Dalla nostra Italia
i
UN MIRACOLO...CHE FOiiSE i
NON E' TALE
ROMA. —Gli abitanti del po
poloso quartiere (lei Monti si af
follano da vari giorni nella chie
sa di Santa Maria dei Monti per
assistere al miracolo del beato Gi
useppe Labbre.
Le statua del beato Labbre, elle
beatifico Lqone Xlli. statua che é
posta nella chiesa su accennata!
sotto l'altare maggiore suda da
otto giorni alle mani. Certo sulle
marmoree mani del beato Labbre
irrorano alcune goccie liquide di
indefinibile provenienza. Il parro
co don ('aglie ha ammesso la ipo
tesi che possa tratterei di umidi
tà, ma il popolo torna lo stesso
eccitato alla <-hiesa, gridando al
miracolo.
TRAGEDIA RACCAPRICCIANE
TE A MOLOCHIO
REGGIO CALABRIA, 22 Il
Comune di Molochio é stato teatro
di una tragedia raccapricciante. Il
segretario comunale Alessio Gio
vanni, assalito da improvvisa ali
enazione mentale, ha ucciso a colpi
di arma da fuoco la moglie e tre
figlie, di cui la maggiore aveva
venti anni.
Il disgraziato, appena compiu
ta la tragedia, si é costituita con
la massima calma ai RK. Carabi
nieri di quella stazione pronunzi
ando parole vuote di senso comu
ne.
Egli, che era stimato per le sue
doti di mente e di cuore e per la
serenità dello spirito, aveva cir
condato sempre la sua famiglia
del migliore affetto di padre e di
sposo si che la triste tragedia ha
commosso e addolorato quei citta
dini e tutti gli amici innumerevo
li del povero Giovanni Alessio.
UNA BANDA DI FALSI MONE
, TARI
NAPOLI, 23—Una vasta banda
ili fabbricanti e specciatori di mo
nete false é stata scoperta nella
nostra città. La banda aveva il
centro a Napoli dove ha potuto
per parecchio tempo svolgere im
punemente la sua azione malefica.
Ma se la Questura di Napoli igno
rava persino l'esistenza di questi
falsari, le loro gesta erano invece
ben note a Roma alla direzione!
generale della P. S. Infatti, in se-!
guito a precise istruzioni imparti
te dal direttore generale della I\ i
8., la nostra Questura ha potuto
sorprendere la banda dei falsari
internazionali, di cui abbiamo fat
to cenno. La Direzione Generale
della P. S. era riuscita a sapere
che a Napoli alla strada San Mar
cellino esisteva una fabbrica di
carta moneta falsa che agiva con
pieno successo tanto da sentire la
necessità di mettere una succursa
le in via Fiorentini. Sembra asso- '
dato che direttore di questa fab
brica fosse un tedesco. 1 falsari
furono sorpresi nell'esercizio delle
loro funzioni e dichiarati in arres
to. Si procedette quindi al seque
stro di pietre litografiche incise,
carta, color e altro materiale. 300
mila lire di biglietti pronti per es
sere messi in circolazione. Ecco i
nomi degli arrestati: Orazio e Gi
useppe Romano. Federico e Agos
tino Gaetani. Gigante Giulio, Sa
varese Luigi. Il tedesco direttore
della banca, insieme a qualche al- !
tro della società, riusci a metter
si in salvo. In successive perquisi
zioni la polizia é riuscita a metter-,
si in possesso di nna considerevole
somma in contanti e ha sequestra
to anche un'ingente quantità di
filagrana che i falsari avrebbero.
usato per preparare carte francesi
e cheque dell 'American Express
Company. Anche a Roma sono
stati eseguiti arresti e perquisizi
oni.
