Dalla nostra Italia
I*A MORTE MISTERIOSA DI
UNA MINORENNE
Una mercantessa di carne umana
RAVENNA, 2 —ln città non si
fa che parlare di una morte avve
nuta in circostanze misteriose. U
na dozzina di giorni fa, capitò a
Ravenna una donna di circa 40 an
ni vestita con lusso ed eleganza
la quale, recatasi in alcune ca
se equivoche fece ricerche di una
ragazza della città, una bella ra
gazza di 17 anni, emancipata. Tro
vatala la indusse a seguirla a Fa
enza ove avrebbe fatto ottimi af
fari e sarebbe stata trattata da
signora.
Ma invece di essere condotta a
Faenza, la giovinetta, certa Fab
bri Maria, fu internata in una ca
sa di Forli ove rimase per circa u
na settimana. Si é saputo che la
sciagurata in quei giorni aveva un
gruzzolo di trecento lire, senza te
ner conto di discrete provviste di
oggetti di corredo fra cui un ve
stito di seta, scarpe di lusso, ecc.
Pochi giorni fa Maria tornò da
Ravenna ma appena arrivata fu
colpita da grave malore e spirò,
Poco prima di morire però dichia
rò che le era stato propinato un
veleno, ma non potè dire né come,
né quando. Della somma che do
veva avere con sé e degli indumen
ti, nessuna traccia.
Le dicerie che si fanno sono mol
te : si parla di amanti del cuore,
di "souteneur»di gelosia e... d'-
altro ancora; ma la matassa é as
sai arruffata.
ORRENDA STRAGA IN SICI
LIA—SEI PERSONE UCCISE
PALERMO—NeiI 'ex-feudo di
Santa Caterina, presso Menfì, do
minava, quale sovrastante, l'ex
latitante Bianco arrestate dopo
molti anni di latitanza e prosciol
to poco tempo fa dall'autorità dal
le sue numerose imputazini.
Il Bianco tornato in libertà, si
stabili in campagna, insieme con
la famiglia, composta del padre,
della madre, sorelle a fratelli. A
lui e alla sua famiglia si addebi
tano numerose lettere e estorsioni
fatte a molti possidenti. La sera
del primo corrente, a quanto rife
riscono i superstiti, si presentaro
no alla famiglia Bianco due per
sone armate di tutto punto chie
dendo da mangiare. Dopo che esse
ebbero mangiato, non si sa come
né perché si misero e sparare col
pi di fucile contro tutti coloro che
erano nella casa, uccidendo la ma
dre Rita Lavigni e tale Lombardo
da- Castelvetrano. Nella mischia
pare per isbaglio, rimase ucciso u
no degli assassinin, il cui cadavere
venne trovato poco lontano dalle
éasa.
A quanto pare i fatti si sarebbe
ro svolti in questo modo:
Nella casa Bianco era ospitato
il cacciatore Lombardo Giuseppe
da Castelvetrano. Dopo che tutti
avevano mangiato il cacciatore,
senza dir niente a nessuno si allon
tanò rapidamente, la qualcosa, in
sospettì i malfattori, i quali forse
credettero che egli d'accordo con
Bianco, andasse alla vicina stazio
ne dei carabinieri per denunciarli
e allora gli fecero contro una terri
bile scarica di fucilate. Quindi
volsero i fucili contro i padroni di
casa, uccidendo quattro nella fa
miglia Bianco e il Lombardo. Il
sesto ucciso é, come abbiamo det
to une degli assassini che, a quan
to pare, é caduto durante le
schia vittima di uno sbaglio del
compagno. Gli altri componenti
la famiglia Bianco si salvarono mi
racolosamente nascondendosi in u
na stalla.
Lo constatazioni di legge sul lu
ogo della strage si sono prolunga
te a causa del mistero che copre
il delitto. Dati i precedenti del
Bianco deve ritenersi che trattasi
delle solite gesta della malavita.
I cadaveri degli uccisi vennero ri
mossi a trasportati a Menfi.
TRIBUNALE MILITARE
CASERTA —Innanzi a Tribuna
le Militare presieduto con grande
tatto, energia e serenità dal colo
nello cav. Edoardo Belli, si é trat
tata la eausa a carico dei soldati.
Lo Schiavo Giuseppe, Petruzzi Vi
tantonio a Pasquale Saverio.
I primi due erano imputati di
trulla in danno di militari, furto,
uso indebito di bolli di ufficio, fal
so e concorso in diserzione, perché
nei primi del mese di febbraio, cor
rente anno trafugavano dall'uffi
cio di maggiorità del 10. artiglie
ria due scontrini ferroviarii Mod.
