdetta. E' necessario che questo segno dì legittima fiducia e di legittimo conforto traspaia dalle parole in formatrici che passano la fronti era. E' necessario, e' dovereso, e' giusto che queste parole ci mo strino non un popolo soltanto in attesa di aiuto, ma' un popolo pronto a battersi e a sacrificarsi. Una cosa e' intanto certa: che la nostra guerra fu sempre con siderata dal nostro popolo come una parte della guerra europea. Ne consegue che se le sue vi cende conducono oggi in Italia truppe alleate, queste truppe non rappresentano un soccorso, ma sono la manifestazione di una sildarieta' profittevole a tutti gli alleati. 1 Se l'esercito italiano ha da vuto piegare di fronte a forze prevalenti, di cui non era pronto a sostenere l'urto, non e' detto ch'esso sia inerto o vile. Vit tima della fatalità', esso vuol di comporsi ebattersi: soltantp per questo, cioè' soltanto per dargli il tempo di ricomporsi per bat tersi, gli alleati sono venuti a fiancheggiarlo. E i fatti dimo strano già' che non sono venuti invano. L'ltalia vede oggi attuarsi l'umore sacra. I suoi cittadini sono pronti a soffrire; i suoi sol dati a morire. Ma il nemico sia arrestato e, quando sara' possi bile, ricacciato. Essendo queste le rivalità' e le discordie, io sforzo guerriero potrà' acquistare tutta l'ampiez che ieri gli manco'. Occorrendo, l'ltalia restituirà' ciò' che le fu dato. Dappertutto, dove sara' necessario, le sue bandiere sventoleranno vicino a quelle degli alleati. Ecco le notizie che si aspet tano all'estero, che gli italiani residenti i patria possono spedire agli italiani emigrati e questi di vulgare. Non più' recriminazioni. Non più' esagerazioni di episodi do lorosi, ma non tal da scalfire la riputazione del nostro esercito. Non più' accenti di sconforto. Non più' grida di aiuto. Ma la descerizione schietta della realta' e l'enunciazione calma dei pro positi che la sventura ha ma- I PRIMI RINFORZI ALLEATI SPEDITI IN ITALIA ■ '' La fotografia clie qui riproduciamo mostra i primi autocarri francesi giunti a Milano, quando maggiore ferveva la lotta al nostro fronte per arrestare l'invasione austro-tedesca. Curiosi e.~. Curiosità' Spesso il caso si diverte a cre are delle strane situazioni che sovente rasentano la tragedia, ma, più spesso ancora, fortuna tamente, hanno sapore di farsa. L'anno prima della guerra, un ricco americano che viveva a Parigi, si reco a Enghien ed ebbe occasione di partecipare al giuo co in quel Casino. Il signore ave va un sistema suo speciale ; quan do aveva perduto una certa som ma prestabilita, si alzava e tor nava a casa. Una certa sera egli aveva raggiunto il limite presta bilito di perdite, e volgendosi a una signora che gli sedeva ac canto esclamo: "Cosi ho perduto il mio ultimo luigi. Ho finito di giocare." Nell'istesso momento prese di tasca una piccola scatola di tartaruga, l'apri e ne tolse una specie di pasticca bianca, che si mise in bocca. Un attimo dopo, egli si vedeva saltare addosso quattro camerieri che si impos sessarono di lui e lo trascinaro no in un salottino accanto al sa lone da giuoco. Non tenendo conto delle sue proteste, i quattro lo distesero sur un sofà, gli spalancarono a viva forza le mascelle e gii fece ro ingoiare un potente emetico. Le conseguenze di questa cura furono cosi immediate e disas- j trose che il povero nomo non eb- j be voglia di parlare per almeno un quarto d'ora; e quando potè spiegarsi fu chiarito che la pas ticca era semplicemente di chin ino e che era stata un'enormità il pensare che egli volesse suicidar si. MARITO SENZA SAPERLO A proposito di matrimonto, a difficile immaginare qualche cosa di più imbarazzante del trovarsi sposato senza saperio. La possi bilità di una simile situazione, e provata dall'avventura capitata turati nella coscienza del nostro popolo. Diamo agli alleati l'impres sione che l'ltalia e' in piedi, viva, intatta, decisa ; che il rovescio e' passato; che lo spirito combat tivo e' aumentato; che la nostra fedeltà' alla causa degli alleati e' assoluta; che l'idea del fronte unico ha trionfato di tutte le op posizioni; che siamo pronti a batterci per l'ltalia oltre i con fini, come gli inglesi e i francesi si battono oggi entro i nostri confini; che il nostro sforzo e i nostri sacrifìci saranno pari a quelli degli altri alleati.... E avremo compiuto opera utile e savia. Ne' orgoglio stolto, ne umiltà' imbelle. Dignità'. Tale il con tegno che si conviene al nostro popolo, in quest'ora grave; ma non disperata. Sieno dignitosi gli italiani di dentro, perche pos sano esserlo quelli di fuori. L'immagine dell'ltalia ne sara' più' bella ; sara' bella come e'. al conte Roberto De Pomereau, che fu sindaco di Heron, presso Rouen. Il conte e scapolo; ed e facile quindi immaginarsi la sua sor presa quando, un giorno, ricevet te una lettera da una donna che si firmava "contessa De Pome reau", e che lo rimproverava di non sentire i suoi doveri di uo mo ammogliato e di non curarsi di lei e del suo unico figlio. In sulle prime, il conte credette che la lettera fosse una burla, ma poi devette convincersi che il ca so era ben diverso. La donna mostro il suo certificato matri moniale, che era in data del 19 aprile 1892 e portava la firma di Roberto De Pomereu. Inoltre, il