CALUNNIATA DALLA ZIA
TENTA SUICIDARSI
NAPOLI, 18—Nell'ospedale de
gli Incurabili ieri sera, poco pri
[ina di mezzanotte, l'i •ondotta la
giovanile ventunenne Anna Vale- -
riota, dimorante al Vico Gigantej
n. 55, perché colpito di sintomi di |
avvelenamento.
La Veleriota. « he nel suo domi- |
eilio aveva ingerito delle pastic
che di sublimato corrosivo, dopo
aver ricevuto le opportune cure,
disse di.essersi avvelenata in un
| momento di sconforto, in seguito i
jad una ingiusta ramanzina avuta i
da sua zia Maria Di Giovanni, di— M
inorante in via Salute la quale l'l,
accuso di averle rubato da una j
borsetta un biglietto da cinque li-! 1
re !
LA MORTE DEL GENERALE
RICORDI
VERONA, 19 —Giunge notizia
eh in uno degli ultimi scontri ca
deva colpito da granata il maggior
generale cav. Alessandro Ricordi.
Era qui, dove risiedeva da dieci
. ... , ?
anni, conoseiutissimo ed apprez
zato. Nel primo periodo .della
j guerra aveva comandato un reg
gimento alla fronte trentina e
nell'inverno scorso era stato alla
testa d 'una brigata di fanteria che
sul Carso diede alte prova di va
lore. Era prossima la sua pro
mozione a tenente generale. Ave
vu appena 52 anni ed era decora
to, tra l'altro della croce militare
di Savoia.
TROVA LA SORELLA MORTA
E TENTA SUICIDARSI
■
NAPOLI, 25—Nel pomeriggio di
ieri, all'ospedale di Loreto fu ri
coverato il venticinquenne Genna
ro Camera, perché gravenente fe
rito da due colpi di coltello alla
regione epigastrica ed ombelicale
con penetrazione in cavita ed alla
regione mani niellare destra.
Data la gravità delle sue lesioni
il Camera fu dichiarato in perico
lo di morte.
Il Camera interrogato dagli
agenti dell'ospedale e da un fun
zionario di sezione Mercato dichi
aro che sapendo che sua sorella
Maria, dimorante a Secondigliano
era gravemente inferma, si reco a
visitarla. , i
Sventuratemente pero al suo ar
rivo la sorella era già morta. Pel
, dolore provato allora intuii mo
mento di sconforto, il Camera im
pugnò un coltello e s'inferse due j
j colpi all'addome ed al petto.
11 suo stato é abbastanza grave. |
LA SCOPERTA
DI UN TRUCE DELITTO
CATANIA, s—Verso la metà
del decorso mese, nei pressi della
Barriera del Bosco, rinvenivasi fra
le roccie avvolto in alcuni stracci
il corpicino di un neonato, dal
quale mancava nettamente la tes-
I ta. che si trovava pure avvolta fra
j i cenci, mentre il braccìno destro
era anche esso in parte staccato
dal busto. ' L'autorità in seguito
a regolare perizia constatava che
quel bambino era nato vivo e vita
le, circa sette giorni prima e che
dal modo in cui la testa ed il brac
cio erano srtati strappati dal busto,
comprovavano, che la snaturata
madre e qualche altro infame in
teressato afferrato quel corpicino
| l'abbiano orribilmente straziato.
Jn seguito alle iudagini oculate!
; delle autorità sono stati tratti in
j arresto la madre certa Franco Ma
ria fu Signorino di anni 24. da
Troina. sotto la imputazione di in.,
jfanticidio e Vitale Vito e Mangeri |
Antonio, quali complici dell'orren
do delitto. La snaturata Franco, j
ha confessato cinicamente il delit- 1
Ito. , |
! '
Si presenta soltanto ora al dis
tretto ui; iscritto di leva della clas
se 189t>. Gli chiedono ragione del
! ritardo.
—Io non ero in Italia quando e j
stata chiamata la mia elasse.
—Eravate all'estero?
l'h!... molto più in là dell'este
ro, signor ufficiale. In America ! j
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