B. ed appostovi il bollo d'ufficio
nonché la firma falsificata del co
mandante il Reggimento stesso, li
consegnavano al Pasquale dietro
compenso di lire cinque, facendo
gli credere che avrebbe potuto re
carsi indisturbato al proprio paese
in Modugno ed agevolandone cosi
la diserzione.
ip BAiuaA ajßnbssj li
uso sciente di documento milita
re falso, truffa in danno dell'Am
ministrazione ferroviaria e di di
serzione per essersi recato a Mo
dugno, dove venne arrestato, con
i documenti falsi.
Arrestato il Pasquale, confesso
subito di avere avuto i biglietti
dal suo paesano Lo Schiavo, il
quale li avrebbe a sua volta avuti
dal Petruzzi. Lo Schiavo ammise
la sua parte di compartecipazione
ed accusò recisamente insistito an
che in udienza.
II Petruzzi ha sempre negato il
fatto che gli veniva addebitato
dal Lo Schiavo e dal Pasquale.
Il Tribunale ha dubitato della
reità del Petruzzi e lo ha manda
to assoluto.
Ha condannato il Lo Schiavo,
per il solo falso e concorso in di
serzione a due anni e due mesi di
reclusione ed il Pasquale a tre an
ni e due mesi per il quale ultimo
l'avv. militare Pleres aveva chie
sto sei anni di reclusione ordinaria
Difensore del Petruzzi é stato
l'avv. Giuseppe Notarianni, del Lo
Schiavo l'Avv. Arturo d'Agosti
no e del Pasquale l'avv. Domenico
Di Ciaula del foro di Bari.
PER L'EROICA BRIGATA "CA
TANZARO ' '
FIUGGI, 2—La numerosa colo
nia di calabresi villeggianti a Fi
uggi, fra i quali sonò l'on. Fera, il
senatore Zinzi, il deputato provin
ciale Rauty Fabbricatore, altri ed
altri, ha appreso con grande esul
tanza le novelle prove di fulgido
valore compiute al fronte in questi
giorni dalle brigate calabresi; e
al prof. G. M. Ferrari, dell'Uni
versità di Bologna, che tali senti
menti, a nome di tutti espresse in
due nobilissimi telegrammi, il Sin
daco di Catanzaro e il comandan
te la brigata omonima hanno ri
sposto nel seguenti termini:
"Prof. Ferrari, Presidente As
sociazione Meridionale —Palazzo
Fonte, Fiuggi.—Alla brigata eroi
ca che il nome calabrese consacro
alla gloria del tempo già espressi
plauso ed ammirazione pel conse
guito trionfo; a lei, a quanti vi
vranno dello stesso ideale mando
commosso fervente saluto frater
nità della esultanza dell'ora—Sin
daco: senatore "De Seta."
"Prof Ferrari —Palazzo Fonte —
Fiuggi.—Plauso augurio e saluto
dei calabresi costi residenti inci
tano la gloriosa brigata a nuovi
ardimenti, che torneranno a mag
gior gloria dei valorosi figli della
forte stirpe bruzia—Colonn. bri
gata: "Eio Alovisi."
SPARA CONTRO LA MADRE
FOGGIA. 4—ln contrada Pia
no Duca Agero, presso Piero Mon
te Corvino, mentre verso il pome
riggio Bredice Filomena fu Gio
vanni di anni 48 e la figliuola Giu
seppina di anni 10, ritornavano al
loro paese natio di S. Marcola Ca-
tola vennero aggredite dal figlio
della Brediee, Pietroniro Giovanni
soldato di 51 fanteria distacca
mento d'Assisi. Costui, uscito fu
riosamente dal bosco vicino, si
slanciava come una belva contro
la madre, esplodendole a soli 10
metri di distanza un colpo di fuci
le e 6 colpi di rivoltella. Tanto la
madre che la sorellina riportava
no gravissime ferite giudicate pe
ricolose di vita. Movente del de
litto: l'interesse.
Il figlio disumano é stato arre
stato dai RR. CC. nei pressi di Yal
turora.
MISURE PER I GIORNALI
ROMA —In seguito a disposizio
ni luogotenenziali tutti i giornali
della penisola si pubblicheranno a
due pagine, per dieci giorni a scel
ta, nel mese di ottobre, e per do
dici giorni anche a scelta nel sus
seguente mese di novembre. Dai
primo dicembre in poi i giornali
che ora costano cinque centesimi,
si venderanno al prezzo di dieci
centesimi; e ciò per controbilan
ciare i danni prodotti dalla care
stia della carta.
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