certificato, quantunque le nózze fossero state celebrate a New! York, era stato debitamente reg istrato presso il Consolato fran cese di quella citta. Spaventato, il conte si rivolse a un avvocato e cosi apprese che, secondo la leg ge francese, egli si trovava nell'- inverosimile situazione di essere, il marito di una donna che non aveva mai veduta. L'unico modo per uscire dalla situazione era di presentare una domanda di di vorzio, a questa via egli dovette seguire. L'identità dell'imbrog lione che si era sposato sotto il nome del conte, rimane ancora un mistero. LADRO SUO MALGRADO Ma, forse, e preferibile trovar ; si sposato senza saperlo, al diven tare inconsciamente... un grassa tore, come avvenne al generale spagnuolo Martinez Campos. Una sera d'inverno, nel far ri torno a casa dal circolo, il gener ale fu urtato nella via da uno sconosciuto, e nel portarsi la ma no al panciotto scopri che il suo : orologio d'oro con relativa cate 'na, era scomparso. Il generale, COMBATTENTI D'ITALIA Gii aneddoti eroici della nostra guerra Contro le fortissime alture di Tivoli e di San Marco, dominan ti da oriente la piana di Gorizia, batte ininterrotto le nostre bat : terie. Il terreno a rapidi pendii, rotto da burroni e ricoperto da fìtta vegetazione in gran parte costituita da boschi di alto fusto si presta a valida difesa, guer niscono queste posizioni numer ose truppe del 21 degree land wher austriaco a feldjager delia 44" divisione, i\i annidate dopo la loro cacciata da Gorizia. Nella viva ed aspra lotta che si avolge sul San Marco, il ser gente Palmeri—poi premiato con la medaglia d'oro—sempre primo dove ferve la mischia, es empio vero di puro eroismo, oc- che pur non essendo più giovale, era ancora un uomo robusto, rin corse il ladro, lo afferro per la gola, e gii disse:—"Dammi l'oro logio, mascalzone, o e finita per te!" Lo sconosciuto, tremante, diede orologio e catena, e il gen erale riprese la sua strada. Ar rivato a casa ed entrato nella sua stanza da letto, per poco non svenne dallo stupore nello scor gere sui comodino il suo proprio orologio con la catena, che evid entemente, egli aveva dimentica to al momento di uscire. Allora, rasse di tasca l'orologio che lo sconosciuto gli aveva consegna to, a dovette constatare di non averlo mai visto prima. Eviden temente, lo sconosciuto aveva scambiato il generale per un la dro, e gli aveva consegnato il pro prio orologio. Il generale Campos fece l'unica cosa possibile; pub blico degli annunzi nei giornali per rintracciare la sua vittima nvolontaria. ! visitate il ;• i Teatro NEWSTRAND | LOCALE IGIENICO, COMODO, ARIOSO j; | E PULITO, CON OTTIMA MUSICA Indiana Baking Co. Panetteria Italiana FRATELLI (ìANDOkFI, Prop. In questa panetteria si trovano le migliori qualità di l pane che si possano desiderare. Pane alla Francese. Royal, Cream Nut, (ìressino, ecc, SERVIZIO A DOMICILIO 449 N. 4th "St., Indiana. Penn'a. cupa una trincea nemica facendo prigionieri tutti i difensori. Dagli scavi retrostanti gli aus triaci vendicano i morti ed i prig ionieri della prima linea con un fuoco rapido e violento. Tiri di demolizione, tiri di sbaramento e di controbatterie, accompagnati da fuochi di bombarde da falcia te di mitragliatrici, da raffiche di fucili, percuotono, battono, flagellano l'aspro terreno, scon volgono la montagna, infrangono difese; non un metro di terreno e intatto in quel violento, intenso cataclisma di fuoco. Sempre primo innanzi al plot one, il sergente Pai meri, calmo, sereno, intrepido prosegue la sua avanzata per occupare un aitila posizione potentemente di fesa, e vi giunge, vincitore. 11 ne mico, scacciato daile due trincee, ha raccolto forze nuove e con esse marcia al contrattacco ten tando avvolgere la seconda trin cea perduti! e sulla quale il valo roso sottuffciale di Leonessa, rit to in piedi, grida forte ai soldati : Compagni, qui difendiamo Po nore della patria Con i pochi superstiti del plo tone valorosissimo, lanciando bombe a mano, difendendosi coi fucili e colle baionette, il ser gente tiene a bada gli assalitori. Gravemente ferito rimane sul posto, incitando i suoi soldati al la resistenza al grido: Viva l'- Italia, Viva il Re Esausto di forze, invitato a ritirarsi, il Palmeri nobilmente rifiuta, e rimane sul campo coi suoi battaglieri e valorosi gre gari finche con l'arrivo di rinfor zi la posizione non e consolidata. La ferita che ha squarciato le carni del giovane sott'ufficiale abruzzese e grave; il sangue perduto lo sforzo per rimanere sue posto con i suoi soldati il gia ciglio fangoso dove ha dovuto sostare, hanno aggravato il male ; la morte batte sulle spalle del valoroso, che prima di esal are l'ultimo respiro, chiama at torno a se i suoi numini, e limp ido lo sguardo, chiara la voce, tranquillo il cuore, esclama: Giovanotti, muoio contento di aver compiuto il dovere di solda to d'onore: Viva l'ltalia. LA REGINA MADRE. ROMA, 27. S. M. la Regina Madre ha ricevuto in udienza particolare una commissione di Ufficiali che a nome di tutti i loro compagni espressero all'au gusta gentildonna la loro rico noscenza per la distribuzione dei ricordi di Natale. PEELOK & E EIT Av.'fcati in cau&e civili c* jrurna.U Indiami < ||-- ,| - - i -ii" Leggete il PATRIOTA