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UN VECCHIO GIUDICE
UCCIDE L'AMANTE
NAPOLI. 2—Da sette anni il
giudice di tribunale eav. Raffaele
Vitelli, di anno 64. era in relazioni
amorose con la giovane trentenne
Giuseppina Zambradi che cinque
anni or sono aveva sposato il gio
vane Luigi Schiavetti, ora soldato
al fronte.
La relazione, dopo il matrimo
nio, forse non era interamente ces
sata. Certo da quando il marito
della Zambardi era tornato ai
fronte, ero stata ripresa senza mo
derazione.
nei pomeriggio la Zambar
di era a pranzo in casa del Vitel
li; e pare che il pranzo sia stato
gustoso e bene inaffiato, tanto che
il vecchio magistrato si é sentito
pungere da desideri carnali di na
tura non normale. E fece.la sua
proposta all'amante che, natural
mente oppose netto ritiuto. Ma il
vecchio satiro, al rifiuto si senti
più acceso e si avventò sulla don
na. e cercò d'ottenere ciò che ella
rifiutava. Ma l'opposizione reci
sa della Zambardi fece cosi imbes
tialire il vecchio giù dice, che es
tratta di tasca una rivetella, sparò
contro l'amante e l'uccise. Indi,
accecato dall'ira di libidine insod
disfatta e di terrore, colla rivoltel
la in pugno ancora fu mante, fug
gi ed al portiere disse. In casa
non vi é nessuno!
Ma appena uscito sulla via, un
soldato, vedendolo con la rivoltel
la in pugno lo affrontò e lo trasse
in arresto.
La povera Zambardi trasportata
da pietosi all'ospedale dei Pelle
grini vi giunse cadavere.
Intorno a questo grave fatto, fra
le altre varie ipotesi che vi ho già
descritto, un'altra se ne fa secon
do la quale il giudice Vitelli av
rebbe sparato contro la Zambardi
in un accesso di gelosia. Alcuni
dicono in fatti che dopo pranzo la
Zambardi richiese del danaro al
Vitelli, motivo per il quale si ac
cese fra i due una disputa dappri
ma lieve, poi violenta e che ebbe
l'ipilogo noto. La P. S. indaga
per assodare le causali di questo
fosco dramma che ha vivamente
impressionato il quartiere di Mon
te Calvario dove il giudice Vitelli
abitava e la Zambaldi era notissi
ma.
GRAVE CONFLITTO TRA CA
RABINIERE E MALVIVEN
TI A GIZZERIA
Gizzeria, 20—Giorni or so in
contrada Cersero, territorio di Giz
zeria, quattro militari dell'arma
del RR. carabinieri, mentre erano
in servizio di pedlustrazione, in
contrarono due individui, armati
di fucile, che alla loro vista si det
tero a precipitosa fuga.
I militi della benemerita arma
insospettiti si misero immediata
mente ad inseguirli, se non che
uno dei latitanti, accortosi che due
carabinieri stavano per precluder
gli la via, esplose loro due colpi di
fucile che andarono a vuoto, rispo
se al fuoco per intimorirli il cara
biniere Ruffo Isacco con due colpi
a mitraglia. Ma i pregiudicati non
si diedero per vinti, poiché il se
condo. vistosi a mal partito, si mise
aneli sparare all'impazzata
contro i carabinieri, fu allora che
il brigadiere Orofino Antonio da
Casamassima tirò un colpo di pal
lottola che feri a morte il Pansini
Vincenzo fu Pietro da Sambiase,
pregiudicato, mentre disponevasi
a sparare per una quarta volta.
UNA GIOVINETTA CHE SI AV
VELENA CON ACIDO SOL
FORICO
Firenze, IS—leri, alle 16, l'au
tomobile della Misericordia é stata
chiamata d'urgenza in via Ca
maldoli. per raccogliere e traspor
tare all'ospedale di S. Maria Nuo
va una giovanetta la quale a sco
po suicida aveva ingerito dell'aci
do solforico, contenuto in un fias
chetto.
La suicida. Rosina Gallai, di an
ni 16. abitante un quartiere situa
to al secondo piano dello stabile
segnato col n. 12, condotta al no
socomio, ha ricevuto le prime ur
genti cure dal medico di guardia,
il quale pronunciò un giudizio pro
gnostico riservato.
Ignorami pel momento le cause
che hanno spinto la disgraziata al
l'insano proposito : essa non é in
condizioni di parlare e ciò stante
la gravità del suo stato.
La Gallai era sola in casa quan
do ha ingerito il potente veleno,
iAlcuni pigionali l'hanno udita
rammaricarsi; sono accorsi e con
statato che si era avvelenata, si so
no affrettati ad avvertire la Mise
ricordia.
Gli agenti del Commissariato di
P. S. di S. Spirito, avvertiti dal
piantone dell'ospedale, hanno ini
ziato le indagini per stabilire il mo
vente per il quale la disgraziata
giovane ha attentato cosi tragica
mente ai suoi giorni.
COME UNA OTTANTENNE FU
SPINTA AL SUICIDIO
MILANO, 15 —Gettandosi dal
terzo piano della casa di sua pro
prietà in via Carroccio, 8, si dava
giorni fa la morte la signora Rosa
Mola ved. Bianchi, di 82 anni, las
ciando un biglietto nel quale in
colpa gravemente certo Francesco
Giovane di Antonio, da Lecce, ora
caporale nella musica di un reggi
mento di fanteria, asserendo che
egli l'ha spinta "al male e al di
sonore." In seguito a ciò il com
missario cav. Ruschioni della se
zione di P. S. di Porta Genova po
tè stabilire che due anni fa il Gio
vane aveva conosciuto la signora
Mola recandosi a compiere lavori
di fatica nell'appartamento. In
breve seppe acquistarne la fiducia,
circuirla ed entrare in intimità
con la vedova, della quale divenne
presto il persecutore. Spadroneg
giava in casa, e di frequente otte
neva, con minacce, tanto che i pa
renti della signora si rivolsero al
l'autorità militare che provvide al
l'invio del Giovine alla fronte.
In questi giorni il caporale era
venuto in licenza ed appunto la
vigilia del giorno nel quale la Mo
la cerco la morte, era stato da lei,
accompagnato da una comune co
noscente, a nome Gina Carlin, che
abita in Foro Bonaparte, 7. La
richiesta di denaro fu questa volta
più gravej il Giovane esigeva ad
dirittura 8000 lire. La Mola chie
se consiglio alla Carlin, la quale
non seppe darglielo, e recisamente
rifiutò. E il giorno dopo si dava
la morte.
Rintracciato e interrogato il
Giovane dal commissario confessò
i suoi rapporti con la povera Mo
la; aggiunse' di aver avuto da lei
lezioni di musica e di essere en
trato nella sua più completa fidu
cia. Ammise di avere chiesto le
8000 lire, asserendo però che gli e
rano state promesse dalla vedova,
negando di averla minacciata. La
Carlin dichiarò di non avere che
rapporti di semplice amicizia col
Giovane; in quanto alla richiesta,
disse di avervi presenziato e di es
sersi limitata a dire alla signora
che si regolasse come credeva. Dato
anche che parecchi testimoni con
fermano il contegno minaccioso del
Giovane nei riguardi delle vecchia
l'autorità ha trattenuto in arresto
tanto il Giovane che la Carlin, de
nunciandoli al procuratore del Re.
Ragazzo di 14 anni sergente degli
alpini.
MILANO, 22—Molta gente si
era aggruppata ieri in galleria in
torno a un ragazzetto di circa 14
anni indossante la divisa di ser
gente degli alpini fregiato del dis
tintivo di due ferite riportate in
combattimento e della promozione
per merito di guerra. Alle inter
rogazioni che gli venivano rivolte
il piccolo sergente rispondeva con
disinvolta franchezza.
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